Nei panini, ma anche in tavola come contorno o come antipasto e aperitivo alle cene tra amici: gli affettati non mancano mai e sono davvero comodi, soprattutto per le mamme e i papà di fretta. Ma non fanno per niente bene, e questo lo sappiamo. Come sostituirli, quindi? Quali sono, insomma, le alternative più valide a livello di gusto e di nutrizione agli affettati e agli insaccati? Ecco qualche idea.
Il mopur altro non è che l’alternativa perfetta agli affettati. Si tratta di un derivato dal glutine del grano (ma che è molto più digeribile, dal momento che poi questo glutine viene lavorato) che assume un sapore molto simile a quello della bresaola, e una consistenza che ricorda proprio quella degli affettati. Possiamo quindi utilizzarlo al posto di prosciutto, bresaola e compagnia bella per farcire i panini dei bambini o per proporre in tavola una buona caprese o un carpaccio di “bresaola veg”.
Sono più scomode, ma possiamo prepararle in eccesso e poi conservarle in frigorifero in un contenitore ermetico, usandole poi durante la settimana per preparare i sandwich dei bambini o per mangiare un contorno sano a pranzo e cena. Zucchine, ma anche melanzane e peperoni: basta arrostirli a fette su una griglia antiaderente.
Meno lavorato e meno speziato dei classici insaccati, è ottimo per i bambini che seguono una dieta varia. Si sposa bene con il formaggio fresco spalmabile, con la maionese vegana e con le olive.
Il pesce è una fonte di acidi grassi Omega 3 davvero importante. Possiamo sfruttarlo anche come contorno: prendiamo lo sgombro e il tonno al naturale e condiamoli con un filo d’olio! E sono ottimi anche nel pane.
Nei negozi biologici (ma ormai anche nei supermercati più forniti) troviamo il seitan affettato: l’idea è simile a quella del mopur, ovvero un affettato totalmente vegetale che ricorda il sapore degli affettati di carne.
Lo chiamano “carne di soia” ed è proprio perché questo alimento derivato dalla soia ricorda il sapore della carne. Possiamo quindi acquistarlo già affettato o affettarlo, per farcire i panini o per usarlo come contorno con vari condimenti a seconda del nostro gusto.
Sul nostro sito troverete entrambe le ricette: la farinata e la farifrittata sono piatti a base di farina di ceci. È una sorta di polenta cotta in forno dal sapore deciso e invitante, che se tagliata a fette diventa il perfetto condimento per i sandwich di tutti i giorni!
Non è solo il rientro a scuola, ma una serie di situazioni: il rientro al regime normale e alla quotidianità scombussola i bambini. Ecco da dove arrivano quei capricci apparentemente insensati! Fortunatamente molti durante l’estate riescono a staccare la spina e a ricaricarsi, affrontando poi questi capricci con il giusto approccio. Ma come fare per rendere il rientro a casa e a scuola più dolce e meno traumatico?
Piangono senza motivo, vogliono che giochiamo con loro anche se siamo in una call di lavoro, rispondono male, non vogliono andare a dormire, vogliono il gelato per colazione… Richieste assurde in tempi normali, ma non alla fine dell’estate. I bambini hanno bisogno delle routine, ricordate? Ecco perché il rientro alla normalità porta con sé capricci e scenate: perché queste routine in vacanza si stravolgono (giustamente!) e (altrettanto giustamente!) tornare alla quotidianità può essere faticoso.
In estate, soprattutto in agosto (o comunque quando i genitori hanno le ferie) è normale che i bambini restino svegli fino a tardi, che mangino in maniera un pochino più sregolata (quanti strappi alla regola!) e che svolgano attività completamente diverse dal solito. Tornare quindi agli orari precedenti e alle regole ferree della quotidianità, spesso in maniera improvvisa, provoca pianti, urla e comportamenti provocatori.
Quest’anno, poi, c’è stato il lockdown, e dopo il lockdown c’è stato comunque il distanziamento sociale. Le famiglie sono state molto di più insieme, senza vedere gli amichetti con la frequenza di prima, e questo ha portato a situazioni e a routine diverse dal solito.
Sommando le due cose (ovvero l’ansia del lockdown e i mesi in isolamento + il ritorno ad una apparente normalità dopo le vacanze), è normale che i bambini “esplodano”, chi più chi meno, mostrando attraverso i capricci le proprie frustrazioni e le proprie ansie. Perché i cambiamenti portano ansia a chiunque, ancora di più ai bambini. Che, però, non potendo comunicarlo a parole, ce lo comunicano attraverso i comportamenti.
La prima cosa da fare è affidarsi alla gradualità. Ovvero: cerchiamo di non tornare bruscamente alla routine del “prima delle ferie”, ma proviamo a farlo gradualmente, accorciando le serate di giorno in giorno e cominciando a reinserire i bambini nella mentalità-scuola, dedicando qualche ora al giorno ai compiti.
Cerchiamo poi di parlare dei sentimenti e delle sensazioni. Quando i bambini urlano o piangono, non releghiamo il fatto a un semplice “capriccio”, ma proviamo a calmarli con le parole, cercando di capire insieme (guidandoli) cosa in realtà li stia facendo stare male.
Invece di dire “basta”, poi, incoraggiamo i bambini a continuare il capriccio. Sembra strano, ma una volta capito qual è la cosa che li fa stare male, è bene farla uscire del tutto. Non diciamo, quindi, “non piangere”, o “piantala”, ma stringiamo i bambini e incoraggiamoli a sfogarsi del tutto!
Complimentiamoci poi quando si comportano bene. Nei giorni che seguono la fine delle ferie i comportamenti “no” sono molti, e ci fanno impazzire, ma ci sono anche comportamenti “sì”. Complimentiamoci quindi con i bambini, ma in maniera indiretta: facciamo finta di dirlo sottovoce a papà o mamma, ad esempio, assicurandoci che i bambini sentano, oppure facendo gli scemi e dicendolo ai loro peluche. “Oh, guarda, Marco è stato super bravo a mettervi a posto tutti!”. I bambini si sentiranno responsabili e grandi e saranno più propensi a continuare a comportarsi in maniera corretta.
L’ultimo è uno scatto di Katy Perry: durante gli MTV Video Music Awards ha postato una story su Instagram del suo look tutt’altro che glamour (ma secondo noi comunque meraviglioso!) in bagno, nei giorni del post-parto. Ma a documentare finalmente il vero post-parto, quello con la pancia flaccida, le mutande tendone da circo e i capelli sporchi di una settimana, sono sempre più star della televisione, del cinema e della musica. E il messaggio che mandano è solo apparentemente frivolo e superficiale: sotto si nasconde un nuovo tipo di rappresentazione della gravidanza e della maternità, più reale, vero e confortevole. Quindi, viva le foto del post parto delle celeb!
Da pochissimo mamma della piccola Daisy Dove (traduzione: Margherita Colomba) insieme al fidanzato Orlando Bloom, Katy Perry ha coinvolto i fan nella sua gravidanza fin dall’inizio, annunciando poi la nascita della bambina tramite un post sulla pagina Instagram di Unicef, di cui lei e Orlando sono ambasciatori. Ma la foto in questione non riguarda la piccola, quanto il corpo della cantante nel post-parto: in maniera ironica, leggera e importante, Katy Perry ha infatti approfittato degli MTV VMA per mostrare al mondo le fatiche della gravidanza e, soprattutto, del post-parto.
Niente abito da sera, per lei, ma un bel reggiseno per pompare il latte, dei mutandoni da post-ospedale e acconciatura e make-up gentilmente offerti da @exhaustion, ovvero dall’esaurimento e dalla fatica, imprescindibili per dei neogenitori.
La pancia c’è, ed è normale che ci sia. Non è più il tempo, insomma, di quegli scatti a pochi giorni o settimane dal parto che mostrano pance piatte e fisici scolpiti, come tornati per magia alla normalità.
Katy Perry non è l’unica. L’aveva già fatto Katherine Heigl, la Izzy Stevens di Grey’s Anatomy, che aveva postato su Instagram uno scatto del prima e dopo gravidanza.
Lo ha fatto Pink con un selfie in bagno mentre pompa il latte.
L’ha fatto la bachelorette Ali Fedotowsky.
L’ha fatto Amy Schumer, prima con uno scatto di pancia e seno in bagno…
E poi con una foto che la immortala durante la passeggiata quotidiana in mutande e reggiseno corredata dalla caption: “Cinque settimane. Intimo da ospedale per tutta la vita”.
Lo ha fatto Ashley Graham con la foto delle sue smagliature.
Tutto questo è importantissimo, e non frivolo come si penserebbe. Perché le star rappresentano in qualche modo il mondo, ma se prima lo facevano mostrandolo in una versione patinata e favolistica, ora lo fanno in maniera veritiera, dando supporto alle persone vere e normali, e, in questo caso, alle mamme sommerse dalla fatica e preoccupate per il proprio aspetto fisico. Non c’è niente di cui preoccuparsi, quindi: prendersi cura di sé è importantissimo e fondamentale anche dopo il parto, ma se ci impiegherete un attimo di più a tornare in forma sappiate che siete in buona compagnia! E che se l’esaurimento vi sembra unico e insormontabile, sappiate che non siete le sole. Siamo tutte nella stessa barca, e anche questo fortifica la nostra sorellanza.
Penne che si volatilizzano e felpe che scompaiono, a mai più. E addio anche a quelle etichette adesive che si staccano dopo due giorni di scuola! La soluzione per non perdere più nulla sono delle etichette finalmente serie, resistenti e belle da vedere (che non fa mai male, dato che i bambini in fatto di gusti hanno le idee molto chiare).
Da poco abbiamo conosciuto Stikets, un marchio di etichette termoadesive (ma non solo!) che ci piace prima di tutto perché nasce da un’idea di una mamma imprenditrice che in prima persona si è trovata a fare i conti con le etichette per i bambini, e che ha così messo il suo know-how e la sua esperienza diretta nel progetto.
Ecco perché le etichette Stikets ci rendono più facile la vita!
Stikets è un marchio di etichette che vogliono aiutare le famiglie. Già, perché perdere matite, vestiti e accessori tra scuola e sport è davvero fastidioso, oltre che dispendioso. Con le etichette il pericolo si dimezza: non ci sarà più, infatti, il problema degli oggetti che si confondono con quelli degli altri bambini! Diventando immediatamente riconoscibili, la possibilità che ritornino al legittimo proprietario immediatamente è molto alta!
Se avete provato delle etichette prima d’ora, saprete però che non sono tutte uguali. Ci sono quelle che si staccano subito, quelle che è necessario cucire sui tessuti, quelle che si scoloriscono dopo pochissimi lavaggi, quelle che si staccano in lavastoviglie o in lavatrice… Insomma, se non le scegliamo di qualità, tanto vale non prenderle comunque, perché sarebbe un costo inutile.
Stikets, tuttavia, propone una vastissima gamma di etichette termoadesive e personalizzate con la garanzia che non si staccheranno e che non si scoloreranno. Sono etichette per la scuola perfette, quindi, perché resistono alla furia dei nostri bambini che non stanno mai fermi!
Ma su Stikets non troviamo solo le etichette personalizzate per la scuola. Ci sono quelle per i biberon e le stoviglie (utili con i bambini più piccoli), per le borracce e le bottiglie, per gli abiti, i grembiuli, le matite, gli astucci, per le scarpe (piccole etichette apposite da incollare nella soletta!)… Ci sono poi le fettucce appendi-abiti, ad esempio, che sono utilissime per le felpe e i grembiuli, che vengono appesi a scuola e che in questo modo possono essere identificati in maniera molto veloce.
Noi per questo ritorno a scuola abbiamo ordinato il Pack Appendiabiti di SpongeBob, che mio figlio ama tantissimo. Accanto a Spongebob, Patrick e ai loro amichetti marini troverà quindi il suo nome e il nostro numero di telefono! Ma in maniera discreta, e non sulla parte frontale dei suoi grembiuli e delle sue felpe (cosa che non adora, ecco).
E non c’è solo Spongebob: sul sito troverete infatti moltissimi nuovi pack a tema cartoni animati, da quelli dei Pan Patrol a Dora l’Esploratrice, da Hello Kitty alle Teenage Mutant Ninja Turtles.
Se come noi volete approfittarne prima dell’inizio della scuola per fare scorta di etichette personalizzate, c’è una buona notizia: fino a fine settembre su Stikets c’è un buono sconto del 7% per voi! Basta inserire PRETAPO7 in fase di checkout!
Dopo la ricetta della pasta con il Magic Cooker, parliamo oggi di un altro piatto della tradizione italiana che possiamo replicare con l’utilizzo dei coperchi magici. Magici, già: perché i Magic Cooker sono dei semplici coperchi universali per pentole che permettono di cucinare svariate ricette (dalla pasta al risotto, dalle minestre alla pizza, dalla carne al pesce…) sfruttando il calore e l’umidità che si formano durante la cottura.
Il risotto con il Magic Cooker sarà saporitissimo, nutriente e perfetto, cremosissimo: basta seguire queste regole, per fare molta meno fatica (una volta sul fuoco non bisogna più nemmeno mescolare!) e per ottenere un piatto perfetto.
Per preparare la ricetta base del risotto con il Magic Cooker avremo bisogno di quattro pugni di riso vialone nano (per quattro persone), una cipolla, tre tazze (suppergiù) di brodo vegetale, del sale e dell’olio evo.
Come per il risotto tradizionale, cominciamo mettendo a bollire il brodo e facendo rosolare la cipolla in una padella antiaderente abbastanza capiente (come un wok) con un filo d’olio, chiudendo la padella con il Magic Cooker. Uniamo il riso dopo un paio di minuti, facendolo tostare per due minuti con il Magic Cooker abbassato.
Aggiungiamo poi il nostro brodo, mescoliamo bene e copriamo con il coperchio Magic Cooker, mantenendo una fiamma media. Nel momento in cui dalla valvola uscirà del vapore, abbassiamo la fiamma (mantenendola poi bassa). Cuociamo poi per i minuti segnati sulla confezione.
Possiamo mescolare di tanto in tanto e aggiungere del brodo se asciuga troppo, ma in generale grazie alla modalità di cottura del coperchio Magic Cooker non bisognerà seguire così attentamente la cottura, proprio per il fatto che i coperchi sfruttano umidità e vapore.
A fine cottura controlliamo il grado del riso (ci piace al dente o più cotto?), togliamo il coperchio, aggiungiamo del parmigiano o del pecorino e serviamo! Per un risotto vegano basterà non mettere nessun formaggio, sostituendolo (per ottenere la cremosità) con del lievito alimentare in scaglie o della margarina.
Se vogliamo aggiungere sapore al risotto classico, possiamo aggiungere delle verdure a pezzetti (dopo aver tostato il riso), oppure frullate, verso metà cottura del riso.
Lo stesso vale per il risotto ai funghi con il Magic Cooker: utilizziamo la stessa ricetta, ma facendo rosolare i funghi già puliti a inizio cottura insieme alla cipolla.
Per il risotto giallo, invece, servirà aggiungere una bustina di zafferano in polvere insieme al brodo.
Non parliamo solo dei preparativi (che quest’anno - il 2020 della pandemia mondiale - saranno ancora più strani e stranianti). Parliamo piuttosto di come far sì che la transizione vacanze-scuola sia più piacevole e di tutto ciò che non dovremmo lasciarci sfuggire, delle opportunità da cogliere e delle attività da intraprendere prima che le giornate si accorcino, si facciano più fredde e, soprattutto, prima che il tempo stringa, con la scuola e le attività extrascolastiche che non ci lasceranno più tempo per noi!
Innanzitutto, cominciamo con l’accorciare le serate. Che sembra una restrizione, ma che in realtà può essere una transizione davvero piacevole, anche per far sì che una volta che la scuola sarà cominciata non ci siano problemi, capricci e stanchezza da rientro! Come fare? Cerchiamo di anticipare la cena di trenta minuti (anche perché le giornate si stanno accorciando!), guardiamo un po’ di tv insieme (non troppa!) oppure facciamo un gioco tutti insieme, ma poi proviamo ad andare subito in camera, a leggere un buon libro o a fare qualche attività rilassante come lo yoga o le coccole! In questo modo i bambini torneranno al loro orario nanna pre-estate, ma con piacevolezza.
Riprendiamo poi familiarità con le facce che non vediamo da tempo: organizziamo una giornata con uno o due compagni di scuola!
Approfittiamo poi dei pomeriggi ancora liberi: passeggiate, visite a qualche museo interessante, giornate in piscina in famiglia… Ma non tutti i giorni! Meglio che la transizione verso la scuola sia più delicata e non di punto in bianco!
Ecco perché è giusto fare il punto della situazione anche sui compiti: li abbiamo fatti tutti? No? Meglio rimettersi in riga, e non all’ultimo minuto. Prendiamoci quindi una o due ore ogni mattina! Li abbiamo finiti? Beh, leggiamo un buon libro! Però che sia scelto dai bambini, magari in biblioteca.
Cerchiamo poi di rendere lo shopping per il rientro a scuola qualcosa di piacevole e di atteso, e non una semplice commissione fatta da mamma e papà. Scegliamo un pomeriggio in cui possiamo andare tutti insieme al supermercato e in cartoleria, scegliamo insieme gli accessori, concediamo ai bimbi quella cosa che tanto volevano (anche se non ci piace per niente!)… Sarà un’occasione per stare tutti insieme e per divertirsi, rendendo un’attività legata alla scuola qualcosa di giocoso e di piacevole.
Parliamo, quindi, del covid: quest’anno non ci si può scappare, anche i bambini devono imparare che la salute è responsabilità di ognuno di noi! Insegniamo quindi le regole e ribadiamone l’importanza. Ci saranno bambini in classe che non le seguiranno e si bulleranno per questo? Noi non siamo così, perché teniamo alla salute di tutti! Qui una guida davvero utile.
Rendiamo, quindi, divertente anche l’organizzazione degli spazi della cameretta. In altre parole: come possiamo sistemare la scrivania in vista della scuola senza che i bambini piagnucolino e si strappino le vesti? Rendendolo divertente! Puliamo insieme, buttiamo e differenziamo le cose superflue, e poi proviamo a fare un piccolo restyling in base al gusto dei bambini! Un poster del loro cartone preferito, un disegno particolare, una nuova tinteggiata alla parete di fronte alla scrivania… Lasciamo che scelgano loro lo stile!
E se i bambini hanno già imparato a leggere l’ora, questi giorni prima dell’inizio della scuola possono essere perfetti per fare loro un regalo: un orologio. Da parete per la camera o da polso, l’orologio è un simbolo di responsabilità!
Infine, cerchiamo davvero di sfruttare gli ultimi giorni a casa: prepariamo una cena di gala per festeggiare la fine dell’estate; facciamo una serata cinema lunga (prima di tornare ad andare a letto presto, come dicevamo!); usciamo tutti insieme… Ogni attività va benissimo. Basta che sia fatta tutti insieme!
La pasta bollita, la carne arrostita, le classiche padelle: non esiste un solo modo per cucinare, in realtà. E, anzi, le tecniche di cottura sono così varie e variegate che è impossibile conoscerle tutte! Una buona cosa, tuttavia, è provarne diverse: in questo modo potremo trovare metodi di cottura più leggeri e più sani, che diano sapore ai nostri soliti piatti regalando un tocco diverso e un po’ più di salute!
Ecco quindi una selezione di cotture alternative che possiamo sperimentare in cucina con i nostri piatti preferiti.
Tra i metodi di cottura tradizionali, questo è il più conosciuto. Permette di non cuocere a temperature troppo elevate i nostri piatti, dalle verdure alla frutta in purea fino alle polpette e al pesce. E non serve avere la vaporiera: per cuocere al vapore senza vaporiera basta mettere sul fuoco una casseruola con dell’acqua e appoggiarci sopra un recipiente in bambù (di quelli fatti apposta) o un recipiente bucherellato, che faccia passare, appunto, il vapore.
I coperchi Magic Cooker sono uno strumento strano e ottimo: servono per cuocere sfruttando il calore e l’umidità all’interno delle padelle e delle pentole e permettono di cucinare piatti davvero gustosi ma allo stesso tempo leggeri.
Sembra un metodo da grandi chef ma possiamo usarlo anche noi a casa: anche in questo caso si sfrutta l’umidità che si forma all’interno dei vasetti utilizzati per cuocere le pietanze. Qui trovate tutto ciò che c’è da sapere.
A volte con il microonde possiamo cucinare piatti super leggeri e sani, molto più magri rispetto a quelli cucinati al forno. Ad esempio? Il pesce. Prendiamo la trota salmonata o il salmone: basta metterli in microonde coperti con della pellicola bucherellata e cuocere (più o meno in base all’altezza del pesce: per la trota basteranno tre minuti, per il salmone sei) alla potenza massima. Si creerà una sorta di cottura al vapore leggera! Perché in questo caso non si utilizza per niente l’olio.
In questo caso serve il macchinario apposta, ovvero la friggitrice ad aria. Questa friggitrice non sfrutta olio o burro, ma l’aria calda, proprio come un potente forno ventilato che però lascia i cibi molto più asciutti, dando il senso di frittura.
Andare al mare con bimbi piccoli è certamente stressante, oltre che piacevole. Una dicotomia, vero? Eppure è così, perché la prospettiva di una vacanza in famiglia è assolutamente rilassante e divertente, ma allo stesso tempo se pensiamo a tutto ciò che dobbiamo preparare e preventivare un po’ di ansia sale!
Una delle domande più gettonate è: ma è meglio il pannolino o il costume, per andare in spiaggia? Non c’è una risposta univoca, ovvio, ma di certo c’è una risposta di comodità. Perché i pannolini sono spesso la scelta più rilassante e azzeccata, ma solo se a mutandina.
Innanzitutto, sfatiamo un mito: no, non è meglio “niente costume e niente pannolino”. Di bambini al mare che scorrazzano nudi se ne vedono, e sono super carini, ma non è la scelta migliore che possiamo fare per loro. Anche se è decisamente più comoda e libera, non è la più salutare: la pelle dei bambini nei primi anni di vita è infatti, come sappiamo, molto delicata, e non solo per quanto riguarda l’esposizione ai raggi solari. Mettere la crema protezione 50+ è d’obbligo, ma non basta. Perché oltre ai raggi UV, l’ambiente è pieno di batteri e sostanze irritanti. Ecco perché è meglio proteggere sempre con una copertura il sederino! E poi, con il costumino o con il pannolino, non rischieremo spiacevoli sorprese liquide o solide sulla sabbia, che non è mai simpatico.
Detto questo, la differenza tra i costumi per bambini e i pannolini a mutandina è una sola: la capacità di trattenere pipì e pupù. Perché se i costumi sono fatti per essere più traspiranti e leggeri, non sono di certo adatti per fermare i liquidi. Soprattutto con i bambini più piccoli, ovvero quelli che non sanno ancora trattenere pipì e pupù e che non hanno nemmeno accennato ad avvicinarsi allo spannolinamento: l’ideale in questo caso è utilizzare il pannolino anche in spiaggia. Con quelli più grandicelli, invece, possiamo cominciare ad usare il costume.
Per quanto riguarda il pannolino in spiaggia, il nostro consiglio è quello di sceglierlo prima di tutto di qualità e traspirante, per non rinunciare alla comodità del costume. Poi, soprattutto, scegliamolo a mutandina, in modo che sia super comodo, che non intacchi il movimento dei bambini e che sia adatto al cambio al volo senza fasciatoio (soprattutto dopo il bagnetto, dal momento che è meglio asciugare subito la pelle dei bambini, in modo da non lasciarla in ammollo e da non lasciarla raffreddare troppo).
Ad esempio, il marchio tedesco di prodotti per bambini Lillydoo ha lanciato da poco il pannolino a costumino perfetto per l’estate: vegan e cruelty-free, i pannolini Lillydoo sono dermatologicamente testati e anti-allergie e sono quindi ideali nell’ambiente-spiaggia.
Questi pannolini a costumino sono fatti apposta per la spiaggia e per il bagno in acqua: la tecnologia Turbo Tunnel distribuisce infatti i liquidi in modo uniforme nel pannolino, senza perle super assorbenti e senza il classico gonfiore dei pannolini tradizionali da bagnetto che si espandono una volta immersi in acqua. In altre parole: i pannolini a costumino Lillydoo rimangono perfetti sia all’asciutto che in acqua! Il tutto con la certezza della non fuoriuscita dei liquidi e dei solidi grazie alle morbide fasce elastiche attorno alla pancia e alle gambe. E poi sono bellissimi, e quindi non si rinuncia nemmeno al lato fashion dei costumini: le fantasie “Ahoy, little sailor” e “Blue Whales Swim Deep” sono deliziose.
I nuovi pannolini a costumino della linea Lillydoo Kids sono disponibili sia in abbonamento che in acquisto singolo sul sito Lillydoo. In abbinamento, ottime in spiaggia sono le salviette detergenti a base d’acqua, che non irritano e che diventano preziose in assenza di acqua corrente!
C’è chi lo fa per questioni etiche, chi per una scelta alimentare ben precisa. In ogni caso, il veganesimo è sempre più diffuso e sono moltissime le persone che scelgono di rinunciare a latticini, uova e carne, ovvero a tutti i derivati animali, preferendo una dieta completamente verde. A volte, tuttavia, si sente la nostalgia dei piatti della tradizione… È normale e non ci si deve sentire in colpa!
Il bello, tuttavia, è che possiamo in qualche modo replicare le ricette della tradizione in chiave vegana: sostituendo gli ingredienti di origine animale con altri di origine vegetale di potranno gustare ricette vegane dal sapore classico!
Al posto del ragù di carne, possiamo preparare il ragù di seitan: il sapore è delizioso, la consistenza molto simile a quella del sugo tradizionale di carne e le proteine sono tutte vegetali! La ricetta è questa: tritiamo una cipolla e una carota e mettiamole a rosolare in padella, e nel frattempo tritiamo finemente del seitan precotto. Facciamolo cuocere con le verdure, aggiungiamo dopo cinque minuti un barattolo di polpa fine di pomodoro e del rosmarino tritato e lasciamo cuocere per trenta minuti.
Per le lasagne veg, usiamo il ragù precedente, versandolo su alcune sfoglie di pasta vegana e utilizzando la besciamella natural.
Ma come, la bistecca vegana? Sì, ma non di quelle confezionate! Io la bistecca vegana la preparo semplicemente con un cavolfiore e dell’olio. Prendo un bel cavolfiore bianco, lo taglio a fette spesse e le metto in una griglia antiaderente dopo averle spennellate con un po’ d’olio aromatizzato alle spezie. Lascio cuocere per cinque minuti per lato (o comunque fino al grado di cottura desiderato) e servo così, senza null’altro. Sono deliziose!
Questa è la ricetta tradizionale del risotto allo zafferano, o risotto milanese. La versione veg? Basta rosolare la cipolla inizialmente solo nell’olio al posto del burro e mantecare alla fine con del lievito alimentare in scaglie!
Un primo della tradizione che meno veg non esiste, ma che nella sua versione veg è altrettanto delizioso! Per fare la carbonara vegana, mentre cuociamo la pasta, prepariamo il sugo in questo modo: in una padella facciamo rosolare mezza cipolla tritata in un filo d’olio, quindi versiamo un bicchiere di panna di soia o di avena. Tagliamo a cubetti mezza confezione di seitan affumicato, aggiungiamolo in padella e cuociamolo insieme alla panna, aggiungendo dopo cinque minuti anche un cucchiaino di curcuma. Aggiungiamo un bicchiere di acqua di cottura al sugo non appena la pasta è cotta, scoliamola e mescoliamola in padella! Serviamo con una spolverata di pepe.
In questo caso, via alle verdurine in pastella fritte! Basta impanarle con acqua e farina, oppure con acqua, olio e pan grattato. Buonissima è anche la salvia fritta: scegliamo foglie grandi e biologiche.
Per fare il tiramisù vegano basta assemblare ingredienti veg preparati con procedimenti che non prevedano alimenti di origine animale. Per il tiramisù tradizionale servirebbe infatti la crema al mascarpone, che possiamo sostituire con della panna di soia montata con dello zucchero a velo; dei biscotti savoiardi o pavesini (da sostituire semplicemente con altri biscotti inzupposi vegani) da inzuppare nel caffè; e infine del cacao amaro. Facciamo i nostri strati e il tiramisù vegano è pronto!
Buone notizie per chi ama il ragù di carne ma non vuole mangiare carne: ci sono delle validissime alternative! Come quella con il seitan ad esempio, che ricorda proprio il sapore del ragù tradizionale, o come le altre varianti a base di verdura, diverse dal classico sugo di carne ma altrettanto golose.
Ecco quindi una selezione di varianti di ragù veg per godersi una pasta ricca e nutriente, gustosa e goduriosa senza tuttavia mangiare carne.
Il ragù di seitan è la perfetta alternativa al ragù di carne per le sue proprietà: derivato dal grano, è infatti ricchissimo di proteine. E il sapore si avvicina moltissimo a quello del ragù classico! Per farlo, ecco la ricetta.
Per chi ama il sapore della pasta alla norma, questa ricetta è imperdibile: per preparare il ragù di melanzane prendiamone due e laviamole bene, quindi tagliamole a cubetti e lasciamole riposare con un pizzico di sale. Peliamo quindi una cipolla e tritiamola finemente, mettiamola in padella con un filo d’olio e lasciamo rosolare. Quando dorata, uniamo le melanzane e dopo cinque minuti aggiungiamo un vasetto di polpa di pomodoro e del rosmarino tritato. Cuociamo bene per venti minuti a fuoco basso.
Simile a quello di melanzane, ma più variegato, il ragù di verdure vegetariano e vegano si prepara in questo modo: tagliamo a cubetti una zucchina, una carota e un peperone. Buttiamo in padella con un filo di olio una cipolla tritata, e dopo cinque minuti di rosolatura tuffiamo anche le verdure. Versiamo, dopo dieci minuti, un vasetto di polpa di pomodoro e del rosmarino tritato e lasciamo cuocere per altri dieci-quindici minuti. Il nostro ragù sarà pronto per condire la pasta!
Dopo aver rosolato in olio una cipolla e una carota tagliate finemente, aggiungiamo in padella anche mezzo vasetto di lenticchie già cotte e mezzo vasetto di ceci già cotti. Uniamo anche un vasetto di polpa di pomodoro e del rosmarino tritato, quindi lasciamo cuocere e ammorbidire per mezz’oretta. Saliamo e pepiamo e usiamo il ragù di legumi per condire gli spaghetti integrali.
DELIZIOSO! E bellissimo: il ragù di broccoli sarà anche strano e poco tradizionale, ma è una goduria. Per prepararlo servirà una cima di broccolo, un porro, dell’olio e del sale. Innanzitutto, tagliamo il broccolo a dimette e facciamole sbollentare per dieci minuti in acqua bollente (da non buttare, ma da usare poi per cuocere la pasta). Mettiamo poi a rosolare un po’ di porro (ne bastano quattro o cinque rondelle poi tritate) in un filo d’olio, quindi uniamo i broccoli e il vasetto di polpa di pomodoro. Mescoliamo bene, lasciamo cuocere per quindi minuti (con i broccoli che si sfalderanno) e condiamo la nostra pasta.