Ecco 10 giochi d'acqua da fare in estate con i bambini: con i palloncini e altri semplici strumenti le attività irrinunciabili per le giornate estive

1. Passarsi l'acqua con i bicchieri. Ma non composti a tavola tentando un semplice travaso! No: stavolta il travaso avviene sopra la testa, all'indietro. Formate con i bambini due file: vincerà il gruppo che alla fine del passaggio d'acqua avrà riempito maggiormente l'ultimo bicchiere.

(foto 1 http://www.agirlandagluegun.com/2014/05/outdoor-games-to-play-in-summmmmer.html)

2. Un gioco carinissimo per rinfrescarsi, ripassare i numeri e passare qualche tempo tranquilli e pazienti, imparando ad attendere il proprio turno: con i più piccoli provate il gioco del "spruzza gli altri!". Un vassoio pieno d'acqua al centro e un dado: non serve altro! I bimbi lanciano a turno il dado, e solo chi ottiene un sei ha il privilegio di spruzzare gli amichetti (ma anche un po' se stesso: è inevitabile...) con l'acqua, dando una forte manata nel vassoio.

(foto 2 http://www.toddlerapproved.com/2012/08/shark-and-water-themed-fun.html)

3. Avete presente "Marco Polo"? Lo si vede spesso giocare nei film e nei telefilm americani. Non è altro che un "mosca cieca" acquatico, divertentissimo. Basta una piscina: quando tutti stanno sguazzando, la "mosca" (ad occhi chiusi) urlerà "Marco!", e gli altri partecipanti risponderanno "Polo!". Guidata dalla voce degli altri, la mosca Marco tenterà di toccarli, passando così a qualcun altro la sua cecità.

(foto 3 http://sunguardpoolcare.com/backyard-fun/pool-games/)

4. Con delle pistole ad acqua e delle macchinine si può organizzare una super competitiva gara di velocità: le macchinine vengono spinte solo con la forza dell'impatto dell'acqua sparata, e vince il primo che taglia il traguardo!

(foto 4 http://www.agirlandagluegun.com/2014/05/outdoor-games-to-play-in-summmmmer.html)

5. La creatività non va in vacanza, nemmeno quando il sole scotta troppo: provate la pittura con i gessetti inumiditi! Basta usare quelli grossi apposta per l'esterno (si lavano con la prima pioggia senza lasciare macchie!): metteteli a bagno per un'oretta, bagnare il marciapiede scelto come tela e lasciate che i bambini disegnino ciò che vogliono. Un'attività già piacevolissima di per sé, che così acquista una consistenza e un colore ancora più ricchi!

(foto 5 http://www.apartmenttherapy.com/wet-sidewalk-chalk-117489)

6. E per rinfrescare ancora di più sapete che fare? Usare colori ghiacciati! Riempite dei contenitori per cubetti di ghiaccio di acqua e colorante naturale, e appoggiate (dopo averli lasciati una mezz'oretta in freezer) al centro dei bastoncini di legno. Lasciate ghiacciare per una notte e toglieteli dal contenitore: utilizzateli come pennelli su un foglio e il gioco è fatto.

(foto 6 http://www.sheknows.com/parenting/articles/997077/summer-ice-cube-crafts-for-kids)

7. Per allenare la presa e l'equilibrio si può rivisitare la classica corsa con cucchiaio e uovo (in maniera molto più pulita! Dimenticatevi i disastri delle uova rotte). Date ai bimbi dei cucchiai di legno e dei piccoli palloncini pieni d'acqua, metteteli in riga e via! Parte la corsa con i cucchiai. Chi fa cadere il palloncino perde e torna indietro. E si bagna!

(foto 7 http://www.redtedart.com/2015/07/14/10-fun-water-balloon-ideas/water-balloon-games-egg-and-spoon-race/)

8. Una spedizione archeologica rinfrescante in giardino: riempite alcuni palloncini con animaletti giocattolo e acqua e metteteli in freezer a ghiacciare. Togliete la plastica del palloncino e spargete i "fossili" in giardino: saranno tutti da scoprire, da spaccare con degli scalpelli in plastica e da utilizzare come rinfrescante naturale.

(foto 8 http://www.popsugar.com/moms/Water-Activities-Kids-30846730?crlt.pid=camp.a0jkrTk10tFb#photo-30846783)

9. Avete una canna per innaffiare il giardino? Tiratela fuori e usatela per realizzare il limbo acquatico! Lo spruzzo rappresenterà la linea sotto alla quale muoversi. I più piccoli possono abbassarsi come preferiscono ma i più grandi devono sottostare alla regola ferrea di ogni limbo: piegamenti solo all'indietro!

(foto 9 http://www.diyand.me/some-of-most-fun-activities-for-kids-you-can-do-with-them/water-limbo/)

10. La gara con la maglietta ghiacciata: questa gara inizia quando i bimbi cominciano a infilarsi la maglietta (precedentemente bagnata e lasciata ghiacciare in freezer) - un'impresa ardua, dal momento che è tutta dura e scrocchiante! Vince chi riesce per primo a indossarla. Ma vincono un po' anche gli altri: il senso di freschezza è un premio per tutti.

(foto 10 http://www.agirlandagluegun.com/2014/05/outdoor-games-to-play-in-summmmmer.html)

Il Kombucha, l'elisir fermentato di lunga vita

Mercoledì, 20 Aprile 2016 06:33

I cibi fermentati, l'abbiamo detto, fanno davvero molto bene. Grazie al metabolismo dei batteri che li abitano essi si trasformano per donare all'organismo forza, energia e difese immunitarie davvero insuperabili.

Oltre ai crauti, allo yogurt e agli altri alimenti fermentati più comuni, la nostra dieta può contare su una bevanda fermentata che viene dall'Oriente, considerata un elisir di lunga vita.

Ecco il Kombucha, l'elisir fermentato di lunga vita: dalla Cina, passando dalla Russia, il tè addolcito e fermentato per mantenersi in forma e in salute

Il Kombucha è una bevanda addolcita e fermentata a base di tè, conosciuta in Cina fin dal 250 a.C. e portata in Russia già agli inizi del Novecento. Il suo gusto sta in bilico tra il dolce e l'acidulo, ed è leggermente frizzantina. Ma come la si ottiene?

Essa deriva direttamente da una coltura batterica (la "coltura di Kombucha", appunto) che viene lasciata fermentare in tè verde o nero zuccherato, dagli otto ai dodici giorni, in un ambiente coperto (in casa lo si fa appoggiando un telo sulla coltura e fissandolo con un elastico, in modo da far passare l'aria ma non la polvere e gli insetti).

Questa specifica coltura contiene batteri che producono acido acetico e lievito e si presenta come una grossa e tonda frittella.

Passati i giorni di riposo, il tè fermentato può essere filtrato e consumato (e lo si può conservare per qualche giorno: basta tenerlo in barattoli di vetro ben chiusi).

Ma quali sono le proprietà di questo Kombucha? Principalmente esso è noto per la sua capacità probiotica, in grado di equilibrare lo stomaco e la milza grazia alla regolarizzazione della flora intestinale, aiutando così la digestione (ma anche il sistema immunitario: i probiotici fanno proprio questo!).

Ma il suo potere è molto più ampio e profondo, tanto che è considerato un vero e proprio farmaco naturale secondo la medicina tradizionale cinese! Negli anni, l'osservazione delle risposte dell'organismo al consumo di questo tè fermentato ha portato a notare una relazione tra questo e  il miglioramento di patologie quali il diabete, la gotta, problemi di pressione sanguigna, reumatismi, disturbi digestivi come gastrite, stipsi e dissenteria.

Ma fin dai tempi più antichi esso è noto anche per le sue capacità di incrementare il metabolismo e tenere a bada il peso (contrastando l'obesità), rafforzare la funzionalità renale, fornire aiuto in caso di disturbi del sonno e in generale migliorare la qualità di vita.

In fondo, il Kombucha è un alimento vivo, che agisce direttamente ed efficacemente nel nostro corpo. Mentre disseta energizza i tessuti, li purifica dalle tossine, aiuta la digestione e il metabolismo e favorisce le difese naturali e il sistema immunitario rendendoli molto più forti.

Anche se non vi sono studi scientifici che lo provano, grazie alla combinazione di tutte queste proprietà e benefici è indubbio che il Kombucha può rivelarsi un ottimo alimento, grazie all'azione su tutto il corpo, che mantenendo la salute previene l'invecchiamento dei tessuti e contrasta con il suo acido lattico l'insorgere dei tumori (e in caso di questi ultimi è perfetto per smaltire gli effetti di chemioterapie e radioterapie!). Una bevanda davvero da tenere in considerazione!

Lo trovate in numerosi negozi del biologico: se invece volete prepararlo a casa ecco un tutorial perfetto http://www.kombu.de/anleit-i.htm

La redazione di mammapretaporter.it

Foto Credits: By Simon A. Eugster (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Si conoscono da secoli in tutto il mondo, e sono noti per i loro benefici sull'organismo: parliamo degli alimenti fermentati, quelli che vengono trasformati attraverso un processo che coinvolge i microrganismi che li abitano.

Vi presentiamo i cibi fermentati: cosa sono i cibi fermentati e perchè sono utili per la nostra salute

Da Est a Ovest, l'uomo ha sempre mangiato cibi fermentati, conoscendo le loro potenzialità sia a livello conservativo che digestivo. La fermentazione non è casuale: quando gli alimenti vengono a contatto con agenti patogeni che li alterano possono scatenarsi processi pericolosi; ma quando la coltura microbica (o il microbo presente naturalmente nella materia prima) e la trasformazione sono controllate, allora questi cibi divengono ancora più sicuri e utili all'organismo.

Il tutto avviene in maniera molto semplice: per vivere i batteri necessitano di energia, un'energia che, come l'uomo, prendono da ciò di cui si nutrono. Mangiando, rilasciano prodotti ancora più ricchi di questa energia, come l'alcol etilico (le bevande alcoliche sono quindi fermentate) e l'acido lattico. Basta quindi inserirli negli alimenti per far sì che questi si arricchiscano di queste sostanze.

L'importante è che i microrganismi utilizzati siano quelli virtuosi e utili, quelli che rendono le materie prime ancora più appetibili. Pensiamo solo ai cibi fermentati che oggigiorno si trovano quotidianamente sulle nostre tavole: la birra, il vino, lo yogurt (anche quello di soya), il pane lievitato naturalmente, i crauti, le olive, l'aceto, i sottaceti, i formaggi... Buoni, no?

La fermentazione li rende più buoni, li conserva più a lungo (non a caso era una tecnica per sostituire il frigorifero!), ma soprattutto li arricchisce di elementi assolutamente fondamentali per una dieta sana:

1. enzimi: responsabili delle reazioni chimiche e del metabolismo

2. vitamine C e B

3. antiossidanti

4. fermenti lattici e acido lattico, dato che i lattobacilli e i batteri lattici sono proprio gli organismi utilizzati per ottenere la fermentazione (attraverso il loro metabolismo microbico).

I cibi fermentati sono utilissimi in caso di disfunzioni intestinali come diarrea, stipsi, meteorismo, ma anche per rafforzare le difese immunitarie. Aiutano infatti la motilità intestinale e l'immunità del corpo! Rinforzano la flora, aumentano le difese intestinali, rinnovano la linfa e, non ultimo, sono ottimi antidolorifici.

Non solo: disinfettano, bloccano la proliferazione dei batteri cattivi, disintossicano, aiutano la microcircolazione, riequilibrano la pelle e sono utilissimi in caso di candida o allergie.

Cosa aggiungere quindi alla nostra dieta per assicurarci di mantenere sana e attiva la nostra importantissima flora batterica?

Il kefir, lo yogurt (perfetto quello di soya), il tempeh, il miso, il kombucha, i crauti (meglio se a crudo), gli alimenti vegetali fermentati o conservati sotto sale, il mango e la papaya.

Due porzioni al giorno, in aggiunta ad una dieta sana, varia ed equilibrata possono contribuire al corretto mantenimento dell'intestino e al rafforzamento delle difese immunitarie.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Fa bene contare con le dita?

Martedì, 19 Aprile 2016 10:14

Quando impariamo a contare, durante gli anni dell'asilo o nei primi a scuola, la cosa più naturale è provare a farlo con le dita. Sembrano lì apposta, piccoli bastoncini per contare che arrivano tondi tondi al dieci!
Li usano in Europa (partendo da pugno chiuso e iniziando ad alzare i pollici), in Medio Oriente (sempre chiudendo i pugni ma iniziando dal mignolo destro), in America (partendo con gli indici); in tutto il mondo, insomma.

Ma non pensate che questo sia un esercizio puerile e da abbandonare non appena si apprendono nuovi metodi per le operazioni: è sbagliatissimo ritenere che sia qualcosa di inutile, o che se il bambino continua a farlo è perché non è capace a farlo in altro modo, è stupido o indietro con il programma!

La risposta alla domanda "fa bene contare con le dita?" è solo una: sì, perché non è solo un esercizio facilitatore, ma un'attività costruttrice di percorsi neurali

Proprio così: contare con le dita è necessario per far sì che si sviluppino moltissime funzioni neurologiche: il legame tra l'uso delle dita e lo sviluppo del senso del numero ha la sua culla proprio nel cervello.

Immaginatele come qualcosa di astratto e concreto allo stesso tempo: per il bambino (ma anche per l'adulto!) le dita sono sempre lì, a portata di mano e di sguardo; e a livello visivo rappresentano benissimo le quantità e le operazioni. Disegnare mentalmente queste attività deve quindi passare necessariamente prima dal disegno concreto sotto al naso.

Un professore di Stanford, Jo Boaler, ha recentemente messo nero su bianco questo suo pensiero (pubblicato sul sito The Atlantic): 

"Lasciare che il bambino abbandoni le dita per contare potrebbe stoppare il suo sviluppo matematico. Le dita sono uno degli strumenti visivi più utili che abbiamo, e l'area dedicata ad esse nel nostro cervello è usata moltissimo anche in età adulta. Il bisogno e l'importanza delle dita potrebbero anche essere la ragione per la quale i pianisti e altri musicisti spesso mostrano di avere una comprensione della matematica maggiore rispetto a tutte le persone che non suonano alcuno strumento musicale". (da http://www.theatlantic.com/education/archive/2016/04/why-kids-should-use-their-fingers-in-math-class/478053/)

Gli stessi studi hanno rivelato che anche crescendo quando si conta mentalmente spesso l'area del cervello dedicata al movimento delle dita si attiva, pur non utilizzandole concretamente. Questo perché sono davvero strettamente collegate al senso matematico, e l'impronta rimarrà per tutta la vita. Un po' come una base per tutto il resto.

Per i bambini la matematica spesso è troppo astratta, fatta di segni e operazioni che non rappresentano abbastanza bene la quantità; e quando un problema non riesce, spesso inizia a salire l'ansia, che a sua volta fa sembrare tutto più difficile. In questo modo la matematica non viene fatta propria, non la si capisce fino in fondo, e questo problema lo si porterà fino all'età adulta.

Ricorrere alle dita (come agli esempi più pratici) rende quindi tutto più accessibile, comprensibile e, non ultimo, durevole. Abbandonare le dita non dovrebbe dunque essere contemplato nei programmi: se i bambini sentono di dover passare attraverso esse per avere più solidità di pensiero, lasciateglielo fare!

Sia a casa sia a scuola, chiaramente: più le si usa, più il risultato sarà solido e duraturo.

La redazione di mammapretaporter.it

Nel Reggio Approach (il pensiero didattico delle scuole di Reggio Emilia, studiato nel dopoguerra da Loris Malaguzzi e ancora oggi considerato uno dei migliori approcci pedagogici) la luce ha un ruolo fondamentale.

Negli Atelier, i "laboratori d'arte", questo elemento è davvero importante, e lo studio attraverso esso è considerato basilare per stimolare la creatività, la curiosità, provocare meraviglia e stimolare gli approfondimenti.

Ma udite udite: con lo strumento bellissimo che vi stiamo per proporre questi percorsi proposti dagli Atelier sulla luce si possono ricreare a casa, per offrire ai bimbi momenti di gioco che si trasformano con naturalezza in occasioni educative!

Ecco il light panel, lo strumento perfetto per imparare: ispirandosi al Reggio Approach, i giochi luminosi che aiutano ad esplorare il mondo

Il light panel altro non è che un tavolo luminoso: si presenta come una lavagna bianca retro-illuminata, opaca, sulla quale si possono svolgere moltissime attività.

Li si può trovare online, di diversi prezzi (a partire da circa 50 euro): si presentano come lavagnette di varia dimensione, da poter appoggiare su di un tavolo per creare, appunto, il tavolo luminoso. Ma nessuno vieta di costruirne uno apposta per i bimbi, fisso, con un po' di inventiva: guardate ad esempio questo, costruito a partire da un tavolino per bambini dell'Ikea!

foto 1 http://www.hobbymommycreations.ca/2014/03/diy-light-table-ikea-hack.html?spref=pi&m=1

Ma come sfruttare questo strumento così interessante? Beh, ci sono infiniti modi, tutti divertenti, educativi e stimolanti. Sì, perché la luce incoraggia moltissimo la curiosità dei bambini e rende ogni attività ancora più affascinante. Un consiglio? Spegnete le luci attorno per un'atmosfera perfetta: la concentrazione dei bimbi sarà aiutata e il gioco risulterà ancora più bello.
Il primo esercizio che viene in mente è naturalmente il ricalco: grazie alla luce in contrasto, i bimbi possono studiare le forme della natura, le venature delle foglie, i contorni dei fiori, i colori degli elementi, le sezioni dei frutti... E appoggiando un foglio sopra le materie scelte possono poi impegnarsi nel disegno, seguendo i contorni, le grinze, i petali.

foto 2 https://it.pinterest.com/pin/556687203919060991/

La trasparenza permette poi un utilizzo perfetto di sabbia, sale, farine e sassolini colorati. Non solo per giochi artistici: anche la matematica o lo studio delle lettere possono trovare sul tavolo luminoso la loro perfetta dimensione. Ad esempio, per ripassare i numeri e la loro scrittura i bimbi possono esercitarsi tracciandoli con le dita su del sale sparso sulla lavagna e sagomandoli con delle pietruzze. Idem per le lettere!

foto 3 http://www.aneverydaystory.com/2016/01/24/shelves-snapshot-working-numbers-light-panel/

E per imparare i numeri pari e dispari è possibile stampare una griglia con i primi 100 numeri: quelli pari o quelli dispari possono essere coperti con sassi o dischetti colorati trasparenti, in modo da non limitare la lettura!

foto 4 http://www.stillplayingschool.com/2015/03/hundred-chart-patterns-on-light-table.html

La creatività, poi, sui pannelli luminosi ha ancora più possibilità di sbocciare: i colori rivelano nuove sfumature, la consistenza si svela in tutta la sua gloria, le linee sono ancora più visibili e gli esperimenti con gli acquerelli o le tempere sono potenzialmente infiniti. Perché mischiare i vari colori in una vaschetta trasparente sul tavolo è già divertentissimo (si vedranno chiaramente i flussi che derivano dal mescolare), ma questo divertimento raddoppia se quei colori li utilizziamo poi su un foglio per disegnare.

foto 5 https://www.facebook.com/76986782662/photos/pb.76986782662.-2207520000.1382780413./10151416926527663/?type=3&theater

La regola è quindi sfruttare al meglio le trasparenze e la luminosità, senza limiti precisi: sul tavolo luminoso ci stanno benissimo i sassolini trasparenti, i bicchieri, i fogli da disegno da riempire di colori, la sabbia, la farina, il sale, le radiografie (perché no? Può essere una bellissima lezione di anatomia), i fiori e le foglie, i percorsi da tracciare con la biro e i pennarelli (per aiutare la manualità dei più piccoli)...
Non limitate la fantasia e cercate di ottenere il massimo rendimento da uno strumento davvero unico, così semplice eppure dall'effetto sorprendente!

foto 6 http://www.teachpreschool.org/2013/02/l-is-for-lines/

Ecco un tutorial per realizzare la lavagna luminosa in maniera semplice e veloce ed estremamente economica!

Sara Polotti

10 idee di water station per bambini

Domenica, 17 Aprile 2016 09:20

"Non giocare con l'acqua, lavati le mani" dicono le nostre nonne: ma i bambini sono naturalmente portati alla scoperta del mondo e quindi anche a giocare con l'acqua, elemento fondamentale. 

Invece di ostacolare questa naturale propensione è importante permettere al bimbo di giocare con l'acqua sia nel classico bagnetto sia in estate all'aperto, magari con qualche water station come quelle che vi stiamo per proporre.

Ecco 10 idee di water station per bimbi: supporti homemade ed economici per far giocare i bimbi con l'acqua in estate

1. Da due gomme, due bacinelle e qualche attrezzo da cucina ecco la nostra prima water station

 

https://it.pinterest.com/pin/353532639477601539/

 

2. Tanti tubi, imbuti, qualche filo di plastica ed ecco una divertentissima postazione per giocare con l'acqua

 

http://learningandteachingwithpreschoolers.blogspot.it/2012/04/water-wall.html

 

3. La nostra terza proposta si sviluppa sempre in verticale ma prevede un pannello che supporta gli utensili

 

http://learningandteachingwithpreschoolers.blogspot.it/2012/04/water-wall.html

 

4. Bellissimo poi unire elementi naturali raccolti durante una passeggiata e una baccinella d'acqua! 

 

http://b-inspiredmama.com/autumn-sensory-bin/

 

http://www.mericherry.com/2014/05/04/making-nature-soup-nature-water-play-toddlers/

 

5. E sempre con una bacinella possiamo realizzare un laghetto per le barche

http://frogsandsnailsandpuppydogtail.com/pool-noodle-boats-water-sensory-bin/

 

6. Bastano pochi tubicini trasparenti attaccati alla parete per realizzare questa water station

http://mserinsroom.blogspot.it/2010/10/tubes-and-funnel-peg-board.html

 

7. E che dire di queste bottiglie reciclate per realizzare delle divertentissime cascate?

https://www.facebook.com/karanaearlyeducationcentre/photos/a.246720558679436.66541.179270178757808/629922857025869/?type=1&theater

 

8. Con tubo di plastica attaccato a un muro esterno possiamo realizzare un torrente bellissimo! 

https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/ff/a6/98/ffa698e197e2aca14ce1972f04179f37.jpg

 

9. Bellissima idea quella di usare come tubi del nuoto (si trovano da Decathlon per esempio)

 

http://casualclaire.com/2016/04/07/diy-toddler-pool-noodle-water-wall/

 

10. Per chi di voi ha un po' di spazio giocare con una working station che sfrutta la pendenza è davvero perfetta!

http://childhoodlist.blogspot.it/2012/08/60-gutter-and-water-play.html

 

Giulia Mandrino

Se pensate sia complesso creare questo ghiacciolo vi sbagliate di grosso! E' una delle ricette più semplici che possiate immaginare!

Ecco come realizzare uno yogurt pop: la ricetta dei ghiaccioli di yogurt alla frutta

Ecco la ricetta delle gelee di frutta: come realizzare delle caramelle alla frutta sane e veloci

I burri di frutta secca sno uno strumento eccezionale non solo per fare torte ma anche come merenda: dal conosciutissimo burro di arachidi a quello di mandorle, il burro di frutta secca ha un gusto generalmente amato dai bambini e può essere sfruttato in molti modi. 

Ecco come fare il burro di mandorle in casa: la ricetta per realizzare burro di arachidi e di frutta secca in pochi minuti

La materia prima è importantissima, per questo scelgo per fare il mio burro di mandorle le mandorle Noberasco Bio (le trovate nei supermercati o nell'e-commerce Noberasco); se invece optate per il burro di arachidi vi consiglio le arachidi Noberasco a tostatura leggera, perfette per il nostro scopo. 

Fare i burri di frutta secca in casa è un grande risparmio e sopratutto la qualità è davvero notevole: basta solo un frullatore e 10-15 minuti di tempo. 

Tu nel dubbio inkazzati

Sabato, 16 Aprile 2016 13:55

Non seguo molto Facebook negli ultimi mesi, anzi credo proprio che mi cancellerò. Quando mi capita di buttare l'occhio in vivaci discussioni, in particolare sulla maternità, escono fuori delle frasi assurde: "ma stai scherzando?", "poverino tuo figlio" in seguito alla scelta di una mamma, veri propri attacchi alle idee, spesso anche alla persona che le porta avanti, ma anche frasi come "scommettiamo che non sai rispondere a questo", "hai visto che ho vinto io?". Che sgomento ragazzi, ma cosa ci è successo? Un po' come in macchina insomma, quando nel dubbio mandi a stendere quello che hai davanti, solo che in questo caso lui non ti sente... Insomma l'aggressività dilaga, almeno da quel che noto io ed è difficile anche destreggiarsi in queste situazioni davanti ai propri figli.

Questa mattina ero da Decathlon e nel delirio di due bambini, cassa automatica e biciclettina nuova ho dimenticato di prendere lo scontrino. Così dopo circa due minuti mi sono avvicinata al ragazzo che si occupa della supervisione delle casse, che era vicino a una di queste per domandargli se aveva visto il mio scontrino: appena ho iniziato a parlare sono stata aggredita da un individuo sui 40, carino, distinto, ma che mi ha fatto il cazziatone dicendomi "scusi ma qui c'è la coda e lei chi è per permettersi di passare davanti a tutti?". Chiaramente alla mia risposta "ho dimenticato lo scontrino" ha risposto con un "a", non con uno scusi che almeno avrebbe mitigato un po' la rabbia e l'acidità scagliata su di me. 

Ecco, questa è la situazione emblematica: quello che rilevo è che in qualsiasi situazione relazione ci si trovi, sempre più persone pensano di essere fregate, deluse, attaccate, insomma spesso si risorve un conflitto (o semplicemente una situazione ambigua) con la rabbia. Forse sono ancora all'antica, ma preferisco uscire delusa ed eventualmente decidere di chiudere un rapporto solo dopo aver discusso, affrontato, perdonato nel caso e sopratutto sviscerato pro e contro ma prima di farlo voglio vivere credendo sempre nella buona fede.

Così in una situazione come quella di sta mattina da Decathlon non avrei mai pensato che il ragazzo mi stesse passando davanti ma che avesse qualcosa da chiedere e comunque avrei aspettato. Forse sono sciocca ma credo nelle persone, credo che a volte inavvertitamente ti senti ferita, credo che ci siano persone più egoiste di altre, credo che ci siano persone più intraprendenti e altre meno, credo nella distrazione nei troppi impegni che ti fanno dimenticare impegni e la chiamata all'amica. Credo che tutti, quotidianamente ma inavvertitamente, diamo più o meno fastidio ad altre persone, è inevitabile. Credo che noi esseri umani di oggi siamo insicuri, fragili e a volte abbiamo talmente timore di essere rifiutati o colpiti perchè pensiamo di non avere le forze per rialzarci. Quindi nel dubbio meglio attaccare? Per me è come chiudersi in casa per paura che ci succeda qualcosa fuori nel mondo.

Credo che esista la gelosia che a volte annebbia la vista, credo che gli esseri umani di oggi abbiamo seri problemi di stress e infelicità perchè il nostro corpo non è programmato per fare 100 cose al giorno, spesso poi sedentarie, perchè la nostra mente è predisposta alla condivisione, alla socialità e al mutuo aiuto ma spesso le logiche del puro profitto annebbiano questo e si è talmente abituati a queste dinamiche che non si riesce a vedere poltre al bene, semplice, puro, un po' arrugginito e con qualche pacca qua e là ma autentico. 

Ma sopratutto credo che nessuno possa giudicare le scelte delle mamme in merito all'educazione del suo bambino, ma solo scrivere opinioni, anche forti e nette. Tantomeno in un forum o nei commenti di una pagina Facebbok.

Quindi no, nel dubbio non mi inkazzo, ma do fiducia, credo nella buona fede, e questo insegno ai miei figli orgogliosamente. 

Papavero3

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg