In questi giorni di isolamento nei quali dobbiamo stare ASSOLUTAMENTE a casa, sono moltissime le possibilità creative e d’apprendimento. Ma spesso esauriamo le idee, perché le giornate sono lunghissime!

Ecco che allora internet ci viene in aiuto. E in questo caso ad offrirci moltissimi spunti è Kids&Us, il gruppo di scuole di lingua per bambini diffuse in tutto il mondo che in questi giorni di isolamento ha creato per tutte le famiglie una serie di contenuti accessibili gratuitamente, raggruppandoli sotto al titolo (e motto!) “Stay at home”, stai a casa.

Attività creative, manuali, coreografiche, ludiche… E ora ve le presentiamo, perché riteniamo siano interessantissime e, soprattutto, utili e divertenti.

Stay at home with Kids&Us, le attività gratuite per imparare l’inglese giocando: i contenuti di Kids&Us per trascorrere la quarantena giocando e imparando l’inglese

Il progetto “Stay at home” with Kids&Us è ampio, variegato e presenta nuovi contenuti di settimana in settimana. Ecco perché dobbiamo tenerlo d’occhio!

Questa settimana, ad esempio, per i bambini di 1 e 2 anni, ovvero i più piccolini, ci sono delle fantastiche canzoncine per imparare a lavarsi le mani, per raccogliere i giocattoli ballando, per andare a dormire sereni… Il tutto, naturalmente, in inglese, così come i cartoni animati proposti.

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Il bello è che Kids&Us - per tutte le fasce d'età - ha pensato anche ad una routine per la mattina, il pomeriggio e la sera, aiutando così i genitori ad organizzare meglio le giornate!

Per i bambini dai 3 agli 8 anni ecco invece un’altra serie di contenuti (divisi di nuovo su una routine settimanale), dalle classiche canzoni ai balletti, dalle ricette per la pizza ai lavoretti creativi con ciò che troviamo in casa, dalle idee per cucinare insieme fino al gioco del memory in inglese e ai cartoni animati più divertenti.

Infine, ecco le attività per i bambini più grandicelli, dai 9 agli 11 anni, che potranno grazie a Kids&Us imparare a cucinare il sushi, conoscere bellissime canzoni, disegnare un murale marino, travestirsi da robot, guardare dei cartoni sui supereroi…

Tutte idee bellissime, per passare un po' di tempo, per imparare una lingua, per divertirsi e per approfittare di un momento davvero tragico, ma che possiamo resilientemente rendere ricco.

Spesso li si confonde, o più semplicemente li si usa parlando intendendo la stessa cosa, scambiandoli. Ma i termini “maternity blues” e “depressione post parto” indicano due differenti condizioni.

Siamo convinte che l’uso delle parole sia importante: ecco perché è giusto e doveroso sapere quale sia la differenza tra questi due problemi che colpiscono le mamme (ma anche i papà!) dopo la gravidanza, in modo da conoscerli e da parlarne rispettosamente e responsabilmente.

C’è una differenza tra maternity blues e depressione post parto: quando parlare di “blues” e quando di reale depressione

L’argomento di cui stiamo parlando può essere racchiuso sotto ad una macro spiegazione, che al suo interno, tuttavia, trova importanti ramificazioni. Quello che andremo a spiegare, quindi, riguarda a grandi linee il senso di malessere psicologico che colpisce moltissime madri nei momenti immediatamente dopo e nei mesi successivi al parto, quello stato emotivo di fatica e tristezza che non sembra avere una causa “cosciente” e “logica”.

Sotto questo grande cappello, però, si trovano appunto il “maternity blues” e la depressione post parto, che sono due stati diversi. Partiamo dal maternity blues.

Esattamente come nel genere musicale, la parola “blues” indica uno stato di tristezza generale, una sensazione di depressione senza apparente motivo. Il maternity blues, quindi, è una tristezza relazionata proprio alla maternità, e può chiamarsi anche “Sindrome del terzo giorno”. Colpisce infatti moltissime madri nei giorni e nelle settimane immediatamente successivi al parto, facendo provare loro uno stato di tristezza profonda e di fatica insostenibile. Ma è normalissimo, così come sono normalissimi i pianti e gli sbalzi d’umore che ne conseguono, così come le ansie, le preoccupazioni e i dubbi che assalgono le neomamme riguardo al nuovo nato che devono accudire.

Questo blues può essere generico, ma può acuirsi anche e soprattutto nei momenti che inducono frustrazione, come quando non si riesce ad allattare, quando il bambino piange senza motivo o quando si è troppo stanche per riuscire a fare tutto “bene”.

In questo caso, come dicevamo si tratta di situazioni e di emozioni normali, dovute alle aspettative, agli ormoni, ai cambiamenti e alle preoccupazioni. Ciò che è importante è, da parte di chi sta accanto alle madri, supportare chi abbiamo di fronte, lasciando che si sfoghi, che si lasci aiutare, che pianga, evitando di perpetuare l’aspettativa sociale per cui una madre dovrebbe essere perfettamente felice. Il diritto alla frustrazione, alla tristezza e alla stanchezza è fondamentale per superare questo momento.

Se la maternity blues non passa, invece, siamo di fronte alla vera e propria depressione post parto, più profonda e duratura, e anche più pericolosa, oltre che più rara. In questo caso, la madre prova un senso estremo di incapacità e di inadeguatezza, di tristezza, di rabbia, di vergogna… E tutto questo si manifesta attraverso apatia, scatti di rabbia, insonnia e calo dell’appetito, ma anche con mal di testa, mal di pancia e calo della cura di se stesse.

I motivi che portano alla depressione postpartum sono diversi, personali, fisici e mentali, e spesso sono legati alla sensazione di “non essere brave” nel ruolo di madri, così come alla sensazione che il bambino sia troppo difficile da gestire.

Chi sta accanto a queste madri dovrebbe quindi fare attenzione ai campanelli d’allarme di cui parlavamo, cercando di sostenerle, di parlarne, rivolgendosi anche a del personale sanitario specializzato: l’aiuto esterno è fondamentale, così come i gruppi di sostegno.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La notizia c’è, ma poi è arrivato un avviso che fa tornare sui propri passi. Parliamo del materiale di cancelleria in vendita nei supermercati, che nei giorni scorsi alcune catene hanno vietato, perché “non di prima necessità”. In molte regioni ora c’è il via libera per la vendita, ma in ogni caso la notizia fa pensare e riflettere. E allo stesso modo fanno pensare e riflettere gli articoli usciti nei giorni scorsi (come quello di Wu Ming) e condivisi da moltissime persone, che mettono in luce come i bambini siano stati bellamente dimenticati dai vari decreti per contenere il coronavirus.

Nessuno, chiariamo, mette in dubbio l’operato del governo: la linea dura serve, altrimenti non usciamo più da questa situazione TRAGICA (perché è davvero, davvero tragica). Ma allo stesso tempo qualche accorgimento lo si poteva prendere.

Ed ecco che allora la nostra riflessione vuole mettere in luce, in maniera semplice, gli effetti che purtroppo questo isolamento avrà sui bambini.

Isolamento, perché non si parla degli effetti sui bambini: il coronavirus influisce negativamente su mente e fisico dei più piccoli, ma per decreto sono solo i cani a poter uscire

Qualche tempo fa vi abbiamo proposto un articolo, dal titolo “Perché in questo momento dobbiamo stare a casa”. Ne siamo ancora convinte: DOBBIAMO stare a casa, dobbiamo seguire le regole, dobbiamo evitare le interazioni sociali.

Ma chi ha sottolineato la presenza dei “bisogni dei cani” e l’assenza delle necessità dei bambini (fino a poco tempo fa) nel decreto ha pienamente ragione.

Si parlava, infatti, di permesso di uscita per chi deve fare passeggiare i cani, ed è sacrosanto. Ma come i cani hanno bisogno fisico della natura e del movimento, anche per i bambini il moto e l’aria aperta sono fondamentali.

Il pensiero va dunque a quelle famiglie che vivono in appartamento e che non hanno giardino o cortile, nemmeno condominiale. E sono moltissime. I bambini di queste famiglie si ritrovano così segregati ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non possono uscire a fare la spesa come noi adulti, non devono andare in fabbrica, magari non hanno un cane da fare passeggiare e non hanno permessi speciali per nessun motivo.

Aggiungiamo a tutto questo (fino a pochissimo tempo fa) l’eventuale assenza di cancelleria. Chi terminava fogli, matite, colla e compagnia bella, si trovava impossibilitato a FARE IL PROPRIO LAVORO, ovvero giocare con la creatività. Perché giocare è il lavoro dei bambini. È la loro vita. E non una frivolezza: serve per la loro crescita. Ma per alcuni carta e colori non erano “essenziali”. Certo, forse non lo sono per noi, ma lo sono per i bambini, senza ombra di dubbio.

Così come servono l’aria aperta e il movimento. Lo dice l’OMS, lo dice il Ministero della Salute: i bambini tra uno e due anni dovrebbero svolgere almeno tre ore di attività fisica giornaliera; tre ore - di cui almeno una di forte intensità - i bimbi tra i due e i quattro anni; e così via. E anche in tempo di coronavirus: forse i decreti non lo prendono in considerazione, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda mezz’ora di attività fisica quotidiana per gli adulti e un’ora per i bambini.

Fare attività fisica in casa è possibile, certo, ma difficilissimo. E poi a questo si aggiunge il fatto di non poter beneficiare degli effetti del verde sulla crescita. Già normalmente i nostri figli passano troppo poco tempo all’aria aperta (meno dei carcerati). Pensate quindi ora.

Se volessimo, potremmo poi parlare di come la socialità azzerata sia deleteria per i bambini, di come la scuola a distanza non sia esattamente facile e raccomandabile, di come, di come, di come… Gli effetti di questo coronavirus che non colpisce i bambini sono deleteri per i bambini. Una ripetizione, un paradosso, ma è così, e non è giusto non parlarne e non pensarci, anche se la situazione è temporanea.

Se con i più piccoli per fare arte possiamo utilizzare praticamente TUTTO (e per tutto intendo TUTTO, anche i tappi di sughero del Tavernello e le briciole della torta della colazione), con i bambini più grandi giustamente la creatività diventa un pochino più seria. Ma che fare?

Possiamo sfruttare anche le risorse digitali! Ci sono moltissime app e moltissimi strumenti per dare sfogo alla creatività, cominciando ad imparare, allo stesso tempo, come utilizzare il digitale, che certamente servirà da grandi, anche e soprattutto se i nostri figli sceglieranno una professione creativa.

Risorse digitali creative per bambini grandi e ragazzi: come fare arte sfruttando gli strumenti digitali

Paper

Una semplice App per sistemi iOS che permette di fare schizzi, maneggiare fotografie, colorare, creare illustrazioni, fare dei collage… All’interno troviamo anche lezioni di disegno e sfide creative.

PicsArt Foto

Un video e photo editor per modificare le fotografie con strumenti artistici ed adesivi, per mettere in moto la creatività mixando realistico e artistico. Lo potete scaricare dalla loro pagina Web.

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YouTube

Su YouTube c’è un tutorial per ogni cosa. Quindi, anche per la creatività. Basta cercare nella barra di ricerca “Tutorial disegno”, oppure “Corso di acquerello”, “Corso di pittura ad olio”, “Corso di illustrazione”: usciranno miriadi di lezioni online, spesso curate benissimo e davvero formative!

Autodesk SketchBook

Una App (disponibile per iOS e per Android per disegnare in ogni forma, con ogni strumento. Ottima sul tablet, permette di disegnare artigianalmente rendendo tutto immediatamente digitale.

Tayasui

Per i dispositivi Apple (iPhone e iPad), ottima è l’app Tayasui, pensata per offrire gli strumenti creativi digitali il più possibile fedeli al vero.

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L’attrezzatura da campeggio in famiglia

Venerdì, 27 Marzo 2020 13:30

Il campeggio è una delle vacanze più belle in famiglia. Se avete un leggero spirito di adattamento, scegliere di passare le ferie in una tenda immersi nella natura è favoloso! I bambini si divertono moltissimo, si emozionano, si sentono dei veri avventurieri, e diventa così l’occasione per riscoprire le cose semplici, per stimolare la propria indipendenza e per immergersi appieno nel verde che abbiamo intorno e che spesso snobbiamo.

E poi una volta comprata l’attrezzatura possiamo andare dove vogliamo, girando di campeggio in campeggio in tutto il mondo, mare, montagna, collina… Rilassandoci in una tenda e su una bella amaca in mezzo alla natura più disparata.

Ma cosa serve per una vera vacanza da campeggiatori? Ecco una selezione di attrezzature da campeggio in famiglia super cool, ma allo stesso tempo non eccessivamente costose, per una vacanza naturale, ecologica, economica e indimenticabile.

L’attrezzatura da campeggio in famiglia: cosa acquistare per essere pronti a tutto durante una vacanza in campeggio in famiglia

Lo zainetto mini molto nordico

Questi zaini sono scandinavi e sono nati moltissimi anni fa pensando ai bambini e ai libri di scuola, per essere indistruttibili. La versione normale è perfetta anche per il lavoro (ci sta un laptop da 17 pollici), non solo per la scuola, e per il tempo libero dei bambini, invece, è comoda la versione “mini” che trovate a questo link. Bello da vedere, pratico, comodo, ha varie tasche ma nel complesso rappresenta la semplicità!

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La tenda


Per il campeggio è fondamentale, naturalmente, la tenda. E che siamo in 3, 4 o 5 il consiglio è lo stesso: comprarne una con doppia calotta, in modo da lasciare i bambini in una e gli adulti nell’altra, o, nel caso in cui i bambini dormano con noi, per avere uno spazio “magazzino”. Questa è pensata proprio in questo senso.

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I sacchi a pelo

Il sacco a pelo? Meglio se 3 stagioni, in modo da poterlo usare tutto l’anno. Come questo, di taglia XXL per muoversi più comodamente durante la notte.

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Le borracce

Ognuno dovrebbe avere una propria borraccia personale: in questo modo non si acquisteranno più bottigliette di plastica! Io adoro queste, che possiamo anche appendere allo zaino (per il tappo) quando camminiamo.

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Lo zaino da escursionismo

Chi viaggia molto lo sa: viaggiare con lo zaino è più comodo rispetto alla classica valigia trolley. E nel caso del campeggio lo zaino diventa poi perfetto anche per le escursioni! Questo di Thule è ottimo, perché permette di staccare la sacca anteriore, che diventerà la “valigia” lasciando lo zaino per le escursioni.

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La lampada per la notte

Che sia forte e che sia ricaricabile: la lampada o lanterna da campeggio è fondamentale per stare attorno al tavolo la sera, per camminare al buio e per illuminare l’interno della tenda.

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Le scarpe da trekking

Che sia al mare o in montagna, attorno a noi possiamo sempre trovare passeggiate e camminate interessanti! Teniamo quindi sempre delle scarpe da trekking con noi. Per bambini ottime per qualità/prezzo sono queste, mentre per gli adulti il mio consiglio sono le Aku Slope (da uomo) e Aku Ultra Light (da donna), dal sapore retrò e studiate per essere super comode e sicure.

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I sandali per camminare

E in estate? Ottimi sono i sandali Teva per andare quasi dappertutto, che troviamo da bambino e da adulto.

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Perché le mamme digital scelgono Lillydoo

Venerdì, 27 Marzo 2020 09:31

Essere mamme digital significa essere mamme smart. Oddio, quante parole inglesi! Che in realtà nascondono qualcosa di molto semplice: furbizia, comodità ed efficienza. Essere digital significa sfruttare al meglio gli strumenti che il mondo digitale ci offre, ed essere smart significa organizzarci sempre al meglio.

Cosa c’entrano, in tutto questo, i pannolini Lillydoo? C’entrano, eccome! Perché per essere smart il più possibile anche nell’organizzazione della casa possiamo affidarci ai servizi digital di chi ci viene incontro. Proprio come l’abbonamento di Lillydoo.

Perché le mamme digital scelgono Lillydoo: essere smart significa affidarsi ai servizi online che ci facilitano la vita, anche quando si tratta di pannolini

Perché le mamme digital come noi, insomma, scelgono Lillydoo? I motivi sono svariati.

Innanzitutto, come dicevamo, per la comodità. Attraverso l’abbonamento mensile che possiamo sottoscrivere online in pochissimi passaggi e in tutta semplicità, infatti, i pannolini arrivano direttamente a casa, senza il rischio di rimanere senza nei momenti peggiori. Soprattutto per chi lavora questo è un servizio impagabile, e sono certa che concorderete con me.

In secondo luogo, per non sprecare. Perché nel momento in cui il bambino cambia taglia, possiamo switchare e ricalibrare l’abbonamento in pochissimi passaggi, aumentando la taglia e restituendo le confezioni non aperte (cosa che spesso non possiamo fare con i pannolini acquistati “normalmente”). In questo modo lo spreco (che noi combattiamo da sempre) quasi si azzera!

Sempre a livello consapevole, i pannolini Lillydoo sono assolutamente certificati (sono i primi ad aver ottenuto la certificazione MADE in GREEN di OEKO-TEX, essendo testati per le sostanze nocive secondo i criteri di sostenibilità delle linee guida OEKO-TEX, e sono quindi ideali per tutte le pelli, anche le più sensibili. Inoltre sono al 100% privi di profumi e di lozioni e la cellulosa che li compone è 100% priva di cloro (EFC), oltre che essere derivata da foreste gestite in modo responsabile (di nuovo, il nostro sentimento green ne esce soddisfatto).

E poi, non lo nascondiamo, sono BELLISSIMI. Le fantasie sono graziosissime, sempre nuove e pensate con cura, adatte alle varie stagioni e bellissime da vedere in fotografia. Perché, ammettiamolo, da vere mamme millennial scattiamo una miriade di foto al giorno ai nostri bimbi. Curiamo i loro outfit e li vestiamo deliziosamente, e i pannolini? Quando un pannolino è così bello, è impossibile non fotografare anche quello…

E poi, non ultimo, stanno bene anche quando li appoggiamo semplicemente a fasciatoio, evitando così di comprare contenitori che rubano spazio ed evitando di doverli stipare per forza nei cassetti.

Per provare la qualità, la comodità e la bellezza di Lillydoo, diventando così delle mamme ancora più smart, è possibile anche ricevere un pacchetto prova con i loro pannolini e le salviette umidificate all’acqua, pagando solamente le spese di spedizione!

7 ricette di uova ripiene

Giovedì, 26 Marzo 2020 15:38

Le uova sono fonte di proteine, e se mangiate con parsimonia portano benefici, e non solo colesterolo. Perché in realtà mangiandone uno non superiamo la dose giornaliera raccomandata (che è di 300 mg di colesterolo quotidiani), e allo stesso tempo assumiamo lecitina, sostanza che favorisce il trasporto inverso del colesterolo dalle arterie al fegato, potenziando il colesterolo buono. Inoltre, le uova sono piene di grassi buoni, ma soprattutto di vitamine (come la A, la B1, la B6 e la B12), di acido folico, di ferro, calcio, fosforo e potassio).

Insomma: mangiare un uovo al giorno non è peccato! Ma come consumare le uova? Come renderle sfiziose e appetitose? La nostra soluzione è semplice: riempiendole. Perché le uova ripiene con una gustosa farcitura sono - oltre che un piatto tipico del periodo pasquale - quanto di più irresistibile esista! E possono essere preparate davvero per tutti i gusti.

Ecco dunque le nostre 7 ricette di uova ripiene per stupire gli ospiti, soddisfare il palato di tutta la famiglia e portare fantasia in tavola, a Pasqua e, perché no, tutto l’anno!

7 ricette di uova ripiene: come farcire le uova sode per piatti completi, gustosi e bellissimi

La ricetta base dell’uovo sodo è una, ed è molto semplice: basta mettere le uova in padella in acqua fredda, accendere il gas, portare a bollore e cuocere per 8 minuti (calcolando questi minuti dall’inizio dell’ebollizione). Dopodiché scoliamo e lasciamo raffreddare.

Uova sode con salsa tonnata

Questo abbinamento è il nostro preferito. Una volta cotte le uova, sgusciamone uno e togliamo il tuorlo sodo, mettendolo in un mixer insieme a una scatoletta di tonno sgocciolato, un’acciuga, il succo di mezzo limone e un bicchiere scarso di olio evo. Frulliamo tutto, regoliamo di sale e pepe e affoghiamo le uova in questa cremosa e deliziosa salsa!

Uova con pesto e pomodorini

Sulle uova sode mettiamo ora della maionese vegetale, del pesto di basilico e dei pomodorini confit: il risultato sarà buonissimo, e pure bellissimo da vedere.

Uova con ricotta ed erba cipollina

Frulliamo in un mixer un vasetto di ricotta e qualche filo di erba cipollina, con un filo di olio, fino a che non otterremo una pasta cremosa da spalmare sulle uova.

Uovo con guacamole

Uovo e avocado è un abbinamento decisamente azzeccato. Non solo con l’uovo al tegamino appoggiato sui cubetti di avocado nel toast della mattina, ma anche come contorno. Prepariamo la guacamole frullando un avocado maturo a cubetti con mezza cipolla (rossa o bianca) e mazzo limone spremuto, aggiustando di sale, e farciamo con questa le nostre uova sode.

Uova alla senape

Frulliamo 2 tuorli d’uovo sodo con mezzo cucchiaino di senape delicata, due cucchiai di yogurt greco e un pizzico di sale e pepe, quindi farciamo o decoriamo le nostre uova sode con questa cremina.

Uova alle erbe e caprino

Prendiamo tutti e 6 i tuorli delle uova sode e frulliamoli con 30 grammi di caprino spalmabile, due cucchiai di maionese, mezzo limone spremuto, un pizzico di sale, mezza cipolla, qualche foglia di prezzemolo e qualche filo di erba cipollina, quindi farciamo le uova e spolveriamo la superficie (se vogliamo!) con un pizzico di paprika. Al posto della paprika, possiamo usare anche del curry di Madras o del peperoncino. Queste uova saranno molto saporite ed eleganti! E per proporle anche ai bambini, basta evitare le spezie finali.

Uova alla mousse di salmone

Per riempire le uova sode con la mousse di salmone, dopo averle bollite prendiamo 200 grammi di salmone affumicato, 150 grammi di ricotta, 40 ml di panna di avena, il succo di mezzo limone e un po’ di pepe e frulliamo tutto insieme. Alla fine, aggiungiamo anche dell’erba cipollina tritata e farciamo le uova tagliate a metà, appoggiando la mousse sul tuorlo sodo oppure togliendo quest’ultimo e riempiendo l’incavo che si forma.

Uova al cioccolato ripiene di hummus dolce

Per finire, per deliziare anche i più piccoli nel periodo pasquale, possiamo proporre una versione dolce delle uova ripiene, tagliando a metà degli ometti di cioccolata e riempiendoli con il nostro hummus dolce.

Come decorare le casette di cartone

Giovedì, 26 Marzo 2020 14:02

Le casette di cartone (tra i più bei giochi da realizzare con i vecchi scatoloni) sono bellissime, ecologiche, economiche e super creative! Un gioco da casa, insomma, davvero consigliatissimo, perché diventano strumento per mettersi in azione manualmente, perché permettono di dare sfogo alla creatività e perché diventano perfette tane per i bambini (e sappiamo quanto le tane e i nascondigli siano fondamentali durante l’infanzia).

Ecco quindi tanti e diversi modi per decorare la vostra casetta di cartone, dalla classica tempera al collage più artigianale.

Come decorare le casette di cartone: le tecniche per abbellire creativamente le case costruite con gli scatoloni di riciclo

Con le tempere

Il decoro più classico, quello con le tempere, con cui i bambini possono dare respiro nella maniera più libera alla loro creatività. Lasciamo che siano loro a colorare come vogliono, anche in maniera disordinata: ne uscirà una casetta naïf davvero bellissima!

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Con lo scotch fluo sui bordi

Solo sui bordi, solo con lo scotch: l’effetto sarà un po’ geometrico e nordico, davvero affascinante e cool.

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https://playtivities.com/cardboard-houses/

Con lo scotch colorato

Possiamo usare i nastro isolante colorato, oppure il washi tape. L’importante è non utilizzare altro ma sbizzarrirsi per decorare tutto solo con le linee!

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https://playtivities.com/how-to-build-the-most-simple-cardboard-house/

Con i cartoncini

Con vari cartoncini colorati, delle forbici e della colla possiamo lasciare che i bambini colorino “a collage” la loro casetta.

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http://inspireuplift17.ru/cz1ob3VzZWFsb25kcmEudHVkb2NvbW1vZGEucnUmcD0zMzIzMDQwLTIwLXN1cGVyLWlkZWFzLWhvdXNlLXByb2plY3RzLWZvci1raWRzLWNhcmRib2FyZC1ib3hlcy5odG1sJmk9MA==

Con i rotoli di carta igienica e cucina

L’effetto è strabiliante e sarà come avere in cameretta una casetta di montagna in miniatura! L’effetto dei rotoli di carta igienica e di carta cucina applicati alle pareti, infatti, è quello di mini-tronchi proprio come quelli che troviamo all’esterno delle baite e delle malghe alpine.

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Con del tessuto

Vecchie tende, vecchie lenzuola, vecchi scampoli… Tutto diventa decorazione. Basta ritagliare in base alla grandezza della parete di cartone e incollare utilizzando della colla vinilica!

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https://abeautifulmess.com/2013/01/diy-playhouses.html

A pennarello

Per rendere le case romantiche e realistiche, proviamo a disegnare i dettagli semplicemente con dei pennarelli a punta grossa e a punta fine, alternandoli in base al colore e in base alla precisione dei dettagli.

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http://insbride.ru/cz1tYWdhemluZWtheWxhbmlkb2xsLndhY2hhYnV5LnJ1JnA9NjM1NzEwNS1iZXN0LWRvbGwtaG91c2UtZGl5LWNhcmRib2FyZC1kb2xsaG91c2UtZnVybml0dXJlLTUxLWlkZWFzLWlubjE4Lmh0bWwmaT0xOA==

Partiamo dall’inizio: a cosa servono le cellule staminali? Perché le staminali del cordone ombelicale sono così preziose da conservare? Quanto costa la conservazione privata? Molto?
Con InScientiaFides no, anzi. Sono proprio loro a spiegarci di cosa si tratta e perché è un gesto molto importante: un dono per la salute dei nostri figli e la protezione di tutta la famiglia.

Conservazione delle cellule staminali: con InScientiaFides si può

Innanzitutto, è bene rispondere alla domanda principale, ovvero: a cosa servono le cellule staminali del cordone ombelicale?

Sono fondamentali perché aiutano in modo importante nel trattamento di oltre 70 patologie, perché in grado di rigenerare gli elementi che compongono il sangue. Conservare significa avere la grande possibilità di salvaguardare la salute dei più piccoli e della famiglia, soprattutto nel caso di gravi malattie del sangue o in presenza di leucemie, linfomi, talassemie, immunodeficenze e alcuni difetti metabolici.

Conservare le cellule staminali del proprio bambino è un gesto d’amore grandissimo, un’assicurazione per il suo futuro, una protezione in più. Perché se è vero, com’è vero, che il trapianto di midollo è una cura valida, è anche molto difficile trovare un donatore compatibile. Le cellule staminali emopoietiche (quelle che si trovano appunto nel sangue del cordone ombelicale), invece, sono la soluzione migliore, perché compatibili al 100% e con rischio di rigetto pari a zero.

Rispetto alle cellule del midollo osseo, inoltre, le cellule staminali del cordone hanno un grado di staminilità più alto.

Sebbene in Italia sia possibile anche donare, una nobile alternativa, la conservazione privata è l’unico modo per mettere in sicurezza una riserva di salute per il proprio bambino.

Fin qui tutto chiaro, arriviamo alle domande più frequenti: quanto costa la conservazione delle staminali cordonali? È difficile conservare? Ci sono delle garanzie sul servizio?

A risponderci è InScientiaFides, biobanca attiva sul territorio da più di 12 anni e con 14.000 genitori/clienti che si sono affidati con soddisfazione a loro.

A oggi il servizio non può essere gratuito: essendoci una struttura sanitaria alle spalle, bisogna considerare i costi legati alla struttura, al personale, al mantenimento delle condizioni idonee alla conservazione.
Non si tratta di cifre impossibili. InScientiaFides, per esempio, propone la conservazione a partire da 0,50 centesimi al giorno in base a quanto si decide di conservare: 10, 20, 30 anni. Si può, inoltre, dilazionare il pagamento fino a 24 mesi, per venire incontro alle esigenze di tutti i genitori.

Conservare è davvero semplice: dopo aver firmato il contratto con la biobanca, si riceve a casa un kit da portare con sé al momento del parto e da consegnare al personale sanitario che si occuperà della procedura. Una volta tornati in camera basterà chiamare entro 24 ore dal parto il corriere che effettuerà il ritiro del campione e lo porterà in struttura per essere analizzato.
Non ci sono orari, non ci sono vincoli: il campione viene ritarato a qualsiasi ora, qualsiasi giorno, non ci sono festività che tengano.

InScientiaFides è una struttura sanitaria sicura, attenta e affidabile: offre la sua instancabile assistenza lungo tutto il percorso, dalle prime analisi, a ridosso del parto, una volta rientrati a casa. Sempre.

I professionisti del gruppo sono tutti biologi e medici di alto profilo, che mettono a disposizione le loro competenze e sono pronti a rispondere a qualsiasi dubbio.
Tra le certificazioni di InScientiaFides da tenere bene a mente è l’accreditamento FACT-NetCord che garantisce un rilascio sicuro delle cellule staminali in tutto il mondo nel momento del bisogno e in qualsiasi ospedale (senza questa certificazione non è detto che l’ospedale dia l’ok per accogliere le staminali).

Prima di fare qualsiasi scelta – donazione, conservazione privata- informatevi in modo consapevole e totalitario, solo così potrete garantire ai vostri figli un futuro protetto e in salute.

Ascoltare un libro è ancestrale, è coccolante, è bellissimo. E non è un caso se negli ultimi anni si sta scoprendo la forza degli audiolibri: proprio come quando ascoltavamo le storie lette dai nostri genitori nel letto, è delizioso farsi cullare da un libro.

In questo momento di quarantena e isolamento a causa del coronavirus covid19, Audible, il servizio di audiolibri di Amazon, mette quindi a disposizione una selezione di bellissimi titoli da ascoltare gratuitamente!

In questo articolo vi spieghiamo come fare per ascoltarli gratis, senza iscrizione.

Isolamento Covid19, Audible regala gli audiolibri: si intitola #acasaconaudible l’iniziativa di Audible per ascoltare gli audiobook gratuitamente durante la quarantena

“In un momento così difficile per il nostro paese, Audible vorrebbe tenerti compagnia mettendo a disposizione tantissimi titoli da ascoltare gratuitamente. Dagli ascolti più belli per tutta la famiglia alla crescita personale passando per i podcast di informazione: su questa pagina potrai trovare una selezione di titoli gratuti tratti dal nostro catalogo”.

Ecco qui la bellissima comunicazione di Audible, che ha lanciato, appunto, l’iniziativa #acasaconaudible, per supportare tutti coloro che sono a casa (come noi!) per limitare la diffusione del Covid2019 (mi raccomando, stiamo a casa!). Un’iniziativa che ci piace perché in questa tragedia, perché di tragedia si tratta, i servizi per riempire le giornate e per tirare un po’ su di morale (in maniera intelligente) sono fondamentali, checché se ne dica.

Mettendo a disposizione gli audiolibri gratuitamente, quindi, Audible ci rallegra un po’ le giornate, incoraggiandoci anche a prenderci del tempo per noi stando comunque a casa. Perché i piccoli piaceri, come la lettura, si trovano anche tra le mura domestiche, e non solo fuori.

“Audible ringrazia tutti gli autori, agenti ed editori che hanno deciso di far parte del progetto, mettendo a disposizione gratuitamente i loro contenuti. Buon ascolto!”: e noi ringraziamo Audible!

Detto questo, come fare allora per ascoltare gratuitamente i libri messi a disposizione da Audible? Basta andare a questa pagina e scegliere i libri che più ci aggradano, ascoltandoli da pc o da mobile.

Ce ne sono per tutti, dai libri per per bambini (ad esempio, “Il mago di Oz”, “Il giornalino di Gian Burrasca” e “Le avventure di Tom Sawyer”) a quelli informativi, fino agli ultimi bestseller come “Il colibrì” di Sandro Veronesi.

Quando ascoltarli? Mentre siamo impegnati nelle faccende di casa, sul tapis roulant, la sera al posto della tv, accoccolandoci sul divano tutti insieme con una tisana che scalda il cuore… Audible, inoltre, ci aiuta a superare quella scusa che spesso usiamo, quella che fa “Eh, avrei anche voglia, ma non ho proprio mai tempo per leggere!”. Un po’ perché siamo in isolamento, quindi la scusa del tempo non regge più. E un po’ perché gli audiolibri non rubano tempo, ma riempiono buchi e momenti magari morti.

E poi non dimentichiamo la bellezza dell’ascolto di voci bellissime, attoriali, che si mettono a disposizione dei lettori (uditori!) per rendere i nostri libri preferiti ancora più magici.

Sara

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Cecilia

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