10 torte vegane

Giovedì, 15 Novembre 2018 15:19

Fare torte è bellissimo, ma la questione diventa più delicata quando cerchiamo ricette buone ma che siano vegane. Ovvero: non devono contenere derivati animali, dal latte vaccino al burro, dalle uova alla gelatina.

In realtà anche le torte più classiche possono esistere nella variante vegana, soprattutto senza perdere gusto (ma guadagnando comunque in salute!). Ecco quindi un elenco delle nostre torte vegane preferite, semplici e deliziose. Cliccando sul titolo di ognuna verrete rimandati alla pagina con la ricetta originale, nella quale troverete ingredienti e passaggi spiegati in maniera chiara e semplice!

10 torte vegane: le nostre 10 ricette preferite per preparare dessert deliziosi ma senza alcun derivato animale

Torta cacao e mandorle

L’accostamento è delizioso e se utilizziamo il cacao amaro il sapore è davvero una bomba, per gli amanti del cioccolato! Una torta semplicissima adatta alla colazione e alla merenda, da mangiare da sola o da accompagnare ad una tazza di tè con le amiche.

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Torta mimosa vegana

Particolarissima e bella da vedere, la torta mimosa fa bellissima figura con gli ospiti, e in questo caso è adatta a tutti i vegetariani e vegani perché finalmente priva di derivati animali! Al posto della gelatina che crea il classico effetto basta usare l’agar agar in polvere e il gioco è fatto.

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Torta di carote e mandorle

Anche questa è un classicone: la chiamano anche torta camilla perché ricorda proprio i classici tortini di carote. È super semplice, piace a tutti e permette di fare mangiare le carote anche ai bambini più schizzinosi.

Torta di mele, cannella e noci pecan

Un gusto ricchissimo e una consistenza fantastica per questa torta che grazie alle mele e alla cannella ricorda un po’ lo strudel ma che in realtà è qualcosa di unico.

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Torta dolce di zucchine

Proprio come la torta di carote, questa torta di zucchine dolce e vegana permette di fare mangiare le verdure anche ai bambini che solitamente non le amano. Il risultato è una torta semplice ma gustosa perfetta per colazione.

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Torta coccosa

A base di cocco, questa torta è amata da moltissimi per la sua consistenza e per il fatto di fare cominciare la giornata con una marcia in più!

Torta crumble con mele e frutti rossi

Bellissima da servire dopo una cena, la torta crumble ha questo aspetto molto particolare con la sbriciolatura in superficie. L’accostamento di sapori è davvero delizioso e il bello è che possiamo realizzarla tranquillamente senza il burro vaccino ma sostituendolo con altri ingredienti di origine naturale. Il risultato è praticamente lo stesso!

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Torta pere e cioccolata

Alzi la mano chi adora questa torta pere e cioccolata: anche in questo caso nessun timore, non serve per forza usare uova e burro. Anzi! Vi assicuriamo che non sentirete la mancanza e mangerete ancora più volentieri questo dolce, con meno sensi di colpa.

Torta di frutta velocissima con la sfoglia veg

Una torta di frutta che noi solitamente prepariamo quando siamo in ritardo, perché basta tenere della sfoglia veg in frigo pronta all’uso e tagliare la frutta che abbiamo in casa!

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Cheesecake vegana semplice in più varianti

Anche la cheesecake è una di quelle torte che, essendo a base di formaggio, si crede non possa essere realizzata senza derivati animali. In realtà è molto semplice e nel nostro articolo troverete più varianti per realizzare la vostra cheesecake veg!

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Giulia Mandrino

Quella che vi proponiamo è una semplicissima ricetta per crepes leggere e senza proteine animali, da mangiare proponendo come ripieno alcuni golosi ingredienti veg! Ad esempio? Una dadolata di barbabietola già cotta, dei funghi passati in padella con le carote, delle zucchine trifolate, dell'hummus di ceci o dell'hummus di barbabietola...

Crepes leggere e veg: la ricetta delle crepes a base di farina di farro e latte d'avena

 

Chiamiamoli cornetti, brioches o croissant: il succo non cambia! Perché sono praticamente la colazione preferita della maggior parte degli italiani. Anche noi adoriamo queste briochine, e facendole in casa possiamo decidere cosa metterci, evitando di comprare quelle confezionate piene di conservanti e aromi artificiali! Sono semplicissime da fare, perché basta avere della pasta sfoglia, delle mele e qualche ingrediente quasi sempre reperibile in casa. Ecco la ricetta!

Croissant di pasta sfoglia alla mela: la ricetta delle piccole brioches alle mele da fare in casa

 

Sapete quanto sono preziose per noi le formine in cucina, per rendere tutto più appetitoso per i nostri bambini (ma anche per i commensali più grandi!). Questa ricetta prevede proprio di utilizzare le formine (in questo caso gli stampini in silicone per muffin), per rendere la classica polenta qualcosa di più divertente, curioso e appetitoso!

Polenta in formine: la ricetta della polentina sfiziosa dalle mille forme da accompagnare con i contorni più deliziosi

 

Questa polenta non è la solita polenta, come avrete potuto intuire dal titolo. È super sfiziosa, delicata e curiosa, differente dal solito contorno di farina di mais che portiamo in tavola, una sorta . Allo stesso tempo è ugualmente buona e naturale, e piace moltissimo ai bimbi che amano i sapori un po' più dolci!

Polentina con purea di mango e ceci: come preparare la polenta con accompagnamento di mango e ceci

 

Il test di gravidanza su sangue da fare da sole

Mercoledì, 14 Novembre 2018 14:30

I test di gravidanza sono sempre più sensibili ed efficaci. La maggior parte delle donne, quindi, prima di rivolgersi al medico o all’istituto per le analisi, si affida subito allo stick, che dà una prima risposta negativa o positiva (e in questo caso può arrivare a dire anche le settimane di gestazione, a grandi linee) sulla domanda che ci si sta ponendo: sono incinta?

Per avere la conferma definitiva, tuttavia, è necessario un esame del sangue, che attraverso l’identificazione dell’ormone beta hCG saprà confermare l’effettiva gravidanza.

E se questo esame del sangue potessimo farlo a casa? Beh, non ci sono molte considerazioni da fare: sarebbe davvero comodissimo. Non solo perché molto più affidabile del solito stick, ma perché efficace già da molto prima rispetto a quest’ultimo! Ma vediamo meglio il perché e come possiamo finalmente eseguire il test di gravidanza attraverso il sangue da sole, a casa nostra.

Il test di gravidanza su sangue da fare da sole: grazie a First to Know sapere se siamo incinte o meno sarà molto più semplice

Come dicevamo, il test del sangue per sapere se siamo incinte funziona molto meglio dello stick per urina, in primo luogo perché riesce ad identificare con più precisione e molto prima la presenza dell’ormone beta hCG nel nostro organismo, ovvero l’ormone della gravidanza (la gonadotropina), quello che abbiamo in circolo solo ed esclusivamente dal momento in cui l’ovulo si annida nell’utero.

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Questo test si esegue solitamente in un laboratorio di analisi dopo aver comunicato al proprio medico il sospetto di aspettare un bambino o dopo aver eseguito un primo esame con lo stick delle urine. Potere eseguire questo test del sangue a casa è quindi molto vantaggioso. Primo perché lo si può eseguire in tempi velocissimi; secondo, perché è molto, molto discreto, assicurandoci tutta la privacy di cui abbiamo bisogno in un momento così dedicato; e terzo, perché è molto più affidabile dello stick delle urine.

Con First To Know possiamo dunque eseguire una prima autodiagnosi a casa, semplicemente prelevando una goccia di sangue dal polpastrello, senza alcun dolore. Il test è prodotto dalla società americana Now Diagnostic Inc ed è affidabilissimo grazie alla sua sensibilità molto elevata, che rileva in questa goccia di sangue anche piccolissime quantità dell’ormone della gravidanza.

Grazie a questa sua sensibilità potremo quindi eseguirlo molto prima rispetto agli stick casalinghi: già dopo una settimana dal presunto concepimento, infatti, saprà dirci se siamo effettivamente incinte. Questo significa che potremo fare il test già sei giorni prima del presunto arrivo delle mestruazioni!

Ma come funziona, vi chiederete? Quando l’ormone della gravidanza è presente nel sangue, il test First To Know farà apparire una linea tossa nella zona “T” del test, grazie ad una reazione immunologica (e un’altra linea, quella di controllo che ci conferma la validità del test, apparirà nella zona “C”, proprio come nei test ai quali siamo abituate).

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Insomma: per noi è una buonissima notizia, il fatto che esista un test del genere. Per la privacy, per la semplicità di esecuzione (basta una puntura con l’apposito pungidito - proprio come quello dei test per la glicemia, che non fa assolutamente male) e per la facilità di reperibilità dello strumento, dal momento che senza recarci in laboratorio con la ricetta del nostro medico possiamo semplicemente andare in farmacia e comprare First To Know al costo di 19.90 euro per due test!

Nessun dolore, precocità, facilità di utilizzo, discrezione totale: praticamente non gli manca nulla!

Giulia Mandrino

Il Mercatino di Natale finlandese di Milano

Martedì, 13 Novembre 2018 14:35

Siamo a Novembre e anche se manca ancora un po’ di tempo a Natale ormai tradizione vuole che si cominci tranquillamente a parlare delle feste! Soprattutto, è tempo di organizzare il periodo natalizio, cercando eventi divertenti, diversi e coinvolgenti per vivere il Natale con tutta la famiglia!

Come sapete noi adoriamo i mercatini di Natale e l’anno scorso abbiamo scoperto quello finlandese a Milano. Come potrete immaginare, è quanto di più adorabile possiamo immaginare: qui, infatti, è possibile vivere il Natale direttamente dal Nord Europa, senza spostarsi dal nostro paese, in un'atmosfera davvero scandi e autenticissima!

Il Mercatino di Natale finlandese di Milano: torna il mercatino di Natale milanese che porta il Nord Europa in Italia

Siamo alla terza edizione e a Milano torna il mercatino di Natale finlandese organizzato dall’associazione “Invasioni nordiche - eventi finlandesi a Milano”: si terrà come sempre presso la Fondazione Culturale Ambrosianeum in via delle Ore 3 (fermata metro Duomo) e avrà luogo durante il weekend del 24 e 25 novembre prossimi, dalle 12 alle 20.

Ciò che adoriamo di questo mercatino è l’atmosfera generale: qui, infatti, arriveranno gli artigiani e i venditori finlandesi, svedesi, norvegesi, islandesi e lettoni (questi ultimi per la prima volta da quando il mercatino esiste) per regalarci un assaggio dei mercatini tradizionali nordici senza spostarci dalla città.

Nel mercatino di Natale finlandese a Milano troveremo quindi moltissimi prodotti artigianali, dolciumi e specialità gastronomiche tipici del Nord Europa, dove potremo quindi comprare i primi regali di Natale, super originali e autentici!

All’interno della location sarà allestito anche uno spazio dedicato ai bambini, con attività guidate da un’educatrice e laboratori ispirati proprio al Natale finlandese. Per i bimbi arriverà inoltre Babbo Natale, che qui si chiamerà, come tradizione, Jolupukki.

Tra gli eventi da segnalare, domenica 25 alle 12 presso questo mercatino delizioso si esibirà per il pubblico anche il Coro dei Bambini della Scuola Finlandese di Milano, allietando con canti tipici e tradizionali e immergendo così ancora di più nell’atmosfera natalizia nordica.

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A completare tutto ecco il punto ristoro dove le famiglie potranno gustare i piatti tipici della cucina nordica, dal pane di segale al glogg (una bevanda natalizia speziata che noi amiamo moltissimo e di cui trovate la ricetta qui), dalla zuppa di salmone alle polpette del Nord Europa.

Sulla pagina Facebook di Invasioni Nordiche è già possibile avere un assaggio dei bellissimi prodotti che gli artigiani e venditori del Nord porteranno al mercatino: candele, scarpine fatte a mano, cappelli, oggetti di cartoleria, babbi natale, guanti, bavaglie, decorazioni, cuscini, abbigliamento di tutti i tipi… Ce n’è davvero per tutti! E tutto è rigorosamente fatto a mano, con l’artigianalità tradizionale e tutto l’amore del mondo.

Giulia Mandrino

I modi alternativi per dire “Bravo!”

Martedì, 13 Novembre 2018 09:40

“Bravo!” non è sempre la scelta di parole migliore che possiamo fare. Perché in quell’apparentemente innocuo “Bravo!” che rivolgiamo a nostro figlio c’è un mondo di sottigliezze davvero infinito. Soprattutto quando lo diciamo senza pensarci, in situazioni nelle quali rischiamo di dare il messaggio opposto o di manipolare senza volerlo i nostri bambini.

Certo che è una bella cosa, fare i complimenti ai nostri figli, fargli sentire che siamo orgogliosi di loro e rafforzare la loro autostima. Questo è indubbio! Tuttavia ci sono modi e parole diversi per farlo, molto più efficaci del semplice “Bravo!”.

I modi alternativi per dire “Bravo!”: perché per rafforzare l’autostima dei bambini e fargli scoprire i loro talenti dobbiamo smetterla di dire “bravo”

Ormai abbiamo capito che dire “Sei cattivo” è deleterio: il bambino costruisce un’immagine di sé nella quale è “cattivo”, appunto, non distinguendo che è l’azione cattiva, e non lui stesso. Allo stesso modo dire incondizionatamente “bravo” può essere pericoloso. Perché?

Naturalmente il nostro “Bravo” arriva con tutte le migliori intenzioni. Vogliamo stimolare il bambino, aumentare la sua autostima, trasmettergli il nostro orgoglio. Ma l’autostima è qualcosa di più complesso, che non è dato solo dalle nostre parole. Soprattutto quando sono incondizionate.

In secondo luogo il “bravo” nasconde quasi sempre una sottile manipolazione, poiché il bambino, ricercando in maniera naturale l’approvazione, cercherà sempre quella parola da parte dei genitori, che la utilizzeranno anche in maniera non cosciente per indirizzare il comportamento dei bambini (non basandosi sulle tendenze del bimbo ma solo sul proprio giudizio).

Quando un bambino si sente continuamente dire “bravo” innanzitutto non capisce la vita vera, ovvero il fatto che sbagliare è umano e normale. La frustrazione, quindi, lo assalirà ogni qualvolta non riuscirà in un suo intento. Soprattutto, ricercherà sempre le conferme esterne della sua bravura, e quando non si troverà di fronte delle persone, come i genitori, che lo lodano a prescindere, questo a lungo andare lederà la sua autostima (che è il contrario di ciò che stiamo provando a fare noi).

Al contrario, da genitori dobbiamo imparare a dargli delle basi solide sulle quali costruire questa autostima, e ciò si basa sulla lode dell’impegno e sulla valorizzazione dei suoi talenti. In altre parole: evitiamo di lodare il risultato finale del suo lavoro, concentrandoci piuttosto sul processo che l’ha portato a realizzarlo. Proprio come quando parliamo loro della loro arte.

Al posto di “Bravo” possiamo quindi dire: “Ci hai messo moltissimo impegno! Com’è complessa questa tua costruzione”. Oppure: “Hai voglia di parlarmi di come hai fatto questa cosa?”, “Ti piace ciò che hai realizzato?”. Piano piano il bambino imparerà a pensare al suo lavoro, più che al risultato, valorizzando dentro di sé il processo e capendo che l’impegno è fondamentale e importantissimo.

Ciò che dobbiamo imparare a fare è frenare un attimo, fare un passo indietro e tenere a bada la nostra voglia di compiacere il bambino facendolo sentire, appunto, “bravo”. Il nostro orgoglio lo percepirà da molte altre cose, senza cadere per forza in questo meccanismo dell’approvazione finale. Cerchiamo quindi di fargli capire che siamo orgogliosi del suo impegno, che quella cosa che ha fatto ci piace molto perché è nei nostri gusti, che è stato davvero fortissimo in quella cosa, che anche se quel disegno non è uscito come sperava è stato molto responsabile nel finirlo… Ci sono moltissimi modi per cambiare questa tendenza, se ci pensiamo.

Il risultato non sarà solo un’autostima maggiore. Ne guadagneranno la consapevolezza dell’impegno, la concentrazione e soprattutto l’autostima vera, quella fondata sui propri talenti. E poi cresceremo bambini tenaci, che non si lasciano scoraggiare dai primi risultati!

Giulia Mandrino

Bimbi che crescono, bimbi che non entrano più nei vestiti di un mese prima. Ci fanno disperare, vero? Un po’ per un fatto economico (dobbiamo sempre comprare cose nuove, tendenzialmente), un po’ per praticità (dobbiamo anche uscire a comprarli, questi vestiti), un po’ per ecologia (non possiamo sempre scegliere cotone bio certificato, è difficilissimo, e comunque comprare indumenti nuovi significa un po’ inquinare - ricordiamo che per produrre una maglietta servono più di 2000 litri di acqua - così come buttare quelli vecchi è davvero poco green)…

Se avessimo trovato la soluzione a tutto questo? Una soluzione pratica, economica, stilosa ed ecologica, una scelta per il nostro bambino che è davvero una bomba! Si chiama YouKoala ed è un servizio per abiti per bambini che permette di partecipare ad un “armadio condiviso” per utilizzare gli indumenti temporaneamente, seguendo i ritmi della crescita del bambino, disponendo ogni volta, direttamente a casa propria, di capi selezionati, bellissimi, organici e della taglia adatta. Ora vi spieghiamo tutto!

YouKoala, l’armadio condiviso per i nostri bambini: un servizio perfetto per risparmiare, fare del bene al pianeta e avere l’armadio del bambino sempre perfetto in base alla crescita

YouKoala è davvero rivoluzionario. Si basa su un semplice concetto: i neonati crescono a vista d’occhio (in un anno cambiano circa sei taglie) e comprare sempre nuovi vestiti non solo non è ecosostenibile, ma è anche dispendioso. Si stima che i genitori durante il primo anno di vita spendano tra gli 80 euro e i 120 euro al mese per gli indumenti dei piccoli! Per far fronte a questa situazione i genitori o scelgono capi di bassa qualità senza certificazione (per spendere meno, giustamente), o cercano qualcuno che possa prestare loro indumenti usati da altri bimbi, oppure cercano scambi con altre mamme.

YouKoala attraverso il suo servizio in abbonamento permette invece di avere un armadio sempre aggiornato a partire da soli 30 euro al mese. Terminato il periodo, i vestiti che non stanno più vengono rispediti a YouKoala, che ne invia a casa un altro pacco, di una misura maggiore sulla base dell'esigenza del bimbo in quel momento.

Non “indumenti” qualunque però. Ciò che YouKoala invia a casa è una selezione di capi di altissima qualità in cotone organico certificato GOTS proveniente da fornitori del Nord Europa selezionati.

I genitori possono quindi ricevere a casa periodicamente un Kit che, nel caso di abbonamento da 24 capi, al dettaglio costerebbero più di 250 euro. Questo è possibile grazie al riutilizzo: i bimbi utilizzano per pochissimo tempo gli abiti in fase di crescita e gettarli via è davvero impensabile. YouKoala li riprende con sé, li fa sterilizzare in una lavanderia professionale e li reintroduce nel sistema per il prossimo piccolino che parteciperà a questo armadio condiviso.

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Possiamo scegliere tre diversi Kit per i nostri bambini. Il primo è il base, da 30 euro al mese, con 12 capi in cotone organico al 100% (che copre il 20% delle necessità), che permette di risparmiare al pianeta lo spreco di 10.000 litri d’acqua. Con 45 euro al mese (la metà di quello che spenderemmo per i capi nuovi) riceveremo un Kit completo con 24 capi in cotone organico (il risparmio ambientale è di 30.000 litri di acqua). Infine il Kit da 80 euro mensili, con ben 48 capi e un risparmio di circa 60.000 litri di acqua.

A seconda della tipologia di Kit troveremo quindi una diversa quantità di tutine, body, leggins, cappellini e bavaglini, davvero belli e, come non ci stancheremo di ripetere, organici e certificati.

E per chi dice “Bello, il progetto, ma io vestiti usati per mio figlio non li voglio!”, anche qui c’è una soluzione. YouKoala ha infatti pensato ad un’opzione proprio per loro: basta indicare al checkout l’opzione per ricevere solo capi nuovi, con un leggero sovrapprezzo.

Per tutte le nostre lettrici YouKoala ha riservato un’offerta davvero speciale: inserendo il codice MAMMAPRET10 al momento del pagamento, riceverete uno sconto di 10 € per i Kit da 24 o 48 capi, da utilizzare entro il 31 dicembre 2018!

Giulia Mandrino

Il raffreddore cronico

Lunedì, 12 Novembre 2018 17:20

Il raffreddore cronico colpisce un gran numero di persone. Se di per sé è considerato solo un fastidio, in realtà influisce in maniera pesante sulla vita di una persona, a causa delle sue conseguenze. Naso chiuso, pizzicore alla gola, mal di testa, disturbi del sonno… Tutto questo contribuisce a rendere difficile e poco sopportabile la situazione.

Tra le cause più frequenti del raffreddore troviamo soprattutto l’ingrossamento delle adenoidi (in particolare nei bambini) o le allergie, ma solo uno specialista (l’otorinolaringoiatra) saprà dirci effettivamente quale sia il problema che stiamo affrontando. Vediamo però insieme quali sono le cause del raffreddore cronico e cosa possiamo fare per evitarlo o almeno renderlo meno pesante.

Il raffreddore cronico: perché viene il raffreddore cronico, quali sono le cause e come fare per placarlo ed evitarlo

Il raffreddore cronico si manifesta essenzialmente con gli stessi sintomi del raffreddore, ma ha la particolarità di non passare nel giro di qualche giorno. Il naso chiuso, gli starnuti, il muco, il mal di gola, il mal di testa e il malessere generale non accennano quindi a placarsi, ma si mantengono più o meno stabili per molto più tempo (più di due settimane).

Quando il naso resta quindi sempre chiuso, come accennato, le cause sono da ricercare altrove e non solo nel classico malanno stagionale. Nel caso dei bambini la causa sono spesso le adenoidi ingrossate, mentre gli adulti che soffrono di raffreddore cronico spesso sono vittima di allergie. Altre cause possono quindi essere la sinusite cronica, dei polipi nasali, dei disturbi del metabolismo o una deviazione del setto nasale. Anche i nervi della mucosa nasale possono essere la causa del raffreddore cronico, così come un’alterazione dei livelli ormonali (come in gravidanza o menopausa).

Il raffreddore cronico, quindi, può diventare molto pesante e non solo per la sensazione dei vari fastidi ma anche per le conseguenze sul sistema respiratorio generale o su quello cardiovascolare, o per il fatto di essere accompagnato da otite o da bronchiti croniche.

Se una visita dall’otorinolaringoiatra è quindi d’obbligo per risalire alle cause di questo raffreddore cronico e per individuare quindi la giusta terapia, ci sono comunque alcuni accorgimenti e metodi che possiamo utilizzare per alleviare i fastidi del raffreddore e per prevenirlo.

Innanzitutto, il raffreddore (cronico o meno) colpisce soprattutto gli individui con basse difese immunitarie. Per assicurarle, l’organismo deve prima di tutto trovarsi in un buono stato di salute e uno stile di vita benefico è quindi il primo passo: attività fisica e una buona alimentazione (soprattutto quando appaiono i sintomi è bene mangiare molta frutta e verdura) sono fondamentali. Il riposo, poi, è un altro toccasana, soprattutto alla comparsa dei primi sintomi: evitare lo stress e concedersi del relax nei momenti più “down” è doveroso nei confronti del nostro corpo.

Fondamentale è anche la temperatura dell’ambiente in cui si vive e lavora, così come il livello di umidità dello stesso. No al caldo eccessivo e secco: meglio mantenere una temperatura costante e non eccessiva (intorno ai 20 gradi) umidificando bene le stanze con una vaschetta di acqua sui caloriferi, cambiando anche l’aria tutti i giorni in modo da evitare la proliferazione dei batteri (aprendo quindi le finestre per dieci minuti).

Altre regole sono soffiare spesso il naso per evitare il ristagno del muco, bere molti liquidi per idratare bene il corpo, fare suffumigi con sostanze balsamiche naturali, evitare il fumo, assumere del miele e fare gargarismi per tamponare l’irritazione alla gola che spesso accompagna il raffreddore.

Nel caso in cui il raffreddore cronico sia causato da allergie e riniti, un valido aiuto arriva dall’acqua salata in spray o attraverso sistemi di irrigazione nasale (come i lavaggi con pipetta), per mantenere la mucosa umida e idratata.

Attenzione, però: a volte è possibile che i sintomi del raffreddore cronico siano in realtà quelli di un altro disturbo, ovvero il reflusso gastroesofageo. Le sensazioni e i fastidi, infatti, a volte sono gli stessi: sensazione di bruciore alla gola, laringite cronica, raucedine, asma, otite, insonnia... In questo caso il rimedio sarà naturalmente diverso poiché diversa è la natura del disturbo. Ecco perché una visita dal medico è fortemente raccomandata: saprà innanzitutto indicarci se si tratta di raffreddore cronico oppure di reflusso gastroesofageo e potremo agire di conseguenza.

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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