Le più belle frasi sull'autunno per bambini

Martedì, 01 Ottobre 2024 07:15

L’autunno è una stagione magica che porta con sé colori caldi, profumi avvolgenti e momenti di meraviglia per grandi e piccini. È il tempo delle foglie che cadono, delle giornate più fresche e delle prime cioccolate calde. I bambini, in particolare, possono vivere questa stagione come un’occasione per scoprire la natura, giocare all'aperto e imparare attraverso le piccole meraviglie che l'autunno regala.

Ecco alcune delle più belle frasi per bambini per spiegare loro la magia dell'autunno e renderlo speciale.

Aforismi sull'autunno per bambini

  • "Le foglie d’autunno volano leggere, come farfalle colorate che danzano nel vento."
  • "Quando l’autunno arriva, le foglie diventano oro e il mondo si colora di magia."
  • "Il vento d’autunno sussurra storie segrete agli alberi, e le foglie ascoltano felici."
  • "In autunno il cielo si riempie di nuvole soffici e i boschi di colori che brillano come arcobaleni."
  • "Le giornate d’autunno sono come un abbraccio: fresche fuori, ma calde dentro."
  • "Ogni foglia che cade è una lettera d’amore dell’autunno alla Terra."
  • "L’autunno è il pittore del mondo, e le foglie sono i suoi colori preferiti."
  • "Le foglie d’autunno cantano canzoni d’oro e di rosso, mentre danzano giù dagli alberi."
  • "In autunno, anche la pioggia racconta una storia dolce, che sussurra a chi la sa ascoltare."
  • "L’autunno è il momento in cui la natura si addormenta dolcemente, coperta da una coperta di foglie."

Poesie sull'autunno per bambini

Il ballo delle foglie
Le foglie danzano giù dall’albero,
danzano leggere e non fanno rumore.
Con il vento si fanno cullare,
e sul prato si vanno a posare.

La pioggia amica
Cade la pioggia, piano, piano,
scivola dolce sul vetro e sulla mano.
Bussa alla finestra, vuole entrare,
una storia d’autunno ci vuole raccontare.

Il vento d’autunno
Il vento soffia, un po’ birichino,
gioca con i capelli e il viso piccino.
Porta con sé foglie dorate,
e storie segrete, mai raccontate.

L’albero che dorme
L’albero stanco chiude gli occhi sbadigliando,
le foglie lo coprono come un mantello scricchiolando.
Si addormenta in un soffio gentile,
e sogna l’inverno che viene sottile.

Il canto dell’autunno
Canta l’autunno con il vento leggero,
colora il mondo di giallo e mistero.
Le foglie rispondono con un dolce fruscio,
mentre il bosco si veste di rosso e magia.

La zucca magica
Una zucca tonda e arancione,
sorride felice nella sua stazione.
Aspetta Halloween con gioia e candore,
portando a tutti un po’ di calore.

Le fattorie didattiche offrono molto più di una semplice esperienza educativa per i bambini cresciuti in città. Oltre a riscoprire il contatto con la natura, l’interazione con gli animali di queste realtà può avere effetti sorprendenti sulla salute. Uno studio recente dell'Università di Bologna ha rilevato che trascorrere del tempo in un ambiente rurale, interagendo con cavalli e altre specie, arricchisce il microbioma intestinale dei bambini, favorendo la produzione di batteri benefici e riducendo il rischio di malattie infiammatorie. Un'esperienza che non solo avvicina i più piccoli alla natura, ma li aiuta anche a crescere in salute.

Questi risultati sottolineano l'importanza di reintrodurre la biodiversità nella vita quotidiana, soprattutto per chi vive in aree urbane.

Il ruolo del microbioma nella salute umana

Il microbioma intestinale è costituito da trilioni di microrganismi che vivono nel nostro tratto gastrointestinale. Questo complesso ecosistema gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della salute umana, influenzando non solo la digestione ma anche il sistema immunitario. Recenti ricerche hanno evidenziato che le persone che vivono in aree urbane tendono ad avere un microbioma meno diversificato rispetto a chi vive in ambienti rurali. Questo squilibrio, noto come "modernizzazione del microbioma", è correlato a un aumento di malattie infiammatorie come asma, allergie, obesità e sindromi metaboliche.

L'assenza di una ricca esposizione alla natura limita il contatto con microbi benefici, rendendo il microbioma meno resiliente. Secondo Marco Candela, uno dei coordinatori dello studio, "l’interazione con ecosistemi naturali ha un impatto benefico sul microbiota intestinale", migliorando la salute generale. L'esperimento ha confermato che un "intervento di biodiversità" può ripristinare questa diversità microbica persa.

L’esperimento: interazione tra bambini e cavalli

Lo studio ha coinvolto dieci bambini di età compresa tra 9 e 14 anni che vivevano in contesti urbani. Durante un campo estivo di 15 giorni, i partecipanti hanno trascorso circa dieci ore al giorno interagendo con cavalli in una fattoria didattica. Questo tipo di contatto prolungato con gli animali ha permesso ai bambini di beneficiare dell’esposizione a un ambiente naturale ricco di biodiversità. I ricercatori hanno analizzato i cambiamenti nel microbioma dei partecipanti prima e dopo l’esperimento, rilevando risultati sorprendenti.

Dopo il periodo di interazione, il microbioma dei bambini ha mostrato un aumento significativo della diversità di batteri benefici e di metaboliti antinfiammatori. Come spiega Daniel Scicchitano, autore principale dello studio, "i cambiamenti includono l'aumento di batteri benefici noti per il loro ruolo nella promozione della salute intestinale e nella bioconversione di polifenoli vegetali in metaboliti antinfiammatori". Questo dimostra che il contatto con animali in un ambiente rurale può avere effetti positivi sulla salute intestinale dei bambini, riducendo anche il rischio di malattie infiammatorie.

Rewilding del microbioma: un nuovo approccio terapeutico?

La "modernizzazione del microbioma" è un fenomeno preoccupante, soprattutto nelle aree urbane, dove i bambini hanno meno opportunità di interagire con la natura. Questo studio propone una soluzione innovativa, il "rewilding del microbioma intestinale", che mira a reintrodurre elementi di biodiversità nella vita quotidiana dei bambini attraverso l'interazione con ecosistemi naturali. Il ripristino della diversità microbica può contribuire a prevenire malattie croniche legate all'infiammazione, come asma e allergie, che sono in aumento tra i bambini che crescono in città.

L’esperimento condotto a Bologna è solo un punto di partenza. Sono in corso studi più ampi per verificare se questo approccio possa essere applicato su larga scala. Come afferma Simone Rampelli, altro autore dello studio, "sono ora in corso studi per confermare questi risultati in un contesto più ampio". La speranza è che il rewilding del microbiomapossa diventare una strategia preventiva, migliorando la salute dei bambini attraverso l'interazione con la natura.

L'importanza di un approccio integrato One Health

Lo studio dell'Università di Bologna si inserisce nel più ampio contesto del concetto di One Health, che riconosce l'interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale. Secondo Candela, "l’interazione con ecosistemi naturali può promuovere una salute integrata, partendo dalla protezione e dal restauro degli ecosistemi naturali". Il contatto con gli animali e la natura non è solo un toccasana per il microbioma, ma anche per il benessere psicologico e fisico.

L'idea di promuovere un ambiente più sano attraverso la conservazione degli ecosistemi naturali sta guadagnando sempre più attenzione nel mondo scientifico. Proteggere la biodiversità non è solo essenziale per il pianeta, ma può avere effetti diretti sulla salute umana. Questo studio dimostra che semplici interventi, come il contatto con gli animali, possono avere un impatto significativo sulla salute dei bambini e sul loro microbioma.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quando l’autunno bussa alle porte, la zucca diventa protagonista indiscussa della cucina. Il suo sapore delicatamente dolce e la sua versatilità la rendono perfetta per preparazioni semplici ma incredibilmente gustose, come la zucca al forno. Cuocendola con la buccia, non solo si preservano i suoi preziosi nutrienti, ma si esalta anche la sua consistenza, creando un piatto che racchiude tutto il calore e il comfort di questa stagione. Tra cubetti dorati e fette croccanti, la zucca al forno è un inno alla semplicità e al gusto autentico.

Le proprietà nutrizionali

Prima di addentrarci nella ricetta, è importante conoscere i numerosi benefici per la salute associati al consumo di zucca. Questo ortaggio è ricco di vitamine e minerali, in particolare vitamina A, vitamina C, potassio e fibre. La vitamina A, derivata dal beta-carotene, è essenziale per la salute degli occhi e per il sistema immunitario. La vitamina C, invece, aiuta a rafforzare le difese immunitarie e contribuisce alla produzione di collagene, fondamentale per la pelle e le articolazioni.

Le fibre presenti nella zucca, inoltre, favoriscono la digestione e contribuiscono al senso di sazietà, rendendola un'ottima scelta per chi segue una dieta bilanciata o cerca di mantenere il peso sotto controllo. Il potassio è utile per mantenere in equilibrio la pressione sanguigna e promuovere la salute del cuore. Grazie al suo basso contenuto calorico, la zucca è un alimento ideale anche per chi desidera limitare l'apporto energetico senza rinunciare al sapore.

La buccia della zucca

Un aspetto spesso trascurato nella preparazione della zucca è la sua buccia. Molti tendono a eliminarla, pensando che sia troppo dura o difficile da digerire. Tuttavia, la buccia di molte varietà di zucca come la delica è assolutamente commestibile, e non solo: è una fonte preziosa di nutrienti. Essa contiene fibre insolubili, che aiutano a migliorare il transito intestinale, e antiossidanti, che contribuiscono a combattere i radicali liberi e a prevenire l'invecchiamento cellulare.

Cuocendo la zucca al forno, la buccia si ammorbidisce, diventando piacevole al palato e conferendo una consistenza leggermente croccante che contrasta con la morbidezza della polpa. Scegliere di cucinare la zucca con la buccia, quindi, non solo è pratico, ma anche salutare.

 

Il latte di cocco è uno degli ingredienti più versatili e benefici che la natura ci offre. Utilizzato da secoli nelle cucine tropicali, è diventato sempre più popolare nelle diete occidentali grazie alle sue proprietà nutritive e alla sua capacità di migliorare diverse preparazioni culinarie. Che tu stia cercando di migliorare la tua alimentazione, di seguire una dieta vegana o semplicemente di aggiungere un tocco esotico alle tue ricette, il latte di cocco può essere il tuo alleato in cucina.

Ecco dunque cos'è il latte di cocco, i suoi benefici per la salute e come può essere utilizzato in cucina per creare piatti sani e deliziosi.

Cos'è il latte di cocco?

Il latte di cocco è un liquido ottenuto dalla polpa grattugiata del cocco maturo. Non va confuso con l'acqua di cocco, che è il liquido naturale contenuto all'interno del frutto. Il latte di cocco ha una consistenza cremosa ed è ricco di grassi sani, in particolare trigliceridi a catena media, che forniscono energia al corpo. Questo ingrediente è ampiamente utilizzato nelle cucine del Sud-est asiatico, dell'India e dei Caraibi, sia in piatti salati che dolci.

A seconda della quantità di acqua utilizzata nel processo di estrazione, il latte di cocco può variare in densità: esistono versioni più cremose, ideali per ricette più ricche, e versioni più leggere, adatte per zuppe e bevande.

I benefici del latte di cocco per la salute

1. Fonte di grassi sani

Il latte di cocco è ricco di grassi saturi, ma a differenza di quelli presenti in prodotti animali, i grassi del cocco sono costituiti principalmente da trigliceridi a catena media (MCT). Questi grassi vengono metabolizzati rapidamente dal fegato, fornendo una fonte immediata di energia senza aumentare i livelli di colesterolo cattivo (LDL). Alcuni studi suggeriscono che gli MCT possano persino aiutare nella perdita di peso, migliorando il metabolismo.

2. Supporto al sistema immunitario

Il latte di cocco contiene acido laurico, un composto con proprietà antimicrobiche, antivirali e antifungine. L'acido laurico è noto per il suo potere di combattere batteri e virus, contribuendo così a rafforzare il sistema immunitario. Questa sostanza si trova anche nel latte materno, dimostrando quanto sia naturale e benefico per il nostro organismo.

3. Benefici per la pelle e i capelli

Oltre ai benefici interni, il latte di cocco è anche un ottimo alleato per la salute della pelle e dei capelli. Grazie alle sue proprietà idratanti e lenitive, può essere utilizzato come ingrediente in prodotti cosmetici o applicato direttamente sulla pelle per nutrirla e ridurre irritazioni. Per i capelli, può agire come un balsamo naturale, migliorando la lucentezza e la morbidezza.

4. Alternativa senza lattosio

Per chi soffre di intolleranza al lattosio o segue una dieta vegana, il latte di cocco rappresenta una valida alternativa al latte vaccino. È completamente privo di lattosio e di proteine animali, rendendolo una scelta ideale per coloro che hanno bisogno di evitare i prodotti caseari ma non vogliono rinunciare alla cremosità nelle ricette.

Come utilizzare il latte di cocco in cucina

1. Curry di ceci e verdure

Il latte di cocco è un ingrediente essenziale in molti piatti a base di curry, specialmente nelle cucine indiana e thailandese. Il curry di ceci e verdure, per esempio, sfrutta la cremosità del latte di cocco per bilanciare le spezie e creare un piatto ricco di sapore e proteine vegetali. Aggiungere latte di cocco durante la cottura aiuta a creare una salsa vellutata e deliziosa, perfetta da servire con riso basmati o pane naan.

2. Zuppe e creme

Nelle zuppe, il latte di cocco offre una consistenza cremosa e un sapore esotico. Una zuppa di carote e zenzero con latte di cocco è un'ottima scelta per un pasto leggero ma nutriente. Il latte di cocco si combina bene con molte verdure e spezie, donando una profondità di gusto unica a ogni cucchiaio.

3. Frullati e smoothie

Per chi ama iniziare la giornata con una colazione nutriente e ricca di energia, il latte di cocco può essere aggiunto ai frullati e agli smoothie. Un smoothie tropicale con banana, mango, ananas e latte di cocco è perfetto per una colazione fresca e nutriente. Il latte di cocco non solo rende il frullato più cremoso, ma aggiunge anche una buona dose di grassi sani e nutrienti.

4. Dolci vegani

Il latte di cocco è un ingrediente molto usato nei dolci vegani, grazie alla sua consistenza cremosa e al suo sapore dolce. Può essere utilizzato per preparare panna cotta vegana, gelati al cocco o budini al cioccolato senza lattosio. È perfetto per dare una texture ricca e soddisfacente senza l'uso di prodotti animali.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Praticare sport fin dall'infanzia è essenziale per lo sviluppo fisico, mentale e sociale di ogni bambino. L’attività sportiva non solo favorisce una crescita equilibrata, ma educa anche alla disciplina, alla collaborazione e al rispetto delle regole. Tuttavia, prima di iniziare qualsiasi attività sportiva organizzata, è fondamentale assicurarsi che il bambino sia in condizioni di salute idonee. Per questo motivo, il certificato medico rappresenta un passaggio obbligatorio e cruciale, non solo per rispettare le normative, ma soprattutto per prevenire possibili problemi di salute anche gravi.

In Italia, la legge impone la presentazione di un certificato medico per la pratica sportiva, sia a livello agonistico che non agonistico, con lo scopo di garantire la sicurezza dei giovani atleti. Questo documento serve a escludere la presenza di patologie o condizioni che potrebbero compromettere la salute del bambino durante l’attività fisica, proteggendolo da rischi potenzialmente letali.

Come funziona la visita per il certificato medico

La visita medica per ottenere il certificato sportivo varia a seconda del tipo di attività fisica che il bambino intende svolgere. Il processo di rilascio del certificato per attività non agonistiche è meno complesso rispetto a quello per attività agonistiche, ma in entrambi i casi è finalizzato a valutare la salute generale del bambino e a rilevare eventuali controindicazioni alla pratica sportiva.

Per ottenere la certificazione non agonistica, la visita può essere eseguita dal Medico di Medicina Generale, dal Pediatra di Base o da un Medico dello Sport. Durante la visita, il medico esegue un controllo generale della salute del bambino, includendo misurazioni della pressione arteriosa e l’osservazione delle condizioni fisiche generali. Oltre a ciò, è richiesto un esame elettrocardiografico (ECG) che, a discrezione del medico, può essere ripetuto negli anni successivi, soprattutto se emergono anomalie o se la storia clinica del bambino lo suggerisce.

Nel caso di attività agonistiche, il processo è più approfondito. Il certificato agonistico può essere rilasciato solo da un medico specializzato in medicina dello sport e include una serie di accertamenti specifici. Oltre alla visita cardiologica e all’ECG, vengono effettuati test come l’esame spirometrico per valutare la funzionalità polmonare, l’analisi delle urine e un elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo (step test). In alcune situazioni, possono essere richiesti ulteriori esami come l’ecocardiogramma o il test da sforzo massimale, qualora il medico sospetti la presenza di problemi più complessi.

Per quali sport è necessaria la certificazione

Non tutti gli sport richiedono lo stesso tipo di certificazione medica. Per le attività non agonistiche gestite da società sportive affiliate al CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) o ad enti di promozione sportiva, è obbligatorio presentare un certificato non agonistico. Questo vale per discipline come il nuoto, il calcio, il tennis o le arti marziali, praticate a livello amatoriale o in contesti scolastici. Anche se non vi è un rischio immediato di competizione estrema, la certificazione è essenziale per prevenire eventuali problemi di salute che potrebbero insorgere anche durante allenamenti di bassa intensità.

Per gli sport agonistici, la certificazione è richiesta quando il bambino raggiunge l’età minima prevista dalla federazione sportiva di riferimento. Ad esempio, nel calcio, il certificato agonistico è obbligatorio a partire dai 12 anni, mentre per il nuoto l’età minima è di 8 anni. È la società sportiva che iscrive l’atleta a richiedere il certificato, non il genitore, e il documento deve essere rilasciato esclusivamente da un medico dello sport.

Quali condizioni può svelare e perché salva la vita

Il certificato medico sportivo non è una semplice formalità burocratica, ma rappresenta uno strumento fondamentale per tutelare la salute del bambino, svelando condizioni mediche che potrebbero essere altrimenti trascurate. Durante la visita, infatti, possono emergere patologie cardiovascolari, respiratorie o muscoloscheletriche che, in presenza di sforzo fisico, potrebbero avere conseguenze gravi o addirittura fatali.

Una delle condizioni più pericolose che può essere individuata è la cardiomiopatia ipertrofica, una patologia cardiaca che causa un ispessimento del muscolo cardiaco e che, senza un’adeguata diagnosi, può portare a eventi di arresto cardiaco improvviso durante l’attività sportiva. Questa malattia spesso non presenta sintomi evidenti, e solo attraverso un ECG e una visita specialistica è possibile individuarla.

Altre condizioni che possono essere scoperte includono anomalie del ritmo cardiaco, come le aritmie, che potrebbero mettere a rischio la vita del giovane atleta durante l’esercizio fisico. Anche patologie respiratorie, come l’asma da sforzo, possono essere rilevate e gestite adeguatamente grazie alla certificazione medica, prevenendo episodi di difficoltà respiratorie durante l’attività sportiva.

Oltre a patologie gravi, la visita può anche svelare problematiche minori, come difetti posturali o muscoloscheletrici, che, se non corretti, potrebbero causare infortuni nel lungo termine. Identificare questi problemi per tempo consente di intervenire con adeguati programmi di riabilitazione o correzione, evitando che l’attività sportiva diventi un fattore di aggravamento.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Gli gnocchi di zucca sono un piatto autunnale perfetto, dal sapore delicato e avvolgente, molto apprezzato nella cucina italiana. La dolcezza naturale della zucca si abbina perfettamente a condimenti semplici come il burro e salvia, ma si presta anche a interpretazioni più creative. Con pochi ingredienti, si ottiene un piatto che esalta i sapori dell’autunno e della cucina tradizionale italiana.

Per il condimento, si possono scegliere diverse opzioni, come burro e salvia (appunto), sugo di pomodoro, o semplicemente del buon olio di oliva.

Un consiglio: la quantità di farina può variare a seconda del tipo di zucca e della sua umidità. Aggiungi la farina gradualmente e fermati quando l’impasto è maneggiabile. Un impasto troppo farinoso rischia di produrre gnocchi pesanti. E se vuoi preparare gli gnocchi in anticipo, puoi congelarli. Dopo averli formati, disponili su un vassoio infarinato e congelali. Una volta induriti, trasferiscili in un sacchetto per alimenti. Quando li vuoi cucinare, non serve scongelarli, basta tuffarli direttamente nell’acqua bollente.

 

Non appena una neomamma riesce a uscire dall’ospedale e rientrare in casa i dubbi in merito a come comportarsi adesso sono tanti, forse addirittura troppi. Rispondere a tutte le domande in una singola sede è impossibile, perché queste sono davvero troppe e tutte assolutamente legittime. 

In questo articolo, quindi, ci limiteremo a concentrarci su uno dei tanti aspetti: quando possiamo portare il nostro bambino a fare una passeggiata fuori?

I dubbi sono sempre gli stessi: le temperature saranno adeguate? È sicuro per la sua salute? Forse il sole rischia di essere troppo forte? O forse il suo sistema immunitario non è pronto a entrare in contatto con il mondo esterno?

Secondo gli esperti la risposta è semplice: non solo è possibile portare già da subito il neonato a fare una passeggiata, ma è anche strettamente consigliato, soprattutto se viene coinvolto anche il papà e la cosa può trasformarsi in una bella gita di famiglia. 

Mamma e papà, come dovete attrezzarvi

Prima di mettere il neonato nel passeggino è bene fare un check completo di cosa portare e soprattutto come vestirsi. La mamma, infatti, deve ancora riprendere totalmente le energie dopo il parto, e per questo è fondamentale che indossi abiti confortevoli e scarpe che diano sostegno

Ma lo stesso deve valere per il papà, perché lui sarà il primo supporto per qualsiasi evenienza. A lui sarà dato il compito di portare le borse, ad esempio, o di sostituire la mamma nello spingere il passeggino quando troppo stanca, oppure dovrà occuparsi del montaggio e smontaggio dell’ovetto e del caricamento del neonato in macchina.

Come priorità assoluta, quindi, per entrambi la parola d’ordine è comodità, ma senza distruggere totalmente lo stile: alla fine è la prima passeggiata di famiglia ed è un bene che sia anche un bel ricordo, magari con qualche foto.

Le scarpe fanno più di metà del lavoro. Le sneakers uomo per lui sono quindi tra le migliori opzioni, poiché garantiscono comfort e resistenza per lunghe camminate, senza rinunciare a un certo grado di fascino, con il loro look casual e moderno. 

Per quanto riguarda invece gli accessori per nostro figlio, alcune cose non devono assolutamente essere tralasciate. Bisogna sempre essere pronti a qualsiasi imprevisto, e per questo è bene portare con sé una borsa ben fornita di pannolini, salviettine, vestitini di ricambio e una copertina. 

Il ciuccio e il biberon sono altrettanto immancabili. Se il tragitto prevede un tratto in auto, è infine essenziale usare un seggiolino omologato e portare con sé un passeggino ben equipaggiato di tutti gli accessori.

Passeggiata fuori: quando il neonato è pronto e dove portarlo

Avete finalmente deciso di fare una passeggiata tutti insieme, vi siete preparati, mamma ha indossato le sue scarpe più comode e il papà si è ben protetto da tutte le difficoltà con le sue sneakers uomo migliori

Passeggino e borsa sono pronti, ora manca solo di decidere il quando e il dove. Per le tempistiche, come abbiamo già detto, è possibile portare il piccolo fuori anche subito: non solo, questo in realtà è addirittura consigliato perché l’aria aperta lo aiuterà a crescere sano e forte. 

Infatti, l’essere subito esposto all’atmosfera esterna e ai raggi del sole (da cui deve essere comunque protetto con dell’ombra) permette di attivare il sistema immunitario e la produzione di vitamina D.

Ovviamente non bisogna esagerare ed è importante rispettare le necessità del corpo della mamma, che è sicuramente in fase di recupero, e del piccolo, che è ancora delicato. 

Per iniziare, quindi, il consiglio è quello di scegliere percorsi brevi e tranquilli, magari un parco vicino casa dotato di panchine dove poter fare una pausa per allattare, possibilmente lontano dal traffico e dai gas di scarico delle auto. 

Il girello per bambini, un tempo popolare, era spesso considerato un aiuto essenziale per i primi passi dei più piccoli. Tuttavia, nel corso degli anni, le evidenze scientifiche hanno messo in luce i rischi legati al suo utilizzo, portando a un cambiamento radicale nella percezione di questo strumento. Oggi, il girello è generalmente sconsigliato da molti esperti ed esperte di salute infantile.

Ecco quali sono i motivi per cui il girello oggi è visto con diffidenza e le alternative più sicure per aiutare i bambini nel processo di apprendimento della camminata.

Breve storia del girello

Il girello ha origini antiche, risalenti almeno al XV secolo, come dimostrano alcune illustrazioni storiche che raffigurano bambini supportati da strutture rudimentali simili a girelli. Tuttavia, il girello moderno, come lo conosciamo oggi, è stato sviluppato nel corso del XX secolo.

Negli anni '50 e '60, con il boom economico e lo sviluppo di nuove tecnologie, il girello è diventato uno strumento di uso comune nelle case di tutto il mondo. Questo dispositivo, composto da una base con ruote e una seduta per il bambino, prometteva di aiutare i piccoli a sviluppare più velocemente le abilità motorie, in particolare la camminata. Era visto anche come un modo per garantire un po’ di libertà ai genitori, permettendo loro di svolgere altre attività mentre il bambino "si divertiva" e "imparava a camminare" in sicurezza.

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In questo periodo, il girello veniva promosso come uno strumento utile non solo per lo sviluppo motorio, ma anche per il divertimento del bambino. Il concetto era semplice: fornire supporto al piccolo mentre iniziava a muovere i primi passi, rendendo più agevole il processo di apprendimento della camminata.

Perché oggi il girello è sconsigliato

Nonostante il successo iniziale, la crescente consapevolezza dei rischi associati all'uso del girello ha portato molti esperti e pediatri e pediatre a sconsigliarne l'utilizzo. Tra le principali ragioni troviamo:

1. Ritardi nello sviluppo motorio

Contrariamente a quanto si pensava in passato, diversi studi hanno dimostrato che il girello può effettivamente ritardare lo sviluppo delle abilità motorie. Questo avviene perché il bambino, sostenuto dalla struttura, non impara a sviluppare i muscoli e il controllo necessari per camminare autonomamente. Il girello altera la percezione del bambino rispetto al proprio corpo e al movimento, impedendo di affinare il coordinamento naturale. Alcune ricerche suggeriscono dunque che i bambini che utilizzano il girello tendono a sviluppare la capacità di camminare autonomamente più tardi rispetto a quelli che non lo usano.

2. Rischi di incidenti

Il girello permette ai bambini di muoversi a una velocità superiore rispetto a quella che avrebbero senza aiuto. Questo porta a un aumento del rischio di incidenti, come cadute dalle scale, urti contro mobili o l'accesso a oggetti pericolosi che normalmente non sarebbero alla loro portata. 

Nel 2004, il Canada è diventato il primo Paese a vietare la vendita dei girelli, proprio per ridurre il numero di incidenti legati al loro uso. In molti altri Paesi, inclusa l’Italia, non esiste un vero e proprio divieto, ma le raccomandazioni contro l’uso del girello sono sempre più diffuse.

3. Postura e movimenti innaturali

Il girello impone una postura innaturale al bambino, con il bacino in una posizione che non favorisce lo sviluppo naturale della muscolatura delle gambe e del busto. Il bambino, spinto in avanti dalle ruote, tende a camminare con la punta dei piedi, un movimento che non replica quello necessario per la camminata autonoma. Questo uso scorretto dei muscoli potrebbe influire negativamente sulla postura e sullo sviluppo del sistema motorio a lungo termine.

Come è meglio stimolare i bambini a camminare

Invece di utilizzare il girello, esistono diversi modi per stimolare lo sviluppo motorio dei bambini in modo sicuro ed efficace. Ecco alcune strategie consigliate dagli esperti:

1. Tummy time

Il "tummy time" (tempo trascorso sul pancino) è una delle pratiche più raccomandate per favorire lo sviluppo motorio del bambino. Questo esercizio, da fare sotto la supervisione di un adulto, aiuta a rafforzare i muscoli del collo, delle spalle e del busto, fondamentali per il successivo sviluppo della capacità di stare seduti, gattonare e infine camminare. Il bambino, sdraiato sul pancino, è stimolato a sollevare la testa e muoversi per raggiungere oggetti, il che favorisce il rafforzamento muscolare.

2. Gioco libero a terra

Lasciare il bambino libero di esplorare lo spazio circostante è essenziale per permettergli di sviluppare la propria motricità. Posizionare il piccolo su un tappeto morbido o una superficie sicura gli permetterà di imparare a gattonare e muoversi autonomamente. Questo approccio, naturale e graduale, consente ai bambini di sviluppare le competenze motorie necessarie per camminare nel loro tempo.

3. Supporto attivo da parte dei genitori

Incoraggiare il bambino a stare in piedi e a muovere i primi passi con il sostegno delle mani di un adulto è un metodo molto efficace. Questo tipo di interazione, che può essere trasformata in un gioco, stimola il bambino a mantenere l'equilibrio e rafforza il suo legame con i genitori.

4. Utilizzo di giocattoli spingibili

I giocattoli spingibili, come i carrellini o i tricicli senza pedali, offrono un’alternativa sicura al girello. Questi strumenti permettono al bambino di mantenere una postura corretta mentre si sposta, incoraggiando l’equilibrio e il movimento autonomo.

5. Rispettare i tempi del bambino

Ogni bambino ha i suoi tempi per imparare a camminare. Non esiste una regola fissa, e forzare questo processo può risultare controproducente. Lasciare che il bambino esplori e si muova al proprio ritmo è fondamentale per garantire uno sviluppo sano e armonioso.

Mille euro per ogni bebè: l'iniziativa a Salerno

Venerdì, 20 Settembre 2024 06:30

Il Comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, ha lanciato un’iniziativa volta a sostenere le famiglie e promuovere la natalità: un bonus di 1000 euro per ogni bambino nato o adottato tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023. L’iniziativa è stata  presentata il 19 settembre, con una cerimonia dedicata alla consegna del contributo denominato "Benvenuto, neonato". La misura, stabilita con la delibera di Consiglio comunale numero 48 del 19 dicembre 2023, si inserisce in un quadro di politiche volte a contrastare il calo demografico e ad alleviare le spese che le famiglie affrontano con l’arrivo di un figlio.

Secondo il sindaco Francesco Munno e l'assessore alle Politiche Sociali, Angelina Di Muro, il tema della natalità è divenuto cruciale e richiede l’adozione di misure efficaci per incentivare una ripresa demografica. Sebbene il bonus non risolva in sé il problema del calo delle nascite, rappresenta un segnale tangibile di vicinanza e sostegno da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei nuovi genitori.

Incentivare la natalità in un contesto di crisi demografica

L’Italia, come molte altre nazioni europee, sta attraversando una crisi demografica profonda. Il tasso di natalità è in calo da decenni e la popolazione italiana sta progressivamente invecchiando. In un contesto simile, iniziative come quella del Comune di Giffoni Sei Casali acquistano una rilevanza particolare. Il bonus di 1000 euro rappresenta non solo un gesto simbolico, ma anche un concreto sostegno economico, che può alleviare alcune delle spese legate ai primi mesi di vita di un bambino, come pannolini, abbigliamento, alimentazione e accessori per la prima infanzia.

L’incentivo non riguarda solo i bambini biologici, ma anche i minori adottati, sottolineando l’inclusività della misura e l’attenzione dell’amministrazione verso tutte le famiglie, indipendentemente dal percorso con cui diventano genitori. Il sindaco Munno ha dichiarato che, pur non trattandosi di una misura risolutiva, è un modo per far sentire alle famiglie il sostegno della comunità in un momento cruciale della loro vita.

Un piccolo aiuto per grandi sfide familiari

Diventare genitori comporta enormi responsabilità, sia emotive che economiche. Il bonus “Benvenuto, neonato” non è solo un sostegno economico, ma anche un modo per riconoscere il valore delle famiglie e l’importanza del loro ruolo nella società. In un periodo storico in cui le difficoltà economiche sono accentuate dall’aumento del costo della vita, anche un contributo una tantum come questo può fare la differenza.

Gli amministratori locali hanno riconosciuto che una misura come il bonus non può risolvere da sola il problema della denatalità, ma rappresenta un punto di partenza per incoraggiare altre iniziative e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema. Al di là del valore economico, l’iniziativa è un segnale di attenzione e sensibilità verso una problematica che riguarda non solo le famiglie con figli, ma l’intera società. Promuovere la natalità significa investire nel futuro e nella crescita della comunità, così come altre iniziative come per esempio il Referendum Cittadinanza che si può firmare proprio in questi giorni online (basta avere spid o carta d'identità elettronica).

L’importanza delle politiche familiari nel lungo termine

La crisi demografica non può essere affrontata con misure isolate, per quanto significative. Occorre un approccio integrato e a lungo termine, che coinvolga non solo le amministrazioni locali, ma anche il governo nazionale. Incentivi alla natalità come quello adottato da Giffoni Sei Casali devono essere accompagnati da politiche che favoriscano la conciliazione tra lavoro e vita familiare, migliorino i servizi per l’infanzia e supportino le famiglie sul piano educativo, economico e sociale.

È necessario un cambiamento culturale che riconosca e valorizzi il ruolo dei genitori, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. La creazione di un ambiente favorevole alla genitorialità richiede un impegno collettivo, e iniziative come quella di Giffoni Sei Casali possono servire da esempio per altre comunità e istituzioni.

Infine, è importante sottolineare che il bonus alla natalità non è una misura isolata: è già stato confermato che verrà esteso anche per le nascite del 2024, dimostrando un impegno continuativo da parte del Comune nel sostenere le famiglie.

Adolescenti su Instagram, le nuove regole

Giovedì, 19 Settembre 2024 06:53

Instagram, la popolare piattaforma di social media di proprietà di Meta, ha annunciato una serie di nuove misure per proteggere i minori online. La novità principale è l’introduzione degli “account per teenager”, che includono protezioni automatiche per limitare chi può contattare i giovani utenti e quali contenuti possono vedere. Questa mossa arriva in risposta alle crescenti preoccupazioni globali riguardo alla sicurezza dei minori sui social media, in particolare gli adolescenti.

Account per teenager: cosa cambia

Gli account per teenager saranno configurati automaticamente per tutti gli utenti minorenni. Questo significa che i profili dei minori di 16 anni avranno impostazioni predefinite più restrittive, e qualsiasi modifica a queste impostazioni richiederà l’autorizzazione dei genitori. Le nuove misure includono:

  1. Limitazioni sui contatti: Solo le persone che i teenager seguono potranno inviare loro messaggi diretti. Questo riduce il rischio di contatti indesiderati e potenzialmente pericolosi.
  2. Account privato: automaticamente l'account sarà privato e servirà dare l'autorizzazione per essere seguiti da qualcuno.
  3. Contenuti sensibili: Gli account per teenager avranno una configurazione che limita la visibilità dei contenuti sensibili per limitare la probabilità che i minori vengano esposti a contenuti inappropriati.
  4. Notifiche e tempo di Utilizzo: Le notifiche saranno disattivate automaticamente tra le 22:00 e le 7:00, e gli utenti riceveranno promemoria per uscire dall’app dopo 60 minuti di utilizzo continuo.

Implementazione graduale

Le nuove misure saranno implementate entro 60 giorni negli Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia. Nell’Unione Europea, l’implementazione avverrà più avanti nel corso dell’anno. Questo approccio graduale permetterà a Meta di monitorare l’efficacia delle nuove misure e apportare eventuali aggiustamenti necessari.

Reazioni e implicazioni

L’annuncio di Meta è stato accolto con favore da molti esperti e genitori, che vedono in queste misure un passo importante verso la protezione dei minori online. Tuttavia, ci sono anche critiche riguardo alla possibile invasività delle nuove impostazioni e alla loro efficacia nel lungo termine. Alcuni esperti sottolineano che, sebbene le nuove misure siano un passo nella giusta direzione, è necessario un approccio più olistico che includa l’educazione digitale e il coinvolgimento attivo dei genitori.

Questa iniziativa di Meta si inserisce in un contesto globale di crescente attenzione alla sicurezza dei minori online. Solo pochi giorni fa, l’autorità sanitaria svedese ha suggerito di vietare l’uso degli schermi ai bambini fino ai 2 anni, sottolineando l’importanza di proteggere i più piccoli dagli effetti negativi della tecnologia.

Sara

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Cecilia

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