Pennelli, nastri, glitter, mollette, acquerelli, fogli, forbici, colle… L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, perché quando si tratta di creatività e di studio tutto può trasformarsi in materiale per creare, no? Il problema arriva quando questo materiale inizia ad invadere la scrivania, poi la camera, poi la casa… 

Se anche voi con i vostri bambini vi divertite con l’arte e la creatività, con i giochi didattici e con le attività insieme, allora abbiamo la soluzione per voi: una work station organizzata, pratica e bella per avere a portata di mano tutto il necessario.

Ecco 9 idee per spazi compiti stilosi e organizzati: lo spazio in camera dedicato alla creatività e al lavoro didattico per avere tutto il materiale al suo posto in maniera carinissima

  • La prima soluzione è portabile: la si può muovere di qua e di là a seconda della necessità del momento. Basta un carrellino (come questo dell’Ikea) da riempire con i materiali che siete soliti usare, dividendo in scomparti e organizzando piano per piano.

 

(foto 1 https://it.pinterest.com/pin/181129216239656450/)

  • Anche la seconda soluzione, tuttavia, è portabile, ma ancora più compatta della prima: il necessario sono semplicemente un cestello per il trasporto delle bottiglie e sei barattoli di vetro. Riempite con i vostri materiali e trasportate dove ne avete bisogno!

(foto 2 http://www.cleanmama.net/2014/08/make-a-homework-caddy.html)

  • Sempre dell’Ikea sono questi mobiletti che in realtà nascono semplicemente come contenitori per i giocattoli. Se li sfruttate bene, tuttavia, diventeranno scrivanie e mensole all’interno delle quali riporre tutti i materiali organizzandoli per argomento!

(foto 3 http://nurtureandthriveblog.com/create-a-playroom/)

  • Anche una semplice credenza di piccole dimensioni è l’ambiente perfetto per realizzare la nostra work station, poiché i suoi ripiani la rendono ordinata già di natura.

(foto 4 http://askannamoseley.com/2013/04/kids-craft-organization/#_a5y_p=4022552)

  • Con i pannelli forati per appendere gli attrezzi (li si trova in ferramenta o nei negozi di bricolage!) potete realizzare nella cameretta dei bimbi dei bellissimi pannelli dotati di tutto il necessario per arte ed esperimenti. Appendete il vostro pannello sopra la scrivania e dotatelo di tutti gli accessori di cui avete bisogno per organizzare al meglio i materiali.

(foto 5 https://it.pinterest.com/pin/161496336616239238/)

  • Al posto dei pannelli forati, poi, potete scegliere le bacheche di sughero: anche queste sono versatili e permettono di appendere più accessori e di ordinare così elegantemente i materiali.

(foto 6 https://www.flickr.com/photos/erindando/6785448987/in/photostream/)

  • Altra alternativa, i vecchi cassetti da tipografo, da appendere di fronte alle scrivanie dei bambini. Hanno già tantissimi scomparti, piccoli e grandi, e se appesi diventano naturali scaffali da sfruttare in tutte le loro potenzialità.

(foto 7 https://it.pinterest.com/pin/224687468884201088/)

  • Se invece non vi va che i materiali siano sempre in vista, potete realizzare con un po’ di manualità questo scaffale a scomparsa, che quando abbassato diventa scrivania e quando alzato rivela una lavagna a muro (oppure una tinta unita). Al suo interno lasciate un po’ di profondità, in modo da riempirlo e organizzarlo come una vera work station.

(foto 8 http://www.scrapbookupdate.com/2013/08/09/cha-summer-2013-hot-pick-we-r-memory-keepers/#more-32945)

  • E infine la work station che si appende direttamente alla sedia: basta un po’ di stoffa e dei nastri per cucire queste bellissime tasche da appendere sullo schienale delle seggiole dei bambini, che avranno così a portata di mano i loro materiali preferiti per i compiti, gli esperimenti e i disegni artistici.

(foto 9 http://scissorsandspatulas.com/2012/01/seat-sacks-for-the-kids.html)

 

Roll-on, spray, in polvere. Ma soprattutto: chimici o naturali. Il mondo dei deodoranti è variegato e vastissimo, e per chi come noi è attento al proprio corpo e alle sostanze che ci applichiamo le questioni sono davvero molte, prima di trovarne uno di fiducia. Già, perché per molte persone non basta detergersi sotto la doccia; anche per una questione mentale, una zona così delicata come l'ascella ha bisogno di sentirsi al sicuro, per evitare spiacevoli sorprese. Be', non preoccupatevi: anche nella scelta dei deodoranti è possibile ripiegare su prodotti naturali, senza così doversi preoccupare della tossicità.

Tutto ciò che c'è da sapere sui deodoranti: quando è meglio evitarli e come puntare sulla naturalità

La questione si fa subito spinosa, poiché in molti sono convinti che esista un qualche tipo di correlazione tra deodorante e cancro al seno. Tuttavia non ci sentiamo di sostenere questa tesi, semplicemente per il fatto che gli studi finora effettuati non hanno mai dimostrato alcun rapporto di causa effetto come sostiene l'AIRC. Noi ne avevamo già parlato in questo articolo.

Gli ultimi studi sembrano dimostrare che l'alluminio non influisce sui recettori degli estrogeni e il tumore mammario, che i parabeni hanno un effetto lievemente simile a quello degli estrogeni ma non significativo e che se il cancro mammario compare solitamente nel quarto superiore esterno della mammella è solo perché è quella la parte più voluminosa della ghiandola, e non per la vicinanza all'ascella.

Detto questo, è chiaro che meno sostanze chimiche usiamo meglio è: scegliere prodotti contenenti solo ingredienti naturali assicura meno aggressività, e lo stesso vale quando la nostra scelta riguarda il deodorante, un cosmetico che utilizziamo quotidianamente e che ha bisogno quindi di particolari attenzioni. Ecco perché, se non vi fidate (ma anche se semplicemente preferite affidarvi alla natura), è sempre meglio scegliere prodotti liberi dai parabeni e dall'alluminio.

Iniziamo dai parabeni. Essi sono un gruppo di elementi chimici presenti praticamente in tutti i prodotti cosmetici, utilizzati per le loro proprietà conservanti, funghicide e antibatteriche. Solitamente sull'etichette troverete questi sei elementi: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparabe. 

Ma sono sicuri o no? In generale, no. Il motivo risiede nel fatto che penetrano nella pelle, e lì vi rimangono per qualche tempo. E, proprio per questo, anche se di fatto gli studi non hanno ancora dimostrato nulla, è sempre meglio stare cauti quando si parla di sostanze chimiche che penetrano nell'epidermide. Soprattutto perché l'utilizzo dei parabeni in realtà non è necessario: i composti cosmetici come le creme, i deodoranti o gli shampoo possono benissimo conservarsi utilizzando tinture estratte da erbe organiche.

Per quanto riguarda invece l'alluminio, la cautela è da ritenersi valida poiché, nonostante gli studi di cui abbiamo accennato, sono in molti a sostenere che il suo utilizzo sull'organismo provochi una mutazione del dna. I sali di alluminio, per intenderci, sono presenti in quanto antitraspiranti molto potenti, che non fanno fuoriuscire il sudore e quindi il cattivo odore. Sono sempre indicati in etichetta (leggerete  Aluminium, Zirconium, Tetrachlorohydrex e Aluminium Chlorohydrate), poiché sono abbastanza irritanti e il consumatore dovrebbe esserne sempre consapevole.

Come per tutte le cose, quindi, è sempre meglio evitare le sostanze chimiche, e per farlo esistono diversi deodoranti che non contengono l'alluminio. Sono molte infatti le aziende che sono riuscite a trovare i sostituti perfetti (o quasi) di questi sali antitraspiranti. In generale, l'alcool e gli oli essenziali sono molto efficaci, poiché agiscono sui batteri  responsabili del cattivo odore (uccidendo gli enzimi di cui si nutrono). 

Se quindi sull'etichetta leggerete “octenidine HCI” oppure “triethyl citrate” potrete stare tranquilli. Si tratta di sostanze naturali che non agiscono come antitraspiranti, e non bloccano quindi il sudore (meglio!).

Per scegliere deodoranti naturali che non presentano i sali d'alluminio non pensate di dover spendere fior fior di soldi. In realtà basta andare al supermercato, per trovare deodoranti da banco che non presentano sali d'alluminio. Noi possiamo segnalarvi:

- Nivea Pure and Natural roll-on 2,69 euro, addirittura senza alcool, conservanti e coloranti

- Infasil Puro, ad alta tollerabilità 3.99 euro.

- Bottega Verde con latte di cotone, oppure quello in crema con applicatore a 7,99 euro

- Lycia Deo Nature Spray 1.90 euro pensato per favorire il normale processo di sudorazione combattendo il cattivo odore.

 

Se invece volete affidarvi a marchi specializzati nella naturalità e qualità degli ingredienti, sull'essere bio e sulla sostenibilità, la nostra lista comprende aziende e prodotti dei quali ci fidiamo ciecamente.

Il primo? Naturalmente Weleda. Profumati al limone, alla salvia e alla rosa, i deodoranti che propone questo marchio assolutamente sicuro ed efficace si caratterizzano per la capacità di prevenire e neutralizzare gli odori sfruttando gli oli essenziali delle piante. Il tutto senza antitraspiranti, sali di alluminio, conservanti, coloranti, profumazioni di sintesi e oli minerali.

Da Fantastika troverete invece il deodorante antibatterico con olio di argan e estratto di salvia che lascia traspirare la pelle e combatte la formazione degli odori neutralizzando l'attività batterica e consentendo la sudorazione fisiologica.

Lavera propone invece il deodorante roll-on con calendula e aloe vera. La formulazione è particolarmente delicata e quindi ideale per le pelli sensibili. Gli ingredienti sono biologici e di origine vegetale, e garantiscono una protezione per 24 ore intere.

Azienda estremamente naturale, biologica e artigianale è La Saponaria. Il loro deodorante biodeo è a base di timo e aloe. Come tutti gli altri prodotti proposti, sfrutta gli oli essenziali e la loro azione antibatterica e antisettica per evitare la formazione dei cattivi odori, e allo stesso tempo si prende cura della pelle delle ascelle grazie all'azione dell'aloe. E c'è anche un deodorante specifico per l'uomo.

Di nuovo senza sali d'alluminio è il roll-on di Biofficina Toscana, ideale per chi vuole una protezione lunga tutta la giornata. Il loro deodorante sfrutta salvia, timo e menta, con i loro oli essenziali ricavati da coltivazioni da agricoltura biologica.

E, infine, potete scegliere addirittura di creare il vostro deodorante fatto in casa, scegliendo da voi gli ingredienti e puntando così sulla sicurezza totale. A questo link trovate la nostra proposta per uno spray homemade, realizzato con le nostre mani e provato sulla nostra pelle.

Se tuttavia non vi fidaste dell'assenza dei sali d'alluminio per quanto riguarda l'efficacia, c'è un semplicissimo metodo che vi permetterà di fare durare i vostri deodoranti naturali di più. Basterà applicare prima del deo l'allume di potassio. 

Sono in molti infatti a sostenere che questa sostanza agisca alla stregua dell'alluminio. L'allume di potassio è una pietra formata da alluminio e potassio (ma in questo caso l'alluminio è in minore quantità, e le sue molecole sono più grosse. In questo modo non riescono a penetrare nella pelle e non vengono perciò assorbite dall'organismo). Prendete quindi un allume di rocca e passatelo sotto le ascelle accuratamente deterse e ancora umide: il suo potere astringente aumenterà quello deodorante dei vostri prodotti bio e naturali, completando l'azione degli oli e garantendovi efficacia e salute.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto credits: https://www.flickr.com/photos/blacksnob/2294739111

Come fare per allattare quando si è incinta

Lunedì, 31 Ottobre 2016 05:29

Esatto, può accadere benissimo: stai ancora allattando il tuo primo figlio, ma il test di gravidanza parla chiaro: due lineette; sei incinta! E sì, pare strano, ma l'allattamento durante una nuova gravidanza è assolutamente naturale, anche se ad un primo pensiero parrebbero due situazioni in contrasto tra loro.

I pensieri che subito assalgono la mamma sono molti, e tra questi spiccano: “Ma è normale allattare durante una nuova gravidanza?”. Oppure: “Ma dovrò allattare il mio primo bimbo anche quando il secondo sarà nato?”. Già, perché pensando ai tempi è inevitabile pensare che, molto probabilmente, il vostro primo figlio sarà già bell'e che svezzato; ma, il più delle volte, i bimbi già svezzati apprezzano ancora, ogni tanto, la tettata della buonanotte. E allora che fare quando a doversi attaccare al capezzolo saranno in due?

A queste e a tutte le domande riguardanti l'argomento vogliono quindi rispondere i nostri otto consigli, pensati apposta per queste fortunate mamme con figli con pochissimi mesi di differenza.

Come fare per allattare quando si è incinta: otto consigli per le mamme che si trovano con due bimbi da allattare contemporaneamente

Innanzitutto, premettiamo come sempre che noi di mammapretaporter siamo assolutamente a favore dell'allattamento prolungato fino almeno all'anno di età, ma che, naturalmente, siamo anche a favore della libera scelta di ogni donna, che può decidere come, quanto, se e quando allattare i propri figli. Così, anche in questo specifico caso del “doppio allattamento”, siamo qui per darvi qualche consiglio semplicemente per orientarvi meglio verso la vostra scelta.

  • Primo consiglio, per farsi sentire più sicure: rivolgetevi alla vostra consulente dell'allattamento leche league o alla vostra ostetrica di fiducia (anche in consultorio). Sicuramente vi dirà che allattare durante la gravidanza è una scelta praticabile, se il tuo stato di salute è nella normalità. Ci potrebbero essere controindicazioni semplicemente nel caso in cui la prima gravidanza si sia rivelata a rischio, o se il bimbo è nato prematuro, poiché allattare potrebbe indurre prima il travaglio. Ma in questo caso, probabilmente, sarà il ginecologo o l'ostetrica stessa che vi forniranno maggiori informazioni in merito.
  • Il secondo consiglio riguarda la nutrizione, che dovrà essere ancora più sostanziosa nel caso in cui dobbiate allattare in gravidanza: gli esseri umani saranno sempre due (uno nel pancione e uno fuori). Come diciamo sempre sostanzioso non vuol dire iper-calorico o in quantità doppia: significa invece maggiormente ricco di vitamine, minerali e nutrienti essenziali, quindi più sano.
  • Se vi sembra che l'allattamento aumenti le nausee mattutine (può capitare!) provate a mangiare una fetta biscottata integrale con della marmellata di arancia e zenzero senza zucchero appena prima dell'allattamento, in modo da attenuare la sensazione.
  • Così come la nausea, uno dei sintomi della gravidanza è il dolore al seno e ai capezzoli. E naturalmente allattare un altro bambino potrebbe essere ancora più doloroso. Per attenuare la sensazione, cercate di diminuire la durata delle poppate (il bimbo non è più un lattante, quindi potete cercare di convincerlo ed educarlo), e insegnategli con dolcezza ad essere più delicato. Idratate bene i capezzoli con lanolina e/o vitamina E. 
  • Man mano che la pancia crescerà, vi risulteranno difficili il più delle posizioni dell'allattamento con il vostro bimbo, soprattutto perché anche lui starà pian piano crescendo. Cercate quindi nuovi metodi, insieme, in modo da essere entrambi comodi. Ad esempio, da sdraiati.
  • In questo periodo, inizia ad abituare il tuo primo figlio all'idea che ci sarà qualcun altro a condividere il “suo” seno. Inizia ad accennarlo poco alla volta, in modo che quando arriverà il secondo non ci saranno eccessive manifestazioni di gelosia.
  • Tuttavia, prima della condivisione ci sarà un periodo (un paio di giorni) durante i quali sarà solo il nuovo arrivato ad avere bisogno del seno della mamma: in quel momento il corpo produrrà l'importantissimo colostro per il neonato, e quindi il fratellone più grande dovrà capire di lasciare un po' di spazio. Tenetelo occupato, cercate una nuova e temporanea routine... Dovrà resistere fino a che il latte arriverà nuovamente (e sarà molto più semplice, dato che già allattavate).
  • Non allarmatevi se i primi tempi dopo aver iniziato ad allattare il nuovo arrivato il vostro “grande” vi parrà pesante, scomodo, quasi “strano”. L'insofferenza è normale, ma sarà passeggera, ed è semplicemente dovuta al fatto che il neonato è morbido, piccolo e fatto apposta per accoccolarsi tra le braccia di mamma. Ma passerà, e tornerete ad amare il peso del vostro primo bimbo proprio come prima.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Agopuntura per i prodromi e il travaglio

Sabato, 29 Ottobre 2016 05:48

Per alleviare il dolore durante il parto ci sono davvero infiniti modi: ogni mamma troverà quello che più le dà sollievo, e proprio per questo motivo non esiste un metodo sbagliato o uno giusto. Tuttavia sono sempre di più le partorienti che preferiscono trattare il dolore in maniera naturale senza ricorrere a droghe o medicine. Non preoccupatevi: esistono davvero molti metodi tradizionali e naturali. 

Tra essi, da secoli, figura l’agopuntura: vediamo insieme cosa significa sceglierla, i suoi benefici e la sua efficacia.

L’agopuntura per i prodromi e il travaglio: dalla medicina tradizionale cinese un valido aiuto contro il dolore per le partorienti

L’agopuntura è una antichissima tecnica di medicina tradizionale cinese che prevede il posizionamento di sottilissimi aghi in determinati punti del corpo per alleviare stress e dolore e per ripristinare gli squilibri nei flussi dell’organismo. Questi punti agiscono direttamente su canali detti “meridiani.

Questi aghi possono benissimo essere applicati all’inizio delle doglie: non sono per niente dolorosi e non limitano i movimenti della donna in fase di parto, che in quel momento ha naturalmente bisogno di potersi muovere come meglio desidera per trovare agio e confort. Questo perché gli aghi non sono inseriti nella pelle, come si penserebbe, perpendicolarmente, ma parallelamente. La donna, quindi potrà benissimo sedersi, alzarsi ma soprattutto sdraiarsi senza alcun impedimento. 

Gli aghi, posizionati da un esperto nell’agopuntura in gravidanza, andranno così ad agire sul dolore, accelerando la dilatazione del collo dell’utero, liberando ossitocina e rendendo le contrazioni un po’ più potenti e meno dolorose. La loro efficacia, oltretutto, la si potrà sfruttare sia nella prima fase del travaglio (nel caso in cui si vogliano stimolare contrazioni che non arrivano), sia durante la fase espulsiva, per aiutare l’utero a farsi forza e per diminuire il dolore.

Alcuni studi hanno dimostrato che il dolore si riduce infatti dell’80%: la conseguenza di questo abbassamento drastico è la collaborazione più libera della donna, che, non condizionata dalla potenza delle sensazioni, riesce a lasciarsi andare meglio, rendendo il parto più semplice, eliminando con più semplicità la placenta e, in questo modo, sanguinando di meno.

L’applicazione dovrebbe avvenire però almeno mezz’ora prima del parto, e dovrà essere mantenuta almeno fino al secondamento (e cioè il momento dell’eliminazione della placenta subito dopo il parto del bambino). 

Ma non solo durante il parto naturale: anche durante il cesareo l’agopuntura elimina i dolori, sia nella fase di taglio che di quella di sutura.

Se l’agopuntura diventasse una prassi comune praticata nella maggior parte delle strutture mediche ginecologiche i vantaggi sarebbero quindi moltissimi e importantissimi. In primo luogo si eviterebbero un sacco di anestesie, e, in questo modo, le partorienti sarebbero più collaborative, sentendo le proprie sensazioni fisiche al contrario di quanto avviene con un’anestesia (che intorpidisce le parti intime). In secondo luogo la convalescenza diverrebbe più breve, e, non ultimo, si ridurrebbero i costi.

Tuttavia, oggi, è ancora raro trovare del personale preparato in questo senso. Se tuttavia decidete di ricorrere a questa tecnica, basterà trovare un medico specialista in agopuntura che vi possa seguire anche in sala parto, unitamente ad una struttura che vi permetta di essere seguire anche da questa terza persona esterna.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Salone del Mobile, del Gusto, dell’Arte, del Design. E per i bambini? Be’, per loro ce n’è uno ancora più bello, che piacerà proprio a tutti e che oltre a immergere i bimbi in tre giorni di divertimento puro farà tornare tutti un po’ piccini.

Il Salone del Giocattolo di Milano sta per arrivare, e noi lo abbiamo già segnato in agenda.

Sta arrivando il Salone del Giocattolo a Milano: “G! come Giocare” tre giorni di divertimento per tutta la famiglia

Il titolo della fiera è già bellissimo: “G! come Giocare” rimanda all’attività bambinesca per eccellenza, il gioco, che noi di mammapretaporter consideriamo, come i più grandi pedagogisti della storia, un elemento fondamentale dell’infanzia, un pilastro da considerarsi con la giusta serietà che merita: il gioco non è una frivolezza, ma il lavoro dei bambini, ed è proprio attraverso esso che crescono e divengono indipendenti in vista dell’età adulta.

“G! come Giocare” si terrà il weekend del 18, 19 e 20 novembre presso il Padiglione 3 di Fieramilanocity (potete arrivarci entrando dalla Porta Solleoni di viale Scarampo, vicino alla fermata della metropolitana Portello). I bimbi fino ai 14 anni pagheranno un biglietto di 1 euro (ma è gratis fino ai due anni), mentre per gli adulti il biglietto verrà 10 euro.

La fiera è essenzialmente la più importante in Italia per quanto riguarda il gioco e il giocattolo: 100 aziende italiane e internazionali si daranno appuntamento qui per mostrare alle famiglie le ultime novità ludiche. 

Inteso come una “gigantesca stanza dei giochi”, il Salone si riempirà di piste di trenini, automobiline, costruzioni, videogiochi, bambole, peluche, giochi da tavolo e novità interattive che cattureranno gli occhi e le menti dei bambini e dei loro genitori.

I giochi da tavolo, tuttavia, avranno addirittura una sezione tutta per loro, una vera ludoteca nella quale i bimbi potranno provare a giocare scoprendo tutte le novità, sfidandosi e partecipando alle dimostrazioni.

Gli ospiti più attesi? Le Winx, ma anche i protagonisti di Star Wars, che, tornati in voga dopo l’ultimo capitolo della saga, saranno a disposizione dei bimbi per scattare foto e rispondere alle loro domande. E poi, rullo di tamburi, il puzzle più grande del mondo! Ravensburger porterà infatti proprio a Fieramilanocity il suo puzzle record da 40000 pezzi. Tema della grafica? I grandi film della storia del cinema.

Ma, come accennato nell’introduzione, il gioco non è solo frivolezza, e allora per i genitori più interessati non mancheranno gli esperti e i professionisti del settore, che parleranno loro del vero valore del gioco come attività dell’infanzia, ma anche dell’importanza della sicurezza dei materiali (ad esempio insegnando come riconoscere i giocattoli veri da quelli contraffatti, e quindi assolutamente non sicuri).

In questo senso si collocano poi anche le iniziative dedicate a intendere il gioco come cibo per la mente: tornerà infatti Ghisalandia, la pista urbana animata dalla Polizia Locale per sperimentare il codice della strada con macchinine e motorette per bambini. Ma ci saranno anche “Mangiando s’Impara”, per ingolosire i bambini sul mangiare sano, e le iniziative dedicate all’insegnamento (divertente) dello smaltimento dei rifiuti e quelle pensate per prevenire i disturbi della vista (ci saranno ottici e oculisti che effettueranno controlli gratuiti a grandi e piccoli!). E poi “Gioco Ach’io”, il progetto per integrare in tutta la fiera giochi e giocattoli adatti ai bimbi con disabilità, sperimentali da tutti in modo da vivere un gioco completamente inclusivo.

Andate su www.gcomegiocare.it, oppure visitate la pagina Facebook ufficiale (http://www.facebook.com/GcomeGiocare).

9 ricette con l'orzo

Venerdì, 28 Ottobre 2016 15:31

Cereale dalle mille proprietà (è ricco di fibre, facilmente digeribile, riduce il colesterolo grazie ai suoi beta glucani..), l'orzo è un perfetto sostituto della pasta e del riso quando si ha voglia di mettere sotto i denti un nuovo sapore. Con esso si possono preparare ottimi primi e insalate, ma anche bevande buonissime e salutari.

Vi proponiamo 9 ricette con l'orzo: come cucinare questo cereale ricco di beta glucani nella dieta della famiglia

  • Bollendo l'orzo (perlato o integrale, a voi la scelta) come fosse pasta o riso, potrete preparare deliziosi primi variando con gli ingredienti. Basterà preparare un sugo in padella, come ad esempio con radicchio e ceci, e saltare il tutto a fine cottura.

(foto 1 http://arame-natural.blogspot.it/2008/07/orzo-e-riso-con-radicchio-e-ceci.html)

  • Un altro sugo da unire all'orzo bollito è quello semplice semplice ai carciofi: fateli sbollentare in acqua salata, quindi tagliateli a fettine e metteteli in padella con olio e aglio. Lasciate cuocere per una decina di minuti, quindi unite l'orzo e fate saltare in padella amalgamando bene gli ingredienti.

(foto 2 http://www.miglioriamoci.net/ricetta-orzo-con-carciofi/)

  • La seconda metodologia attraverso la quale cuocere l'orzo prevede lo stesso procedimento del risotto, e in questo caso si parla di “orzotto”. L'orzotto si prepara esattamente come il risotto, e cioè unendo ad un soffritto saporito l'orzo, lasciandolo tostare un attimo e aggiungendo a mano a mano il brodo in modo da lasciarlo assorbire ammorbidendo il cereale. E, alla fine, una bella mantecatura con formaggio grattugiato. Buonissimo è l'orzotto al radicchio rosso (quando di stagione): basta aggiungere il radicchio, tagliato sottile, subito dopo la tostatura del riso, prima di versare il brodo.

(foto 3 http://www.agrodolce.it/ricette/orzotto-al-radicchio/)

  • Allo stesso modo potete preparare l'orzotto alla curcuma e verza: aggiungete la curcuma nel momento in cui iniziate a versare il brodo (un paio di cucchiaini), mentre la verza (già bollita) appena prima della fine della cottura.

(foto 4 http://www.cucina-naturale.it/ricette/dettaglio/orzotto_alla_curcuma_con_verza_e_barbabietola)

  • Al posto della verza, poi, potete utilizzare la zucca, per un orzotto dolce e delicato: tagliatene una a cubetti e aggiungete questi cubetti dopo cinque minuti dalla prima mestolata di brodo, lasciandola cuocere insieme all'orzo.

(foto 5 http://ricette.pourfemme.it/articolo/orzo-con-la-zucca/6893/)

  • Ottima abbinata di sapori è quella orzo-pesto: bollite il vostro orzo e nel frattempo lasciate appassire qualche pomodorino ciliegino in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Schiacciate i pomodorini (quando morbidi), quindi, una volta cotto l'orzo, tuffatelo nella stessa padella, aggiungete un bel cucchiaione di pesto fatto in casa (http://www.mammapretaporter.it/food/primi-fo/la-ricetta-veloce-del-pesto) - magari preparato precedentemente e surgelato - e mescolate bene.

(foto 6 http://www.unadonna.it/ricette/insalata-dorzo-con-pesto-e-pomodorini/119680/)

  • Lessate 200 grammi di lenticchie, e nel frattempo fate un soffritto con mezza cipolla e uno spicchio d'aglio. Unite alla cipolla 4 carote a rondelle fini e 100 grammi di funghi a fettine, cuocete fino ad ammorbidire le carote e unite un cucchiaio di curcuma e mezzo di paprika. Intanto, cuocete 300 grammi di orzo lasciando che assorba tutta l'acqua di cottura (calcolate 600 ml: per la cottura per assorbimento il liquido deve sempre essere il doppio). Una volta cotto unitelo alle verdure e condite con un goccio di olio di oliva. Ecco il vostro orzo con curry di verdure!

(foto 7 http://www.vegolosi.it/ricette/orzo-vegano-curry-verdure/)

  • Buonissime sono anche le minestre preparate con il nostro orzo. Aggiungete ad un soffritto di cipolle e caroteuna bella manciata di fave fresche. Coprite poi tutto con un brodo di verdure fatto in casa, quindi, quando bolle, aggiungete qualche pugno di orzo perlato e lasciatelo ammorbidire proprio come fosse del riso o della pastina per minestre.

(foto 8 http://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/minestre-e-zuppe/minestra-di-fave-e-orzo/)

(foto 9 TUA)

Le casette di cartone inglobano due delle caratteristiche ludiche che non di mammapretaporter amiamo. La prima? Il fatto di essere “tane”, nascondigli, posti segreti nei quali i bambini possono rifugiarsi (e sappiamo di quanto hanno bisogno di questa intimità!). La seconda? Naturalmente la bellezza di un materiale naturale e non plasticoso, sgargiante o tossico, in linea con i precetti montessoriani.

Giocare con le casette di cartone: dove comprarle e come costruirle per divertirsi a nascondersi e a giocare alla “casa”

La casetta di cartone è un gioco molto semplice: altro non è che una casetta in miniatura realizzata partendo dai cartoni fustellati che solitamente compongono gli scatoloni. Il bello è che potete decidere di comprarne una, risparmiandovi la fatica e assicurandovi un design pazzesco, oppure di costruirla, magari insieme ai bambini in un pomeriggio di pioggia (se proprio non volete uscire a giocare nelle pozzanghere).

Se decidete di comprarla, abbiamo qualche consiglio per voi. La prima casetta che ha attirato la nostra attenzione è questa, disponibile sul sito lecobottega.it, sito internet dedicato allo shopping online consapevole ed ecologico. 

La casetta in questione è davvero carinissima, ma soprattutto è ecologica ed atossica. La riceverete bianca, dopodiché potrete decorarla e addobbarla come preferite, proprio come nell’immagine esemplificativa.

(foto 1 http://www.lecobottega.it/it/giochi/ecotoys/casetta-in-cartone-128.html)

Da A4A Design, azienda milanese specializzata nell’arredo con i cartoni alveolari, arriva Sweethome, una deliziosa casetta in cartone la cui caratteristica è l’essere componibile: basta incastrare gli elementi, e la vostra casetta sarà subito pronta.

(foto 2 http://www.a4adesign.it/scheda/default.php?title=sweethome&cartella=oggetti)

Sul sito di Paperpod troverete invece una vastissima gamma di casette e abitazioni giocattolo, dalle forme più incredibili: dalla tenda indiana all’astronave, dal castello all’igloo, i bimbi potranno scegliere il loro habitat perfetto (a costi contenutissimi!).

(foto 3 http://www.paperpod.co.uk/collections/cardboard-playhouses)

Proprio in questi giorni sul sito traslochi.st c’è una bellissima promozione: la loro casetta (completa di piccole finestrelle apribili e tetto con camino!) è scontata. Da cogliere al volo.

(foto 4 https://www.traslochi.st/it/promo/61?gclid=CjwKEAjwkJfABRDnhbPlx6WI4ncSJADMQqxdGMJyOH8QxTOTb5bxGr9f9q4sbp_vjC2w_SzM4fQ2ORoC8gfw_wcB)

Ed infine, per gli amanti degli animali, ecco la casetta di Kidsonroof con stampate le trame del bosco e con già disegnati gli amici animali che l’abiteranno con i bimbi:

(foto 5 http://www.somummy.com/index.php?route=product/product&path=67_69&product_id=126)

Bene. E se volete costruirla da voi? I tutorial online sono moltissimi. Noi vi segnaliamo questo, in italiano e davvero completo: https://www.youtube.com/watch?v=7u3k6iufH-U. Il suggerimento che dà? Le scatole basta riciclarle (se le avete in casa), oppure chiederle al supermercato: sono sempre contenti di sbarazzarsene!

Sara Polotti

I palloncini sono quell’oggetto che piace a tutte le età, ma soprattutto che si declina da gioco a decorazione in un attimo. E, se curata bene, questa decorazione può davvero trasformare una semplice festa in qualcosa di magico, e una serata tranquilla in una indimenticabile.

Basta davvero poco: munitevi di palloncini e di tanta creatività e voglia di fare, e in un attimo creerete l’atmosfera giusta per ogni tipologia di giornata.

Ecco 8 idee per rendere i palloncini ancora più magici: glitter, carta e pennarelli per trasformare i balloon in decorazioni perfette per ogni occasione

  • Tenete a portata di mano dei cartoncini colorati, delle forbici, una pinzatrice per bucare la carta in cerchi di 1/2cm, del nastro e dei palloncini trasparenti. Con la pinzatrice bucate i cartoncini creando tante manciate di coriandoli fai-da-te, quindi con un imbuto inserite questi coriandoli all’interno dei palloncini sgonfi. In alternativa tagliate dei pezzetti di Happy Mais e inseriteli all'inerno del palloncino. Una volta riempiti, gonfiateli, chiudeteli e annodate un nastro alla base. Voilà! L’effetto è davvero fantastico: una decorazione che aggiunge magia alla stanza senza troppi fronzoli.

 

  • Il procedimento sarà lo stesso, ma cambierà la tipologia dei coriandoli che riempiranno i palloncini: stavolta invece del cartoncino colorato utilizzate la carta regalo lucida e crocchiante, in modo da ottenere striscione un po’ disco anni Ottanta! In alternativa potete utilizzare la carta stagnola: strappate pezzetti piccolini e creare delle palline. Una volta gonfiati, i palloncini daranno proprio questo mood un po’ discotecaro, divertente e spensierato.

  • Per un effetto più delicato, soft ed elegante, potete invece optare per le piume: sono perfette per i battesimi o le baby shower (ma anche per i matrimoni). Sceglietene del colore del bebè, inseritele nei palloncini sgonfi, scrivete sulla gomma il nome del bimbo quindi gonfiate e decorate il filo con motivi geometrici ritagliati.

 

  • Questa volta la decorazione sarà esterna: basteranno della colla vinilica e dei brillantini. Spennellate la metà superiore dei palloncini (già gonfiati) di colla vinilica, quindi spolverate subito con i glitter del colore che preferite. Se non avete l’elio, potete appenderli con del filo di nylon al soffitto, a testa in giù, in modo che i palloncini così colorati penzolino e, muovendosi, catturino la luce attraverso i glitter, riempiendo la stanza di sbrilluccichii.

 

  • Super d’effetto è anche la decorazione dei palloncini con il tulle. Preparate dei quadrati di tulle molto ampi (dovranno coprire i palloncini ed avanzare per poter essere legati!), da avvolgere attorno ai palloncini già gonfiati d’elio e da legare con del nastro (a cui eventualmente appoggiare fiori decorativi). I palloncini, che dovranno essere ancorati a terra con dei piccoli sacchetti di sabbia, sembreranno fluttuare per la stanza, elegantissimi...

 

  • Non solo per la festa: anche per l’invito potete scegliere i palloncini! Prendete dei cartoncini bianchi, del washi tape, un pennarello indelebile a punta fine e dei palloncini. Su ogni palloncino scrivete il nome dell’invitato, oppure un pensiero personalizzato, e i dettagli della festa o dell’evento. Quindi prendete il cartoncino e incollatevi sopra, con due striscioline di washi tape (è molto leggero quindi non rovinerà né la carta né la gomma), il vostro palloncino con la scritta già pronta. E non dimenticatevi di scrivere di gonfiarlo!
  • Di nuovo washi tape, ma stavolta per creare palloncini animaleschi per decorare le feste dei bimbi. Con del cartoncino realizzate zampe e testa degli animali o dei dinosauri preferiti dai bambini, quindi incollatele ai palloncini gonfi utilizzando questi ultimi come “corpo”. Potete gonfiarli normalmente e appenderli dal soffitto (o lasciare che i bimbi ci giochino), oppure, ancora meglio, riempirli d’elio in modo che gli animali fluttuino per la stanza! Se volete animali di grandi dimensioni basterà utilizzare un palloncino più grande, come quelli che propone il negozio online di PallonciniMix.
  • L’idea di utilizzare i palloncini come “corpo” degli animali può essere sfruttata anche per creare un divertentissimo bruco: basta utilizzare palloni di due differenti colori (uno per la testa e un altro per il lunghissimo corpo) e affiancarli l’uno all’altro formando il vermicello. Non serve riempirli d’elio: in questo caso bisognerà incollarli con del nastro adesivo alla parete o allo stipite della porta (completando con piccole zampette di cartoncino nero e occhi e bocca sul palloncino “testa”).

Ciao a tutti! Eccomi con una nuova recensione! Questa settimana vi parlerò del libro “Il pigiama verde”, scritto da Guia Risari, illustrato da Andrea Alemanno e edito da Coccolebooks.  Il protagonista di questa bella storia è Andrea, un bambino un po’ capriccioso che se una cosa proprio non gli va giù si mette a urlare NO NO NO come un matto! E in modo particolare Andrea non sopporta di dover indossare il pigiama! Per lui andare a nanna significa fine della giornata e perciò del divertimento, e mentre i grandi rimangono in piedi a fare chissà quali interessanti attività lui deve interrompere tutto per andare a dormire. Ma un giorno, il suo papà si presenta con una misteriosa scatola chiusa da un bel fiocco…un regalo per il suo bimbo! Andrea è entusiasta e non vede l’ora di scoprire cosa contiene il pacco…quindi apre subito l’inaspettato dono e scopre che è…UN PIGIAMA VERDE! Che delusione! Ma il suo papà lo rassicura…non è un semplice pigiama, bensì una tuta speciale che una volta indossata potrà far vivere al bimbo mille avventure…Andrea indossa il pigiamino, chiude gli occhi e…inizia una fantastico viaggio che lo porterà in posti meravigliosi che aveva sempre sognato di visitare! 

Una storia semplice, ma davvero bella, che porta i più piccoli nel mondo della fantasia, dell’immaginazione e insegna ai grandi che a volte basta davvero poco per aiutare i bambini ad accettare le piccole regole del quotidiano. Andrea nel suo viaggio è accompagnato da bellissime illustrazioni e nel libro c’è tanto verde…un colore che a mio avviso è davvero rilassante e adatto al tipo di storia. I paragrafi sono brevi, frasi semplici ma davvero armoniose. Una storia da leggere da soli e da farsi raccontare. Adatta secondo me per bambini dai 5 anni in su.

“Mi è piaciuto un sacco mamma! Soprattutto la parte in cui Andrea viaggia con la fantasia! Però secondo me questo libro ci fa capire che tanto, pure se dici di no, alla fine il pigiama te lo devi mettere lo stesso e andare a letto!” 

Il concetto di zuppetta è molto borderline e in generale o la odi o la ami.E io chiaramente appartengo al secondo gruppo: le zupper sono una super coccola per me, e se fatte bene credo siano assolutamente un primo piatto non solo completo ma anche moto appagante. In generale ritengo che per fare una buona zuppa sia necessario più che altro tenere conto di alcuni elementi da inserire: qualcosa di brodoso pieno di gusto, quindi un buon brodo vegetale fatto con un superdado come il nostro, del farro (va bene anche precotto se abbiamo fretta), della verdura fresca, delle erbette, qualche spezia e dei crostini per avere qualcosa di croccante da sgranocchiare. 

Ecco allora la ricetta della mia zuppa di farro scaldacuore: come preparare una zuppa di farro con le verdure davvero strepitosa

Sara

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Cecilia

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