Zoe è una bellissima bimba con dei boccolini biondi e due occhietti super vispi! Zoe ha scoperto di essere celiaca poco tempo fa, proprio come la sua mamma. questa torta è per loro, perchè non solo è senza glutine, ma è anche velocissima da fare!
Ecco gli ingredienti:
- 3 uova
-150 g di zucchero integrale di canna
-250 gr di latte di riso o avena
-250 g di farina di cocco
-1 bustina di lievito
- scorza di un limone grattuggiato
- un cucchiaino di vaniglia in polvere (facoltativa)
Mescolare bene lo uova e lo zucchero, a seguire la farina di cocco, la scorza di limone, la vaniglia ed infine il lievito. Cuocere a 180 gradi per 20 minuti.
Enjoy!
Giulia
Foto tratta da: www.tastespotting.com
Siamo purtroppo abituati a mangiare sempre le stesse verdure: zucchine, pomodori, carote e insalata. Ma la terra ce ne offre tantissime!
Ecco una ricettina che ci consente di utilizzare verdurine insolite!
Foto tratta da: gotitcookit.blogspot.com
Ingredienti:
3 patate medio grandi
3-5 patate viola piccole (facoltative in quanto difficili da trovare)
1/2 cavolfiore
1 barbabietola o 2 nel caso abbiamo inserito la pastinaca
1 cavolo rosso
1 cipolla rossa di tropea
250 g di ceci precotti o una manciata di ceci precedentemente messi in ammollo per un'ora
1 pezzetto di porro
Panna di avena o riso
Mix di alghe tritate (facoltativo)
Procedimento:
Far soffriggere un poco la cipolla rossa e poi aggiungere ad uno ad uno gli altri ingredienti e acqua. Far cuocere tutti gli ingredienti insieme per 45 minuti a fuoco medio, poi frullare (aggiungere i ceci precotti solo a termine cottura).
Servire con olio extra vergine di oliva, qualche anellino di porro e una decorazione di panna vegetale.
Se volete potete aggiungere anche un po' di mix di alghe.
Io spesso amo unire le vellutate con cereali, per cui ho abbinato questa volta la quinoa rossa,cereale senza glutine molto ricco di nutrienti (ottimo anche in insalata) che ho precentemente fatto bollire per 20 minuti e poi scolato.
Che dire, sono semplicissime patate cotte al forno avvolte nella carta stagnola ma la meraviglia sta nella salsina!
Foto tratta da www.dishbase.com
Come spiega il Prof. Giuseppe di Fede, direttore sanitario Imbio ed esperto di Nutrigenomica, l'invecchiamento cellulare e le malattie degenerative possono essere in parte contrastate anche attraverso l'uso della curcuma, in particolare della curcuma longa presente nel curry.
La scelta del tipo di curry è fondamentale: come spiegato nel nostro articolo dedicato all'uso delle spezie nella cucina dei bambini, il curry da usare è quello di Madras, perchè non piccante. Io lo acquisto qui: http://www.lafeniceoccitana.it/index.php/shop/miscele/miscele-etniche/curry-e-masala/curry-madras-detail
Arrivano le vacanze di Natale e non possiamo che concederci qualche colazione americana , con tovagliette e tanta voglia di stare insieme in un momento della giornata che spesso purtroppo saltiamo a pié pari. Ricordiamoci infatti che la ricetta basilare per vivere bene é antica e dice proprio così: " Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero".
Non si può iniziare meglio la giornata che con questi dolcetti golosi!
Fascia portabebè contro marsupio tradizionale: 100 a 0!
Avere un bambino in questi anni è diventato non solo motivo di gioia per il lieto evento ma anche per essere assolutamente legittimate a uno shopping senza freni. E io ne sono stata felicemente travolta...per la prima volta ero legittimata a fare shopping, uno shopping particolare perchè privo di una caratteristica che spesso ci affligge: il senso di colpa. Senza fare la polemica di turno (non è proprio il ruolo che mi si addice) ogni tanto sarebbe necessaria qualche informazione in più. E' stato scritto molto sulle fasce ma ancora oggi non sono così diffuse come dovrebbero: spesso infatti si preferisce il marsupio alla fascia. Purtroppo, purtroppo per le mamme che li comprano e i loro bimbi, il marsupio (a meno che non sia ergonomico) non è lo strumento ideale: nel marsupio tradizionale infatti il bimbo è "appeso" per i genitali e quindi tutto il peso è concentrato nella zona pubica (è abbastanza evidente che non sia qualcosa che giovi particolarmente allo sviluppo dei testicoli!). Nella fascia invece il bambino è seduto, per cui il peso è maggiormente distribuito, con grande beneficio non solo per il bimbo ma anche per la mamma. Inoltre la fascia è lo strumento ideale per il bimbo in quanto rispetta le caratteristiche anatomiche del neonato, dalla posizione delle anche e della colonna, allo sviluppo neurologico che alla nascita non è ancora completato e necessita quindi di contenimento dagli eccessivi stimoli della quotidianità. Sono ormai moltissimi gli studi che confermano che bambini prematuri portati nella fascia nei reparti di terapia intensiva neonatale hanno risultati eccellenti in minor tempo rispetto a bambini che non beneficiano della marsupioterapia (vedi http://www.ospedaleniguarda.it/content/news/MARSUPIO-TERAPIA-br-Per-essere-piu-mamma.html). Tutt'altro tema sono i benefici psicologici, anche quelli ormai accertati da psicologi e psichiatri in tutto il mondo: nella nostra cultura purtroppo si tramanda il concetto di contatto come vizio... nonostante sia stato ampiamente dimostrato che i bambini che beneficiano di prolungato contatto con la mamma sviluppino con più facilità quello che viene chiamato 'attaccamento sicuro' già negli anni 40' da Bowlby e quindi inizino il processo di costruzione dell'indipendenza in maniera più serena e veloce, tutte noi mamme siamo letteralmente bombardate da mamme e suocere che con aria compassionevole ci dicono che teniamo troppo in braccio il nostro bimbo: "vedrai che poi prende il vizio e non te lo togli più da dosso". Che fare dunque? Posso dire a conclusione che dalla mia esperienza personale sempre più genitori comprendono fortunatamente che il contatto non è un vizio ma un bisogno fisiologico, tanto quanto il latte e l'aria che respiriamo.
Quindi mettiamo nel dimenticatoio i marsupi tradizionali e optiamo per fasce e marsupi ergonomici!
Giulia Mandrino
C'è un nuova corrente di pensiero riguardante la gestione della pipì e pupù del bambino che viene da lontano, da alcune zone rurali del pianeta dove l'apprendimento
all'assenza del pannolino inizia fin dalla nascita. Tre sono i concetti principali che guidano questo metodo: imparare a riconoscere i segnali di bisogno di fare pipì utilizzando segnali di mimica facciale e fornendo associazioni positive tra il bagno e l'atto della pipì/cacca. Le figure che si occupano dell'accudimento del bimbo quindi imparano a comprendere il linguaggio non verbale del bambino che anticipa la pipì e la cacca e cerca di sostenerlo maggiormente impostando una ritualità, come un suono.
Se gli aspetti positivi sembrano evidenti (quindi grandissimo risparmio e impatto zero sull'ambiente) dobbiamo anche valutare alcune questioni: la teoria ci dice che prima dei tre anni il bambino non è normalmente in grado di riconoscere lo stimolo di andare in bagno e la richiesta da parte dei genitori di farlo è causa di frustrazione, in quanto domandiamo loro di fare qualcosa che richiede troppo sforzo o che proprio non riescono a riconoscere. Consigliamo per chi fosse interessato ad approfondire questo approccio di visitare il sito www.diaperfreebaby.org.
Giulia Mandrino
È importante che i vestiti dei bimbi siano il più possibile "puliti" per quanto riguarda l'inquinamento sia dei componenti - tessuti e coloranti - sia dei detersivi usati per lavarli-
Esistono in commercio vestiti ecologici. Si trovano nei negozi specifici e in siti internet specializzati.
Ecologici sono anche i vestiti riciclati: i molteplici lavaggi hanno già eliminato la tossicità dei tanti prodotti tossici usati per confezionarli.
Abbiate solo cura di lavarli un paio di volte se chi ve li ha prestati usa detersivi tradizionali, ammorbidenti e igienizzanti: usate la sola acqua per sciacquarli perfettamente dai residui nocivi.
Scegliete vestiti di fibre naturali, scartate quelli di filati sintetici, quelli con applicazioni di materiali sintetici o stampe di plastica. Più colori e più applicazioni sui vestiti significano più lavorazioni e più inquinamento.
Più il vestito è neutro, anche nel colore, meno è inquinato e inquinante.
Lavate comunque e sempre i vestitini un paio di volte prima di farli indossare al bimbo; idem per copertine, lenzuolini e tutti i tessuti nuovi con cui il bimbo viene a contatto.
Prediligete bodini fatti a kimono, così faremo meno fatica a infilare la sua testolina all'interno del buchino preposto (i neonati sembrano non apprezzare molto in quanto
probabilmente ricorda loro il trauma non ancora passato del passaggio attraverso il canale del parto).
La pancia (hara in giapponese) è il nostro baricentro fisico e mentale ma è anche la sorgente della vita. Dall'hara parte il movimento armonico del corpo nel suo insieme e in esso si avvertono le emozioni che influenzano la mente.
Moderne ricerche sul sistema nervoso danno ragione alla tradizione orientale che vede la zona addominale come sede di un processo di elaborazione inconscio con capacità di influire sul nostro modo di pensare e agire.
ll trattamento di hara, anche detto anpuku o massaggio addominale (video), ha lo scopo di rimuovere le disarmonie energetiche eventualmente presenti che distorcono l'armonico fluire del Qi, o energia vitale.
Al centro della pancia si trova l'ombelico, il residuo del cordone ombelicale, e circa due dita al disotto di esso, si trova il Tanden, considerato il luogo ove si concentrano e originano le forze vitali (Qi, Xue, Jing) che vi fluiscono potentemente in tutto il periodo della gravidanza.
Linee generali di autotrattamento dell'hara
facendo un cerchio che si allarga partendo dall'ombelico
facendo un grande cerchio che si restringe fino all'ombelico
Tecniche
fate una pressione scivolata con l'intero palmo o con il piatto delle dita,
fate delle pressioni con le punte delle dita, scegliendo la profondità di penetrazione.
Tutt'e due le tecniche devono ricercare l'intensità di pressione, che decrescerà man mano che procede la gestazione, in base alla sensazione di rilassamento che provoca nelle zone tese o dolenti.
Respirazione
Il respiro è uno strumento importante che coadiuva la pressione, quindi è opportuno inspirare e portare la pressione del palmo o delle dita per gradi contando fino a tre.
Arrestate la pressione quando il dolore si manifesta e lentamente retrocedere espirando per lo stesso tempo intervenuto nella pressione.
Ripetete più volte per creare accettazione e sciogliere la tensione.
Tecniche di lavoro
Un approccio mirato consiste nel lavorare inizialmente sulle aree che al contatto mostrano dolore o sensazioni riflesse o intermittenti. Applicate la pressione leggera finché il dolore si rilassa.
Se la zona o il punto è molto dolente, applicare la pressione diagonalmente, come a voler scavare sotto la zona interessata.
Una situazione frequente è la percezione di una pulsazione o un battito sull'addome; questa condizione sarà di solito affiancata da una zona tesa o contratta. Trattare allora la zona riflessa (la zona tesa) vicina alla pulsazione premendo verso di essa o sotto a essa come per raggiungerla.
Potete anche individuare dei gonfiori; questi non vanno trattati direttamente ma è meglio trattare attorno ad essi finche trovate una zona sensibile. Anche in questo caso dedicare l'attenzione a questa zona fino a che si rilassa.
Man mano che la gestazione prosegue sarà possibile avvertire sempre più la pulsazione e il movimento del bambino.
Come procedere
Ponetevi in posizione supina o su di un fianco, appoggiate le mani sul ventre con attenzione e concentrate la vostra attenzione sull'ascolto. Con le mani appoggiate seguite i movimenti e le pulsazioni del feto, entrando in contatto con esso; mantenete il contatto negli spostamenti per fargli sentire la vostra presenza. L'obiettivo del lavoro è di innescare un circuito di energia in cui le mani agiscano come due poli tra cui far fluire il Qi: mentre l'una entra in contatto con l'energia del feto, l'altra fa da supporto. Si innescherà così un circuito in cui assecondare il movimento del Qi tra il feto e il vostro hara e di conseguenza rinvigorirne la qualità e la quantità. Se non vi è comodo usare due mani, potere usare una mano sola mentre l'altra rimane in contatto con il corpo.
Mantenete un contatto rispettoso, non invasivo, per il tempo necessario a sostenere l'effetto di ricarica; quando il feto rallenterà i suoi movimenti potete considerare conclusa questa parte del lavoro. L'effetto del circuito creato è di ricaricare ed equilibrare la zona.
Fate questo con l'obiettivo di raggiungere una sensazione di benessere e di collegamento con il feto.
Durante il puerperio lo stesso trattamento vi aiuterà a recuperare le forze e a mantenere la vitalità necessaria per l'allattamento.
Se invece siete alla ricerca di un figlio un buon automassaggio vi darà una chance in più
Corsi per imparare l'automassaggio o indirizzi di professionisti shiatsu esperti nel trattamento per la gestante sono reperibili al Centro Tao Network (cell. 347.4846390, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) di Torino.
articolo di Gianpiero Brusasco sul blog Shiatsu e gravidanza
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