Come vestire il bambino per la nanna

Mercoledì, 31 Ottobre 2018 09:29

Sacchi nanna, tutine, pigiami… Lana, cotone, caldo cotone, pile, ciniglia… Il mare degli indumenti per la nanna dei bambini è immenso ed è normale annaspare nell’insicurezza del “Cosa gli metto stanotte?”.

La nanna dei bambini è fondamentale, importantissima, e ciò a cui dobbiamo puntare è il loro benessere. E il benessere passa dal clima: dobbiamo sempre tenere presente il clima generale del periodo, ma soprattutto la temperatura della cameretta, e regolarci di conseguenza.

Ma sappiamo che è difficile, perché la nostra sensazione di freddo/caldo è diversa da quella dei bambini. Ecco perché ci sono alcune regole da rispettare: ve le spieghiamo in dettaglio qua, per facilitare la scelta sui vestiti da fare indossare ai bambini durante la notte in ogni periodo dell’anno!

Come vestire il bambino per la nanna: quali indumenti e sacchi nanna scegliere e combinare per assicurare una nanna perfetta al bambino in base al clima

ESTATE

Quando nella cameretta ci sono 26 gradi o più possiamo stare tranquilli, perché basterà semplicemente mandare a nanna il bambino con un semplice body di cotone a maniche corte.

Se i gradi nella nursery si aggirano intorno ai 23/25 gradi dobbiamo invece cominciare ad utilizzare il sacco nanna. Manteniamo il body in cotone a maniche corte, ma aggiungiamo sopra un sacco nanna di 0.5 tog, che è l’unità di misura del calore. I sacchi nanna da 0.5 tog sono quelli con un solo strato di cotone senza imbottitura, quindi ideali per le notti estive calde.

AUTUNNO E PRIMAVERA

Quando la temperatura inizia a scendere aumenta il calore dei vestiti dei bambini per la nanna. Quando nella cameretta ci sono 22/23 gradi, scegliamo una tutina a maniche lunghe e aggiungiamo sopra un sacco nanna, di nuovo da 0.5 tog.

A 20/21 gradi al sacco nanna e alla tutina a maniche lunghe aggiungiamo, sotto, il body a maniche corte, come una “maglia della salute”, per non fare prendere eventuale freddo al bambino.

Tra i 18/19 gradi vestiamo il bimbo con questi strati: un primo body in cotone a maniche lunghe, la tutina a maniche lunghe e un sacco nanna da 1 tog, ovvero con una leggera imbottitura.

Se le temperature si abbassano (quindi quando si aggirano intorno ai 16/17 gradi) aggiungiamo al vestiario precedente (quindi body a maniche lunghe+tutina a maniche lunghe+sacco nanna) i calzini ai piedi, scegliendo stavolta un sacco nanna da 2 tog, e cioè un sacco nanna imbottito molto bene.

INVERNO

Parliamo di inverno quando le temperature scendono sotto ai 16 gradi. Solitamente nella cameretta i gradi si aggirano attorno ai 18/20 gradi (non di più), ma in ogni caso è meglio coprire i bambini in modo che non prendano freddo se durante la notte la temperatura cala. Sotto i 16 gradi, quindi, vestiremo il bimbo in questa maniera: un body in cotone a maniche lunghe, una tutina a maniche lunghe, un sacco nanna da 2 tog (di nuovo), calzini caldi, cuffietta in cotone e manopole leggere per le mani.

IN INVERNO ALL’ESTERNO

I bimbi dormono anche all’aperto, quando usciamo per le passeggiate. In questo caso vestiremo i bimbi molto bene, con body a maniche lunghe, tutina calda in ciniglia a maniche lunghe e piumino, con un sacco nanna invernale da 3.5 tog, il più imbottito, quello adatto alle temperature esterne sotto i 16 gradi.

Giulia Mandrino

La notizia è di questi giorni ed è apparsa sul sito della BBC: il numero di travagli indotti in Inghilterra sta aumentando moltissimo. E anche se i numeri si riferiscono, appunto, al paese anglosassone, questa tendenza è da ritenersi valida per tutto il mondo occidentale e dovrebbe quindi fare riflettere anche noi.

Perché un aumento dei parti indotti non è fine a se stesso, ma porta con sé altre considerazioni, come il fatto di non fidarsi più del parto naturale e di preferire sempre di più parti più “medici” e meno fisiologici.

Parto indotto, un incremento che fa preoccupare: uno studio in Inghilterra mostra come il parto indotto stia aumentando moltissimo negli ultimi anni

I numeri sono chiarissimi: in Inghilterra ad una donna su tre viene indotto il parto, quando dieci anni fa si parlava di uno su cinque.

Il parto indotto è “semplicemente” un travaglio accelerato tramite pillole o flebo, ed è una tecnica utilizzata soprattutto quando il bimbo è molto grosso oppure quando la madre ha superato il termine del parto previsto. E questo accade soprattutto con le donne più su d’età e con quelle in sovrappeso.

Ma quando viene utilizzato (e perché) il parto indotto, generalmente?

Il parto indotto viene scelto dai medici soprattutto quando il bambino, superate le 42 settimane di gravidanza (40 nel caso di partorienti di oltre 40 anni), non sembra accennare a nascere. Viene anche richiesto, tuttavia, nei casi di parti che fanno presumere complicazioni. Inducendo il parto i medici hanno così maggiore controllo sulla procedura e le donne e i bimbi sono meno a rischio di complicazioni o infezioni.

I dati sono stati raccolti dalla società di analisi NHS, che ha rilevato come negli ultimi due anni i travagli partiti in maniera naturale erano il 52% del totale, quando esattamente dieci anni fa raggiungevano invece il 69%. Di questi parti non indotti, il parto più comune è quello naturale, eccetto quando si parla di madri sopra i 40 anni (in quel caso, i cesarei rappresentano la maggior parte dei parti).

Ma proprio parlando di partorienti sopra i 40 anni, i dati presi in considerazione mostrano come sia a loro proposto il parto indotto, poiché le ostetriche e i ginecologi raccomandano di non andare mai oltre la data prevista per il parto (a causa di altri problemi che spesso insorgono nelle gestanti, come il diabete di tipo 2 o la pressione alta). Insomma: quando una donna di oltre 40 anni supera la data prevista del parto, le viene indotto il parto, che spesso termina con un cesareo.

Il problema non è solo meramente “di numeri”, poiché dobbiamo tenere presente i cambiamenti della società. Ovvero: l’età media delle partorienti sta sempre più aumentando, e questa tendenza porterà quindi ad un aumento ancora maggiore dei parti indotti e di quelli cesarei, che hanno maggiori implicazioni rispetto ad un parto naturale.

Un altro dato che fa riflettere è l’aumento di cesarei pianificati, ovvero quelli scelti dalle donne e dai medici non al momento del parto in seguito a qualche complicazione (come la posizione podalica del bambino), ma precedentemente. Se nel 2007 e 2008 i cesarei programmati erano l’11% del totale, nel 2017 e 2018 la percentuale è saluta al 16%.

Il problema, qui, non è tanto l’eccessivo uso di questa pratica, che si rivela necessaria e sicura nella maggior parte dei casi, quanto la mancanza di informazioni. Già, perché le donne spesso non sono informate a dovere riguardo ai benefici e ai rischi di un cesareo programmato, che variano in base ad ogni situazione personale e sanitaria.

Ciò che preoccupa di tutto questo, tuttavia, è soprattutto la ragione che sta dietro a questi parti indotti e cesarei programmati, perché sta tutto nello stato di salute delle donne partorienti: una donna su quattro tra quelle over-40 che partoriscono è sovrappeso o obesa (con un indice di massa corporea sopra i 30) e il 31% delle ragazze incinte sotto i 20 anni fumano (altro fattore di rischio). Una tendenza che deve assolutamente cambiare rotta, radicalmente.

Giulia Mandrino

“Billy e il misterioso tesoro del nonno”

Venerdì, 26 Ottobre 2018 13:25

A noi Catharina Valckx piace da matti: l’illustratrice che viene dai Paesi Bassi ha creato dei mondi bellissimi per bambini e Billy, il suo criceto, è diventato un compagno di gioco dei nostri figli, proprio come lo erano per noi Sandrino e Zigo Zago di Richard Scarry.

Per Babalibri è appena uscito nelle librerie “Billy e il misterioso tesoro del nonno”, un’altra avventura da leggere tutta d’un fiato con i nostri bambini, che non solo si entusiasmeranno ma impareranno davvero moltissime cose importanti.

“Billy e il misterioso tesoro del nonno”: Catharina Valckx torna con una nuova avventura del criceto Billy

Questo libro, “Billy e il misterioso tesoro del nonno”, è un piccolo tesoro, proprio come lo scrigno della trama che Billy e il suo amico Giancarlo ricercano per tutto il libro. Ha così tanti messaggi, seppur piccoli e nascosti, che siamo convinte che questo libro contribuisca a crescere bimbi attenti, empatici, consapevoli delle differenze e della loro preziosità.

Ad esempio? L’amore per l’altro e per il diverso scaturisce benissimo dalla figura dell’amico vermetto di Billy, Giancarlo, così diverso da Billy: Giancarlo è un criceto e suggerisce un’idea che a Billy mai sarebbe venuta, proprio perché lontana dal suo mondo.

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E poi si colgono l’importanza dell’amicizia e della collaborazione; l’irrazionalità di alcune paure, che se ridimensionate fanno anche ridere (soprattutto quella del diverso!); la bellezza delle le sorprese inaspettate che la vita ti propone quando sbagli strada; il fascino delle nuove amicizie nate per caso, la gioia del ricordare con affetto un caro e tenerne viva la memoria con gesti felici…

Già, tutto questo in un libro breve, semplice, ma ricchissimo. La storia è super carina: seguiamo infatti le vicende di Billy, che ritrovando una mappa del tesoro del nonno decide di andarne alla ricerca, non ascoltando il padre che non crede molto a quella storia, ma che lo incoraggia ugualmente (un altro insegnamento, ma stavolta per noi genitori!).

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Lungo tutta la storia i bambini si appassionano, perché diviene un avvincente racconto della buonanotte, da leggere e rileggere per scoprire insieme a Billy e Giancarlo la bellezza di questo tesoro, che alla fine non è altro se non l’amicizia!

Come dicevamo noi amiamo il mondo di Billy, ed è per questo che abbiamo adorato anche il gioco di società “Bandito Servito!”, uscito sempre in questi giorni e scaturito anch’esso dalla matita dell’illustratrice Catharina Valckx.

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Questo “Babagioco” ha delle semplici regole (è bellissimo anche impararle tutti insieme, perché non è mica solo per bambini!) e lo scopo è far sì che Bandito guadagni il malloppo di nocciole più corposo.

Oltre ad essere super appassionante (quando cominci non vuoi più finire!) ed essere quindi un gioco perfetto per le serate in famiglia, è anche molto educativo per i bambini, che devono testare la loro concentrazione, il loro essere furbi e soprattutto la loro memoria, grazie a delle sequenze da memorizzare in pochissimo tempo. E anche la coordinazione motoria si mette in moto, perché per guadagnare le nocciole dobbiamo ricreare ad occhi chiusi le mosse disegnate sulle carte, quelle eseguite da Giancarlo e Billy, come fare le boccacce, dare un bacio, canticchiare, mettere un dito nel naso, tapparsi gli occhi…

Ed è anche avvincente, perché come in ogni gioco di carte e di società che si rispetti ci sono carte speciali che fanno raddoppiare il malloppo, aumentare il tempo di memorizzazione o guadagnare nocciole in più!

Sara Polotti

A noi il Dia de Los Muertos messicano piace davvero molto: per la sua gioia e i suoi colori ci ha davvero conquistate e anche i bambini, che si stanno divertendo con attività e lavoretti a tema, lo stanno amando moltissimo.

Ecco quindi alcuni disegni da colorare a tema Dia de Los Muertos, nella nostra sezione dedicata ai lavoretti scaricabili. Basta salvarli e stamparli su un foglio (meglio se riciclato) e farli colorare a bimbi e bimbe come preferiscono.

I disegni ispirati all'Halloween messicano da colorare per bambini: il teschio del Dia de Los Muertos per divertirsi e imparare colorando

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Sta arrivando Halloween e ormai come per Carnevale la tradizione vuole i bambini travestiti per uscire a fare dolcetto o scherzetto o semplicemente per festeggiare insieme questa particolare notte dell’anno. Avete mai pensato ad un travestimento per Halloween per bambini da fare in casa, con pochi elementi e che sia semplicissimo da realizzare? Possiamo prendere spunto da film, libri, cultura pop, creature spaventose tradizionali… La scelta è vastissima!

Non serve comprare abiti già pronti di quelli super plasticosi e finti, quindi, spendendo un capitale per un abito che i bimbi useranno solo per una serata. E non serve nemmeno cucire: bastano solo fantasia, cartoni, vecchi abiti da buttare (o vestiti super economici da modificare), una cucitrice, delle forbici e manualità.

I 10 migliori costumi di Halloween per bambini da fare a casa: come realizzare i più bei travestimenti di Halloween per bambini fai da te

Tristezza di “Inside Out”

Quanto è carina questa bimba vestita da Tristezza di Inside Out? Maglione blu, capelli blu, viso dipinto di blu con dei colori da body painting e dei vecchi occhiali senza lenti: ecco il nostro personaggio del cartone sulle emozioni!

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https://muymolon.com/cosas-molonas/este-carnaval-no-te-reconozcas/

Alice nel Paese delle Meraviglie

Con una vecchia scatola di cartone possiamo realizzare una piccola casetta che simulerà la casa nella quale Alice rimane impigliata. Serviranno poi una gonna azzurra, delle calze a righe e un grembiule della nonna per completare l’opera.

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https://pianetabambini.it/costumi-carnevale-bambini-originali-divertenti/

Ladro

Il costume più semplice che esista! Usiamo una maglietta a righe bianche e nere, dei leggins, una berretta nera e un ritaglio di stoffa nera dal quale ritagliare la mascherina, dopodiché prendiamo una vecchia shopper di tela e disegniamo il simbolo del dollaro.

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https://artsycraftsymom.com/21-creative-and-easy-last-minute-halloween-costumes-for-kids/

Harry Potter

La notte di Halloween è perfetta per festeggiare in perfetto stile Hogwards! Vestiamo i bimbi in maniera formale (con pantaloni, camicia e maglione) e aggiungiamo una sciarpa a righe rosse e gialle, degli occhiali e il disegno di una saetta in fronte.

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https://www.alfemminile.com/bambini/costumi-carnevale-originali-bambini-s309438.html#d184895-p4

Polpo

Questo polpo è semplicissimo da realizzare: basta comprare dei collant a righe per bambini e riempirli di lana o ovatta, e cucirli (anche con una cucitrice) sulla vita di altro paio di collant uguali!

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https://artsycraftsymom.com/21-creative-and-easy-last-minute-halloween-costumes-for-kids/

Troll

Se siete nati negli anni Ottanta e Novanta amerete questo “costume”, che è fatto tutto dalla pettinatura. Dobbiamo cotonare i capelli molto bene, pettinandoli a punta e fissandoli con tantissima lacca, utilizzando poi uno spray per capelli temporaneo!

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https://muymolon.com/cosas-molonas/este-carnaval-no-te-reconozcas/

Ufo!

Un vecchio ombrello e dei cartoni da riciclare possono trasformarsi con un po’ di manualità nella navicella del nostro piccolo bimbo-ufo!

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http://secondstreet.ru/blog/prazdnichnyi_dekor/sobytie-planetarnogo-masshtaba-trafik.html

Un semplice teschio

Non buttate quella vecchia maglietta bianca usurata: con qualche taglio davanti o sul retro si trasforma in un perfetto travestimento di Halloween dell’ultimo minuto.

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http://zigzagmom.com/travestimenti-di-halloween/

Elliot e E.T.

Se a casa avete un peluche di E.T. e un triciclo il gioco è fatto! Perché basterà infilarlo nel cestino del triciclo avvolto da un lenzuolo e vestire il bimbo con dei jeans e una felpa rossa con cappuccio!

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https://muymolon.com/cosas-de-peques/inspirate-los-disfraces-willow-la-hija-la-fotografa-gina-lee/

L’ombra di Peter Pan

Sembra super complicato ma in realtà basta pochissimo! Due calzamaglie (una per le gambe e una, da tagliare, per la testa), un dolcevita nero e dei guanti aderenti neri e del feltro. Basterà tagliare il feltro a forma di abito di Peter Pan, senza nemmeno cucire (qui trovate le istruzioni), e legarlo poi in vita con un altro pezzo di feltro che fungerà da cintura! Anche il cappello lo si può realizzare con del feltro tenuto insieme da graffette. E l’effetto è strabiliante!

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https://tikkido.com/blog/peter-pan-escaped-shadow-costume

Giulia Mandrino

Dopo la lista delle cose da mettere nella valigia dell’ospedale in vista del parto e dopo avervi detto tutto ciò che c’è da sapere sul corredino del bambino, ecco una baby check list, ossia una lista di tutto ciò di cui dobbiamo preoccuparci prima della nascita del bambino, con tutto ciò che c’è da preparare in casa prima che il frugoletto arrivi.

La baby checklist, ovvero le cose da fare prima della nascita: cosa preparare prima dell’arrivo di un neonato in casa

CAMERETTA

Preparando la cameretta dovremo essere certi di avere tutte le cose essenziali che serviranno quando il bimbo arriverà a casa:

Culla (ed eventualmente, se già lo abbiamo, il lettino)

Fsciatoio

Lenzuola

Coprimaterasso isolante

Copertina calda

Copertina leggera

Sacco nanna

 

ARMADIO

Ecco i vestitini di cui avrà bisogno il nostro bimbo sin dai primi giorni:

Body con clip sul cavallo (almeno 5)

Tutine (almeno 4 a maniche lunghe e 4 a maniche corte, di tessuto variabile in base alla stagione)

Calzine (almeno 7 paia)

Manopole o guantini

Bavaglini (almeno 4)

Cappellini (uno in lana, uno in cotone)

 

PER IL FASCIATOIO E IL CAMBIO

Pannolini

Asciugamani in cotone (anche con cappuccio, per comodità)

Detergenti delicati per il bagnetto

Shampoo per neonati

Vaschetta per il bagno

Termometro per l’acqua

Pettinino per neonati

Salviettine umidificate

 

ALTRO

Garze sterili per la cura dell’ombelico

Coppette per reggiseno allattamento (se si allatta al seno)

Salviettine per il ruttino

Seggiolino o ovetto per la macchina (omologati)

Passeggino o carrozzina

Borsa del cambio da portare in giro

Fascia

Cuscino per l’allattamento

Un tappeto gioco

Detersivo lavatrice ipoallergenico per bambini

Baby monitor

Termometro da orecchio

Tagliaunghie per neonati

 

Giulia Mandrino

Avevamo già parlato di come in Italia i genitori si affidino troppo spesso all’aerosol per risolvere qualunque problema respiratorio dei propri bambini.

Un recente articolo apparso su Uppa approfondisce la questione, specificando quali siano i casi in cui effettivamente l’aerosol per bambini sia efficace e quando invece dovremmo fare un passo indietro e ricorrere ad altri metodi, per non rischiare effetti contrari a quelli desiderati e per non creare danni.

Aerosol e bambini, un uso indiscriminato può essere dannoso: quando l’aerosol è davvero efficace e quando invece dovremmo farne a meno

L’aerosol è semplicemente un dispositivo che permette di inalare un mix di aria e liquido in forma di microscopiche particelle, attraverso un macchinario che comprime questi elementi creando una nebbiolina da inalare attraverso una mascherina collegata ad un piccolo tubo. Lo conosciamo tutti, e spesso ci affidiamo ad esso quando i nostri bambini sono affetti temporaneamente da malattie infiammatorie dell’apparato respiratorio (tosse, raffreddore, muco, mal di orecchie…).

Ciò che spesso si ignora è che queste infiammazioni la maggior parte delle volte sono risolvibili semplicemente con pazienza, senza affidarsi ad alcuna terapia (sempre sotto consiglio del medico pediatra che ha in cura il bambino), oppure semplicemente fluidificando il muco attraverso del vapore acqueo (quindi dei suffumigi) o bevendo molta acqua. Ignorando questo fatto, i genitori tendono ad affidarsi all’aerosol praticamente sempre, ad ogni insorgenza di queste infiammazioni.

I casi in cui l’aerosol è efficace ed effettivamente necessario sono però soltanto due, ovvero l’asma bronchiale (per il fatto di fare arrivare in fretta il farmaco nei bronchi del bambino, che guadagna un sollievo immediato) e la laringite acuta, detta anche croup.

Utilizzare l’aerosol a sproposito, però, non è consigliabile. Primo perché non è efficace se non nei casi citati, e secondo perché potrebbe addirittura risultare dannoso. Ma facciamo un passo indietro, perché capendo come funziona questa inalazione possiamo capire perché sia dannosa quando indiscriminata.

Attraverso l’aerosol i farmaci che facciamo assumere ai nostri bambini insieme alla soluzione salina arrivano ai polmoni solo per il 10-12%. Il resto del prodotto si deposita nel tragitto, ovvero nella gola, oppure viene inghiottito e assorbito dall’apparato digerente, che nel passaggio attraverso il fegato lo rende inattivo. Questo nel caso degli adulti. Nel caso dei bambini, è addirittura solo il 5% il prodotto che raggiunge i polmoni (sotto i cinque anni), e i bimbi più piccoli, quelli di 1 e 2 anni, ricevono nei polmoni solo il 3% del farmaco.

Nel nebulizzatore utilizziamo solitamente dei cortisonici e dei broncodilatatori. L’uso indiscriminato di questi farmaci nei casi in cui non serve ha effetti collaterali: innanzitutto è spesso causa di candidosi (e lo possiamo notare per la presenza di una patina biancastra in bocca e sulla lingua) e in altri casi causa voce rauca, tachicardia, tremori e addirittura ostruzione dei bronchi. Che è il risultato opposto a quello che volevamo ottenere, a ben vedere.

Ciò che dovremmo fare, quindi, è utilizzare l’aerosol solo nei casi citati e solo sotto consiglio del pediatra. Nel caso di tutte le altre infiammazioni respiratorie, possiamo fare come in tutto il resto del mondo (che non è così affezionato all’aerosol come noi italiani!), ovvero affidarci a degli sciroppi specifici e idratarci più del solito, in modo da fluidificare tutto e alleviare le infiammazioni.

L’altro giorno vi abbiamo parlato di come si festeggia Halloween in Messico, in una maniera più colorata e gioiosa di quella a cui siamo abituati. Oltre a vestire i bimbi da Catrina o da teschio colorato, possiamo proporre loro attività a tema, che piaceranno loro tantissimo e che daranno risultati super colorati e decorativi!

10 attività per bambini sull’Halloween messicano: i disegni e i lavoretti ispirati dal Dia de Los Muertos messicano

Lo scheletro che si muove

Il necessario sono carta, forbici e pennarelli, a cui aggiungiamo dei piccoli perni (di quelli che si trovano in cartoleria): realizziamo il nostro scheletro a pezzi e poi uniamo le diverse parti con i perni, in modo che poi muova gli arti!

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http://redtri.com/make-a-slinky-skeleton/slide/8

I cerchietti con i fiori

Prendiamo un vecchio cerchietto o un cerchietto in plastica apposta per la decorazione, compriamo dei fiori finti, stacchiamo i gambi e incolliamo con la colla a caldo i fiori sul cerchietto: saranno perfetti per il travestimento, ma anche per essere belli ogni giorno!

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https://tikkido.com/blog/day-of-the-dead-flower-headpiece-tutorial

I tipici fiori dei morti

Possiamo realizzarli con la carta seguendo le istruzioni del disegno e utilizzarli poi per impreziosire il nostro travestimento o per preparare la casa in vista dei festeggiamenti della notte di Halloween.

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http://livecolorful.com/2014/10/diy-day-of-the-dead-colorful-wreath/

La scatolina ex voto

Avete una vecchia scatolina da buttare? Con dei pennarelli indelebili, della vinavil, dei glitter e delle vecchie perline i bimbi possono decorarle come se fossero un dono colorato per i morti. E aperte staranno benissimo come soprammobile!

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https://www.flickr.com/photos/missmarissalynn/5092838812/

Il giardinetto dei Muertos

Prendiamo dei sassi e decoriamoli come se fossero i tipici teschi colorati del Dia de los Muertos e appoggiamoli in un piattino con della sabbia o dei sassolini più piccoli. Non è carinissimo?

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https://www.pinterest.it/pin/Aar56SIrEF8n1RHcNOoVE4tl_ItbVswQoFrMkd4uw5BzlcYSUz8B2YY/

Il collage di Frida e Diego

Chi c’è di più messicano di Frida e Diego? E poi con i fiori che portava in testa e i suoi abiti tradizionali l’artista ricorda proprio Catrina. Possiamo quindi realizzare con i bambini un semplice e bellissimo collage ritraendo i due innamorati come una coppia di Catrin e Catrina.

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http://modernart4kids.blogspot.com/2011/11/dia-de-los-muertos-calavera-collage.html

I palloncini-teschio

Non servono nemmeno spiegazioni: con i bimbi possiamo decorare dei palloncini bianchi con dei pennarelli indelebili “travestendoli” da teschi messicani.

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https://growingupbilingual.com/2013/holidays-and-traditions/easy-day-of-the-dead-party-ideas/

La maschera da decorare

E qui possiamo salvare questa immagine, stamparla e decorarla come preferiamo. Aggiungendo un elastico dove ci sono i buchini si trasformerà in una bellissima maschera da indossare in questi giorni!

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https://www.pinterest.it/pin/154670568433941542/

I disegni da colorare

Questi sono un nostro regalo per voi: basta cliccare su questo articolo e scaricare i file in allegato per avere due bellissimi disegni da stampare e da fare colorare ai bambini con la tecnica che preferiscono!

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Giulia Mandrino

Le voglie prima del ciclo mestruale

Martedì, 23 Ottobre 2018 07:49

Cioccolata, biscotti, torte, dolcetti, caramelle… Nei giorni del pre-ciclo vorremmo praticamente vivere nella casetta della strega di Hansel e Gretel per svaligiarla a suon di morsi, vero?

Non è un luogo comune senza fondamento, quello della voglia di dolci durante i giorni che precedono le mestruazioni. C’è un motivo ben preciso, e ci sono anche vari trucchetti per tenerla a bada o per cercare di limitare i danni di questa irrefrenabile voglia di zuccheri (per stare anche meglio fisicamente)!

Le voglie prima del ciclo mestruale: cosa sono e perché noi donne le abbiamo

La voglia di dolci che proviamo durante la sindrome premestruale innanzitutto ha un motivo, e non ascoltarla non sarebbe giusto. Ecco perché è giusto assecondarla in maniera sana. Perché? Perché durante i giorni delle mestruazioni il nostro corpo richiede maggiore energia rispetto ai giorni normali, e questa energia effettivamente la possiamo ricavare dai carboidrati e dagli zuccheri. Il nostro corpo lo sa ed è per questo che ci guida verso la dispensa per una buona dose di biscotti, dolci o cioccolata (o di cibi salati comunque più pesanti del normale).

A completare il quadro ci pensano gli sbalzi ormonali e gli estrogeni. Prima del ciclo, infatti, nel nostro organismo si verifica un calo di estrogeni, cortisolo e serotonina, responsabili del nostro benessere psicofisico e dell’umore, e la ricerca di comfort food è quindi più che giustificata. Il corpo, poi, ha bisogno di sopperire alla carenza di magnesio (e da qui la voglia di cioccolata), di vitamine del gruppo B (che causa la voglia di prodotti da forno) e di ferro, perso con il sangue del ciclo, che ci porta a pensare a insaccati e carne rossa.

Il cioccolato, in particolare, diventa quindi quasi un elisir di benessere per il nostro organismo nei giorni delle mestruazioni, ma soprattutto in preciclo, anche a causa del suo potere distensivo e rilassante e per la capacità di darci energia in un momento di stanchezza generale.

Il cioccolato, quindi, è un buon alleato, ma dobbiamo fare attenzione a non esagerare nell’assecondare queste nostre voglie di schifezze. In un momento così delicato nel quale già il progesterone alto ci porta ad avere brufoli e sebo in eccesso. Non solo: in questi giorni spesso sentiamo anche la pancia gonfia e facciamo esperienza della ritenzione idrica e della irregolarità intestinale, ed è quindi bene cercare di puntare su una alimentazione sana e bilanciata che non ci faccia comunque mancare nulla, con qualche strappo alla regola dolce ma equilibrato.

Durante i giorni pre ciclo e durante le mestruazioni possiamo quindi concederci il cioccolato, ma scegliendo quello fondente e povero di zuccheri. Oppure possiamo provare alcune ricette equilibrate che soddisfino comunque la nostra voglia di dolci, come ad esempio uno smoothie con cacao amaro, banana e latte di mandorla suga free; della cioccolata calda preparata con latte di mandorla, del cacao amaro, poco fruttosio e fecola di patate; oppure dei biscotti di frutta secca.

Per quanto riguarda l’alimentazione generale durante la giornata, sarebbe opportuno puntare su cibi poveri di sale (per contrastare la ritenzione idrica) e ricchi di quegli elementi di cui il nostro corpo è carente (ferro, vitamine B, magnesio…) e che ci faranno passare quella voglia irrefrenabile di dolci. Ottime quindi le chips di verdura al forno con spezie, lo yogurt alla mattina, i cereali integrali, gli spinaci, la frutta secca, l’avocado, la banana, i legumi, la soia e i semi oleosi.

E non dimentichiamo di bere molta acqua, anche attraverso tisane gustose che ci aiutano a contrastare la ritenzione idrica e a soddisfare le papille gustative!

Giulia Mandrino

Sicuramente vi ricordate la nostra splendida esperienza all’evento MammeRun. Il 16 Settembre 2018 abbiamo partecipato alla terza edizione dell’evento, il cui scopo è la valorizzazione della figura della mamma. In quell’occasione oltre ad aver corso 5 km e aver quindi ritagliato un po’ di tempo per noi mamme, per rimetterci in forma, abbiamo scoperto tanti prodotti e servizi dedicati a noi mamme… Ma anche ai nostri bimbi!

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Oggi vi parliamo di una novità appena uscita nelle edicole: i Superzings!

I Superzings, i nuovi supereroi di cui i nostri bimbi andranno pazzi: grazie a MammaRun abbiamo scoperto la nuova novità che arriverà in tutte le edicole

I nostri bambini adorano andare in edicola. Un po’ per le mille riviste e fumetti per loro (il primo passo verso l’amore per la lettura!), un po’ per i giocattoli che ogni settimana scoprono, quelli venduti prevalentemente in questi punti vendita. Tra questi da qualche tempo è possibile trovare i Superzings, dei piccoli supereroi alle prese con supercattivi da combattere a suon di super automobili e super nascondigli!

Nella città di Kaboom City, tre gruppi di supereroi combattono contro tre gruppi di supercattivi con le loro armi ordinarie ma sensazionali. Star Team, Central Patrol e Cool Troop lottano quindi contro i clan rivali Furious Gang, Mutant Bandits e Bad Clan per le strade di Kaboom city.

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I personaggi sono in realtà piccole figure prese dalla vita di tutti i giorni (scarpe, pennelli, scatole di pop corn, banane, spremiagrumi…) trasformate in eroi e in cattivi. Nella serie 1 che troveremo in edicola ci sono addirittura 80 Superzings da collezionare (e con cui giocare!), tra i quali personaggi rari e super rari che entusiasmeranno i nostri bambini. Come il misterioso Enigma, rarissimo, che sarà una vera sfida trovare!

I Superzings si trovano in edicola, ma anche nei negozi di giocattoli. In edicola è possibile comprare le bustine con un personaggio, mentre nei negozi quelle doppie contenenti un eroe e un cattivo. In edicola, però, c’è anche la rivista del primo starter pack: una sorta di pacchetto per iniziare l’avventura, contenente la rivista/guida alla collezione, 3 Superzings e un nascondiglio metallizzato: i bimbi avranno così una rivista per leggere tutte le caratteristiche dei personaggi e un ricco bottino con cui giocare immediatamente!


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I disegni sono molto accattivanti e il fatto che siano oggetti comuni è molto divertente e non violento.

Un esempio? Uno dei personaggi buoni ha la forma di un’arancia, mentre il cattivo è uno spremiagrumi. O ancora: l’eroe “scatola di pop corn” deve battere il cattivo a forma di bicchiere di cola, mentre il personaggio-diamante (buono) è l’antagonista del cattivo-cassaforte.

I loro poteri sono legati all’oggetto: la tv, per esempio, ipnotizza il cattivo, mentre il telecomando (suo acerrimo nemico) si sintonizza sul canale giusto e ti comanda!

Ciò che ci è piaciuto è quindi sia il senso (i bambini imparano anche giocando la differenza tra bontà e cattiveria, e certi elementi resi “cattivi” - le bibite, ad esempio! - non fanno che rafforzare i nostri insegnamenti), sia il fatto che sia un gioco di ruolo, al quale possono giocare da soli inventando storie e mondi oppure coinvolgendo gli amici, sfidandosi, magari litigando (che fa bene, un po’ di contrattazione!) e divertendosi un sacco.

Vieni a conoscere i SuperZings!

Giulia Mandrino 

Sara

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Cecilia

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