Lo sappiamo, oltre che educativi i giochi e le attività proposti da Maria Montessori per implementare le capacità dei bambini e per renderli indipendenti nei movimenti sono anche economici (ma non parliamo dei giochi in commercio etichettati con termini specifici come "montessoriano": quelli in effetti sono costosetti). Basta recuperare qualche oggetto quotidiano che tutti disponiamo nelle nostre case e trasformarlo in un'attività pedagogica! Travasi, afferri, conte: con poco i bambini imparano molto.
Di certo l'insegnamento di Maria Montessori include anche una caratteristica fondamentale, che è l'ordine: i giochi e i materiali vanno disposti su vassoi e ordinati in bacinelle, sempre in maniera rigorosa per rendere l'attività più attrattiva e assicurare ordine di pensiero al bambino.
Tuttavia possiamo approfittarne, portando queste attività dappertutto e non solo sul tavolino di casa: pensate alle giornate al parco giochi, durante le quali i bimbi si divertono con tutto ciò che la natura offre loro, come erba e sabbia. Perché non rendere la giornata di gioco anche un po' di pedagogia Montessori?
- In generale un'attività che i bimbi possono fare al parco è quella di cucinare: per cui pentolini, bicchieri, mestoli etc non possono che essere i benvenuti nella vostra borsa dei giardinetti: il gioco del cucinare non è solo semplice intrattenimento, ma aiuta i piccoli nel loro sviluppo cosgnitivo, relazionale e a livello di manualità fine. Cosa c'è di meglio di poterlo fare in luogo con una straordinaria disponibilità di materiali che possono fungere da alimenti (fiori, erba, foglie, terra, sabbia...)?
- Avete presente le muffin tin, gli stampini per cucinare le tortine? Sono utilissime e si rivelano ottime per tutte quelle attività di scelta e divisione, dal momento che le piccole cavità si comportano da mini-contenitori super ordinati, consentendo quindi di classificare. In casa li si può utilizzare per dividere e disporre materiali dello stesso colore, della stessa dimensione o dello stesso materiale, e lo stesso può accadere all'aperto: potete lasciare giocare i bambini alla "ricerca dei fiori e delle pigne", insegnandogli a disporre ciò che trovano in natura secondo colore o dimensione.
- Per rendere il gioco ancor più stimolante e sopratutto utile allo sviluppo motorio dei bambini ricordatevi di mettere in borsa delle pinze, grandi o piccole a seconda del grado di manualità del bimbo: con esse potrà acchiappare tutto ciò che gli arriva sottotiro: sassolini, fiori, pigne, rami, pinoli. E infilarli nei buchi degli stampini dei muffin sarà una sfida.
- Quasi tutti i parchi dispongono di fontanelle per bere. Un'attività per stimolare e allenare movimenti diversi da quelli quotidiani è l'annaffiatura. Portate sempre con voi un piccolo annaffiatoio e insieme ai bimbi date da bere alle piante assetate!
- Un altro gioco che coinvolge l'acqua, e magari la sabbia (quando disponibile), è quello del colino: travasare in una bacinella lasciando scivolare l'acqua o la sabbia tra le maglie di questo oggetto affascinante per i bambini è un gioco divertente e speciale. Nella sabbia troveranno i sassolini più grossi che non passano dalla trama, un po' come una caccia al tesoro.
- Anche l'imbuto è un gioco perfetto in quei parchetti con le vasche di sabbia. Se in borsa tenete un piccolo imbuto e qualche vasetto o bottiglia i bambini potranno cimentarsi con il travaso di sabbia e acqua nei barattoli, e si concentreranno e divertiranno come quando in spiaggia giocano con secchielli e girandole.
- Se avete prestato attenzione, vi sarete accorti che molte di queste attività prevedono l'utilizzo di barattoli o bacinelle. La bacinella, quindi, può essere un altro oggetto da tenere sempre nella borsa pronta per il parco. E' comodissima, i bambini ci possono infilare tutto ciò che vogliono e utilizzarla come base per i travasi, i giochi con il colino, la creazione di piccoli giardini in miniatura e chi più ne ha più ne metta. Sempre in maniera ordinata come piace a Maria Montessori.
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- Le bottigliette spray: non devono mai mancare al parco, per non perdersi attività acquatiche divertentissime che aiutano i bambini a scoprire movimenti delle mani magari sconosciuti e ad allenare i pollici in vista della scrittura e del disegno.
- I gessetti sono bellissimi perché permettono di dare sfogo alla creatività all'aperto, in grande, scomparendo alla prima pioggia o al primo lavaggio con acqua. Portarli con sé permette di dare ai bimbi la possibilità di disegnare anche al parco, ma soprattutto di inventare attività educative, come ad esempio la caccia al colore: disegnando in terra caselle dipinte di diversi colori, i bambini dovranno girare per il parchetto alla ricerca di elementi naturali che rispondano proprio a quei colori, appoggiandoli poi nella casella corrispondente creando pattern bellissimi.
foto 5 http://nurturestore.co.uk/outdoor-learning-color-matching-game
- Le giornate all'aperto permettono di giocare studiando la natura: con una semplice bottiglietta i bambini potranno realizzare la propria bottiglia sensoriale, sviluppando al contempo la manualità fine (che è necessaria per infilare gli oggetti nella bottiglia, con il suo stretto collo). Riempiendola con dell'acqua e moltissimi fiorellini, sassolini ed elementi naturali graditi ai bimbi, e chiudendo poi ermeticamente il tappo con del washi tape, i bambini avranno la loro bottiglia della calma, colorata e dolcissima, da guardare e riguardare per entrare in una dimensione di tranquillità tutta naturale.
foto 6 http://kidscraftroom.com/spring-flower-sensory-bottle-baby-toddler-educational-toy-activity/
- Non riempite fino all'orlo la vostra borsa, però: un po' di spazio lasciatelo per i vestiti di ricambio! I bambini all'aperto devono sperimentare, giocare, divertirsi e, soprattutto, sporcarsi! "Sono tutti anticorpi", direbbero le nonne. E avrebbero ragione (ricordate? I bambini "sporchi" sono più sani!)
Quindi non preoccupatevi se i vostri figli si rotolano nella sabbia, nel'erba o se si spruzzano con l'acqua. Basta avere i vestiti puliti da poter infilare prima di tornare a casa e tutti saranno più contenti!
La redazione di mammapretaporter.it
Uno stile di vita sano, una dieta equilibrata e la tranquillità d'animo sono i primi ingredienti della ricetta della fertilità. Ma oltre a questi accorgimenti di cui vi abbiamo parlato c'è anche un altro modo per aiutare il nostro organismo a prepararsi all'arrivo di un bambino e a renderlo più fertile.
Se non sono presenti problemi patologici, se non si stanno assumendo ormoni o se non si sta seguendo una terapia specifica per la fertilità (meglio non mischiare mai!), alcune erbe e piante possono infatti aiutare sulla strada verso il concepimento; lo sapevate?
In infusi o tisane, o semplicemente assumendo i frutti freschi, queste piante si rivelano davvero efficaci quando si è alla ricerca di una gravidanza. Grazie alle loro vitamine e alle loro proprietà, esse aiutano infatti la donna a prepararsi al meglio all'accoglienza, a rendere i suoi organi riproduttivi più ricettivi e a depurare l'organismo in vista di una nuova vita.
1. Il dente di leone, ad esempio, contiene, oltre a svariati minerali utili alla buona funzionalità del corpo, moltissima vitamina A e vitamina C. La radice è ottima per depurare dalle tossine e per aiutare il fegato, mentre le foglie, in infusi, sono un ottimo diuretico.
2. Se siete affette da endometriosi potete aiutarvi con del trifoglio rosso. Le sue vitamine e proteine hanno un'azione benefica sull'utero, mentre il calcio e il magnesio contenuti rilassano. Inoltre i minerali che lo compongono sono quasi tutti essenziali per un buon funzionamento ormonale.
3. Stiamo sempre sul colore rosso, ma stavolta con il lampone. Anzi, con le foglie del lampone, da assumere o in capsule o, meglio ancora, come infuso. Utile tanto per il concepimento quanto prima del parto, questa pianta ha davvero moltissimi nutrienti, e il calcio che contiene è un toccasana per la tonicità dell'utero.
4. Di questa pianta beneficeranno sia la futura mamma che il futuro papà: parliamo dei semi di lino e dell'olio che ne deriva. L'olio di semi di lino, ricchissimo di Omega 6 (grassi buoni), di vitamina B e di vari minerali importantissimi (magnesio e zinco), oltre che di proteine, si rivela un rimedio ottimo contro i problemi di infertilità legati alla carenza di estrogeni nella donna e al cattivo stato degli spermatozoi nell'uomo.
5. L'ortica, da gustare in buonissimi infusi oppure da cucinare secondo il proprio gusto, ha un altissimo contenuto di minerali. La sua clorofilla, contenuta in grande quantità, ha benefici incredibili sui reni e sulle ghiandole surrenali, e ciò si traduce anche in una depurazione profonda. Riduce lo stress, tonifica l'utero e, prima del parto, grazie alla vitamina K riduce il rischio di emorragie.
6. Per bilanciare i livelli ormonali, il cui disequilibrio è spesso causa di infertilità, la maca, o ginseng peruviano (anche se con il ginseng che conosciamo non ha niente a che fare), detta anche pianta della fertilità e del desiderio, agisce proprio a questo livello. Energizzante naturale, viene dalle Ande e le sue proprietà benefiche sull'apparato riproduttivo, maschile e femminile, sono note da sempre. Essa infatti aiuta la donna a ristabilire i livelli di estrogeni, mentre nell'uomo agisce come vero e proprio energizzante del liquido seminale. Unico accorgimento per la donna: meglio assumerla (in polvere o capsule) solo dall'inizio del ciclo mestruale fino all'ovulazione, per evitare problemi in gravidanza.
La maca aiuta anche il desiderio e contrasta l'impotenza, e questa funzione la assume anche la damiana, conosciuta appunto perché afrodisiaca. Bilancia i livelli di ormoni nell'organismo, regola il sistema nervoso e stimola gli amanti a livello riproduttivo: un'azione completa!
Insomma, sono molti i minerali e le vitamine necessari alla buona salute dell'apparato riproduttivo e fondamentali per stabilizzare i livelli ormonali. In particolare, in vista di una gravidanza, fate attenzione ad apportare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno variando di colore (quindi evitiamo di mangiare solo banane e zucchine), cereali integrali e legumi e cercate di assicurare al vostro corpo il giusto apporto di vitamina D (utilissima alla fertilità), vitamina C (antiossidante benefico tanto per la donna quanto per l'uomo), folati (diversi dall'acido folico - altrettanto fondamentale -ma necessari per stimolare l'ovulazione e per aiutare la riproduzione cellulare del bambino in gravidanza), zinco, selenio e vitamina B.
La redazione di mammapretaporter.it
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
La maggior parte delle abitazioni degli italiani dispone di un giardino, soprattutto in provincia; ma spesso questa possibilità non esiste, e sono moltissime le case dotate invece di un terrazzo, alternativa in piccolo per sfogare il bisogno di uno spazio esterno.
Trasformare un balcone in un ambiente bello, vivibile e accogliente è importantissimo per far sì che la casa non venga vissuta in maniera chiusa e claustrofobica. Tuttavia, in presenza di bambini, è fondamentale assicurarsi che siano protetti! I pericoli sono infatti dietro l'angolo: non solo cadute accidentali, ma anche lanci di oggetti più o meno pesanti che possono colpire in testa i passanti! Lo sappiamo che i bimbi agitano le loro manine, non è colpa loro, no?
Con delle semplici reti leggere, in plastica o in metallo, applicate dalla base della ringhiera per salire fino ad un'altezza di circa un metro e cinquanta (ci si può aiutare con aste da applicare al parapetto) i bambini saranno da subito più sicuri: queste reti infatti, pur non impicciando lo sguardo grazie al fatto di non essere completamente chiuse ma bucherellate, impediranno ai piccoli di cadere, infilarsi tra le sbarre o lanciare oggetti al di là della terrazza.
Ma l'accorgimento più importante, da osservare sempre, è quello di non lasciare mai soli i bimbi sul balcone: sembrerà scontato, ma i disastri che accadono per una semplice svista sono terribili. Tuttavia, con un po' di supervisione, questi rischi sono assolutamente evitabili!
Bene, una volta messo in sicurezza il terrazzo nessuno vieta di renderlo super accogliente, affascinante e attrattivo. La funzionalità può abbracciare benissimo l'estetica! Perché un balcone bello, ordinato e vivibile verrà sfruttato molto di più rispetto ad uno abbandonato a se stesso, non credete?
Se avete un terrazzo ma non disponete di un giardino, sentendone proprio la mancanza, la soluzione ideale è rendere il balcone molto più simile ad un praticello in miniatura. Ricoprite il pavimento con dell'erbetta artificiale, e magari tenete un tavolino e delle seggioline apposta per i bimbi, che potranno uscire ad ogni occasione per dipingere en plain air come veri impressionisti.
Ormai siamo abituati a vederli, ma il loro fascino non sembra conoscere declino: i pallet sono davvero perfetti per creare mobili dall'aria tra l'industrial e il rustico, e anche sul balcone è possibile realizzare poltroncine, sedute e tavolini con questi bancali in legno. Aggiungere qualche cuscino colorato e alcune piantine in vaso contribuirà all'atmosfera intima e confortevole che gli arredi in legno già di loro sanno dare.
foto 2 http://isabelle.se/living-exhibition-stockholm-annedal-2012/
Se la ringhiera e le sbarre continuano a darvi l'idea di qualcosa di troppo artificiale, non disperate. Ogni terrazzo, anche il più anonimo, può trasformarsi in un ambiente dall'aria naturalissima grazie a qualche rampicante piazzato a nascondere proprio quella ringhiera e quelle aste che non riuscite a digerire.
foto 3 http://www.vitaverde.gr/en/projects/kids-balcony/
4. Fare un orticello: è possibile anche sul balcone! Bastano delle cassette di legno, anche basse, per creare il proprio giardinetto di fiori ed erbe, da coltivare insieme ai bambini per divertirsi e imparare e per avere profumi aromatici totalmente casalinghi. Leggi il nostro articolo dedicato agli orti in terrazzo!
foto 4 http://www.honeykidsasia.com/singapore/mums-cat/tips-resources/balcony-garden-edible-plants/
Noi siamo fan dei giardini delle fate e degli gnomi: piccole oasi con piantine, fiori e arredamenti in miniatura fatti apposta per il riposo degli esseri fatati, da ideare e costruire insieme ai bambini. Non solo in giardino: anche le terrazze possono ospitare dei bei vasi ampi sui quali allestire dei giardini magici! Qui trovi i nostri consigli per realizzare un giardino delle fate e degli gnomi
foto 5 http://www.homedit.com/magical-fairy-garden-designs/
E quando arriva la sera niente di meglio di tappeti a terra e lucine (meno pericolose delle candele) per un mood assolutamente magnifico, affascinante e confortevole da godersi insieme a tutta la famiglia.
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7. L'ideale per i bambini di tutte le età, ma soprattutto per i più piccoli, è un bel tappetone imbottito appoggiato sul pavimento del balcone, perfetto per giocare e riempire di pupazzi e oggetti e comodissimo per le mamme che vogliono rilassarsi sul terrazzo con un buon libro avendo sempre sotto controllo i piccoli.
Diciamocelo chiaramente, i bambini di oggi non hanno bisogno di avere qualcuno che insegni loro qualcosa: quello che possiamo fare è far vivere loro l'esperienza del sapere, di un oggetto, di un racconto, di un senso... Così i colori sono sono sicuramente qualcosa da apprendere ma sopratutto da gustare e da vivere: non è bellissimo avere davanti una scatola di 100 matite colorate? Percepire le sfumature di colore e in qualche modo la loro energia è stupefacente. Abbiamo così pensato a 10 attività per imparare i colori e viverli a pieno.
- Una ruota proprio come quella del buon Mike, ma stavolta nessuna cifra sui suoi spicchi: ogni fetta un colore, che poi il bambino potrà riempire appoggiandosi sopra tutto ciò che corrisponde ai vari colori. Un buon esercizio per capire le differenze!
foto 1 http://www.naturalbeachliving.com/2014/07/easy-and-fun-activities-for-teaching-colors.html
- Lo stesso esercizio può essere fatto con un trenino di cartoncini colorati: fatelo bello grande, appoggiatelo a terra e lasciate che siano i bambini a cercare i loro giocattoli sparsi per casa dividendoli per colore!
foto 2 http://mominspiredlife.com/train-color-sorting-activity/
- Quando i bimbi hanno capito il concetto della diversità dei colori, è tempo di insegnare che ogni colore è presente nel mondo in varie sfumature. Per renderlo divertente, prendete i campioncini di cartone per la pittura (quelli che si trovano in ferramenta con tutti i colori possibili immaginabili!): create quindi un foglio pieno di colori, e fate sì che di ogni colore ci siano tre sfumature. Prendete gli stessi colori e le stesse sfumature che avete scelto per il foglio e ritagliate una strisciolina da incollare sul dorso di alcune mollette per il bucato. Sparpagliatele e lasciate che i bambini pinzino le mollette proprio sopra il colore corrispondente: vedranno così tutte le sfumature che possono avere i colori!
foto 3 http://www.racheous.com/montessori-home/montessori-fine-motor/
- Anche i nomi dei colori sono importantissimi, e se il vostro bimbo sta iniziando a leggere anche qualche lettera è l'occasione giusta per imparare ad associare il nome al colore: su un foglio disegnate dei grossi pastelloni riportando i nomi dei vari colori, e lasciate che sia il bambino a scegliere quello corrispondente alla parole e a colorare i suoi pastelloni.
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- Per prendere confidenza con i colori c'è poi una bellissima attività con dei materiali fatti in casa: con alcuni pezzi di feltro colorati ricuciti a formare una piccola tasca (potete farlo insieme ai bambini, è semplice e possono aiutare la loro manualità!) e dei bastoncini per ghiaccioli colorati alla base i bambini potranno ricostruire dei piccoli gelati associando il colore della stoffa con quello, corrispondente, dello stecco.
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- Un espediente per far tornare la calma ai bimbi può trasformarsi in pretesto per parlare dei colori: sono le bottiglie della tranquillità, riempite con acqua colorata naturalmente. Ai bimbi piacciono, li distraggono e attirano la loro attenzione riportando la calma ai loro nervi.
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- E perché non trasformare la colazione in un momento utile per imparare i colori, giocandoci ovviamente? Una nuvoletta di carta da cui partono striscioline colorate, insieme ai cereali di mille colori, è l'occasione giusta.
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- Anche un vecchio libro per bambini, magari di quelli delle elementari di mamma e papà che stava per essere portato al macero, può essere utile: invece di appoggiare oggetti su cartoncini dello stesso colore, perché non incollare i disegnini? Su un foglio specificate su una colonna i colori da cercare, e lasciate che il bambino ritagli e incolli (è un ottimo esercizio di coordinazione!) i piccoli disegni che trova.
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- I colori, sommandoli, possono dare vita a nuovi colori. Giallo e blu uguale verde, rosso e giallo uguale arancio, e via così. Per i bambini è un processo super affascinante, perché non approfittarne? Create con del cartoncino e della carta colorata trasparente delle lenti colorate, blu, gialle e rosse, proprio come i colori primari da cui nascono tutti gli altri. Uscite di casa e guardate il mondo attraverso esse, accostandole e mescolandole.
foto 9 http://rainydaymum.co.uk/no-mess-colour-theory-experiment#sthash.esMerhN4.1zvWj4hF.dpbs
- Lo stesso può essere sperimentato e imparato con gli acquerelli, che si prestano benissimo alle mescolanze! Sbizzarritevi e mescolatene di disparati, per vedere ogni volta un risultato diverso e un nuovo colore!
Stai pensando di avere un bambino? Bene, è ora di rilassarti e pensare a te stessa, limitare lo stress e fare una svolta verso la ricerca dell'equilibrio e del benessere.
La fertilità non è qualcosa di facile. L'uomo, per sua natura, ha il 25% di possibilità di raggiungere una gravidanza ad ogni ciclo mestruale, e questa percentuale scende quando è presente uno stile di vita sregolato.
Quindi, senza focalizzarsi sui tempi, inizia a prenderti cura del tuo organismo in maniera amorevole, e con qualche accorgimento mirato proprio ad accrescere la tua fertilità, se non sono presenti problemi fisici o insormontabili, beh, potresti trovarne subito beneficio.
I figli portano tanti benefici e insegnamenti nella nostra vita, talvolta ancora prima di nascere: così la ricerca di un bambino porta spesso noi donne a cambiare il nostro stile di vita in meglio e a prenderci cura di noi. Prima di smettere con la contraccezioni prenditi 3 mesi almeno per disintossicare l'organismo e trovare un equilibrio corpo-mente ottimale, e solo a questo punto renditi disponibile ad accogliere una nuova vita.
- Innanzitutto, non pensare che le vitamine siano necessarie solo a gravidanza iniziata: l'acido folico (da assumere in compresse), l'omega 3 (attraverso un cucchiaio di semi di lino al giorno) e la vitamina D (attraverso l'esposizione al sole e se necessario con integratori) sono fondamentali anche durante la ricerca! Insieme ad un regolare esercizio fisico e ad un'alimentazione sana e corretta, essi aiutano infatti il concepimento, e in caso di gravidanza saranno fin da subito utili anche al bambino. Alla buona alimentazione associa anche delle belle passeggiate insieme al tuo compagno: fanno bene all'organismo e, soprattutto, aiutano il corpo ad assumere la vitamina D, che è legata strettamente alla fertilità maschile.
- attività fisica: si stima che effettuare una costante (quindi circa 3 volte a settimana) attività aerobica come corsa o bici aumenta di 3 volte la possibiltà di concepire rispetto a una donna che non la pratica. Quindi, è giunto proprio il momento di ossigenare il vostro corpo!
- Lo yoga e la meditazione fanno davvero miracoli, sapete? Una buona ossigenazione aiuta a ripulire il tuo corpo, e oltre alle passeggiate all'aria aperta queste attività che si concentrano proprio sul respiro sono davvero d'aiuto.
- Anche l'agopuntura ha benefici enormi: essa riduce a tensione muscolare, migliora la circolazione e ridona energia all'organismo poichè punti che stimolerà l'energia vitale dell'organismo.
- Tieni sottocontrollo il tuo peso con una dieta equilibrata: l'effetto yoyo e il sovrappeso sono nemici della fertilità femminile. Le donne con problemi di peso, infatti, hanno meno probabilità di restare incinte, ma soprattutto potrebbero incorrere in problemi legati proprio al peso e alle diete scorrette durante la gravidanza, come ad esempio il diabete gestazionale e pressione alta.
- Le proteine sono importantissime, quindi assicurati di mangiarne ad ogni pasto, in modo da avere l'energia necessaria per aiutare la fertilità; almeno un pasto al giorno dovrebbe contenere la combinazione legumi + cereali integrali + verdura che consente di assumere una catena di aminoacidi completa 100% vegetale.
- Cerca di assumere alimenti ricchi di antiossidanti, quindi sia vegetali freschi, sia frutta secca e semi; in generale assicurati di mangiare frutta e verdura di ogni colore (magari aiutati con una tabellina).
- lo zucchero è il nemico numero uno degli ormoni femminili: cerca quindi di tenere sottocontrollo l'assunzione di zuccheri, per non incorrere in disagi ormonali, squilibri di cortisolo, cisti ovariche e irregolarità mestruali.
- Anche la caffeina è super nemica del concepimento: aumenta gli estrogeni, diminuisce la fertilità, aumenta il rischio di cisti ovariche e di endometriosi e una sola tazzina al giorno riduce di più del 30% le possibilità di concepire!
- Un test delle intolleranze per scoprire quali alimenti sono dannosi per il nostro organismo sarebbe davvero utile. Noi consigliamo l'Alcat Test. .
- Un elemento da considerare e da non sottovalutare è il progesterone: esso è una chiave per il concepimento, prepara l'utero all'annidamento e aiuta l'ovulazione, e se i suoi livelli durante la fase luteale sono bassi il rischio di cicli brevi, aborti spontanei e infertilità è altissimo. Per tenerlo sotto controllo basta fare un esame del sangue e per aumentarne i livelli basta rivolgersi al proprio ginecologo.
- Ma, alla fine, ciò che è necessario fare per prepararsi al meglio è rilassarsi. Vivere con leggerezza questo bellissimo momento, non caricarsi di troppa pressione. Divertirsi. E non abbandonare le speranze quando il bimbo non sembra arrivare: le nostre emozioni e i nostri sentimenti, lo sappiamo, influiscono in maniera pesantissima sul benessere del nostro organismo, e anche in questo caso i pensieri felici possono diventare una polvere magica che ci regalerà un bambino!
La redazione di mammapretaporter.it
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Questo articolo nasce dal contributo di tante mamme che seguono il nostro portale per creare una lista di omeopati che possano seguire voi e i vostri bambini in tutte le città d'Italia. Se anche tu sei seguita da un medico omeopata e ti senti di consigliarlo scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Grazie, il tuo contributo è davvero prezioso.
- D.ssa Bevilacqua Pisana - Medico omeopatico (Torino)
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- D.ssa Bo Patrizia - Medico omeopatico (Torino)
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- D.ssa Calvelli Pompea - Medico omeopatico (Torino)
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- Dr. Casu Carlo - Medico omeopatico (Milano e Roma)
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- D.ssa Cichi Aurora - Medico omeopatico (Roma)
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- D.ssa Fignon Alessia - Medico Omeopatico (Pavia)
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- Dr. Greco Paolo - Medico omeopatico (Torino)
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Medici omeopati consigliate da voi mamme:
- D.ssa Marinella Muccio
011 8608569
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La manifestazione fisica di un organismo, ovvero il fenotipo, è il risultato dell’interazione fra fattori genetici ed ambientali. Questo significa che il nostro patrimonio genetico determina solo in parte quello che siamo, e più la caratteristica che analizziamo è complessa, più aumenta la difficoltà nel valutare quanto il contributo genetico sia importante. Noi siamo il risultato della interazione fra i nostri geni, che dialogano fra loro in maniera complessa e ancora in parte sconosciuta, ed i fattori ambientali. Nell'ambiente rientrano, l'alimentazione, l'esposizione al fumo, la sedentarietà, la permanenza in un ambiente a elevato tasso di inquinamento o il livello di igiene in un'abitazione.
E’ ormai noto che le abitudini di vita hanno un effetto determinante sul buon funzionamento dell’organismo e sul benessere dell'individuo. Tra le abitudini di vita, quelle che esercitano il maggiore effetto sono le abitudini alimentari. Una corretta alimentazione infatti fornisce le sostanze che permettono all'organismo di crescere e di funzionare in modo ottimale. Negli ultimi anni, lo studio di queste interazioni ha dato origine ad un nuovo ed importante settore della ricerca scientifica, la Nutrigenetica. La conoscenza della propria costituzione genetica rappresenta quindi uno strumento innovativo in grado di orientare la scelta dello stile di vita e dell’alimentazione più corretti.
Molta della ricerca in Nutrigenetica è indirizzata alla identificazione di polimorfismi associati allo sviluppo di patologie, come i tumori, le malattie metaboliche e cardiovascolari, in relazione a particolari stili di vita o abitudini alimentari. Il rischio genetico verso una determinata patologia non comporta il reale sviluppo della patologia stessa; quando però al rischio genetico si associa un “rischio ambientale” le probabilità aumentano fortemente.
Nella situazione opposta, un forte rischio ambientale può essere compensato da un profilo genetico protettivo. Le caratteristiche genetiche individuali (rischio genetico) sono quindi importanti nel determinare la sensibilità ad un rischio ambientale.
La grande differenza tra fattori di rischio genetici e ambientali è che i primi sono immodificabili, mentre i secondi possono essere modulati in base a scelte personali che coinvolgono lo stile di vita e le abitudini alimentari. L’identificazione di particolari varianti genetiche non deve pertanto essere interpretato come una diagnosi di malattia, ma come un’utile indicazione che ci consente di intervenire sulle abitudini di vita e alimentari per minimizzare il rischio genetico legato all’insorgenza delle patologie.
La Nutrigenetica spiega come ognuno di noi metabolizzi gli alimenti in maniera diversa, tuttavia negli ultimi anni è emerso chiaramente come gli alimenti non servano soltanto come “carburante” per i processi metabolici ma agiscano regolando direttamente l’informazione scritta nel nostro DNA. Questa area della ricerca è chiamata Nutrigenomica. Oggi, mediante un semplice prelievo salivare, è possibile valutare la propria predisposizione a diverse problematiche e capire come l’alimentazione possa incidere su di esse, in una sola parola fare prevenzione.
Dr. Alessio Tosatto
Nutrizionista IMBIO
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Si parla moltissimo del metodo Montessori, delle scuole Montessori, dell'approccio pedagogico che punta all'indipendenza del bambino fin dalla prima infanzia. Ma come funziona in concreto? Vi abbiamo già parlato delle idee montessoriane, e vi abbiamo proposto moltissime attività che ricalcano il metodo, attraverso l'ordine, la stimolazione della manualità e gli esercizi per raggiungere indipendenza di ragionamento e di movimento.
Ma nelle scuole Montessori che fanno i bambini? Quali sono le attività principali? Quali le divisioni della giornata? Interrogativi legittimi e curiosi, soprattutto in questo momento storico nel quale noi italiani stiamo riscoprendo la sua pedagogista migliore.
Innanzitutto la giornata inizia con l'arrivo dei bambini, ma non in maniera standard. Esso ha infatti un'importanza fondamentale, perché è il primo momento della giornata in cui il bambino può iniziare ad imparare concretamente qualcosa. E, nello specifico, all'arrivo il bambino, che sia piccolo piccolo o un po' più grandicello, inizia subito a costruire la sua indipendenza imparando a sistemare i suoi abiti e i suoi strumenti di lavoro, allacciandosi da solo il grembiulino e facendo da solo tutte quelle piccole cose necessarie prima dell'arrivo in classe. I genitori salutano all'ingresso, non entrano con loro!
Per le elementari sembra normale, ma non lo è per la scuola dell'infanzia, che normalmente prevede l'ingresso insieme alla mamma o al papà, che aiutano i figli a sistemarsi per la giornata.
Fin da subito, quindi, in una scuola montessoriana i bambini sono stimolati a fare da soli. Una metafora di tutto il progetto pedagogico!
Vediamo ora quali sono i punti principali della giornata tipo nella Casa dei Bambini, a partire dai momenti successivi all'arrivo dei piccoli.
Mentre i bambini si spogliano e sistemano le loro cose la maestra finisce di preparare l’aula: “Riordinano le matite, le temperano, finiscono di controllare che ogni lavoro, ogni materiale, ogni vassoietto delle attività sia in ordine e pronto perché un bambino lo possa utilizzare. Naturalmente si tratta di una scena alla quale difficilmente si può assistere nei primi mesi di scuola. I bambini più grandi ricordano l’esperienza dell’anno prima e sono più indipendenti sin dai primi giorni di scuola; i più piccini necessitano invece di tempo, della presenza della maestra che quotidianamente mostri loro, con gesti lenti e ‘puliti’ tutto il procedimento. La maestra continua a sostenere ed accompagnare ogni bambino, incoraggiandolo a provare da solo e dicendogli: “Se hai proprio bisogno di aiuto puoi chiamarmi, ma lo puoi fare...” Una volta pronto il bambino entra nella stanza e ‘sceglie il suo lavoro’: nella scuole Montessori l’ambiente, il suo allestimento e la preparazione accurata di lavori, materiali e giochi rappresentano il cuore di tutte le attività. In un certo senso potremmo dire che l’ambiente stesso rappresenta la ‘programmazione’: i lavori montessoriani non coinvolgono infatti contemporaneamente tutto il gruppo dei bambini (che vive insieme in altri momenti della giornata), in quanto consistono in proposte diverse e pensate affinché ciascun bambino possa prenderle liberamente ed autonomamente, lavorarci da solo e per tutto il tempo che desidera, concentrandosi, provando, sperimentando”. Fonte: http://www.ilsassolino.org/casa-dei-bambini/giornata-alla-casa-dei-bambini/
Durante la mattinata, quindi a partire dalle ore 9 circa fino all'ora di pranzo, i bambini sono impegnati in attività educative e ludiche, sia nelle aule sia, quando possibile, all'esterno. Da soli, a coppie o in piccoli gruppi, i bimbi svolgono le attività proposte dagli insegnanti, sempre con un occhio di riguardo verso il "fare da soli".
A mezzogiorno inizia il tempo di pranzo, caratterizzato dai bambini impegnati nella preparazione dei tavoli. A turno ci sono infatti dei camerieri il cui compito è apparecchiare e sparecchiare la mensa. Questa attività è importantissima nel metodo montessoriano, che la intende come un compito "adulto" che i bambini devono svolgere fin da subito per implementare la loro manualità e la loro indipendenza. In certe scuole si parte dalle stoviglie di plastica per passare poi via via a quelle in ceramica, "vere", in altre fin da subito si impiegano quelle normali. Utilizzare quelle "fragili" significa infatti fare esperienza del senso della delicatezza e del pericolo: non importa se le prime volte si rompono o accadono disastri; fa parte del processo educativo!
Al termine del pranzo solitamente non è previsto il pisolino, come spesso accade nelle scuole materne. Le attività stimolano infatti moltissimo il bambino e prevalgono sui tempi di riposo (ma non in maniera stacanovista, semplicemente il bambino è “troppo concentrato per dormire”). Piuttosto, per un'oretta è previsto un tempo libero nel quale i bambini possono dedicarsi a ciò che preferiscono.
Successivamente, si riparte con altre attività montessoriane, che termineranno con la fine della giornata. E, di nuovo, al termine delle lezioni i bambini si accomoderanno ai loro armadietti o spogliatoi per sistemarsi da soli preparandosi all'arrivo dei genitori.
La redazione di mammapretaporter.it
Foto credits: Di sono io l'autore - opera personale, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4179857
Sempre più donne scelgono il parto in acqua, una pratica che sta conquistando il suo posto tra le opzioni offerte dagli ospedali italiani. Grazie ai numerosi benefici, non è più considerata una procedura alternativa ma una valida opportunità per un'esperienza meno traumatica e più naturale.
Il parto in acqua avviene immergendo la mamma in una vasca riempita con acqua calda a circa 37 gradi. L'immersione può avvenire durante il travaglio, il parto vero e proprio o entrambi, a seconda delle politiche dell'ospedale. L'obiettivo principale è rendere più dolce il passaggio del neonato dall'ambiente liquido del grembo materno all'esterno, riducendo il trauma della nascita.
Contrariamente a quanto si possa temere, il bambino non rischia di ingerire acqua o soffocare, poiché inizierà a respirare solo una volta a contatto con l’aria.
L'ostetrica supervisiona l'intero processo, monitorando costantemente sia la mamma che il bambino per garantire sicurezza e benessere.
Scegliere il parto in acqua offre numerosi vantaggi, sia per la mamma che per il bambino:
Anche il papà può spesso partecipare, immergendosi nella vasca per offrire supporto emotivo e fisico alla mamma, dove consentito.
Non tutte le gravidanze sono idonee per il parto in acqua. Ecco le condizioni principali:
In alcuni ospedali, la mamma può entrare in acqua solo a dilatazione avanzata, mentre in altri è possibile immergersi già dalle prime fasi del travaglio. È fondamentale informarsi in anticipo sulle procedure della struttura prescelta.
Una volta iniziato il travaglio, la mamma entra in una vasca spaziosa con acqua calda. Qui può:
Durante la fase espulsiva, l’ostetrica interviene solo se necessario, lasciando che il bambino nasca spontaneamente in acqua. Dopo il parto, il neonato viene sollevato dall’acqua e posizionato sul petto della mamma. La decisione di espellere la placenta in acqua o fuori spetta alla mamma e all’équipe medica.
Il parto in acqua è sicuro per le gravidanze fisiologiche. I rischi sono paragonabili a quelli di un parto tradizionale, purché vengano rispettate tutte le indicazioni mediche.
Non è raccomandato in caso di:
Grazie alla supervisione costante dell’ostetrica o dell'ostetrico, ogni aspetto viene attentamente monitorato per garantire un’esperienza serena e sicura.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Facebook pullula di post scontati e banali, sentiti e risentiti ormai da tempo: ma queste blogger sanno il fatto loro e con dedizione e competenza forniscono informazioni, riflessioni, ricette e grafiche che non passano assolutamente inosservate. Ci tengo a precisare che la lista non è da considerare in ordine di apprezzamento, ma semplicemente casuale.
1. Iniziamo quindi con la mamma che mi strappa sempre un sorriso anche nelle giornate no: lei è Silvia Lonardo è il suo blog è www.cosedamamme.it/. Non potete perdervi la sua pagina Facebook www.facebook.com/cosedamamme/ con stupende vignette!
2. Ridere fino ad avere le lascrime agli occhi: Simona Redana, autrice di www.unamammainpiu.it riesce veramente a farmi divertire con i suoi post in cui mi ritrovo moltissimo. Hai presente quella volta in cui hai messo in lavatrice i pupazzi di tuo figlio e, come dire, il risultato non è stato per nulla rassicurante e ora devi comunicare il fatto ai proprietari? Ecco, lei ti racconta la sua avventura! E' autrice con Silvia Lonardo del libro Keep Calm e Diventa mamma. Nei prossimi giorni lo leggerò e vi farò la recensione.
3. Di mamme ce ne sono tante e ognuna diversa dall'altra. E il bello è proprio quello forse. www.50sfumaturedimamma.com. Spassosissimo, non potete perdervelo!
4. E' la regina delle mamme blogger italiane: machedavvero.it. Bella, ormai londinese e super simpatica: il suo primo libro Ma che davvero è davvero un must have per tutte le neomamme!
5. Dolci merende, post con uno stile di scrittura che culla in un mondo di dolcezza e curiosità e un gusto grafico a dir poco stupendo, questo è il Cucchiaino di Alice. La foodblogger Miralda Colombo e la sua collega Cevì sono anche autrici di tre stupendi libri: Il cucchiaino, La forchettina e Facciamo merenda, tutti pubblicati da Gallucci Editore
5. La conosco da poco, ma lei e il suo blog sono di quanto più vicino ci sia alla mia idea di cucina sana, naturale e gustosa! L'autrice di Chi ha rubato le crostate?, Chiara, oltre a essere una bravissima cuoca, è una eccezionale fotografa, il che non guasta (sbirciate il suo profilo instagram). Non solo, tiene corsi di cucina naturale. Ecco dove trovare informazioni www.chiharubatolecrostate.com
6. Baby Green: dalla cucina per bambini, alle pulizie di casa green, ai giochi Montessori, al decluttering (mentale e pratico), Raffaella Caso nel suo Baby Green www.babygreen.itci fa entrare in un mondo green a misura di famiglia. Consigliatissimo!
7. La mia negazione per la moda è evidente: la mattina apro l'armadio e assemblo qualcosa, alcune volte il risultato è accettabile e oltre alla fortuna sono davvero utili gli spunti del blog www.mammeaspillo.it. Oltre alla sezione moda anche un po' di gossip, che non guasta mai! ;-)
8. Lei scrive cose intelligenti. E originali. Ogni volta che mi compare sulla wall di facebook un suo post che parla di coppia e di maternità me lo leggo e sono certa che mi colpirà. Sbirciate per esempio questo: www.theyummymom.com/2015/10/la-parita-in-famiglia-non-solo-lavatrici.html.
9. Quando fuori piove www.quandofuoripiove.com è respirare una boccata di creatività in un grigio pomeriggio di pioggia o il luogo per trascorrere un momento magico con i propri bimbi creando e divertendosi insieme.
10. Scoperto piacevolmente da pochi giorni nel blog di Una mamma green non trovate solo tanti consigli sul vivere green, ma anche tanti articoli bellissimi che strappano una risata (e che a noi mamme fanno super bene) come questo unamammagreen.com/le-femminucce-sono-piu-tranquille oppure altri che ti ricaricano e ti danno l'energia per ripartire anche nei momenti più bui unamammagreen.com/ne-vale-davvero-la-pena
11. Mamma di tre, maestra di yoga, autrice di libri (bellissimi), creatrice dell'app 10 minutes yoga, insomma una guru per noi mamme vicine al mondo del naturale: lei è Claudia Porta e il suo blog è il famosissimo www.lacasanellaprateria.com
12. I suoi dolcetti sono strepitosi, e l'atmosfera del blog è delicata e accogliente, sembra davvero di sedersi a casa di una amica per mangiare un dolcetto e un tè caldo, chiacchierare e sentirsi semplicemente bene. Il blog di cui sto parlando è breakfastatlizzy.blogspot.it/, e io ne sono davvero innamorata!
Giulia Mandrino