Il Reggio Emilia Approach è un metodo educativo tipico delle scuole di Reggio Emilia, teorizzato nel secolo scorso da Loris Malaguzzi e incentrato sull’unicità del bambino, sulla cura degli ambienti, sulla creatività, sui cento linguaggi dell’essere umano e sul coinvolgimento dei genitori nel progetto didattico.
Le scuole e i nidi di Reggio mettono dunque in pratica questo innovativo e bellissimo metodo educativo: agli interessati (genitori, insegnanti ed educatori che vogliono formarsi su questo approccio) sono rivolti i nuovi webinar, corsi online a pagamento per conoscere a fondo diversi aspetti del Reggio Approach.
Reggio Children, l’organismo ufficiale dell’educazione della filosofia educativa reggiana, ha pensato a chi, pur lontano dalla regione Emilia Romagna, desidera immergersi in questo approccio didattico, formandosi e portando così i vari metodi nelle scuole di tutta Italia, o semplicemente informandosi per avere un’idea più chiara di ciò che riguarda le scuole di Reggio.
Gli insegnanti, i pedagogisti e gli atelieristi dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia insieme a Reggio Children si offrono quindi in questi webinar e in queste conferenze durante le quali parleranno dell’approccio, raccontandosi e condividendo i progetti e le esperienze.
Distribuiti in diverse giornate, i webinar avranno luogo in diretta alle 16.30, in italiano con eventuale traduzione simultanea in inglese, e avranno una durata di due ore e mezza. Durante i webinar sarà possibile anche porre domande e ricevere risposte direttamente dagli esperti che vivono e praticano il Reggio Emilia Approach; dopodiché, l’evento registrato resterà online per un tempo limitato, con la possibilità di recuerarlo.
Acquistando l webinar live sarà possibile assistere alla registrazione per tre giorni, fare domande a insegnanti, educatori, pedagogisti e atelieristi che lavoro proprio nelle scuole e nei nidi di Reggio Emilia e Reggio Children, ricevendo poi un attestato di partecipazione, l’ingresso nella Reggio Approach Digital Community e la bibliografia di riferimento.
Le conferenze, invece, sono spazi tematici nei quali insieme agli esperti si riflette su diversi argomenti; il primo ciclo (a cui ne seguiranno altri) è dedicato alle nuove sfide dell’educazione inquadrate in questo particolare momento storico. Essendo registrate, le web conference di Reggio Children (della durata di un’ora) si potranno visionare per 48 ore nell’area riservata.
A questa pagina è possibile tenere d’occhio le prossime date con webinar e conferenze online (per ora programmati fino al 24 ottobre 2020 ma sempre in aggiornamento.
Oggi, 22 settembre 2020 alle 16.30, è previsto il webinar “La progettazione come dialogo tra adulti e bambini e tra bambini e bambini”, pensato per chi si approccia per la prima volta al metodo Reggio Children. Si parlerà del pensiero progettuale per accogliere le differenze individuali dei bambini.
Giovedì 24 settembre, invece, sarà la volta di “Bambini costruttori del loro apprendimento in relazione con…”. Qui si parlerà di apprendimento come di un processo soggettivo di costruzione che avviene in contesti di relazione in cui ambiente, materiali, bambini e adulti hanno un ruolo fondamentale. Questo appuntamento è dedicato agli educatori, insegnanti e genitori che vogliano formarsi riguardo alla scuola dell’infanzia; del nido d’infanzia si parlerà invece il 29 settembre, in un webinar dallo stesso titolo.
Prima mettono in bocca tutto, poi gattonano (e mettono in bocca tutto). Poi camminano (e mettono in bocca tutto) per raggiungere uno stato di indipendenza e di gioco autonomo molto importante (e mettono in bocca tutto). Insomma: i bambini mettono in bocca tutto. E anche quando con la crescita mollano questa attività, in qualche modo le mani raggiungono sempre le fauci, e tutti i microbi e i batteri si infilano di prepotenza nel loro corpo. Che non è un male (viva gli anticorpi!), ma che ci impone qualche attenzione in più. Soprattutto, dobbiamo pensare non solo ai germi, ma anche ai prodotti che utilizziamo, per evitare di mettere in bocca ai nostri figli sostanze tossiche!
Premessa: non è consigliabile igienizzare estremamente casa. I nostri bambini, infatti, hanno bisogno di formare il loro sistema immunitario e gli anticorpi, e un ambiente troppo sterile non permetterebbe loro questo processo. Detto questo, c’è una bella differenza tra “non igienizzare estremamente” e “lasciare la casa sporca”.
Ciò che dobbiamo fare è eseguire i nostri mestieri settimanali come abbiamo sempre fatto, con un’attenzione in più quando c’è un bambino in casa (spesso rovesciamo cose senza nemmeno accorgercene) ed evitando che tutto si sporchi eccessivamente nei giorni di intervallo tra le pulizie, perché dobbiamo sempre tenere a mente che tutto ciò che c’è sul pavimento, beh, andrà nella loro bocca probabilmente. Per lo stesso motivo, meglio scegliere detergenti naturali.
Ancora meglio: è preferibile igienizzare senza rendere i pavimenti tossici! Come? Ad esempio sfruttando strumenti che ci permettono di usare meno prodotti.
Io ho scoperto Vileda Turbo ed è una vera rivoluzione in questo senso. Questo sistema lavapavimenti permette di rimuovere oltre il 99% dei batteri senza detergenti, oltre che a essere super comodo. Ha infatti un sistema di strizzatura integrato a pedale per non strizzare manualmente il fiocco bagnandosi le mani, controllando allo stesso tempo il grado di umidità del panno in base al pavimento che dobbiamo lavare; io quando lo utilizzo sul parquet, ad esempio, strizzo molto molto bene, lasciando il fiocco quasi asciutto, perché sul legno è meglio usare meno acqua.
Come funziona? Semplicemente si tratta di un sistema lavapavimenti con fiocco in microfibra 2in1 (che possiamo poi lavare in lavatrice a 30 gradi) che assorbe molto bene e che è adatto a tutte le superfici, anche le più delicate come marmo e parquet. Questo panno si applica su una piastra triangolare, che arriva in tutti gli angoli e che lo rende davvero molto maneggevole, molto più di quella classica tonda. La rivoluzione sta proprio nel materiale di questo fiocco, la microfibra, che raccoglie tutta la sporcizia in maniera super efficiente e che permette, così di usare meno detergente, se non di non usarlo del tutto.
Credo quindi che sia la soluzione perfetta: permette infatti di igienizzare casa senza prodotti aggressivi e, dall’altra parte, senza renderla inutilmente sterile, passando una volta di più il panno (perché è così comodo che non pesa nemmeno tirarlo fuori!) e assicurando così ai bambini e a noi stessi una casa pulita, detersa e sicura.
Tendenzialmente, quindi, cerchiamo di pulire la nostra casa e i nostri pavimenti con prodotti delicati, prediligendo la frequenza rispetto alla forza. Ovvero: meglio pulire in maniera meno aggressiva (ad esempio con semplici spugne imbevute di acqua molto calda per igienizzare le superfici quotidiane) rispetto ad utilizzare prodotti chimici pericolosi che, matematico, andranno in bocca ai nostri bambini!
Scegliere il giusto salone di bellezza non è facile- dopotutto nessuno vuole ricevere un trattamento sbagliato. Ma ora, con il COVID-19 che infuria in tutto il pianeta, ci sono molte altre cose importanti di cui preoccuparsi, soprattutto: la nostra sicurezza. Sfortunatamente, la cura delle nostre sopracciglia o delle unghie adesso, comporta un nuovo livello di attenzione da mantenere che va ben oltre l’insoddisfazione per il nostro riflesso nello specchio.
Per rendere le cose più complicate, molti di noi non sanno nemmeno fino a che punto sono cambiate le leggi che regolano i saloni di bellezza, rendendo molto più difficile scegliere un salone di bellezza basato sulle sue buone pratiche anti-COVID.
Se ti senti un po 'sopraffatto, dai un'occhiata alla lista qui sotto per scoprire quali domande dovresti porti prima della tua prossima visita in un salone di bellezza, per stare al sicuro. Chi ha detto che non puoi aiutare ad appiattire la curva del virus e apparire favolosa mentre lo fai?
Secondo le linee guida per i trattamenti con contatto ravvicinato, le postazioni di lavoro dovrebbero trovarsi ad almeno 2 m di distanza l'una dall'altra. Se ciò non fosse possibile, installare schermi trasparenti tra le postazioni di lavoro in modo da impedire il contatto diretto tra i client. Abiti nuovi e asciugamani dovrebbero essere forniti per ogni nuovo cliente che entra. Il personale deve indossare visiere trasparenti (le maschere antivirali sono opzionali) che coprono il naso e la bocca in ogni momento, così come guanti monouso che cambiano dopo ogni cliente. Dovrebbe essere attuata una politica senza contanti, per eliminare la necessità di toccare monete e banconote. E, ultimo ma non meno importante, dovrebbe esserci un disinfettante disponibile per i clienti, idealmente sia all’ingresso che nei bagni.
No. Sfortunatamente, le aree di attesa dei clienti sono luoghi in cui è fin troppo facile entrare in contatto con tutti i tipi di germi, e diffonderli così con I clienti seduti insieme a te, sfogliando le stesse riviste, o sorseggiando un caffè. Attualmente, sono consentite solo le aree di attesa dei clienti in cui è possibile mantenere le distanze sociali e anche in questo caso, può essere servita ai clienti solo acqua, in bicchieri o bottiglie usa e getta. In linea generale, tuttavia, sarebbe meglio non entrare per un appuntamento troppo presto, per evitare situazioni che aumentano il rischio di infezione. O dover fare la fila all'aperto sotto la pioggia!
Sì, dovresti indossare una mascherina e mantenere una distanza di almeno 2 m quando visiti un salone di bellezza, almeno quando ti trovi nelle aree di accoglienza e di attesa. Non devi indossare i guanti, ma probabilmente ti verrà chiesto di disinfettare le mani all'arrivo.
Godere di un trattamento in compagnia con la tua migliore amica in un salone di bellezza non è qualcosa che probabilmente sarà molto fattibile attualmente. Mentre non ci sono regolamenti che ti vietano di entrare nel salone di bellezza con qualcuno, è probabile che il distanziamento sociale proibisca un trattamento congiunto. Per non parlare del fatto che essere a 2 m di distanza dal tuo amico significa che dovresti alzare considerevolmente la voce per essere ascoltato ... e alzare la voce è sconsigliabile, poiché espelli più goccioline di saliva nell'ambiente circostante.
Tutti gli strumenti utilizzati durante le procedure e i trattamenti devono essere usa e getta o sterilizzati con un'autoclave, una potente macchina che uccide batteri, virus e funghi. Anche i tavoli, le sedie e i lettini per i trattamenti devono essere puliti con un disinfettante dopo ogni trattamento. Inoltre, gli appuntamenti devono essere opportunamente distanziati in modo da consentire il tempo necessario per disinfettare adeguatamente ogni postazione di lavoro. Qualsiasi salone di bellezza che mette la quantità sulla qualità in un momento come questo non è degno dei tuoi soldi (o di nessuno!)!
Come detto il salone deve utilizzare disinfettanti approvati e la sterilizzazione in autoclave. Ma sterilizzare una volta al giorno non è sufficiente. Per aiutare a fermare la diffusione del COVID-19, le superfici e gli strumenti devono essere disinfettati dopo ogni cliente. Anche le maniglie delle porte, gli interruttori della luce e altri oggetti toccati da più persone, devono essere disinfettati regolarmente, più volte al giorno. Anche le visiere indossate dal personale devono essere adeguatamente pulite alla fine del turno o cestinate
I centri responsabili incoraggeranno i loro clienti a chiamare in anticipo per fissare gli appuntamenti. Questo non solo aiuta a limitare il numero di interazioni sociali che dipendenti e clienti possono avere, ma consente anche al personale del salone di bellezza di selezionare i potenziali clienti. Lo screening dovrebbe includere alcune domande basilari ma importanti, ad esempio se il cliente o i suoi parenti stretti hanno avuto febbre, brividi o difficoltà respiratorie o si sono sentiti male nelle ultime 24 ore. Queste informazioni aiuteranno a determinare se l'appuntamento di un cliente debba essere posticipato fino a quando non saranno sicuri di non aver contratto COVID-19.
Come accennato in precedenza, il personale del salone di bellezza dovrebbe condurre una breve intervista telefonica con ogni potenziale cliente prima di fissare un appuntamento. A condizione che vengano prese questa e le altre precauzioni precedentemente menzionate, il rischio di contrarre il COVID-19 in un salone di bellezza dovrebbe essere quasi zero. Se, d'altra parte, chiami in un salone di bellezza per fissare un appuntamento e nessuno ti pone domande sui sintomi di COVID-19, potrebbe essere una buona idea prenotare altrove.
Indubbiamente è più sicuro indossare mascherina e guanti al giorno d'oggi - la ricerca ha dimostrato che indossare una mascherina è utile per impedirci di trasmettere il virus ad altri, se dovessimo averlo. Esistono, tuttavia, molte procedure e trattamenti estetici di bellezza che sarebbe del tutto impossibile per il personale eseguire su un cliente indossando guanti - ad esempio fare una manicure. Dato che un salone di bellezza presta sufficiente attenzione al processo di sterilizzazione di tutte le superfici e gli strumenti, togliersi i guanti per quella manicure, o la maschera per la mesoterapia, non dovrebbe mettere a rischio significativo di contagio. Per quanto riguarda il personale del salone di bellezza, non ti preoccupare, poiché le visiere che devono indossare sono abbastanza protettive per loro.
Provare alcuni campioni gratuiti di prodotti di bellezza è sempre un'esperienza divertente che può portare alla scoperta di un nuovo prodotto o marchio preferito. Attualmente, tuttavia, il contatto con i clienti all'interno del salone con i campioni dovrebbe essere ridotto al minimo, con piccoli campioni confezionati singolarmente che dovrebbero essere dati al cliente per provare a casa anziché applicati al salone.
La riapertura dei saloni di bellezza in Italia è stato un momento emozionante per milioni di italiani. Il COVID-19 è estremamente pericoloso, ma sappiamo come batterlo: se tutti teniamo a mente le nuove norme di sicurezza, possiamo uscire vivi da questo anno folle non dovendo rinunciare alla cura di noi stessi!
Settembre, ottobre e novembre sono i mesi in cui al mercato troviamo la patata dolce, o patata rossa, o, ancora, batata. Dal gusto più zuccherino rispetto alla patata normale, ricorda la zucca (e con lei si sposa benissimo). Ha molte proprietà benefiche e nutrienti ed è buonissima come contorno autunnale!
Ecco quindi come preparare la patata rossa al forno per un contorno sfizioso, gustoso e nutriente, arancione come le prime foglie che cadono dagli alberi rendendo tutto super Hygge.
“Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo”: questo dice la Convenzione sui diritti dell’infanzia, sancendo, di fatto, il diritto del bambino a esprimersi secondo la sua unicità e la sua individualità.
Viviamo, tuttavia, in una società molto omologata, anche nell’espressione dell’individualità. Come fare, dunque, per aiutare i bambini a trovare il loro vero io e il loro vero essere? Come guidarli verso un gusto che sia loro, verso un pensiero personale e verso una capacità di costruirsi delle opinioni sane e personali?
Non è una frivolezza, ma una parte fondamentale della vita: come acconciamo i capelli dice chi siamo. Lasciamo quindi che siano i bambini a decidere il loro taglio (quando possibile) e la loro acconciatura, evitando frasi come “i capelli lunghi sono da femmina” o “la frangia è scomodissima, e poi stai meglio senza”. Sì, possiamo guidarli o proporre pettinature, e non sempre possiamo lasciare che facciano le pazzie che vogliono, ma tra il guidarli e il vietare di esprimersi attraverso i capelli ne passa di acqua sotto i ponti!
Come sopra, non è qualcosa di frivolo e soprattutto non è solo un esercizio di indipendenza utile alla crescita; è anche un modo per far sì che i bambini esprimano la propria personalità in maniera creativa.
A volte sembra facile, altre difficile, ma spesso ci pare anche inutile, perché i bambini ci dicono così tante cose da lasciare che scorrano via. Ascoltiamo invece le loro parole, cerchiamo di capirle più profondamente e non sminuiamo le loro emozioni quando ce le vogliono esprimere. In questo modo i bambini capiranno, in maniera conscia o meno conscia, che il loro pensiero è importante.
Non proponiamone solo uno, ma lasciamo che ne guardino quanti ne vogliono (non in termini di tempo: la tv va limitata durante il giorno; parliamo di ventaglio di scelta). I cartoni animati e i film per bambini, infatti, sono fatti proprio per loro e ognuno ha un messaggio diverso. In questo modo i bambini ascolteranno messaggi diversi e formeranno una loro coscienza senza il rischio di fossilizzarsi su pochi e limitati concetti.
Le bambole, i cartoni, i libri: scegliamo quelli che includano la diversità in termini di rappresentazione. Bambole con colori di pelle diversa, film e cartoni che parlano di situazioni e famiglie diverse, libri che includano tanti bambini differenti… La rappresentazione è fondamentale per trovare se stessi, per acquisire autostima e per stimolare la creatività personale.
È un gioco fondamentale per la crescita e permette di “mettersi nei panni di” e di trovare i propri. Lasciamo quindi una cesta piena di vecchi abiti, accessori e tessuti che non utilizziamo più, lasciando che i bambini giochino al travestimento e alla scenetta ogni volta che se la sentono.
È bello trasmettere ai bambini le proprie passioni, come quella musicale. Ma dopo aver fatto ascoltare i nostri artisti preferiti, lasciamo che i nostri figli scoprano i loro, senza pregiudizio e ascoltandoli!
Ci sono fiere ed eventi fatti apposta, che presentano ai bambini e alle famiglie gli sport della zona. Magari non lo sappiamo, ma c’è una palestra di roccia vicino a casa. E il corso di nuoto sincronizzato esiste anche qua! In alcune città e paesi, poi, ci sono molti corsi di karatè e arti marziali, oppure di pattinaggio, skateboard, sci, yoga, rugby… Anche lo sport è molto educativo, soprattutto quando si sceglie una disciplina guidati dal proprio gusto e non dai compagni che in massa fanno quel determinato sport!
“Ma è bravo?”. “Ma è brava?”. Una domanda che implica altro, ovvero: “Ma ti dorme la notte?”. Perché è questo che rende un bambino “bravo” secondo i luoghi comuni: se dorme la notte è bravo; se non dorme, beh, non lo è. E se non lo è, beh, c’è qualcosa di sbagliato che i genitori stanno facendo.
E invece no! Non è assolutamente così. E se già il concetto di “bravo/brava” è qualcosa da superare, lo è ancora di più nel caso dei neonati, che non sono bravi o brave solo se dormono la notte, se piangono poco o se spuntano le classiche caselle dei “bravi bambini” secondo le zie Ignazie di questo mondo.
Dai, provate a contare: quante volte, nel primo anno di vita di vostro figlio o di vostra figlia, vi hanno chiesto “Ma è buono? Ma è brava? Ti dorme tutta la notte?”.
Le routine del sonno, insomma, sembrano essere il metro di giudizio preferito dai curiosi che ci chiedono come stanno andando i primi mesi. E se la risposta è: “Beh, non dorme molto durante la notte, si sveglia spesso”, quasi ci sentiamo in difetto. Come se il fatto che nostro figlio non dorma tutta la notte come noi esseri umani adulti faccia di noi dei cattivi genitori, non in grado di aggiustare la routine notturna in poche settimane.
Ma questa routine ha bisogno dei suoi tempi, e soprattutto ogni bambino è diverso. C’è poi il discorso del “come dorme”. Dorme con voi? “Ma poi prende il vizio!”. Dorme nel lettino? “Cavolo, ma non gli mancherà il contatto fisico?”. Dorme nel lettino nella sua cameretta? “Ma siete pazzi, di già?”. Le opinioni si sprecheranno. L’importante è non lasciarsi scoraggiare dal giudizio.
Certo, i consigli sono spesso benaccetti, così come il confronto con altre mamme. Ma quando il confronto diventa unilaterale e il giudizio si insinua nello sguardo, allora è bene fare un passo indietro. Non lasciamo che questo giudizio ci dica che siamo cattivi genitori! Perché non lo siamo. Perché non sono le ore di sonno del nostro bambino a renderlo “bravo” o “cattivo” o a rendere noi “bravi” o “cattivi” genitori.
Lo stesso discorso vale per il pianto. “Ah, piange molto?”. Insomma: “Non è bravo”. “Non siete bravi genitori”. Il pianto è semplicemente l’unico modo di comunicare che un bambino ha in questi primi mesi di vita. Perché relegarlo quindi a un fastidio da superare e da correggere per far sì che il bambino diventi un bravo bambino? Ciò che dobbiamo fare è ascoltare questo pianto, capire il problema davvero, e non cercare di calmarlo solo per silenziare il fastidio! Non siete quindi cattivi genitori perché vostro figlio piange più della media. Anzi.
Evitiamo quindi di usare queste parole. Chiedere è lecito, non c’è nulla di male, ma è bene non farlo con il classico “Ma è buono/a?”. Possiamo chiedere quante ore dorme di fila, quando mangia, come si comporta nei primi mesi: la curiosità è naturale, ed è giusto anche confrontarsi. Sono le parole che sono sbagliate, perché implicano altro. E usare parole diverse è semplicissimo! Basta cominciare a farlo con naturalezza.
Arruffati, iper pettinati, corti, lunghi, ricci, lisci… I bambini hanno dei capelli sempre meravigliosi, con colori unici e consistenze perfette! Valorizziamoli quindi con dei bei tagli per bambino che riflettano la loro personalità e che siano allo stesso tempo belli da vedere e semplici da mantenere.
Vi ho preparato una selezione dei tagli semplici da maschio più belli, facili e graziosi, per prendere spunto prima di portare i bimbi dal parrucchiere.
Questo è un po’ il classico taglio, pulito e definito, essenzialmente corto, con una riga laterale solo accennata. Senza tempo e comodissimo (anche da mantenere!) è tra i preferiti dei bambini.
Ispirato alla scena brit-pop degli anni Novanta, questo mullet leggero con frangia dritta da spettinare è tornato di moda, e a noi piace tantissimo.
Simile al primo ma essenzialmente più morbido e spettinato: senza una forma definita, è perfetto per i bambini con i capelli leggermente mossi.
Qui la lunghezza è lasciata un po’ più morbida, per far sì che si formino i bellissimi ricciolini, che potranno andare ovunque vorranno facendo sempre effetti deliziosi.
Più compatto del riccio morbido, questo riccio è sempre bellissimo e d’effetto, ed è super naturale. Basta prendersi cura in maniera precisa di questo capello crespo ma delicatissimo, che non ha bisogno di shampoo frequenti ma di tanta idratazione!
Preciso, geometrico e senza tempo, il taglio a scodella è audace, adatto ai bambini con forte personalità e con capelli molto lisci! Sempre bellissimo.
Sono piccole treccine che tengono i capelli molto ricci ordinati. Sono super stilosi e possono essere fatti nei saloni specializzati in acconciature afro, oppure a casa con molta manualità!
Sì, anche i maschi hanno la frangia, e sta benissimo su dei caschetti medi un po’ spettinati.
Dipende da riccio a riccio, ma in generale i capelli afro sono molto delicati da trattare e hanno bisogno di cure diverse rispetto ai capelli lisci (qui trovate qualche idea di acconciatura per bambine con capelli lisci o leggermente mossi). Per le bambine con capelli afro, quindi, si consiglia di non lavarli troppo spesso con lo shampoo per evitare di seccare la cute e i capelli, mantenendo invece l’equilibrio degli oli naturali della pelle, e di non massaggiare lo shampoo tra le ciocche, ma solo sulla cute. Il balsamo? Scegliamolo districante e senza risciacquo, che ammorbidisca le ciocche, districandole mentre il balsamo è applicato con le dita o con un pettine di legno a denti molto larghi.
Dopodiché si passa all’asciugatura: evitiamo di far toccare il diffusore del phon con i capelli, togliamo l’umidità maggiore e lasciamo poi che l’aria finisca il lavoro.
Ma poi, come acconciare questi bellissimi capelli? Ecco qualche idea molto semplice e quotidiana per i capelli ricci afro naturali.
Possiamo lasciarli innanzitutto al naturale, bellissimi e vaporosi, con il loro tipico volume e i grovigli super affascinanti.
Per le bimbe che non amano i capelli sul volto ma vorrebbero tenere i capelli naturali basta invece un codino alto centrale.
Per le bimbe più piccole, per tenere i ricci (che sono ancora corti, dal momento che i capelli ricci “crescono” più lentamente, a causa delle curve strettissime delle onde) in ordine, un’idea sono tanti codini su tutta la testa con tanti elastici colorati come piace a loro.
Un semplice cerchietto è sempre una buona idea, su tutti i tipi di capelli: guardate che bell’effetto sul volume dei ricci.
La coda alta ben tirata e fissata con un elastico ben saldo è elegante, ordinata e fa sempre un effetto “wow”.
Possiamo farle nei saloni specializzati in capelli afro e sono un’idea molto buona, dal momento che stanno benissimo e che permettono di stare “tranquilli” per qualche settimana, senza dover pettinare ogni giorno i capelli.
Sono un tipo di treccia attaccata alla testa, molto ordinato e tirato, dall’effetto sempre stupefacente. Anche in questo caso, le si fa nei saloni specializzati (o in casa, se siamo in grado!), per poi tenerle per qualche settimana, sempre in ordine.
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Tanto gelo sopra, tirando molto bene le radici, e poi delle belle treccione sulle punte: un hairstyle afro bellissimo, delicato ed elegante.
Ci sono un sacco di giochi di carte per bambini interessanti e divertenti, così come numerosi giochi da tavolo pensati per bambini di tutte le età, e non solo per quelli più grandi. Ma quali acquistare? Dove trovarli? E quali sono i migliori?
Ecco una selezione di giochi in scatola, carte e giochi da tavolo per bambini di tutte le età. Li troviamo nei migliori negozi di giocattoli (quelli più forniti), oppure su internet (e vi lasciamo qualche link).
Con le classiche carte possiamo giocare con i bambini in numerosissimi modi (qui un articolo dedicato proprio ai giochi di carte da fare in famiglia). Meglio quindi averle a casa! Magari carine come queste di Harry Potter.
Avete mai giocato a Dobble? Le regole sono semplici e si può giocare in vari modi, ma non pensate che sia un gioco per bambini: è una sfida per tutta la famiglia!
Queste sono le carte da Uno in versione junior, per cominciare fin da piccoli ad amare questo gioco che rompe amicizie per un “+4” dato nel momento sbagliato! Naturalmente si scherza, ma la competitività che questo gioco innesca è davvero divertente, se presa nella giusta maniera.
Un classico gioco per bambini e adulti con delle carte pensate apposta per loro (lo troviamo qui): Rubamazzo non ha età ed è un gioco utile per rafforzare la logica dei bambini.
La casa editrice Babalibri ha pensato anche ai Babagiochi, piccoli giochi in scatola per introdurre i bambini (in questo caso dai 4 anni) alla bellezza e al divertimento dei giochi in scatola. "Bandito servito" è carinissimo! E tiene pochissimo spazio.
A volte i bambini disegnano meglio di noi, e con questo classico dei giochi in scatola ci smaschereranno!
Sussed è un gioco di conversazione e di quiz per passare una piacevole serata in famiglia, per stimolare le interazioni e per divertirsi. Intuizione, ragionamento e fantasia sono solo alcune delle skill messe in campo! Lo troviamo qui.
Non fa solo ridere, ma stimola movimenti inconsueti e posizioni stravaganti nei bambini, allenando così la loro muscolatura! Twister sembra un gioco frivolo, insomma, ma è super divertente e pure utile!
Quello nuovo è molto più inclusivo di quello che usavamo noi! Ecco perché ci piace e perché continuerà ad essere un classico dei giochi da tavolo per bambini e per adulti.
La matematica non la si impara alla scuola elementare. Lì la si affina, certo, e si imparano le regole, ma il pensiero matematico è qualcosa che i bambini sviluppano vivendo ogni giorno della loro vita, cominciando da piccolissimi, soprattutto attraverso il gioco (che è il loro “lavoro”!).
Ci sono quindi attività più adatte di altre per stimolare in questo senso: vediamo insieme quali sono più indicate, per stimolare fin da piccolissimi la logica, l’interesse per i numeri e il senso aritmetico.
Innanzitutto, anche se non stimola prettamente il senso matematico, è importantissimo fornire ai bambini fin da neonati uno stimolo visivo, che si concretizza nella giostrina sopra la culla: detta anche “mobile” (con la pronuncia inglese), la giostrina si muove qua e là, mostrando ai bambini colori, forme e movimenti importantissimi per lo sviluppo cognitivo!
Tutti quelli che seguiranno sembreranno, come questo, giochi e giocattoli “normali”, ma in realtà sono fondamentali per sviluppare i prerequisiti matematici, ovvero quelle abilità-base che serviranno ai bambini per capire tutto il resto una volta a scuola. Bisogna sapere classificare, abbinare le quantità e i numeri, capire le dimensioni differenti, riconoscere le relazioni spaziali… Si capisce, dunque, che tutte queste attività sono fondamentali!
Crescendo, quindi, possiamo dare ai bambini moltissimi giocattoli educativi. In generale, tantissimi giocattoli educativi li possiamo trovare, recensiti e consigliati, sul sito Bimboallegro.it. Tappetini stimolanti, palestrine, accessori tecnologici per i più piccoli… Sul sito si trova una selezione davvero interessante, che permette di avere sott’occhio tutte le proposte del mercato, per scegliere consapevolmente i giocattoli più adatti ai nostri bambini, oltre che i prodotti per la pappa e per l’igiene quotidiana, con molti approfondimenti, proposte e consigli interessanti per quanto riguarda tutti gli aspetti della vita del bambino.
Per l’allenamento dei prerequisiti matematici, quindi, attività imprescindibile sono in primis le costruzioni (meglio se di legno, seguendo la filosofia montessoriana), gioco didattico ma allo stesso tempo molto divertente, creativo e logico al contempo, ideale per capire anche le relazioni nello spazio.
Quando i bambini sono più grandi, lasciamo che cucinino con noi, soprattutto i dolci: i dolci, infatti, necessitano di dosi precise e proporzioni, e lasciando che i bambini ci seguano nei ragionamenti (facendoli poi loro da soli) li aiuterà a capire, più avanti, frazioni e proporzioni.
Anche le carte da gioco sono un’attività davvero benefica a livello mentale e matematico, non solo perché i bambini devono imparare e applicare regole precise per giocare, ma anche perché si ritrovano a fare calcoli (più o meno difficili a seconda del gioco e del livello) ad ogni partita. Qui trovate una selezione di giochi con le carte da fare in famiglia.
Via libera, poi, agli esperimenti scientifici: i vulcani di schiuma e di sabbia, i travasi di liquidi, gli esperimenti per fare crescere erba dalla testa delle patate… Non importa quali, l’importante è mostrare concretamente ai bambini come la scienza sia una materia applicata alla vita quotidiana!
Altro gioco interessante a livello matematico sono tutti i giochi in scatola. Come per il gioco delle carte, anche qui i bambini si ritrovano a contare (pensiamo al semplice gioco dell’oca), a capire il significato del denaro (con Monopoly, ad esempio), a ragionare sui turni, sulle caselle, sulle logiche dietro alle partite…
Puntiamo anche su quelli intelligenti e semplici: dama e scacchi, ad esempio, ma anche domino, nel quale è necessario riconoscere le stesse quantità (ovvero lo stesso numero di pallini sulle tessere).