Parola d’ordine: comodità. Requisito: sicurezza al 100%. Come coniugarle? Da mamme cerchiamo sempre prodotti comodi e sicuri per poter andare a spasso con i nostri bimbi in tranquillità e senza pensieri! Ci piace uscire per fare camminate insieme a loro, visitare le città, ma anche quando si tratta, semplicemente, di uscire ogni giorno insieme siamo sempre pronte a tutto. Ecco perché abbiamo scelto i biberon termici di Miniland: ci permettono di portare con noi le bevande naturali che piacciono ai nostri bimbi con la certezza che non si alterino per il caldo o il freddo e che, grazie a dei materiali sicuri e selezionati, non facciano loro del male!
I Biberon Termici che senza BPA: da Miniland ecco Thermobaby, i thermos-biberon da portare sempre con noi
Miniland ha pensato ai suoi thermos per i più piccoli in due versioni: quella silver,, e cioè argentata, per i più piccini dagli zero ai due anni, con una tettarella sicura e comoda e una capacità di 180 ml,, e quella “aqua”, di colore azzurro pastello, perfetta per i bimbi dai 2 ai 4 anni con la sua cannuccia divertente e la capacità di 240 ml. Tutto, però, è intercambiabile, in modo che il biberon cresca insieme a loro, divertendoli sempre con le finiture carinissime corredate da disegni e colori allegri e attraenti per i nostri figli (una caratteristica, questa, da non sottovalutare).
La funzione è la solita dei termos: il Thermobaby silver e il Thermobaby aqua, infatti, sono bottiglie ermetiche che permettono di mantenere le bevande fredde o calde alla giusta temperatura più a lungo, e tutto grazie ad una doppia parete in acciaio 18/8 (acciaio 304), il più adatto per la conservazione degli alimenti poiché caratterizzato da una conduttività termica molto bassa e un'ottima resistenza alle alte temperature. E naturalmente questo è un materiale semplicissimo da lavare, così come lo sono la tettarella e la cannuccia, sempre pulite grazie al sistema di chiusura che protegge dalle fastidiose perdite di liquido durante il trasporto. Il tutto, come piace a noi, al 100% senza bisfenolo A (BPA).
Ovviamente questi Thermobaby non sono semplicemente “thermos per bambini” grazie alla loro tettarella, alla cannuccia e ai disegni simpatici, ma anche grazie alle praticissime e comode maniglie laterali, perfette per la manualità dei bambini, non ancora perfetta ma da allenare continuamente. E, una volta che cresceranno e impareranno a maneggiare meglio gli oggetti e i bicchieri, ecco che le maniglie si staccano, trasformando così il “biberon” in un “thermos da grandi”, super attrattivo per i bimbi che crescono.
Ma non è finita qua: come potevamo fermarci all’aquisto dei Thermobaby quando Miniland ha pensato al trasporto in toto con delle bellissime borse in denim pensate apposta per contenere i nostri biberon-thermos? No. Non abbiamo resistito. E ne siamo molto, molto contente, perché effettivamente è stato un acquisto azzeccato, pratico e insostituibile.
Stiamo parlando delle pratiche borse isotermiche per thermos, che aumentano ancora di più le prestazioni delle bottiglie grazie all’isolamento aggiuntivo e che, non ultimo, sono bellissime e super comode, da tenere in borsa o, soprattutto, da appendere al passeggino.
In versione singola o doppia, le Thermibag di Miniland sono davvero utili, soprattutto nei periodi più caldi o più freddi, quando tanto le bevande quanto i pasti pronti che ci portiamo in giro rischiano di surriscaldarsi o, al contrario, raffreddarsi. Abbiamo quindi imparato a ficcare tutto nelle nostre bellissime bag, e a stare finalmente senza pensieri!
Che lo scambio pelle a pelle tra mamme e figli (ma anche tra papà e figli, naturalmente) lo abbiamo già detto e ridetto. Attraverso il contatto e il profumo passano ormoni importantissimi responsabili del legame parentale, un legame che durerà tutta la vita e che si sviluppa proprio nei primi anni di vita.
Oltre al contatto normale e naturale delle coccole e dell’accudimento possiamo però implementare ancora di più questo legame attraverso piccoli gesti divertenti e rassicuranti, in momenti dedicati e pensati proprio per rafforzarlo. Un esempio? Il gioco dei disegni sulla pelle, che può diventare una bellissima e duratura abitudine.
Disegnare sulla pelle: come rafforzare il legame mamma-figlio attraverso il tocco ludico e coccolante
Ingredienti necessari: qualche crema, pastelli leggeri, le nostre mani, il nostro amore e la voglia di stare con il nostro piccolo…
Iniziamo con un gioco semplicissimo, e cioè il disegnare sulla loro schiena. Se i bambini sono piccoli piccoli bastano dei grattini, che a loro piaceranno moltissimo e che diventeranno un’abitudine, soprattutto serale. Quando crescono possiamo poi iniziare a implementare il gioco. Se ancora non sono capaci a leggere, sarà molto carino disegnare delle figure semplici sulla schiena (un sole, una stella, una casa, un albero, un cuore…), lasciando che loro si concentrino sul tocco e indovinino cosa stiamo tracciando.
Quando poi avranno confidenza con le lettere (ma anche nel momento in cui stanno imparando a riconoscerle) passiamo alle parole, segnando con le dita le lettere e lasciando che le “sentano” e le ripetano.
Bellissimo anche raccontare le storie attraverso il tocco. Leggendo un libro, o inventando un racconto, accompagnate le vicende con dei disegni sul corpo.
Tutto questo è possibile sulla schiena e sulla pancia, che sono le zone più ampie e quindi più comode, ma è molto carino provare su tutto il corpo: le mani, i piedi, le spalle, la fronte… E, soprattutto, possiamo sbizzarrirci sulle modalità e sui mezzi: anche se bastano e avanzano le dita, possiamo provare con delle creme profumate (e qui il legame olfattivo si rafforzerà sempre di più. Provate, ad esempio, l’Emulatte di Fiocchi di Riso: è una crema leggera e perfetta per questo tipo di attività “coccolose”) oppure con delle matite non appuntite, dei pennelli (una bellissima sensazione), della panna montata…
Un’altra proposta è quella del riconoscimento degli oggetti, che anche se non è propriamente un “disegnare” rientra nella sfera del riconoscere qualcosa attraverso il tocco e il tatto. Prendete degli oggetti che avete in casa e appoggiateli sul palmo delle mani del bambino, che, ad occhi chiusi, dovrà indovinare cosa sta toccando. Un’arancia, ad esempio, una noce. Ma anche un pezzo di pane, un confetto, una pastiglia, un animale giocattolo…
Se siete all’aperto, il gioco diventa bellissimo quando integriamo anche la natura: a pancia scoperta disegnate sulla pancia o sulle mani delle figure con dei fiorellini, delle foglie o dei fili d’erba, oppure con la sabbia del mare e con la crema protettiva quando siete in spiaggia!
Questi sono tutti giochi perfetti per la sera, per favorire il momento del sonno o per prendersi un momento “per voi”. Ma sono anche utilissimi per smorzare le attese, come ad esempio nella sala d’attesa del pediatra o quando la noia ci assale perché stiamo aspettando qualcosa.
E, soprattutto, sono giochi reciproci: è bello che i genitori li facciano ai bambini, ma è anche importante che i ruoli si invertano, e che siano i bambini a disegnare e a fare riconoscere a mamma e papà qualcosa attraverso il tocco. In questo caso l’attività diventa ancora più educativa, poiché i vostri figli si sentiranno “grandi” e al vostro stesso livello, prenderanno l’iniziativa e proveranno loro a dettare le regole.
Della stessa famiglia degli spinaci, la quinoa è un’erba fantastica, poiché ha la consistenza dei cereali ma è naturalmente priva di glutine ma ricca di nutrienti come carboidrati, proteine, fibre e sali minerali (soprattutto ferro, fosforo e calcio).
Per questi motivi è perfetta per i primi mesi dello svezzamento: la sua consistenza è ottima sia in crema che in chicchi (quando i bambini iniziano a ingerirli) e le proprietà sono ideali per questo periodo della crescita.
8 pappe di quinoa per lo svezzamento: come proporre ai bambini questo pseudo-cereale durante lo svezzamento
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
“Per decenni in Italia i datori di lavoro hanno chiesto alle donne di firmare lettere di dimissioni in bianco da usare in caso di maternità”. Non è terribile? Eppure è la verità. Ed è così che inizia il nuovo video di “Moms don’t quit”, un tentativo di sensibilizzazione più importante che mai per mettere luce su questa pratica tremenda e purtroppo più diffusa di quanto crediamo.
Il risultato di queste dimissioni in bianco che molte donne sono costrette a firmare al momento dell’assunzione è che ogni anno sono migliaia le mamme obbligate a lasciare il loro posto di lavoro in maniera disumana e autoritaria.
Cosa fare per sensibilizzare su questo tema delicato eppure scontato (nel senso che a noi sembrerebbe un diritto scontato, quello al lavoro, ma che purtroppo non lo è)? FCB Milan, un’agenzia pubblicitaria di Milano, ha deciso di rilasciare insieme a Corriere della Sera, Io Donna, Insieme e Io e il mio Bambino un bellissimo video (lo trovi qui sotto) intitolato “Moms don’t quit”, che è sì bello ma che è anche un pugno nello stomaco. Perché alle mamme del video è stato chiesto di ribaltare la situazione, di renderla ancora più assurda di quello che già è, scrivendo una lettera di dimissioni particolare e distopica.
Di fronte a loro non ci sono i datori di lavoro. Non c’è il responsabile del personale dell’azienda. C’è un altro datore di lavoro: quello che detta legge a casa. I loro figli. Con gli occhi sgranati e teneri che suscitano già commozione prima ancora che le mamme leggano loro la lettera di dimissioni dalla “posizione” di madre.
“Amore mio. Quelli con te sono stati gli anni più belli della mia vita. Sei mio figlio e non riesco nemmeno ad immaginare una vita senza di te. Ma ora devo dare le mie dimissioni”.
Sì, esatto, le dimissioni.
“Non posso essere più la tua mamma”. E qui gli occhi dei bambini, com’è naturale che sia, si sgranano, si fanno grandi grandi, e le bocche si incurvano all’ingiù, tra tristezza e incredulità alle parole che le loro mamme gli stanno buttando addosso. Le lacrime, si vede, sono vere; i bambini si infuriano, scoppiano in pianto, strappano le lettere di dimissioni delle loro mamme, e non ci vogliono credere. Proprio come noi, a volte, non vorremmo credere che esistano datori di lavoro che costringono a quella lettera in bianco assurda. Se a noi fa infuriare, pensa a loro.
“Devo smettere, perché ho bisogno di lavorare e una donna che lavora non può essere anche una mamma”. Una frase che è una pugnalata al cuore, perché purtroppo è verissima. Quante volte la si sente dire? Quante volte ci si sente in colpa, sul posto di lavoro, solo perché si è madri e mogli?
Anche i bambini capiscono che è un’assurdità. Che siamo nel 2017, e che una mamma può lavorare, e che una donna lavoratrice può essere madre. Come possono le due cose scontrarsi? Non siamo robot, siamo anche noi in grado di destreggiarci, di distinguere le cose, di impegnarci in entrambe. Come lo fanno i papà, no?
L’hashtag lanciato, quindi, è #momsdontquit, “le mamme non si dimettono”, e anche noi di mammapretaporter vorremmo che diventasse virale. E che da virale diventasse normale, com’è giusto che sia, pensare che quella delle lettere di dimissioni in bianco sia un’assurdità. Perché se noi la pensiamo così, il mondo non è del nostro stesso pensiero, e se dobbiamo impegnarci un po’ per inculcarlo, allora nemmeno noi molliamo, nemmeno noi ci dimettiamo dal nostro ruolo di sostenitrici dei diritti umani!
Saper riconoscere in fretta le carenze di vitamine nei bambini significa è importante per far sì che l’organismo abbia tutti i nutrienti di cui ha bisogno per rimanere in salute e crescere in maniera equilibrata.
Spesso siamo troppo preoccupati da batteri, virus e inutili sterilizzazioni: dovremmo invece spostare la nostra attenzione alla costruzione di un buono stato di salute del bambino: ciò vuol dire in primis un’alimentazione ricca di frutta e verdura, cereali di qualità, proteine soprattutto vegetali e grassi buoni ricchi di omega 3. Questo significa fare il pieno di vitamine e minerali essenziali per la crescita.
Un obiettivo fondamentale per noi genitori dovrebbe infatti essere quello di fornire ai nostri bambini una dieta variegata e ricca di tutti gli elementi che abbiamo indicato sopra. Ma vediamo nello specifico quando è meglio correre ai ripari.
Andiamo in ordine alfabetico (anche se nel mondo delle vitamine ognuna è importante, a prescindere dalla posizione nell’elenco!), e vediamo quindi la vitamina A. Essa è fondamentale quando si parla di crescita delle ossa (e quindi durante l’infanzia è assolutamente imprescindibile), ma aiuta anche la vista e la pelle, proteggendole. Non a caso, uno dei primi sintomi della sua mancanza è la pelle ruvida e verrucosa, detta anche “pelle di rospo” (in gergo medico si chiama però “ipercheratosi follicolare”). La pelle, insomma, si ispessisce, dato che la carenza di vitamina A non permette all’organismo di svolgere un corretto ricambio cellulare. Secondo sintomo riguarda la vista, e in questo caso la carenza si manifesta con la difficoltà di vedere in penombra (ma anche con una poca lacrimazione: gli occhi tendono a seccarsi più facilmente).
Per reintegrarla, consigliamo l’assunzione di frutta e verdura di colore arancio-giallo (come le carote, le zucche, le pesche, i peperoni, la papaia) e verdure a foglia verde e broccoli.
Possiamo quindi realizzare fin dallo svezzamento una pappa ricca di vitamina A: inseriamo all’interno del cuocipappa una carota e una fetta di zucca tagliate a pezzetti. Cuociamo a vapore per circa 15 minuti, poi frulliamo con 5 cucchiai di farina per bambini di grano saraceno, un cucchiaio d’olio evo, un cucchiaino di olio di semi di lino e un cucchiaio di pecorino grattugiato.
Passiamo ora alle vitamine del gruppo B, che non venendo immagazzinate dall’organismo (poiché sono idrosolubili) rischiano spesso di mancare. Essere carenti di vitamina B1 comporta nevriti, debolezza muscolare, flaccidità e sensazioni di formicolio alle gambe. La vitamina B2, invece, quando manca porta a disturbi più visibili: screpolatura delle labbra e degli angoli della bocca (e del naso); occhi pieni di vene rosse; e lesioni anche degli organi genitali. Proseguendo, ecco la vitamina B3: in questo caso i sintomi di carenza sono di nuovo le lesioni cutanee (anche sulla lingua, dolorose), ma anche alcuni comportamenti, dato che la pellagra (e cioè la lesione molto forte dei tessuti) può portare anche alla schizofrenia. Infine, la vitamina B12: anch’essa porta glossite (l’infiammazione della lingua), ma il sintomo più grave (o meglio, la conseguenza) è una forte forma di anemia perniciosa, caratterizzata da pallore, poco appetito e debolezza.
Per far fronte alla carenza di vitamine B, oltre ad assumere integratori possiamo rivolgerci a frumento e riso integrali, fagioli e legumi, lievito di birra e sopratutto verdura a foglia verde (ad eccezione degli spinaci).
Nello svezzamento (ma anche successivamente) possiamo fare uno smoothie ricchissimo vi vitamine del gruppo B: inseriamo all’interno del cuocipappa un avocado, una foglia di bieta, 6 cucchiai di latte di mandorla, 1 banana. Frulliamo e il nostro smoothie è pronto. Possiamo sostuire la banana con i mela: il succo di mela è infatti ricchissimo di vitamine del gruppo B.
La vitamina C, così famosa, protegge il nostro corpo dallo stress ossidativo, aiuta la formazione del collagene (per la funzione ossea, delle cartilagini, della pelle, dei denti e dei vasi sanguigni) e rinforza il sistema immunitario. Ecco perché i bambini che ne sono carenti si ammalano più spesso, e possono presentare lividi spontanei, sanguinolento delle gengive o emorragie capillari.
Per reperire, basta affidarsi agli agrumi e ai frutti che ne sono ricchi (l’acerola o il kiwi, ad esempio), ma anche alle verdure come i broccoli, i cavoli e i cavolfiori (di tutte le famiglie), i germogli di soia, i piselli e le patate.
Fin dallo svezzamento quindi via libera a spremute di agrumi, ma anche pappe contenenti broccoli e piselli.
La vitamina D è un’altra delle più importanti quando si parla di bambini, poiché è grazie ad essa che le ossa e i denti si costituiscono correttamente. La conseguenza più diretta della sua mancanza, che la rende visibile, è il rachitismo dei bambini, che rimangono piccoli e con ossa deboli.
La vitamina D si trova solo nei raggi solari, e quindi raccomandiamo un’esposizione giornaliera di almeno 15 minuti con volto, mani e piedi scoperti. I nostri pediatri poi suggeriscono di integrarla quotidianamente da ottobre a maggio (personalmente ho trovato dei miglioramenti incredibili da quando sia io che i miei bimbi la integriamo.
Un’altra vitamina responsabile del mantenimento della salute delle ossa (ma anche della corretta coagulazione del sangue) è la vitamina K: quando i bambini ne sono carenti lo manifestano con una maggiore tendenza alle emorragie, con la difficoltà di riemarginazione delle ferite e con la perdita frequente di sangue dal naso.
Per fortuna la vitamina K è presente negli spinaci, nei broccoli, nella lattuga, nel cavolo verde, nell’olio di oliva, nelle patate, nelle carote, nel mais e in quasi tutti i frutti.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Gonfiore addominale e piccoli mal di pancia sono disturbi frequentissimi durante l’infanzia. Le cause sono generalmente riconducibili a una cattiva alimentazione, ricca di latticini, carni conservate, zucchero bianco e farine raffinate o intolleranze alimentari; talvolta invece sono mal di pancia di origine “emotiva”, come il classico mal di pancia pre scuola; infine i cambi di stagione possono essere anch’essi causa di disturbi addominali nei più piccoli. Come sempre comprendere la causa principale che porta al sintomo è la via migliore per venirne a capo: se quindi il fattore scatenante è una scorretta alimentazione o una intolleranza alimentare è bene procedere correggendo la dieta. Se invece sono mal di pancia dovuti ad esempio ad emozioni forti oppure a periodi particolarmente intensi, aiutare il proprio bambino a prendere coraggio e aiutarlo a superare costruttivamente lo stress è un buon sistema da seguire. Ricordiamoci sempre che un prezioso alleato di noi mamme è la natura. Ci sono infatti in commercio molti prodotti naturali che possono aiutare efficacemente la pancia del nostro bambino a star meglio.
Da quando ho conosciuto Cristalfarma sono contentissima, perché finalmente posso affidarmi ad un’azienda che produce integratori alimentari anche a misura di bambino in maniera scientifica e rigorosa (e per questo i loro prodotti li possiamo trovare solo in farmacia e parafarmacia.
Da tutti i prodotti Cristalfarma Junior, uno che ho avuto modo di provare e che vi consiglio è Relaxcol Junior, a base di finocchio, melissa e carrube, piante che riescono a ridurre il gonfiore e la tensione addominale, le coliche gassose e il meteorismo. Inoltre, Relaxcol junior aiuta a ristabilire la giusta flora intestinale, grazie ai frutto-oligosaccaridi contenuti . E’ quindi un prodotto secondo me completo per le necessità di noi mamme.
Il trattamento che ho sperimentato con successo è molto semplice: somministriamo una o due bustine (a seconda dell’intensità del disturbo) di Relaxcol Junior al giorno per sei giorni, prima di pranzo e cena, passando poi dopo la prima settimana (se i sintomi si sono alleviati) ad una sola bustina al giorno prima del pasto serale.
Come infatti vi avevo già raccontato, durante la varicella i miei figli hanno rifiutato il cibo per molti giorni, cosa che accade spessissimo ai bambini durante le malattie, causando loro spiacevoli disturbi, come la stitichezza e la difficoltà di evacuazione. I risultati che ho ottenuto con relaxcol junior sono stati inequivocabilmente positivi.
Relaxcol junior si presenta sotto forma di polvere da sciogliere in un liquido. Ottimo quindi discioglierlo in acqua, ma anche in una bevanda gradita ai bambini.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Questa ricetta è fatta per chi come me non è una maga della panificazione: ecco vi assicuro che seguite le mie indicazioni avrete successo e otterrete un a focaccia davvero buona e versatile. Generalmente la preparo la domenica così è pronta per le cene di domenica e lunedì. Potete anche surgelarla e utilizzarla come cena salvezza in sere particolarmente impegnative.
In questa versione vi propongo una focaccia realizzata in due ampie teglie ma potete anche optare per piccole focaccine rotonde.
Ho optato chiaramente per farine intergrali come segale e farro integrale, così da fare il pieno di fibra e limitare i picchi insulinici: è però fondamentale aggiungere della manitoba, altrimenti il risultato non sarà per nulla soddisfacente.
Perché le pratiche quotidiane devono diventare noiose? Perché devono essere uno stress per la mamma ed il bambino? Lo diciamo sempre: il cambio, il bagnetto e il prendersi cura del bambino devono essere un momento di relax per entrambi, ed è per questo che in passato abbiamo voluto suggerirvi i giochi perfetti durante il bagnetto, le attività tattili durante le cure quotidiane e i massaggi perfetti per le coccole serali.
Ora è il momento del cambio pannolino, che al bambino, quando fatto con amore e dolcezza, piace molto e con con pochi accorgimenti può trasformarsi in un momento ancora più producente, divertente e rilassante.
La fitoterapia si basa su un concetto semplice: le piante hanno al loro interno sostanze che naturalmente aiutano a combattere determinate alterazione dello stato di salute e benessere e la medicina tradizionale ha sempre sfruttato questo principio. Il bello è che anche quelle che crescono nella maggior parte dei giardini domestici hanno proprietà utilissime per tutta la famiglia.
Vediamo quindi insieme quali sono le piante e le erbe aromatiche più comuni che possiamo trovare nel nostro giardino e come possiamo sfruttarle per trarne beneficio. Già, perché le piante aromatiche non solo arredano: fanno anche davvero, davvero molto bene!
Il Basilico: esatto, il basilico, che non serve solo a insaporire i nostri piatti con il suo sapore inconfondibile. I benefici del basilico sono infatti numerosi, e tra questi quello che spicca è sicuramente la capacità di contrastare il reflusso gastrico, aiutando quindi in caso di lievi infiammazioni e reflusso. Inoltre, il basilico è un semplice rimedio contro nausea, crampi, febbre, influenze ed emicranie, oltre che contro l’acne. Aggiungetelo quindi nei vostri piatti, sempre meglio a crudo.
Il Rosmarino: profumato e delizioso, il rosmarino può essere aggiunto nei soffritti per insaporire praticamente tutti i piatti, ma potete sfruttarlo anche semplicemente in decotti in acqua calda (come questo, che svolge un ruolo di detox del fegato), beneficiando delle sue proprietà. Le proprietà del rosmarino sono infatti molte: dall'eliminazione delle tossine del fegato, effetti benefici contro il mal di testa, dolori mestruali (è infatti un antidolorifico naturale), dall’alleviamento dell’alito cattivo a quello del mal di stomaco.
Il Partenio: dall’aspetto molto, molto simile alla camomilla (e dalle simili proprietà) il partenio cresce spontaneo in cespugli ed è bellissimo da vedere. Non solo: combatte in maniera naturale il mal di testa, e se preparato in decotti lo previene in maniera molto dolce (serve quindi costanza). È però utile anche contro le artriti ed è un ottimo alleato contro l’ansia, dal momento che favorisce l'emissione della serotonina. Inoltre riduce la ritenzione idrica e il gonfiore.
L’Erba Gatta: esatto, non pensate che l’erba gatta serva solo ai nostri amici felini, che ne sono attratti e che, mangiandola, ottengono benefici sul loro tratto digestivo. Anche per l’uomo l’erba gatta è davvero benefica: sedativa, antispasmodica, anticatarro, antraffreddore, antiemicrania, antipiretica (serve insomma ad abbassare la febbre in maniera naturale)... L’erba gatta, se consumata in infusi ed estratti, è davvero benefica e migliora anche le nostre funzioni digestive, non solo quelle feline.
Le More: anche queste, come molte altre erbe e frutti, crescono spesso spontanee, soprattutto nelle zone più boschive e verdi. E bisogna approfittarne, dato che sono così buone: le more, infatti, sono ricchissime di vitamina C e di antiossidanti, e le loro radici e foglie, se utilizzate in decotti, sono ottimi rimedi contro la dissenteria e contro le infiammazioni del cavo orale.
La Felce: questa no, non si mangia e non si beve, ma è una pianta decorativa che può diventare davvero utile in caso di tagli e botte, poiché strofinandone il succo sulle zone colpite si rivela un efficace antidolorifico!
Ricordiamoci che questi suggerimenti valgono solo per noi adulti: chiediamo sempre consiglio al nostro pediatra (o almeno al farmacista) prima di somministrare decotti, tisane e interagtori ai nostri bambini.
A noi, insomma, piace moltissimo scoprire quali siano le proprietà e i super poteri delle piante, anche di quelle più comuni che a prima vista parrebbero insospettabili. Volete un consiglio? Prendetevi un bel libro (noi ormai abbiamo consumato l’”Atlante illustrato delle piante medicinali e curative”) e scoprite quali bombe di salute si nascondono nel vostro giardino! Dopodiché sbizzarritevi con tè e tisane (utile in questo caso è il libro “Tè e tisane curative con piante ed erbe medicinali”, classico ma sempre affidabile!).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Durante lo svezzamento le proteine sono fondamentali: quando parliamo però di queste spesso si fa riferimento a carne, latte e formaggi e uova. In realtà le proteine si trovano anche e sopratutto in alcuni tipi di vegetali e a differenza di quelle animali sono assolutamente benefiche per l'organismo.
Innanzitutto, le proteine possono essere prese dagli alimenti vegetali più conosciuti per questa funzione, e cioè i legumi. I fagioli, i ceci e compagnia bella possono essere introdotti già a partire dai 7/8 mesi, ed è una buona notizia perché essi sono preziosissimi. Le proteine, infatti, sono alla base della crescita e i bambini nel periodo dello slattamento ne hanno bisogno come non mai.
Inoltre, a differenza della carne, sono una fonte migliore di proteine, poiché le proteine dei legumi, pur essendo prive di amminoacidi essenziali, non contengono tutte le scorie e le tossine che troveremmo negli alimenti di origine animale. Per avere alcuni di questi amminoacidi essenziali, tuttavia, possiamo abbinare i legumi ai cereali, che ne contengono, assicurando così ai bambini molto di ciò di cui hanno bisogno in questo periodo. Il nostro consiglio è sempre quello di chiedere consiglio al proprio pediatra: di caso in caso saprà consigliare le quantità di proteine animali e vegetali da introdurre nella dieta del bambino per far sì che non gli manchi nessuno di questi amminoacidi essenziali.
Dai 7 mesi, quindi, possiamo inserire i legumi, e la quantità raccomandata, almeno nel primo periodo, è di 1 o 2 cucchiaini una volta al giorno. Si può tranquillamente iniziare con delle lenticchie rosse o gialle decorticate, inserendo via via gli altri legumi.
Per evitare però che fermentino nell’intestino, sarà nostra premura lasciarli in ammollo per almeno 10 o 12 ore con 2 foglie di alloro, scolandoli bene e facendoli cuocere in acqua pulita secondo le indicazioni di cottura, aggiungendo un pezzetto di alga Kombu all’acqua (massimo 1 cm di alga a settimana) o una foglia di alloro, un trucco che li renderà ancora più digeribili e assimilabili. Noi, li facciamo cuocere a vapore, utilizzando il nostro cuocipappa, dopodiché li aggiungiamo alle pappe e omogeneizziamo il tutto (sempre con il nostro Easy Meal, che ha più funzioni e che è quindi comodissimo!).
Fino ai 12 mesi è sempre meglio cuocere i legumi in un brodo separato da quello del brodo per la pappa, proprio perché non sono facilmente digeribili. Tuttavia dall’anno di età possiamo iniziare a prepararli insieme a tutte le altre verdure (scegliendo varietà che prevedono gli stessi tempi di cottura, in modo da buttare tutto insieme nel boccale e rendere tutto più semplice). Non abbandonate però l’alga Kombu: quella è sempre preziosa!
Altra fonte di proteine è la frutta secca. Questa può essere introdotta solo a partire dagli 8 mesi, sempre con attenzione: essendo alimenti potenzialmente allergizzanti, è bene introdurli con cura, facendo attenzione alle reazioni e iniziando con piccolissime quantità. Possiamo quindi utilizzare mandorle e latte di mandorle (ricchissime di calcio), uvetta per merenda. Ma anche torte con farina di mandorle e le carote, polpette con frutta secca tritata, della pastina con pesto e pinoli o una colazione con latte vegetale, cereali e frutta secca (tutto frullato, in modo da ottenere una pappina deliziosa!). E tra gli accorgimenti è bene tritare sempre la frutta a guscio, per evitare il rischio di soffocamento.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.