Tutti gli anni amo preparare i regali di Natale per parenti ed amici facendo dei piccoli lavoretti con i miei bimbi: sono davvero semplici perchè non ho il tempo nè le capacità per creare oggetti alla Martha Stewart. Due anni fa abbiamo regalato degli orecchini fatti con le nostre manine, l'anno scorso burrocacao e burri corpo, quest'anno ci cimentiamo con la pasta di sale, facile, pratica ed economica. Qui potete trovare la mia ricetta base per la pasta di sale

Ecco 10 regali di Natale con la pasta di sale da fare con i bambini: idee davvero semplici per creare regali di Natale fatti a mano dai bimbi

1. LE IMPRONTE

https://youresomartha.wordpress.com/2012/12/22/handprint-ornament-diy/

 

2. CUORI D'ARGENTO

http://smilemonsters.blogspot.it/2011/02/faux-silver-hearts.html

 

3. FORMINE GLITTEROSE

http://www.mommypotamus.com/how-to-make-salt-dough-ornaments/

 

4. PORTACANDELE

http://lifeasmom.com/2013/02/diy-on-a-dime-salt-dough-candle-holders.html

 

5. CIONDOLO A CUORICINO

http://sesameseeddesigns.com/blog/2013/02/salt-dough-valentines-diy/

 

6. CIONDOLI A CUORICINI E STAMPE

http://www.shemadewhat.com/2011/01/salt-dough-hearts.html

 

7. PORTACANDELE

https://it.pinterest.com/pin/499266308668041022/ 

 

 

8. BABBO NATALE

http://thegluegungirl.blogspot.it/2011/11/salt-dough-decorations-gift-tags.html

 

9. PUPAZZO DI NEVE

https://it.pinterest.com/pin/161214861636748307/

 

10. IMPRONTE A FORMA DI CUORE

http://hubpages.com/family/salt-dough-footprint-heart

 

Giulia Mandrino

 

 

Tutti i benefici delle alghe rosse

Venerdì, 13 Novembre 2015 10:58

Sono conosciute con il nome botanico di Rhodophyta, o Rodoficee, e stiamo parlando delle alghe rosse, degli organismi eucarioti di origine marina che prediligono le acque calde del mare, anche se qualche specie è stata individuata anche nelle acque dolci. Queste alghe hanno un inconfondibile colore rosso, grazie a dei particolari pigmenti, sono molto utilizzate in campo alimentare, soprattutto nei paesi orientali, e vengono impiegate anche nella talassoterapia grazie alle numerose sostanze che assorbono dal mare e che sono considerate benefiche per il corpo.

Ecco allora tutti i benefici delle alghe rosse: una particolare varietà di alghe dal forte potere riequilibrante e perfetta per aiutare a combattere diversi disturbi.

Le alghe rosse, soprattutto le specie Palmaria Palmata e Porphyra, sono molto diffuse nell’arcipelago britannico e vengono impiegate non solo in campo alimentare, come condimenti di zuppe e minestre, ma anche nella cosmesi, oltre a essere considerate veri e proprie toccasana naturali per combattere alcuni disturbi fisici, come i problemi alla pelle.

Queste alghe hanno un colore rosso porpora e hanno un gusto particolarmente piccante, motivo per il quale sono largamente impiegate per dare sapore a zuppe e minestre. In oriente sono considerate una vera e propria delizia per il palato e sono utilizzate anche per molti trattamenti estetici, come la talassoterapia, un trattamento specifico basato sui benefici dell’acqua marina, da cui le alghe rosse assorbono sostanze preziose.

In campo cosmetico l’alga rossa è utilizzata per contrastare la formazione dei radicali liberi e per il trattamento della cellulite, proprio perché è ricca di calcio, magnesio e potassio, considerati minerali preziosi anche nei trattamenti cosmetici e di bellezza.

Secondo alcuni studi sembra che le alghe abbiano inoltre un buon potere anti-stress e che siano utili anche per il trattamento di disturbi cutanei, come gli eczemi e la psoriasi. Dalla loro lavorazione si può inoltre ottenere una sostanza gelatinosa, utilizzata principalmente come addensante, gelificante ed emulsionante, e come preparato per la formulazione di integratori coadiuvanti nelle diete ipocaloriche.

Come tutte le altre tipologie di alghe, anche l’alga rossa è ricca di iodio, che arriva dal mare, e per questo è controindicata in caso di ipertiroidismo, in casi di sospetta tiroide alterata e, come altre alghe, in gravidanza e durante l’allattamento. In caso di dubbi è sempre bene consultare il medico e informarlo sulla dose si alghe che intendete assumere, soprattutto nel caso abbiate intenzione di iniziare una dieta o di modificare il vostro regime alimentare.

Le trovate nei negozi del biologico e potete utilizzarle in cucina in insalate, frullate nelle vellutate o per aromatizzare deliziose salsine.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto Credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3ARed_Algae_on_bleached_coral.JPG

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Cos'è lo spiralizer e come usarlo in cucina

Venerdì, 13 Novembre 2015 08:19

In fatto di ultime mode, lo spiralizer è sicuramente un elettrodomestico all’avanguardia, perfetto per tutte le persone che, anche in cucina, sono degli inguaribili creativi. A tutto gli effetti, lo spiralizer è un tempera verdure e permette, in pochissimo tempo, di affettare le verdure in modo sempre differente.

Ecco allora cos'è lo spiralizer e come usarlo in cucina: come creare spaghetti di verdure e sfiziose ricette di frutta e verdura cruda anche per bambini. 

L’invenzione arriva direttamente dagli Stati Uniti dove, ebbene sì, la verdura si tempera, proprio come si fa con le matite. Lo spiralizer, in realtà, nasce come decorazione per i piatti delle cucine dei ristoranti, ma ultimamente sta diventando un accessorio sempre più prezioso per gli amanti dei piatti crudisti.

Mangiare frutta e verdura fa benissimo e assumere questi alimenti crudi lo è ancora di più perché vuol dire nutrirsi di frutta e vegetali che, non essendo cotti, conservano intatte tutte le loro proprietà nutritive. Chi l’ha detto, per esempio, che gli spaghetti sono solo un piatto di pasta e che non possano invece trasformarsi in un bellissimo piatto di verdure da condire a piacimento? In questo modo i bambini saranno più invogliati a provare zucchine crude sottoforma di spaghetti, o carote "temperate". Ecco la mia ricetta di spaghetti di zucchine; trovate altre ricette crudiste e di spaghetti di verdura nel mio libro The Family Food.

Con lo spiralizer è possibile e anche se questo nome può sembrare bizzarro, si tratta semplicemente di un taglia verdura, assemblabile in vari pezzi e dotato di varie lame, che permette di lavorare la frutta e i vegetali come volete; basta solo lavarli, tagliarli nella grandezza desiderata e montare sul blocco il pezzo della lama che desiderate.

Le verdure, poi, possono essere spiralizzare in diversi modi e potete usare qualsiasi vegetale, dalle carote, alle rape e trasformare in verdure temperate persino le patate, per decorare le insalate, o per allestire in pochissimo tempo anche un contorno di verdura da abbinare a un secondo veloce.

Vediamo quindi come è strutturato questo elettrodomestico e come usarlo al meglio per preparare in modo diverso le verdure:

Lo spiralizer è fornito di tre lame intercambiabili; una serve per affettare, l’altra è per il taglio alla julienne e l’ultima serve per ottenere riccioli, che servono per fare gli spaghetti di verdura. 

Si possono preparare  appunto le verdure a forma di spaghetti, ghirlanda o spirale, ma anche noodles di frutta o verdura con le zucchine, le patate, le carote, la rapa rossa, i rapanelli.... Ovviamente si possono utilizzare anche i frutti più solidi, come la mela, per preparare delle decorazioni originali e decorative.

L’elettrodomestico in sé è semplice da pulire e per funzionare, cosa non scontata, non ha bisogno né di presa elettrica né di batterie; basta semplicemente azionare la manovella e con un po’ di impegno in pochi minuti otterrete la verdura nel taglio che preferite.

La trovate su Amazon a cifre che si aggirano intorno ai 35 euro.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Secondo l’approccio educativo stilato da Rudolf Steiner, possiamo suddividere il percorso formativo del bambino in tre settenni; dai 0 ai 7 anni, dai 7 ai 14 anni e dai 14 anni ai 21.

Spieghiamo allora i primi sette anni del bambino nella pedagogia steineriana: la prima fase di vita del bambino e gli approcci migliori per accompagnarlo verso uno sviluppo libero e felice.

 

Durante il primo settennio il bambino impara diverse cose importanti per la sua formazione; impara a camminare, a parlare, a pensare e a indicare se stesso come “io”. Tutto ciò che circonda il bambino, gesti, sentimenti e qualità che vede negli altri, saranno assorbiti in modo tale da essere determinanti per il suo sviluppo.

Per questo motivo, in questa prima e delicata fase della sua vita il bimbo va protetto e incanalato all’interno di un mondo fatto di fantasia, segnali positivi, immagini e giochi divertenti. Tutto il resto, come gli stimoli intellettuali non pertinenti alla sua età vanno tenuti lontano da lui, in modo che il bambino possa vivere libero e felice in un contesto fatto di meraviglia, fantasia e creatività.

Il ruolo delle maestre, e degli educatori, è fondamentale. Saranno loro a stimolare l’impulso e la creatività del bambino attraverso le proposte artigianali, casalinghe o scolastiche. L’ambiente circostante, sia a casa, sia a scuola, dovrà essere curato e arredato con giocattoli semplici, costruiti dagli stessi genitori, o dalle maestre, in modo che la fantasia del bambino sia sempre tenuta viva e stimolata da molteplici attività tra cui può scegliere.

L’atmosfera intorno al bambino deve essere semplice e fantasiosa allo stesso tempo; giochi, fiabe, musica, pittura e movimento non devono mai mancare e tutte le attività dovranno essere organizzate in modo ritmico durante l’arco della giornata, e della settimana, in modo tale che il bambino, proprio attraverso i ritmi abituali che riconosce, possa trovare la serenità necessaria per vivere nel suo ambiente.

Gli spazi dedicati al gioco sono molto importanti per la formazione del bambino e, in qualche modo, aiutano il bambino a prendere coscienza del mondo circostante, della natura e dell’ambiente. Attraverso il gioco, il bambino riproduce quello che accade intorno a lui e, mediante il gioco, il piccolo inizia a gettare le basi di quella che sarà la sua futura comprensione del mondo.

Proviamo a fare un esempio pratico per capire meglio quello di cui stiamo parlando. Immaginiamo un bambino che gioca all’asilo. Durante la sua sessione di gioco prende un oggetto, lo scruta e cerca di capire di cosa si tratta. Ecco, questo, secondo il metodo Steiner significa sperimentare, con tutti i sensi disponibili, essere attivi, con il corpo e con la mente e avere il desiderio di afferrare qualcosa.

Secondo questo principio, la volontà che il bambino manifesta in questo concetto, diventerà, in futuro, la capacità di domare movimenti ed equilibrio e di comprendere meglio il mondo circostante.

Molto importante in questo primo settennio è anche lo sviluppo della fantasia connessa alle idee. Anche in questo caso, facciamo un esempio. Un bambino decide di inventare un gioco. Per farlo deve andare a cercare i materiali che gli serviranno per costruirlo: questo momento è molto importante nella vita del bambino; significa che il piccolo si sta evolvendo attraverso la progettazione di qualcosa.

La redazione di mammapretaporter.it

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Perchè è importante la bugia di Babbo Natale

Venerdì, 13 Novembre 2015 07:13

Ne parlano tutti, genitori, maestre, psicologi e pedagogisti, ma la domanda rimane sempre: perché è importante che i bambini credano a Babbo Natale e perché è fondamentale mantenere con i bambini, finché è possibile, questo piccolo e innocente segreto? Il primo motivo è semplice: rivelare ai bambini che Babbo Natale, un simbolo educativo molto importante, non esiste, soprattutto in tenera età può essere traumatico per un bambino abituato a pensare a Babbo Natale come il simpatico e buono barbuto che la notte di Natale porta regali ai bambini di tutto il mondo.

Ecco allora perché è importante la bugia di Babbo Natale: il motivo saliente per cui è importante che i bambini credano a questa bellissima favola educativa!

Un villaggio sperduto nella lontanissima Lapponia, elfi e renne pronti a spiccare il volo e un signore vestito di rosso e con una lunga barba bianca che la notte di Natale consegna doni ai bambini di tutto il mondo. È questo quello a cui credono i bambini e i genitori assecondano, finché è possibile, questa piccola bugia perché, in fondo, la storia di Babbo Natale è una favola educativa, simbolo di un mondo incontaminato in cui la fantasia e le cose belle regnano sovrane.

Tutti i detrattori del mito di Babbo Natale ogni anno ripropongono la stessa discussione, incentrata sul fatto che la storia di Babbo Natale sia un cattivo modo per farsi beffa dei bambini ingannandoli con qualcosa di inventato, che niente ha a che vedere con il mondo reale. Ma non sta proprio qui, in fondo, la bellezza di essere bambini? Credere in un mondo incantato, magico e pieno di cose belle!

La fiaba, come tutte le favole, avrà un suo termine, che avverrà con naturalezza, perché saranno gli stessi bambini, con il passare del tempo, ad apprendere da soli, con maggiore percezione della realtà, la piccola e magica bugia che i genitori hanno sempre raccontato loro su Babbo Natale, anche se poi, nemmeno da grandi, quella magia non la dimenticheranno mai!

Quindi niente traumi, niente rivelazioni shock ai poveri piccoli che si guarderebbe intorno attoniti chiedendosi perché qualcuno ha detto loro che Babbo Natale non esiste e lasciamo che i bambini continuino a credere, fin quando lo vorranno che esiste un simpatico signore vestito di rosso, con la barba lunga e con una bellissima slitta magica che la notte di Natale vola sui cieli di tutto il mondo per portare i doni ai bambini.

Il secondo motivo è che i bambini hanno bisogno di credere in un mondo di favole e fantasia. Come abbiamo spiegato nell'articolo dedicato al primo settennio del bambino secondo la pedagogia steineriana, è bene che il bambino nei primi sette anni viva immerso in un mondo di riti, favole e in generale deve ritenere che il mondo sia un luogo meraviglioso, ricco di magia. Niente di meglio quindi di favole accompagnate da riti effettivi come quello di Babbo Natale. 

La redazione di mammapretaporter.it

Educare i bambini anche dal punto di vista finanziario è, a oggi, una responsabilità dei genitori. L'educazione plasma la nostra evoluzione. Nessuno ci insegna a gestire il denaro e cresciamo emulando e ascoltando gli adulti intorno a noi, e ci ritroviamo a divinizzarlo, demonizzarlo o ignorarlo. Si possono, così, sedimentare dei condizionamenti che vincolano il nostro benessere psico fisico.

Nel libro ho deciso di condividere con gli adulti di domani una semplice tecnica per gestirlo e, attraverso i racconti, per comprenderne il valore, per rispettarlo, spenderlo e risparmiarlo.
Per i bambini è tutto nuovo e ben presto iniziano a fare domande sui soldi, ne sentono parlare frequentemente e non sempre in termini positivi. Per loro è quella cosa che non gli permette di stare con i genitori perchè devono lavorare per guadagnare e di avere quello che desiderano perchè serve per altre necessità. E' proprio da piccoli che ciò che si impara, si dimentica difficilmente da grandi e vivendo in un mondo materiale come il nostro, dove la merce di scambio è il denaro, ritengo sia utile esssere capaci ad amministrare le proprie entrate, come sia naturale beneficiare dell'abbondanza che la natura ci offre.

La tecnica proposta nel mio libro primo (prossimamente in uscita il secondo) può permetterci di arginare gli errori che commettiamo in fatto di spese e permetterci di migliorare. Tutto nella semplicità senza stress e senza giudizio, partendo anche solo da un unico barattolo.
Attraverso le avventure di due fratelli, Piripeo e Piripao, affronto anche il tema dell'amore, della natura, della paura, dell'accettazione, del rispetto, della fede, della gratitudine e della beneficenza.
Piripeo e Piripao sono i protagonisti nati dalla fantasia di mio babbo che, quando ero piccola, si inventava dei racconti per me e, a distanza di più di trenta anni, le parole si sono scritte e hanno preso forma attraverso le illustrazioni. Il libro per bambini Le avventure di Piripeo e Piripao e la gallina dalle uova d'oro, in linea con il tema del risparmio, è pubblicato con il servizio di self publishing, youcanprint.

www.facebook.com/PiripeoPiripao 

Sembra semplice riso bollito, ma quando proviamo a farlo a casa non viene mai uguale. Qual'è il segreto?

Eccolo svelato in questa ricetta che ci spiega come fare il riso basmati all'indiana: la ricetta tradizionale e sana per fare il riso indiano

Come creare una lava lamp

Giovedì, 12 Novembre 2015 12:03

Le Lava Lamp, conosciute anche come lampade di lava, sono lampade che contengono cera e che, quando si illuminano, sembrano formare una vera e propria colata lavica. A vederle, hanno un impatto estetico molto bello e possono anche essere costruite in versione homemade insieme ai bambini, recuperando una semplice bottiglia di plastica, in un bellissimo esperimento all’insegna di creatività, colore e fantasia.

Ecco allora come costruire una lava lamp homemade: un progetto creativo e colorato da fare con i bambini!

Costruire una lava lamp homemade è molto più semplice di quello che si potrebbe pensare; il principio che sta alla base di questo particolare complemento è la miscela tra acqua e olio, due elementi opposti e bipolari, che messi insieme non diventeranno mai omogeni.

In altre parole, l’olio tenderà sempre a risalire a galla e l’acqua andrà invece verso il fondo, mentre a rendere la situazione un po’ più frizzante, in tutti i sensi, sarà una pastiglia effervescente, che provocherà una reazione liberando anidride carbonica. Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono i materiali che vi serviranno per la creazione della vostra lava lamp:

-1 bottiglia di plastica o di vetro ( o un contenitore di plastica o vetro a forma di ampolla)

-acqua

-olio

-colorante per alimenti 

-pastiglie effervescenti

-torcia elettrica

-imbuto

Iniziate a versare nella bottiglia prima l’acqua, poi l’olio e il colorante alimentare, usando sempre l’imbuto, e aspettate qualche secondo per assistere alla reazione chimica che vedrà l’olio separarsi dalle molecole di acqua. Inserite poi nella bottiglia la pastiglia effervescente per creare l’effetto frizzante e ammirate illuminando la bottiglia con una torcia.

Per far divertire i bambini e per incuriosirli riguardo a questo progetto, potete aggiungere la pastiglia effervescente a poco a poco, per ricreare gradualmente l’effetto frizzante; le bolle si sposteranno sempre verso l’alto e l’anidride carbonica, una volta fuoriuscita, farà ritornare l’acqua verso il basso.

Il colorante serve per aggiungere un pizzico di colore e potete divertirvi a sperimentare diverse tonalità e combinazioni, anche in base a quello che preferite e all’effetto che volete creare.

Anche i bambini possono ripetere da soli l’esperimento, a patto però che non usino da soli le pastiglie effervescenti, che potrebbero essere accidentalmente ingerite. In questo caso, potete usare il sale; l’effetto, anche se più delicato, è lo stesso. Il sale può essere a sua volta sostituito da una soluzione di aceto, al posto dell’acqua, e bicarbonato ed ecco che i bambini sono pronti a divertirsi con tantissime bolle colorate che salgono e scendono. L’effetto lava è garantito!

La redazione di mammapretaporter.it 

Foto Credits: https://www.pinterest.com/pin/421508846347404533/

Come usare al meglio la curcuma e lo zenzero

Giovedì, 12 Novembre 2015 09:34

Lo zenzero e la curcuma sono due radici estremamente utili per il nostro organismo: sono potenti antinfiammatori, antidolorifici, anticancro, stimolano il metabolismo e il corretto funzionamento dell'apparato digestivo. Insomma, dovremmo inserirle quotidianamente nella nostra alimentazione. Io consiglio sempre di utilizzarli freschi per migliorare il loro assorbimento. 

La curcuma è una spezia dai molti benefici, tra cui un alto potere anti infiammatorio è in grado prevenire il diabete e numerose malattie degenerative. Perché le sue proprietà siano assorbite al meglio dal corpo è bene, però, associarla sempre ad altri alimenti per favorire la sua assimilazione e preparare un buon frullato è una soluzione perfetta per creare un buon mix buono da gustare e ricco di elementi nutritivi.

Ecco allora come usare al meglio la curcuma e lo zenzero: consigli per assimilare al meglio queste spezie dalle molteplici proprietà benefiche!

Se lo zenzero viene assimilato facilmente dal nostro organismo anche se come detto in precedenza è meglio consumarlo fresco, non è invece così semplice l'assimilazione dei nutrienti della curcuma. Come fare allora? E' importante consumare il più possibile curcuma fresca e non im polvere, e sopratutto limitare la cottura. Se vogliamo utilizzarla sottoforma di polvere aggiungiamola a fine cottura (per esempio nel risotto alla curcuma). In generale è sempre consigliato associarla ad altri alimenti che, grazie alla loro composizione, aiutano il corpo ad assorbire al meglio questa spezia e a sfruttare tutto il suo potenziale benefico. Questi alimenti sono:

- Il pepe nero, che contiene piperina, un alcaloide che favorisce l’assorbimento della curcuma

- La quercitina, un pigmento vegetale presente nelle piante e negli alimenti di colore scuro, come l’uva rossa, le cipolle, il tè verde, mela, sedano e i frutti di bosco, in grado di inibire l’enzima che invece disattiva la curcumina.

- Le sostanze grasse, come gli olii vegetali, che aiutano la curcuma, che ha una bassa percentuale di solubilità in acqua, a essere assorbita al meglio.

 

Gli smoothies e gli estratti sono degli strumenti eccezionali per assimilare zenzero e curcuma.

Ecco alcuni mix perfetti per massimizzare l'assorbimento della curcuma:

- Estratto di semi di lino, uva rossa, mela e curcuma

- Estratto di semi misti, curcuma, mela e sedano

- Smoothie di semi di girasole, curcuma, tè verde e banana

- Smoothie di semi di zucca, curcuma, banana, mela e sedano

- Smoothie di semi misti, curcuma, frutti di bosco e banana

Tutti gli smoothie possono essere efficacemente creati con latte di avena o meglio ancora, di mandorla. 

 

Se vogliamo creare decotti partiamo sempre dalle radici di zenzero e curcuma freschi messi in acqua, portiamo a ebollizione per almeno 10 minuti, poi spegniamo il fuoco, copriamo con un coperchio il pentolino e lasciamo ancora le radici all'interno per almeno 10-15 minuti. Ottimi gli abbinamenti dello zenzero con il cardamomo, e dello zenzero con la liquirizia e l'anice stellato per la digestione

 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Questo post riceverà una quantità di critiche e di commenti negativi notevoli. Ne sono consapevole ma credo che il lavoro di blogger sia quello non solo di darvi le ricettine delle torte, consigliarvi libri e lavoretti e creme per il sederino: credo che sia doveroso mettersi in gioco al 100%, e dire tutta la verità nient'altro che la verità, anche se a volte questa può far male. 

Ma partiamo dall'inizio. Ho iscritto Tommy a una scuola pubblica che mi sembrava ricca di proposte interessanti dal punto di vista dell'apprendimento. Trovavo un po' affrettato l'inserimento nel senso che a mio modo di vedere poteva essere curato maggiormente, quindi maggiore gradualità e ricchezza di contenuti pedagogici per i bambini e i genitori ma mi sono detta "sei sempre la solita rompipalle esagerata". Ok. Pronta, fiduciosa e presa bene. Via. L'inizio mi è sembrato abbastanza positivo, fino a quando non ho fatto la prima riunione di classe. 

I genitori presenti avevano un unico interesse: la parte burocratica. "che colore deve essere la copertina di italiano? Dove appiccico l'etichetta, margine destro o sinistro? E per le scarper da ginnastica? Come facciamo a fare il pagamento del corso di inglese, la rappresentante li raccoglie o facciamo il bonifico?". Insomma, su cosa facessero questi figli a scuola non importava a nessuno. Maestre sorridenti, ci raccontavano di quanto fosse impegnativo il passaggio e quanto fosse faticoso per i bambini come per le insegnanti l'inizio."PENSATE CHE PER COPIARE ALLA LAVAGNA "IO SONO A SCUOLA CON I MIEI AMICI E MI DIVERTO TANTO" CI HANNO MESSO 3 ORE. Eh sticapperi, non sanno scrivere, certo che ci mettono 3 ore. La domanda che sorge spontanea è: che senso ha far copiare alla lavagna una frase a un bambino che non sa scrivere? Lo si fa per allenare il bambino a livello di manualità fine (ho scoperto poi che ci sono almeno 30 modi più intelligenti per farlo, più coinvolgenti ed efficaci ma questo ve lo racconto dopo). Perfetto. Ma questi bambini, cosa fanno in classe per 8 ore? Non per qualcosa, ma questo non è un parcheggio, vorrei un attimo capire. Così ho alzato la mano e ho fatto LA DOMANDA "Scusi Maestra, posso domandarle qual'è la routine del bambino in classe?". Occhi sgranati di maestre e genitori, avessi chiesto se i capelli la maestra li fonava o li piastrava e in che giorno la settimana ci sarebbe stato meno imbarazzo. Tutti mi guardavano come "eccola, è arrivata la mamma ansia di turno". Con grande disagio la maestra incomincia a raccontare cercando di rassicurarmi, per cui i bambini arrivavano in classe, poi iniziavano le lezioni con fatica perchè sono piccoli, non riescono a stare fermi poverini, poi via  all'intervallo delle 10, IN CLASSE, poi si continuano le lezioni, poi si va in mensa, poi SE E' BELLO ANDIAMO FUORI IN GIARDINO, poi torniamo in classe e lavoriamo un po', e dulcis in fundo se sono tanto stanchi e brasati GUARDIAMO I CARTONI. S.C.O.N.V.O.L.T.A. Ma il bello che tutti erano tranquilli e sereni, ero solo io quella sconvolta. Sui cartoni non mi sono permessa di dire nulla, d'altronde cosa vuoi dire mai, non ci sono margini di discussione (devo essere io a spiegare loro che, come ha affermato poi la preside della scuola, se i bambini sono stanchi li si porta a fare una bella corsa in giardino, che i cartoni sono eccitanti e che era l'ennesima attività passiva proposta nella giornata?). Ho solo chiesto nuovamente se avevo capito bene che i bambini non uscivano nell'intervallo delle 10 e mi è stato detto che sì, stavano in classe: potevamo portare dei giochi di società o un piccolo gioco a testa. Quindi il bambino da giocare tutto il giorno all'asilo passava a lavorare tutto il giorno fermo. Ok. Poi ho domandato cosa facevano dopo pranzo se il tempo era brutto: e mi hanno risposto che stavano in classe. E la palestra? "ma ci pensa portare 300 bambini in palestra?". E fare almeno turni? "ma no diventa impossibile da gestire". Quindi se fa brutto stanno dalle 8,30 alle 16,30 in classe, se gli va bene si guardano anche un cartone così stanno fermi meglio. Dopo due settimane mio figlio era nel banco attaccato alla cattedra in mezzo a due bambine. Come minimo avrà pestato l'insegnante per essere lì, quindi ho chiesto alle maestre come mai fosse finito nel banco dell'asino e loro mi han risposto che era per aumentare il suo grado di attenzione. Ok. Il medioevo. Qui non c'era malafede, era solo un mondo rimasto indietro di 30 anni almeno a livello di pedagogia. Ma qui non c'è pedagogia, c'è didattica, per altro estremamente datata. Ma nessuno ha detto loro che esistono 3 tipi di intelligenze? Che l'apprendimento vero viene dall'esperienza? Perchè la chirurgia va avanti e la didattica in questa scuola no?

A breve il proseguimento...

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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