Possiamo essere preparatissime, avere una borsa cambio perfetta, essere le maghe del cambio pannolino, ma a volte le emergenze capitano. Capita che ci troviamo fuori casa, o in viaggio, o a fare la spesa, e che il pannolino abbia proprio bisogno di essere cambiato, anche con la valigia, le borsine dello shopping in mano o quando siamo da sole.
L’importante? Prepararsi prima e seguire qualche trucchetto che ci renderà la vita, e il cambio pannolino, più semplice e senza pensieri!
Innanzitutto, le salviette usa e getta per l’igiene non dovrebbero mai mancare non solo nella borsa del cambio pannolino, ma anche in quella che usiamo tutti i giorni, o in macchina. Insomma, dovrebbero essere sempre a portata di mano. Scegliamole il più possibile naturali e dedicate e utilizziamole nelle situazioni scomode. Noi abbiamo scoperto le salviettine di Lillydoo che sono extradelicate e composte dal 99% d'acqua, con un tocco di olio di mandorle. E poi teniamone sempre una grande e in cotone per l’appoggio in tutti i luoghi, per costruire una sorta di fasciatoio.
Sugli App Store e su Google Play ci sono varie applicazioni da scaricare sul cellulare per geolocalizzare il fasciatoio pubblico più vicino (quelli presenti nelle strutture pubbliche o nei locali), come ad esempio “Baby Pit Stoppers”: in questo modo sarà molto semplice trovare quello più vicino a noi senza entrare nel panico!
Quando il pannolino sta scoppiando in aereo o in treno, la situazione si fa scomoda, poiché spesso in luoghi così piccoli non c’è il fasciatoio. Ecco allora che dobbiamo trovarne uno d’emergenza, fatto da noi: se abbiamo il passeggino a portata di mano, ribaltiamo lo schienale creando un piano d’appoggio. Sull’aereo, invece, cerchiamo la collaborazione di altri passeggeri o delle hostess e degli steward: basterà trovare due sedili vicini liberi e utilizzarli come un piano, stendendo un panno o la salvietta che portiamo nella borsa del cambio pannolino.
A volte l’emergenza pannolino è anche casalinga, ovvero: quante volte ci siamo ritrovati senza pannolini puliti in casa perché ce li siamo dimenticati o perché non avevamo tempo per uscire a fare la spesa? Con Lillydoo, ad esempio, possiamo sottoscrivere un comodissimo abbonamento cucito sulle nostre esigenze per ricevere a casa ogni mese la fornitura di pannolini di cui abbiamo bisogno, a un prezzo conveniente rispetto all’acquisto singolo. Se vi interessa, potete provare il pacchetto prova che Lillydoo mette a disposizione per provare i loro pannolini (belli, delicati e senza profumi!).
E quando la notte il pannolino sta scoppiando ma il nostro angioletto si è appena addormentato o sta sognando nella pace dei sensi? Svegliarlo e cambiarlo? Oppure rischiare che si riempia ancora di più e che sporchi tutto? Possiamo provare a cambiarlo, in questo caso, utilizzando tutta la delicatezza di cui disponiamo. E un trucco per rendere più dolce l’operazione è scaldarsi le mani prima di procedere all’operazione, sfregandosele bene o passandole sotto l’acqua calda, per evitare la sensazione di shock termico sulla pelle del bambino, spesso tra le prime cause di risveglio.
Durante lo svezzamento, quando i bambini cominciano a passare dal latte materno o in formula ai cibi più solidi e variegati, la frutta è tra i primi alimenti ad essere inseriti nella dieta. Frullata, a pezzi o proposta in varie forme, è essenziale per lo svezzamento. Ma spesso i genitori pensano che i succhi di frutta possano essere una valida integrazione o sostituzione.
In realtà in un articolo pubblicato sul sito dell’accademia americana di pediatria gli studiosi mettono in guardia dai succhi di frutta in età pediatrica, sia sotto l’anno sia negli anni successivi. Ma vediamo meglio perché e cosa scegliere al posto dei succhi di frutta in età pediatrica.
L’articolo pubblicato su AAP lo dice chiaro e tondo: i succhi di frutta non hanno benefici nutrizionali per i bambini sotto ai 12 mesi e non dovrebbero essere inseriti nella loro dieta durante lo svezzamento. Questo perché, per quanto i succhi vengano percepiti dai genitori come un valido sostituto alla frutta fresca, in realtà essendo processati non danno ai bambini l’apporto necessario di fibre, ma, anzi, al contrario hanno troppo zucchero e troppe calorie.
Ecco perché sotto i 12 mesi di vita i succhi di frutta sono da evitare ed ecco perché anche quando i bambini crescono è sempre meglio scegliere la frutta fresca e limitare i succhi di frutta. Per i bambini da 1 a 3 anni, ad esempio, i succhi di frutta giornalieri non dovrebbero superare i 100 grammi. Per quelli dai 4 ai 6 al massimo 200 grammi. Per i bambini di 7-8 anni una tazza al massimo.
Anche l’abitudine di riempire i bicchieri e le tazze dei bambini con succo dovrebbe essere da evitare, secondo i pediatri. Portare nelle famose sippy-cup (i bicchieri in plastica chiusi da cui i bambini possono bere durante il giorno senza rovesciare i liquidi, portandoseli in giro) il succo di frutta è infatti un incentivo a bere il succo durante la giornata, dilazionandone l’assunzione, e questo non è solo dannoso per la salute a causa dello zucchero e delle calorie, ma anche per i denti, che rimangono esposti tutto il giorno allo zucchero e ai carboidrati.
Detto questo, le abitudini da seguire sono semplici. Non dobbiamo insomma pensare che rinunciare al succo di frutta sia un peso o una scomodità, ma dobbiamo semplicemente abituare noi e i nostri figli ad altre modalità di assunzione della frutta.
Innanzitutto, scegliamola sempre di stagione, in modo che sia fresca e non dannosa per l’ambiente, e in modo da assicurare le giuste fibre ai bambini.
Possiamo poi scegliere quella più comoda, in caso di pasti fuori casa, come i frutti rossi o le fragole in estate (che sono già “porzionati”), le banane, i mandarini in inverno…
Quando scegliamo il succo di frutta (perché naturalmente non è vietato berne), prendiamolo 100% di frutta, senza zuccheri aggiunti: non solo sono molto più salutari, ma sono anche più buoni, e una volta che il palato si abituerà a percepire meno zucchero tutto sarà più gustoso.
In estate, poi, possiamo puntare sugli smoothie fatti in casa al momento e sui succhi vivi, per rinfrescare, dare energia ai bambini e proporgli frutta comunque fresca ma in un formato più “divertente”.
E infine, in generale, abituiamo i bambini a bere sempre molta acqua naturale, e non le bibite: anche questo porta a cercare nei liquidi sempre più sapore!
Gli esperimenti scientifici sono sempre una buona idea, a casa e a scuola: i bambini, infatti, imparando attivamente acquisiranno meglio le nozioni alla base, perché le vedranno applicate concretamente e non solo in maniera astratta in un testo!
E poi sono super divertenti, no? Ecco quindi una selezione dei migliori esperimenti per i bambini delle elementari, da provare a casa o a scuola per imparare la scienza in maniera completa, divertente ed efficace.
Un esperimento semplice e veloce ma molto d’effetto, che piace un sacco ai bambini: sfruttando le diverse densità e i diversi pesi dei liquidi come acqua e olio, sarà infatti possibile ricreare in una bottiglia di plastica o di vetro trasparenti un oceano in miniatura, studiando poi sui libri di scuola l’ecosistema oceanico. Come realizzare questo oceano in bottiglia? Qui tutto il procedimento.
Scommettiamo che anche voi avrete in casa qualche pigna. Bene, non utilizziamole solo per ornare casa con i lavoretti dei bambini, ma approfittiamone per un esperimento per capire perché le pigne si chiudono e si schiudono. È semplicissimo: serviranno tre barattoli in vetro (o bacinelle, a seconda della dimensione delle pigne). In una ci saranno le pigne, in un’altra dell’acqua calda e nell’altra ancora dell’acqua fredda. Con delle pinze i bambini immergeranno le pigne nelle bacinelle di acqua osservando quali si chiuderanno prima. Subito si chiuderanno quelle nell’acqua fredda, mentre quelle nell’acqua calda si rimpiccioliranno più lentamente. Rimettendole poi nella bacinella vuota, sarà interessante osservarle mentre pian piano si riaprono. La risposta alla domanda “perché si aprono e si chiudono?” è semplice: dipende tutto dall’umidità. Quando c’è caldo e asciutto le pigne in natura si aprono per rilasciare i pinoli, mentre quando c’è freddo e bagnato restano chiuse per proteggere l’interno.
Qui troverete le istruzioni per realizzare un affascinante tornado in barattolo, per studiare concretamente insieme ai bambini il principio che sta dietro alla formazione dei tornado, intensi e distruttivi coni d’aria che ruotano su se stessi.
Per capire come funziona il ciclo dell’acqua sul nostro pianeta, bastano una busta per la conservazione dei cibi e dell’acqua.
Prendiamo un sacchetto di plastica ermetico e disegniamoci sopra una nuvola, un sole e, in basso, la linea del mare. Riempiamo il fondo con poca acqua (circa due dita) e attacchiamo con dello scotch il nostro sacchetto su una finestra esposta al sole. L’esperimento si terrà lungo le stagioni, poiché i bambini potranno vedere come l’acqua si comporta nelle giornate di sole e in quelle grigie.
Andava super di moda negli anni Ottanta e Novanta: parliamo della lava lamp, la lampada che imita i movimenti della lava di un vulcano all’interno di un contenitore trasparente, con movimenti affascinanti e divertenti. Con i bambini possiamo realizzarla in casa, con un esperimento che coinvolge fantasia e creatività, oltre che scienza (perché poi potremo studiare il principio per il quale due elementi liquidi opposti e bipolari non possono mai diventare omogenei). Qui trovate materiali e procedimento.
Da mamme, vi sarete certo trovate nella situazione in cui il vostro bimbo, sfortunatamente, si ritrova a vomitare senza sosta e senza perché, o con una dissenteria che lo debilita moltissimo. In questi casi, un po’ di panico sale, soprattutto se la gastroenterite sembra eccessivamente forte e si dilunga nel tempo.
Molti non lo sanno, ma molte di queste gastroenteriti sono causate dal Rotavirus, che colpisce quasi tutti i bambini sotto i cinque anni, portandoli ad avere forte vomito e forte diarrea, che portano a importante disidratazione e, nei casi peggiori, al ricovero in ospedale.
Ma come riconoscere questo Rotavirus? E cosa fare per prevenirlo?
Vomito e diarrea sono disturbi molto frequenti nei bambini. Ma quando gli attacchi diventano gravie accadono più volte al giorno (possono arrivare fino a venti!), allora è importante agire per combattere questa situazione. La gastroenterite acuta, infatti, molto spesso è dovuta al contagio da Rotavirus e può diventare pericolosa, portando i bambini ad un grave stato di disidratazione e arrivando a dover richiedere l’ospedalizzazione (nei casi più gravi).
Ciò che dobbiamo sapere è che, essendo il Rotavirus molto contagioso, quasi la totalità dei bambini sotto ai cinque anni lo contrae (si parla del 95% dei bambini), e il primo contagio avviene solitamente già nel primo o nel secondo anno di vita. I lattanti, dunque, sono particolarmente soggetti a questo virus: fra i tre e i ventiquattro mesi, quindi, potrebbero manifestare i tipici sintomi, ovvero febbre, vomito e diarrea persistenti (che, in rari ma gravi casi, arrivano a interessare anche il sistema respiratorio, quello epatico, renale, linfodonale e neurologico).
Man mano che cresceranno, tuttavia, i bambini svilupperanno difese più efficaci nei confronti del virus e la gastroenterite, una volta contratta, risulterà via via meno potente. Di conseguenza, è bene sapere che la prima infezione da Rotavirus (in questi mesi) sarà la più grave.
Nei neonati, invece, i sintomi sono di solito modesti o quasi assenti, grazie alla presenza degli anticorpi materni. E i più soggetti? Sono i bambini sotto i 24 mesi (come accennato), i bambini nati prematuri e quelli nati con un basso peso, che si ritrovano più vulnerabili.
Il contagio avviene per via oro-fecale, ma anche per via respiratoria o per semplice contatto (tra persone ma anche con superfici e cibi contaminati, poiché il Rotavirus è molto resistente), ed è per questo che i bambini ne sono molto soggetti, essendo facile entrare in contatto con il virus.
Il problema della gastroenterite da Rotavirus è proprio la disidratazione a cui accennavamo, poiché vomito e diarrea, se non compensati, causano uno squilibrio idroelettrolitico che diviene pericoloso. Il trattamento clinico, dunque, è simile a quello delle semplici forme diarroiche: il bambino andrà reidratato efficacemente (per via orale o, se il bimbo è ospedalizzato per una forma grave di gastroenterite, per via endovenosa o con sondino naso-gastrico), affiancando anche probiotici e sali minerali (lo zinco).
Essendo un virus ed essendo così contagioso, la prevenzione del Rotavirus non è semplice, poiché l’igiene e la pulizia non bastano (come bastano, invece, per prevenire altre forme diarroiche). Aiutano, certo, ma non sono sufficienti.
Ciò che dobbiamo fare, dunque, è parlare con il medico, che saprà consigliarci come muoverci per evitare il contagio. Soprattutto, sarà necessario rivolgersi al pediatra nel momento in cui il nostro bambino manifesterà i sintomi del Rotavirus (malattia che, dopo un periodo di incubazione di due giorni, dura solitamente tra i 3 e gli 8 giorni), che sono i seguenti:
Febbre (anche a 40° o più)
Frequenti attacchi di vomito e di diarrea, abbondanti
Sonnolenza, dolore e irritabilità
Segnali di disidratazione come bocca secca, poca pipì, sete eccessiva e pianto senza lacrime.
A mio parere l’edicola è un luogo magico per i nostri bambini. Per due motivi, principalmente. Primo: perché mi piace da matti vedere i miei figli che scelgono le riviste che più amano, i fumetti che li appassionano e i giornalini che adorano leggere. Secondo: perché tra figurine e giocattoli, scoprono il mondo delle collezioni, che io da bambina ho amato moltissimo e che sono contenta stiano adorando anche loro.
In quest’ultimo anno mio figlio si è appassionato soprattutto ad una collezione: quella dei SuperZings, piccoli personaggi divertentissimi da raccogliere e da sfruttare in numerosissimi giochi (che il mio bambino ama inventare!). Ora però abbiamo scoperto anche i MojiPops, che mi piacciono perché attraverso il gioco e la collezione parlano ai bambini - in maniera super divertente - le emozioni!
Il mondo cambia, e i giocattoli con lui. Ma anche se cambiano d’aspetto, le emozioni di fondo non cambiano. Basta pensare al magnifico ricordo che tutti abbiamo delle sorpresine degli ovetti di cioccolato, o dei mostriciattoli e dei piccoli oggetti di cartoleria che trovavamo nelle merendine, no? Bene, anche i nostri bambini, figli di una generazione diversa, hanno le loro piccole collezioni, e quelle che a me personalmente piacciono di più sono quelle che troviamo in edicola.
Noi abbiamo un piccolo rituale: ogni domenica andiamo nell’edicola della piazza vicino a casa nostra e scegliamo una rivista per uno, per goderci la lettura in relax. Mi piace però anche fare sempre un regalino ai miei figli, lasciando che scelgano qualcosa di sfizioso. E guarda caso finiscono sempre sui SuperZings e sui MojiPops (che sono appena arrivati nelle edicole italiane, se vi state chiedendo cosa sono!).
I SuperZings forse li conoscete già: si tratta dei piccoli personaggi collezionabili, supereroi in miniatura intenti a combattere i supercattivi della città sui loro superjet. Dopo la serie 1 in questi giorni è arrivata la serie 2: inutile dirvi che siamo corsi in edicola.
Nella nuova serie ci sono 80 personaggi collezionabili, ed è possibile acquistare il classico pacchetto con un personaggio oppure i pacchetti con i nascondigli, con i superjet, la guida a fumetti … E come nella prima serie, i bambini possono riconoscere i buoni dai cattivi (sono tutti oggetti o alimenti quotidiani resi simpaticamente buoni o cattivi), giocando alla rivalità in maniera positiva e costruttiva, giocando con gli amici, creando scenari e scambiando le figure.
Come dicevo, in edicola sono arrivati però anche i MojiPops, super carini e divertenti, per creare scenari, giocare, collezionare e scambiare, di nuovo dai creatori dei SuperZings (MagicBox). In Italia è da poco arrivata la serie 1 di questo magico mondo ambientato a Moji City, nel quale i MojiPops lavorano, si svagano e giocano.
I MojiPops sono interessanti non solo per le possibilità di gioco, ma soprattutto perché si fondano sul concetto dell’espressione delle emozioni attraverso i loro piccoli volti, con 12 facce che riflettono 12 emozioni. Si dividono in otto categorie e sono ispirati come i Superzings alla quotidianità (con gli oggetti della casa che diventano animati), agli animali, agli esseri umani, alle professioni…
I bambini possono partire dallo starter pack, un pacchetto nel quale troviamo la guida a fumetti per capire bene bene il mondo dei MojiPops e i giochi che possiamo fare con loro, oltre ad un primo pacchetto con tre personaggi e degli adesivi speciali.
Ci sono la gelateria, il campo da calcio, gli strumenti musicali, il mondo dello sport, quello dei videogiochi… E poi ci sono i PhotoPop, perché i MojiPops sono appassionati di selfie e di set fotografici, e i bambini possono divertirsi a creare questi set dove i MojiPops si maschereranno e scatteranno divertentissime e bellissime fotografie!
I SuperZings e i MojiPops si trovano, come dicevamo, in edicola, ma anche nei migliori negozi di giocattoli e ovviamente su Amazon!
No, non stiamo parlando di gioielli raffiguranti i personaggi Disney, quelli ce ne sono già a bizzeffe. Stiamo parlando di collane, orecchini e pendenti ispirati all’immaginario dei cartoni animati più amati!
Avete presente la magnifica collana di Jasmine? O quella di Aurora della Bella Addormentata nel Bosco? E i classici orecchini in cristallo che rendono Cenerentola una principessa a tutti gli effetti? Sono piccoli dettagli che hanno reso i personaggi Disney più amati le icone che conosciamo, i modelli - anche a livello di stile - ai quali ispirarci. Le principesse Disney si possono amare o odiare, insomma, ma questi dettagli sono davanti agli occhi di tutti e quante volte da bambini abbiamo sognato di indossarli? Ora è possibile, grazie a Diamond Treats!
Diamond Treats è un’azienda orefice del Regno Unito, la gioielleria online dello storico negozio Satyan Jewellers, che da più di 35 anni si occupa di gioielli in UK. Si trova a Londra, ma vende in tutto il mondo, e i i suoi gioielli sono davvero meravigliosi.
La novità nel loro catalogo sono proprio questi gioielli ispirati dai personaggi Disney. Il pensiero alla base è il fascino che i cartoni animati Disney suscitano in tutto il mondo da quando nel 1937 debuttò Biancaneve e i Sette Nani: le canzoni, i volti dei personaggi, le ambientazioni… Tutto oramai è entrato nell’immaginario comune, come per tutti i lungometraggi firmati Walt Disney.
Ma se ci pensiamo non sono solo gli abiti magnifici e le ambientazioni a suscitare fascino. Ci sono anche tutti quei piccoli dettagli, come i gioielli, che tutti abbiamo sognato. Io personalmente ricordo quanto amavo la collana di Jasmine di Aladdin, o gli orecchini a cerchio di Esmeralda del Gobbo di Notre Dame… E se mi avessero detto che un giorno avrei potuto indossarli, beh, prima non gli avrei creduto, e poi avrei subito fatto gli occhi a cuore!
Guardate ad esempio la famosa collana di Jasmine…
O quella di Aurora…
E poi ci sono gli anelli visti in Robin Hood…
La collana indiana di Pocahontas…
La tiara di Elsa (per la gioia di tutti i bambini della nuova generazione!)…
Gli orecchini della Regina di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie…
Tutti sono meravigliosi e, soprattutto, assolutamente indossabili, e non carnevalate.
Per ora questi gioielli sono solo rendering 3D perfetti, creati dal team di designer della Diamond Treats. Per gli interessati, l’azienda spedisce i disegni in CAD su richiesta: basta inviare una mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o visitare il loro sito.
Sono sempre di più i genitori che decidono di dare una linea montessoriana all’educazione dei propri figli, e questo significa fornire loro sin da piccolissimi un ambiente consono alla loro crescita indipendente (con, ad esempio, il lettino montessoriano), ma anche optare per giocattoli montessoriani, che siano quindi in materiali naturali e che abbiano uno scopo educativo e di aiuto al “fare da soli”.
Ma dove comprare i giochi montessoriani? In effetti i giocattoli definiti “montessoriani” non costano poco. Ma se facciamo attenzione possiamo trovare giochi Montessori vari e diversi anche a prezzi più contenuti. Ecco la nostra selezione.
Innanzitutto, all’Ikea: come sappiamo il colosso svedese dei mobili e degli accessori low-cost punta molto sui materiali naturali come il legno, e nella sezione dei mobili per bambini troviamo moltissimi spunti montessoriani. Ad esempio, questi 11 giochi Montessori da Ikea, come la cucina per bambini per imitare la vita adulta di mamma e papà, la lavagna per esprimere la creatività, le tazzine giocattolo o le tende.
Su Amazon, poi, troviamo moltissime proposte, come questo cubo per gli incastri in legno, semplice ma utile (acquistabile qui).
Oppure come questa tavola per incastri, un puzzle di nuovo in legno che aiuta i bambini con la coordinazione occhio e mano e che presenta oggetti e figure della natura e di uso quotidiano (e può quindi diventare uno strumento per aiutare il linguaggio con storie e racconti). Lo troviamo qui.
Bellissima ed economica è la tavoletta delle curve montessoriana, utile per i bambini che si avviano verso le elementari e che avranno bisogno di un aiuto (efficacissimo!) per la preparazione alla scrittura. Ed è davvero divertente, oltre che utile, e i bambini si divertono moltissimo concentrandosi e rilassandosi. La troviamo qui.
Sempre per sviluppare al meglio (divertendosi) la manualità fine e la coordinazione occhio-mano per Maria Montessori sono importanti i lacci. Qui troviamo la scarpa dei lacci, un giocattolo super economico (costa 7 euro) per imparare ad allacciarsi le scarpe, un’attività indirizzata anche all’indipendenza.
La casa editrice L’Ippocampo ha da poco sviluppato anche dei cofanetti deliziosi e super utili per imparate giocando le forme, i colori, gli oggetti di casa, gli animali… Qui ad esempio trovate il cofanetto sui colori, per imparate le tonalità e le classificazioni anche attraverso la sensorialità.
Infine, molto montessoriano è anche il gioco dei chiodini, per sviluppare la manualità fine con attenzione (perché viene stimolato anche il senso del pericolo, insieme a quello della precisione). Qui ne troviamo uno molto bello e accessibile a tutte le tasche.
Se avete seguito le mie stories su Instagram sapete già che giovedì sono stata al Salone del Libro di Torino, per seguire questa edizione e sbirciare le novità editoriali per bambini. Il mio interesse, però, non era solo rivolto ai libri per ragazzi, ma anche alle proposte didattiche più innovative, come quella di MyEdu, che offre un servizio per scuole e famiglie davvero incredibile.
Già conoscevo questa realtà, ma giovedì mattina ho potuto anche assistere ad un loro laboratorio per le scuole elementari attorno al tema dell’educazione civica, materia alla quale sono molto affezionata e che sono convinta debba tornare nelle scuole. Perché educazione civica non significa solo e meramente sapere la Costituzione e le regole generali di convivenza, ma vuol dire imparare cosa significano il rispetto, l’empatia, le emozioni e il loro riconoscimento… Educazione civica, insomma, significa saper vivere bene con gli altri e con se stessi, e MyEdu ha centrato in pieno l’obiettivo!
MyEdu, un’iniziativa di FME Education S.p.A., si occupa di realizzare contenuti didattici innovativi per lo studio e la formazione dei ragazzi, a scuola e a casa, per le famiglie e per gli insegnanti. Mi piace molto perché i loro servizi sfruttano in maniera intelligente, efficace e creativa gli strumenti digitali e la tecnologia, aiutando i ragazzi a vivere meglio ogni materia, divertendosi e imparando allo stesso tempo.
Giovedì al Salone del Libro di Torino, nell’ambito dell’iniziativa Riconnessioni della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, gli esperti di MyEdu hanno quindi tenuto un laboratorio per le classi della scuola primaria, per trasmettere i valori dell’educazione civica attraverso attività digitali interattive, che permettono ai bambini di partecipare attivamente alla lezione, in maniera collettiva e individuale. Insomma: giocando!
I bambini sono stati coinvolti dall’inizio alla fine in una lezione poco frontale ma molto partecipata, nella quale hanno costruito insieme all’animatrice il percorso alla scoperta dell’educazione, del rispetto e delle emozioni, argomenti secondo me fondamentali per una crescita armoniosa, sana e completa, soprattutto in un mondo nel quale le emozioni spesso non vengono affrontate come si deve.
Ma i servizi di MyEdu non si fermano qui. Questa lezione era solo uno degli esempi che il pubblico ha potuto vedere e toccare con mano anche nello stand E86 all’interno del Salone, nel Padiglione 1: passando di lì ogni bimbo ha la possibilità di provare concretamente gli strumenti e i servizi, studiare il fondo del mare toccando direttamente le alghe e i pesci, ad esempio, ascoltare le musiche e i suoni, provare le applicazioni per il tablet per fare i compiti divertendosi…
Questa, infatti, è la mission di MyEdu, che offre agli insegnanti e ai genitori dei programmi per tablet davvero divertenti, ludici ed efficaci, che aiutano i bambini ad acquisire nozioni attraverso il gioco. Perché a volte le classiche lezioni non bastano, oppure non c’è tempo di approfondire, ed è allora che i servizi di MyEdu diventano preziosi!
I servizi coprono tutto il mondo della scuola dell’obbligo: ogni bambino e ragazzo, insomma, può trovare il programma che fa per lui, per preparare al meglio la materia o l’argomento che deve approfondire. E senza aggiungere peso agli impegni, perché l’aiuto che dà MyEdu è leggero ed efficace, mirato e divertente. Il tutto, naturalmente, in linea con le direttive ministeriali, dal momento che il MIUR sta promuovendo l’utilizzo degli strumenti multimediali come strumenti preziosi per la crescita e l’apprendimento.
Se MyEdu vi ha incuriosito quanto ha incuriosito me, vi consiglio di fare un giro sul sito internet. Qui troverete i servizi per la famiglia e per le scuole, e le indicazioni su come costruire una proposta didattica su misura per i bambini!
#FMEEducation
Non so voi, ma io, lavoro o non lavoro, sono sempre di fretta. Credo sia una prerogativa delle mamme: siamo praticamente delle Super Women che corrono di qua e di là, e al di là dei momenti di scoramento e stanchezza, solitamente ce la facciamo a fare tutto.
Detto questo, sono moltissime le cose alle quali rinuncio per incastrare tutto, e ormai ho imparato trucchi e scorciatoie per riuscire comunque a fare ciò che amo e ciò che devo fare quotidianamente. E credo che per moltissime mamme sia così: a volte ci concediamo una cena delivery, l’estetista ormai siamo noi stesse nei momenti ritagliati, lo shopping lo facciamo insieme ai bambini. Arriviamo stanchissime la sera, ma è una soddisfazione, vero?
Beh, proprio a proposito dell’estetista voglio dirvi una cosa: è vero, ogni tanto mi concedo il parrucchiere e una ceretta nel centro estetico, ma mica ho tempo ogni settimana di farmi coccolare! Ecco perché mi ritaglio quasi sempre dieci minuti al giorno per me, anche solo per fare una maschera veloce o per uno scrub rigenerante, rigorosamente in casa. Ed ecco perché quest’anno mi sento di consigliare un regalo per la festa della mamma che può aiutare tutte le super mamme dalla vita frenetica a non rinunciare ai momenti dedicati alla cura della bellezza!
Il regalo perfetto quest’anno, dunque, è Foreo, una piccola coccola da regalare alla propria mamma per concederle un momento di skincare quotidiano, efficace e rilassante, da utilizzare dove e ogni volta che si vuole!
Foreo è un dispositivo di bellezza pratico, comodo, piccolo e super efficace, per una coccola quotidiana veloce (e quindi è perfetto per le mamme sempre di corsa!) che permette di dare una spinta alla pelle del viso con mini trattamenti velocissimi. Insomma, lo si tiene in borsa o in bagno, lo si sfodera nei momenti di pace o di bisogno e ci si lascia rigenerare! Anche perché spesso e volentieri capita di non avere i venti minuti che le classiche maschere viso richiedono, no?
Volete un esempio? Io mi sono innamorata di Iris, per il contorno occhi, che devo dire essere un po’ il mio punto debole, dal momento che lo stress e la stanchezza influiscono moltissimo sulla pelle attorno agli occhi. Bene, con Iris (che è stato approvato da un team di oculisti) posso fare un trattamento della durata totale di un minuto (30 secondi a occhio) dopo aver applicato le mie solite creme e siero. E si ricarica tramite USB.
Grazie alla tecnologia T-Sonic™ alternata per ridurre l’insorgere di occhiaie, borse sotto gli occhi e rughe che aggiungono anni indesiderati al tuo viso, Iris agisce direttamente sulle rughe, sulle borse e sulle pieghe, con un massaggio super piacevole, per ridurle e darmi immediatamente un aspetto più rilassato e rimpolpato.
Il bello è che ci sono due modalità di massaggio: in modalità Pure, Iris riproduce delicatamente la sensazione di un massaggio agli occhi manuale con un leggero movimento tamburellante per prevenire i segni dell’invecchiamento prima della loro comparsa. La modalità Spa combina il tamburellamento con delicati impulsi, per eliminare gli inestetismi più pronunciati. Tutto questo leviga la zona del contorno occhi riducendo tutti gli inestetismi.
Dove si trova Foreo? Innanzitutto sul loro sito, oppure in tutti i punti vendita Sephora, dove per la festa della mamma troveremo due diversi set selezionati dai loro esperti in edizione limitata!
Si chiama “The oil cleansing method” e da qualche tempo va moltissimo. Chi lo utilizza nota benefici a lungo termine non indifferenti ed è quindi molto provato. Si tratta di un metodo attraverso il quale ci si lava la pelle del viso attraverso degli oli, e non più saponi, per renderla più luminosa, sana, meno sensibile e meno grassa (a seconda della nostra pelle).
Perché funziona? Innanzitutto perché non vengono più utilizzati elementi chimici e derivati dal petrolio, che a lungo andare danneggiano la pelle. Soprattutto, però, ad aiutare la cute è il fatto di utilizzare proprio l’olio. Quando infatti ci laviamo il viso con il sapone o i detergenti classici, rimuoviamo quasi del tutto lo strato oleoso di protezione della nostra pelle ed essa si ritrova a compensare creando altro olio. Inoltre i prodotti che utilizziamo sono spesso arricchiti con profumi e sostanze che irritano la pelle, e le pelli più sensibili ne risentono moltissimo.
Tutti i tipi di pelle ne possono quindi beneficiare, ma qui ecco una ricetta perfetta sia per la pelle grassa sia per quella secca, da mettere nella nostra routine quotidiana sostituendo il classico lavaggio del viso con sapone.
Per la pelle grassa, l’olio da scegliere è fondamentale. Ad esempio, non andrà bene quello di cocco, poiché tende ad occludere i pori. Il migliore è invece l’olio di semi di vinacciolo, o di semi d’uva, esattamente quello estratto dagli acini. Oppure, ottimi sono anche quello di camelia, di albicocca, di cartamo o di semi di meadowfoam (detto anche la schiuma del prato). Si trovano tranquillamente in erboristeria.
Per preparare questo olio per la detersione del viso di pelli grasse servono solo una boccetta contagocce (che è la più indicata per l’utilizzo), l’olio di semi di vincciolo e qualche olio essenziale che ora vi indicheremo.
Direttamente nel boccettino, versiamo due gocce di olio essenziale di geranio, due di tea tree, due di rosmarino e due di menta piperita. Aggiungiamo quindi 30 ml di olio di vinacciolo e 30 ml di olio di camelia e mescoliamo bene.
Per utilizzarlo come detergente, possiamo fare cadere cinque gocce di questo olio su un dischetto di cotone e utilizzarlo come un normale struccante.
Oppure, ancora meglio, passiamo velocemente il viso con dell’acqua tiepida e asciughiamo picchiettando un asciugamano, quindi versiamo sul palmo di una mano cinque gocce di olio e massaggiamo per un minuto sul viso. Per rimuoverlo, usiamo un asciugamano tiepido, picchiettando per rimuoverlo ma non del tutto. Asciugherà poi da solo, lasciando la pelle molto liscia.
Come dicevamo, funziona su tutti i tipi di pelle poiché gli oli lasceranno la pelle idratata (quindi è ideale per le pelli secche) e non innescheranno quel processo per il quale la pelle grassa tende a ingrassarsi sempre di più perché arida e affamata di idratazione!