L'erbazzone è sempre un piacere: una torta salata verdissima, ripiena fino all'orlo, zeppa di salute e sapore. E anche se siete intolleranti al glutine, celiaci o semplicemente preferite evitare il glutine, sappiate che anche la versione che non lo contempla è altrettanto deliziosa!

Ecco la nostra ricetta.

Erbazzone leggero e senza glutine: la nostra ricetta per gustare l'erbazzone anche in caso di celiachia

 

Per assicurare ai bambini una nutrizione completa, sana ed equilibrata, l’ideale sarebbe fare mangiare loro cibi naturali sempre differenti, variando la dieta settimanale in modo da inserire tutti gli elementi indispensabili per la salute. Questo però è difficilissimo quando i bambini sono abituati a mangiare sempre le stesse cose (magari cose nemmeno troppo sane, perché per comodità non abbiamo voglia di provare nuove ricette o di preparare cose troppo elaborate). E questa abitudine sbagliata la si prende proprio da piccolissimi, durante lo svezzamento.

Ecco perché è importantissimo che i nostri bambini, sin dalle prime pappe, vengano abituati ad assaggiare e mangiare colori e consistenze differenti: solo così costruiranno un rapporto sano con il cibo, imparando a conoscerlo e a variare, creando un circolo virtuoso che li porterà da più grandicelli a non disdegnare così insistentemente i cibi che gli proponiamo.

Mangiare i colori: significa insegnargli una buona abitudine che sarà importante per tutta la loro vita

Per abituarli alle pappe colorate, dicevamo, bisogna cominciare da subito, sin dai primi giorni dello svezzamento. Le prime pappe sono molto semplici, con brodi e verdure omogeneizzate; non fossilizziamoci però sul passato di verdura classico, trito e ritrito: per il nostro scopo questo è assolutamente deleterio. No, non è il massimo: ha sempre lo stesso gusto e lo stesso colore informe. Come potrebbe quindi abituare i bambini alla varietà? E poi, pensateci: se vi mettessero di fronte ogni giorno lo stesso minestrone frullato, non vi secchereste? Lo stesso vale per i bambini.

Per invertire la rotta basta poco, ve lo assicuriamo: la natura ci offre moltissimi colori, e variare quindi la frutta e gli ortaggi ci permette di preparare naturalmente pappe colorate dai gusti e dalle consistenze differenti. 

Il procedimento (soprattutto nei primi mesi, quando si frulla o omogeneizza tutto) è semplice, e basta fare cuocere le verdure nel brodo o in abbondante acqua frullando poi il tutto. Già nei primi mesi potrete poi aggiungere dei cereali senza glutine, e dall’ottavo mese tutti i cereali indistintamente, assicurando così un numero ancora maggiore di nutrienti, di fibre e di elementi energetici. All’inizio è bene frullare tutto, ma allo stesso tempo iniziate sin da subito a fare ciucciare cibi più grandi, come pezzi di pane o fettine di frutta (appunto per abituare non solo ai colori, ma anche alle consistenze diverse): l’importante è fare attenzione per evitare che il bambino ingerisca pezzetti troppo grossi che lo soffocano. Il nostro consiglio è comunque quello di frequentare in ogni caso un buon corso per imparare le manovre di disostruzione delle vie aeree (solitamente li tengono in tutti i  presidi della Croce Bianca), in modo da intervenire in maniera efficace. E, se ancora non vi fidate, potete tranquillamente affidarvi alle retine per cibo, dette anche ciucci anti soffoco: si tratta di retine a forma di ciuccio nelle quali infilare i pezzetti di cibo, in modo che i neonati li succhino e li mastichino senza rischiare di ingerire le parti grosse.

Tornando alle pappe colorate, se avete un robot da cucina, come il nostro di Chicco, o un cuocipappa espressivamente pensato per il cibo dei nostri bimbi la preparazione diventa comodissima, perché potete cuocere, bollire, preparare al vapore e omogeneizzare il tutto senza cambiare strumento, utilizzando un solo boccale. In questo modo potrete assicurare ai bambini cibi sempre differenti ma tutti fatti in casa, con la certezza che gli ingredienti sono stati selezionati da voi.

Per quanto riguarda i colori, abbiamo qualche consiglio per voi: iniziate con una pappa viola. Basterà bollire del cavolo viola e del brodo vegetale fatto in casa, frullando poi tutto e ottenendo così una bella pappa dal colore purpureo. E’ importante però considerare che il cavolo generalmente può provocare aria nel pancino, per cui è importante non utilizzarlo nelle primissime pappe e sempre in quantità moderate.

Per la pappa rossa basterà utilizzare il pomodoro (dopo l’anno di età): utilizzate i pomodori ciliegino (una ventina) e fateli bollire per dieci minuti (tenendone l’acqua di cottura). Passateli poi in un passaverdura e con un colino eliminate le bucce e i semini. Prendete il sughetto e mettetelo in un pentolino sul fuoco, buttandovi dentro una manciata di pastina. Fatela cuocere per il tempo indicato mescolando di tanto in tanto e aggiungendo un po’ di acqua di cottura se il sugo risultasse troppo spesso.

La barbabietola permette invece di ottenere pappe bellissime: rosa! Cuocete una barbabietola rossa tagliata a fette e mezza patata (sempre a fette) al vapore (in questo caso noi utilizziamo l’Easy Meal dato che è pensato proprio per queste preparazioni al vapore, leggere, sane e sicure), quindi frullatele o omogeneizzatele  con un filo d’olio evo e un goccio di acqua tiepida o di brodo vegetale fatto in casa. Con più brodo otterrete una pappa semplice, mentre lasciando le verdure così frullate potrete utilizzarle come sugo per condire una pastina.

Per il verde basterà bollire e frullare una manciata di erbette, mentre con la zucca e la carota otterrete una prima pappa arancione. Il bianco lo si otterrà bollendo e frullando cavolfiori e finocchi, mentre il giallo con della curcuma e dello zafferano (aggiunti verso fine cottura a queste preparazioni dal colore neutro tendente al bianco). Se vogliamo optare per gli spinaci il nostro consiglio è quello di inserirli circa a 7-9 mesi perché sono tra i vegetali più ricchi di nitriti: per i bimbi piccoli l’EFSA Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare raccomanda di evitare il consumo di più di 1 porzione di spinaci al giorno e di evitarli in bimbi con infezioni batteriche gastrointestinali in corso in quanto più sensibili in termini di assorbimento.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Il vizio peggiore di tutti: il fumo. Infarto, tumori, angina pectoris, malattie delle vie respiratorie, problemi cardiovascolari... E poi la stanchezza cronica, il non sentire più odori e sapori... I problemi causati dal tabacco sono davvero tantissimi e importanti.

Se quindi ancora non avete deciso di smettere, proviamo a darvi una spinta in più. E invece di concentrarci sui problemi, proviamo a guardare nel dettaglio tutti i benefici che porta lo smettere di fumare!

Come si depura l’organismo quando si smette di fumare: tutti i benefici che possiamo trarre decidendo di spegnere l’ultima sigaretta

Iniziamo subito dai primi attimi dopo lo spegnimento dell’ultima sigaretta. Bastano 8 ore: dopo questo lasso di tempo, i livelli di monossido di carbonio nel sangue iniziano a diminuire, e l’ossigeno prende il suo posto, aumentando a sua volta in maniera inversamente proporzionale. Accanto a questo, la pressione arteriosa inizia tornare nella norma e la frequenza cardiaca idem, abbassandosi.

Dopo 24 ore si iniziano a notare i primi sintomi della depurazione: aumentano infatti catarro e muco, e questo è il segnale che i polmoni stanno cominciando a eliminare le sostanze di scarto, svolgendo la loro normale funzione. E già dopo un giorno, allo stesso tempo, comincia a diminuire il rischio di attacco cardiaco che il vizio del fumo di sigaretta (o di sigari, pipe e quant’altro) porta con sé.

Passati due giorni, le terminazioni nervose iniziano a ricostituirsi, e ne sentirete l’effetto poiché ricomincerete a sentire meglio gli odori e i sapori, che prima parevano più tenui.

La capacità polmonare, che quando fumiamo diminuisce a dismisura, dopo tre giorni ricomincia ad aumentare, tornando poi pian piano alla normalità.

Dopo due settimane la vostra circolazione sarà molto migliorata, così come le funzioni respiratorie: lo sentirete in caso di sforzo, poiché la resistenza aumenterà davvero di molto rispetto a prima!

Con il passare del tempo il corpo continua quindi a tornare al suo stato di benessere, e ogni giorno se ne sentiranno i benefici: dopo tre mesi (ma anche prima, solitamente) l’energia è aumentata, e il senso di stanchezza generale sarà rimpiazzato dalla voglia di fare. E anche il resto del corpo mostra il benessere: il respiro corto sarà ormai un ricordo lontano, così come la tosse da bronchite cronica, la congestione nasale e i sibili durante la respirazione.

Arrivati al traguardo di un anno, rallegratevi: il rischio cardiovascolare si sarà già dimezzato rispetto a quando continuavate a fumare!

Dopo cinque anni, poi, questo rischio si sarà dimezzato ulteriormente, così come quello per tumori alla bocca e alla gola. Dopo 10 anni, invece, si ridurrà anche il rischio di contrarre il tumore ai polmoni, mentre quello di infarto sarà esattamente identico a quello di un non fumatore da tutta la vita.

E poi non sottovalutiamo quei benefici “secondari” che altro non sono che sintomi del benessere e che vanno anche a beneficio della nostra psiche e del buonumore: la pelle ne uscirà più luminosa, i capelli si rafforzeranno, così come le unghie, e l’aspetto generale sarà davvero migliore.

Inoltre, non dimentichiamo il senso di fiducia in se stessi e di orgoglio, impagabile, che succede allo smettere di fumare: tornando ad essere un non fumatore, ci si sente benissimo fisicamente, certo, ma è innegabile anche il benessere mentale di un corpo che non è più schiavo dalla sigaretta! E poi addio critiche dei non fumatori, e benvenuti complimenti per la magnifica riuscita nella vostra impresa!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

6 ricette con le fave

Lunedì, 03 Aprile 2017 13:25

Aprile ed è tempo di fave. Benissimo! Perché le fave sono un altro legume perfetto per integrare le proteine nel nostro organismo, da mangiare cotte o crude (in modo, in quest’ultimo caso, da non alterare nessuna loro caratteristica nutrizionale).

Rispetto ad altri legumi, le fave sono inoltre ricchissime di fibre, un elemento che aiuta l’intestino e tutto il tratto gastrodigerente. Hanno anche moltissima acqua, quindi stimolano la diuresi e sono perfette come ingrediente detox primaverile!

Ecco 6 ricette con le fave: i modi per cucinare e mangiare questo legume primaverile, verde e sanissimo

- Partiamo con una semplice vellutata, il modo perfetto per proporre i legumi in maniera saporita: tagliate due patate a tocchetti e mettetele in pentola con 400 grammi di fave fresche, una cipolla a pezzetti e un cucchiaio di dado vegetale homemade, lasciando poi cuocere per almeno mezz’ora. Una volta che tutti gli ingredienti saranno ben morbidi, frullate con un minipimer e servite con dei semi di zucca e dei crostini integrali.

- A noi piacciono sempre moltissimo i risotti, ma per variare ci piace anche preparare l’orzotto, e cioè l’orzo perlato preparato attraverso la tipica cottura per assorbimento del risotto. Questa la nostra ricetta per l’orzotto con le fave: prendete 400 grammi di orzo perlato e lasciatelo a bagno per un’oretta. Dopodiché fate soffriggere in padella un trito di una carota, una cipolla e un gambo di sedano con un filo d’olio e aggiungete l’orzo. Aggiungete anche le fave, coprite con del brodo vegetale e lasciate assorbire, procedendo così fino a cottura ultimata (circa 20 minuti). Alla fine spolverate con del pecorino grattugiato e mescolate bene.

- Con la nostra ricetta della besciamella natural possiamo preparare dei buonissimi flan di fave, detti anche mini soufflé. Fate bollire in acqua per venti minuti 250 grammi di fave, scolatele, lasciate che si freddino e spellatele (premendole in modo che sguscino fuori dalla pellicina). Frullatele quindi insieme alla vostra besciamella. Sbattete ora 4 uova e aggiungetele al composto. Imburrate quattro stampini per flan e suddividete la crema di fave. Infornate ora a 180 gradi per 10 minuti.

- Perfetto per un contorno, come salsa o come snack (da mangiare con qualche crostino fatto in casa o spalmato su fette di pane arabo) è l’hummus, in questo caso di fave. Prendetene 300 grammi e lessatele in acqua per venti minuti, quindi frullatele insieme a due cucchiai di salsa tahina, il succo di mezzo limone e un pizzico di sale, aggiungendoci anche mezzo spicchio d’aglio sbucciato se ne gradite il sapore.

- Direttamente dalla Sicilia un altro contorno a base di fave: le fave bollite alla palermitana. Lessate 1 chilo di fave surgelate o fresche per circa 15 minuti, e mentre cuociono preparate il condimento, che sarà una semplice emulsione di olio, sale, pepe e origano. Una volta cotte le fave scolatele e conditele con l’olio aromatizzato. Lasciatele riposare per un’ora (in modo che prendano bene il sapore) e servite, accompagnandole con pane fatto in casa.

- Infine ecco un’altra ricetta semplicissima ma perfetta proprio perché adatta a tutti i giorni: la pasta con fave e asparagi. Basterà fare bollire insieme alla pasta, nella stessa acqua di cottura, 200 grammi di fave e qualche cima di asparago. Dal momento che hanno più o meno gli stessi tempi di cottura, ma che la pasta cuoce in un po’ meno, il trucco è buttare in acqua salata subito le fave e gli asparagi, prima che l’acqua bolla, e buttare la pasta solo quando inizia a bollire l’acqua. Una volta cotti la pasta, le fave e gli asparagi scolate tutto insieme e servite semplicemente con un filo d’olio e una spolverata di pecorino (opzionale).

In una società nella quale l’intervallo è considerato un mero vizio, un premio per i bambini, e in un momento storico nel quale le ore di svago e di gioco all’aperto vengono sempre più ridotte, noi non ci stancheremo mai di ribadire l’importanza di questo momento, spazio fondamentale per i bambini, per i quali non si tratta di semplice gioco ma di attività imprescindibile. Un’attività che in realtà è un momento fondamentale di apprendimento. E ora vi spieghiamo perché.

9 motivi per cui l’intervallo è un grande momento d’apprendimento: perché la ricreazione non è un semplice momento di divertimento, ma un’attività imprescindibile per la crescita dei bambini

- Lo svago: non sottovalutiamo lo svago, che è il primo vantaggio a venire in mente e che in realtà non è fine a se stesso. I bambini stanno troppo fermi in spazi chiusi, costretti negli spazi dei banchi e della classe. Hanno bisogno dell’aria aperta, dello svago, del cambiamento d’ambiente, e l’intervallo permette proprio questo. E a beneficiarne saranno tanto lo stress quanto l’apprendimento.

- Diminuendo lo stress, diminuiscono anche i problemi legati alla sfera psicologica del bambino, che non ne è immune e che è a rischio tanto quanto gli adulti. Lasciando però i bambini liberi durante il tempo della ricreazione, lo svago avrà benefici inestimabili sulla loro persona. Alleggerendo per un po’ la mente e liberando le energie compresse, a trarne vantaggio saranno anche i disturbi del comportamento e dell'apprendimento, che diminuiranno certamente rispetto ai periodi nei quali i bambini sono costretti in banchi, aule chiuse e attività preconfezionate senza possibilità di immaginazione.

- Torniamo quindi sull'apprendimento: un bambino stanco non riesce a concentrarsi. Un bambino felice, svagato e tranquillo, invece, sa recuperare la dimensione mentale ideale per immergersi di nuovo nel compito che gli è stato dato e di concentrarsi al meglio sugli argomenti che si trova davanti. Ecco perché aumentare l’intervallo significa anche aumentare le prestazioni in classe, defaticando i bambini e andandogli incontro.

- L’apprendimento però non si ferma qui, perché durante la ricreazione i bambini in realtà imparano moltissimo, non solo sui libri! Lasciando liberi i bambini durate la ricreazione (quindi evitando di supervisionare troppo) questi iniziano a lasciare andare a briglie sciolte la loro curiosità, che viene stimolata moltissimo (molto più che durante le lezioni “imposte”) ed è proprio essa il carburante dell’apprendimento dei bambini!

- La curiosità porta poi ad un altro punto fondamentale a favore della ricreazione: bambini curiosi sono infatti portati all’autoapprendimento e all’autoeducazione, e cioè a quella competenza che li porta a seguire la loro curiosità per imparare davvero in maniera concreta ciò che interessa loro. Se infatti durante le lezioni alla loro curiosità passiva viene data una risposta altrettanto passiva (e cioè data dalle maestre e dai libri), durante i momenti di libertà come l’intervallo i bambini possono scegliere ciò che interessa loro in quel momento e ricercare sul campo, per conto loro, le informazioni concrete che gli servono, in maniera super attiva.

- Anche il gioco libero è stimolato moltissimo, e come sappiamo questo gioco libero è una delle attività imprescindibili per i bambini, che è proprio attraverso essa che imparano a stare al mondo, indagandolo attraverso le loro invenzioni di situazioni immaginarie simili alla realtà.

- Lasciare liberi i bambini senza monitorarli eccessivamente non significa solo lasciargli la possibilità di giocare liberamente inventando le situazioni e guidandole liberi dalle regole degli adulti, ma anche fare capire loro cosa significa essere autonomi. Oggigiorno la sicurezza è estremamente invasiva: i genitori e gli insegnanti non riescono a non supervisionare il gioco e la ricreazione, ma questo va a discapito dei bambini e della loro autonomia. La supervisione quindi ci sta, per far sì che non accada nulla di male, ma solo fino ad un certo punto: ricreazioni meno supervisionate insegnano ai bambini l’autonomia, un valore importantissimo per la crescita e l’intraprendenza.

- Allo stesso modo, non eccedere con il controllo significa fare capire al bambini che gli state dando fiducia. Ricevendo fiducia imparerà quindi anche a dare fiducia, in un circolo virtuoso che gli sarà utile per tutta la vita.

- Infine, ecco uno degli apprendimenti più importanti della sana e lunga ricreazione: le competenze sociali. Durante le lezioni, quando non in gruppo, i bambini stanno molto per conto loro. Uscire nel cortile, nell’atrio o negli spazi adibiti all’intervallo in maniera libera e autonoma significa lasciare che i bambini facciano ciò che è nelle loro competenze, e cioè che giochino con gli altri. Giocare con gli altri, soprattutto al gioco libero o con oggetti sfusi che permettono di inventare i giochi, vuol dire lasciare che i bambini si arrangino, che facciano esperienza dei rapporti umani, che interagiscano. Soprattutto, è bene che litighino: litigare è una parte imprescindibile della vita, e come tale va trattata. Gli insegnanti quindi non dovrebbero troncare le situazioni spiacevoli sul nascere o tentare di mediare completamente i conflitti, ma dovrebbero lasciare che i bambini risolvano tra di loro, capendo di volta in volta qual è la migliore maniera per mantenere la pace giungendo a compromessi, ascoltando l’altro e facendosi ascoltare, imparando anche l’empatia. Insomma, la ricreazione è il tempo perfetto per giocare ma anche per litigare, l’unica attività in grado di insegnare ai bambini come risolvere concretamente i conflitti negoziando e confrontandosi in maniera sana.

Non vi abbiamo mai nascosto la nostra passione per il tè: tè verde, tè nero, rituali e tradizioni nel mondo... Del tè ci piace proprio tutto: il suo sapore, i benefici e anche la ritualità di quel momento che ci prendiamo tutto per noi per assaporare un attimo di pace.

E per fortuna c’è chi come noi lo ama a tal punto da dedicargli addirittura un intero festival: stiamo parlando di In-Tè, il Festival del Tè che partirà proprio il prossimo 7 aprile.

In-Tè, il festival italiano tutto dedicato al tè: un evento interamente dedicato al tè in tutte le sue sfumature per conoscerne i rituali, i sapori e i benefici

Sono due le associazioni che hanno deciso di intraprendere questa avventura, con l’intento comune di diffondere la cultura del tè di qualità in Italia: InTè, un’associazione tutta al femminile che da anni si occupa di comunicazione e marketing, e ADeMaThè, l’Associazione Italiana Degustatori e Maestri di Tè, punto di riferimento in Italia per gli amanti dell’argomento e per i professionisti del settore.

InTè e ADeMaThè hanno deciso di indire questo Festival del Tè, In-Tè, che avrà luogo tra pochissimo, nel weekend del 7-9 aprile a Bologna, nel Palazzo Dè Toschi (in piazza Minghetti 4D), con ingresso gratuito e moltissimi espositori provenienti da tutto il mondo, con un sacco di proposte attive.

Si parte quindi venerdì 7 aprile con l’apertura ufficiale alle 15.30 e da quel momento, fino alle 17, si inizia con “50 sfumature di tè” nella Sala Workshop, con tre appuntamenti di mezz’ora per scoprire tutte le varietà di questa bevanda millenaria dai rituali sempre differenti.

Il programma si snoderà poi tra workshop, degustazioni, lezioni di storia affascinantissime, cerimonie del tè, presentazioni di libri, conferenze tematiche (come quelle per scoprire i campi di tè in Oriente, con tradizioni secolari che ancora sopravvivono), tavole rotonde (interessantissima quella del sabato mattina, dalle 10 alle 12, dal titolo “Il tè. Una grande opportunità di business per l’Italia, in un mercato internazionale in crescita”) e tanti altri appuntamenti (come ad esempio la presentazione di Narratè - di cui vi avevamo già parlato - venerdì alle 17, il nuovo prodotto che coniuga in maniera perfetta il rito del tè con quello della lettura), tutti visibili sulla pagina dedicata al programma. Alcuni sono gratuiti e ad accesso libero, altri vanno dai 5 ai 25 euro con prenotazione (prenotazione che è possibile effettuare sempre sulla stessa pagina).

Il Festival, peraltro, ha pensato anche ai visitatori più piccoli: le famiglie potranno quindi approfittarne e fare un giro all’evento con i bambini, coinvolgendoli in questa avventura che li avvicinerà ad uno degli alimenti più affascinanti del mondo.

Sia sabato 8 che domenica 9, infatti, alle 15.15 (fino alle 16.30) i bambini dai 4 ai 10 anni sono invitati a partecipare a “Che DivertenTé”, un laboratorio di pittura con il tè pensato apposta per loro! Costa 5 euro, e come al solito potete prenotare il vostro posto dalla pagina del programma del Festival.

Yoga per bambini: prima di andare a dormire

Venerdì, 31 Marzo 2017 12:58

La sequenza per bambini perfetta prima della nanna per rilassare il piccolo. 


Tratta dal libro: http://www.trevisini.it/index.php/mental-fitness/yoga-per-te-e-il-tuo-bambino.html

Lo stress ha effetti importantissimi non sono solo sulla nostra salute psicologica, ma anche e sopratutto sul nostro corpo. Sicuramente è importante non accumulare troppi eventi stressanti durante la giornata e dilatare i tempi, prendendosi dei momenti per rallentare e rilassarsi: ma non basta, perchè la cosa più importante è saper gestire le situazioni stressanti. Ed è fondamentale avvicinarsi a questo percorso fin da piccoli. 

 

Gli asparagi oltre che buoni sono davvero sani e benefici: sono ricchi di fibre, di vitamine (A, C, E e gruppo B), di acido folico, ma anche di sali minerali (calcio e fosforo, ma anche cromo, che ha un effetto benefico quando si parla di diabete ed insulina, poiché ne migliora la produzione e abbassa il glucosio nel sangue!).

Oltre a prepararli semplicemente bolliti con un po' di pinzimonio, a noi piace gratinarli al forno, per renderli più sfiziosi e appetibili anche agli occhi dei bambini.

Asparagi al forno gratinati: la nostra ricetta leggera per gustare gli asparagi in un modo diverso

 

Anche se tendenzialmente preferiamo affidarci ad una cucina il più possibile vegetale, non neghiamo che il pesce (soprattutto al posto della carne) è davvero importante per una corretta dieta, anche per i suoi nutrienti e per gli Omega 3 che apporta all'organismo.

Ogni tanto quindi cerchiamo di proporlo in forme che piacciano anche ai bambini, come questa planessa impanata ma al forno, per mantenere sia leggerezza che piacere.

Filetto di platessa al forno impanato: la ricetta del pesce che piace a tutta la famiglia

 

Sara

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Cecilia

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