-
- Ma come si mette la coppetta mestruale? E se si perde in vagina dove la ritrovo??
- Ma la vagina è lo stesso buco da cui si hanno rapporti o è quello più dietro?
- A mia nuora hanno fatto il cesareo perché il figlio si era incastrato nell’esofago.
- Non faccio il Pap test perché mi hanno tolto le ovaie.
…e via dicendo.
Queste sono alcune frasi estrapolate da conversazioni quotidiane avute con le donne che incontro per lavoro. Se qualcuna vi ha fatto sorridere, sappiate che sono veramente reali. Se non vi hanno scomposto e state cercando di ragionare per capire cosa vi sia da dover sorridere a riguardo, allora siete capitate sull’articolo esatto.
---Eh sì, perché la conoscenza del nostro corpo non è affatto così scontata come sembra. Cosa si cela oltre i nostri genitali esterni, non è dato sapersi. Forse qualcuna di voi ha avuto la fortuna di incontrare qualche ostetrica o ginecologa che si è presa la briga di colmare la laguna della biologia studiata sui banchi di scuola.
(Vi ricordate il fantastico capitolo sull’apparato sessuale immancabilmente saltato a piè pari? Ecco, appunto.)
O forse siete abbastanza curiose da averlo scoperto da voi. Se invece tutto questo è ancora avvolto dal magico mistero, e se non siete sicure di sapere cosa sia una tuba o dove sia collocato il collo dell’utero, eccoci qui a scoprirlo insieme.
La vagina, l’abbiamo già detto, è un canale dalla lunghezza variabile da donna a donna, che – udite udite! – non è infinita, ma ha una sorta di tetto: è quindi impossibile perdervi dentro qualcosa, state serene. In fondo alla vagina (e possiamo osservare l’immagine per aiutarci, ma anche vi invito ad esplorare con l’aiuto di un dito andando in profondità, mirando verso il basso) ecco il collo dell’utero. L’utero, meraviglioso organo speciale ed unico nel suo genere, ha la forma di una pera, si trova nella pelvi, e termina con una parte più allungata chiamata proprio “collo”, o cervice. Una parte del collo dell’utero sfocia in vagina, affacciandosi dal tetto: possiamo immaginare la vagina come l’interno di una casa, un camino con la sua canna fumaria come il collo dell’utero, che prosegue oltre il tetto con un comignolo (sempre collo del’utero), e si congiungerà all’immenso cielo azzurro (il nostro bellissimo utero). Rende l’idea? Il collo dell’utero, proprio come una canna fumaria, ha un canale al suo interno (il canale cervicale) che consente la risalita degli spermatozoi maschili, ma anche la discesa del sangue mestruale, o del muco cervicale (avete presente quelle perdite bianche-trasparenti tipiche dell’ovulazione?). Il collo dell’utero quindi mette in comunicazione interno dell’utero con la vagina. E’ nella parte del collo dell’utero che sfocia in vagina che si esegue il Pap test, il test di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero.
Ma continuiamo il nostro viaggio. Passati dalla vagina, abbiamo incontrato il collo dell’utero con il suo canale, ed ecco che proseguendo arriviamo all’utero. L’utero si trova nella pelvi tra la vescica (davanti) e il retto (dietro). E’ qui dentro, nel corpo dell’utero, che ogni mese le cellule dell’endometrio (lo strato interno) crescono, le pareti si inspessiscono per preparare il nido ad una possibile gravidanza. Ed è sempre qui che, se la gravidanza non arriva (cioè se l’ovulo non viene fecondato dallo spermatozoo, o se anche se fecondato non si impianta nella parete uterina per iniziare una gravidanza), le pareti interne dell’utero si “sfaldano”, crollano, dando origine alla mestruazione, pulendo e rinnovando il tutto per creare un nuovo nido.
Ma l’ovulo da dove dovrebbe arrivare? Se osservate l’immagine, noterete due specie di braccia, una a sinistra e una a destra dell’utero, che terminano ciascuna con due ghiandole rotonde: eccoci arrivate alle tube di Falloppio(o salpingi) e alle ovaie. Ogni mese, le ovaie lavorano per far maturare un ovulo (a volte possono maturarne più di uno), preparandoci alla fecondazione. L’ovulo, quando è pronto, esce dall’ovaio e inizia il suo viaggio verso l’incontro con lo spermatozoo che, eiaculato dal pene nella vagina, ha risalito vagina, canale cervicale e utero: l’ovulo potrà essere fecondato nella tuba nell’arco di sole 24 ore, e successivamente insieme tornare nell’utero per l’annidamento e il via della gravidanza, oppure se non fecondato lasciare il corpo della donna insieme alla mestruazione. E via daccapo, per un nuovo ciclo…
Ora, provate a rileggere le quattro frasi iniziali.
Siamo o non siamo meravigliose?
Ostetrica Elòeonora Bernardini
www.acasaconte.com
foto tratta da allthingswildlyconsidered.blogspot.com
- Che lavoro fai?
- Sono ostetrica.
- Che bello! In che ospedale lavori?
Questo scambio di battute è quello che mi capita il 99,9% delle volte in cui qualcuno si interessa a chiedermi della mia professione. Alla mia successiva risposta “Non lavoro in ospedale...”, prima che io abbia tempo di aggiungere altro, lo sguardo dell’interlocutore assume espressioni che variano dal “Ok, quindi sei disoccupata” al “Che cosa stai dicendo, Willis?” (cit.). Ciò che non si conosce, e che non conoscevo neanche io prima di giungere alla fine del mio percorso di studi, è che esiste la possibilità anche per le ostetriche di lavorare come libere professioniste. Ma facciamo un passo indietro.
Un’ostetrica, prima di tutto, non è quella che fa nascere i bambini. Questo compito ed onore spetta alle loro mamme. L’ostetrica, semmai, aiuta e sostiene la mamma assistendola durante la nascita, ma l’assistenza al parto è solo uno dei motivi per cui una donna potrebbe aver bisogno di un’ostetrica, nel corso della vita.
L’ostetrica, infatti, è la professionista che si occupa di promuovere e tutelare la salute della donna, durante tutto l’arco della vita: dall’adolescenza alla menopausa, passando per la maternità (gravidanza – parto – dopo parto) e la cura del bambino fino all’anno di età.
Chi ha avuto la possibilità di incontrare un’ostetrica durante la propria maternità forse l’avrà incontrata non solo in sala parto, ma anche nei reparti di ginecologia, di degenza per la gravidanza, reparto dedicato al puerperio, pronto soccorso ostetrico. O negli ambulatori, o in sala operatoria, o ancora – al di fuori dell’ospedale – nei consultori.
L’ostetrica non si occupa solo di assistenza alla maternità. Quando incontro una donna che ha già figli e che ha pensato di averne messi al mondo già abbastanza, o che non è intenzionata o possibilitata a farne, spesso mi sento dire “Sei ostetrica? Eh ormai non mi servi più!”. L’ostetrica, invece, oltre ad accompagnare i ragazzi e gli adolescenti nella scelta di una sessualità consapevole tramite incontri, colloqui, consulenze o corsi di educazione sessuale (e quindi potrebbe interessare i vostri figli o i vostri nipoti), si occupa anche della salute ginecologica della donna: mi riferisco a visite e colloqui sulla salute, sulla contraccezione e sulla salute riproduttiva, all’esecuzione di esami come il Pap test e il counselling sulla prevenzione, alla riabilitazione del pavimento pelvico, all’assistenza alle donne in menopausa, fino anche all’assistenza alla coppie con problemi di sterilità o infertilità, e alle donne con tumori.
E chi è l’ostetrica libera professionista?
E’ un’ostetrica che, in possesso di partita iva e una particolare copertura assicurativa, lavora privatamente accanto alle donne. Per me, la possibilità di lavorare come libera professionista equivale al vantaggio di poter scegliere in che modo sostenere e assistere le mie donne. Mi piace poter spaziare, aggiornarmi di continuo e mettere in pratica tutto il mio sapere al servizio delle donne, senza rilegarmi ad un solo ambito, sviluppando tutte le mie competenze per poter seguire una donna da più punti di vista: mi occupo infatti sia di assistenza alla maternità, che di ginecologia. Con le donne, danzo, canto, nuoto, parlo, rido, bevo il tè, piango, consiglio, ascolto. Che si tratti di un disturbo legato alle mestruazioni, o alla ragade sul seno in allattamento.La bellezza di lavorare così, per me, sta anche nel potermi prendere tre ore da dedicare alla stessa donna, senza considerarlo tempo perso, e senza dover lavorare in fretta. Mi piace dedicare spazio e tempo alla relazione e al rapporto umano con le donne che incontro, di tutte le età. Un’ostetrica libera professionista inoltre è spesso viaggiatrice: lavoro spostandomi dove le donne mi chiamano, in studio, a domicilio, in clinica.
Perché scegliere un’ostetrica libera professionista?
E’ la medesima possibilità di scegliere il proprio medico per essere seguite da vicino, stringendo un rapporto di complicità e fiducia senza eguali. Pensando al percorso della maternità, ad esempio, ecco come la scelta di un’ostetrica libera professionista possa diventare davvero speciale per le future mamme. L’ostetrica può infatti seguire la gravidanza fisiologica in completa autonomia, affiancandosi al medico qualora dovessero insorgere problemi di salute. La stessa ostetrica può assistervi in travaglio a casa e accompagnarvi in ospedale affiancandovi nella nascita del vostro bambino, o assistere il parto a domicilio, e successivamente sostenervi ed aiutarvi dopo il parto, a casa. Un’ostetrica libera professionista può diventare un’importante punto di riferimento per tutta la famiglia, per tutta la vita: pensiamo, più in là, alla ripresa dei rapporti dopo il parto e dunque alla sfera sessuale, alla crescita del bambino, al rientro al lavoro, alla forma fisica della mamma, all’alimentazione neonatale e all’introduzione di cibi solidi…fino, un domani, alla menopausa e oltre!
C’è altro che dovrei sapere a riguardo?
L’ostetrica libera professionista è un’ostetrica privata, la sua assistenza è quindi a pagamento, a meno che non collabori con cliniche, enti o strutture erogando prestazioni in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. E’ importante assicurarsi che l’ostetrica che vi si propone come “assistenza privata” sia effettivamente legittimata a farlo: un’ostetrica ospedaliera o consultoriale dipendente non può – a meno di approvazione della propria azienda – effettuare assistenza privata. Questo va a tutela delle famiglie. In ogni caso, qualsiasi ostetrica eroghi assistenza privata deve emettere regolare fattura, che potrete inoltre portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi. Un’ostetrica che si improvvisa come libera professionista non sarà di certo coperta da apposita assicurazione, non rilascerà fattura e in altre parole non si sta prendendo la responsabilità del suo agire. Molti consultori hanno ottimi servizi gratuiti per le donne e le mamme a cui potersi affidare. Se scegliete un’ostetrica privata, sceglietela bene chiedendo tutte le dovute informazioni: sarà molto contenta di darvele e di iniziare il cammino insieme con fiducia e sincerità reciproca.
Dove lavora l’ostetrica libera professionista? Dopo posso trovarne una?
Potete trovare ostetriche libere professioniste nella vostra zona che lavorano a domicilio o presso cliniche o strutture private (a volte anche convenzionate). Alcune ostetriche libere professioniste si uniscono in associazione o collaborano in equipe presso uno studio. Io e le mie colleghe Silvia Bianchi e Veronica Pozza abbiamo aperto il primo studio ostetrico della Brianza “A casa con te”. Su internet esistono molti siti che raccolgono ostetriche libere professioniste di tutta Italia.
Link utili
www.acasaconte.com per scoprire di più sulle attività di uno studio ostetrico
www.ostetrichelibereprofessioniste.blogspot.com Associazione di ostetriche libere professioniste
www.nascereacasa.it Associazione di ostetriche di assistono il parto in casa
Il pad thai è un meraviglioso piatto completo, composto da verdure, spaghetti di riso o di altro cereale, tofu/gamberetti/pollo/uova (fonte proteica) e anacardi o altra frutta secca sbriciolata; oltre a essere molto sano è anche estremamente versatile, in quanto come vedremo le combinazioni sono infinite e si adattano a ogni gusto. A Torino trovate il fantastico take away Wok 'n roll, che propone ottimi piatti asiatici, molti dei quali vegani (http://www.woknroll.it/).
Per il nostro pad thai dividiamo gli ingredienti in tre gruppi. Voi potrete combinarli secondo il vostro gusto e... sperimentando!
Ricordiamoci di educare i nostri bimbi fin dallo svezzamento a più gusti, forme e consistenze possibili per evitare che arrivino a mangiare solo pasta al pomodoro (anche se ci sono bimbi che attraversano fasi, anche di anni in cui rifiutano determinate consistenze o colori a prescindere dall'educazione alimentare che abbiamo fatto). Spesso però dobbiamo anche educare a una cucina sana il papà: il masculo di famiglia normalmente disdegna le verdure e ama gusti forti. Ecco allora che lo incuriosiremo con spezie e salsine, salutari e gustose!
Ingredienti 1: LA BASE (a scelta tra)
– linguine o spaghetti di kamut o soba o altra pasta
– idem di riso
– idem di farro
– idem di grano saraceno
– spaghetti di soia (ottimo per chi non mangia carboidrati la sera)
Ingredienti 2: VERDURE tagliate sottilissime a bastoncino (a scelta o tutte insieme)
– cavolo o cavolo cinese (è la base delle ricette originali)
– cipolla
– carote
– zucchine
– germogli di soia
– funghi
– (volendo ottimi anche broccoli e cavolfiori)
Ingredienti 3: PROTEINE
– tofu
– seitan
– uova
– gamberetti
– calamari
– pollo o tacchino
Ingredienti 4: SALSE E SPEZIE
– salsa di soia
– latte o panna di cocco (io preferisco la panna di cocco)
– panna vegetale (riso, soya, kamut, farro...)
– aceto di umeboshi ("prugne" giapponesi anche se in realtà sono albicocche. le trovate nei negozi bio)
– curry
– curcuma + pepe nero (se aggiunti a fine cottura insieme sono considerati alimento anti-cancro)
– altre spezie a piacimento
– coriandolo fresco o prezzemolo fresco tritrato.
Ingredienti 5: FRUTTA SECCA POLVERIZZATA a scelta o insieme (da utilizzare tipo parmigiano)
– anacardi (non salati se possibile)
– mandorle
– noci macadamia
– noci brasiliane
– cocco in polvere
Io per non spaventare le non esperte natural (starete pensando che questa ricetta è una cosa da pazzi) utilizzerò nei procedimenti ingredienti facili facili.
In una pentola capiente metto a bollire l'acqua per gli spaghetti e seguo le indicazioni di cottura riportate sulla confezione. Polverizzo gli anacardi e le mandorle e le metto in un contenitore (io ne faccio sempre in più così posso usarlo per più volte). Prendo una pentola antiaderente (ancora meglio un wok) verso un filo d'olio e faccio rosolare le verdure (cavolo, cipolla e carota precedentemente tagliati grossolanamente a striscioline). Volendo aggiungo un po' di salsa di soia (un cucchiaio). Inserisco del tofu tagliato a cubetti (ormai si trova il tofu in tutti i supermercati nel banco frigo vicino ai formaggi). Scolo la pasta a cottura quasi ultimata (deve essere ancora un bel po' al dente) e la metto a rosolare con le verdure, aggiungo un po' di panna vegetale e del curry in polvere e faccio saltare bene in padella.
Servo in un piatto o in una ciotolina aggiungendo, come se fosse del parmigiano, la mia frutta secca polverizzata e volendo della salsa di soia. Alcuni utilizzano anche del succo di lime spremuto al momento e del coriandolo o prezzemolo fresco.
Io arricchisco la classica salsa di soya da versare sopra alla mia pasta come ulteriore condimento con dello zenzero fresco grattugiato finemente (circa 1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato ogni 5 cucchiai di salsa di soya).
Enjoy!
Giulia Mandrino
Questa foto meravigliosa denominata "Fetal Hand Grasp" , letteralmente " la mano del feto che si aggrappa" è stata scattata dal fotografo Michael Clancy e pubblicata dall' U.S. paper il 9 agosto 1999; è l'immagine di un bimbo di nome Samuel Alexander Armas, al quale fu diagnosticata la spina bifida. Non sarebbe sopravvissuto se fosse stato rimosso dal ventre materno per cui è stato necessario intervenire chirurgicamente sul bambino mentre era ancora nel ventre della mamma a sole 21 settimane.
Quando il dottore terminò l'operazione chirurgica il bambino si aggrappò al dito del dottore, che riportò di aver provato in quel momento un'emozionale tale da rimanere immobile, paralizzato per alcuni minuti. L'oprazione ha avuto un esito positivo al 100% e Samuel è nato il 2 dicembre 1999, ovviamente già famoso! Ora ha 9 anni e sta bene.
Questa foto ci insegna come la gravidanza non sia una malattia o uno stato fisico in sè: si tratta di una vita, di un essere umano al 100%.
Giulia Mandrino
Fonte: http://www.foxnews.com/
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Quali sono le caratteristiche dello svezzamento naturale?
Articolo tratto dal libro: Mamme pret a porter, Il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing
Scopri il nostro calendario dello slattamento qui.
Perchè utilizziamo il termine 'slattamento' invece che 'svezzamento'? Perchè quest’ultimo termine “letteralmente significa “togliere il vezzo o vizio”, cioè sostituire la suzione lattea al seno o al poppatoio, con del cibo solido. Poiché questo termine, comparso intorno alla metà del diciannovesimo secolo, comporta di per sé una valenza negativa data dalla suzione al seno (un vizio da togliere), intesa come impedimento al distacco dalla madre e come raggiungimento di un’autonomia, in realtà fittizia e non fisiologica, utilizzerò d’ora in poi il termine più confacente, anche se inusuale, di slattamento[1]”.
[1] L.Proietti, Figli Vegetariani, Sonda Edizioni, pag 101.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Quali sono i veri bisogni di una neomamma? La pubblicità ci dice che sono necessari 1000 oggetti e supporti. La famosa Zia Ignazia poi non può che dirci (appena le abbiamo comunicato il lieto evento): "Vedrai quanti soldi! Devi organizzarti bene!". E poi l'amica ci dirà: "Ma come, non hai ancora preso la vaschetta da bagno con riduttore, poggiatesta, poggiapiedi, postazione manicure e idromassaggio nel caso il bambino avesse bisogno di idromassaggiare il piede?".
Ora, viviamo in una società che offre molto, forse troppo: per chi ha voglia e piacere di fare shopping sfrenato o anche solo di togliersi qualche sfizio ben vengano i supporti di design o gli strumenti che agevolano la vita di una mamma. Il punto però da tenere bene in considerazione è che non sono necessari!
Come abbiamo scritto nel nostro libro Mamme pret a porter, gravidanza, edito dalla casa editrice Trevisini, il neonato ha bisogno di una sola cosa: la sua mamma. Basta. Ecco allora uno schema riassuntivo per comparare quelli che sono i bisogni reali di un bambino con quelli che la società ci propone come tali ma che in verità non lo sono!
Come possiamo leggere nel nostro libro "Se 50 anni fa per fare un bambino servivano una mamma e un papà, un seno e un letto in condivisione con tutta la famiglia, adesso molti di noi aspettano ad avere un bambino perché attendono di disporre di un budget adeguato all’acquisto di una casa con una stanza per il bebè, sennò, poverino, come fa a crescere indipendente? Fortunatamente passeggini e culle e lettini ce li regalano, altrimenti dovremmo ricorrere a un mutuo bancario. Ci sentiamo in dovere di lavorare di più e guadagnare di più per potergli offrire ciò di cui secondo noi ha bisogno: che senso di inadeguatezza non potersi permettere una carrozzina multifunzione con giostrina incorporata per permettergli di essere stimolato con colori, luci e suoni, tirare, girare, specchiarsi e riprodurre il suono del caimano del Venezuela (esiste davvero???). E ovviamente non si può non avere il gioco degli animali in inglese, perché chi non vuole stimolare il bambino con la lingua inglese fin dalla primissima infanzia (sei tagliato fuori dal mondo sennò)? Purtroppo per noi il neonato e il bambino hanno bisogno di ben altro, e dico purtroppo in maniera ironica, perché talvolta è sicuramente più semplice comprare un nuovo giochino milleluci e sentirsi a posto con la coscienza come genitori che mettersi a cavalcioni o stare seduti e concentrati per decine di minuti su attività per noi adulti prive di logica proposte dai nostri bimbi (che in realtà di logica ne hanno da vendere!). Mettiamoci quindi in testa che per accudire ottimamente e con amore il proprio bambino non serve proprio nulla, nemmeno i pannolini, eh sì, nemmeno i pannolini se uno vuole!"
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
C'é molta confusione su quali integratori debba e possa prendere la donna in gravidanza. Sempre più gravide tendono ad assumere a priori multivitaminici, con l'idea che "meglio una vitamina in più che una in meno, nel dubbio". Allo stesso tempo molte di noi tendono a non assumere nulla perchè si ritiene che in gravidanza sia meglio non utilizzare prodotti per tali disturbi (per esempio in caso di dolori crampi muscolari). Facciamo allora un po' di chiarezza con il dott. Gabriele Urban, medico chirurgo specializzato in ginecologia e ostetricia; lavora presso l' Ospedale Fatebenefratelli San Pietro a Roma.
Buongiorno dott Urban, grazie per la sua preziosa collaborazione.
Vorremmo domandarle quando é consigliabile assumere l'acido folico e per quanto tempo (solo nei primi 3 mesi o per tutta la durata della gravidanza?
"L’acido folico è consigliabile assumerlo quando si incomincia a pensare a una gravidanza ed è utile il suo uso per tutta la gravidanza in quanto aiuta la produzione della molecola dell'emoglobina, fondamentale per lo sviluppo del feto e del bambino."
Se e quando é necessario assumere un integratore di magnesio?
"Quando l'utero è un po’ reattivo, quindi quando si verificano delle contrazioni precoci. Molto utile anche in caso di rialzo pressorio e per eliminare crampi muscolari, che in gravidanza sono molto frequenti."
Alcuni ginecologi consigliano invece il potassio per i crampi. Lei cosa ne pensa?
"Si, va anche bene, io lo consiglio in combinazione con il magnesio."
Cosa ne pensa dell’assunzione dei multivitaminici in gravidanza?
"Io credo che siano fondamentalmente inutili se l'alimentazione della mamma è corretta, per cui non sono favorevole all’assunzione in massa di questi. Si valuta caso per caso."
Consiglia di assumere qualcosa in caso di insonnia?
"Si, 20gocce di tintura madre melissa officinalis in un bicchiere d'acqua due volte al giorno. Si trova in farmacia o in erboristeria."
Consiglia di assumere qualche integratore per preparare il collo dell'utero o durante il travaglio?
"No, non utilizzo con le mie pazienti integratori: preferisco consigliare a partire da 27 settimane di bere il succo d’ananas fresco appena tagliato.L’ananas infatti contiene la bromelina, enzimi che favoriscono l’ammorbidimento del collo dell’utero."
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ecco un po' di spunti per fare centrifugati fatti in casa. I centrifugati si fanno con la centrifuga, una specie di frullatore che si acquista in tutti i negozi di elettronica e casalinghi; il prezzo varia dai 35 ai 100 euro. Sono una merenda eccezionale non solo per i nostri bimbi fin dai 6 mesi ma anche per noi. Infatti i centrifugati sono eccezionali perché :
1. separano la fibra dal succo della frutta e della verdura quindi rendono immediatamente e facilmente assimilabili le vitamine e i nutrienti
2. sono una validissima alternativa al succo di frutta che contiene normalmente zucchero e un po' di succo di frutta
3. é eccezionale anche durante lo svezzamento perché elimina la fibra, non benefica per il bambino fino all'anno in quanto inadatta al suo delicato intestino
4. sono fantastici anti-age anche per noi!
Tre raccomandazioni:
- essendo frutta e verdura a crudo devono essere bevuti 15 minuti prima dei pasti o 3 ore dopo. Non aggiungiamo nè zucchero, nè acqua in quanto sono perfettamente bilanciati. Non sogniamoci neppure di aggiungere latte: oltre ad essere il latte di mucca fatto per i cuccioli di mucca e non per gli esseri umani (immaginatevi un vitello che beve latte del vostro seno!!!!) unire frutta e latte è un vero shock per il vostro intestino; non solo non assimilerete i nutrienti del centrifugato ma probabilmente avrete gonfiori addominali importanti.
- utilizziamo non solo frutta ma anche verdura per diminuire la quantitá di zuccheri
- solo frutta e verdura di stagione, possibilmente biologici cosi da non introdurre in canali preferenziali vitamine e... pesticidi!!!
Sempre più locali propongono anche centrifugati. io adoro la catena juice bar. Voi, ne avete di preferiti?
buona merenda!!
Giulia Mandrino
immagine tratta da http://www.laimyours.com/
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ecco un po' di spunti per fare centrifugati fatti in casa. I centrifugati si fanno con la centrifuga, una specie di frullatore che si acquista in tutti i negozi di elettronica e casalinghi; il prezzo varia dai 35 ai 100 euro. Sono una merenda eccezionale non solo per i nostri bimbi fin dai 6 mesi ma anche per noi. Infatti i centrifugati sono eccezionali perché :
1. separano la fibra dal succo della frutta e della verdura quindi rendono immediatamente e facilmente assimilabili le vitamine e i nutrienti
2. sono una validissima alternativa al succo di frutta che contiene normalmente zucchero e un po' di succo di frutta
3. é eccezionale anche durante lo svezzamento perché elimina la fibra, non benefica per il bambino fino all'anno in quanto inadatta al suo delicato intestino
4. sono fantastici anti-age anche per noi!
Tre raccomandazioni:
- essendo frutta e verdura a crudo devono essere bevuti 15 minuti prima dei pasti o 3 ore dopo. Non aggiungiamo nè zucchero, nè acqua in quanto sono perfettamente bilanciati. Non sogniamoci neppure di aggiungere latte: oltre ad essere il latte di mucca fatto per i cuccioli di mucca e non per gli esseri umani (immaginatevi un vitello che beve latte del vostro seno!!!!) unire frutta e latte è un vero shock per il vostro intestino; non solo non assimilerete i nutrienti del centrifugato ma probabilmente avrete gonfiori addominali importanti.
- utilizziamo non solo frutta ma anche verdura per diminuire la quantitá di zuccheri
- solo frutta e verdura di stagione, possibilmente biologici cosi da non introdurre in canali preferenziali vitamine e... pesticidi!!!
Sempre più locali propongono anche centrifugati. io adoro la catena juice bar. Voi, ne avete di preferiti?
buona merenda!!
Giulia Mandrino
immagine tratta da http://www.laimyours.com/
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Queste sono le storie di molte mamme in Italia, di donne intraprendenti e con una forza d'animo incredibile, che per volontà o per necessità si sono trovate senza un lavoro. C'è chi decide di lasciare il proprio impiego full time come Silvia per il desiderio di trovare qualcosa che potesse conciliare di più l'essere mamma con l'essere donna autonoma e lavoratrice; c'è chi come Marianna, dopo anni di contratti a tempo determinato, progetto, occasionale e chi più ne ha più ne metta dopo la maternità viene lasciata a casa. Ma andiamo con ordine, partiamo con il racconto di Marianna.
"Sono Marianna, ho 35 anni e vivo a Roma. Dopo una laurea in comunicazione ho lavorato per 10 anni in agenzie pubblicitarie dove ho sempre collaborato prima con contratti a progetto o a tempo determinato e poi con partita iva, unico modo per me per continuare ad avere uno stipendio in quanto non era neanche pensabile essere assunta. Dopo anni di tentativi (lo stress del mio lavoro e forse la paura inconscia di perdere il contratto di collaborazione una volta diventata mamma) è arrivata Sofia, il mio amore, una luce immensa che ha reso profumata la mia vita. Ho lavorato fino alla fine della gravidanza, stile martire, sempre di corsa; Sofia è nata a 30 settimane ed è stata ricoverata per 8 settimane perchè essendo prematura si sono verificate delle problematiche a livello respiratorio importanti: in quel momento ho spento il telefonino e mi sono dedicata a lei come credo ogni donna avrebbe fatto (ovviamente facendo un passaggio di consegne alle colleghe e rimanendo reperibile via mail). Una volta tornate a casa è iniziata la nostra avventura ma non avendo praticamente una maternità retribuita dallo Stato dopo solo due mesi ho cercato di ritornare al mio lavoro, sperando di riuscire a conciliare tutto. Nello studio in cui collaboravo per me non c'era più posto e nonostante i numerosi cv inviati sembrava che nessuno avesse bisogno. Passavano i giorni e gli aiuti dei miei genitori erano diventati necessari per arrivare a fine mese: mi sentivo uno straccio. Possibile che nel mondo non ci fosse un posticino per me? Mi sentivo anche tremendamente in colpa perchè invece di essere felice di fare la mamma full time mi sentivo come in prigione, come con un freno a mano tirato. Intanto la partita iva costava e dopo un anno di tentativi e piccoli lavori ho deciso di chiuderla. Dopo i primi tempi di grande depressione grazie a un'amica ho ripreso in mano una grande passione che avevo fin da piccola: i bijoux. Io e mia mamma ci dilettavamo a creare orecchini, collane e braccialetti e così ho incominciato a ricrearli per Natale e compleanni e pian piano le mie amiche hanno iniziato a comprarli, e poi le loro amiche ed amiche di amiche. Insomma, il passaparola è partito! Ora sono passati 5 anni dalla nascita di Sofia, è in arrivo per lei e per noi un fratellino e devo dire che il mio lavoretto me lo sono creato: circa una volta a settimana massimo due sono ospitata a casa di amiche per presentare le mie creazioni, fortunatamente le donne vanno matte per i bijoux e riesco ad effettuare delle buone vendite. Mi ha contattata un negozio che era interessato ad acquistare le mie creazioni, così mi sono informata per capire come mettermi in regola. Disastro, ho dovuto rinunciare, i costi sono altissimi, insostenibili. Il mio introito netto è circa di 900 euro al mese, se ne devo lasciare 500 tra tasse e spese varie come posso fare? Questa è la triste realtà dello Stato Italiano, anche chi dopo essere stata rifiutata dal mercato del lavoro, ha trovato la forza (chi fa la mamma a tempo pieno sa che di giorno è impossibile riuscire a ritagliarsi del tempo, per cui io lavoravo di sera e di notte finchè Sofia non è andata all'asilo) di reinventarsi, ricominciare da capo per altro nel momento più faticoso in assoluto per la vita di una donna, non solo non è supportata, ma non ha neppure la possibilità di mettersi in regola. Purtroppo è così, pian piano metterò via dei soldini per farmi una sorta di pensione integrativa. "
Sostegno a tutte le mamme! Nel nostro piccolo cerchiamo di fare i nostri acquisti da mamme come Marianna, sosteniamo il loro lavoro e in generale la maternità! Se non lo facciamo noi che siamo mamme chi lo farà?
Nel prossimo articolo vi parleremo di Silvia, e in quello dopo di Giulia e poi pian piano di tante altre splendide e forti mamme.
Giulia Mandrino
Immagine tratta da flickrhivemind.net (perchè ovviamente e giustamente Marianna non si sente sicura a pubblicare una foto delle sue creazioni)