I nostri bambini non sono stupidi. Lo vedono che il mondo non è un mondo perfetto, e che ci sono un sacco di problemi, e un sacco di conflitti, e che ognuno di potrebbe fare qualcosa per cambiare queste condizioni.
Ma appunto perché il mondo è pieno di problemi, dove sta la ragione? Dove sta la parte buona? E da che parte dobbiamo stare noi? Noi genitori, per primi, dobbiamo educare i nostri ragazzi insegnando loro il senso civico, l’empatia e il rispetto. Ma ciò che dobbiamo sempre tenere a mente è che i nostri figli non sono noi: cresceranno e avranno delle loro idee. È così che deve andare, ed è giustissimo.
E questo non significa che se avranno idee diverse dalla nostra saranno nel torto. Anzi. Perché se avranno loro idee significherà che sono capaci di pensare con la loro testa. Che penseranno "outside the box". Ma per far sì che sviluppino il fondamentale senso critico per vivere in questo mondo (rendendolo migliore), possiamo non stare fermi a guardare, insegnandogli alcune piccole cose fin quando sono piccoli.
Prima di tutto, chiariamo cos’è il pensiero critico: il pensiero critico è la capacità dell’essere umano di formarsi un’opinione e di arrivare ad una conclusione pensando, discernendo tutte le informazioni, analizzando, facendo valutazioni e ascoltando spiegazioni. In altre parole: significa sentire sempre tutte le campane e informarsi, dispiegando la propria curiosità, per arrivare ad un’idea che sia davvero personale e non inculcata dall’esterno.
Fin da piccoli, il gioco di ruolo è in questo senso fondamentale. Lasciare che i bambini interpretino personaggi (“Oggi giochiamo alla mamma?”, “Facciamo che io ero la benzinaia?”, “Tu fai il soldato e io il re”) è importantissimo. Mentre giocano di ruolo, i bambini mettono in atto ipotetiche situazioni che li vedranno in qualche modo protagonisti anche da grandi, sperimentando le conseguenze e quindi il rapporto causa-effetto di ogni azione. Vedranno, quindi, che ogni decisione e ogni pensiero implica altro.
Lasciamo, poi, che risolvano da soli i problemi, il più possibile. Questo non significa abbandonarli a loro stessi (quando c’è bisogno di noi sappiamo intervenire), ma vuol dire dare loro la possibilità di analizzare le situazioni interne ed esterne, ovvero ciò che provano internamente e quello con cui hanno a che fare esternamente.
Crescendo, poi, i bambini hanno bisogno del nostro stimolo, riguardo al pensiero. Non confezioniamogli risposte bell’e che pronte quando studiano qualcosa o quando si interessano ad un determinato argomento. Sì, esponiamo i fatti, ma poi non chiediamo solo il “cosa?”. Chiediamo, soprattutto, il “perché” e il “come”. Ad esempio, parlando di ecologia e cambiamento climatico, possiamo sì partire dal “cosa” (“Cos’è il cambiamento climatico”), ma poi è bene passare al “Perché siamo in questa situazione?” e al “Come possiamo cambiare le cose?”.
Infine, non evitiamo il confronto. Non evitiamo chi non la pensa come noi, ma accogliamo le discussioni civili. Solo così i bambini e i ragazzi potranno vedere come esistono sempre diversi punti di vista, e che ognuno ha le sue ragioni, discernendo poi la propria impressione. Solo così cresceremo adulti che avranno sì un loro pensiero, ma che avranno anche la capacità di ascoltare gli altri e di mettersi nei loro panni!
L’intolleranza al lattosio consiste nell’incapacità di digerire correttamente il lattosio contenuto negli alimenti. Questo disturbo è oggi sempre più diffuso e può provocare numerosi fastidi sia a livello fisico che emotivo. I sintomi dell’intolleranza al lattosio, infatti, sono diversi e variegati e, soprattutto, non sono gli stessi per gli adulti e per i bambini. Ma dato che le conseguenze di questa problematica possono essere molto importanti, è bene saperle individuare e riconoscere, così da poter prendere le giuste misure e far sì che i nostri bambini possano finalmente iniziare a stare meglio.
Ma non dovete preoccuparvi! Fortunatamente, infatti, viviamo in un’epoca nella quale i prodotti senza lattosio sono tanti, deliziosi, nutrienti e soprattutto nemmeno costosi come una volta. Basterà semplicemente abituarsi al nuovo regime alimentare e anche i bambini non sentiranno la mancanza di questo elemento!
Prima di tutto, dobbiamo chiederci cos’è il lattosio? Il lattosio è il principale zucchero del latte e dei suoi derivati, composto da due molecole, il galattosio e il glucosio. Come fanno sapere dall’Ospedale Bambino Gesù, l’intolleranza al lattosio, quindi, sia nei bambini che negli adulti è una condizione che insorge quando l’enzima lattasi (che si trova nella mucosa intestinale e che digerisce il lattosio) riduce la sua attività (totalmente o parzialmente), non riuscendo a spezzare il legame che tiene uniti il galattosio e il glucosio. Queste due molecole, di conseguenza, non possono, essere assorbite dall’intestino. In altre parole, l’enzima lattasi non digerisce più il lattosio, causando questa fastidiosa intolleranza.
Questo enzima si sviluppa già durante la gravidanza nell’intestino dei bambini, raggiungendo la sua massima attività nei primi mesi di vita del bambino e diminuendo pian piano durante lo svezzamento. Già dai primi due anni, l’enzima potrebbe ridurre la sua azione, altre volte, questo potrebbe accadere in età adolescenziale o in età adulta. Per questo non possiamo mai sapere quando l’intolleranza al lattosio potrebbe eventualmente comparire.
L’intolleranza al lattosio, di conseguenza, non è un disturbo o una malattia, ma si tratta piuttosto di una condizione naturale e fisiologica. Chi più, chi meno, chi prima, chi dopo, insomma, potrebbe soffrirne.
Come capire, quindi, se i nostri bambini, dopo lo svezzamento, sono intolleranti al lattosio? I principali sintomi possono essere: la dissenteria (e raramente la stipsi), i dolori alla pancia, i crampi, la flatulenza, la nausea e la distensione addominale. Anche il mal di testa, l’irritabilità e alcune allergie possono essere un segnale, anche se meno riconoscibile. Questi sintomi compaiono esattamente a poche ore dall’assunzione del latte, e l’intensità varia in base alla quantità di latte (o lattosio: quindi anche i prodotti caseari) assunta. Nel giro di poche ore, tuttavia, tutto si risolve spontaneamente.
Per capire se ci troviamo di fronte a casi di intolleranza al lattosio, quindi, oltre a chiedere il parere del proprio medico (che ci prescriverà anche tutti i test del caso, come il Breath test al lattosio e il test genetico) possiamo provare ad intuirlo già regolandoci con il cibo: se togliamo il latte e i suoi derivati, il bambino presenta ancora questi problemi alla pancia?
Se ci troviamo di fronte ad un’intolleranza al lattosio, è bene che i bambini eliminino subito questo elemento dalla propria dieta. Per farlo, basta acquistare latte senza lattosio ed altri derivati che non contengano questo elemento. Si tratta di cibi sottoposti a idrolisi enzimatica del lattosio, un processo in grado di ridurre notevolmente la concentrazione di questo zucchero dagli alimenti. La cosa assolutamente positiva di questa procedura è che non altera quasi per niente il gusto del latte.
Possiamo anche puntare sulle bevande vegetali come il latte di soia, e scegliere i formaggi stagionati e gli yogurt con batteri aggiunti (che quindi hanno già digerito il lattosio).
Più insidiosi, invece, sono gli altri alimenti, così come i medicinali. Sono infatti moltissimi i cibi e i farmaci, soprattutto quelli in compressa, che contengono lattosio, anche se in minime quantità. Per questo motivo, è fortemente consigliato quindi leggere sempre molto attentamente le etichette!
In ogni caso, il consiglio è quello di chiedere un parere del medico anche sulla dieta più indicata, in base alla quantità di lattosio tollerata dal bambino (dato che questa varia da individuo a individuo).
Il problema delle gambe pesanti è comune a molte donne, ed è una sensazione che fa capolino soprattutto in estate. Le gambe sembrano pesanti, gonfie, sono doloranti… E quando non vi sono particolari problemi di salute, potrebbe trattarsi di un problema di circolazione.
Gli sportivi lo sanno: lo stress fisico e mentale, così come lo sforzo eccessivo, il caldo, la sudorazione e moltissimi altri stimoli esterni ed interni, possono portare ad una carenza di amminoacidi. Quando questi amminoacidi languiscono, tuttavia, il corpo ne risente, anche con dolori e perdita di forza.
In particolare, uno degli aminoacidi non essenziali che influenza particolarmente il nostro organismo è la L-arginina, un importante elemento costitutivo delle proteine, che può essere prodotto da solo dal nostro corpo (ma non in caso di stress e tensione fisica) oppure assorbito attraverso il cibo.
L-arginina non è importante tuttavia solo per gli sportivi, così come non lo sono tutti gli altri aminoacidi e le vitamine come la C, la K, la D e la B6: quando ci troviamo di fronte ad una carenza, tutto il nostro corpo ne risente, portando ad uno stato di pesantezza che passa anche attraverso le gambe.
Perché proprio le gambe? Perché le gambe sono le prime a risentire della cattiva circolazione, e quando in estate (ma anche in inverno!) proviamo dolore e gonfiore, L-arginina può davvero aiutare. Questo amminoacido, infatti, viene convertito dal nostro organismo in Ossido Nitrico, un elemento che aiuta i vasi sanguigni a ritrovare la loro naturale elasticità e ad aumentare di diametro, migliorando così il flusso sanguigno.
Quando il flusso sanguigno ritrova il suo stato di salute, tutto l’organismo, e non solo le gambe, ne beneficeranno, a partire dalla pressione sanguigna per arrivare al sistema immunitario, alle ossa, alla glicemia (che resta più facilmente sotto controllo) e al colesterolo, che si ridurrà.
Ma qual è l’integratore migliore in questo senso? L’azienda Forever Aloe propone Argi+, un integratore in polvere da mescolare ad altri liquidi che oltre ad avere un sapore molto gradevole è un concentrato di nutrienti e di salute. Non contiene, infatti, solo L-arginina, ma vitamine come la C, la K, la D e la B6 (fondamentali per il metabolismo, il sistema immunitario, la salute delle ossa e dei muscoli e per la salute mentale), oltre a acido folico, per la sintesi degli aminoacidi e per la produzione di sangue.
Argi+ è quindi ideale per gli sportivi, ma anche per le donne che provano la classica sensazione delle gambe pesanti e gonfie, e per tutti coloro che vogliono migliorare il generale stato di salute e la propria circolazione sanguigna.
E poi è molto dissetante e davvero delizioso! Come assumerlo? Argi+ si presenta in polvere: basterà aggiungere una bustina alla propria bevanda preferita, come il succo di Aloe Vera Gel di Forever o il tè freddo non zuccherato, allungando poi con acqua fino a raggiungere due litri. Versiamo poi la bevanda in un contenitore da portare con noi durante la giornata e consumiamo a temperatura ambiente.
Antiossidante, benefico per la circolazione, ricostituente: un toccasana delizioso e gustoso che possiamo trovare su questo shop online. Per avere una consulenza personalizzata sull’acquisto dei prodotti e sull’opportunità di lavoro, scrivi una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Se l’estate, con il sudore che si insinua in ogni piega del nostro corpo, è già di per sé una stagione provante, pensate a chi in questo momento sta allattando! Ma con piccoli accorgimenti e acquistando qualche accessorio possiamo evitare del tutto la noia del connubio sudore+allattamento al seno.
Ecco dunque qualche accessorio imprescindibile per far sì che allattare con il caldo durante le estati (anche le più roventi!) non sia un problema insormontabile, godendosi così appieno questo momento perfetto e unico con il nostro bambino.
In estate, scegliamo il cotone: esistono reggiseni per l’allattamento 100% in cotone, che rimangono più freschi sulla pelle e assorbono lievemente le goccioline di sudore. Come questo, ad esempio, che costa 16 euro.
Altro reggiseno per l’allattamento, ma questa volta al 90% in cotone. La comodità in questo caso sta nell’incrocio, che ci permette di non preoccuparci di bottoni e chiusure.
La conoscete? No? Be’, mi ringrazierete: questa fascia assorbi sudore per reggiseno è la svolta. Al 100% in cotone, va sistemata sotto al seno, incastrandosi sotto al reggiseno, e in questo modo le gocce di sudore (anche durante l’allattamento stesso, quando il bambino si appoggia proprio lì) vengono annullate!
Se di qualità, il marsupio è davvero molto comodo, perché permette di allattare con le mani libere, regolando il bambino in modo che non sudi troppo (e noi con lui). Questo è di Ergobaby.
L’allattamento richiede tantissima acqua. Pensiamo quindi in estate, quando la maggior parte dei liquidi la eliminiamo attraverso il sudore! Ricordiamoci quindi di mantenerci sempre idratate, con una borraccia fresca sempre a disposizione. Meglio se da un litro, e non da 750ml, così da non doverla riempire mille volte!
Non sappiamo mai dove allatteremo. Un ventilatore comodo da spostare è quello che fa per noi. Basterà farlo partire lontano da noi, senza l’aria diretta, in modo da rinfrescare la stanza in sicurezza!
Non servono solo a questo, ma sono comodissime durante l’allattamento: anche il bambino ha bisogno di fresco, e quando c’è troppo solo possiamo coprirlo con la mussola leggera in cotone (qui trovate una confezione con quattro mussole davvero belle e versatili, a 30 euro). Non sudiamo solo noi!
Madri e bambini hanno diritto ad una nascita rispettata che tenga conto del loro benessere. Gli operatori della nascita hanno il compito di ascoltare i bisogni emotivi e psicologici della partoriente e non solo di valutare la progressione del travaglio e di assistere da un punto di vista sanitario.
La madre in condizioni di fisiologia e in caso di parto vaginale ha diritto al movimento, può bere e mangiare, può usufruire di strategie di sollievo del dolore più o meno naturali.
È necessario che le donne si informino, frequentino corsi di accompagnamento alla nascita, scelgano professionisti che possano affiancarle in modo rispettoso e competente.
Trattando di questi temi, non posso non far riferimento al pensiero di Frédérick Leboyer e Michel Odent, medici e operatori della nascita. Odent sostiene che concepimento, gravidanza, parto, lattazione e interazione precoce hanno effetti importanti e a lungo termine. Pioniere del parto naturale, introdusse nei reparti maternità ospedalieri le “stanze selvagge” , ovvero sale parto concepite come stanze di una casa e il parto in acqua. Gli “ormoni dell’amore” (ossitocina, prolattina ed endorfine) sono strettamente legati a quella che può essere definita una “buona nascita”.
Da quando il parto è divenuto medicalizzato, secondo Odent ci si è dimenticati del carattere intimo dell’ossitocina. In assenza di determinate condizioni ambientali gli ormoni dell’amore non si liberano e si possono verificare situazioni di blocco. Un aumento del tasso di adrenalina, con la relativa stimolazione della neocorteccia, ad esempio, inibisce la produzione di ossitocina e tale condizione può rallentare tutto il processo.
Le sale parto, secondo Leboyer e Odent, devono rappresentare un luogo rassicurante e caldo, come la propria casa. Luce soffusa, pochi operatori, una giusta temperatura, la presenza di una persona di riferimento per la donna, sono alcune delle condizioni da privilegiare e garantire.
L’immersione in acqua tiepida può essere ad esempio una risorsa che permette alla madre di rilassarsi e contenere il dolore, mantenendo sotto controllo l’adrenalina.
Nei primi 60-90 minuti dopo la nascita, il neonato vive uno stato di veglia tranquilla; apre gli occhi, ascolta la voce di mamma e papà e cerca da solo il seno (breast crawling). Il neonato mette in atto comportamenti dinamici e interattivi, che poco dopo si andranno fisiologicamente perdendo.
Questo primo periodo, è davvero prezioso e necessita di essere tutelato, garantendo alla diade intimità e protezione.
Una serie di ormoni vengono attivati in questo periodo post-nascita. Quali sono? Le endorfine, oppiacei naturali che donano sensazioni di piacere e promuovono uno stato di benessere che incentiva il bonding. La prolattina, ormone prodotto dall’ipofisi posteriore e coinvolto nella lattazione. L’ossitocina, il famoso ormone “timido” anche detto “ormone dell’amore”, responsabile dell’avvio del travaglio e attivatore di comportamenti di accudimento della madre.
Passate le due ore, il neonato entra in uno stadio di sonnolenza; recupera le energie impiegate nel processo di parto. L’unica vera necessità dei bambini sani nei primi minuti di vita, oltre al contatto precoce con le mamme, è quella essere al sicuro e al caldo, avvolti in un panno tiepido.
Tutto il resto (il taglio del cordone, la visita pediatrica, il bagnetto, etc…) può e deve essere rimandato.
Qualora non fosse possibile garantire questo primo contatto per motivi legati a complicazioni, è molto importante che i genitori possano poter vedere il loro bambino in tempi brevi e che la madre possa entrare in relazione fisica con il piccolo al più presto!
Sui neonati prematuri, ad esempio, le interazioni materno-infantili producono effetti positivi e migliorano le condizioni emotive. Se il neonato ha la necessità di essere posto in incubatrice, è importante interagire con lui; è possibile garantire un contatto olfattivo, uditivo e fisico.
Cosa raccomando alle donne in gravidanza? Attivatevi in prima persona, informatevi, scegliete con cura i professionisti che vi seguiranno e il luogo della nascita. Ricordiamoci che fare meno equivale spesso a fare meglio e che nascere bene contribuisce a vivere meglio!
Acanfora Giuseppina
Dottoressa in scienze dell’educazione e della formazione, educatrice perinatale
Che sia durante una pandemia o durante la quotidianità “normale”, è assolutamente comune sentirsi stressate, esaurite, stanche e sopraffatte. Perché essere mamma non è tutto rose e fiori (anche se di rose e fiori, fortunatamente, ne facciamo esperienza ogni giorno con i nostri meravigliosi bambini!).
Ciò che dobbiamo tenere bene a mente, tuttavia, è che lo stress non è insormontabile. E non deve per forza avere la meglio su di noi. Che fare per sconfiggerlo? Svegliarci con consapevolezza. E grazie a questi passaggi mentali di prima mattina, le giornate diventeranno davvero più semplici, serene e meno stressanti!
Perché proprio di mattina? Perché è importantissimo iniziare la giornata con un certo atteggiamento, e perché ciò che proviamo emozionalmente al mattino ce lo porteremo dietro per tutta la giornata, fino al momento di tornare a letto. Insomma: svegliarsi “con il piede giusto” non è solo una frase fatta, ma è un metodo per sconfiggere lo stress. Affidiamoci dunque ad una routine fatta apposta per questo!
L’importante è farlo con consapevolezza, cercando di trovare la routine giusta per noi. Perché le routine sono sempre personali, e questi sono solo alcuni suggerimenti. Dopodiché, di giorno in giorno, provando e riprovando (anche in base al tempo che abbiamo), troveremo il nostro equilibrio. C’è chi ama fare yoga di primo mattino, chi beve subito un caffè forte, chi si lava i denti… L’importante è prendersi comunque del tempo per noi.
Per prima cosa, è bene, aprendo gli occhi, respirare un attimo, senza alzarsi immediatamente. Possiamo anche sederci sul bordo del letto, l’importante è non alzarsi in piedi troppo in fretta. In questa posizione possiamo prendere un bel respiro e cominciare a pensare. A cosa? Innanzitutto, alla perfezione. Che non esiste. Il nostro primo pensiero deve essere la realtà: la perfezione non esiste, e la sua ricerca non dovrebbe guidare la nostra giornata, né la nostra mattinata. Certo, la perfezione richiederebbe di fare esercizio appena sveglie, di preparare una colazione perfetta ai nostri figli, di prepararli e di portarli a scuola in orario. Ma la perfezione è qualcosa che non dovrebbe nemmeno passarci per la testa: noi siamo così, siamo uniche, la nostra famiglia è unica, e stressarci per il disordine, per lo yoga non fatto e per i ritardi è inutile.
Nella nostra routine, quindi, possiamo inserire ciò che davvero ci fa svegliare bene. Può essere lo yoga, oppure no. Può essere il tè o il caffè. Può essere non fare colazione e concedercela al bar. Può essere il coccolarsi per un attimo nel letto. Insomma: non facciamo ciò che la società sembra volerci imporre, ma facciamo ciò che ci fa stare bene. Anche se siamo più pigre.
Chiediamoci, quindi, cosa vogliamo veramente. C’è chi preferisce fare esercizio e chi preferisce meditare, chi si rilassa facendo qualche faccenda mentre la casa dorme e chi legge il giornale mentre tutti intorno urlano a colazione: ognuno è diverso.
Pensiamo, infine, a ciò che vogliamo fare durante la giornata, concentrandoci sull’eliminare l’aura di perfezione che vorremmo e che gli altri pretenderebbero da noi. Focalizzarci sul disordine che avremo in casa o su ciò che dovremmo fare per fare felici gli altri non è benefico, ed è proprio questo che aggiunge stress alla giornata.
Una cosa difficile, però, è accettare questa non perfezione, perché significa accettare che le cose, durante il giorno, potranno andare in maniera diversa dal previsto. Ma è così, e accettarlo con serenità ci toglierà un peso dalle spalle non indifferente!
Una volta capito tutto questo, e una volta fatto nostro il concetto (dobbiamo però pensarci e crederci davvero!), tutto filerà più liscio, più sereno e più semplice. Lo stress non scomparirà magicamente, così come la stanchezza, ma almeno saranno più facilmente gestibili!
Un po’ perché questa pandemia ha messo in ginocchio molte famiglie, un po’ per stare vicino a casa, un po’ per supportare il nostro territorio, un po’ perché, beh, semplicemente perché l’Italia è meravigliosa: quest’anno moltissime famiglie sceglieranno delle vacanze italiane.
E anche chi non ha organizzato ferie particolarmente lunghe, sta pensando a qualche gita fuori porta con i bambini, senza allontanarsi troppo.
Ma quali sono, quindi, le zone più belle d’Italia da visitare con i bambini? Ecco qualche spunto per le vacanze e le gite fuori porta per quest’estate 2021!
Partiamo da Nord: il Trentino Alto Adige è sempre una buonissima idea, perché i servizi sono sempre ottimi e perché permette di immergersi nella natura facendo attività adatte a tutta la famiglia. Si possono organizzare escursioni semplici, gite in bicicletta (ci sono noleggi ad ogni angolo!), salite in seggiovia e pranzetti in rifugio, giornate in costume al bordo dei laghi… Insomma, la scelta è infinita.
Scendendo, a cavallo fra Trentino, Lombardia e Veneto c’è il Lago di Garda: bellissimi sono tutti i paesi che lo circondano, da Salò a Desenzano, da Manerba a Limone, da Sirmione fino a Garda, e bellissimo è il lago stesso, da godere sulle spiaggette e sul lungolago. Piace agli adulti perché è molto stiloso, e piace ai bambini perché è come essere al mare! E ci sono un sacco di campeggi.
In Veneto ecco invece un piccolo gioiello di archeologia architettonica e industriale, ovvero il Villaggio Eni di Borca di Cadore. Possiamo andarci con i bambini e scoprire, come moderni Indiana Jones, questo villaggio vacanze pensato dai dirigenti Eni nel secolo scorso, per ospitare colonie, campeggi e famiglie dei dipendenti dell’azienda in vacanza in mezzo ai boschi!
Mare vero invece è quello della Liguria e delle Cinque Terre, meta perfetta tanto per una gita fuori porta (possiamo arrivarci in treno, scendendo direttamente nel centro di ogni paesino!) oppure per una vacanza più lunga. Per risparmiare, dal momento che questi luoghi in provincia di La Spezia sono parecchio costosi, possiamo prenotare una piazzola in un campeggio delle zone limitrofe (come Moneglia, Chiavari, Lerici…), soggiornando così in tenda e visitando tutti i paesini costieri di giorno in giorno.
Per gli amanti del centro Italia, dei road trip in macchina, dei campi di grano sconfinati e dei cieli azzurrissimi, la Toscana e l’Umbria sono la meta perfetta: Gubbio, Assisi, Siena, San Gimignano, Pienza, ma anche i paesi sul mare, da Cecina a Orbetello, il centro Italia offre vacanze naturali e affascinanti, tra colline e antichi borghi in pietra davvero meravigliosi.
Sempre in Toscana, più in basso, ecco il Giardino dei Tarocchi con le sculture di Niki De Saint Phalle: imperdibile per gli amanti dell’arte contemporanea, ma anche per i bambini!
Per chi ama il caldo, basta scegliere il Sud Italia: non solo la costa Tirrenica (e quindi la Campania con le sue meraviglie), ma anche quella Ionica, in Puglia, finendo nella bellissima (e poco conosciuta!) Calabria.
E non dimentichiamo le Isole: la Sardegna (TUTTA la Sardegna) e la Sicilia. TUTTA la Sicilia. Perché scegliere solo una zona sarebbe un sacrilegio. Qui sotto vedete Cefalù, ma tutta la Sicilia è una meraviglia, da San Vito lo Capo a Erice, da Palermo ad Agrigento, da Taormina a Siracusa… E la Sardegna è la vacanza perfetta per chi ama la natura selvaggia, il relax, il sole caldo e il mare perfetto!
Ah, le collezioni! Non c’è differenza di generazione che tenga: i bambini d’oggi amano tanto quanto noi collezionare giocattoli e piccoli oggetti. E quando vedranno questi nuovi piccoli animaletti pensati per loro non resisteranno!
Se i vostri bimbi adorano gli animali e i peluche, infatti, non potete perdervi i nuovi Collectimals, piccoli animaletti in piccole palline che diventano un gioco meraviglioso e super creativo.
Cosa sono i Collectimals? Sono dei piccoli animaletti di peluche teneri e divertenti che troviamo all’interno di piccole palle color verde acqua. La bellezza sta proprio qui: tanto negli animali (ognuno con il proprio nome stampato sul cartellino sulla zampa!) quanto nelle loro palle, che diventano seggiole, casette, villaggi, piedistalli… Si chiamano clip-o-sphere e sono davvero un ottimo spunto creativo, proprio come se fossero costruzioni.
Nei migliori negozi di giocattoli da questo mese troveremo dunque questi Collectimals: ce ne sono 27, di cui tre più rari degli altri (e più particolari e sbrilluccicosi!), e rappresentano gli animali già amati, dalla volpe alla giraffa, dall’elefante al maialino.
Le collezioni, come sapete, sono molto educative, e non solo divertenti. I bambini si impegnano, e possiamo approfittarne anche per insegnare il valore del denaro (regalandogli i Collectimals ogni tanto e lasciando che “guadagnino” gli altri, con qualche lavoretto in casa, magari; costano 9,90 euro l’uno). E poi sono belle da vedere, se disposte ordinate in cameretta!
Dopodiché, possono (e devono!) saltare giù dalle mensole per diventare un gioco di ruolo e di costruzione fantasioso e coinvolgente, durante il quale i bambini possono anche scambiare i loro Collectimals!
Correte quindi nei migliori negozi di giocattoli e cominciate a cercare i vostri Collectimals preferiti!
Viaggiare in famiglia non è mai semplice (anche se bellissimo!). L’organizzazione richiede abilità da ingegnere gestionale e alla fine il caos regna comunque sovrano. Ma per arrivare alle ferie tranquilli basta organizzarsi bene e scegliere accessori di qualità che ci semplifichino la vita e che durino nel tempo, puntando sul rapporto qualità prezzo!
Il consiglio è quello, quindi, di scegliere bagagli sicuri e ben fatti, magari scontati (come quelli che vi proponiamo), in modo da non ritrovarsi con il disordine che regna anche sulle nostre meritate vacanze.
Innanzitutto, non sottovalutiamo le valigie: scegliere delle valigie belle, spaziose ma non ingombranti e resistenti è la prima regola. In questo modo, potremo stivare tantissimi vestiti e accessori, tenendoli in ordine e non rinunciando a nulla.
Seconda regola? Lasciamo che i bambini usino la loro valigia, senza mischiare tutto. Insomma: se ogni componente della famiglia avrà la propria valigia tutto sarà più in ordine e i drammi si dimezzeranno. E questo non vuol dire rischiare di non riuscire ad infilare le valigie in macchina! Perché al posto di due enormi e straripanti potremo così averne tre o quattro ma decisamente più contenute. E nel baule ci staranno tranquillamente!
La prima valigia che vi proponiamo è questa, per adulti (che qui troviamo scontata del 30%), con all’interno le classiche cinghie ferma abiti e le ruote pieghevoli per renderla super maneggevole. Il bello di questo trolley (che troviamo da 69 litri e da 117 litri) è che ha una maniglia esterna che lo rende “borsone”.
Se preferiamo una versione rigida, ottimo è il modello American Tourister, che troviamo in moltissime dimensioni (anche in versione bagaglio a mano). È anche molto stiloso, che non guasta. In questi giorni è scontato al 48%!
Di disegno più classico ma altrettanto capiente e intelligentemente divisa è la valigia-bagaglio a mano qui sotto, scontata ora del 30%. Le ruote girano a 360 gradi rendendola super maneggevole.
Per i bambini, una piccola valigia a forma di animaletto! Queste di Samsonite sono davvero stupende, piccole ma capienti e molto maneggevoli per i più piccoli. E quella a forma di alpaca (animale super trendy!) è in questi giorni scontata del 30%.
Sempre scontato del 30% è lo zainetto a forma di dinosauro. Oltre alla valigia, anche lo zainetto è utile: i pesi si distribuiranno e i bambini potranno poi usare lo zainetto in vacanza per portare le loro cose con sé.
E lo zaino è utile anche per i grandi: questo è nero e a forma di sacco, molto comodo e versatile.
Questo, invece, è più femminile e adatto anche alle uscite. In questo modo, lo stesso zainetto che useremo come bagaglio a mano fungerà da borsa, facendoci risparmiare spazio.
Infine, anche se non è nello stile “viaggio”, è bellissima questa cartella che troviamo in questi giorni scontata del 30%: i bambini potranno usarla in vacanza come zaino, e come cartella tradizionale e un po’ retrò una volta che torneranno a scuola!
La serata film per noi è qualcosa di imprescindibile: una volta a settimana scegliamo (a turno!) un film da guardare e organizziamo i divani in maniera super comoda, cucinando i popcorn e rilassandoci poi tutti insieme.
Un’idea è quella, tuttavia, di rendere queste serate ancora più speciali e indimenticabili per i bambini, ricreando in casa o in giardino (in estate!) un piccolo cinema in miniatura.
Ecco quindi qualche spunto concreto per realizzare tutto questo senza spendere un capitale e facendo divertire moltissimo i nostri figli!
Innanzitutto, per far sì che il nostro cinema ricordi davvero un cinema è doveroso proiettare i film in grande. Per questo è necessario avere un proiettore da collegare al pc. Ce ne sono anche di non super costosi (come questo), e possiamo quindi fare un piccolo investimento se pensiamo di utilizzarlo più volte e di proporre spesso la serata cinema in casa o giardino!
Detto questo, la prima idea, e anche la più semplice, è quella di utilizzare un lenzuolo su una parete (bianca o colorata, spoglia o piena di quadri), appiccicandolo per gli angoli al muro utilizzando dello scotch di carta. Davanti ad esso mettiamo tanti cuscini e un bel tappeto.
Se, invece, abbiamo una parete spoglia, bianca e priva di difetti particolarmente fastidiosi, possiamo proiettare il film direttamente su essa. E qualche lucina attorno darà un’aria ancora più confortevole alla stanza!
https://www.pinterest.com/pin/823455113100710613/
Il metodo lenzuolo possiamo adottarlo anche all’esterno, in giardino. In questo caso, o lo applichiamo ad una parete esterna della casa, oppure buchiamo i quattro angoli e li leghiamo agli alberi in giardino. O, ancora, appendiamo il lenzuolo ai fili della biancheria!
https://www.houseandgarden.co.uk/gallery/garden-party-ideas
Altrimenti, una valida alternativa (anche se il costo è nettamente maggiore) sono gli schermi gonfiabili, che effettivamente sono parecchio geniali. Si tratta di grandi “tv” in gomma (come questa) che si gonfiano e stanno in piedi da sole. Possiamo quindi appoggiarle in giardino dove vogliamo, proiettandoci poi sopra il nostro film.
https://nationaleventpros.com/rent/general/outdoor-inflatable-movie-screen/
Dopodiché, una volta scelte la location e l’attrezzatura, possiamo dedicarci ai dettagli: popcorn per tutti, abbigliamento comodo, cuscini dappertutto, coperte, luci soffuse e tanto amore!