Anche voi genitori io ricorderete con tenerezza: certe frasi, certi fatti, certe situazioni vissute da piccoli non escono mai dalla mente. Ecco perché è importantissimo dosare queste parole e questi gesti distribuendoli con amore ai nostri bambini, consapevoli del fatto che certe cose non le dimenticheranno mai (nel bene e nel male). Noi però parliamo solo di bene: prestate attenzione ai vostri bambini, e con pochi gesti ricorderanno la propria infanzia con il sorriso!
Ecco 8 cose che i bambini ricorderanno per tutta la vita: gesti d'amore, tradizioni e parole sussurrate che li accompagneranno per sempre!
1. Gli abbracci
Sono il gesto forse più naturale per un genitore, ma non datelo per scontato: i bambini (chi più chi meno) hanno bisogno del contatto fisico con noi, soprattutto nei momenti più delicati delle loro giornate. Non negate mai un abbraccio, ma soprattutto prendete l'iniziativa e stringeteli tra le vostre braccia infondendo il loro tutto il vostro amore: non c'è azione più efficace per farli sentire parte della famiglia!
2. Giocare insieme
Tutta la famiglia dovrebbe sempre ritagliarsi uno spazio per condividere, ma soprattutto per giocare! Esistono attività che coinvolgono tutti i componenti, indipendentemente dalle diverse età. E anche se non esistessero, perché non inventarne? Per i bambini il gioco è fondamentale durante tutta la crescita. Facciamo tesoro di questo fatto e facciamoci coinvolgere: insieme è ancor più bello!
3. L'ascolto
Fermatevi sempre, quando vi stanno dicendo qualcosa: se siete distratti se ne accorgeranno subito, non ci si scappa, ma se il vostro atteggiamento nei loro confronti sarà quello di apertura e accoglienza lo sapranno, e verrete ricordati sempre come genitori disponibili all'ascolto. E le probabilità che i bambini diventino a loro volta adulti in grado di ascoltare veramente sono altissime!
4. Leggere
"Mio padre mi leggeva sempre questa storia nel letto!": se è un cliché dei ricordi infantili un motivo c'è. Leggere una storia ad un bambino prima che si addormenti è bellissimo: le luci basse, le avventure lontane, le parole sussurrate: l'atmosfera è magica e indimenticabile!
5. Le fotografie
Non per i social, non per mostrarle distrattamente agli amici sul cellulare: scattate fotografie per voi stessi e per la vostra famiglia, create album, sfogliateli insieme ogni tanto!
6. Mangiate sempre insieme
Può capitare che tutti i componenti della famiglia abbiano un impegno, ma cercate di far sì che i vostri bambini non mangino mai al tavolo da soli! Non è così scontato. Ma ricordate che il momento a tavola è una benedizione: ci si ferma, si sta un attimo tutti insieme (anche solo mamma e figlia, o papà e sorella) e si approfitta per parlare, condividere i fatti della giornata, allentare la tensione. Fate sì che diventi un attimo indispensabile durante la giornata.
7. Tradizioni uniche!
Ogni famiglia dovrebbe avere una piccola tradizione (da tramandare di figlio in figlio, chissà!). La serata-cinema in pigiama con popcorn fatti in casa, andare ad una mostra tutti insieme ad ogni compleanno di ogni componente, lasciarsi bigliettini con messaggi segreti nelle tasche: piccola che sia, è una tradizione, e la si ricorderà per tutta la vita.
8. L'amore
Amateli. Sempre. E mostrate loro quanto ci tenete! L'amore è sempre percepibile, anche nei momenti di stress e di arrabbiatura, ma non dimenticate mai che piccoli gesti possono svoltare la giornata. Un bambino che si sente amato non farà fatica ad amare: non spezzate il circolo virtuoso!
Sara Polotti
Educare i bambini all'arte è educare i bambini alla scoperta delle emozioni umane e a interiorizzare modalità di espressione che saranno loro di aiuto per tutta la vita.
1. "Bambini nel quadro!" I piccoli enigmi dei capolavori di Korkos Alain editore l'Ippocampo
50 storie di bambini celate tra i più famosi quadri della storia. Alain Korkos ci introduce con questo secondo volume nel mondo dell'infanzia. Cosa aspettate a incontrare principi, piccoli mendicanti, malandrini e neonati addormentati nella culla? Ecco la bimbetta rosa con il gatto giallo, il bimbo vestito di rosso che tiene una gazza al guinzaglio e tanti altri... Tutti hanno un desiderio segreto: uscire dal quadro per mettersi a giocare insieme alla cavallina o a mosca cieca, come i bambini di Bruegel il Vecchio! Età di lettura: da 10 anni.
2. "Magritte, questo non è un libro", Marherita Loy, Gallucci Editore
Il pittore si addormenta in salotto. E i suoi sogni diventano i quadri surrealisti più famosi del mondo. Ma c'è davvero differenza tra realtà e immaginazione? Età di lettura: da 5 anni.
3. "Pop al pomodoro", Margherita Loy, Gallucci Editore
Può un barattolo di zuppa diventare un capolavoro?
Grazie al genio di Andy Warhol e di un gruppo di artisti degli Anni Sessanta gli oggetti, i personaggi e i momenti della vita quotidiana, colorati, ingigantiti, reinventati e moltiplicati all’infinito, sono diventati straordinarie opere “pop”.
Che significa? Scoprilo assaggiando questa storia, cucinata per te con le opere della Pop art!
4. "La cameretta di Van Gogh", Margherita Loy, Gallucci Editore
Vincent Van Gogh invita Paul Gauguin, il suo migliore amico, a dipingere insieme in Provenza: aspettando che arrivi, ritrae la camera da letto e appende alle pareti quadri di girasoli...
Il libro contiene le riproduzioni di 23 quadri di van Gogh.
5. "Vincent Van Gogh. Guarda che artista!", Patricia Geis, Franco Cosimo Panini
Audace e passionale, Van Gogh trasmette nelle sue opere tutta l’energia dell’universo. L’artista più conosciuto del XX secolo raccontato in un libro ricco di contenuti e materiali per approcciarsi all’arte in modo insolito. Attraverso diverse modalità espressive con l’utilizzo di pop-up, flaps e fustelle, pagina dopo pagina si entra nel mondo di Van Gogh, si scoprono curiosità e aneddoti sull’artista e sulla sua avventura umana. Il linguaggio semplice e diretto incoraggia il piccolo lettore a sperimentare e a creare, con i materiali contenuti nel libro, la sua tavola d’artista. È un libro completo e attivo che offre tante informazioni.
6. "Alexander Calder. Guarda che artista", Patricia Geis, Franco Cosimo Panini
Non è il classico libro monografico di uno degli artisti e scultori più innovativi del XX secolo. È un libro geniale che con un linguaggio semplice e diretto che dialoga con il bambino, lo incoraggia ad entrare in contatto con l’arte, a liberare la fantasia invogliandolo a sperimentare e a fare. Attraverso diverse modalità espressive con l’utilizzo di pop-up, insoliti materiali, flaps e fustelle, pagina dopo pagina si scopre il mondo di Alexander Calder. Il libro contiene sagome di carte che permettono al bambino di ricreare una scultura d'artista come il circo. È un libro completo, attivo e interattivo che si fa leggere e guardare mille volte.
Questo è il primo titolo di una collana innovativa che ci presenta un artista o un’opera d’arte.
Il punto di forza della collana sta nel combinare sapientemente molteplici aspetti: informazioni e curiosità sull’artista o sull’opera d’arte, storia, attività che stimolano il giovane lettore ad entrare in contatto con l’arte nelle sue dverse espressioni in modo divertente e originale.
Aiuta a guardare l’arte con un occhio diverso, meno rigoroso ma completo, che stimola la voglia di approfondire.
7. "Monna Lisa. Guarda che arte!", Patricia Geis, Franco Cosimo Panini
Con un linguaggio semplice e chiaro fa entrare nell'opera. E' un libro interattivo e richiede al bambino di fare cose, come disegnare la sua versione della Monna Lisa e incorniciarla!
8. "Pablo Picasso. Guarda che artista!", Patricia Geis, Franco Cosimo Panini
Picasso, il più grande artista del XX secolo raccontato in un libro interattivo. Con un linguaggio semplice e diretto dialoga con il bambino, lo incoraggia a entrare in contatto con l’arte, invogliandolo a sperimentare e a creare. Con l’utilizzo di pop-up, flaps e fustelle, pagina dopo pagina si scopre il mondo di Picasso svelando curiosità e aneddoti sull’artista e sulla storia. Il libro contiene sagome di carta che permettono al bambino di ricreare con la tecnica del collage, la sua tavola d’artista. È un libro completo, attivo e interattivo che offre tante informazioni al piccolo lettore.
Giulia Mandrino
Dopo i bagordi natalizi, e intendo non solo i giorni successivi ma anche alcune ore dopo il pranzo o la cena in questione, possiamo aiutare il nostro corpo, in particolare il nostro fegato, ad eliminare le tossine.
Questo decotto è davvero semplice: basta far bollire del rosmarino fresco, meglio se bio, in acqua. Io consiglio di assumerne almeno 3 tazze, meglio ancora se 5 durante la giornata: ottimo sarebbe eseguire questa pratica per almeno 10 giorni, così da renderla più efficace.
Questo decotto non è adatto a donne in gravidanza e a persone che soffrono di dermatiti allergiche e in generale sfoghi cutanei perchè potrebbero peggiorare questo processo. Non la consiglio a bambini al di sotto dei 12 anni. In allattamento è consigliabile una sola tazza, massimo due durante la giornata.
Aspettiamo tutto l'anno le feste natalizie, ed ora eccole qua! La casa si riempie di voci, di disordine, di giocattoli e di profumi, in un disordine piacevolissimo. Approfittiamone per spendere del tempo di qualità con tutti i nostri familiari, bambini, genitori, nonni e zii compresi!
1. La tombola
Classicone, e per un buon motivo: la tombola diverte sempre tutti e alza l'asticella della competizione in maniera divertente. E, siamo sicuri, ogni famiglia ne possiede in casa una (probabilmente quella vecchissima della nonna, ma fa ancora il suo lavoro!). In caso contrario, qui ne trovate una stampabile super natalizia, senza numeri ma con simboli perfetti per la Vigilia tra parenti!
Foto Credits: http://crazylittleprojects.com/2013/12/christmas-bingo.html
2. Il bowling natalizio
Decorate una decina di scatolette di latta vuote (quelle dei legumi vanno benissimo!) a mo' di elfi, babbi natale, pupazzi di neve e renne, e "vestite" con una cintura da Santa Claus una pallina rossa (che sia leggera: così non si farà nessun danno!).
Disponete a piramide le lattina su un ripiano vicino ad una parete (per un effetto Angry Birds analogico!), oppure in terra proprio come al bowling, e iniziate la partita casalinga!
Foto Credits: http://www.keepingitsimplecrafts.com/2012/12/christmas-bowling-cans.html
3. Caccia al tesoro
E' sempre un gioco che appassiona grandi e piccini! Nei prossimi giorni un articolo dedicato proprio a questo spassosissimo divertimento. Stay tuned!
4. Indovina chi c'è nel presepe?
Come il buon vecchio Indovina Chi?, ma con le figure della natività! Perfetto per ripassare il vero valore del Natale. Per farlo, è necessario utilizzare le cartelle del famoso gioco in scatola; semplicemente, si sostituiranno le classiche figure (ricordate Bill?) con delle piccole card raffiguranti Maria, Giuseppe, Gesù, i Re Magi, l'asinello, eccetera. Le card potete realizzarle da voi: sarà ancora più bello!
5. Appiccica il naso!
Una bacheca in sughero e qualche cartoncino ritagliato: pochi ingredienti per un gioco favoloso! Ritagliate occhi, bocca e corna da renna e appiccicateli sulla bacheca. Tagliate poi tanti nasi (semplicemente dei cerchi di cartoncino rosso nel cui centro andrà una puntina da disegno, e sui quali sarà scritto il nome di ognuno) quanti sono i partecipanti: una alla volta, bendati, si cercherà di indovinare la posizione del naso appendendolo ad occhi chiusi!
Foto Credits: http://fionacarter.typepad.com/my_ramblings/2009/12/christmas-ideas-kids-christmas-party-games-activities.html)
6. Pupazzo di neve senza neve!
Chi l'ha detto che un pupazzo di neve è fatto solo di neve? Preparate dei sacchetti con dei rotoli di carta igienica, due occhi e un naso ritagliati, e sfidate i bimbi a creare il loro pupazzo di neve (uno si sacrificherà e farà la parte del pupazzo, ma si divertirà ancor più degli altri!).
7. Tennis leggero
Anche in casasi può giocare a racchettoni, lo sapete? Basta creare le racchette con dei piattini di carta (meglio se natalizi) e dei bastoncini/cucchiai di legno. Gonfiando poi dei palloncini si potrà giocare in casa una bellissima partita di racchettoni in versione leggerissima.
Foto Credits: http://mylittlesonbeam.blogspot.it/2013/12/diy-christmas-gifts-stocking-stuffers.html?m=1
8. Tris con renne e pupazzi!
Alcuni tappi di sughero dello spumante possono diventare con un po' di fantasia renne e pupazzi di neve. Basterà poi creare una griglia 3x3 e iniziare una partita di tris colorata e divertente!
Foto Credits: http://family.disney.com/crafts/frozen-inspired-game-tic-tac-snow
9. Il pupazzo di neve che vi farà scompisciare
Ve lo assicuriamo: è super, super divertente! Tutto ciò che vi occorre sono dei piattini di carta (non plastica!) bianchi e dei pennarelli neri. Ogni membro della famiglia dovrà cercare di disegnare un pupazzo di neve sul piattino, tenendolo sopra la testa: sembra facile, ma non lo è. Alla fine il confronto tra i disegni farà sbellicare tutti!
Foto Credits: http://www.housingaforest.com/christmas-party-games-for-kids/
Nella cameretta Montessori (di cui vi abbiamo parlato) non devono mancare i libri, disposti ordinatamente su mensole o libreria alla portata del bambino, che potrà fruirne ogni volta che ne sentirà il bisogno.
Abituare i bambini alla lettura non è che benefico: imparare a godere di un buon libro sin da piccoli (non serve saper leggere: ogni età ha i libri più adatti) può far sì che da adulto il bambino non abbandoni questa buonissima abitudine.
Oltre che benefico, lo spazio per la lettura è anche bello. Basta seguire qualche regola: la semplicità, l'accoglienza (vi abbiamo già parlato anche dell'importanza dei nascondigli!), la vicinanza dei libri (a portata di manina, come dicevamo), l'ordine (che attrae gli occhi), la luce (meglio se naturale), la varietà di libri e materiali di lettura.
1. Il lettino stesso
Se vicino al lettino Montessori mettete lo scaffale con i libri del piccolo, lo stesso letto può diventare ambiente di lettura. Qualche cuscino lo rende perfetto per leggere comodissimi durante il giorno, e la luce naturale che entra dalla finestra è assolutamente fantastica!
Foto Credits: http://www.two-daloo.com/preschool-classroom-design-cozy-corner/)
2. Il tappeto peloso
Morbido e accogliente, un semplice tappeto con accanto tutti i propri libri può attirare moltissimo i bambini, che potranno accoccolarsi tra i cuscini insieme ai loro pupazzi per leggere storie infinite. (Unica regola: aspirare e pulire il tappeto a cadenza regolare).
Foto credits: http://lemonlimeadventures.com/intentional-learning-spaces-reading/
3. Il cuscinone
Un cuscino morbidoso (magari un pouf a sacco) accanto alla finestra e libri disposti sulle mensoline porta spezie dell'Ikea: bellissimo!
Foto Credits: https://www.flickr.com/search/?w=12387001@N00&q=bookshelves)
4. Il mobiletto comodo
Per riporre i libri in maniera veloce ma sempre ordinata, ecco la soluzione più fica: il mobiletto basso nel quale il piccolo può infilare, sfilare, mettere in disordine ma sempre mantenendo un certo ordine! Non serve comprare mobili ricercati: una vecchia cassa in legno o qualcosa trovato dal rigattiere andranno più che bene!
Foto Credits: http://dejligheder.blogspot.it/2011/09/brnebibliotek-i-stedet-for-seng.html
5. La tenda indiana
Le tende piacciono di brutto a tutti i bambini. Non ce n'è per nessuno: date loro una tenda e non ci usciranno fino a sera. Perché non sfruttare questo loro amore e predisporne una con qualche libro all'interno?
Foto Credits: http://lezoemusings.com/2015/05/22/sleeping-under-hearts-stars/)
6. La casetta di cartone ripiegabile
Magari non si ha a disposizione abbastanza spazio per un ambiente lettura stabile. Può capitare, ed è allora che viene in aiuto la casetta di cartone fustellato ripiegabile, da sfoderare ogni volta che assale la voglia di un buon libro e ripiegare nei momenti in cui non serve più! (qui le istruzioni: http://www.sheknows.com/parenting/articles/967135/diy-collapsible-cardboard-playhouse#) e qui tante ispirazioni per creare una tenda indiana.
Foto Credits: http://www.sheknows.com/parenting/articles/967135/diy-collapsible-cardboard-playhouse#)
Di legno, leggera e visivamente non invasiva, la casetta di profili di legno diventa perfetto luogo di lettura che, nonostante sia completamente aperta (e quindi soggetto a tutta la luce naturale di cui il bambino lettore ha bisogno), dà al bimbo la sensazione di intimità perfetta.
Foto Credits: https://www.pinterest.com/pin/179792210099649285/
8. Tavolino e seggioline...
Anche un tavolino può essere perfetto per leggere: basta che sia basso e piccolo. Guardate qui come sta bene, tra l'espositore di libri e il mobiletto Kartell anni Sessanta!
Foto Credits: http://www.howwemontessori.com/how-we-montessori/2011/08/our-latest-child-friendly-space.html
9.... Ma anche la scrivania!
Stesso discorso per la scrivania, che può essere vista dal bambino come il suo "ufficio": accostatele le mensole con i libri, delle seggioline comode e alcune stampe rilassanti!
Foto Credits: http://www.apartmenttherapy.com/a-montessori-playroom-for-three-my-playroom-_1-170822
10. Insieme ai grandi
Non solo in cameretta: lo spazio lettura si può trovare anche nel salotto dei grandi! Basta ritagliare qualche centimetro per una seggiolina (magari a dondolo!) e un espositore per i libri dei piccoli. Nell'immagine trovate una bimba che aiuta la mamma grazie allo sgabello montessori.
Foto Credits: http://sewliberated.typepad.com/sew_liberated/2010/06/a-toddlerfriendly-house.html
Sono pratiche, l'abbiamo detto, ma sono anche bellissime: forse perché con la loro misura da bambini e i colori naturali, un po' nordici, le camerette montessoriane riportano a sensazioni infantili davvero tenere.
Vi abbiamo parlato delle stanze per i vostri bambini organizzate secondo la pedagogia di Maria Montessori. Ora è tempo di vedere in pratica questi precetti!
Il lettino bianco
Ecco un bellissimo esempio di lettino basso ma sicuro, in cui il bambino può muoversi con autonomia.
Foto Credits: https://livelikeacoastalkid.files.wordpress.com/2015/01/img_4789-copy.jpg
Il materasso
Senza struttura, questo lettino è composto solo da un materasso in stile Futon, divertentissimo. Guardate il bambino: è tutto alla sua portata. Non solo: le decorazioni rendono l'ambiente davvero piacevole, e gli spazi organizzati alla perfezione danno un'idea di ordine davvero attrattivo.
Foto Credits: http://www.apartmenttherapy.com/a-gallery-of-childrens-floor-beds-195779
L'edicola
Strette mensole di Ikea appese alla giusta altezza sulle quali riporre libri e album, insieme una seggiolina comoda, rendono l'angolo un perfetto spazio di lettura per il bambino!
Foto Credits: http://www.justrealmoms.com.br/quarto-montessoriano-aprenda-a-fazer/
Giostrine e specchi
Lo specchio ad altezza occhi e i giochi mobili appesi al soffitto sono perfetti per stimolare nei primi anni di vita le curiosità del bambino.
Minimal
Pochi elementi ma buoni: lettino, scaffali aperti, seggiolina e tavolino, qualche piacevole stampa e una radio (importantissima la musica nel metodo Montessori!)
Foto Credits: http://www.justrealmoms.com.br/quarto-montessoriano-aprenda-a-fazer/
La tenda
Legno e colori pastello rendono tutto davvero carino; la tenda, poi, si rivela per il bambino ambiente intimo e accogliente che sicuramente adorerà
Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/montessoribyhand/5364368376/
Lo spazio gioco per i più piccoli
Un tappeto che diventa un ambiente perfetto per esplorare il mondo dalla propria camera. Specchio, giostrine, pupazzi, giocattoli: tutto è a portata di manine!
Foto Credits: http://minusculeinfini.com/2014/03/16/lespace-de-jeu-du-tout-petit/#jp-carousel-4307
Cestini
Organizzare con i cestini è semplice e d'effetto: perché non utilizzarne di diversi? Disordine interno e ordine esterno!
Foto Credits: http://www.racheous.com/montessori-home/homeschool-spaces-tour/
L'armadio
Un bastone posizionato in basso su cui appendere tutti i piccoli abiti, che il bambino potrà scegliere e infilarsi da solo! Bello e praticissimo.
Foto Credits: https://blogof.francescomugnai.com/2014/07/50-creative-decorations-kids-room-keep-every-part-home-style/
Il design
Non c'è bisogno di rinunciare al design (non che le camerette montessoriane non siano belle, anzi! Qui parliamo proprio di pezzi di design riconoscibili, però). Guardate qui: la ball chair e la lampada treppiede, insieme allo scaffale anni cinquanta sono bellissimi, e resi montessorianamente sono anche utili!
Foto Credits: da http://howwemontessori.typepad.com/.a/6a0147e1d4f40f970b014e86aed485970d-pi
Non c'è nulla più utile che iniziare una cena con succo vivo: la frutta e ancor più la verdura cruda è ricca di enzimi che favoriscono la digestione. Per cui è davvero una fantastica idea servire ai propri commensali un cocktail sfizioso e benefico prima dei bagordi natalizi.
Organizzazione, ordine, indipendenza, assecondare gli interessi del bambino, visibilità e attrattiva dei materiali: sui pilastri della pedagogia montessoriana può (e deve) fondarsi anche l'impostazione della cameretta del vostro piccolo, luogo prediletto per spendere il suo tempo e stanza fondamentale durante il suo processo di crescita.
Spesso i mobili etichettati dalle aziende come "montessoriani" costano molto, è vero. Solo il fatto di essere stati creati con quell'apposito intento sembra renderli automaticamente al di fuori della portata delle tasche di chiunque.
Non serve però spendere un capitale: basta tenere bene in mente i punti fondamentali della pedagogista italiana (del secolo scorso, ma ancora validissimi!) e organizzare gli spazi tenendone conto. Ecco quindi brevemente le cose che è bene considerare quando si intraprende l'avventura dell'organizzazione di una cameretta in stile Montessori:
- Il lettino
Quando si parla di cameretta Montessori il primo elemento che balza alla mente è il lettino. Già, è il mobile più utilizzato, sin dai primi mesi, e di fatto è il più importante.
Basilare è che sia basso. Questo perché, nell'idea di indipendenza montessoriana, un lettino rasente il pavimento e senza sbarre permette al bambino, sin dai primi passi, di salirlo e scenderlo ogni volta che vuole. Non significa che sia pericoloso, anzi! Non ci sono sbarre, ma basterà mettere un cuscinone a terra nei primi tempi (finché il bambino "non prenderà le misure") e il problema sarà risolto (anche perché, essendo appunto basso, i rischi di botte pesanti sono ridotti praticamente a zero).
Spesso i lettini montessoriani in commercio sono parecchio costosi. Bellissimi, certo (avete presente Woodly?), ma a volte in effetti un po' cari. La soluzione è optare o per un futon orientale (un materasso di cultura giapponese in strati di cotone grezzo, versatile, pratico e perfetto per il benessere corporeo) oppure per un'hackerata in stile Ikea: il lettino Sniglar, dal design pulito e nordico, si presta benissimo. Basta segare le gambe prima di montarlo, lasciandolo rasoterra. Nel lettino è inclusa anche una piccola sbarra di sicurezza, perfetta per i primi giorni perché diversa dalle solite gabbie: lascia comunque autonomia al bambino, che può scendere liberamente mantenendo la sicurezza di cui necessita nei primi tempi.
E, quando sarà abbastanza grande da rifarsi il letto ogni mattina, optate inizialmente per piumoni a sacco o lenzuola morbide non difficili da rifare, che piano piano sostituirete con lenzuola più strutturate, copriletti, eccetera.
Qui trovate il nostro articolo dedicato ai lettini montessori.
Foto Credits: http://www.lateladicarlotta.com/blog/2015/5/la-camera-montessori-di-oliver-tutta-ikea
Foto Credits: http://mythologicalquarter.net/2012/12/13/systems-of-support-for-families-and-artists/
- L'armadio
Anche qui, la disposizione per il guardaroba del tuo bambino deve seguire il principio dell'autonomia. Non solo: fondamentale è che l'armadio sia ordinato e organizzato per sezioni.
In parole povere, come per il lettino l'armadio deve essere alla portata delle manine del bambino, alla sua altezza. Il risultato dell'organizzazione deve avere come finalità la facilità di accesso, la facilità di scelta (quando il bambino ha tutto sott'occhio in maniera ordinata sarà più facile raggiungere l'autonomia), la facilità di riordino, la semplicità generale e l'attrattiva che ha sul piccolo.
Per farlo è possibile utilizzare un attaccapanni fissato all'altezza degli occhi del bambino (sul quale potrà appendere giacchine, felpe, eccetera), uno stand appendiabiti basso sul quale riporre gli abiti e le magliette sui loro omini e un mobile aperto a griglia, sul quale ordinatamente si appoggeranno le altre categorie di abiti, sempre accessibili alla vista e organizzate per compartimenti.
Foto Credits: http://www.montessoriworksblog.com/2013/04/09/our-montessori-home-the-closet/)
- Le mensole e la scrivania
Come per l'armadio, tutto ciò che sta nella cameretta (giochi, libri, colori e tutto il resto) dev'essere sempre accessibile. Le mensole su cui si ripone tutto devono quindi essere all'altezza dei piccoli (si può optare per panche a più piani o mobiletti dai ripiani aperti) e devono essere organizzate per sezioni in cui tutto trova il proprio posto, anche con l'aiuto di cestini o vassoietti. Altro posto importante deve averlo la libreria: possono essere mensoline o strutture porta riviste. L'importante è che i bimbi possano servirsi dei libri ogni volta che vogliono.
La scrivania, sulla quale il bambino disegna, gioca, scarabocchia e passa moltissimo tempo, è bene che sia bassa, solida e comoda. Così come la sedia.
- Le pareti
La cameretta montessoriana non dev'essere solo pratica, ma anche piacevole. Assicuratevi quindi di decorare con belle stampe di qualità appese all'altezza degli occhi dei bimbi e con altri elementi attrattivi ai loro occhi, colorati e di qualità naturale. Mettete poi un orologio analogico facilmente leggibile, sempre ad un'altezza adeguata. E, a terra, un bello specchio (anche qui, quelli con cornice in legno dell'Ikea fanno al caso nostro): una delle attività preferite dei bambini piccoli è specchiarsi. Si studiano, si guardano, scoprono il mondo attraverso questo magico strumento. Accontentiamoli assolutamente!
Foto Credits: http://www.dionidream.com/wp-content/uploads/Beau-Montessori-Room-8-Months.jpg)
- L'area gioco
Il gioco è la professione del bambino. Nella cameretta Montessori questo è tenuto in grande conto! Fin dai primi anni è bene tenere in terra un tappeto gioco, e magari appendere sul soffitto (con un lungo filo che arrivi fino alla giusta altezza) una giostrina, per stimolare la vista.
I giochi, riposti sulle mensole, devono essere sempre accessibili e ordinati: se constano di più pezzi, come le costruzioni o i blocchi o i puzzle, è possibile riporli in scatole o sacchetti di tela, ma è bene non mescolare giocattoli diversi tra loro in disordinate scatole chiuse!
Appendete poi al muro una bacheca in sughero: potrà fissarvi i propri lavori e disegni!
- Altre raccomandazioni
Insomma, abbiamo capito che l'accessibilità e l'indipendenza stanno alla base della pedagogia e della cameretta montessoriana. Altre precauzioni da prendere sono:
- Evitare la tivù in camera
- Evitare giocattoli pericolosi (dal momento che sono sempre accessibili significa che non sempre il bambino avrà una supervisione costante)
- Assicurarsi della qualità dei materiali, meglio se legnosi e naturali, non in plastica e non trattati
- Evitare troppi giochi e tutti insieme: è meglio tenere nella cameretta un numero limitato di giocattoli, magari facendoli ruotare in base all'interesse del momento
- Se possibile (ma spesso è difficoltoso perché non sempre si progetta una casa nuova di zecca) fissare gli interruttori della luce all'altezza del bambino
Sara Polotti
Peggio della Zia Ignazia ci sono solo le altre mamme. Certo, non tutte sono sempre perfidamente alla ricerca delle super abilità del figlio da comparare con quelle del nostro, ma spesso cadiamo nella trappola. "Il mio bambino sorride già", "il mio ha camminato prestissimo, e, se non bastasse, allo stesso tempo iniziava a dire le prime parole!". Sono le mamme competitive, che, se prese per il verso sbagliato, minano la nostra autostima e quella del nostro piccolo, che fatica a non sentire la pressione.
Se ci pensiamo, le mamme sono costantemente sotto pressione. Già dalla gravidanza e subito dopo il parto l'invadenza di parenti e conoscenti, anche se solo con poche frasi fatte (ognuna con la sua filosofia), dà giustamente noia. Passata la prima infanzia, ecco spuntare la competizione genitoriale.
Da genitori, vorremmo sempre il meglio per il nostro bambino, e ci aspettiamo che sviluppi le abilità legate alla sua età senza problemi. Sembra sia normale (e anche un po' ancestrale: primitivamente, se un umano non arrivava al cibo prima degli altri moriva di fame), ed è giusto prestare attenzione allo sviluppo per accorgersi in fretta di ritardi più o meno importanti. Ma non è tutto!
Soprattutto, dare troppo peso alle mamme perfette che mettono costantemente in mostra le qualità abili dei propri pargoli, confrontandole silenziosamente con quelle dei nostri, può fare davvero male.
Ricordate sempre che ogni bambino ha bisogno dei suoi tempi: se a 18 mesi non dice ancora più delle due solite paroline, quando il suo cuginetto della stessa età snocciola discorsi su discorsi, non è un problema, e non significa che rimarrà muto per sempre o non riuscirà a sviluppare bene il suo linguaggio. Molto probabilmente ci arriverà con la sua calma, non serve accelerare il processo o fare pressione su di lui. Anzi. Attribuirgli traguardi che non gli appartengono, o forzare insegnamenti che non sembrano proprio essere adatti a quel momento della sua crescita, è solo controproducente, e si ripercuoterà in futuro su quello stesso bambino che avrebbe voluto crescere solo secondo i suoi tempi.
Certo, le mamme lo sanno. Ma spesso il bisogno di confrontare e la tendenza ad ascoltare i discorsi di spogliatoio delle altre madri si instillano pericolosamente e subdolamente in loro.
Non solo. Ogni mamma ha il suo pensiero riguardo alla crescita del figlio. Ogni mamma crede che il modo in cui si sta comportando sia il migliore. Ogni mamma punta il dito contro le altre mamme. Non c'è più solidarietà?
No, non c'è più, perché sembra che l'essere genitori sia diventata una gara a chi è più perfetto, a chi adotta l'educazione più all'avanguardia, a chi sceglie l'allattamento più sicuro, a chi ha il bambino più sveglio, più bello, più intelligente, più educato, più, più, più.
Ok. Ognuna ha il suo metodo. Ma bisogna ricordarsi, e averlo ben chiaro in testa, che ogni madre agisce sempre e comunque per il bene del figlio.
Quindi, non ascoltate le altre mamme, almeno per il bene di vostro figlio (oltre che, ve lo assicuriamo, per la vostra serenità). Fa solo male, e non porta alcun beneficio né immediato né futuro.
Ciò che potete fare è semplicemente prendere qualche informazione qua e là: bene, se tutti gli altri bambini sono già alla fase in cui dormono tutta la notte, mentre il vostro fa ancora fatica, non preoccupatevi, ma provate a cercare una soluzione al problema. Ma, mi raccomando, senza pressione, senza stress, senza nervosismi inutili!
Lo stesso atteggiamento è da adottare sempre. Che si tratti del comportamento, delle abilità, del linguaggio, del biberon, del ciuccio, del pannolino, del leggere, del camminare: non ascoltatele, le altre mamme. Piuttosto, prendete atto che, ok, vostro figlio non ha ancora voglia di fare quella determinata cosa; basterà aspettare un attimo, aiutarlo nel processo quando darà i primi segni di volersi cimentare e assolutamente non stressarlo con inutili pressioni.
Stressati voi, stressato lui. Quindi, altre mamme che tenete così tanto a confronti e vanti, ciao ciao!
Foto credits: By Massimilianogalardi (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
I sensi di colpa sono un leitmotiv della mamma moderna: potremmo dire dove c’è una mamma c’è un senso di colpa. In realtà non ci rendiamo conto di quanto noi mamme di oggi offriamo ai nostri piccoli, a volte secondo me il problema è che diamo troppo, di sicuro non troppo poco.
Ma mamme, abbandoniamo i sensi di colpa perché secondo il nostro parere questi hanno di sicuro impatto negativo sul piccolo e la relazione tra la mamma e il bambino, molto più degli altri aspetti che andiamo ad esaminare.
Tenete in considerazione che già solo il fatto che vi poniate domande in merito al vostro modo di essere mamma vi rendono delle superamme: ma è importante far sì che questi interrogativi siano fonte di ispirazione, non di sensi di colpa!
1. Non allattare
Non possiamo affermare a gran voce che l’allattamento al seno sia la cosa migliore per un neonato e che sia fondamentale che fin dalla gravidanza una futura mamma si informi in merito all’allattamento e si spogli di quei falsi miti che aleggiano intorno ad esso. Sono altresì convinta che esistano infinite situazioni in cui si ritrova una mamma dopo il parto, dal piccolo che non si attacca bene, a situazioni psicologiche impegnative, a resistenze in merito ai falsi miti sull’allattamento che sente ancora molto forti, alla pressione dei parenti, al mancato sostegno del partner. Così a volte non si incontra nel proprio percorso l’ostetrica giusta o talvolta non si chiede aiuto perché purtroppo si pensa ancora che “una buona madre debba farcela da sola”.
Insomma, ogni storia è a sé, e non ha alcun senso sentirsi in colpa. Sicuramente l’allattamento al seno è utilissimo al piccolo, ma una serie di scelte successive come recarsi da un omeopata che sia in grado di curare il piccolo senza l’utilizzo di farmaci (a meno che non sia realmente necessario) e un’alimentazione almeno nel primo anno a base vegetale, quindi svezzamento veg e utilizzo di latte formulato vegetale invece che a base vaccina possono essere un valido aiuto al proprio piccolo per sostenere le sue difese immunitarie.
La scelta di non allattare è stata comunque fatta da voi in maniera consapevole come male minore per la vostra famiglia e quindi anche il vostro piccolo: è stata una scelta dettata da situazioni che si potevano evitare ma comunque al momento era necessario guardare in faccia la realtà e credetemi, avete fatto la scelta migliore per tutti in quel momento, altrimenti non l’avreste neanche presa in considerazione.
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2. Usare la Tv come babysitter
Partendo dal presupposto che piazzare i bambini ore davanti alla tv non è una buona idea, non ha senso secondo noi sentirsi in colpa per far vedere la tv ai piccoli mentre si cucina o in momenti di effettivo bisogno. Ci saranno dei giorni in cui i bimbi non guarderanno tv, e ci saranno giorni in cui la guarderanno per più tempo. Meglio usare la tv come babysitter per un’ora che creare grandi tensioni in casa.
3. Cucinare in maniera non troppo sana
Ve lo dice una definita dai più una talebana del cibo sano: quello che conta è la frequenza. In generale cercate di cucinare pasti il più possibile vegani, ricchi di cereali integrali, verdura, frutta e legumi. Se una volta al mese andate da Burger King non succede assolutamente nulla. Focalizzatevi sulla cucina veg il più possibile, togliete merendine e olio di palma e abbondate di frutta e verdura sempre e comunque e non sbaglierete!
4. Non giocare abbastanza con il proprio bimbo
“Niente panico mamme poco giocherellone” spiega la dott.ssa Contiero nel nostro articolo chiamato “Tutto ma non farmi giocare”. “Per chi non riuscisse proprio a fare il capotreno che guida il trenino per tutta la casa o la signora che va a fare la spesa e deve comprarsi mezza cucina, c’è una soluzione che piacerà molto ai bambini e farà star bene anche la mamma.
Sicuramente ognuna di noi ha delle attività preferite, degli hobbies, dei talenti personali ... sfruttiamoli! Proponiamo ai nostri bambini di fare i “nostri” giochi, di collaborare nelle attività che più ci piacciono. Potrebbe essere un’attività culinaria, un decoupage, una biciclettata per le più sportive, o addirittura faccende domestiche che, con un po’ di astuzia, possiamo trasformare in avvincenti gare. Potete immaginare la soddisfazione che provano nel creare qualcosa con noi, che sia una torta o un’opera artistica, per poi mostrarla al papà alla sera? Per i nostri bambini è importante giocare, ma è altrettanto gratificante “fare” qualcosa con noi, sentirsi parti attive di un’attività in cui la mamma collabora serenamente. Cerchiamo quindi cosa potrebbe avvicinarsi ai gusti dei nostri bambini tra i nostri interessi e giochiamo con loro in questa forma.”
5. Lasciare il proprio bambino con altre persone
Dai nonni, alla babysitter al nido la solfa non cambia: sempre sensi di colpa sono. Come spiega la psicologa clinica Monica Contiero nel nostro libro “Mamme pret a porter” edito da Mental Fitness Publishing, “spesso i sensi di colpa ci assalgono. Siamo combattute tra il pensiero di ciò che ci sembra la condizione migliore per il nostro bambino e ciò che ci sembra il meglio per noi o ciò che semplicemente sappiamo di dover fare. A volte il lavoro non è la soddisfazione principale della nostra vita, a volte proprio non ci piace, ma sappiamo che non possiamo farne a meno per il sostentamento economico della famiglia. Nelle situazioni in cui il lavoro è vissuto male e si preferirebbe, potendo scegliere, restare a casa con il bambino, più che il senso di colpa si vive soprattutto un senso di ingiustizia, siamo impossibilitate nella nostra libertà, siamo costrette nella scelta, nostro malgrado, e questo può portare un senso di frustrazione e desolazione. Non ci sentiamo delle buone mamme e non saremo neanche delle efficienti lavoratrici. A volte invece desideriamo riprendere la nostra attività lavorativa, sentiamo la mancanza del nostro ruolo produttivo. Ed anche in questo caso, le emozioni che si provano sono negative, in conseguenza dei sensi di colpa. Spesso queste sensazioni sono il frutto di errate premesse, di pregiudizi circa il ruolo materno, alimentati spesso dalle persone che ci circondano.”
6. Lavorare
Forse il senso di colpa più grande che si collega a quello precedente: come ci spiega sempre la dott. Costiero in Mamme pret a porter “ è ancora purtroppo opinione diffusa che una mamma che lavora e che affida il suo bimbo ad altre persone, non possa essere una mamma attenta e premurosa quanto la mamma che trascorre tutto il suo tempo con il proprio bimbo. Ancora troppo facilmente e superficialmente si mettono in relazione di causa-effetto eventuali problematiche comportamentali dei bambini alla quantità di tempo che trascorrono con la mamma. Troppo frequentemente si giudicano negativamente le mamme che tornano a lavorare dopo pochi mesi dal parto. Non parliamo poi delle mamme che potrebbero decidere di fare solo le mamme e invece scelgono volontariamente di tornare al lavoro!! Non ci sono più le mamme di una volta...
In realtà ciò che è indispensabile per la crescita serena ad armonica della personalità di un individuo, non è la quantità di tempo trascorsa con i genitori, ma la qualità. Non è una frase fatta per consolare le mamme lavoratrici. Sono profondamente convinta che il benessere del bambino sia inevitabilmente condizionato dal benessere della mamma e dallo stare bene con lei. Se la mamma può e decide di trascorrere tutto il suo tempo con il proprio bambino serenamente e con reale compiacimento, interpreta il suo ruolo materno come unico obiettivo della propria vita, senza forti esigenze che la spingono verso il mondo del lavoro, certamente il bambino crescerà serenamente. Stare con la mamma è stare bene. Diversa è la situazione di quelle mamme che patiscono il fatto di trascorrere tutto il loro tempo da “mamme”, o che hanno l’esigenza economica di non fare solo le mamme! Il bambino ha bisogno, e aggiungerei ha diritto, ad avere una mamma serena, realizzata, felice, in grado di entrare in relazione con lui in modo sano, costruttivo. Molte mamme vivono purtroppo situazioni di forte stress psicologico dovuto al carico enorme di responsabilità ed impegni che la maternità comporta. Devono dedicarsi notte e giorno all’accudimento del loro bambino , isolandosi dal resto del mondo e trascurando se stesse ed ogni loro interesse. La maternità dovrebbe anche essere piacevolezza, desiderio di stare col proprio bambino, voglia di giocare con lui, reale compiacimento per entrambi. Quando non è così, la presenza costante della mamma col bambino porta stress e malessere sia all’una che all’altro. La mamma c’è, ma è come se non ci fosse.
Una mamma che ha una propria attività lavorativa, che si sente realizzata e che torna stanca ma soddisfatta dal proprio bambino dopo una giornata di lavoro, potrà riabbracciarlo e viverlo con tutta l’intensità e il desiderio reale di stare con lui, entrambi beneficeranno di questo ricongiungimento e vivranno momenti di vera felicità e benessere. Il bambino percepisce nell’abbraccio la piacevolezza provata dalla mamma e sentirà quanto sia importante per lei. E’ importante poi che si dedichino il giusto tempo per stare e fare insieme delle cose, il resto della giornata consente di ritrovarsi e condividere vari momenti importanti di accudimento, come il bagnetto, la cena e la nanna. La mamma qui c’è un po’ meno...ma si sente bene!”
7. Sentirsi bene quando si è senza il bambino
“C’è una parte di noi che in effetti non vede l’ora di tornare ad essere donna lavoratrice, di scrollarsi di dosso giusto per qualche ora al giorno il ruolo di mamma. E diciamocelo : non è sempre meraviglioso fare le mamme! E’ impegnativo, snervante, pesante. Ci capita di immaginarci come eravamo : col nostro bel tailleur pulito, trucco e parrucco impeccabili, sedute al nostro posto di lavoro prese tra pratiche da sbrigare e il pensiero di dove passare la serata. Ora girovaghiamo per casa in tuta, con occhiaie indescrivibili e macchie di rigurgiti ovunque, non ricordiamo più l’ultima volta che abbiamo fatto una doccia e il nostro unico desiderio è poter dormire. Beh, ma se tornassimo al lavoro, qualcuno dovrebbe prendersi cura del bimbo e noi potremmo riprendere in mano la nostra vita, ri-esistere! Non possiamo dirlo ad alta voce, ma è così. Ci si annulla come donne dopo il parto, la maternità assorbe ogni nostra energia, ci si dimentica di volersi bene, ci si trascura in nome di una cura più importante in quel momento. Ma arriva un tempo in cui rimettere l’ago della bilancia nel centro, in cui trovare il giusto equilibrio tra l’essere mamma e l’essere donna... è il momento di riprendere a lavorare!” (ibidem).
8. Urlare con il bambino e perdere la pazienza
Siamo umane, e sopratutto diamo spesso il 120% delle nostre forze e delle nostre energie per la famiglia e i nostri bimbi. Questi due articoli spiegano proprio questo: Mamma stai facendo abbastanza e Cara Montessori, nun ce la posso fa'
Giulia Mandrino