Una ricetta che non è un semplice smoothie, ma un vero e proprio elisir di benessere. Io lo preparo con il mio Estraggo Pro per mantenere intatte le proprietà organolettiche degli alimenti: uso due cestelli, il primo quello a maglia stretta per estrarre la curcuma, e quello cieco per la banana. 

Vi avevo già parlato della meravigliosa sinergia di zenzero, curcuma e miele nello sciroppo per la tosse, oggi aggiungiamo il cocco, preziosissimo frutto, e della cannella, spezia con proprietà antibatteriche, antisettiche, digestive e antiossidanti. 

Ecco come preparare uno smoothie alla curcuma: una bevanda ricca di antinfiammatori e sostanze anticancro

Chi mi conosce sa che sono tisana dipendente 365 giorni l'anno. Ogni tanto ho bisogno di provare gusti nuovi così inizio a sperimentare lasciandomi guidare dalla fantasia. 

Ecco la ricetta per preparare un tè rosso alla rosa e cannella: come trasformare la voglia di qualcosa di dolce in una pura e sana delizia

Combattere la violenza fisica con altra violenza fisica non va mai bene. Per intenderci: se il vostro bambino è un piacchiatore o tiratore di capelli, uno sculaccione per farlo smettere probabilmente avrà l'effetto opposto. LA prima cosa da fare è aliminare botte, minacce e in generale la violenza. I bambini imparano attraverso l'imitazione, se voi picchiate e usate la violenza in situazioni di difficoltà per loro sarà normale e giusto adottare lo stesso sistema. 

Due sono i pregiudizi che dobbiamo toglierci dalla testa:

Primo: la convinzione che i bambini più piccoli comprendano il senso delle conseguenze ("se picchio vengo sculacciato, quindi è meglio non colpire per non finire nei guai") è sbagliata. Non è una logica semplice per loro.

Secondo: quando non ancora bravi con la comunicazione verbale, i più piccoli tendono a volersi far sentire con quella non verbale, colpendo, tirando o mordendo, senza sapere ancora che socialmente è inaccettabile. Si rivolgono all'aggressione quindi per esplorare il mondo e per fare sentire la loro voce quando frustrati.

E anche se la punizione attraverso lo sculacciare può risultare efficace nel breve termine (ok, per qualche tempo non picchieranno, è vero), alla lunga non fa che rafforzare l'aggressività. Bisogna quindi tentare un approccio diverso.

Per i bambini che picchiano, 10 consigli per i genitori: l'alternativa alla reazione fisica per combattere la loro tendenza a colpire gli altri bambini.

1. Analizzate la situazione in cui avviene l'aggressione: capire il contesto e la causa che ha scatenato tutto è il primo passo per i genitori che vogliono comprendere i motivi dietro alla rabbia. Capendo contesto e ragioni, potete mettervi nei panni del bambino e agire di conseguenza.

2. Provate poi a farlo sfogare in maniera sana: proponete giochi o attività che gli permettano di esprimere i suoi sentimenti ed espellere il rancore o la frustrazione (anche fisicamente: un buon urlo o una corsa sono un toccasana per tutti!). E, se troppo tardi (quindi se già sulla via dell'esplosione di rabbia) tirate fuori il Barattolo della Calma!

3. Supervisionate sempre: quando sapete che il bambino è nella fase fisico-aggressiva, non lasciatelo giocare da solo con gli altri bambini, ma tenetelo sott'occhio.

4. Intervenite prima che accada qualcosa: certo, è difficile prevedere quando il pugno partirà, ma osservando (come abbiamo detto prima) pian piano capirete quali sono le situazioni che lo fanno scattare, e potrete intervenire prima dell'aggressione. Così facendo, in maniera non violenta, potrete analizzare insieme al bambino la situazione e trovare una soluzione alternativa alle sue mani! E, se ad un certo punto sbotta e non siete intervenuti in tempo, allontanatelo, mettetelo in "castigo" o in camera sua a sbollire: senza arrivare al culmine della sua rabbia pian piano si sgonfierà e ritroverà la calma.

5. Giocate di ruolo: insieme al bambino ricreate le situazioni nelle quali possono esserci il picchiato e il picchiatore, scambiandovi i ruoli ogni tanto, e trovate insieme delle soluzioni alternative all'uso di mani e denti.

6. Parlate dei sentimenti "negativi" facendo capire al bambino che non sono "negativi". Prendete la rabbia per quello che è, un'emozione, analizzatela insieme ed esorcizzatela.

7. Una volta compresa la rabbia come emozione, parlate insieme a lui delle soluzioni che si possono adottare. Per alcuni sarà utile rivolgersi alla mamma o al papà ogni volta che si arrabbiano (in modo da analizzare la situazione di volta in volta), per altri l'unico modo per sbollire sarà essere allontanati dalla stanza (e anche se continuerà ad urlare o piangere in camera sua non stoppatelo: sarà la sua maniera di sfogarsi. Se lo bloccate sarà peggio, interiorizzerà questa rabbia che si trasformerà in rancore e frustrazione). Ad ognuno il suo metodo, insomma.

8. Se ha picchiato un altro bambino, approfittatene per mostrargli un buon comportamento: ditegli che ora è il momento che voi consoliate l'altro bambino, che giustamente sta piangendo perché picchiato da lui, e che avete bisogno di un attimo per calmavi a vostra volta: siete arrabbiati con lui perché si è comportato male, ma vedrà che non state usando la rabbia o la violenza, e capirà che la prossima volta c'è un'alternativa al "picchiare".

9. Usa molto le parole: quando sai che è arrabbiato, ripetilo molto. Ad esempio: "Quel bambino non ti lascia giocare, e lo so che questo ti fa arrabbiare". In questo modo il bambino imparerà ad esprimersi e capirà che attraverso le parole si può trovare una soluzione. Ricordate: nei primi anni il bambino fa fatica ad esprimersi e trovare le parole giuste è un'impresa. Anche per questo ricorre al suo fisico, ma non se noi gli diamo gli strumenti per non farlo!

10. Lodatelo quando adotta strategie differenti dalla violenza fisica: ogni volta che agirà con gentilezza o che riuscirà ad incanalare la sua rabbia evitando i pestaggi ditegli che siete molto contenti, perché alle persone fa sempre piacere essere trattate con garbo e rispetto e che lui in questo sta diventando davvero bravo.

Sara Polotti

 

"Forse il sunto di tutta la questione "educazione" è che dobbiamo toglierci dalla testa che i nostri figli devono rispettarci perché siamo i loro genitori e gli abbiamo dato la vita. Così è semplice, ma inutile, poco veritiero. Ci devono rispetto perché gli insegniamo il rispetto e li trattiamo con rispetto: questo è il punto". Questa la frase pubblicata oggi da Giulia sulla pagina Facebook di Mamma pret a porter. 

Facile a dirsi, più che condivisibile certo. Ma poi ad applicarlo? Non so voi ma io sclero che metà basta, con i sensi di colpa annessi chiaramente. Ma cosa mi impedisce di essere serena? L'ho riassunto in 4 punti:

1. La stanchezza causata dalle tantissime cose da fare e la frustrazione di riuscire a farle male e per altro neanche tutte

3. La mancanza di sonno

4. Le preoccupazioni economiche

5. "Copioni" se utilizziamo i parametri della psicoterapia transazionale ereditati dal nostro passato e in generale malesseri personali come paure e ansie.

Ho deciso quindi di intraprendere un percorso che spero porti grande cambiamento nella mia vita di donna e di mamma: ho infatti il sentore che la questione economica sia un nodo che influenzi un po' tutta la mia vita, anche a livello relazionale. Sicuramente se non dovessimo lavorare e avremmo più aiuti in casa saremmo più rilassate. Ma è proprio così? 

Penso che potrei chiedere un aiuto in casa a una signora delle pulizie per più ore ma economicamente non sarebbe sostenibile: in generale sembra che i soldi non bastino mai. Vorremmo fare più cose con i bimbi ma alla fine appena usciamo di casa spendiamo soldi. 

Sono sempre stata una persona dalle mille passioni e per questo adoro comprare: non ho bisogno sicuramente della borsa di Prada per sentirmi felice, ma piuttosto sono portata ad acquistare alimenti strani, oggetti, collane, abbigliamento... Insomma, per me gli oggetti sono un modo per dar sfogo alla mia creatività. Il problema è che anche il portafoglio si svuota. Poi da quando sono diventata mamma sembra che ogni giorno ci sia una spesa da affrontare, e non riesco mai a trovare il tempo per sedermi e appuntarmi le spese (in realtà non l'ho mai fatto ma ho sempre desiderato riuscire ad avere un'agenda delle entrate e delle uscite) e sopratutto non ho più soldi da spendere per me. 

Mia madre invece è la regina degli appunti, lei segna tutto, lei SA tutto, il pomodoro che costa 10 centesimi in meno all'Esselunga e il detersivo in offerta alla Bennet. Io non so neppure in che giorno vivo generalmente. Lei mi guarda con quella sorta di compassione, del tipo "meno male che ci sono io che ogni tanto ti faccio la spesa altrimenti moriresti di fame". Mi ritiene la classica figlia con le mani bucate, fuori controllo. Io non credo di esserlo, ma sicuramente non riesco a mettere un centesimo da parte e questa cosa un po' di ansia me la mette. Ma perchè i nostri genitori con stipendi nettamente minori si mettevano da parte milioni di vecchie lire e io neanche 100 euro?

Per cambiare bisogna rimboccarsi le maniche e sopratutto da qualche parte bisogna partire: ho quindi deciso di prendere in mano il libro che mi ha regalato la mia amica Giulia "Soldi, una storia d'amore" e di impegnarmi a scrivere un articolo a settimana nel mio blog raccontandovi cosa sto mettendo in pratica e i risultati ottenuti. Alla fine se è riuscita a farlo Becky di I love shopping riuscirà a farlo anche una mamma incasinata come me giusto?

Aspetto i vostri commenti e... il vostro aiuto!!! 

Papavero3 

E' forse la cosa che più si avvicina ad una polverina magica delle fiabe: parliamo del bicarbonato di sodio, i cui usi sono infiniti e infinitamente utili!

Ecco qui 15 usi del bicarbonato di sodio che vi cambieranno la vita: dall'igiene, alla pulizia fino alla bellezza, i miracoli che può fare questa magica polvere!

1. Togliere gli odori

Il tessuto del divano o dei tappeti a volte raccoglie tutti gli odori che si aggirano per casa. E, ahinoi, talvolta puzza un po'. Niente paura: cospargetelo per una decina di minuti di bicarbonato e procedete aspirando con la scopa elettrica. Idem per le scarpe: cospargine l'interno per togliere quella puzza terribile.

2. Deodorante naturale anche per la pelle

Basta mischiare un cucchiaio di bicarbonato di sodio con dell'acqua in modo da formare una crema lattiginosa e spalmarlo come fosse un deodorante in crema. Naturale ed efficace, questa ricetta è anche un ottimo rimedio contro i pruriti e un buonissimo scrub per la pelle del viso.

3. Per la pulizia degli scarichi

Versate 4 cucchiai si sale nel tubo del lavandino, 4 cucchiai di bicarbonato e dell'acqua bollente. Già questo dovrebbe risolvere la situazione, ma per scarichi più ostinati aumentate le dosi: un bicchiere di sale, poi uno di bicarbonato, poi uno di aceto bianco e infine, dopo aver lasciato agire per qualche minuto, dell'acqua bollente.

4. Pasta modellabile per celiachi!

Per i bimbi intolleranti al glutine potete provare questa ricetta, tratta da frugalfarmwife.com, per una pasta modellabile senza farina: 2 tazze di bicarbonato, 1 tazza di amido di mais, 1 tazza e mezza d'acqua e 1 cucchiaio d'olio. Aggiungendo poi dei coloranti colorati otterrete una pasta perfetta per tutti i bambini, anche quelli allergici!

Foto Credits: http://frugalfarmwife.com/article/baking-soda-play-dough/

5. Sbiancante naturale

Per un sorriso bianchissimo, una volta a settimana, spazzolati i denti con una soluzione di bicarbonato (un cucchiaino) e acqua (aggiungendo magari qualche goccia di limone). Lascia agire un paio di minuti e sciacqua. Idem per le unghie macchiate dallo smalto: immergile in una soluzione di acqua e bicarbonato, e toglierai tutti i residui.

6. Per il bucato

Il bicarbonato è perfetto per igienizzare e allo stesso tempo rendere più morbidi i tessuti, soprattutto quelli dei bambini: aggiungine una tazza nella lavatrice!

7. Per la pulizia del forno

Niente prodotti chimici per forno e microonde: aggiungi semplicemente un cucchiaino di bicarbonato ad uno straccio umido e passalo sulle pareti di forno e forno a microonde.

8. Antincendio

Se capita un piccolo disastro in cucina, e, magari, una pentola o un cucchiaio di legno stanno prendendo fuoco, cospargili con il bicarbonato di sodio (che avrai certamente a portata di mano dopo questo articolo!) e le fiamme verranno soffocate immediatamente.

9. Deodorante per la casa

Sono facilissimi da fare e super carini, quindi presumiamo già che ne vorrete creare uno per stanza: sono i barattoli profuma-ambiente. Una volta fatti non comprerete più quelle schifezze di profumatori chimici del supermercato! Bastano dei piccoli barattoli da riempire per 1/4 di bicarbonato di sodio, ai quali si aggiungeranno circa 8 gocce dell'olio essenziale che preferite. Potete poi chiuderli con un tappo bucherellato o con della stagnola (anch'essa bucherellata), oppure con dei ritagli di iuta fissati con dei nastri.

Foto Credits: http://www.theburlapbag.com/2011/12/diy-room-air-freshener/

10. Contro i capelli grassi, ma non solo

Basta cospargere radici e cute di bicarbonato prima del normale lavaggio (mi raccomando, risciacquare con cura!) per renderli non solo più puliti (il bicarbonato assorbe il grasso) ma anche più morbidi, sani e senza forfora.

11. Per i palloncini al posto dell'elio!

Alla prossima festa procuratevi una bottiglia da riempire per 1/3 con dell'aceto. Riempite poi il palloncino per metà di bicarbonato di sodio (con un imbuto asciutto) e fissate l'apertura alla bottiglia. Quando ben fissata, alzate il palloncino lasciando cadere nella bottiglia la polvere: si scatenerà una reazione che produrrà un gas in grado di gonfiare il palloncino!

12. Maschere efficaci

Con pochi ingredienti in più, il bicarbonato di sodio si presta a diventare maschere per il viso naturali ed efficaci. Mischiando un cucchiaino di succo d'arancia con un cucchiaio di bicarbonato si otterrà una maschera ottima per esfoliare, combattere i brufoli e chiudere i pori.

13. Soluzione contro le occhiaie e le borse sotto gli occhi

Aggiungi ad un bicchiere di acqua calda un cucchiaino di bicarbonato e mescola bene. Immergi due dischetti di cotone e appoggiali sotto gli occhi per circa 10/15 minuti, quindi risciacqua il viso e applica della crema idratante. Fallo tutti i giorni, e dopo qualche tempo i risultati saranno strabilianti!

14. Un detergente senza chimici per i giocattoli!

Meglio non usare prodotti chimici per la pulizia dei giocattoli dei nostri bambini: meglio qualcosa di più naturale come un detergente fatto in casa con pochi ingredienti. In uno spruzzino mescola dell'acqua, dell'aceto, del bicarbonato di sodio e aromatizza infilando del limone e del rosmarino. Sarà perfetto per pulire i giocattoli dei bambini senza rischiare che ingeriscano prodotti chimici pericolosi!

Foto Credits: http://www.mommytesters.com/2012/09/chemical-free-toy-cleaning-yes-please.html#comment-form

15. Uno shampoo secco

Per chi non volesse lavarsi i capelli tutti i giorni ma non riuscisse perché troppo grassi, e per chi volesse evitare l'utilizzo di prodotti troppo aggressivi, con il bicarbonato di sodio è possibile creare uno shampp secco davvero semplice: basta mischiare 1/4 di tazza di amido di mais, 1/4 di tazza di bicarbonato e aggiungere 5/10 gocce di olio essenziale. Mettete in un barattolo e spolverate sui capelli con un pennello all'occorrenza, eliminando l'eccesso con un asciugamano.

Foto Credits: http://www.ecosnippets.com/diy/how-to-make-dry-shampoo-for-less-than-2/

Sara Polotti

Studiare all'aperto: l'esperienza della Svezia

Giovedì, 14 Gennaio 2016 09:50

Chi ha frequentato le scuole in Svezia lo assicura: studiare all'aperto è una benedizione. Ad esempio, Linda del blog "Rain or Shine Mamma", americana oggi ma scandinava di nascita, ricorda con positività l'atteggiamento degli svedesi nei confronti della natura: pur non avendo frequentato una delle specifiche scuole nelle foreste (che nel paese nordico sono nate negli anni Cinquanta, prendendo subito piede), lei e i suoi amichetti sono cresciuti con la stessa cultura di amore verso l'ambiente esterno che caratterizza queste scuole all'avanguardia.

Vediamo quindi insieme di cosa si tratta quando si parla di studiare all'aperto: l'esperienza della Svezia per un diverso tipo di insegnamento che coniuga lezioni all'esterno e lezioni all'interno.

Il fatto che le scuole all'aperto siano così affermate in Svezia deriva dalla convinzione nordica che il contatto con la natura sia necessario per la crescita di bambini sani, e che questo contatto non abbia risvolti positivi solo a livello fisico sulla salute (concretamente migliore rispetto ai bambini che imparano solo nel chiuso delle scuole), ma anche per quanto riguarda l'apprendimento. E' provato: i bambini che passano più tempo fuori, nel giardino e nel bosco della scuola, sviluppano un sistema immunitario migliore (provato dal fatto che i giorni di malattia sono ridoti drasticamente) oltre a delle capacità motorie fini nettamente superiori (utili per la scrittura, come vi abbiamo già detto).

Fin dai primi anni di vita ai bambini che giocano all'aperto è consentito in maniera più elastica il gioco libero, rispetto ai giochi in casa o in classe: viaggiando con la fantasia in maniera più aperta questi bambini avranno il beneficio di sviluppare un senso di organizzazione che servirà loro a livello fisico, sociale e psicologico.

L'insegnamento all'aria aperta si basa quindi sull'esperienza diretta, sul gioco e sulla curiosità dei bambini, fondamentali per imparare in maniera differente rispetto a quanto si fa solitamente rinchiusi tra le mura dell'istituto scolastico (e a questo proposito in Svezia i giardini e i cortili hanno posto di rilievo nella progettazione!). Non solo: per sua natura quello all'aperto è un apprendimento multidisciplinare. Ad esempio, se i bambini impareranno a contare mettendo in fila degli elementi naturali, allo stesso tempo apprenderanno le diverse specie o classificazioni di quell'elemento (sassi, foglie, alberi, ghiande).

Da non sottovalutare è poi il principio che i bambini a contatto con la natura diventeranno adulti consapevoli dell'ambiente che li circonda.
Non importa il clima: la Svezia, pensiamoci, è molto a Nord, alla stessa latitudine dell'Alaska. Fa freddo, ok! Ma non esiste un cattivo tempo, "solo cattivi vestiti" (come ricorda Linda): l'abbiamo sempre sostenuto e lo ribadiamo, i bambini hanno bisogno di stare all'aperto e né freddo, né caldo, né sporco fanno male!

Partendo da questo presupposto, negli asili scandinavi il tempo passato all'aperto è di gran lunga maggiore di quello passato all'interno delle scuole. L'apprendimento può passare attraverso moltissime attività, dal sollevare i sassi per trovarci i piccoli vermi nel loro habitat alla classificazione delle foglie. Anche in Italia da qualche anno è arrivato il meraviglioso Asilo nel bosco!

Purtroppo con gli anni, e con la crescita dei ragazzi, il tempo passato all'esterno si riduce, ma gli studi che confermano i benefici dell'alternanza tra lezioni all'interno e all'esterno sono molti, e in Svezia si cerca quindi di posticipare questo "rientro nelle classi" sempre più in là. Presupposto necessario è però un maestro in grado di provvedere ad un apprendimento ottimale, non casuale! Il rischio c'è sempre: più si sale di classe, meno gli insegnanti conoscono metodi per impartire lezioni significative. E' normale: gli argomenti si fanno sempre più seri e complicati. Ecco perché allora stanno nascendo corsi specifici (anche universitari, come quello della Linkoping University) per gli insegnanti che vogliono continuare ad educare all'aperto indipendentemente dalla classe.

L'idea di fondo è quella dell'esperienza, importantissima per l'apprendimento. Gli insegnanti devono essere in grado di insegnare ai ragazzi come trasformare l'esperienza diretta all'aperto in conoscenza.

Sara Polotti

Vietato non toccare: Munari al MuBa di Milano

Mercoledì, 13 Gennaio 2016 14:51

Non l'abbiamo mai nascosto: noi di Mamma Pret a Porter adoriamo Bruno Munari! Ricordate? Vi abbiamo parlato del suo metodo educativo orientato allo spirito artistico del bambino. Ora abbiamo una bellissima notizia: il Museo dei Bambini della Rotonda di Via Besana 12 dedicherà a questo meraviglioso artista e pedagogo una mostra tutta da vedere (e toccare!).

Vi parliamo dell'iniziativa Vietato non toccare: Munari al Muba di Milano dal 22 gennaio al 15 settembre

In collaborazione con l'Associazione Bruno Munari e la casa editrice Corraini (che da sempre pubblica i suoi titoli in bellissime edizioni), la mostra gioco (già portata al Museo dei Bambini nel 2008 e ora riproposta) sarà rivolta ai bambini dai 2 ai 6 anni, ai bambini più grandicelli e agli adulti.

Come prevede il metodo Munari, e come prevede la corrente dell'arte programmata e cinetica da lui sempre sponsorizzata (votata all'inserimento del movimento nelle opere d'arte e soprattutto al coinvolgimento del pubblico, finalmente protagonista e fruitore attivo), all'interno del bellissimo museo sarà possibile intraprendere un percorso di gioco volto a stimolare il tatto e gli occhi attraverso la scoperta, la sperimentazione e la meraviglia.

Tutto questo ha le sue radici nel pensiero di Bruno Munari stesso, il cui metodo educativo, molto vicino a quello di Maria Montessori, si fonda sul concetto dell'esperienza come passaggio fondamentale per il bambino nella scoperta del mondo. Munari concretizzò questo suo metodo nei Laboratori, fondati a Brera nel 1977, creati perché i bambini scoprissero le opere d'arte non solo attraverso i racconti, ma soprattutto giocando e facendone esperienza diretta.
Non immaginatevi quindi la solita esperienza museale silenziosa e con regole imprescindibili: qui le regole non ci sono (o, perlomeno, ce ne sono pochissime), e i bambini insieme alle loro famiglie potranno fare esperienza delle installazioni munariane con tutto il corpo, con tutta la curiosità possibile, con l'esuberanza che li contraddistingue, grazie alla multisensorialità insita nella mostra.

Il percorso si snoderà attorno a quattro attrazioni-installazioni principali:

- le Scatole della Meraviglia (tutte apparentemente uguali ma contenenti libri o oggetti ispirati alle opere di Munari),

- Toccare con gli occhi e vedere con le mani,

- il Gioco Più e Meno e il Prato dei Pre-Libri.

- Non solo: collateralmente, l'Associazione Bruno Munari organizzerà workshop dedicati alla scoperta del mondo dell'artista.

Il percorso della mostra dura circa 75 minuti. Per i bambini il biglietto costerà 6 euro, mentre per gli adulti 8, con speciali carnet famiglia a 25 euro (più 6 euro per ogni persona aggiuntiva). L'entrata è prevista a gruppi: dal martedì al venerdì l'ingresso sarà alle 17, mentre nel weekend sono previste più visite (alle ore 10, 11.30, 14, 15.45 e 17.30). Meglio comunque prenotare prima, acquistando i biglietti su ticketing.muba.it

Insomma, si prospetta una mostra gioco coinvolgente, emozionante e stupefacente. Lasciate che i vostri bambini vengano risucchiati dal mondo artistico di questo gigante dell'arte italiana, e immergetevi con loro senza riserve: sarà un'esperienza unica, un po' primordiale e certamente meravigliosa, come sempre quando si tratta di MuBa e Bruno Munari.

Sara Polotti

 

L'abbiamo detto: i pannolini lavabili oltre che ecologici, economici e (sì!) comodi, sono bellissimi. Niente plastica e imballaggi orribili in giro per casa: sì, è una bellezza anche per gli occhi!

Ecco, decidere di passare ai pannolini lavabili può trasformarsi anche in un'occasione per fare dell'organizzazione del fasciatoio qualcosa di esteticamente accattivante: sono troppo carini per nasconderli sempre in un cassetto. Guardate qua!

Come sistemare i pannolini lavabili per una nursery bellissima: lasciatevi ispirare dalla nostra gallery per ordinare il necessario in maniera davvero fantastica

Come vi abbiamo spiegato, calcolate innanzitutto quanti pannolini vi serviranno (in base all'età e al peso del vostro bambino): per il primo anno avrete bisogno di circa 18/20 pannolini e per il secondo 15/16, più gli strati assorbenti (il cui numero varierà anche in relazione al tipo di pannolino che avete adottato). Per tutto ciò che avete bisogno di sapere, vi rimandiamo al nostro articolo (LINK).

Siete pronte per il restyling? Vi aiutiamo noi!

- Fatevi aiutare dalle braccia robuste di vostro marito e inchiodate alla parete delle vecchie scatole di legno: semplicissimo e super carino, con tutto diviso per sezioni e a portata di mano.

Foto Credits: https://it.pinterest.com/pin/296674694175947690/

- Scovate in un mercatino una vecchia credenza: sarà perfetta per organizzare i pannolini (magari cromaticamente!) e se avrà delle ante vetrate ancora meglio!

Foto Credits: https://it.pinterest.com/pin/391179917613145369/

- Invece delle scatole di legno, potete optare per delle cassette per la frutta, da dipingere nei colori che volete (le bombolette spray saranno comodissime per farlo) e da appendere accanto al fasciatoio.

Foto Credits: http://dirtydiaperlaundry.com/13-inspired-cloth-diaper-storage-ideas/)

- L'Ikea si rivela sempre una buona idea. E in questo caso il carrellino Raskog (lo potete trovare in negozio o sul sito, http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/30216536/) è davvero comodo e bello, disponibile in più colorazioni. Non sottovalutate le rotelle: sono davvero utili!

Foto Credits: http://dirtydiaperlaundry.com/13-inspired-cloth-diaper-storage-ideas/)

- Di nuovo l'Ikea viene in nostro soccorso: la libreria per CD e DVD trova quindi un nuovo utilizzo. Verticale e stretta, è davvero comoda per i piccoli spazi (così come lo sono le mensoline per spezie utilizzate per tenere cremine, borotalco e salviettine bene ordinate in pochissimo spazio).

Foto Credits: http://cherryblossomlove.com/2014/08/making-this-home-ours-shared-changing-station.html/

- E perché non utilizzare dei cestini in metallo? Attraverso la rete l'arcobaleno di pannolini risalterà moltissimo, ed è un ottimo modo per riciclare un oggetto che magari avete in casa e non utilizzate più (chissà, magari era il cestino della vecchia bicicletta che avete tanto a cuore: una nuova vita per qualcosa di vecchio!)

Foto Credits: http://domesticprincessintraining.blogspot.it/2015/01/cloth-diaper-storage-and-q-bloguary-day.html

- Altro utilizzo della colonna per CD: appendetela in orizzontale per creare un effetto ordinato e chic. Ordinate poi i pannolini per colore, come fossero l'arcobaleno; l'effetto sarà davvero ipnotico e favoloso!

Foto Credits: http://dirtydiaperlaundry.com/the-6-kinds-of-cloth-diaper-stash-shots/)

- Basta una vecchia scala da appoggiare alla parete (come quelle spesso utilizzate per gli asciugamani accanto al lavandino): appendete i pannolini ai pioli per tenerli ordinati, fuori dai piedi (vi liberano un sacco di cassetti!) ma in bella vista come meritano!

Foto Credits: http://www.littlehouseinthebigd.com/2014/01/nursery-finale.html

- Una rastrelliera morbida porta-scarpe è l'ideale per appendere i pannolini, che potranno quindi restare esposti in bella vista oppure, se preferite nasconderli, basterà chiudere la porta del ripostiglio.

Foto Credits: http://dirtydiaperlaundry.com/13-inspired-cloth-diaper-storage-ideas/

Mamme, armatevi di passeggino e infilateci il vostro bimbo; ora uscite di casa e di buona lena dirigetevi verso il Mudec di Milano!

Con Passeggini in Mostra, al Mudec le mamme e i bambini sono protagonisti: l'iniziativa del Museo delle Culture per le mamme che vogliono godersi Gauguin e Barbie the Icon!

Dall'11 gennaio fino al 15 febbraio, per tutti i lunedì, il Mudec di Milano di via Tortona 56 ha deciso di coinvolgere in prima persona le mamme in libera uscita: sono dedicate infatti a loro le giornate Passeggini in Mostra, speciali visite guidate alle due mostre in corso, "Gauguin, racconti dal paradiso" e "Barbie. The icon", a cui possono partecipare tutte le mamme con i loro piccoli nel passeggino.

La prima, dedicata all'artista post impressionista, sarà ospitata dal museo fino al 21 febbraio. Attraverso una settantina di opere, la mostra vuole ripercorrere la vita artistica e biografica del maestro del Cristo Giallo (opera per la prima volta in mostra in Italia), affiancandole ad artefatti polinesiani e immagini dei luoghi a lui cari

Con "Barbie. The icon", invece, il Mudec porta al pubblico una panoramica super pop attorno all'iconica bambola che riesce ad analizzare la storia dei costumi e della cultura grazie alle trasformazioni della bambola stessa, che in cinquantasei anni di vita ha saputo farsi eco di una società in continuo cambiamento. Non solo abiti, quindi: le diverse etnie che ha saputo portare nelle case di tutto il mondo e le migliaia di identità impersonate sono davvero un'occasione unica per capire non solo l'infanzia, ma il mondo nella sua globalità.

La prima giornata è andata subito sold-out, e non stentiamo a crederlo: al costo di 19 euro per l'ingresso e la visita di un'ora alla mostra scelta, le mamme possono svagarsi per un pomeriggio senza rinunciare né alla cultura né alla compagnia del proprio bambino.

Per i prossimi cinque lunedì, quindi, il museo ha organizzato altrettante visite in passeggino, dividendole per tema così che le mamme che vogliono partecipare ad entrambe le esposizioni possono scegliere due date dilazionandole sul mese. Tutte le visite iniziano alle 14.30: le mamme si ritroveranno verso quell'ora nella hall del museo, dove la guida le accoglierà prima della visita.

L'1 e l'8 febbraio sarà quindi il turno di Gauguin e del suo Paradiso, mentre per tuffarsi nel passato delle nostre bambole con "Barbie. The icon" le mamme potranno prenotare le visite del 18 o 25 gennaio oppure del 15 febbraio.
I passeggini ammessi alla visita sono solo 15 alla volta: è bene quindi prenotare, visitando il sito http://www.ticket24ore.it/prodotti.php?categoria=66 oppure telefonando al numero 02/54917.

Il Mudec di Milano da sempre rivolge le sue iniziative, oltre che agli adulti, a bambini e famiglie, organizzando visite ad hoc, giochi e laboratori e mettendo a disposizione audio guide super coinvolgenti per i più piccoli.

Non solo: le mamme troveranno uno spazio a loro davvero favorevole, con bagni dotati di fasciatoio e porta pannolini e uno spazio dedicato esclusivamente all'allattamento (l'Happy Popping, con morbidissimi cuscini e muri coloratissimi), oltre a menu adatti ai bambini nel ristorante del museo (il Mudec Bistrot), seggiolini e spazi appositamente pensati per riporre i passeggini.

Per tutte le informazioni visitate il sito (www.mudec.it) o direttamente la pagina dedicata all'iniziativa (www.mudec.it/ita/passeggini-in-mostra/).

 

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/42219708@N02/3902343984/sizes/o/ 

Adipe addominale: come smaltirlo

Martedì, 12 Gennaio 2016 13:38

Negli ultimi anni, la nostra alimentazione sta assumendo dei risvolti non molto confortanti: zuccheri, grassi, dolci, cibi spazzatura (junk food) sono sempre più presenti sulle nostre tavole, rendendoci suscettibili a svariate problematiche (sovrappeso, obesità, intolleranze, diabete, problemi cardiovascolari).

Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'adipe addominale: come smaltirlo con semplici pratiche quotidiane

Oramai è smisurato l’utilizzo di zuccheri e grassi all’interno dei prodotti: questi alimenti creano una sorta di “dipendenza”, che non fa mai percepire il senso di sazietà ed anzi al contrario invogliano a consumarne di altri. Diventa quindi essenziale prestare attenzione al contenuto di zuccheri all’interno degli alimenti e quindi stare all’erta ai carboidrati.

Nel nostro organismo chi si occupa del metabolismo degli zuccheri è in particolare l’insulina, ormone prodotto dal pancreas che facilita tra l’altro la trasformazione dei carboidrati in grassi e l'accumulo di questi ultimi nei tessuti (in particolare nel tessuto adiposo addominale); pertanto è da considerare l'ormone dell'ingrassamento. Fino a che il livello dell'insulina è alto, il glucagone, l'ormone contrapposto all’insulina (detto anche l'ormone del digiuno, quello che fa bruciare i grassi accumulati) non può agire e quindi è difficoltoso perdere peso. Lo stesso avviene se l'insulina in circolo è alta per motivi fisiologici o patologici (es. insulino-resistenza, o nel caso del diabete).

Il trattamento più efficace per interrompere questo circolo vizioso è dato dalla pratica di attività fisica regolare, associata al dimagrimento e all'adozione di una dieta basata sul consumo di alimenti poveri di zuccheri. È fondamentale intervenire prima di tutto sulla dieta e sul livello di attività fisica.

E' quindi necessario:

- moderare gli zuccheri semplici e i dolcificanti

- mangiare frutta con buccia evitando banane, cachi e fichi

- utilizzare farine integrali ed evitare quelle raffinate quindi pasta bianca, riso bianco, pane, creackers e grissini

- mangiare non più di 80 g di cereali a pasto

- abbinare proteine e/o fibre a tutti i pasti a base di carboidrati, quindi mai mangiare un piatto di pasta in bianco, meglio una pasta integrale con broccoli oppure con pesce

- prima colazione abbondante e proteica: quindi non mangiare mai solo biscotti e caffè, ma per esempio una frittata, due fette biscottate integrali e un frutto dove chiaramente la frittata è l'elemento proteico

- fare attività fisica con costanza: applicare uno sforzo di breve di durata ma molto intenso.

- assolutamente utile è anche il follow-up, ovvero il controllo di alcuni parametrici ematici legati al metabolismo degli zuccheri, per tenere monitorata la situazione nel tempo.

 

Dott. Alessio Tosatto

Biologo Nutrizionista Imbio

 

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Sara

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Cecilia

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