Un aperitivo o un antipasto sfizioso, molto colorato, che non propongo solo agli ospiti (fa un figurone!) ma anche ai miei figli quando prima di cena scalpitano perché hanno troppa fame. Invece di patatine e formaggi, preparo questa crema di radicchio, da spalmare su fette di pane tostato integrale oppure come salsa per il pinzimonio al posto del classico olio+sale o della guacamole e dell'hummus. Carote, zucchine e sedano tagliati a listarelle sono ancora più buoni quando inzuppati della crema di radicchio!
Ricordate il Mopur, l’affettato in sostituzione della carne naturale e non trattato artificialmente, senza coloranti né aromi artificiali. Lo troviamo in diverse forme, dalla simil-bresaola alla salsiccia fino all’arrosto. Di conseguenza si presta a moltissime preparazioni, anche nella stagione autunnale. E queste sono le nostre proposte!
In una padella antiaderente soffriggiamo dell’olio e mezza cipolla rossa tagliata molto finemente, uniamo delle cime di broccoli precedentemente sbollentate nell’acqua della pasta (che nel frattempo bollirà) e facciamo rosolare un attimo. Aggiungiamo quindi, una volta ammorbidito il broccolo, del mopur arrosto tagliato a cubetti. Mentre la pasta cuoce in pentola lasciamo cuocere e alla fine, dopo averla scolata, uniamola al sugo mescolando bene.
Prendiamo la bresaola di Mopur e affettiamola grossolanamente (non troppo sottile). al centro di ogni fetta spalmiamo del caprino molle, spolveriamo con del pepe e finiamo il ripieno con dell’erba cipollina tagliata finemente. Chiudiamo la bresaola in modo che formi un rotolino e disponiamo i rotolini su un piatto di portata.
Il Mopur è perfetto anche per preparare la carbonara, semplicemente sostituendo alla ricetta originale il guanciale con il mopur, scegliendo la bresaola stagionata e tagliandola a cubetti!
In una padella prepariamo del soffritto con olio, cipolla, carota e sedano tritati e lasciamo rosolare per qualche minuto. Aggiungiamo della passata di pomodoro bio e dopo dieci minuti aggiungiamo in padella il Mopur Fresco Macinato. A differenza del ragù di carne (che ha bisogno di molte ore per cuocere), questo dopo dieci minuti sarà cotto, pronto per condire la pasta o per preparare le lasagne.
Dopo aver cotto per dieci minuti a 180 gradi in forno una bella fetta di zucca tagliata a dadini, mettiamola in padella con un soffritto di olio e cipolla rossa di tropea. Dopo qualche minuto uniamo in padella anche il mopur spezzatino a dadini e finiamo la cottura per dieci minuti.
Per l’inizio dell’autunno, quando i fichi sono di stagione e non fa ancora molto freddo, ottima è questa semplicissima ricetta: su un piatto da portata sistemiamo dei fichi freschi tagliati a fettine. Sopra, adagiamo le fette di Mopur bresaola, quindi condiamo con del sale e un filo d’olio. Et voilà!
Anche i funghi sono un sapore tipicamente autunnale. Per preparare questa ricetta puliamo i funghi e cuociamoli in padella con un filo di olio, e mentre insaporiscono tagliamo il mopur a fette di 1 centimetro. Rotoliamo le fette in un po’ di farina integrale, quindi uniamole in padella, con un altro filo di olio, insieme ai funghi e a del prezzemolo tritato. Lasciamo cuocere per dieci minuti a fiamma dolce.
Un luogo comune, un cliché o una verità? Quando nasce un bambino una tra le prime cose che vengono in mente è: “ok, non si dorme più”. È vero: i ritmi della famiglia cambiano, perché devono assestarsi sui bisogni del neonato, e spesso i ritmi sonno-veglia vengono scombussolati (addirittura, a volte, per qualche anno).
Quindi no, non è un luogo comune (anche se dipende dai casi, naturalmente). Detto questo, c’è un altro luogo comune da analizzare: anche a causa della pressione sociale, spesso le mamme si sentono “obbligate” a rinunciare al sonno, con atteggiamento stoico e senza lamentarsi, perché, beh, è così che deve essere. Ma allo stesso tempo dimentichiamo una cosa: che il sonno è fondamentale per il benessere, e che il benessere dei genitori è necessario per il benessere del bambino. Dove sta, dunque, l’equilibrio?
Ogni famiglia saprà dove sta questo equilibrio, perché ogni famiglia è diversa. Tuttavia è bene chiarire una cosa: non fa bene rinunciare al dormire. Mai. E cercando il proprio equilibrio (che è fatto anche di aiuto da parte del partner, anche quando la mamma allatta!) ricordiamoci sempre i motivi per quali le mamme non dovrebbero rinunciare al sonno.
Innanzitutto, mettiamoci in testa una cosa: non dormire non significa avere più tempo per il resto. Non vuol dire fare spazio ad altre cose. Perché, essendo una funzione vitale e necessaria, rinunciare al sonno è controproducente, soprattutto quando una madre cerca di dormire meno ore, svegliandosi prima, per avere più ore a disposizione durante il giorno per tutte quelle faccende che rimangono indietro. Non è così, perché non dormire abbastanza ci rende letargici, ci toglie le energie e rende il tempo svegli meno producente. Ecco perché dovremmo sempre e comunque dormire le ore di sonno che ci fanno bene (che solitamente sono 8, ma che variano da persona a persona).
Certo, è difficile incastrare tutto con un nuovo bambino in casa, ma è bene comunque ricordare che possiamo rendere le ore di veglia più piene e produttive dormendo un’ora in più, piuttosto che un’ora in meno. Dormire bene e abbastanza ci fa sentire più energici, più felici e più produttivi, punto. Non sentiamoci in colpa.
Il secondo punto tocca invece la parità di genere. Sono molti gli studi che suggeriscono che, con l’arrivo di un bambino, a soffrire di privazione del sonno sono le madri, e che i padri - spesso e volentieri - non sono toccati da questa situazione (ovvero: il loro ritmo non cambia molto). Questo perché la società continua a promuovere il mito della super mamma perfetta che fa tutto, che non soffre se non dorme, e che, se dorme, deve sentirsi in colpa perché non sta accudendo al meglio il proprio bambino. Ma no, cercare di dormire non significa essere pigre! E dato che in casa la maggior parte delle volte si è in due, è bene dividersi i compiti e le ore di sonno. Anche in questo modo si raggiunge la parità.
Allo stesso modo, non dormire abbastanza influenza la disparità di genere non solo in casa, ma anche al lavoro. Siamo quasi nel 2020 ma ancora, nel mondo professionale, le donne che lavorano subiscono mobbing, e quando non è mobbing è semplice pressione sociale. Ovvero: sul posto di lavoro una donna subisce molta più pressione e affronta molte più barriere rispetto ad un uomo, e questo è un fatto. Quando, dopo la maternità, si torna al lavoro, non dormire a sufficienza può diventare un’ulteriore barriera, perché rende il lavoro molto più faticoso e le performance professionali ne risentono. Senza sensi di colpa, quindi, riappropriamoci del nostro dormire: sarà un’arma per farcela sempre di più e con sempre meno fatica anche sul lavoro! E stare bene sul lavoro, lo sappiamo, significa benessere anche in famiglia, come in un circolo virtuoso.
Sempre in ambito di circoli virtuosi, ecco l’ultimo e importantissimo motivo per il quale non dovremmo rinunciare al sonno, senza colpevolizzarci, ma cercare, quando possibile, di farne una priorità: il sonno è una funzione primaria del nostro organismo e non dormire significa mettere a dura prova e in pericolo il nostro corpo. L’insufficienza di sonno provoca obesità, ipertensione, diabete e problemi di cuore, oltre a stress, ansia, sbalzi d’umore e depressione. Il sonno, quindi, impatta fisicamente il nostro corpo e la nostra mente, e stare male significa diffondere questo malessere anche attorno a noi. I nostri bambini lo sentono, i nostri partner lo sentono, la nostra famiglia, gli amici e i colleghi lo sentono, e si crea una catena devastante nella quale tutti sono affetti da questo malumore, da questo malessere. Avere più ore (anche se come abbiamo visto non abbiamo in realtà più ore!) è più importante di essere sereni? No. Essere irritabili con i bambini è peggio. E il discorso torna sempre sul tempo: meglio più tempo male speso o meno tempo speso con qualità?
Insomma: dormire ci fa stare bene. Ci mantiene in salute. Ci mantiene sereni, e con noi la nostra famiglia. Perché rinunciarvi in onore dello stereotipo - falso - della super mamma?
L’equilibrio massa magra-massa grassa è davvero molto importante, e finalmente anche la società sta sempre più spingendoci verso scelte di vita healthy che permettano di vivere bene, meglio e in salute.
Conoscere i valori della massa magra e della massa grassa, anche calcolandoli, è davvero molto importante, soprattutto per monitorare il nostro stato di salute.
In generale, tuttavia, possiamo dire tranquillamente una cosa: è sempre meglio cercare di contenere la massa grassa a vantaggio di quella magra, per stare in salute e vivere puntando al benessere. Ma come fare per promuovere la massa magra? Come diminuire la massa grassa e aumentare quella magra?
In generale, uno stile di vita sano dovrebbe comprendere una sana ed equilibrata alimentazione fatta di molta frutta e verdura e pochi grassi e soprattutto della sana attività fisica, che sia regolare, soprattutto se il nostro lavoro è sedentario.
Partiamo dunque dall’alimentazione. Per aumentare la massa magra e per diminuire la massa grassa dobbiamo puntare su alcuni alimenti e limitare il consumo di altri. Innanzitutto, sì alle proteine (giornalmente è bene assumerne 2 grammi per ogni chilo del nostro peso), soprattutto vegetali, quindi quelle della frutta secca e dei legumi.
Via libera anche a tutti i cibi magri e anche ai cibi ricchi di proteine e poveri di grassi, come il pollo, i legumi e il pesce bianco e azzurro.
Per quanto riguarda frutta e verdura, per aumentare la massa magra è necessario mangiarne a volontà, per favorire la massa muscolare e per evitare di riempirci con cibi grassi e pieni di calorie, facendo allo stesso tempo incetta di sali minerali e vitamine. Ogni giorno, dunque, meglio mangiare verdura fresca e frutta, almeno cinque o sei porzioni, includendo le verdure ad ogni pasto.
Per aumentare la massa magra e diminuire quella grassa è poi necessario preferire sempre o cereali integrali a quelli raffinati, limitandone comunque il consumo, poiché i carboidrati sono abbastanza nemici della massa magra. Questo non significa eliminarli (sarebbe altrettanto sbagliato), ma mangiarne in maniera corretta, ovvero circa 30-40 grammi al giorno.
Altri alimenti da limitare ed evitare sono l’alcool, il sale, lo zucchero e i grassi (come il burro).
Passiamo ora all’attività fisica, altrettanto necessaria per il benessere. Per aumentare la massa magra è bene essere costanti negli allenamenti, prevedendone almeno due o tre a settimana, anche in base al tipo di attività. Per le attività cardio (come la bicicletta, la corsa, l’aerobica o il nuoto) si consigliano circa 150 minuti a settimana.
Gli esperti consigliano poi di impegnarsi in allenamenti a intervalli ad alta intensità, detti anche HIIT, esercizi che riducono più efficacemente la massa grassa (rispetto agli allenamenti cardio a ritmo costante). Questo significa dunque allenarsi di forza, eseguendo varie ripetizioni per ogni esercizio e aumentando le ripetizioni e gli sforzi.
Infine, ricordiamoci sempre di fare degli spuntini prima e dopo l’attività fisica: prima, per dare la giusta energia al corpo per supportare lo sport, e dopo per permettere all’organismo di recuperare meglio dalla fatica.
In tutte le cose della vita o si lavora per bene o il risultato è deludente. Niente arriva per magia, niente è regalato. Ma non sono frasi che si adattano solo al mondo del lavoro, se ci pensiamo bene: a volte diamo per scontato che i rapporti personali siano più “soft”, ma in realtà anche questi hanno bisogno del nostro impegno. Un impegno importante, mica bruscolini.
Spesso si vedono matrimoni felici e si pensa che siano tutti rose e fiori. Ma un matrimonio felice non significa solo farfalle nello stomaco, risate e coccole. Le rose e i fiori non arrivano così, dal nulla, e non sono l’unica caratteristica del matrimonio. Matrimonio significa infatti soprattutto impegno, lavoro sodo, forza di volontà. Ecco il segreto di un matrimonio felice.
Come dicevamo, tutto ciò che c’è di bello nella vita richiede sforzo e impegno. Il lavoro che sogniamo, ad esempio, ma anche un semplice hobby nel quale dobbiamo mettere concentrazione e forza di volontà. Idem per quanto riguarda l’educazione dei figli, l’amicizia e i rapporti familiari. E allora perché, ormai, vogliamo che il matrimonio sia fatto solo di felicità e serenità gratuite? Perché ci spaventiamo di fronte alle difficoltà? Perché non ci mettiamo in testa, come è giusto che sia, che il matrimonio richiede duro (e gratificante) lavoro?
La relazione con il proprio o la propria partner richiede uno sforzo non indifferente. Uno sforzo che tuttavia non è un peso, ma una necessità, perché senza questo sforzo non si va da nessuna parte, proprio come nel lavoro: se non ci impegniamo, i risultati non arrivano.
Certo, l’impegno non è sempre semplice. Lavorare sodo non è una passeggiata. Ma questo non significa che dobbiamo mollare. D’altra parte, nemmeno rinunciare al lavoro sodo solo perché pensiamo all’impegno come ad un sinonimo di “problemi” è sbagliato. Cosa significa?
Significa che spesso, per paura del giudizio, pensiamo che impegnarsi, sforzarsi, lavorare sodo sul proprio matrimonio voglia dire avere problemi. In realtà è proprio il contrario: lavorare sempre, costantemente, sul rapporto con il proprio o la propria partner è necessario per far sì che questi problemi diventino occasione di crescita e non di rottura!
Ecco cosa dobbiamo quindi fare, per rendere il nostro matrimonio un rapporto sereno, duraturo e profondo: dobbiamo, prima di tutto, smettere di preoccuparci di ciò che pensano gli altri.
Dobbiamo, poi, metterci in testa che come ogni altro rapporto o ogni altro aspetto della vita anche il matrimonio richiede impegno, un impegno fatto di comunicazione (che può sempre migliorare!), confronto, compromessi e prospettive comuni.
Terzo: non crediamo alle coppie che ci dicono che il loro matrimonio è super semplice, che non litigano mai, che non hanno mai problemi, che non si sforzano perché è tutto naturale. Probabilmente mentono, o semplicemente non si rendono conto che, a modo loro, anche loro mettono molto impegno.
Ogni matrimonio è diverso, punto.
La dermatite da pannolino è un’infiammazione della pelle molto comune nei bambini piccoli, dai primi mesi fino al momento dello spannolinamento. Si manifesta con zone arrossate da eritemi, localizzate proprio nella zona del pannolino, sull’inguine e sul sederino, con conseguente golfiore della cute.
È una forma di dermatite transitoria, che non ha nulla a che fare con la dermatite atopica, ed è dovuta proprio al contatto con il pannolino e allo sfregamento.
Ecco perché è semplice da trattare e da contrastare: basta scegliere pannolini che non causino questa dermatite, che siano delicati, traspiranti e sicuri. Ma quali?
Per pannolino sicuro si intende solo una cosa: un pannolino che sia traspirante, delicato e che non abbia al suo interno profumi e lozioni. Già, perché spesso sono proprio i profumi e le lozioni a causare la dermatite da pannolino, oltre al contatto con le feci e con le urine (e per questo è sempre consigliato cambiare spesso il pannolino).
La causa più frequente della dermatite da pannolino è infatti l’infezione da candida, un fungo che prolifica moltissimo negli ambienti caldi e umidi. Il pannolino diviene ambiente di questo tipo proprio nel momento in cui non lo si cambia abbastanza spesso e nel momento in cui è troppo poco traspirante, anche a causa delle lozioni che lo compongono. Alcuni bambini, poi, non tollerano i pannolini di stoffa lavabili, oppure quelli di determinate marche (anche le più famose), che contenendo profumi (sintetici o naturali) intaccano la pelle dei bambini, molto più sensibile della nostra.
Pannolini senza lozioni e senza profumazioni sono dunque la scelta migliore. A volte si faticano a trovare. Tuttavia ne esistono di bellissimi e sicuri, come i pannolini Lillydoo. L’azienda tedesca Lillydoo produce infatti pannolini e prodotti per il cambio di altissima qualità. I pannolini, in particolare, sono privi di profumi e lozioni irritanti, non contengono parabeni ed emulsionanti PEG e sono certificati OEKO-TEX®, STANDARD 100 e “vegan e cruelty free”da PETA.
Sceglierli significa quindi dare ai bambini un prodotto sicuro e naturale, adatto alla loro pelle sensibile e delicatissima, evitando così una causa di dermatite da pannolino.
Altre buone regole per curare ed evitare la dermatite da pannolino sono poi le seguenti: basta detergere le zone infiammate con acqua tiepida e asciugarle molto bene con salviette in cotone non ruvide, per evitare taglietti. Asciugare le zone intime all’aria è altrettanto consigliato. In secondo luogo, è bene evitare di stringere i pannolini con troppa forza, per far sì che la traspirazione non sia ostacolata.
Per evitare la dermatite da pannolino, dicevamo, è bene tuttavia anche cambiare spesso il pannolino. Una scocciatura, per molti genitori, che si ritrovano spesso senza scorte a dover uscire all’ultimo minuto con i bimbi infilati nei loro pannolini sporchi. Con Lillydoo, tuttavia, anche questo fastidio si annulla, perché grazie all’abbonamento senza vincoli (che è possibile provare con il pacchetto prova) è possibile ricevere a casa le scorte con cadenza mensile, a seconda della taglia e dell’età del piccolo. Una comodità che diviene anche sicurezza contro la dermatite!
Lo sappiamo tutti: la storia è sempre la stessa. Abbiamo prenotato la vacanza da molto tempo, ma l’idea di riflettere su come saremo, una volta giunti a destinazione, non ci ha sfiorato per mesi, fino a qualche ora prima della partenza. Apriamo l’armadio, guardiamo con dovizia tutti i nostri vestiti e alla fine – un po’ come quando al ristorante facciamo finta di guardare il menù delle pizze, per poi prendere sempre la stessa – nella nostra mente passano le tipiche parole “ok prendo questa solita camicia che mi sta bene, un paio di pantaloni giusto per avere la scelta di colori. Ah, e il costume da bagno di cinque anni fa!”. Tutto ciò è abbastanza tipico per una buona metà degli esseri umani: gli uomini. Se invece siete delle donne la questione assume tutt’altra natura: tramite una serie di intricati calcoli matematici e deduzioni logico-scientifiche, la donna ha predisposto gli indumenti e il loro relativo posizionamento nella valigia già almeno due settimane prima, organizzando perfettamente anche il ciclo di lavatrici per avere i vestiti migliori pronti per la trasferta balneare. Quattro costumi da bagno (in ordine di seduttività), cinque coppie di maglietta-pantaloncino per il tragitto camera-spiaggia, tre coppie per eventuali escursioni, quattro vestiti eleganti da sera, quattro vestiti da discoteca, scarpe alte – due paia, scarpe basse – due paia, pareo – quattro in diverse colorazioni abbinate al costume. Potremmo continuare ma ci fermiamo qui.
Una cosa viene tuttavia trascurata inesorabilmente: il telo mare.
Eppure, quando siamo in spiaggia, ci passiamo sopra almeno la metà del tempo: una quantità sufficiente a renderlo, agli occhi degli altri, descrittivo della nostra personalità o della nostra situazione di vita.
È chiaro dunque che saper scegliere il proprio asciugamano (magari un telo mare colorato o un telo mare fantasia) è un qualcosa che ci identifica al pari del borsone o del nostro costume: del resto è indiscutibile che un telo mare sportivo comunichi in modo molto diverso da un telo mare proveniente da qualche collezione di alta moda.
Proviamo dunque ad osservare quali sono le sensazioni che i diversi tipi di teli e asciugamani da mare – che peraltro potete trovare in un’ampia gamma su Maxi Sport – sanno trasmettere:
Telo mare elegante: per tutte quelle persone che amano sfoggiare una certa passione per lo stile e la classe, che scelgono mete modaiole dove è frequente trovare compagni di ombrellone particolarmente attenti all’apparenza, che amano farsi ammirare ed essere al centro dell’attenzione, un accessorio irrinunciabile è il telo mare di alta moda. Visibilmente morbidi e definiti, rigorosamente tinta unita, spesso recano inserti con motivi geometrici e greche rese celebri da grandi case di moda italiane, e largamente sfoggiate lungo le coste e i lidi più fashion della nostra bella Italia, soprattutto meridionale.
Telo mare sportivo: questo telo è ovviamente un must per giovani uomini che non vogliono derogare ad uno stile casual, pur strizzando l’occhio ad un’attitudine elegante. Trasmette una sensazione di maggiore predisposizione all’esplorazione di natura e panorami incontaminati, senza dover rimanere ingessati ad una sola vita di cocktail bar e discoteche.
Telo mare familiare: per coloro i quali si sono dati l’onere e l’onore di formare una famiglia e di avere dei figli, questo telo mare di dimensioni più grandi del normale, è la scelta ideale. Non c’è niente di meglio che arrivare in spiaggia e delimitare il territorio col vostro possente asciugamano familiare, pratico anche per imbastire succulenti picnic in spiaggia e destare l’invidia di tutte le giovani ragazze stese sul telo mare elegante e perennemente attente alla linea. Il telo familiare tuttavia si rivela una buona scelta anche per le coppie. Del resto, cosa c’è di meglio che potersi stendere su una bianca spiaggia insieme alla propria dolce metà, cullati dallo sciabordio delle acque?
Il coperchio Magic Cooker è un innovativo coperchio per pentole e padelle che permette di cucinare più velocemente e in economia, trasformando ogni padella in un forno, in un tostapane, in una pentola a pressione…
Grazie alle sue proprietà i cibi cucinati risulteranno meno grassi e altrettanto saporiti, poiché cuociono a basse temperature non eliminando così i nutrienti e le caratteristiche organolettiche degli alimenti. Ma come si utilizza?
Il coperchio Magic Cooker è un coperchio che si adatta alla pentola o alla padella alla quale viene appoggiato, trasformandola, a seconda della fiamma che si utilizza e in base all’altezza della pentola, in un grill, in un microonde, in una friggitrice… Il tutto mantenendo sempre la temperatura di cottura più bassa del solito. Ecco perché con il Magic Cooker è possibile cucinare sul fornello anche la pizza, i dolci e ogni piatto che viene in mente.
Ogni ricetta che viene in mente, insomma, può essere replicata utilizzando le padelle che abbiamo in casa e i coperchi Magic Cooker. Con i fritti, ad esempio, è possibile risparmiare tempo perché non è necessario attendere che l’olio raggiunga la temperatura, e soprattutto è possibile cucinarli senza poi avere odore di fritto in casa, poiché i coperchi, attraverso dei fori, controllano la fuoriuscita del vapore, che viene anzi sfruttato, dal momento che l’acqua ricondensa all’interno della padella.
Allo stesso modo è possibile preparare la pasta con il coperchio Magic Cooker (qui trovate la ricetta), così come il risotto, inserendo in pentola tutti gli ingredienti a crudo. È quindi molto più facile e veloce, questa preparazione, e permette di risparmiare tempo e stoviglie da lavare.
Per preparare la pizza, invece, basta stendere l’impasto in una padella antiaderente unta, aggiungere in superficie gli ingredienti “topping” (come pomodoro e mozzarella) e cuocere per dieci minuti con il coperchio Magic Cooker. Niente forno e niente ore perse!
Il risotto con Magic Cooker verrà invece preparato in questo modo: nella pentola scelta si mettono tutti gli ingredienti a freddo, quindi il riso, l’olio, la cipolla, il dado e le verdure scelte. Aggiungiamo due bicchieri di acqua per ogni bicchiere di riso e un pizzico di sale. Poniamo il coperchio Magic Cooker sulla pentola e accendiamo il fornello a fiamma alta, fino al momento in cui il vapore uscirà dai fori. A quel punto abbassiamo la fiamma al minimo e cuociamo per 12 minuti.
La carne potrà essere cucinata esattamente come senza i coperchi, dimezzando tuttavia il tempo di cottura.
Per i fritti, invece, questo il procedimento: buttiamo in pentola un litro di olio di semi di arachide (freddo) e i nostri ingredienti da friggere. Mettiamo il coperchio e cuociamo per 12 minuti a fiamma alta. Come dicevamo, non serve attendere che l’olio si scaldi!
In estate moltissimi bambini scoprono o riscoprono il piacere della lettura. Lontano dai libri “istituzionali” della scuola e dalle letture suggerite (o obbligate!), trovano da sé il piacere di un buon libro scelto in libreria o in biblioteca, da leggere in montagna, nel casotto sotto casa o sotto all’ombrellone.
E quelli che invece sembrano proprio odiare i libri? Abbiamo per voi delle sfide che potrebbero appassionarli, facendogli scoprire che leggere un bel libro è come guardare la tv, e anche meglio!
Ogni anno escono cartoni animati e film per bambini e ragazzi ispirati a libri per bambini (e anche serie tv! L’anno prossimo, ad esempio, uscirà la serie ispirata a “Queste oscure materie” di Philipp Pullman!). Perché non sfidare i bambini a leggere il libro prima che esca al cinema, con la prospettiva, poi, di andare a guardare il film insieme, cercando anche le differenze? E alla fine alla domanda “ti è piaciuto di più il libro o il film?”, moltissimi bambini vi stupiranno!
Scegliamo un libro “di famiglia” che tutti leggeranno (i classici per bambini sono i migliori, in questo senso!). Dopodiché, quando tutti l’hanno letto, organizziamo una serata-gioco ispirata a “Chi vuol essere milionario”, con le domande prese proprio dal libro letto!
Cinque libri: in un’estate, i bimbi dovranno leggere cinque libri, scelti da ogni membro della famiglia. Tutti, poi, stileranno la loro classifica, e a fine estate, sommando i punti della classifica di ognuno, si decreterà il libro vincitore dell’anno!
Creiamo una sorta di “tessera fedeltà” per i libri, e andiamo in biblioteca (non è necessario comprare i libri nuovi! W l’ecologia e l’economia!). Possiamo andarci ogni volta che vogliamo, no? Ogni volta che i bimbi finiscono un libro, mettiamo un timbro. Chi ne avrà letti di più alla fine dell’estate?
A volte i bambini non hanno più voglia di leggere perché pensano di avere già trovato il loro libro preferito e che nessuno mai lo supererà. Capita anche a noi adulti, no? Bene: andiamo in biblioteca e chiediamo al bibliotecario o alla bibliotecaria di indicarci dei libri altrettanto appassionanti del genere che piacciono a noi e alla fine dell’estate vedremo se quel famoso libro del cuore è ancora al primo posto, oppure se magicamente è stato surclassato da un altro titolo!
Stampiamo un A4 con questo elenco: i bimbi spunteranno i libri che leggeranno man mano, vince il primo che completa le caselle!
Photo credit: https://mrkate.com/2017/06/29/diy-teepee-tent/
In cameretta o in salotto (diventa un delizioso angolo lettura per i più piccoli!), una tenda è sempre una buona idea. Soprattutto perché le tende per bambini sono davvero meravigliose, semplici e d’effetto, e diventano un pezzo d’arredamento, oltre che uno spazio indispensabile per il bambino (che ha bisogno naturalmente di trovare una tana, uno spazio magico nel quale nascondersi).
Ecco dunque una carrellata di tende per bambini alla quale ispirarsi per trovare la tenda casalinga perfetta per la cameretta o l’appartamento!
Una tenda magica, da principi e principesse, che immerge in un’atmosfera onirica e che, con qualche cuscino in tinta e un bel tappeto morbido, diventa luogo perfetto per leggere e rilassarsi, giocare e fare pisolini ristoratori!
https://peiskoshome.com/products/mosquito-net-tent?homedecor=5135911814
Per bimbi avventurieri, perché non costruire anche in casa una tenda da esploratori, di quelle “alla vecchia”, triangolari e semplicissime?
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Anche un lettino montessori può diventare una tenda: se ne avete uno a forma di casetta, basterà coprire il tetto con un bel tulle o un tessuto chiaro e il gioco è fatto.
E vogliamo parlare di questa tenda-circo? È bellissima da vedere e oltre che nascondiglio può diventare strumento per coprire la culla e il lettino i primi mesi, oppure un angolo nel quale riporre i giocattoli nascondendo il caos.
A volte, poi, bastano dei semplici fiori (anche finti!) per dare alla classica tenda da indiani un’aria ancor più bohemienne.
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E per i bambini che amano i supereroi? Basta applicare il luogo del supereroe o della supereroina preferiti sul tessuto, per trasformare la tenda nella perfetta tana del super hero casalingo!
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