Gli energy drink attirano sempre più adolescenti: un po' è merito del marketing accattivante, un po' dell'idea di ottenere energia immediata per affrontare studio, sport o lunghe serate con gli amici. Queste bevande, spesso associate a uno stile di vita dinamico e moderno, sono viste come un supporto per migliorare le prestazioni fisiche e mentali.

Tuttavia, dietro la loro immagine "innocua" si nascondono rischi significativi per la salute, soprattutto tra i più giovani, che spesso ne sottovalutano gli effetti collaterali.

Cosa contengono gli energy drink?

Secondo quanto spiegano Elena Bozzola, Vita Cupertino e Antonio Corsello della Società Italiana di Pediatria, gli energy drink contengono una miscela di caffeina, glucosio, taurina e vitamine del gruppo B.

La caffeina, in particolare, è presente in concentrazioni estremamente elevate, variabili da 50 a 505 mg per porzione, superando di gran lunga quelle del caffè (che in media ne contiene 65mg per tazzina) o delle bevande gassate. Queste quantità possono causare una serie di problemi, specialmente nei giovani, il cui sistema nervoso è ancora in fase di sviluppo.

Inoltre, queste bevande sono ricche di zuccheri, che aumentano il rischio di obesità, diabete di tipo 2 e problemi dentali.

L’aggiunta di ingredienti come ginseng e guaranà, che amplificano gli effetti stimolanti, rende il mix ancora più problematico per i consumatori più giovani. Anche perché spesso si associano questi ingredienti con un'idea di "naturalezza".

Gli effetti negativi sulla salute fisica e mentale

La revisione sistematica citata dalla Società Italiana di Pediatria collega il consumo di energy drink a una serie di problemi di salute. Tra questi spiccano:

  1. Disturbi cardiovascolari: Gli alti livelli di caffeina possono provocare extrasistoli, aumento della pressione arteriosa e, in casi estremi, eventi cardiaci gravi. La letteratura riporta persino casi di morte improvvisa in soggetti predisposti, anche se si tratta di casi rari.
  2. Disturbi del sonno: Gli energy drink interferiscono significativamente con il sonno, sia in termini di qualità che di quantità, portando a una riduzione del rendimento scolastico e a un peggioramento generale della salute mentale.
  3. Rischi psicologici: Il consumo abituale di queste bevande è associato a un aumento del rischio di depressione, ansia e suicidio. I teenager tendono a sviluppare una dipendenza dalla caffeina che può esacerbare sintomi di disagio psicologico e difficoltà di concentrazione.
  4. Danni metabolici: La quantità elevata di zuccheri e caffeina non solo contribuisce a disturbi metabolici, ma potrebbe anche aumentare il rischio di asma e dermatite atopica in caso di abuso.

Un problema di comportamenti a rischio

Secondo Bozzola e colleghi, l’uso frequente di energy drink è correlato a comportamenti rischiosi come il binge drinking, il consumo di e-cigarette e la predilezione per cibi poco salutari. Inoltre, i giovani che consumano queste bevande tendono a saltare la colazione e a condurre uno stile di vita più sedentario, con effetti negativi sul loro indice di massa corporea.

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Una delle pratiche più pericolose è la combinazione di energy drink e alcol. Questo mix maschera gli effetti depressivi dell’alcol, spingendo i ragazzi a bere di più e aumentando il rischio di dipendenza e danni al sistema nervoso centrale.

Regolamentazioni e prevenzione: una lacuna

L’articolo della Società Italiana di Pediatria sottolinea come la mancanza di regolamentazioni specifiche favorisca l’accesso indiscriminato agli energy drink, alimentando la percezione che siano innocui. In alcuni Paesi, come Lituania e Lettonia, la vendita è vietata ai minori di 18 anni, ma in Italia e in molte altre nazioni mancano misure di tutela efficaci.

Le società scientifiche, tra cui l’American Academy of Pediatrics, raccomandano una maggiore sensibilizzazione sui rischi degli energy drink e una regolamentazione più rigorosa per limitarne il consumo tra i giovani.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I muffin all'arancia sono una soluzione ideale per chi cerca un dolce leggero e profumato.

Perfetti per la colazione, come spuntino o per una merenda golosa, si preparano in poco tempo e con ingredienti semplici. L’aroma dell’arancia conferisce una freschezza unica e, combinato con la morbidezza dell’impasto, rende ogni boccone irresistibile. Ecco come prepararli in pochi semplici passaggi.

Consigli per un rsultato prfetto

  • Utilizza arance biologiche: Poiché in questa ricetta è prevista la scorza, è importante che l’arancia sia biologica e non trattata, per evitare residui di pesticidi.
  • Variante con cioccolato: Se desideri una versione ancora più golosa, puoi aggiungere delle gocce di cioccolato fondente all’impasto. Il gusto leggermente amaro del cioccolato si abbina perfettamente alla freschezza dell’arancia.
  • Controllo della cottura: I tempi di cottura possono variare in base al forno. Controlla i muffin dopo 20 minuti, poiché una cottura eccessiva può renderli secchi.
  • Conservazione: I muffin all’arancia possono essere conservati in un contenitore ermetico per 2-3 giorni. Puoi anche congelarli, avvolgendoli singolarmente nella pellicola trasparente, e scongelarli a temperatura ambiente al momento del consumo.

Proprietà nutrizionali dell’Arancia

L’arancia è ricca di vitamina C, un potente antiossidante che aiuta a rafforzare il sistema immunitario e combatte l’azione dei radicali liberi. Contiene inoltre una buona dose di fibre, potassio e folati. Utilizzare il succo e la scorza nelle preparazioni dolci consente di arricchire i dolci di freschezza e di sfruttare le proprietà benefiche di questo frutto.

 

Durante l’allattamento, molte persone sperimentano disagio legato all’ingorgo mammario, un fenomeno che può verificarsi quando c’è un eccesso di produzione di latte o durante il periodo dello svezzamento (ma non parliamo di mastite: quella è una vera e propria infezione). Una soluzione naturale e semplicissima è l'uso delle foglie di cavolo verza per alleviare questo disagio: grazie alle loro proprietà possono infatti ridurre notevolmente il dolore e aiutare a risolvere l'ingorgo. Ecco come.

Cos'è l'ingorgo mammario e perché il cavolo aiuta

L'ingorgo mammario è l'accumulo di latte nel seno che causa gonfiore, dolore e tensione. Per alleviarlo si possono utilizzare metodi natural e uno dei più antichi e ancora oggi consigliati (anche dalla scienza, come dimostra questo paper pubblicato sul Pondicherry Journal of Nursing nel 2019) è l’utilizzo delle foglie di cavolo. Semplici e facili da trovare, le foglie di cavolo refrigerate possono essere un’ottima soluzione per ridurre il gonfiore e il fastidio. 

Secondo gli scienziati e le scienziate, infatti, le foglie di cavolo hanno proprietà anti-irritanti e antibiotiche e aiutano a dilatare i capillari in modo da favorire il flusso sanguigno ai tessuti del seno. In questo modo, si stimola la fuoriuscita del latte, alleviando i sintomi dell'ingorgo.

Come usare le foglie di cavolo per il sollievo al seno

Ecco come applicare le foglie di cavolo per ridurre il dolore e l’ingorgo mammario, sia durante l’allattamento sia in fase di svezzamento.

  1. Preparare il cavolo: Metti una testa di cavolo verza nel frigorifero.
  2. Seleziona le foglie: Quando il cavolo è ben freddo, rimuovi le foglie esterne. Prendi due foglie interne e lavale sotto acqua fredda per eliminare residui di sporco o pesticidi. Assicurati che siano completamente pulite per evitare irritazioni sulla pelle. Tampona delicatamente le foglie con un panno pulito fino a renderle asciutte.
  3. Prepara le foglie per l'applicazione: Taglia la parte centrale del gambo di ciascuna foglia per farle adattare meglio alla forma del seno. Crea un’apertura al centro della foglia per evitare di coprire il capezzolo, mantenendo quest'area asciutta e meno esposta al contatto diretto con la foglia.
  4. Posiziona le foglie sul seno: Avvolgi una foglia attorno a ciascun seno, con il capezzolo scoperto. In questo modo la pelle circostante riceverà i benefici del cavolo senza influire sull’area più delicata del seno. Per mantenere le foglie in posizione puoi indossare un reggiseno per l’allattamentoe. Se temi di perdere latte, aggiungi un dischetto assorbilatte.
  5. Lascia agire e ripeti: Tieni le foglie sul seno per circa 20 minuti, o finché non si riscaldano. Poi rimuovile e butta le foglie appassite nel cestino dell'umido. Ripeti il trattamento fino a ottenere sollievo dal gonfiore e dal dolore.

Precauzioni per l’uso delle foglie di cavolo

Se sei ancora in fase di allattamento e non vuoi interrompere la produzione di latte, è importante non eccedere con l’uso delle foglie di cavolo. Questo rimedio, se utilizzato troppo spesso, può ridurre la produzione di latte. Una volta ottenuto un certo sollievo dall’ingorgo, evita quindi ulteriori applicazioni per non rischiare una diminuzione non voluta del latte.

Attenzione anche se soffri di allergia ai solfiti (una sostanza contenuta naturalmente nel cavolo e in altri ortaggi).

Le foglie di cavolo refrigerate sono un rimedio semplice e naturale per alleviare i disturbi del seno durante l’allattamento. Anche se non sostituiscono una consulenza medica, possono offrire un aiuto temporaneo e sicuro per molte persone.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il nome praticamente tutti lo conoscono, ma pochi approfondiscono la sua arte. Eppure Insegnare Kandinsky ai bambini significa dare loro la libertà di esplorare, di esprimersi e di scoprire che l’arte non ha bisogno di regole rigide.

Wassily Kandinsky è un artista famoso per i suoi dipinti colorati e pieni di forme astratte. È considerato il padre dell’arte astratta, uno stile artistico che non cerca di rappresentare oggetti o persone in modo realistico, ma usa colori, linee e forme per esprimere emozioni.

Spiegare Kandinsky ai bambini è un’occasione per esplorare la creatività e per scoprire come l’arte possa andare oltre le cose che vediamo ogni giorno. Kandinsky ci insegna che con l’arte possiamo rappresentare ciò che sentiamo dentro di noi, anche senza parole.

Chi era Kandinsky?

Wassily Kandinsky è nato nel 1866 in Russia, e fin da bambino è stato affascinato dai colori e dalle forme. All’inizio, però, non era un artista: ha studiato legge e ha lavorato come avvocato, ma la sua vera passione era la pittura. Così, a trent’anni, ha deciso di dedicarsi completamente all’arte e ha iniziato a studiare pittura e a sperimentare con colori e tecniche. Kandinsky credeva che l’arte non dovesse solo rappresentare la realtà, ma anche emozionare le persone. Per questo ha iniziato a dipingere in modo nuovo, usando forme e colori per comunicare sensazioni, un po’ come fa la musica.

Kandinsky pensava che ogni colore avesse un suo “suono”, proprio come le note musicali. Per lui, i colori e le forme erano come una melodia visiva, e i suoi dipinti potevano “suonare” emozioni diverse a chi li guardava.

Che cos’è l’arte astratta?

L’arte astratta è uno stile in cui gli artisti non dipingono immagini realistiche di persone, animali o paesaggi. Invece, usano forme e colori che spesso non assomigliano a nulla di riconoscibile. Per i bambini, potrebbe sembrare un po’ come il disegno libero che fanno quando lasciano scorrere la fantasia senza preoccuparsi troppo di cosa apparirà sul foglio. Kandinsky credeva che con l’arte astratta si potessero esprimere le emozioni in modo più profondo e immediato, senza bisogno di rappresentare la realtà.

Un buon esempio per spiegare l’arte astratta è paragonarla alla musica. Quando ascoltiamo una canzone, sentiamo delle emozioni anche senza vedere immagini o parole. Kandinsky voleva che i suoi dipinti facessero lo stesso effetto, come una “musica per gli occhi”.

I colori e le forme secondo Kandinsky

Per Kandinsky, ogni colore aveva un significato e una “voce” unica. Ad esempio:

  • Il giallo è un colore allegro e vivace, che per lui rappresentava l’energia e la felicità.
  • Il blu era un colore calmo e profondo, che esprimeva tranquillità e introspezione.
  • Il rosso è potente e caldo, e simboleggiava passione e forza.

Anche le forme avevano un ruolo importante nelle sue opere. Kandinsky amava usare:

  • Cerchi, che per lui rappresentavano l’infinito e l’armonia;
  • Linee rette, che trasmettono ordine e stabilità;
  • Linee curve, che danno una sensazione di movimento e fluidità.

Combinando colori e forme, Kandinsky cercava di creare una sorta di linguaggio visivo che parlasse direttamente al cuore delle persone.

Come i bambini possono “giocare” a fare i piccoli Kandinsky

Un modo per far sperimentare ai bambini l’arte di Kandinsky è incoraggiarli a dipingere con colori e forme libere, senza cercare di fare disegni “perfetti” o realistici. Si può chiedere loro di scegliere i colori che rappresentano come si sentono in quel momento: magari il blu se sono calmi, il giallo se sono felici, o il rosso se sono pieni di energia.

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Un’attività divertente è ascoltare un pezzo musicale mentre disegnano o dipingono, lasciando che il ritmo e la melodia li guidino nella scelta dei colori e delle forme. È un esercizio che permette ai bambini di sperimentare la creatività senza regole, proprio come faceva Kandinsky.

Cosa insegna Kandinsky ai bambini

Kandinsky ci insegna che l’arte non deve sempre rappresentare la realtà per essere bella o emozionante. Ci mostra che l’arte può esprimere quello che abbiamo dentro, i nostri sentimenti e le nostre emozioni. I suoi dipinti ci ricordano che possiamo essere creativi senza limiti, e che ogni persona vede e sente i colori e le forme in modo diverso.

Inoltre, Kandinsky ci insegna che non esiste un “giusto” o “sbagliato” nell’arte astratta. L’importante è lasciarsi trasportare dai colori e dalle forme, esprimendo ciò che sentiamo. Guardando un quadro di Kandinsky, ognuno può vedere qualcosa di diverso, e questa è la bellezza dell’arte astratta: è aperta a tante interpretazioni e fa volare la fantasia.

Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è una data in cui si affronta un tema specifico e difficile: la violenza di genere. Spiegare ai bambini la differenza tra una semplice discussione o un contrasto e una forma di violenza che colpisce soprattutto le donne può sembrare complesso. Tuttavia, affrontare questi argomenti aiuta a costruire nelle nuove generazioni un’idea di rispetto e parità tra uomini e donne, fondamentale per una società più giusta.

Cos’è la violenza di genere?

La violenza di genere è un tipo di violenza che avviene proprio perché la persona vittima è una donna. Questo significa che una donna viene maltrattata o svilita solo o anche per il fatto di essere donna. È una forma di pregiudizio che si può esprimere in tanti modi diversi, e che spesso parte da comportamenti di controllo e limitazioni della libertà.

È importante far capire ai bambini che non tutte le violenze sono uguali: alcune avvengono proprio perché c’è una disuguaglianza di genere. Spiegare la violenza di genere significa dunque parlare di situazioni in cui qualcuno si sente autorizzato a fare del male ad una donna perché pensa di poterla controllare o di essere "superiore" a lei.

Un buon esempio per i bambini può essere quello di far capire che uomini e donne dovrebbero avere gli stessi diritti e le stesse possibilità, ma che, purtroppo, ancora oggi alcune persone credono di avere il diritto di trattare male o di comandare qualcuno solo per il suo genere.

Come spiegare ai bambini la differenza tra litigare e fare violenza di genere

Quando parliamo ai bambini di queste tematiche, è utile chiarire che non tutti i conflitti sono violenza. È normale avere opinioni diverse, a volte discutere e magari litigare, ma esiste un tipo di comportamento che è sempre sbagliato e inaccettabile: quello in cui una persona maltratta un’altra perché pensa di poterla controllare o sminuire. Nel caso della violenza di genere, il problema è proprio che alcune donne vengono trattate male solo perché sono donne.

Per spiegare ai bambini questa differenza, si può usare il paragone con il bullismo scolastico: come i bambini vengono a volte trattati male per caratteristiche che non possono cambiare (come l’aspetto fisico o le origini), anche le donne vengono spesso maltrattate solo per il loro genere. Parlare di questi problemi in modo semplice può aiutare i bambini a comprendere che nessuno deve essere trattato male per ciò che è.

L’importanza della parità e del rispetto tra uomini e donne

Educare i bambini al rispetto e alla parità è fondamentale per prevenire la violenza di genere. Far capire che uomini e donne sono uguali in diritti e valore è un insegnamento che li accompagnerà per tutta la vita. Per esempio, si può spiegare ai bambini che sia le bambine sia i bambini possono fare le stesse cose e meritano lo stesso rispetto e affetto. Questo vale a scuola, dove maschi e femmine devono sentirsi uguali in tutto, e anche nella vita di tutti i giorni.

Si può sottolineare che nessuno dovrebbe sentirsi superiore o avere il diritto di comandare o maltrattare l’altro solo per il suo genere. Attraverso giochi di squadra, racconti o attività in cui viene valorizzata la collaborazione e l’uguaglianza, i bambini possono imparare a rispettare tutti e a riconoscere comportamenti sbagliati.

Come insegnare ai bambini a riconoscere i comportamenti sbagliati

Un altro passo importante per educare i bambini è aiutarli a riconoscere quando un comportamento è ingiusto o prepotente. Possono imparare, per esempio, a dire che non è giusto quando qualcuno pensa di avere più diritti solo perché è maschio o femmina. Spiegare loro che la violenza di genere spesso parte proprio da piccole azioni, come pretendere di decidere per un’altra persona o fare commenti sminuenti, può aiutare a sviluppare in loro una sensibilità verso queste problematiche.

I bambini possono imparare a chiedere aiuto quando vedono comportamenti sbagliati, come se assistessero a un episodio di bullismo. Raccontando esempi positivi di adulti che si rispettano reciprocamente e che vivono in modo paritario, i bambini possono iniziare a riconoscere anche da soli quali atteggiamenti sono giusti e quali no.

Educare i bambini al rispetto verso tutti, e in particolare l’uguaglianza di genere, è un modo per garantire loro un futuro in cui la violenza di genere sia sempre meno presente. Insegnare loro a rispettare gli altri indipendentemente dal loro genere li aiuta a crescere come adulti consapevoli e rispettosi, contribuendo così a una società dove uomini e donne possano vivere in armonia e sicurezza.

Il film "Il ragazzo dai pantaloni rosa" ha appena raggiunto il grande pubblico italiano, uscendo nelle sale il 7 novembre, e ha già avuto un impatto significativo grazie alle proiezioni speciali organizzate per le scuole. Diretto da Margherita Ferri e ispirato alla storia vera di Andrea Spezzacatena, un giovane vittima di bullismo, il film ha guadagnato oltre 200.000 euro in anteprima, scalando immediatamente il botteghino. Quest'opera rappresenta un mezzo importante di sensibilizzazione contro bullismo e discriminazione, tematiche più che mai attuali nel contesto scolastico e sociale.

La storia vera di Andrea Spezzacatena

Andrea Spezzacatena, soprannominato "il ragazzo dai pantaloni rosa", è un simbolo tragico di una gioventù costretta a confrontarsi con atti di bullismo e cyberbullismo. Andrea, nel 2012, subì episodi di derisione e discriminazione per il suo modo di vestire e per le sue scelte personali, una situazione che lo portò a compiere un gesto estremo. Da quel momento, la madre di Andrea, Teresa Manes, si è dedicata alla sensibilizzazione contro il bullismo, condividendo la storia di suo figlio come monito per la società e promuovendo campagne educative nelle scuole.

Il ragazzo dai pantaloni rosa è il risultato di questo impegno, trasformato in un racconto cinematografico capace di toccare profondamente gli spettatori, specialmente i giovani. Il film, con protagonisti Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Sara Ciocca, Andrea Arru e Corrado Fortuna, invita i giovani a riflettere sul peso delle loro azioni e sull'importanza dell'accettazione delle diversità. La storia di Andrea, portata sullo schermo da una squadra di attori e creativi talentuosi, si propone come un’educazione sentimentale e sociale necessaria, che incoraggia alla comprensione e all’empatia.

Bullismo e cyberbullismo: il pericolo della discriminazione

Il bullismo, sia in presenza che online, è un fenomeno che incide profondamente sulla vita e sulla salute psicologica delle vittime. Studi psicologici e sociologici mostrano come le vittime di bullismo sviluppino spesso problemi di ansia, depressione, isolamento sociale e, nei casi più estremi, possano arrivare a gesti autolesivi o suicidari. Il cyberbullismo aggiunge un ulteriore livello di intensità e invasività, poiché, tramite i social media, i giovani possono diventare bersagli di attacchi continui e pubblici.

In Italia, il bullismo è un problema diffuso, come evidenziato da numerose indagini nazionali. Le discriminazioni riguardano, tra gli altri, l’aspetto fisico, l’identità di genere e le preferenze personali. Proprio come accadde ad Andrea Spezzacatena, molti ragazzi sono vittime di giudizi e derisioni a causa delle loro scelte o caratteristiche individuali, elementi che invece dovrebbero essere rispettati e valorizzati.

Un film per sensibilizzare ed educare le nuove generazioni

La scelta di organizzare anteprime scolastiche per "Il ragazzo dai pantaloni rosa" è un passo strategico che unisce cinema e educazione. Gli studenti che hanno partecipato a queste proiezioni hanno dichiarato di sentirsi ispirati e toccati dalla storia di Andrea, descrivendola come un punto di riferimento nella lotta contro il bullismo e la discriminazione. Il potere del cinema, infatti, risiede nella sua capacità di trasmettere emozioni e messaggi profondi, creando un impatto che va oltre le parole. Vedendo sullo schermo le difficoltà vissute da Andrea, i giovani spettatori possono riflettere sulle proprie azioni e sviluppare una maggiore empatia verso i loro coetanei.

Questa iniziativa ha il potenziale per promuovere discussioni aperte nelle scuole e incoraggiare i ragazzi a esprimersi contro il bullismo, offrendo anche agli insegnanti un utile strumento per avviare un dialogo costruttivo su queste tematiche. La storia di Andrea diventa così un mezzo educativo potente, capace di promuovere il rispetto e l’accettazione delle diversità, valori fondamentali per una convivenza sana e armoniosa.

Educazione sentimentale e lotta alla discriminazione

L’approccio adottato da "Il ragazzo dai pantaloni rosa" si basa su un’educazione sentimentale volta a formare individui consapevoli e rispettosi delle differenze. È proprio questa componente che colpisce i giovani spettatori, che trovano nella storia di Andrea un modello di coraggio e resilienza. La campagna di sensibilizzazione promossa da Teresa Manes e portata avanti con la produzione del film rappresenta un esempio di come il racconto di esperienze reali possa generare un impatto positivo e contribuire a creare una società più inclusiva e consapevole.

Attraverso la testimonianza del vissuto di Andrea, Il ragazzo dai pantaloni rosa invita le nuove generazioni a riconoscere e a superare i propri pregiudizi. Raccontando una storia che mescola empatia e riflessione, il film spinge i giovani a comprendere che la diversità è un valore e non una debolezza. La lotta contro il bullismo, dunque, non si limita alla prevenzione degli atti violenti, ma implica anche la promozione di una cultura del rispetto e della comprensione reciproca, valori che Il ragazzo dai pantaloni rosa riesce a trasmettere efficacemente, facendo del cinema uno strumento di cambiamento sociale.

Come fare yoga con i bambini in casa

Mercoledì, 06 Novembre 2024 15:58

Ritagliarsi del tempo per fare yoga in una casa dove ci sono bambini non è facile. Tuttavia, dedicarsi a qualche minuto di esercizio e meditazione può fare la differenza nella giornata, aiutando a mantenere calma, equilibrio e serenità.

Lo yoga è infatti un ottimo strumento per rilassarsi e alleviare lo stress, migliorando al contempo la flessibilità e la forza.

Vediamo come riuscire a trovare momenti per praticare yoga in casa, anche con i bambini attorno, e alcune posizioni semplici per sfruttare al meglio il tempo a disposizione.

L’importanza di prendersi del tempo per sé

Per chi vive la genitorialità, trovare spazi per la cura di sé può sembrare un lusso, ma è fondamentale.

La pratica dello yoga offre una pausa rigenerante, aiutando ad affrontare le sfide quotidiane con una mentalità più calma e centrata. Prendersi tempo per fare yoga non significa “sottrarre” tempo ai figli; anzi, aiuta i genitori a rigenerare le energie e a migliorare la qualità della relazione con i bambini, essendo più presenti e meno stressati.

Strategie per praticare yoga con i bambini in casa

Anche con i bambini in casa, è possibile trovare momenti per fare yoga, utilizzando alcuni piccoli accorgimenti per creare uno spazio tranquillo senza essere interrotti.

  1. Scegli un orario strategico: Cerca di individuare un momento in cui i bambini sono impegnati, come durante il pisolino, l’orario dei cartoni animati o i compiti. Può essere utile anche impostare una breve sessione mattutina, prima che si sveglino.
  2. Stabilisci confini chiari: Spiega ai bambini che per qualche minuto ti stai dedicando a un’attività importante e che, salvo urgenze, devono aspettare prima di chiederti qualcosa. La chiarezza può aiutare a ridurre le interruzioni e a creare una routine in cui i bambini comprendano l’importanza del tuo momento di tranquillità.
  3. Coinvolgi il partner o i nonni: Se possibile, chiedi a un partner, un amico o un familiare di tenere occupati i bambini per qualche minuto. Questo supporto può permetterti di dedicarti alla pratica in modo rilassato e senza preoccupazioni.
  4. Crea un angolo dedicato: Allestire un piccolo spazio in casa riservato allo yoga può aiutarti a ritrovare subito la concentrazione. Anche un semplice tappetino in una stanza tranquilla può diventare un’area personale che invita alla calma.
  5. Sfrutta sessioni brevi: Non sempre serve dedicare un’ora intera allo yoga. Anche 10-15 minuti di pratica possono fare una grande differenza. Se il tempo è limitato, concentrati su una breve sequenza che includa stretching, respirazione e una posizione di rilassamento finale.

Posizioni di yoga adatte a sessioni rapide e rigeneranti

Esistono alcune posizioni yoga particolarmente efficaci per rilassarsi in tempi brevi, ideali da praticare anche quando i bambini sono in casa e si ha poco tempo. Queste posizioni favoriscono il rilascio dello stress e aiutano a recuperare energia.

Posizione del bambino (Balasana)

La posizione del bambino è semplice ma molto efficace per alleviare la tensione, specialmente nella zona lombare. Siediti sui talloni, distendi le braccia in avanti e appoggia la fronte a terra. Questa posizione favorisce il rilassamento e può essere mantenuta per alcuni minuti, respirando profondamente per sciogliere le tensioni accumulate.

Posizione del gatto-mucca (Marjaryasana-Bitilasana)

Questa sequenza è perfetta per sciogliere la colonna vertebrale e ridurre la rigidità. Posizionati a quattro zampe e alterna l’arco della schiena in alto (posizione del gatto) con un leggero inarcamento verso il basso (posizione della mucca). Esegui questa sequenza lentamente, coordinando i movimenti con la respirazione, per calmare la mente e rilassare il corpo.

Posizione dell’albero (Vrksasana)

Questa posizione di equilibrio è semplice e può essere eseguita anche in un breve momento di pausa. In piedi, porta un piede appoggiato alla gamba opposta, mantenendo l’equilibrio e unendo le mani al petto. La posizione dell’albero aiuta a migliorare la concentrazione e l’equilibrio, oltre a dare una sensazione di stabilità e radicamento.

Cane a testa in giù (Adho Mukha Svanasana)

Posizionati a quattro zampe e solleva il bacino, formando una “V” rovesciata. Questa posizione è ottima per allungare la schiena, le spalle e le gambe, riducendo la tensione muscolare. È una posizione energizzante che aiuta a migliorare la circolazione e a risvegliare il corpo.

Posizione del cadavere (Savasana)

Savasana è una posizione di rilassamento finale, ideale anche se hai solo pochi minuti. Sdraiati supino, rilassa completamente il corpo e concentra l’attenzione sul respiro. Anche solo 5 minuti in questa posizione sono sufficienti per ritrovare calma e rilassare la mente.

Respirazione consapevole: un alleato essenziale

Se il tempo è molto limitato o ci sono troppi stimoli attorno, puoi fare qualche minuto di respirazione consapevole, che aiuta a ritrovare equilibrio in tempi brevissimi. Una tecnica semplice è la respirazione diaframmatica: siediti comodamente, chiudi gli occhi e concentrati sul respiro, gonfiando lentamente la pancia quando inspiri e sgonfiandola quando espiri. Questa tecnica aiuta a calmare il sistema nervoso e a rilassare corpo e mente.

Non è necessario avere lunghe sessioni per godere dei benefici dello yoga: anche pochi minuti di pratica al giorno possono aiutare a rilasciare tensioni, migliorare la concentrazione e recuperare energie. Questo tempo di qualità che dedichi a te stesso si rifletterà anche nel rapporto con i bambini, permettendoti di essere più presente e calmo nella loro gestione quotidiana.

Fare yoga con i bambini in casa richiede adattamento, ma è possibile creare una routine che favorisca il benessere di tutta la famiglia, permettendo ai genitori di ritrovare serenità e ai piccoli di osservare l'importanza della cura di sé.

Simbolo della tradizione culinaria napoletana, la pastiera è un dolce che unisce la semplicità degli ingredienti alla ricchezza di sapori. In ogni fetta si ritrova il profumo dei fiori d’arancio e la dolcezza della ricotta, in un connubio che richiama storie e rituali di famiglia.

Preparare la pastiera richiede tempo e pazienza, ma il risultato è un dolce in grado di conquistare con la sua fragranza unica e la sua consistenza avvolgente. Con questa ricetta autentica, scopri i passaggi fondamentali per preparare una pastiera napoletana degna delle tavole partenopee.

La ricetta della pastiera napoletana: come preparare la pastiera in casa passo passo

 

Chi sono i bambini arcobaleno

Lunedì, 04 Novembre 2024 09:52

Il termine "bambini arcobaleno" descrive una realtà emotiva delicata: è il nome che si dà ai bambini nati dopo la perdita di un altro figlio, un evento che spesso lascia un vuoto profondo e un insieme complesso di sentimenti nei genitori. Come un arcobaleno che appare dopo la tempesta, questi bambini simboleggiano la speranza e la possibilità di nuova gioia dopo il dolore. Tuttavia, il loro arrivo non dovrebbe rappresentare una sostituzione per il bambino perduto, ma portare una nuova luce che convive con l'ombra di chi non c’è più.

Per le famiglie, i bambini arcobaleno rappresentano un dono unico, una nuova vita che non dovrebbe essere associata a quella perduta. Gestire però le emozioni contrastanti di gioia e malinconia non è sempre facile. Gli esperti sottolineano l'importanza di riconoscere l’unicità del nuovo nato senza gravarlo di aspettative, permettendogli di crescere senza essere considerato il "compenso" per la perdita. Anche se talvolta questa separazione emotiva richiede un supporto specifico, è un passo essenziale per affrontare il lutto e dare pieno valore al nuovo arrivato.

La complessa realtà emotiva dei genitori

I genitori di bambini arcobaleno vivono emozioni contrastanti e talvolta sovrapposte. Mentre attendono la nascita del nuovo figlio, possono provare speranza e paura insieme. Durante la gravidanza, l'ansia per la salute del piccolo e il timore di rivivere un'altra perdita possono prendere il sopravvento. Alla nascita, nonostante la gioia, può rimanere un senso di tristezza per la perdita passata, una "ferita invisibile" che spesso amici e familiari non colgono, ma che accompagna i genitori in questa fase delicata.

Questo equilibrio emotivo si riflette anche nella crescita del bambino. Alcune madri e alcuni padri possono diventare iperprotettivi, preoccupandosi in modo eccessivo per il benessere del figlio. Questa iper-vigilanza è una risposta comprensibile, radicata nel trauma della perdita. Accanto a questo, vi è anche il senso di colpa per la paura di dimenticare il figlio perduto e per il dolore persistente che può condizionare l’esperienza della nuova genitorialità.

Comprendere e supportare i bambini arcobaleno

Anche i bambini arcobaleno, con il tempo, possono percepire la complessità dei sentimenti dei genitori e, in assenza di un supporto adeguato, sentirsi inconsapevolmente coinvolti nel compito di "guarire" la famiglia dal dolore. Questa responsabilità, che spesso non viene esplicitata, può essere pesante. È essenziale, quindi, che i genitori siano consapevoli di questo aspetto e che facciano attenzione a non trasmettere indirettamente questo peso al bambino.

Parlare apertamente è fondamentale per dare un senso alla situazione. Il dialogo aperto e il sostegno psicologico, sia per i genitori che per i bambini, possono aiutare a creare una relazione sana e a gestire meglio le emozioni. La condivisione con amici, familiari e gruppi di supporto offre una risorsa preziosa, aiutando i genitori a sentirsi meno soli e a comprendere il valore delle storie individuali dei propri figli.

La Giornata Internazionale del Bambino Arcobaleno

Il 22 ottobre si celebra la Giornata Internazionale del Bambino Arcobaleno, un giorno di riflessione e celebrazione per tutte quelle famiglie che hanno attraversato il dolore di una perdita e hanno trovato nuova speranza nella nascita di un bambino arcobaleno. Questa giornata rappresenta un momento per ricordare e onorare il bambino che non c’è più, accogliendo con amore e gratitudine chi è arrivato successivamente.

Come realizzare il trucco da Spiderman

Giovedì, 31 Ottobre 2024 10:41

Il trucco di Halloween ispirato a Spider-Man è sempre una scelta vincente tra i bambini. Facile da realizzare e pieno di dettagli accattivanti, questo make-up si adatta sia ai bambini sia alle bambine.

Ecco una guida dettagliata su come creare il trucco di Spider-Man per Halloween o Carnevale, con passaggi chiari e suggerimenti per un risultato impeccabile.

Preparare la pelle e scegliere i prodotti giusti

Prima di iniziare, è importante preparare la pelle dei bambini. Usa una crema idratante leggera per assicurarti che il trucco aderisca bene e sia facile da rimuovere successivamente. Scegli sempre prodotti di trucco per il viso adatti alle pelli delicate, come colori a base d'acqua e certificati ipoallergenici, per evitare irritazioni.

Ti serviranno i seguenti colori:

  • Rosso (per la base del viso)
  • Nero (per la ragnatela e i dettagli)
  • Bianco (per gli occhi della maschera)

Se vuoi dare un tocco brillante al trucco, puoi anche aggiungere un leggero strato di glitter rosso per un effetto luminoso.

Applicare la base rossa

Per il trucco da Spider-Man, il rosso è il colore principale. Usa un pennello piatto o una spugna da trucco per stendere il colore rosso su tutto il viso, evitando la zona degli occhi e delle sopracciglia. Cerca di applicare il rosso in modo uniforme per evitare che si formino striature o macchie.

Un piccolo trucco per ottenere una base perfetta è lavorare a piccoli strati, evitando di sovraccaricare subito la pelle. Assicurati che il colore sia omogeneo, soprattutto intorno agli angoli del naso e delle labbra, dove è più facile che il trucco si sbavi.

Disegnare la ragnatela con il nero

La parte più distintiva del trucco da Spider-Man è la ragnatela. Usa un pennellino sottile e il colore nero per disegnarla. Parti dal centro della fronte e traccia delle linee che si diramano verso l'esterno. Puoi pensare alla ragnatela come se fosse divisa in tre sezioni principali:

  1. Fronte: Inizia dal centro e disegna linee simmetriche verso il lato destro e sinistro del viso.
  2. Guance: Continua a disegnare linee che scendono verso le guance, sempre partendo dal centro.
  3. Mento e lati del viso: Completa la ragnatela aggiungendo linee sul mento e sui lati del viso, collegandole alle linee principali per creare una rete.

Per completare il disegno della ragnatela, unisci le linee nere con piccole curve, che daranno un aspetto tridimensionale e realistico al trucco. Ricorda che non è necessario che le linee siano perfette; un po’ di irregolarità renderà il trucco ancora più originale e “spaventoso”.

Creare gli occhi della maschera con il bianco

Gli occhi della maschera di Spider-Man sono un dettaglio fondamentale. Usa il colore bianco per dipingere due grandi ovali intorno agli occhi, in modo da simulare gli occhi del supereroe. Se preferisci, puoi usare una matita bianca per contornare l’area prima di riempirla con il colore, per ottenere una forma più precisa.

Cerca di creare gli ovali in modo simmetrico, partendo dall’angolo interno degli occhi e allargandoti verso l’esterno. Se vuoi un effetto più professionale, aggiungi una piccola ombra nera alla base degli occhi con un pennellino sottile, per dare profondità allo sguardo e rendere il trucco più realistico.

5. Rifiniture e consigli finali

Per dare un tocco finale al trucco, puoi aggiungere un po’ di glitter bianco o argento sopra gli occhi, in modo che la maschera brilli leggermente alla luce. Se il trucco è destinato a una festa all’aperto, considera di fissare il tutto con uno spray fissante specifico per bambini, che aiuterà a mantenere i colori brillanti per tutta la serata.

Infine, ricorda di fare una foto del piccolo Spider-Man prima di uscire: un ottimo ricordo di una serata speciale!

Con questi semplici passaggi, creare un look da Spider-Man sarà facile e divertente.

Sara

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Cecilia

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