I figli crescono così in fretta che non ce ne accorgiamo. E facciamo fatica a ricordarci quali sono le cose importanti, su cosa dobbiamo concentrarci. Perché gli anni scorrono troppo velocemente, e quelle manine diventeranno mani forti, quelle voci squillanti si induriranno, quelle risate divertenti si diraderanno.

Facciamo un passo indietro. Rallentiamo. E ascoltiamo questa canzone.

“Slow down”, la canzone di Nichole Nordeman dedicata ai figli: una canzone delicata e poetica per ricordarci dell’importanza di fare tesoro del tempo passato con i nostri figli

“Questa è per te, per te che eri rosa o blu, e che eri tutto ciò che volevo.

Questa è per te, che non dormi mai da mezzanotte al mattino e che hai dovuto gattonare prima di camminare, prima di correre, ma che prima che me ne accorgessi stavi tentando di liberare le tue dita dalla mia mano, perché potevi farlo da solo, in qualche modo.

Rallenta. Non vuoi stare qui ancora per un minuto?

So che vuoi camminare fuori dalla porta, ma tutto è così veloce. Lasciamolo durare ancora un attimo. Ho puntato il dito al cielo, e tu ora vuoi volare.

Sono la tua fan numero uno, spero che tu lo sappia.

Ma non credi che in qualche modo potresti rallentare?

Questa è per te, per ogni dente caduto, per ogni storia della buonanotte. È per la macchina della Barbie, per le spade laser, per il dormire fino a tardi di domenica.

Hai dovuto gattonare prima di camminare, prima di correre, e prima che me ne accorgessi mi stavi insegnando l’unica cosa che l’amore sa fare.

Tienimi le mani quando hai paura, io ci sono.

Rallenta. Non vuoi stare qui ancora per un minuto?

So che vuoi camminare fuori dalla porta, ma tutto è così veloce. Lasciamolo durare ancora un attimo. Ho puntato il dito al cielo, e tu ora vuoi volare.

Sono la tua fan numero uno, spero che tu lo sappia.

Ma non credi che in qualche modo potresti rallentare?

Per favore, non alzare gli occhi al cielo, so di essere imbarazzante. Ma un giorno capirai. Terrai anche tu una manina tra le tue. Domandagli se possono.

Sono la tua fan numero uno, spero che tu lo sappia.

Ma non credi che in qualche modo potresti rallentare?”

Un testo commovente, delicato, che strazia un po’ il cuore, è vero. Ma è tutta verità, e allora se loro non possono rallentare, almeno facciamolo noi. Concentriamoci su di loro, rendiamo preziosi i momenti insieme. Rallentiamo noi, per un attimo, lasciando che loro prendano comunque la loro strada.

 

Gigina e Gigetta, un libro sulla fraternità

Martedì, 08 Agosto 2017 14:39

Di una bambina che taglia i capelli alla sorellina; di quando le due sorelle portarono a casa un vigile urbano come un animale domestico; di una gita culturale in compagnia di un pesce rosso nella sua boccia; di una visita al museo naturale per rimediare un osso al cagnolino...

"Gigina e Gigetta" è un libro di Gek Tessaro, autore e illustratore, scritto per Carthusia Edizioni. E non servono molte parole: basta dire che è geniale.

 

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Parla di due sorelle, Gigina e Gigetta (appunto), il cui nome ricalca quello della nota filastrocca da bambini ma che pone le basi per impararne una completamente nuova! Il libro è infatti completamente in rima, ed è bellissimo leggerlo insieme ai bambini ripetutamente finché non si imparano a memoria tutte le avventure delle sorelline. Il testo è semplice eppure stimolante (ci sono frasi da capire pian piano, con varie letture) e la storia divertentissima.

È diviso in capitoli, ed è anche questo il bello: ci sono quattro diverse avventure, che possono essere lette una per sera in modo da non annoiare i bambini nemmeno dopo varie letture, e ogni storia è divertentissima e in qualche modo educativa. In primo luogo perché parla della fraternità, un tema che spesso i bambini si trovano ad affronatre con l'arrivo di un fratellino o di una sorellina. Gigina e Gigetta fanno capire che avere un fratello è quanto di più bello possa esserci, perché in questo modo le avventure si moltiplicano. E non importa la differenza di età!

Così insieme ai bambini possiamo leggere di quando Gigina vuole contare tutti i capelli di Gigetta, e non riuscendoci glieli taglia tutti; di quando escono e rimangono affascinate dal vigile urbano, che si portano a casa e che la mamma raccomanda di lasciare libero ("COSA STATE FACENDO? È QUASI ORA DI CENA. QUELLO RIPORTATELO DOVE L’AVETE TROVATO E LAVATEVI LE MANI SE L’AVETE TOCCATO"); di quando si divertono a uscire per gite culturali, scoprendo la città; e di quanto sia bello andar per musei.

Il punto di vista è sempre quello di Gigina e Gigetta, che scoprono il mondo "adulto" e che riescono a farlo sempre loro, esplorandolo e toccandolo con mano, con paura e curiosità che si trasformano sempre in piacere di giocare e scoprire cose nuove! E non dimentichiamo le illustrazioni di Gek Tessaro: semplici e buffe quel tanto che basta per appassionare tutti i bambini!

Essere donna, non solo mamma

Martedì, 08 Agosto 2017 13:52

La maternità ti cambia, è vero. È vero ed è giusto. Avere un bambino modifica tutta la tua vita, te la riempie, te la completa, e tu cambi insieme a lui. Ma troppo spesso si rischia anche di soccombere sotto a questo aspetto, dimenticando che siamo anche donne, con una personalità, una vita, un carattere e una nostra unicità.

Cambiare è giusto, soprattutto diventando mamma. Ma lasciare totalmente da parte la nostra identità è sbagliato. Purtroppo troppe mamme temono il giudizio, o loro stesse credono che nel momento in cui la maternità fa capolino nella loro vita debbano per forza dimenticarsi di se stesse. Smettono di andare a camminare con le amiche, in palestra; di uscire; di andare a cena con il proprio marito o compagno; di comprarsi vestiti per sé solo perché piacciono, e non perché ce n’è bisogno; di divertirsi, anche.

Ma proviamo a riprenderci un attimo, conciliando in maniera sana le nostre due identità!

Essere donna, non solo mamma: come far sì che il nostro essere mamma non ci faccia dimenticare la nostra identità

Il primo passo per non dimenticare mai la propria identità e per essere se stesse è quindi continuare a prendersi cura di sé. Sembra scontato, ma troppe mamme si nascondono dietro alla scusa del “non ho tempo”. Basta poco, a volte anche dieci minuti. Ma questi dieci minuti vanno sempre presi, è bene non rinunciarvi! Per il nostro benessere ma anche per quello della nostra famiglia: stare bene con noi stesse significa riflettere serenità e positività anche su chi ci sta attorno.

Essere mamma, poi, non significa dover per forza rinunciare a diventare ciò che vogliamo. I bambini arrivano quando arrivano, e non sempre (anzi, quasi mai!) quando siamo all’apice della carriera o quando abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, che siano essi economici, lavorativi o sociali. Questo però non deve essere un problema, e non deve essere nemmeno il freno definitivo alla nostra spinta, il masso che troviamo sulla nostra strada e che ci costringe a fermarci: teniamo sempre a mente il nostro obiettivo. Nessuno dice di continuare a perseguirlo come se i figli non ci fossero: è sufficiente tenerlo a mente e fare piccoli passi che nel lungo termine ci porteranno comunque a raggiungerlo, anche se con lentezza! Questo obiettivo poi sarà ancora più goduto: i figli devono completare la vita, ma senza occuparla in ogni spazio, e quando avremo completato il nostro percorso saremo ancora più soddisfatte di tutto ciò che abbiamo!

Un’altra buona abitudine è quella di continuare ad uscire. Ma non solo con gli amici con bambini. Anche da sole, o in coppia, ma senza bimbi! Le uscite in famiglia sono stupende, ma a volte c’è bisogno di staccare, divertendosi in maniera spensierata.

Non lasciamo poi da parte le nostre passioni o i nostri hobby pre-maternità. C’è chi amava andare in palestra, chi leggere, chi andare ai concerti, chi sciare, chi fare uno sport estremo, chi fare shopping... Potremmo elencare all’infinito. L’importante è che questo amore non si trasformi in un verbo all’imperfetto, appunto: “amava”. No. Una mamma “ama” fare qualcosa, ed è giustissimo che continui a farlo!

Continuare ad ascoltarsi è un altro consiglio: a volte le voci e i bisogni dei nostri figli giustamente sovrastano i nostri. Ma perché zittire noi stesse? Basta prendersi qualche minuto per ascoltare le proprie emozioni, oppure tenere un diario. Insomma, è necessario non dimenticarci di chi siamo a prescindere dai bambini. Anche loro ameranno una mamma che è una donna, prima che una madre, con una personalità e degli interessi! E riflettendo il nostro esempio seguiranno anche loro la loro indole e i loro sogni.

Infine, non smettiamo di leggere, di leggere i giornali, di stare sul pezzo, di seguire l’attualità. Insomma: continuiamo ad imparare. Il mondo cambia, noi cambiamo, ed è giusto mantenere anche la mente attiva, non solo contando i grammi di farina che vanno nella pappa della sera.

 

La ricetta che vi proponiamo oggi è davvero interessante, perché ci permette di realizzare del gelato in casa variando sempre gli ingredienti (e quindi il gusto) ma mantenendo sempre la caratteristica di essere senza lattosio, e quindi più leggero, digeribile e sano.

Gelato fatto in casa senza lattosio: la ricetta veg per fare in casa il gelato senza lattosio e senza gelatiera

 

La cheesecake è sempre una buona idea. Anche se siamo intolleranti al lattosio o se vogliamo limitare le proteine del latte! Già, perché basta variare qualche ingrediente per ottenere una cheesecake altrettanto buona, ma senza lattosio!

Cheesecake all'ananas senza lattosio: la ricetta della torta al formaggio senza lattosio

 

Le varietà di zucchine

Lunedì, 07 Agosto 2017 13:59

Dopo aver parlato delle varietà dei pomodori, ecco una panoramica sulle principali varietà di zucchine. Un articolo che vuole essere uno stimolo a conoscere queste varietà in modo da sfrittarne tutte le proprietà, proponendole in tavola in tanti modi differenti! Ogni specie è perfetta per determinati piatti, che sia per via della sua forma, della sua consistenza o del suo sapore. Voi quali conoscete?

Le varietà di zucchine: le diverse specie di zucchine, da quelle scure a quelle tonde, da quelle con il fiore a quelle lunghe

Nera di Milano

Molto diffusa, è quella lunga e dal colore piuttosto scuro. Come tutte le zucchine, anche questa contiene pochissime calorie ed è molto ricca di acqua, di potassio e di vitamina E, che aiuta a contrastare i radicali liberi. Contiene anche acido folico e vitamina C. La nera di Milano è quella perfetta per i contorni, tagliata a dadini o a rondelle in padella oppure tagliata per lungo e grigliata. Ricca di acqua, è quindi ideale anche per le vellutate.

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Alberello

Di Sarzana o Ortano, la zucchina Alberello è lunga, ma più chiara e striata. Ha una polpa compatta che la rende perfetta per essere utilizzata all'interno delle frittate o delle torte salate, oppure delle polpette. Buonissime anche in forma di spaghetti!

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Tonda di Nizza

Il colore è simile a quello della Alberello, e cioè verde chiaro e striato. Tuttavia la forma cambia parecchio: questa è tonda, ed è ottima per essere riempita, per preparare delle deliziose zucchine ripiene.

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Lunghe fiorentine

Dette anche costolute fiorentine, si riconoscono perché sono più sottili e presentano una superficie a coste. È adatta a molte preparazioni (buonissima anche la torta, e spesso la si trova in vendita ancora con il fiore attaccato.

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Trombetta d'Albenga

La sua forma è strana: è molto, molto sottile e arcuata. A volte presenta anche una protuberanza in cima, vicino al fiore. È di verde chiaro e la sua polpa più compatta e croccante. Ragione per la quale questa zucchina può essere consumata anche a crudo, in pinzimonio.

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Zucchino giallo Golden

Esistono anche le zucchine gialle, bellissime perché mantengono il colore anche in cottura. Anche la polpa è gialla, e il sapore ricorda più quello della zucca, poiché è più dolce rispetto alle zucchine più comuni.

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Una poesia bellissima di una mamma

Lunedì, 07 Agosto 2017 13:39

Pubblicata sul sito Moments a Day, questa bellissima e delicata poesia è stata scritta da Chelsea Lea Smith. Di cosa parla? Di ciò che è importante.

Una poesia bellissima di una mamma: le parole stupende di Chelsea Lea Smith per i figli

Cos'è che è quindi importante? Di certo non i piatti da lavare. Non la lista della spesa. Non le faccende di casa, il lavoro, i compiti, le cose da fare... L'importante sono sempre loro, i nostri figli, che non staranno per sempre con noi, e che crescono davvero, davvero in fretta. E questa poesia (che nella lingua originale è in rima; noi ne traduciamo il succo) è dedicata a loro:

 

La cucina può aspettare, mio caro figlio,

so che sono stata impegnata, ma ora ho fatto.

Il pane è nel forno, la zuppa è stata fatta,

due delle cose che c'erano oggi sulla mia lista.

Ora la cucina può aspettare, e i piatti pure,

perché tu sei più importante, e ti giuro che è vero.

C'è molto da fare, lo capirai quando sei più grande

quanto sia pesante il peso del mondo sulle tue spalle.

Ma la cucina può aspettare, mio piccolo tesoro,

nell'ultimo periodo mi sono preoccupata, ma in modo che possiamo mangiare.

Preferirei spendere il mio tempo con te,

guardarti negli occhi mentre tu guardi nei miei.

Quindi la cucina può aspettare, mio caro ragazzo,

sei stato paziente, quindi troviamo un giocattolo per te.

Amo come nell'ultimo periodo tu abbia iniziato a giocare,

il tuo sorriso e le tue chiacchiere illuminano la mia giornata.

Sì, la cucina può aspettare, e anche la stufa,

il disordine ci sarà sempre, ma tu no, e lo so.

I giorni e i mesi stanno volando così velocemente,

voglio godermeli mentre durano.

La cucina può aspettare, mio piccolo uomo,

stai crescendo più veloce che puoi.

Lasciamo le pentole, i piatti e la padella

per abbracciare questo momento finché ancora possiamo.

Portare i bambini al museo è un’abitudine buonissima: se infatti sin da piccoli gli si fa prendere confidenza con questo ambiente, da grandi la considereranno un’attività normale, stimolante e preziosa. Il museo è quindi un luogo importantissimo nel quale portare i bambini: che sia d’arte, di scienza, di storia, di storia naturale o interattivo, esso è un potente stimolo all’imparare.

Il nostro consiglio è quindi quello di trovare sempre del tempo per portare nei musei! L’importante è, soprattutto all’inizio, rendere stimolante l’attività, pensando sempre a noi stessi ma anche e soprattutto ai bambini. Come? Ecco i nostri spunti.

Portare i bambini nei musei, rendiamolo divertente: come far sì che le visite a gallerie e musei risultino stimolanti anche per i nostri figli

1) Innanzitutto, scegliamo, almeno inizialmente, musei dedicati ai più piccoli. Ce ne sono tantissimi in Italia (ad esempio il Muba a Milano, Explora a Roma, il Bimpa a Palermo...), e una visita è sempre una buona idea, perché organizzano sempre mostre interessantissime per i bambini ma soprattutto laboratori dedicati a creatività o scienza. Ci sono poi mostre dedicate proprio a loro, anche nei musei classici, come quelle sui giocattoli oppure su determinati argomenti di loro gradimento. Dopodiché sarà molto più semplice passare ai musei “per grandi”, in quanto i bambini avranno preso confidenza con il luogo.

2) Andando per musei, è sempre bene fare attenzione ai bisogni del bambino, e non ai nostri. Certo che noi staremmo anche 3 ore in un museo o in una galleria, ma almeno i primi tempi è probabile che i bambini si stufino. Programmiamo quindi visite più brevi del solito (che man mano allungheremo, ogni volta di più). In questo modo i bambini avranno il tempo di interessarsi alla mostra e usciranno soddisfatti e ancora incuriositi, piuttosto che stanchi, sfibrati e non più interessati.

3) Scegliamo mostre temporanee, ma anche permanenti, di artisti emergenti ma anche di opere d’arte-capolavoro, e cerchiamo sempre di interessare i bambini attraverso storie cucite su di loro. In questo senso ci vengono in aiuto anche molti libri, da leggere prima della mostra oppure durante, insieme a loro. Ad esempio? La linea “Guarda che artista” di Patricia Geis (con Van Gogh, Picasso, Matisse, Calder ...), oppure “Monna Lisa”, “Magritte, questo non è un libro”, “Bambini nel quadro", “La cameretta di Van Gogh”...

4) Possiamo anche decidere di trasformare la visita in un’avventura giocosa: prepariamo una sorta di caccia al tesoro: stiliamo insieme ai bambini una lista di oggetti ed elementi, stampiamola (o scriviamola) e portiamola con noi al museo. I bambini osserveranno i quadri e spunteranno sulla lista quanti più elementi troveranno raffigurati, e vincerà chi ne troverà di più! La cosa si farà ancora più divertente se la mostra sarà dedicata ad un artista astratto: lì la creatività partirà a mille!

5) Facciamogli portare con loro degli album e delle matite: potranno ricreare a loro modo i quadri visti, oppure gli esperimenti a cui hanno assistito, oppure gli animali e i dinosauri che hanno visto ricreati, sentendosi ancora più coinvolti e traendo i benefici cognitivi della copia dal vero (in maniera super impressionista!). Oppure potranno descrivere con brevi testi ciò che le opere suscitano nella loro mente e le sensazioni che provano di fronte ai quadri, alle sculture o alle installazioni.

6) Informiamoci insieme prima sulla mostra che visiteremo. Una volta al museo, incoraggiamo quindi i bambini a spiegare con loro parole agli altri ciò che stiamo vedendo: la vita dell’artista, il quadro che c’è di fronte agli occhi (in questo caso anche descrivendolo al momento, incoraggiando così l’espressività), il significato delle opere, le caratteristiche degli animali... Lasciamo insomma che ci facciano da guide!

7) Non disdegniamo le attività proposte per i bambini: quasi tutti i musei organizzano giochi, visite o esplorazioni apposta per loro, e sono davvero carine!

8) Facciamo attenzione al loro interesse: fermiamoci dove loro si soffermano, cercando di approfondire; seguiamo il loro percorso; e lasciamo che si “perdano” e che si lasciano affascinare da tutto ciò che acchiappa la loro attenzione, anche dai luoghi meno “culturali”, come ad esempio il gift-shop del museo!

 

Con un estrattore come Estraggo in casa possiamo prepararci il gelato quando vogliamo. Soprattutto, il gelato che otterremo sarà assolutamente e completamente naturale.
Quando sono di stagione, le more sono un ingrediente perfetto per un gusto stravagante!

Gelato alle more: la ricetta per realizzare in casa con l'estrattore un gelato al gusto mora

 

 

Cocco, cocco, cocco! Estate chiama cocco, e noi rispondiamo con questa torta coccosa dal sapore avvolgente e dalle sfumature esotiche. Semplicissima, è ottima sia a colazione che per merenda.

Torta coccosa: una ricetta veloce per una torta saporita, nutriente e davvero, davvero estiva

 

Sara

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Cecilia

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