Giovanni Bollea è stato il padre della moderna neuropsichiatria infantile. Dagli anni Cinquanta fino alla sua morte nel 2011, il professore ha rivoluzionato questo campo, introducendo per primo attività come la psicanalisi e la psicoterapia di gruppo anche per l’infanzia. Fu lui il fondatore dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma ed è tra i più rinomati professori a livello internazionale.

Per cominciare a conoscere la sua opera, vi consigliamo i bestseller editi da FeltrinelliLe madri non sbagliano mai” e “Genitori grandi maestri di felicità”.


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Ma nel frattempo, ecco per voi le sette regole di Giovanni Bollea per educare tutti i bambini!

Le sette regole di Giovanni Bollea per educare i bambini: dal padre della moderna neuropsichiatria infantile, ecco le regole per crescere i nostri figli

1. Dategli meno. Hanno troppo, non c’è dubbio. Il consumismo fa scomparire il desiderio e apre le porte alla noia.

2. Quella che conta è l’intensità, non la quantità di tempo passato con i bambini. I primi venti minuti del rientro a casa dal lavoro sono fondamentali. Devono essere dedicati al colloquio e alle coccole. E non certo a chiedere dei compiti o dei risultati.

3. I giochi più educativi sono quelli che passano attraverso la fantasia della madre e le mani del padre: bastano due pezzi di legno, ma i genitori ormai non sanno più inventare.

4. Dai tre ai cinque anni è bene avviare i bimbi ai lavoretti a casa, assieme ai genitori. È utile che sappiano stirare con un piccolo ferro o attaccare un bottone.

5. Sport. Prima di tutto deve essere lui a desiderarlo. Meglio se lo fa in gruppo, facendo capire che agonismo significa emergere con fatica e non diventare campioni. Ottime due o tre ore di palestra alla settimana. Poca competizione, grande beneficio fisico.

6. Va incoraggiata la cultura artistica abituandoli al bello. Teatro, musica, arti visive creano il desiderio di migliorare. I soldi spesi per la cultura sono quelli che rendono di più.

7.  Ultimo suggerimento: ho una mia teoria e forse mi prenderanno in giro. La chiamo: la donna a tre quarti del tempo. Le donne che lavorano, la maggioranza, a fine giornata pensano già ai figli, alla spesa, agli impegni di casa e rendono poco. Non sarebbe meglio lasciarle uscire mezz’ora prima? I figli, tornando da scuola, le avrebbero a casa meno stressate e più disponibili. Più che di corsi, è di questo che i bimbi hanno bisogno.

Cosa impariamo da Giovanni Bollea? Che non serve riempire di beni materiali i nostri bambini, che la qualità del tempo passato insieme è la cosa più importante, che dobbiamo essere genitori coinvolti ed entusiasti, che i giochi semplici sono i giochi migliori, che la crescita passa anche dalle responsabilità in casa, che la cultura va insegnata e trasmessa, che le mamme possono essere lavoratrici senza sensi di colpa, ma con un aiuto in più, che lo sport è un grande educatore.

Tutte cose magari scontate, semplici, ma importantissime, che è bene non dimenticare. E a volte avere un reminder fa molto bene!

 

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“No, di nuovo Michelangelo!”. “Aspetta, forse questo pezzo della Primavera mi mancava, anche se sembra simile”. “Sìììì, finalmente la maschera di Tutankhamon!”. Frasi strane? Ok, facciamo un passo indietro, perché questo progetto merita di essere spiegato molto bene!

Maschi o femmine, grandi o piccoli, nessuno ci scappa: il fascino dell’album di figurine è innegabile, eterno e trasversale! Tutti abbiamo collezionato le figurine dei calciatori, degli sportivi, dei cartoni animati, dei cuccioli… Perché per ogni passione c’è un album di figurine!

Tuttavia ne mancava proprio uno. Quello dedicato alla storia dell’arte! È chiaro, quindi, che la sua uscita sta provocando scalpore, entusiasmo e impazienza. Ma finalmente lo troviamo in tutte le edicole: “Artonauti” è il nuovo album di figurine che i nostri figli non possono lasciarsi scappare!

“Artonauti”, l’album di figurine dedicato alla storia dell’arte che è già un cult: collezionare figurine d’arte per imparare, familiarizzare e appassionarsi

Si chiama “Artonauti”, e probabilmente ne avrete già sentito parlare, perché sta diventando già un must, e non solo tra i bambini: già, perché l’album di figurine dedicato alla Storia dell’Arte è il sogno di tutti gli appassionati di figurine e di arte, che, anche se cresciuti, stanno ricominciando il gioco del “Ce l’ho, manca”, con entusiasmo e meraviglia.

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Ma non è solo l’album in sé ad essere bellissimo, interessante e imperdibile (costa 3 euro - compresi i primi tre pacchetti di figurine - e lo troviamo in tutte le edicole): anche la sua storia è fantastica. Già, perché a idearlo è stata una giovane impresa sociale no profit di Milano, che ha pensato a questo album come ad un modo perfetto e stimolante per fare scoprire ai bambini i tesori dell’arte, parlando la loro lingua. L’azienda si chiama Wizart ed è stata fondata da Daniela Re (insegnante, mediatrice culturale ed esperta in riabilitazione cognitiva, con ampia esperienza nel mondo educativo nella scuola primaria) e Marco Tatarella, da 11 anni alla guida di una casa editrice che si occupa di libri d’arte e architettura.

Oltre alle figurine, nell’album si trovano giochi, curiosità, indovinelli e aneddoti, con i bambini che vengono accompagnati tra le pagine dai protagonisti della storia, due ragazzi suppergiù della loro età.

Completare la primavera di Botticelli, vedere la Cappella Sistina che si compone davanti ai propri occhi passando per le grotte di Lescaux, fare un giro del Louvre imbattendosi via via in nuovi capolavori, arrivando fino a Van Gogh, agli impressionisti e agli artisti contemporanei: il doppio gioco di “Artonauti” è davvero prezioso, perché prima di tutto permette di appassionarsi alla storia dell’arte attraverso la storia di due ragazzi come i nostri figli (Ale e Morgana, con il cagnolino Argo!). E poi perché imbattendosi più volte nelle immagini, nei nomi e nelle correnti (attraverso l’iconico “Ce l’ho, manca, ce l’ho, manca!”) i bambini si immergono gradualmente e concretamente nell’arte, familiarizzando con lei e appassionandocisi proprio come fanno con le loro squadre del cuore e con i personaggi dei loro cartoni animati preferiti.

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Volete qualche numero? L’album è composto da 64 pagine, 216 figurine che completano le pagine, un racconto introduttivo, 28 illustrazioni, 65 opere d’arte, 20 quiz e indovinelli e 2 pagine di giochi. Ogni bustina, inoltre, contiene 5 figurine e una Twin Card. Collezionando tutte le 25 coppie di Twin Card, i bambini le mischieranno coperte per divertirsi con “memory”, scoprendole due a due. Ciascuna coppia di carte “gemelle” raffigura un’opera d’arte contenuta nell’album.

“Artonauti” permette quindi di diventare per la prima volta collezionisti, piccoli collezionisti in erba, scoprendo le curiosità, le tecniche e le vite degli artisti e curando con amore il proprio album, che diventa una piccola Wunderkammer d’arte. I bambini lo porteranno con sé, apriranno le buste di figurine, le sfoglieranno, rimarranno delusi, contenti o affascinati. E noi con loro, perché vi assicuriamo che questo album è irresistibile, e alla fine vorremo completarlo insieme!

Adoro tutti i formaggi! E anche mio figlio ne va matto. Anche se non li posso mangiare spesso per la mia intolleranza al lattosio, quando mi hanno proposto questo tour non ho potuto che accettare entusiasta. Sabato 30 Marzo io e mio figlio Luca siamo stati invitati a partecipare a una visita dello stabilimento Galbani di Casale Cremasco-Vidolasco (CR): è proprio in questo luogo che nasce la magica Crescenza Certosa di Galbani.

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Lo stabilimento si trova a circa un'ora da Milano, nel parco del fiume Serio. Dopo la nostra trasferta in pullman siamo arrivati in azienda, accolti calorosamente dal direttore dello stabilimento e dal team che si occupa di Certosa Galbani. Dopo un breve ma ricco buffet e qualche spiegazione di rito, abbiamo iniziato a prepararci per il tour nel cuore dello stabilimento. E nella foto ci potete vedere mentre gironzoliamo per la linea produttiva.

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Durante il tour mi sono subito resa conto che il tema della sicurezza è molto sentito in azienda. Sicurezza per i lavoratori che sono l’anima dello stabilimento, ma soprattutto sicurezza per i consumatori. Questo si traduce in circa 3000 controlli analitici al giorno, svolti in ogni fase della produzione, così che ci sia una garanzia di qualità del prodotto.

La qualità non è data solo dalla sicurezza, ma soprattutto dagli ingredienti che compongono la ricetta classica: latte, caglio, fermenti lattici e sale. Il latte è 100% italiano proveniente da allevamenti del Piemonte e della Lombardia: più di 500 stalle collaborano fianco a fianco con Galbani per garantire la qualità della materia prima. Inoltre, la filiera del latte Galbani è una filiera certificata, e ogni singolo passaggio - dalla raccolta del latte fino al prodotto finito - è tracciato da un ente terzo e indipendente.

Un altro ingrediente fondamentale per avere un prodotto di qualità sono i fermenti lattici vivi, i batteri buoni che come ben sappiamo sono fondamentali per la salute del nostro intestino e quindi del nostro organismo. Nello stabilimento della Certosa, è presente anche un’area dedicata alla coltivazione degli stessi. I fermenti presenti nella Certosa sono quindi esclusivi dell’azienda Galbani ed è anche questo elemento a rendere così caratteristico il suo gusto e così di qualità i prodotti Galbani.

Ok, vi ho parlato della qualità dello stabilimento e dei prodotti. Ma non siete curiosi di sapere come viene fatta la Certosa?!

Il processo a parole è abbastanza semplice, ma vi assicuro che girare per lo stabilimento, percepirne la grandezza (qui ogni giorno arrivano 1,2 milioni di litri di latte e ogni anno vengono prodotti 15000 tonnellate di crescenza!) guardando le diverse fasi di lavorazione, fa capire come sia complesso il processo di realizzazione.

Partiamo dall’inizio: il latte che viene ricevuto e pastorizzato quotidianamente è preparato per la fase 2, cioè la coagulazione. Questa fase prevede che il latte venga unito al caglio, che innescherà il processo di coagulazione e quindi di “solidificazione” del prodotto. Il nostro latte coagulato viene quindi tagliato in piccoli cubetti così che il siero (la parte liquida) venga divisa più facilmente dalla parte solida del prodotto.

Contestualmente la cagliata (latte+caglio) viene messa in stampi preformati così che possano riposare e prendere la forma e la consistenza che conosciamo tutti noi (questo grazie anche all’aiuto di alcuni robot gialli che girano gli stampi per dare omogeneità e uniformità di umidità al formaggio).

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Si passa poi alla fase di salatura e di “riposo”. Nella fase di salatura la quasi-Certosa viene immersa in una soluzione salina, così che il gusto del formaggio sia quello che conosciamo tutti noi. Ecco quindi il riposo, una fase che prevede che il formaggio rimanga per 7 giorni al fresco.

Per finire, la parte più scenografica del tour: il confezionamento e l’imballaggio in confezioni che vengono spedite subito in tutta Italia. Pensate che più di 1000 famiglie vengono raggiunte ogni giorno dalla Certosa Galbani.

E, sapete? La Certosa Galbani esiste addirittura in 4 diverse ricette! Certosa Classica, Certosa Antica Ricetta (la preferita di Luca, super cremosa e facile da spalmare!), Certosa Light e - la mia salvezza - Certosa senza Lattosio. Per me è una soluzione davvero pratica e veloce per le giornate in cui non ho voglia di cucinare, oppure in vista delle serate estive.

Ok, il giro per lo stabilimento è finito, ma la sorpresa più grande deve ancora arrivare. Già, perché da Galbani anche i bambini preparano il formaggio con le loro mani! Nel Laboratorio che Certosa Galbani aveva preparato per noi mamme del blogtour, c’erano infatti ad attendere i nostri bimbi due vere e proprie scienziate del formaggio. Sì, come potete immaginare, i bimbi sono impazziti! Armati di cappellino da cuoco, grembiule e retina per i capelli, hanno preparato il formaggio più fresco del mondo (e ovviamente Luca l’ha anche mangiato!). Qui sotto vedete la gioia dei bimbi con il loro diploma di mastro casaro!

La giornata è stata splendida, Luca si è molto divertito (“da pazzi!”, come dice lui!) e io ho potuto assaporare con gli occhi, con le mani e con le papille gustative un prodotto di qualità incredibile, che da oggi mi dà ancora più fiducia.

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Post realizzato in collaborazione con Galbani Italia.

Noi lo sappiamo: quante cose avete perso tra asilo, scuola, piscina, calcio, corsi e compagnia bella? I bambini sembrano lasciare qua e là tutto, dalle matite all’accappatoio, dai quaderni alle scarpe (ma come faranno??). E soprattutto sembrano mischiare tutto con i loro compagni e amici! Che è una cosa bella, significa che sono generosi o che sanno condividere. Ma, ahi noi, quante cose si perdono!

La soluzione è semplice, e si chiama “etichette adesive”. Ma anche qui ecco l’intoppo: è difficile trovare etichette adesive e termoadesive per bambini che siano di qualità, che durino e che non si stacchino!

Ecco perché quando abbiamo trovato quelle perfette non ce le siamo lasciate scappare: si chiamano Stickerkid, sono semplicissime da applicare e davvero resistenti, e da quando le abbiamo scoperte utilizziamo solo quelle!

Stickerkid, le etichette super comode per bambini: le etichette adesive e termoadesive per non perdere nulla, dai vestiti alla cartoleria

Si applicano su tutto, sono adesive o termoadesive, sono belle da vedere, sono fatte con materiali di qualità con inchiostri e colle senza solventi e sono super resistenti: basterebbe questo a farvi capire perché le etichette per bambini Stickerkid ci piacciono. Ma il bello è che sono versatili e che ce ne sono di tantissime tipologie, in modo da trovare il nostro stile e, soprattutto, in modo da scegliere l’etichetta adatta ad ogni situazione.

Per i bambini più piccoli (che alla scuola materna capita che vengano cambiati spesso) e per quelli delle elementari (che si cambiano per l’ora di motoria o dopo lo sport) sono perfette, ad esempio, le etichette termoadesive per vestiti, che troviamo tonde, rettangolari semplici o rettangolari con grafiche spiritose.

E possiamo anche scegliere di caricare il simbolo della scuola materna del bambino, per applicarle su coperte, vestiti e accessori in maniera molto più semplice rispetto alla cucitura, avendone molte di più rispetto a quelle fornite dall’asilo, per non perdere proprio nulla!

Queste etichette termoadesive si stirano sui tessuti con il ferro da stiro, in maniera pratica e veloce, resistono in lavatrice e sono praticamente eterne!

Altro materiale che sappiamo perdersi sempre nei meandri degli zaini (altrui) e della scuola sono le matite e le penne. Sembra sempre che diminuiscano magicamente! Ma con queste etichette adesive, sarà molto più semplice non perderle di vista, perché non verranno confuse con quelle degli altri compagni. Ci sono le etichette rettangolari lunghe con il nome, quelle più larghe con il logo e le etichette per i quaderni e i libri. Insomma, la scelta è vastissima!

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E per i lettori di mammapretaporter ecco uno sconto dedicato del 10%! Basta inserire in fase di check-out il codice: mammapretaporter. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire!

Che siamo mamme lavoratrici o che siamo mamme casalinghe il succo non cambia: mai e poi mai dovremmo sentirci in colpa. Ognuna ha il suo stile educativo, ogni famiglia è diversa, ma nonostante questo gli stereotipi e le pressioni della società sembrano non finire mai. Ciò significa che, spesso, le mamme lavoratrici si sentono in colpa perché “lasciano i bambini”, mentre le mamme casalinghe si sentono in dovere di giustificare questa scelta, perché ormai i tempi sono cambiati (ma essere casalinga non significa non essere femminista, ricordiamocelo!).

In questo marasma di sentimenti di colpa inutili e deleteri, c’è un’altra situazione che spesso provoca ansia: la scelta di prendere una persona che aiuti in casa con le faccende. Perché? Perché gli altri sono sempre pronti a puntare il dito, a dire “Non sta facendo abbastanza”. E anche se gli altri sembrano non pensarlo, anni e anni di stereotipi ci portano comunque a sentirci in difetto, quando in realtà non dovremmo mai e poi mai sentirci in colpa per questa scelta!

Perché non dobbiamo sentirci in colpa se assumiamo un aiuto per le pulizie domestiche: un aiuto per le faccende di casa è benefico a livello fisico, emotivo e familiare

Partiamo da un presupposto: una famiglia felice è felice se ogni membro della famiglia è felice. Secondo punto: avere una casa pulita non è benefico solo a livello fisico, ma anche mentale. Ma pulire casa, be’, non pare ci siano molti fan sfegatati di questa attività. Insomma: l’ideale sarebbe vivere sempre in una casa pulita e ordinata, con il minimo sforzo.

La domanda che dobbiamo porci è: devo per forza pulire io? Deve per forza farlo mio marito? Dobbiamo per forza farlo noi nel weekend quando avremmo tempo prezioso da passare con i figli o in coppia? No, non per forza. Soprattutto perché la vita è fatta anche di priorità, e prima di tutto dobbiamo capire quali siano le nostre.

E non è una questione di “avere tempo”: tutti possiamo trovare il tempo per le pulizie, chi più, chi meno. Ma quando questo genera stress, allora è il momento di rivedere le priorità e cercare di trovare la soluzione che concili tutti, e che concili i bisogni della famiglia.

Il problema è che per secoli la società ha costruito l’immagine della donna casalinga e mamma che sta a casa, e che non chiede aiuto a nessuno. Anche nel momento in cui la società è cambiata, tuttavia, è rimasta questa immagine della moglie che, pur lavorando (o pur occupandosi dei bambini a tempo pieno - che non significa per forza avere tempo per le pulizie!) non chiede comunque aiuto. E chiedere aiuto è sempre difficile, perché continuiamo a sentire, nostro malgrado, quella vocina che ci dice: “Non stai facendo abbastanza, non ti stai impegnando”. Bene, cerchiamo di zittirla una volta per tutte.

Se quindi abbiamo un po’ di budget da ritagliare dalle spese mensili, beh, perché non assumere una persona che, una volta alla settimana, sbrighi le faccende al posto nostro? È il suo lavoro. E noi siamo genitori dalle giornate piene, pienissime. Quindi, non lasciamoci sopraffare da inutili remore. E nemmeno dal senso di colpa finanziario: ok, non è gratis, ma se possiamo permettercelo perché non dare un valore al nostro tempo? Ovvero: ok, stiamo pagando una persona per fare cose noiose al nostro posto, ma quel tempo risparmiato lo stiamo usando per noi, e quindi ha valore!

E poi assumere un aiuto in casa è davvero benefico: ci toglie l’impegno di dover sbrigare le faccende e in questo modo avremo più tempo per la famiglia o per le cose importanti; fa bene alla salute, perché un ambiente pulito è un ambiente sano; fa bene alla relazione con il proprio partner, perché non viviamo con l’ansia di vedere chi sta sporcando cosa (perché quando fai tu le pulizie ti accorgi di tutto, mentre quando ti sgravi da questa situazione è tutto più tranquillo, ve lo assicuriamo!).

E poi: quanto è bello entrare in una casa appena pulita, ordinata e profumata? E no, non è una questione frivola o puramente estetica, ma mentalmente benefica, perché il disordine stressa il nostro cervello, mentre l’ordine e la pulizia ci rilassano. E pensiamo anche meglio!

Infine, non dimentichiamo i benefici riguardanti il self-care, ovvero il prenderci cura di noi stessi. Solitamente non ci pensiamo nemmeno, lasciando il nostro benessere in fondo alla lista di cose da fare, come se non fosse importante. Ma è importantissimo, perché stare bene con noi stessi ricade positivamente sulla famiglia. E togliere lo stress delle faccende domestiche può diventare l’occasione perfetta per prenderci del tempo per noi, capendo che anche noi meritiamo tranquillità, coccole e relax!

Ci piacciono perché solitamente possiamo riciclare la carta che rimane in casa, e soprattutto perché sono un ottimo e divertente esercizio per i bambini più piccoli, che possono esplorare la loro creatività e al contempo esercitare e rafforzare la manualità: parliamo dei lavoretti con la carta.

Quelli che vi proponiamo qui sono semplici e veloci, ma d’effetto, e sono perfetti per i bambini della scuola materna o dei primi anni di elementari.

8 lavoretti con la carta per bambini della scuola materna: i lavoretti di carta facili e veloci ma d’effetto, per i bambini più piccoli

Le volpi di carta igienica

I vecchi rotoli di carta igienica sono una ricchezza: non buttiamoli, ma facciamoli diventare altro! Come queste piccole volpi, da realizzare dipingendo i rotoli e piegando, poi, l’estremità più alta, chiudendola e formando le due punte. Una coda di cartoncino sarà il tocco finale.

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Le giraffe di carta

Con i vecchi cartoncini gialli e marroni possiamo realizzare queste giraffe di carta super carine: per farlo i bambini dovranno arrotolare i cartoncini a cono, incollando il lembo esterno per fissare il cono, e incollare poi dei pezzetti irregolari di carta marrone qua e là. Infine, incolleranno la faccia della giraffa che prima avremo disegnato e ritagliato.

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I coniglietti pasquali

Per Pasqua, ecco un lavoretto semplice ma super carino: questi coniglietti si realizzano semplicemente ritagliando tante strisce di carta, da incollare alla base e in cima a formare delle palline. Occhietti, dentoni e orecchie completeranno l’opera!

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Il fiore

Piattini di carta, colla vinilica e tanta carta riciclata, di vari pesi: basta questo per realizzare questi bellissimi fiori. Più tipi di carta avremo, più l’effetto sarà variegato e interessante!

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La balena origami

Gli origami sono molto educativi e importanti per i bambini! E già dalla scuola materna possiamo cominciare, perché ne esistono per tutti i livelli. A questo link trovate il video con le semplici istruzioni per realizzare con i bambini le balene di carta.

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Il cuore origami

Quando i bambini hanno acquisito manualità, possiamo anche provare a realizzare il cuore origami, seguendo questi passaggi:

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Il serpente a catenella

Bastano del cartoncino colorato (verde e giallo), della colla (o, se preferite, la cucitrice, per insegnare ai bambini) e degli occhietti da incollare. Tagliando a striscioline la carta e formando dei cerchietti costruiremo il corpo, per poi ritagliare la sagoma della testa, incollare gli occhi e appiccicarla ad una estremità.

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La pioggia

Un lavoretto bellissimo da appendere poi in cameretta: servono un piatto di carta, del cartoncino bianco e azzurro, delle forbici, dei fili di lana o cotone, dei batuffoli di cotone e dello scotch. È semplicissimo da realizzare, ma i bambini si concentreranno molto imparando anche a usare lo scotch e il risultato sarà bellissimo!

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Il gioco all’aria aperta è fondamentale per la crescita dei nostri figli! Stare rinchiusi tra quattro mura è deleterio per loro (come per noi!), e ogni volta che si presenta l’opportunità dovremmo coglierla al volo ed uscire con loro a giocare, passeggiare, correre e svagarci.

Giocare all’aperto è infatti più che educativo, è necessario! L’aria aperta fa bene ai nostri bambini, al loro sistema immunitario, alla vista, alle ossa (viva la vitamina D!), ma soprattutto fa bene alla loro crescita, poiché attraverso le attività esterne i bambini vengono stimolati in innumerevoli modi, a livello fisico e a livello mentale.

La fantasia, la capacità di adattamento, la cooperazione con gli altri… E poi la forza di braccia e gambe, la coordinazione… Tutto viene stimolato in maniera efficace e sana, ed è per questo che dovremmo spronare i nostri figli ad uscire sempre di più.

Se avete la fortuna di avere un giardino, potete sbizzarrirvi, proponendo giochi all’aperto, giardinaggio, giochi con l’erba, con le cortecce, con la palla, con la corda… E potreste addirittura scegliere di installare in cortile o in giardino un gioco da giardino in legno: ce ne sono davvero moltissimi e sono perfetti per la crescita, perché proprio come quelli dei parchi giochi propongono ai bambini diverse attività in un’unica struttura: dall’arrampicata allo scivolo, dalla casetta in legno (un rifugio fondamentale durante la crescita!) al dondolarsi sull’altalena, dal salire sulle corde al camminare su un ponticello instabile.

Ecco quindi una selezione di giochi da giardino in legno davvero educativi e stimolanti, per rendere le giornate all’aperto ancora più entusiasmanti!

I giochi da giardino in legno, per avventure outdoor divertenti ed educative: le migliori strutture gioco in legno per il giardino, per arrampicarsi, divertirsi e crescere sani

I giochi da giardino che più ci piacciono sono quelli di Wickey, azienda leader del settore che propone moltissime soluzioni, tutte super stimolanti e studiate apposta per la sicurezza dei bambini, per il loro divertimento e per la loro crescita.

Se abbiamo spazio in giardino, quindi, possiamo scegliere uno dei loro giochi da giardino completi di altalene, corde, pareti da arrampicata e casette per bambini, scegliendo la composizione più adatta al nostro spazio e alle nostre tasche!

Guardate questa struttura, per esempio: troviamo il classico scivolo e la classica altalena, ma anche una piccola zona per arrampicarsi, una scaletta, un cannocchiale, una vasca per la sabbia in basso… E non occupa nemmeno troppo spazio! Ma i bambini, qui, troveranno mille modi per vivere le loro avventure outdoor!

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Per chi punta alla semplicità, ecco invece la classica altalena con due posti, ma stavolta completa di spazio per l’arrampicata libera su corde e scalette, un’attività davvero stimolante e naturale per i bambini!

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Qui, invece, ecco una struttura un po’ diversa, per i bambini amanti dello sport, con un cesto da basket, delle corde, una parete da arrampicata e una sorta di piccola palestra!

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Per spazi più grandi ecco addirittura il castello, con ponticelli e corde, scivoli e altalene, panchine, sabbia, timoni e cannocchiali, per avventure incredibili e super fantasiose!

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Di soluzioni, dunque, ce ne sono moltissime con Wickey. Sul sito troverete una miriade di composizioni, per tutte le esigenze, gli spazi e le tasche, con giochi più semplici e giochi super elaborati (immaginate quanto piacciono ai bambini!), con la certezza che i nostri bambini giocheranno su strutture di qualità e sicure, studiate per stimolare la loro fantasia, la loro fisicità e la loro crescita.

Il controllo genitori o parental control è l'insieme delle funzioni e dei programmi dedicati alla supervisione dei figli, in particolare i ragazzi più grandi.

Un esempio classico sono i filtri famiglia attivabili su Google Chrome, TimVision, Netflix o Youtube. Questi strumenti gratuiti consentono di evitare che i propri figli incappino accidentalmente in materiale per adulti. Di solito sono molto facili da attivare seguendo le guide messe a disposizione dal produttore.

Le app per il parental control con mspy, invece, servono per controllare l'attività dei figli su telefono e pc.

Ma perché è importante usare questi dispositivi? Perché è scientificamente provato che i bambini esposti a contesti non adatti alla loro età rischiano di avere problemi da adulti.

Perché è giusto controllare il telefonino dei figli

Una buona supervisione da parte dei genitori è protettiva rispetto a diversi fattori di rischio.

Esposizione a materiale per adulti. Sono tantissime le ricerche scientifiche che evidenziano che l’esposizione a scene di violenza modifica lo sviluppo cerebrale dei bambini. In particolare, si ha un aumento a lungo termine delle condotte aggressive e ad una diminuzione del controllo inibitorio. I contenuti per adulti, invece, desensibilizzano i bambini nei confronti della promiscuità sessuale, rendendoli più vulnerabili agli “argomenti” dei predatori sessuali.

Uso di sostanze. L'uso di sostanze (inclusi alcool e fumo) è diventato drammaticamente diffuso anche tra i preadolescenti, con effetti devastanti sullo sviluppo psicofisico.

L'uso di cannabis prima di 15 anni, ad esempio, è stato collegato ad un rischio maggiore di abuso di sostanze in età adulta, delinquenza, assenze ingiustificate da scuola, problemi mentali inclusi ansia e depressione, un quoziente intellettivo più basso, un livello educativo più basso e maggiore disoccupazione.

Per non parlare delle nuove droghe, di cui spesso non si sa neppure la composizione, acquistabili senza alcun controllo su internet. Purtroppo, è proprio l’eccessiva indipendenza a facilitare il contatto con il mondo dello spaccio, che vede sempre più spesso coinvolti anche i minorenni.

Violenza e abuso. Fenomeni come bullismo e adescamento di minori coinvolgono in particolare i bambini che hanno qualche difficoltà relazionale dovuta, ad esempio, ad un disturbo dell'apprendimento, ad un temperamento timido e ansioso oppure a caratteristiche fisiche (es. aver raggiunto la pubertà leggermente prima o dopo rispetto alla media dei loro compagni).

Come funzionano le app per controllare il telefono dei figli

In commercio ci sono diverse app per il parental control sia per Android che per iOS. Se scegli di utilizzare un software gratuito devi stare attento alle app illegali ed eseguire una scansione per eventuali malware con un buon antivirus.

Come è ovvio che sia, le app a pagamento sono più sicure, più curate e con molte più funzionalità. Prendiamo ad esempio una delle più note, mSpy per cellulari.

Questo software permette di monitorare

- chiamate in entrata e in uscita;
- SMS;
- email;
- messaggerie istantanee (WhatsApp, Instagram, FB Messenger, Hangouts, Skype, Telegram, Tinder, Viber, ...);
- attività sui social network;
- cronologia web;
- applicazioni scaricate;
- foto;
- video;
- rubrica.

Il telefono può essere facilmente geo localizzato tramite segnale GPS o tramite le reti WiFi, se la posizione dovesse essere disattivata. Con la funzione GeoFencing puoi farti avvisare se il telefono entra in zone stabilite da te (es. le zone di spaccio della tua città). Per finire, puoi bloccare/sbloccare a distanza l’intero dispositivo o solo le chiamate in entrata.

Il costo di mSpy è di 26,99 € al mese, con forti sconti se ti trovi bene e decidi di utilizzare l'applicazione per più di un mese. Per utilizzarla è sufficiente installarla sul telefono da monitorare e collegarsi al Pannello di Controllo da smartphone, tablet o pc.

Come usare un’app per il controllo genitori

Come tutte le cose, i software per il controllo genitori vanno usati bene, altrimenti possono essere controproducenti. Quali sono le regole d’oro per non sbagliare?

1. Avere un progetto educativo. È importante prendersi del tempo per riflettere sui valori che si vogliono trasmettere ai figli (es. onestà, rispetto per sé stessi e per gli altri, amicizia, etica del lavoro, …) e stabilire poche regole chiare, coerenti con questi valori. Ad esempio, puoi utilizzare il controllo parentale per limitare il tempo passato online e favorire le attività tradizionali (sport di gruppo, gioco all’aperto, occasioni sociali).

2. Dare l’esempio. Passare del tempo di qualità con i figli è fondamentale per la loro crescita. I genitori sono un modello di come si deve comportare un adulto nella “vita vera”. Se manca questo modello, si rischia che i figli crescano avendo in mente i valori e lo stile di vita proposti dai media.

3. Avere fiducia. Non essere troppo protettivi e lasciare che i figli prendano qualche decisione in autonomia è importante per permettergli di sperimentare le loro capacità di risoluzione dei problemi.

La pedagogia Montessori è tra le più accreditate, e non solo in Italia. Concepita da Maria Montessori nel secolo scorso, questa pedagogia si fonda essenzialmente sul concetto dell’”Aiutami a fare da solo”, ovvero ruota attorno all’indipendenza del bambino, che, aiutato in maniera intelligente, può così sviluppare skill e abilità fondamentali per la vita e per uno sviluppo psicofisico armonioso. Infatti seduce sempre più genitori a casa e maestre a scuola!

Anche noi, come saprete, siamo accanite sostenitrici del metodo montessoriano: nel nostro piccolo cerchiamo sempre di proporre ai nostri bambini attività divertenti e stimolanti che li spingano verso l’indipendenza e ci teniamo a circondarli di materiali fatti apposta per loro, in linea con la filosofia montessoriana. Insomma, siamo convinte, anche per esperienza, che il metodo Montessori sia davvero fenomenale. 

E siamo quindi felicissime di aver scoperto questa nuova collana di libri per mamme e papà il cui intento è proprio quello di introdurre in maniera semplice ed efficace a questa pedagogia, per applicarla anche a casa in maniera corretta: “Montessori Passo dopo Passo” di Edizioni Scuola Viva.

“Montessori passo dopo passo”, per una pedagogia accessibile e semplice: i libri Montessori per genitori che vogliono portare il metodo montessoriano anche a casa

Portare il metodo montessoriano a casa è semplice, ma è giusto conoscerlo, altrimenti si rischia di sbagliare, di proporre un’accozzaglia di attività e di non trarre il giusto beneficio da questa pedagogia. Fior fiore di pedagogisti, educatori, insegnanti e psicologi hanno studiato il metodo di Maria Montessori, e la teoria che possiamo trovare sugli scaffali delle biblioteche e delle librerie è moltissima. Tuttavia, si tratta spesso di libri difficili, accademici, non pensati per i genitori.

Ecco perché ci piace “Montessori Passo dopo Passo”: perché risponde proprio ai bisogni dei “non esperti”, ovvero noi genitori che ci teniamo all’educazione dei nostri figli ma che per svariate ragioni non riusciamo a seguire corsi o ad approfondire in maniera accademica l’argomento. Questa collana, infatti, è un grande aiuto per capire la pedagogia montessoriana in maniera semplice ma seria, per applicarla in famiglia e per capire davvero come vanno utilizzati i materiali Montessori.

Le autrici sono Isabelle Patron (educatrice Montessori che ha scelto per le sue tre figlie l’educazione parentale a casa) e Vanessa Toinet (anche lei educatrice Montessori che ha creato una scuola Montessori innovativa). I testi nascono dalla loro esperienza di vita e sono pensati per essere accessibili e comprensibili, semplici e fruibili da tutti: ci sono quindi spiegazioni completate con schemi, materiali, obiettivi per ogni tappa, ecco il perché del nome della collana: “Passo dopo passo”! E ci sono anche interessantissime tabelle cronologiche per essere sempre sicuri di utilizzare i giusti materiali con i bambini a seconda della loro età.

Il primo titolo che troviamo è “Vita Pratica”, per capire al meglio i concetti di Vita Pratica e Vita Sensoriale, fondamenta della pedagogia Montessori e necessari al bambino a partire dai due anni, per costruire le solide basi di indipendenza, di fiducia e di apprendimento in un periodo sensibile. Le spiegazioni vertono su come insegnare la concentrazione, la percezione, la comprensione e i gesti che serviranno in futuro ai bambini (come ad esempio quelli per la scrittura, il linguaggio e la riflessione al calcolo). In questo modo si familiarizza presto con delle nozioni, ad esempio il sistema decimale con la Torre rosa.

Il secondo libro della collana, “Il linguaggio”, presenta in maniera molto chiara e dettagliata tutte le pratiche montessoriane per insegnare scrittura, lettura e linguaggio. Il bambino scopre le lettere, comincia a leggere e a scrivere, sempre attraverso l’uso dei materiali come le lettere smerigliate, gli alfabeti mobili o le lettere da disegnare, intuendo anche la grammatica.

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Si continua poi con “Il calcolo”, che spiega benissimo i processi per utilizzare i materiali che aiutano il bambino a sviluppare il suo spirito matematico. Il bambino gioca con i numeri, fa le quattro operazioni aritmetiche attraverso schemi e disegni presentati nel libro.

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Infine, ecco “I grandi racconti”, al cui interno troviamo i 5 grandi racconti montessoriani sulla storia dell’universo, del pianeta, della vita, dell’uomo e dell’invenzione della scrittura e dei numeri (oltre che svariati materiali visuali, informazioni complementari e attività), pilastro della pedagogia Montessori e base della cultura del bambino a partire dai 6 anni, che stimolano la curiosità e soddisfano la voglia di sapere dei bambini incrociando storia, geografia e scienze.

E per finire con il botto, ecco il libro perfetto per chi vuole cominciare ad applicare la pedagogia Montessori concretamente a casa costruendo gran parte del materiale montessoriano: nel libro “Materiale fai da te” Scuola Viva propone schede da fotocopiare o ritagliare, accompagnate da spiegazioni e istruzioni per realizzare la scatola dei colori, i cassetti di geometria, la banca dei numeri, le tavole di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione, le lettere smerigliate, quelle mobili…

È nato nel 1992 (sì, ha già diciassette anni!), si estende su 850.000 metri quadrati, è suddiviso in cinque aree tematiche, ha 48 attrazioni fenomenali, 15 show, 25 punti ristoro, 20 negozi: parliamo di Mirabilandia, il più grande parco divertimenti d’Italia, che anche quest’anno si rinnova e, finalmente, il 6 aprile riapre i battenti per la nuova stagione!

Riapre Mirabilandia, per una nuova sorprendente stagione: il parco divertimenti più grande d’Italia riapre i cancelli il 6 aprile 2019

Mancano pochissimi giorni! Il 6 aprile 2019 Mirabiandia riapre i cancelli, per immergere le famiglie nel parco divertimenti più grande d’Italia, quello famosissimo per Katun, iSpeed e Divertical (che sono entrate nel guinness dei primati!), ma anche per il mondo dei cowboy e quello dei dinosauri (che, manco a dirlo, è il preferito dei miei figli).

Mirabilandia è davvero un paradiso per famiglie: nel cuore dell’Italia, in una zona meravigliosa (noi ci concediamo sempre anche una gita nella favolosa Ravenna, prima di fare una capatina al mare!), propone giochi adrenalinici, ma anche attrazioni per i più piccoli e percorsi imperdibili che immergono per un giorno in un’atmosfera magica, come essere nel mondo della fantasia.

Anche quest’anno non mancheranno le novità: da metà aprile, infatti, i visitatori di Mirabilandia potranno passeggiare in una nuova area di 35.000 metri quadrati dove grandi e bambini potranno vivere una Ducati Experience immersiva e unica. Qui ci sarà l’attesissimo Desmo Race, un duelling coaster interattivo, una montagna russa a doppio binario che promette di fare sentire tutti dei veri piloti Ducati! Il tutto immersi in un’intera area dedicata a Ducati, l’amatissimo marchio motociclistico, all’interno della quale ci saranno anche nuove attrazioni per i più piccoli, “Diavel Ring”, “Kiddy Monster” e “Scrambel run”, oltre a 8 simulatori per vivere l’esperienza di guidare virtualmente una Ducati!

Anche gli spettacoli, fiore all’occhiello del parco divertimenti, si rinnoveranno per questo 2019, e la novità più attesa è certamente il “The Greatest Circus”, un mega spettacolo circense portato in scena dai grandi artisti di Mirabilandia, tra ballo e canto. Ci saranno poi “Magic Varietè” (un Moulin Rouge per tutti, un’esperienza parigina spettacolare) e il classico “Sfida a Hot Wheels City” (uno show stunt mozzafiato!). E non dimentichiamo la Grande Parata Finale che ha luogo ogni giorno appena prima della chiusura del parco, con le mascotte Otto, Mirabella, Mike, Arturo, Camillo, Fanny e il cast intero che delizieranno gli ospiti con un magnifico show itinerante.

Oltre agli ingressi standars, Mirabilandia proporrà anche quest’anno appuntamenti extra imperdibili, come lo Slime Fest (inutile dire che i miei figli non potranno mancare ad un evento dedicato allo slime, vista la loro passione che non sembra scemare!) e Pigiamalandia. E poi, naturalmente, il compleanno del parco e l’Halloween estivo.

Per questa primavera i bambini fino ai 10 anni avranno addirittura l’ingresso omaggio prenotando l’offerta Parco-Hotel (a partire da 49.90 euro), quindi c’è da approfittarne! E anche gli abbonamenti sono super convenienti: partono da soli 49.90 euro!

Per tutte le altre informazioni di servizio, quelle sui biglietti e su come arrivare al parco, così come sulle strutture e sull’accessibilità, basta visitare il sito di Mirabilandia! E qui ecco il calendario delle aperture e degli appuntamenti:

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Sara

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Cecilia

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