Pier Cortese è un cantautore italiano. Quattro anni fa uscì il suo primo album dedicato ai più piccoli, “Little Pier e le storie ritrovate”: un’operazione innovativa, attraverso la quale Pier decise di parlare ai bambini dei temi più importanti della vita attraverso la musica. “L'ospedale dei pesci”, “Il coccodrillo”, “Il gattino freak”, “Il pesce spada e il pesce martello”, “Pitagora” e “La mamma”: i titoli delle tracce fanno già intuire la genialità della sua musica.
Quest’anno è uscito “Lasciateci la fantasia” (stavolta i titoli sono: “La natura ride”, “Lasciateci la fantasia”, “Qui non ci piace”, “Dov’è Totò”, “La Nina, la Pinta e la Santa Maria”, “Non mangio più”, “Calamity Jane”, “Tutti dentro un ritornello” e “Il lupo non esiste”), un disco bellissimo a cui hanno collaborato, tra gli altri, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi e Gnut e Bianco.
Il 24 settembre sarà a Roma: quale occasione migliore per portare i bambini ad un vero concerto, dedicato interamente a loro, divertente, appassionante e coinvolgente?
Domenica 24 settembre ecco quindi, alle ore 17:00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo (Via Ostuni, 8 Roma), il concerto dedicato ai bambini dai 3 ai 99 anni (con biglietto a 6 euro per i bambini e 9 per gli adulti - info e prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure 0698951725). La particolarità? Non solo il fatto che le canzoni siano dedicate proprio ai bambini e ai ragazzi e l’essere pensate con un linguaggio che parli direttamente a loro; no, questo concerto, che fa parte di un tour nelle scuole, nelle piazze e nei teatri e che aprirà la stagione del Teatro Ragazzi del Quarticciolo, sarà ancora più emozionante grazie alle illustrazioni live di Tonia Nappo.
Un “concerto illustrato”: questo sarà “Lasciateci la fantasia”. Al centro di tutto Little Pier, il personaggio inventato da Pier Cortese che coniuga il cantautorato di qualità con dei testi poetici e semplici che parlano ai bambini portando alla loro attenzione, in una maniera finalmente leggera e fatta apposta per loro, l’importanza di temi quali gli animali, la natura, l’avventura e l’ambiente, ma anche le relazioni umane, il rispetto dell’altro, l’empatia e le riflessioni più etiche.
Pier Cortese ha prodotto e arrangiato questo suo secondo album insieme al musicista e violinista Andrea di Cesare. Il disco è ricco ed emozionante e le storie, che prenderanno vita proprio grazie alle illustrazioni di Tonia Nappo, saranno in questa occasione accompagnate dal coro dei bambini dell’Accademia Carillon di Salerno, oltre che dal violino di Di Cesare e dalla fisarmonica di Michele Ranieri.
Grazie a questo concerto i bambini potranno finalmente assistere ad un evento musicale sì dedicato a loro, ma prodotto in maniera seria e alta, portando alle loro orecchie non le solite filastrocche ma canzoni d’autore di altissimo valore. Perché la consapevolezza, l’informazione e la conoscenza dell’altro e della vita passando anche attraverso l’arte, e la musica, su tutte, ha un potere poetico e riflessivo davvero profondo. Parlare con la musica ai bambini significa parlare agli adulti di domani. E Pier Cortese lo fa davvero bene.
Giulia Mandrino
La purea di zucca è una ricetta semplicissima che si rivela una base perfetta per mille altre preparazioni. In inverno è sempre bello avere in casa le zucche, arancioni, dolci e buonissime, per preparare piatti caldi, freddi, salati e dolci che riempiono pancia e cuore.
Yogurt bowl alla zucca e zenzero: per una colazione sana ed energica, abbiniamo il sapore acido dello yogurt alla dolcezza della zucca, completando con cereali soffiati e frutta fresca!
Smoothie bowl con zucca e datteri: sempre in tema di bevande, questo smoothie (un frullato cremosissimo) è delizioso a colazione ma anche per uno spuntino durante la giornata oppure davanti alla tivù la sera! Speziato e dolce, abbina perfettamente i sapori, mischiandoli nella cremosità del frullato.
Spaghetti alla zucca cremosa, miso e noci: con la purea di zucca a portata di mano è semplice condire la pasta, che diventa così buonissima. Possiamo poi sbizzarrirci con gli ingredienti collaterali; qui abbiamo usato miso e noci, ma sta benissimo anche con zenzero e mandorle.
Zuppa alla zucca e arachidi: questa zuppa autunnale scalda il cuore, sia alla vista che al gusto. Abbinando la zucca alle arachidi otteniamo un sapore delicato ma inusuale che stuzzica il palato. E poi otteniamo i benefici della frutta secca!
Vellutata arancione allo zenzero: questa vellutata prevedeva l’utilizzo della zucca a tocchetti. In realtà possiamo benissimo utilizzare la purea di zucca, per fare ancora prima! Veloce, sana, delicata e gustosa, una vellutata davvero perfetta per le sere autunnali che iniziano a scurire.
Tortillas alla zucca e pollo senza formaggio: per una serata un po’ etnica noi puntiamo spesso sul messicano (mitigandolo, però: basta evitare peperoni e peperoncini per rendere i piatti più digeribili e gradevoli anche al palato dei bambini, se non sono abituati al piccante). In questo caso abbiamo aggiunto alle classiche tortillas un po’ della nostra purea di zucca, abbinandola alla carne bianca e alle verdure preferite!
Il pumpkin spice latte: una ricetta sana, che non utilizza derivati del latte vaccino ma latti vegetali. Alla zucca abbiniamo le spezie che più ci piacciono: otterremo una bevanda super cremosa e amata da tutta la famiglia, bambini compresi.
Hummus di zucca: solitamente lo si prepara con i ceci, ma in questo caso la zucca diventa perfetta per prepararlo, perché basta aggiungere la salsa tahina a base di semi di sesamo per ottenere la cremina orientale che accompagna benissimo crostini, bruschette e verdure crude e croccanti.
Giulia Mandrino
Con la nostra purea di zucca possiamo inventare moltissime ricette, variando quelle che siamo solite cucinare. Per esempio, abbiamo provato a metterla nelle tortillas messicane, abbinandola a pollo e verdure, e il risultato è stato fenomenale.
Tra i problemi che possono insorgere durante la gravidanza, eccone uno che spesso associamo a dei semplici inestetismi, ma che in realtà è da considerare come una vera e propria patologia, e non è dunque da sottovalutare.
Parliamo delle vene varicose, ossia vene che per qualche problema si ingrossano più del dovuto.
Le vene varicose, che si ingrossano sporgendo dalla cute, colpiscono soprattutto le gambe (ma non è escluso che possano comparire in altre zone del corpo), e prendono una forma tortuosa. Tra gli altri sintomi abbiamo però anche il gonfiore delle caviglie, i crampi muscolari, le gambe gonfie, la percezione di freddo e i formicolii agli arti inferiori. Le cause sono svariate, dai trombi fino alla sedentarietà, dall’obesità fino all’insufficienza venosa. La gravidanza, tuttavia, è un periodo particolare, e il rischio aumenta.
Questo perché, soprattutto intorno al quinto mese, il bambino comprime le strutture venose del bacino, in particolare dal lato sinistro del corpo, e venendo compressa anche la vena iliaca questa pressione provoca un ritardato ritorno venoso, causa della dilatazione.
Al momento della comparsa delle vene varicose, è sempre meglio rivolgersi ad un flebologo, che saprà consigliare il meglio per ovviare al problema risolvendo la patologia. Solitamente, è possibile ricorrere a creme apposite (anche se in gravidanza è sempre meglio non utilizzare pomate flebotoniche, anche se naturali), ma soprattutto si può utilizzare un tutore elastico per mitigare la situazione.
Come consiglia il dottor Gianluigi Rosi, l’uso assoluto di un tutore elastico autoreggente per la coscia o quello di collant “maman” con compressione da 18 a 21 mmHg è l’unica maniera per tenere a bada e risolvere il problema.
Detto questo, essendo una patologia che colpisce il sistema cardiocircolatorio, è bene dire che il movimento è sempre una buona idea, anche in gravidanza: fare moto (soprattutto camminare e nuotare, attività che non richiedono sforzi eccessivi che potrebbero creare problemi di annidamento del feto) è indispensabile, poiché aiuta la circolazione sanguigna.
Anche con l’alimentazione possiamo tuttavia prevenire o arginare il problema delle vene varicose. La cosa più importante, in questo caso, è seguire molto bene le direttive del ginecologo riguardo alla dieta in gravidanza: essendo le vene varicose dovute anche al peso, l’ideale è non prendere più di un chilogrammo ogni mese, tenendoci sempre sotto controllo per non superare il limite, rischiando di aggiungere il problema delle vene dilatate a tutti gli altri dovuti all’eccessivo aumento di peso in gravidanza.
In ogni caso, è bene sapere che dopo il parto (se il problema è sorto durante la gravidanza) queste vene varicose con le loro dilatazioni e tumefazioni tendono a sparire. Consultate quindi un flebologo, che saprà capire di cosa ci sia bisogno caso per caso, risolvendo o mitigando questo inestetico, fastidioso e importante problema.
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La sera comincia a calare più in fretta, il freddo si intrufola nelle nostre case. Che c'è di meglio di una zuppa per cena? Soprattutto: che c'è di meglio di una zuppa di zucca? Questa ricetta parla di colori caldi, sapori avvolgenti e cremosità, e a noi piace da matti.
Per una colazione energetica o una merenda gustosa, sana e diversa dal solito, in autunno è buona cosa approfittare delle zucche: noi teniamo sempre a portata di mano un po' di purea di zucca e con questa ci piace sbizzarrirci. In questo caso l'abbiamo utilizzata per preparare una yogurt bowl davvero deliziosa, dolce grazie alla zucca con un leggero pizzicorio dato dallo zenzero.
In autunno, la zucca è d'obbligo. E per scaldarci, oltre ai minestroni e alle vellutate, possiamo puntare su piatti caldi altrettanto appetitosi, come un bel piatto di spaghetti integrali. Questa pasta è buonissima poiché associa la dolcezza della zucca con la sapidità del miso, con un tocco unico dato dalle noci. Assolutamente da provare!
Avete mai provato ad accostare alla dolcezza della zucca il sapore inusuale delle spezie? È un'accoppiata vincente, deliziosa, naturale e davvero salutare. Questo periodo è perfetto per provare questo smoothie a base di zucca potenziato con la bontà delle spezie!
Questa ricetta è una preparazione base che ci permette di sfruttare la consistenza diversa della zucca in svariati piatti. Ad esempio? Frullati, torte, sughi, tortelli, zuppe... È davvero molto facile, e l'unico ingrediente di cui abbiamo bisogno è una semplice zucca!
Non sono solo gli sculaccioni a ferire i bambini. Non sono solo le botte. E non sono solo le violenze fisiche a segnarli. Anche le parole sono importanti. Sono fondamentali, anzi. Perché i bambini recepiscono tutto, non solo le parole d’affetto, ma anche quelle taglienti magari dette sbadatamente, o quelle sussurrate, o quelle scambiate lontani dalle loro orecchie ma che in qualche modo riescono a sentire. Facciamo attenzione. E guardiamo il nuovo video dell’Associazione Infanzia Senza Violenze.
L’Associazione Infanzia Senza Violenze è un’istituzione francese. Insieme all’Osservatorio sulla Violenza Educativa Ordinaria (la violenza fisica, psicologica e verbale che i bambini subiscono quotidianamente) ha deciso di porre il focus sul male che possono fare le parole rivolte ai bambini, male che può essere tranquillamente equiparato a quello suscitato dalle ferite fisiche.
Il video è abbastanza forte: sono adulti, che parlano. Ma quelle parole sono le parole che si sono sentiti rivolgere da bambini, e che moltissimi bambini ancora ascoltano dalla bocca dei propri genitori.
"Cosa ho fatto per avere un figlio come te?”.
"Se l'avessi saputo prima non avrei fatto un figlio”.
"Sei un buono a nulla, non sei capace di fare niente”
"Sei sempre stato più lento di tuo fratello”.
"Non indossare quella t-shirt, che ti fa le braccia grosse”.
Sono frasi tra il leggero e il forte, che a volte si dicono sovrapensiero, e a volte si dicono durante un’arrabbiatura. Oppure le si pronuncia tutti i giorni, perché si crede che attraverso la durezza delle parole possa passare l’educazione dei bambini. In realtà non è l’educazione, che passa, ma la violenza nuda e cruda. Le parole dette in questo modo sono umilianti, segnanti e ferenti.
La conseguenza diretta è un malessere passeggero del bambino, che incassa, subisce e reagisce a suo modo (o con altrettanta violenza, o chiudendosi in se stesso, o seguendo le direttive dei genitori), ma il problema è ben più grande, perché gli strascichi i bambini se li portano dietro per tutta la vita, crescendo e diventando adulti.
Gli adulti che in infanzia hanno subito questo tipo di violenza verbale diventano quindi adulti insicuri, ma soprattutto adulti che (mettendolo in pratica o comunque pensandolo) ritengono che la violenza, la durezza, l’aggressività e questi atteggiamenti negativi siano l’unico modo per gestire le situazioni in maniera adeguata. E il più delle volte il circolo vizioso non si spezza: i loro figli molto probabilmente riceveranno la stessa educazione.
Ciò su cui si dovrebbe puntare è invece la gentilezza. Il dialogo. Le parole vere ma calibrate. Quelle che insegnano davvero, mostrando il perché delle azioni e dei consigli e facendo a capire al bambino ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
La violenza, verbale o fisica, crea uno stress inutile che influenza negativamente lo sviluppo. E va fermata, senza se e senza ma.
Giulia Mandrino