I nonni sono qualcosa di così prezioso da non essere quantificabile. Non solo a livello pratico (i genitori che li hanno vicini sanno cosa vuol dire poter contare su un aiuto da parte dei nonni), ma soprattutto affettivo: un nonno è una figura imprescindibile, favolosa, amorevole e fondamentale per la crescita.
Ma i benefici non li ricevono solo i bambini e i genitori: anche gli stessi nonni possono dire di essere fortunati a ricoprire questo ruolo! Già, e non solo perché, a detta loro, fare il nonno è di gran lunga meglio del fare il genitore! Ma anche perché una recente ricerca ha rivelato che i nonni che si occupano dei nipotini vivono una vita più lunga.
Sono moltissimi i nonni che si prendono cura dei loro nipoti. Sono insostituibili, per i genitori che in questo modo possono fare affidamento su di loro e per i bambini, che si godono questa figura favolosa, un super genitore (perché anche loro sono genitori a loro volta!) che li ama sopra ogni cosa.
Ora uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Evolution and Human Behavior” mostra come il prendersi cura dei nipoti abbia dei benefici anche sulla salute. I nonni che fanno da “babysitter” (parola in realtà poco adatta, perché sono molto più che semplici babysitter!) allungano infatti la propria vita.
Lo studio è partito dall’analisi dei dati raccolti nel corso di vent’anni dall’istituto tedesco “The Berlin aging study”, che ha tracciato la salute di 500 individui dai 70 anni in su, e ha rivelato che i nonni che si prendono cura dei loro nipoti (o gli anziani che si prendono cura di un bambino o di altre persone, nipoti o meno) vivono più a lungo rispetto a quelli che, al contrario, non lo fanno. In altre parole, prendersi cura dei nipotini aumenta l’aspettativa di vita.
Le motivazioni sono semplici: per un nonno, prendersi cura di un nipote significa continuare a fare una vita attiva anche durante gli anni dell’anzianità. Per invecchiare bene, una persona ha bisogno di rimanere attiva fisicamente, mentalmente e socialmente, rilasciando lo stress accumulato, e un nipotino ti permette tutte queste cose, richiedendo un sacco di (piacevole) sforzo.
Dall’altro lato, però, c’è un’insidia. Le persone che nel corso della loro vita si sono dedicate alla cura delle altre persone hanno in realtà un’aspettativa di vita minore, a causa dello stress accumulato e della fatica provata, soprattutto nel caso di individui già affetti da depressione e ansia cronica. E questo potrebbe ricadere anche sui nonni, nel momento in cui gli si lascino i bambini per troppo tempo e con troppe responsabilità. Questo accade nel momento in cui i bambini vengono lasciati per la maggior parte del tempo ai nonni, lasciando loro l’intera educazione dei nipoti.
Questo significa che bisogna, come in tutto, trovare un equilibrio. Perché, non bisogna nemmeno dirlo, la casa dei nonni non è un albergo. Perché non possiamo pretendere che sostituiscano un genitore (se non nei casi eccezionali nei quali questo sia inevitabile).
Per concludere: lasciare che i bambini passino del tempo con i nonni è fondamentale: dà loro un’emotività più stabile e il supporto è innegabile. E allo stesso tempo è benefico per i nonni, che riducono il proprio stress (collegato al rischio di morte). Lasciamo che questo accada, bilanciando bene il tempo e tenendo sempre a mente la preziosità del loro aiuto!
Giulia Mandrino
Una colazione equilibrata sta alla base di una vita sana. Mantenere il peso forma e il benessere passa anche dal primo pasto mattutino: bisogna equilibrare gli zuccheri per togliere la voglia improvvisa di snack a metà mattina e i vuoti di fame. L’errore più grande? Una colazione ricca di zuccheri e povera di proteine.
Una colazione ideale è quindi lo yogurt (di latte vaccino, greco, di capra o di soya: gli altri sono buonissimi ma hanno un livello troppo basso di proteine, quindi non sono adatti per la colazione) con del muesli senza zucchero o con cereali sugar free con aggiunta di frutta, semi di chia, di lino, eccetera.
Il consiglio è quello di scegliere sempre yogurt bianco senza zucchero (aggiungendo solo, eventualmente, stevia, zucchero di cocco, miele, malto o sciroppo d’acero) e un buon muesli. Ecco quindi la nostra selezione!
La selezione di muesli e granola di Ambrosiae (azienda italiana super healthy e golosa!) è davvero ottima. Da poco ha lanciato, oltretutto, due muesli proteici al gusto di albicocca e cocco e al gusto di cacao fondente, davvero ben bilanciati, raw e arricchiti con proteine vegetali.
Foodspring è una startup tedesca che viene dal lago di Costanza. I suoi prodotti nascono dalla ricerca di prodotti sani e biologici per sportivi ma da qualche anno è presente sul mercato anche una selezione di prodotti come shake biologici e proteici davvero portentosi, non solo per la provenienza biologica certificata delle materie ma anche per il fatto di essere arricchiti con proteine vegetali. Il loro muesli è davvero interessantissimo, senza zucchero e ricco di proteine ricavate dalla soia non ogm. E poi è ricchissimo di fibre!
Finalmente anche l’azienda di cereali più famosa al mondo ha realizzato una linea senza zuccheri aggiunti che possiamo trovare in tutti i supermercati. Unica pecca è il contenuto proteico un po’ basso, che può essere però superata abbinando il muesli a dello yogurt (e non da solo come snack).
Viene dall’Alto Adige ed è un’azienda che ci piace molto: sul sito è possibile creare il proprio muesli, scegliendo la base e gli ingredienti aggiuntivi. È quindi perfetto per chi non trova mai la giusta combinazione di gusti! Qui trovate tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Lo troviamo da NaturaSì ed ha una lista di ingredienti abbastanza buona. È già ricco di fibre grazie alla frutta contenuta e contiene anche le scaglie di cocco, che lo rendono super goloso.
Sempre da NaturaSì (oppure online qui) troviamo il Muesli Proteico di Ki, con fiocchi di soia (ecco le proteine!) e semi di zucca saporitissimi. Non ha zuccheri aggiunti (ma solo quelli contenuti naturalmente negli ingredienti) ed è super ricco di fibre.
Se preferite preparare in casa il vostro muesli partendo da ingredienti sfusi, qui trovate la ricetta (con video) del nostro muesli fatto in casa dal sapore tropicale, a base di fiocchi di avena, cocco e frutta tropicale disidratata.
Giulia Mandrino
Con la gravidanza è assolutamente normale assistere all’espansione della pelle del corpo in quanto – soprattutto nella zona della pancia – l’addome necessita di spazio per ospitare la crescita del bimbo. Una situazione, questa, che causa anche la nascita di inestetismi della cute, quali ad esempio le smagliature alla fine della gestazione e che, com’è ovvio che sia, a seguito del parto può farsi frustrante. Non ci si deve però disperare, perché esistono dei modi per porvi rimedio: ecco i nostri 3 preziosi consigli per ritornare ad avere una pelle tonica dopo la gravidanza.
L’idratazione è fondamentale, in quanto permette di mantenere la pelle elastica quando poi si perde peso dopo il parto. Per questo motivo, è preferibile bere almeno due litri d’acqua al giorno e di idratare in modo costante la cute dopo la doccia.
Si consiglia per questo di spalmare una quantità abbondante di crema per il corpo, dopo ogni lavaggio o in alternativa utilizzare degli oli essenziali. Fra questi, si distinguono per la particolare azione idratante l’olio di cocco o l’olio di mandorle, insieme al classico olio extravergine di oliva.
Il secondo suggerimento che dovreste tenere in considerazione, è quello di dedicare parte del vostro tempo all’attività fisica e al movimento, una volta superata la gravidanza.
Anche questo sarà un passo importante che vi aiuterà a ritrovare l’elasticità perduta. Attenzione però: bisogna sempre porre molta attenzione ed evitare di farne troppo, perché l’eccessiva perdita di peso non fa mai bene e può essere deleteria. Fra gli esercizi maggiormente consigliati troviamo gli addominali, in quanto sono perfetti per tonificare e per consentire alla pelle di tornare elastica e in forma.
Anche l’alimentazione assume in questo caso un ruolo molto importante in quanto i giusti alimenti possono aiutare la pelle a ritrovare la tonicità perduta con la gravidanza. Tra i cibi maggiormente indicati, è possibile trovare la frutta secca e quella in guscio, ottima per trattare le smagliature, e anche frutta e verdura sono più che consigliate, soprattutto se consumate senza cottura. Un altro alimento molto interessante è il mais, anch’esso utile per elasticizzare la pelle e per prevenire le smagliature.
Infine, anche i frutti di mare e i legumi possono essere d'aiuto: I primi sono ricchi di rame e di vitamine, mentre i secondi sono una preziosa fonte di fibre e di carboidrati.
Avete presente le vacanze in Alto Adige? Cos’è che resta sempre nel cuore oltre ai paesaggi e all’aria sana delle montagne? Naturalmente le colazioni negli alberghi e nei bed and breakfast, che sembrano sempre più buone e sane di quelle che prepariamo a casa! La selezione di yogurt e cereali (oltre che di tutto il resto!) è sempre deliziosa e si capisce che è una bontà che viene dalla tradizione.
Da quando abbiamo scoperto iltuomuesli.it la nostra colazione quindi è cambiata: siamo riusciti a portare in tavola ogni giorno la bontà del muesli dell’Alto Adige. Ma dove sta la novità? Beh, nella scelta! Perché su questo sito è possibile creare il proprio mix di muesli, in base ai gusti e alle necessità!
Una colazione con yogurt e muesli è davvero un toccasana: se scegliamo yogurt di latte vaccino, greco, di capra o di soia e muesli (entrambi senza zuccheri aggiunti), infatti, riusciamo a soddisfare il bisogno mattutino di energia mantenendo stabile il livello di zuccheri nel sangue e facendo scorta di proteine.
Il muesli è una miscela di fiocchi di avena e cereali con frutta secca, uvetta, noci, semi, cioccolato, eccetera… Fu inventata in Svizzera da Maximilian Oskar Bircher-Benner, nutrizionista e medico che la ideò perché mancava una colazione bilanciata e perfetta che provvedesse allo stesso tempo all’apporto di energia e a quello di vitamine e micronutrienti essenziali per l’organismo. Ecco quindi il muesli, o pappa di Bircher, che contiene moltissime fibre, minerali e vitamine (come la B1 e la B2) e che oltre a dare energia è ottimo per i tendini, le ossa e la salute cerebrale.
E poi è una colazione buonissima! Tuttavia, in molti vi rinunciano perché non riescono a trovare il mix perfetto di cereali: i muesli in vendita al supermercato e nei negozi biologici sono sempre confezionati e quasi mai sfusi e per questo non è possibile trovare la perfetta combinazione di cereali, frutta, semi e cioccolato.
La soluzione ce l’abbiamo però a portata di clic: si chiama “Il tuo muesli” e viene dal Trentino. Sul sito iltuomuesli.it è possibile infatti creare il proprio muesli con un mix di cereali, frutta e ingredienti aggiuntivi tutto scelto da noi, dall’inizio alla fine.
I suoi fondatori, Tobias, Philipp e Saskia, sono attentissimi alla qualità dei loro prodotti, per far sì che chi sceglie iltuomuesli.it sia certo che nella sua tazza arrivino ingredienti buoni e sani, provenienti soprattutto dalla loro zona, l’Alto Adige. L’azienda si trova a Vilpiano e il muesli è preparato a mano e autoprodotto nel loro stabilimento. Gli ingredienti sono quindi selezionati con cura e appositamente, dopodiché vengono confezionati e spediti a casa.
Basta solo andare sul sito, sulla pagina “Mixer muesli", e comporre passo passo il proprio muesli: si parte dalla base, che può essere di fiocchi di avena o di cereali misti; si passa poi all’arricchimento della base: la si può completare con dei fiocchi di proteine, di grano, con dell’amaranto soffiato, con i semi di lino…
Il terzo passaggio è la scelta della frutta: oltre alla classica uvetta si trovano i fichi, le banane, le more, le fragole, la papaia…
Si possono scegliere poi la granella e la frutta secca (anche i semi di girasole o di zucca!), la parte dolce (il cioccolato in tutte le sue forme più golose!) e i superfood per rendere ancora più benefico il nostro muesli mattutino. Dopodiché andiamo al carrello e ordiniamo il nostro muesli: arriverà direttamente a casa in un comodissimo barattolo.
Noi il nostro ormai lo abbiamo già scelto. E sapendo da dove arrivano gli ingredienti, alla mattina assaporiamo ancora più piacevolmente la nostra colazione, con la sensazione di essere tornati davvero in Trentino Alto Adige!
Giulia Mandino
La vellutata autunnale è qualcosa di portentoso. Non solo perché l’autunno porta con sé moltissime verdure di stagione, ma anche perché le prime serate di freddo sono perfette per gustare una zuppa calda, morbida e saporita in famiglia, non credete?
Ecco quindi una selezione delle nostre vellutate preferite, quelle da preparare nella bellissima stagione autunnale per scaldare pance, mani e cuori.
Le cime di rapa le si trovano verso la fine dell’autunno e sono deliziose. In una pentola dai bordi alti repariamo un soffritto con della cipolla rossa e dell’olio di oliva, quindi tagliamo a tocchetti tre patate e mettiamole a insaporire insieme alle cipolle, unendo anche 200 grammi di cime di rapa pulite. Dopo tre minuti copriamo il tutto con del brodo vegetale caldo e lasciamo cuocere a fuoco basso per circa 40/50 minuti. A fine cottura frulliamo tutto con un frullatore ad immersione e serviamo ben calda con una spolverata di semi misti e un filo di yogurt al naturale.
Dopo aver pulito e tagliato a tocchetti mezza zucca, mettiamola a rosolare in una pentola con dell’olio e mezzo gambo di porro (e una patata e mezza a cubetti). Aggiungiamo quindi un cavolo nero pulito e tagliato a striscioline, lasciamo insaporire quindi copriamo il tutto con del brodo vegetale. Lasciamo cuocere per un’oretta, quindi frulliamo tutto, aggiungiamo un cucchiaio di curry, mescoliamo bene e gustiamo, servendola con dei semi di zucca e dei tocchetti di caprino cremoso.
Una vellutata chiara e dal sapore delicato (ma molto particolare!), quella di sedano rapa. In una pentola mettiamo a rosolare una cipolla bianca in olio di oliva, quindi aggiungiamo un sedano rapa a tocchetti. Lasciamo insaporire e aggiungiamo anche mezzo barattolo di ceci lessati. Copriamo con brodo vegetale ben caldo e lasciamo cuocere per 50 minuti. Frulliamo tutto e serviamo con un filo di olio di oliva e del pepe in superficie, guarnendo con delle foglie di rucola fresca.
Prendiamo quattro patate dolci (o rosse), sbucciamole e mettiamole a rosolare in padella con dell’olio di oliva e una cipolla rossa pulita e tagliata a fettine e un cucchiaino di curry. Lasciamo cuocere per cinque minuti quindi copriamo abbondantemente con del brodo vegetale caldo. Lasciamo cuocere per un’oretta quindi frulliamo e aggiungiamo un altro cucchiaino di curry. Serviamo ben calda con dei semi misti in superficie.
Questa vellutata uscirà di un bellissimo colore viola! Basta fare rosolare una cipolla rossa in un filo d’olio quindi aggiungere tre patate viola pulite a tocchetti e le cimette di un broccolo viola. Lasciamo rosolare pochi minuti quindi copriamo con il nostro solito brodo vegetale caldo. Lasciamo cuocere per 50 minuti quindi frulliamo tutto. Serviamo con un filo di yogurt al naturale.
Dopo aver fatto rosolare una cipolla (o un porro) tritata in un filo di olio di oliva, versiamo in padella due barattoli di lenticchie rosse già cotte. Lasciamo insaporire aggiungendo anche un centimetro di radice di zenzero grattugiata, quindi copriamo con del brodo vegetale caldo. Lasciamo cuocere per 30 minuti e frulliamo.
Il radicchio può essere quello tondo o quello lungo. Prendiamone due e tagliamoli a striscioline. In una padella mettiamo a dorare una cipolla rossa tritata, quindi aggiungiamo il radicchio e lasciamo insaporire. Aggiungiamo anche un barattolo di ceci quindi copriamo con il brodo vegetale e lasciamo cuocere per trenta minuti. Alla fine frulliamo tutto.
In una pentola capiente mettiamo a rosolare un porro a rondelle. Aggiungiamo 50 grammi di pinoli, quindi tagliamo due topinambur a tocchetti e uniamoli. Lasciamo rosolare pochi minuti quindi copriamo con del brodo vegetale ben caldo, lasciamo cuocere per 50 minuti e frulliamo. Serviamo ben caldo con dei pinoli in superficie.
Una vellutata rossa che piace anche ai bambini! Dopo aver messo a dorare una cipolla rossa tritata in padella con un filo d’olio, aggiungiamo 200 grammi di barbabietola a tocchetti e un barattolo di ceci già cotti. Aggiungiamo del brodo vegetale bollente quindi lasciamo cuocere per circa 40 minuti. Frulliamo tutto e gustiamo, guarnendo con dell'erba cipollina e mezzo uovo sodo.
I funghi sono super autunnali! Prendiamo 300 grammi di funghi porcini e mettiamoli a cuocere in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio. In un’altra padella facciamo rosolare mezza cipolla con un filo d’olio e aggiungiamo una patata grande a tocchetti. Copriamo con del brodo bollente e lasciamo cuocere per 40 minuti. A fine cottura aggiungiamo anche i funghi (tenendone da parte qualcuno per guarnire) e frulliamo tutto. Possiamo spolverare con del peperoncino in polvere, lasciando le porzioni dei bambini al naturale.
Giulia Mandrino
Svezzamento uguale monotonia? Assolutamente no! Seguire la stagionalità anche durante lo svezzamento vuol dire dare la possibilità ai nostri bambini di sperimentare diversi sapori e colori e questo li porterà probabilmente ad apprezzare di più i cibi che proponiamo loro.
Ecco quindi la nostra selezione di pappe per l’autunno, seguendo la stagionalità e variando spesso gli ingredienti per assicurare varietà e benessere naturale.
Prepariamo la sogliola cuocendone al vapore 50 grammi (già bella pulita) e aggiungendo insieme due fette di zucca a tocchetti. Cuociamo per trenta minuti fino a che tutto sarà morbido. Omogeneizziamo tutto aggiungendo un cucchiaio di farina di farro oppure con del farro in chicchi bollito e serviamo, condendo con un cucchiaino di olio evo a crudo.
In un pentolino facciamo cuocere in un po’ di brodo di verdura 40 grammi di farro in chicchi. Nel frattempo, cuociamo al vapore 50 grammi di salmone pulito e qualche cimetta di broccolo. Una volta cotti (circa 30 minuti) omgeneizziamoli con un tritaverdure e uniamo il farro mescolando, quindi serviamo. Al posto del farro in chicchi possiamo utilizzare anche della farina di farro per rendere il tutto più cremoso.
Prendiamo una patata dolce e sbucciamola, quindi tagliamola in tocchetti. Cuociamola al vapore per circa un quarto d’ora. Peliamo e tagliamo anche una pera, quindi aggiungiamola nel boccale del vapore con la patata e cuociamo ancora per altri cinque minuti. Frulliamo tutto e serviamo condendo con un filo d’olio a crudo.
Cuociamo al vapore 50 grammi di merluzzo pulito con un finocchio a tocchetti e una patata dolce a pezzetti, per circa mezz’ora (quando la patata sarà bella tenera). Omogeneizziamo tutto, quindi aggiungiamo della pastina cotta in acqua bollente oppure del semolino, condiamo con olio a crudo e serviamo.
Una pappa dolce: cuociamo al vapore una pera a tocchetti (per circa venti minuti), quindi frulliamola con due cucchiaini di ricotta e una spolverata di cannella. Serviamola così, dolce, alla sera!
Altra pappa dolce, stavolta con la mela: cuociamo una mela a tocchetti al vapore, quindi omogeneizziamola con del latte di mandorla. Aggiungiamo una manciata di fiocchi d’avena frullati e lasciamo che questa farina assorba bene la pappa, quindi serviamo.
Laviamo qualche cimetta di cavolfiore e cuociamola per mezz’oretta al vapore. Passiamolo al passaverdura, quindi mescoliamo la crema ottenuta con della farina di orzo, cercando di ottenere una consistenza cremosa. Serviamo condendo con un filo di olio evo a crudo e un pochino di formaggio caprino grattugiato.
Giulia Mandrino
Il sesso non è mai uguale. Ed è anche questo il bello. Ma per molti è anche fonte di forte stress: l’ansia di farlo bene può portare a molte difficoltà, quando in realtà il più delle volte il tutto è mentale e basterebbe svuotare la testa e godersi il momento per far sì che l’intimità sia vissuta con piacere, armonia e passione.
Tuttavia, al di là del lavoro mentale che possiamo svolgere su noi stessi, ci sono certi accorgimenti e certe abitudini (o, al contrario, alcune improvvisate!) che possono far sì che i nostri rapporti sessuali migliorino. Come? Ecco un breve elenco di atteggiamenti e consigli da provare per far sì che il sesso risulti più coinvolgente, eccitante e completo.
Le statistiche o le chiacchiere da bar non fanno bene a nessuno: c’è chi sbandiera ai quattro venti la soddisfazione di una vita sessuale pienissima, chi dice che se non fai sesso tot volte alla settimana il tuo partner non è soddisfatto… Ma ogni coppia ha i suoi tempi, ogni coppia ha la sua soddisfazione, che si raggiunge con il tempo e che è perfetta. Basta lasciarsi andare e non pensare agli altri, ma solo a ciò che fa felice la coppia in questione.
I baci sono spesso sottostimati. Durante il sesso non ci si pensa più, ma un bacio è davvero prezioso: quando appassionato, prolunga la durata del rapporto, stimola sensazioni diverse e piacevolissime e rafforza l’orgasmo. Il bacio è molto intimo, quindi non disdegniamolo, ma, anzi, prendiamo l’iniziativa e proviamo a baciare il partner anche in momenti nei quali non lo faremmo (per abitudine).
Innanzitutto, una regola: il sesso orale deve piacere. Non bisogna farlo per piacere del partner ma perché anche noi proviamo piacere nell’eccitarlo. Evitiamo quindi smorfie o conati, ma facciamolo con dolcezza se ce lo sentiamo. E non agitiamoci: il sesso orale è bello quando tranquillo e spiluccato. Ovvero: non giochiamoci subito tutte le carte ma accarezziamo, lecchiamo con la punta della lingua, stuzzichiamo e arriviamo al sodo piano piano!
Per allenare i muscoli della nostra vagina basta poco: una ventina di contrazioni muscolari volontarie al giorno, tendendo e rilasciando i muscoli del pube (quelli che utilizziamo per fare la pipì). Non solo i muscoli ne usciranno rafforzati, ma miglioreremo anche la nostra presa sul pene del partner, che sentirà la differenza.
I massaggi sono un ottimo modo per migliorare l’intimità fisica, ma possiamo sfruttarli anche a livello sessuale, combinando anche qualche strusciatina. Mentre massaggiamo il partner, che sia supino o a pancia in giù, strofiniamo le nostre parti intime su di lui. È un gesto che stimola tanto noi quanto lui.
O meglio: fatelo cercare al partner. Per trovarlo basta che infili un dito nel canale vaginale, spostarlo in avanti e toccare la parte anteriore della vagina. Guidandolo, naturalmente, per capire insieme cosa ci piace di più.
Come? Tirando lo scroto. Che sembra qualcosa di doloroso o irrispettoso ma che in realtà non lo è (se eseguito con dolcezza). Lo scroto è la sacca che contiene i testicoli e se tirata fa sì che l’eccitazione si prolunghi e l’eiaculazione ritardi. Questo perché l’uomo non può eiaculare finché lo scroto non è di nuovo aderente al corpo, e ciò avviene in qualche minuto. Stringetelo quindi tra il pollice e l’indice alla sua base, ad anello, e tirate lievemente e con delicatezza verso il basso.
Ma chi ha voglia di fare sesso quando ci si addormenta sul divano davanti alla tv? O quando il partner è super distratto, nel letto, dai social network e dalle mail di lavoro? Spegniamo tutto e lasciamoci andare, senza lasciarci ipnotizzare dalla tecnologia, che è il nemico numero uno della libido.
Capita a tutti gli uomini, davvero a tutti: capita di non raggiungere l’erezione. E non è perché non si sentano stimolati da voi o perché non vi trovino sexy, anzi. A volte è un’abbuffata, altre lo stress del lavoro, a volte l’ansia che si aggiunge al fatto di non aver raggiunto l’erezione la volta prima. Ma ciò che dobbiamo tenere a mente è questo: l’erezione non è volontaria, ma è dettata da molti fattori. E la tranquillità nell’affrontare questa difficoltà è il primo passo per superarla. Insomma, non facciamone un dramma, ma tranquillizziamolo e aspettiamo un momento più spensierato!
Al vostro e al suo. Significa stare attente a ciò che ci provoca dolore (perché ogni posizione provoca sensazioni diverse nella donna), dicendo a chiare lettere che preferite evitare. Ma significa anche stare attente a lui: anche al partner può capitare di provare dolore e certe posizioni possono addirittura provocare danni (e in quel caso, quando il dolore è fortissimo o si è sentito un forte rumore nella zona del pene è necessario correre subito dal medico). Fare del buon sesso significa stare bene entrambi!
Venire legate, interpretare un luogo, provare posizioni mai provate prima: una fantasia è una fantasia e tenerla nell’angolino della mente non è giusto. Quando c’è la giusta intimità si può anche giocare, coinvolgendo il partner nella propria fantasia.
L’ansia e lo stress sono normali, ma ad un certo punto è giusto lasciarsi andare e prendere il sesso per ciò che è: qualcosa di piacevole e divertente, che dovremmo goderci in maniera libera e armoniosa!
Giulia Mandrino
Chi più chi meno, una volta al mese c'è chi deve fare i conti con i dolori delle mestruazioni. Perché il ciclo mestruale oltre ai disagi psicologici degli sbalzi d’umore e al gonfiore porta con sé dolori davvero spiacevoli al basso ventre. Solitamente non vi è da preoccuparsi (se non quando questi dolori diventano insopportabili: in quel caso una visita dal ginecologo è d’obbligo): si tratta di contrazioni normali dell’endometrio, che dopo essersi preparato per una gravidanza si trova a sfaldarsi se non in presenza di ovulo fecondato. L’ormone prostaglandine in questo momento viene prodotto in eccesso dal nostro corpo e questo provoca le contrazioni nell’utero, che si traducono in dolori e crampi alla pancia e alla schiena.
Per tenere a bada i dolori possiamo però affidarci ad alcuni rimedi naturali che ci faranno sopportare un pochino di più i crampi mestruali.
In questo articolo spieghiamo in maniera specifica tutte le posizioni che possono aiutarci a combattere i dolori mestruali. Perché lo yoga aiuta ad ossigenare il corpo, aumenta la tonicità, migliora la circolazione e ha effetti diretti sul nostro utero grazie ad alcune posizioni mirate.
Bisogna berli regolarmente, ma gli effetti benefici sono reali. Quello di salvia (realizzato facendo bollire in un pentolino acqua e foglie di salvia fresca, lasciando riposare e bollendo per altri cinque minuti) o quello di rosmarino (stesso procedimento) aiutano a detossinare l’organismo e sono antidolorifici naturali.
Un metodo della nonna che effettivamente per molte funziona. A volte una semplice borsa di acqua calda o un cuscino di semi riscaldato appoggiati sul basso ventre aiuta a percepire sollievo e a rilassare i muscoli contratti.
Ciò che serve (come insegna la borsa dell’acqua calda) è rilassamento. Non solo mentale, ma soprattutto fisico, poiché a provocare dolore sono i muscoli contratti. Fermiamoci quindi per un attimo e sdraiamoci a pancia in su, rilassiamoci e respiriamo profondamente, cercando di alleviare mentalmente lo stress e irradiando questa sensazione al corpo. La respirazione può fare moltissimo: manteniamola regolare, con respiri profondi, e ossigeniamo a fondo il nostro organismo.
L’Omega3 è un grasso buono che riduce lo stato infiammatorio del nostro organismo, che nel momento delle mestruazioni ha bisogno come non mai di ritrovare uno stato disinfiammato. Assumere un cucchiaio di olio di semi di lino o un integratore di Omega 3 vegetale possono fare miracoli.
Ci sono alcuni oli essenziali dal potere curativo proprio nei confronti del dolore e dei crampi, che se utilizzati sulla zona del basso ventre aiutano moltissimo ad alleviare i dolori mestruali. Si tratta degli oli di lavanda, geranio, maggiorana e camomilla, da diluire in un olio di mandorle e da massaggiare sull’addome.
Anche l’alimentazione influisce negativamente o positivamente sul nostro stato di salute. Ecco perché dobbiamo regolarla nei giorni del ciclo mestruale, privilegiando frutta e verdura a foglia verde, ricche di fibre, condite con grassi vegetali (olio di oliva), zenzero grattugiato (per i motivi di cui sopra) e semi di lino, evitando i cibi fritti, l’alcool e i cibi troppo grassi, che appesantiscono inutilmente il nostro organismo già provato dalle mestruazioni.
Giulia Mandrino
Introdurre i bambini alla cultura della musica fin da piccoli è essenziale. Pensiamo solo ai primi stimoli che ricevono: tra questi ci sono i suoni disordinati degli oggetti e dei giocattoli che proponiamo loro. Perché il suono li accompagnerà tutta la vita ed è anche attraverso esso che scoprono il mondo. Con la musica si fa un passo in più: quando i suoni diventano melodiosi i benefici sono ancor di più.
Lo dicevamo anche qui: tutta la musica fa bene ai bambini, dalla classica alla pop, dalle canzoncine per bambini al rock. La musica, infatti, ha un ruolo importante nello sviluppo cognitivo dei nostri figli, che nei primi anni di vita devono essere stimolati anche in questo senso. E se tutto questo vi interessa, vi interesserà sapere che c’è ancora chi, in un mondo fatto di schermi, cerca di trasmettere questa passione e queste competenze ai nostri bambini: la Yamaha Music School con ili sistema di educazione musicale Yamahamusicale Yamaha.
I benefici cognitivi della musica sui bambini sono innegabili e sono molti gli studi che concordano che i bambini che imparano da piccoli a suonare uno strumento elaborano i suoni e le informazioni in maniera differente rispetto a chi non ha mai suonato nulla. Questo però non influenza solo la cultura musicale e la capacità di “fare musica”, ma si espande a tutte le esperienze dei bambini, poiché imparare a suonare uno strumento diviene importante per tutti gli ambiti: la capacità di attenzione dei bambini aumenta quando hanno di fronte un interlocutore e la capacità di apprendimento ne esce rafforzata. E questi benefici scolastici durano per tutta la vita, fino all’università e non solo in età infantile.
Ecco perché, oltre al semplice piacere nei confronti della musica, è importante spronare i bambini musicalmente. Nelle nostre case, ormai, sono spariti libri e strumenti musicali per fare spazio a schermi e trasmissioni, ma dovremmo davvero tornare ad ascoltare la musica. E a farla.
In Yamaha sono convinti (come noi) che l’educazione musicale debba fare parte del percorso formativo di ogni bambino. Ecco perché organizzano corsi di altissima qualità nei quali i bambini possono avvicinarsi alla musica e agli strumenti musicali divertendosi e scoprendo la bellezza di una passione che potranno portarsi dietro per tutta la vita.
Il sistema di educazione musicale Yamaha si fonda su alcuni pilastri: innanzitutto, si concentra sulla qualità (delle location, dei materiali, della formazione degli insegnanti, del materiale grafico e audio che propongono ai bambini). Dopodiché, si contraddistingue per essere un sistema didattico internazionale, e quindi valido dappertutto e i bambini in Italia imparano gli stessi brani che suonano i bambini a Parigi, a Londra, a Singapore… E anche il sistema di certificazione è internazionale, e quindi valido in tutto il mondo.
Gli insegnanti sono tutti altamente qualificati: per diventare insegnanti Yamaha seguono seminari di aggiornamento in maniera costante e vengono selezionati in maniera super accurata per garantire ai nostri figli un’educazione impeccabile, cucita addosso a loro.
Primo obiettivo dei corsi Yamaha Music Club è sviluppare l’orecchio dei bambini, la loro capacità di ascolto, e il metodo di insegnamento si muove attraverso cinque punti: ascoltare, cantare, suonare, leggere e creare.
Cosa significa? Che l’approccio è quello di avvicinare i bambini alla musica rendendola la loro seconda lingua madre, insegnandogliela allo stesso modo nel quale è stato insegnato loro a parlare.
E il creare, l’ultimo dei cinque punti, è un po’ la punta di diamante dei corsi Yamaha: la creatività e il suo sviluppo sono infatti ritenuti fondamentali per l’educazione musicale (e non solo) dei bambini.
I corsi Yamaha sono rivolti ai bambini e ragazzi di tutte le età. Ciò significa che anche i bambini in età prescolare possono partecipare alle lezioni Yamaha: in questo caso, in classe ci saranno sempre anche i genitori, coinvolti nella lezione, condividendo così in famiglia l’esperienza musicale. Si parte con la tastiera, uno strumento semplice ma di grande valore, che permette agli insegnanti di raggiungere subito, anche con i più piccoli, gli obiettivi musicali.
Noi abbiamo potuto sperimentare una loro lezione tipo durante il Mammacheblog dello scorso Maggio e ora anche voi potete farlo e gratuitamente. Infatti se scaricate il coupon da questo link potrete portare i vostri bambini a una lezione gratuita in una delle tante scuole Yamaha.
Fateci sapere se anche voi ne siete rimaste entusiaste!
Giulia Mandrino
In collaborazione con Yamaha Music School
Tanto mito, poco arrosto. Attorno all’orgasmo ci sono un sacco di chiacchiere e credenze, ma la realtà spesso è un’altra. Il fatto è che la nostra società ci mette pressione: ci fa credere cose non vere, ci fa sentire sbagliate, ci mette sulle spalle ansie da prestazione (che non vivono solo gli uomini!) che non fanno affatto bene.
Conoscere l’orgasmo sapendo riconoscere cosa c’è di vero e cosa invece è falso ha solo uno scopo: farci vivere meglio il sesso. Farci lasciare andare. Lasciare che lo viviamo secondo i nostri tempi, secondo il nostro sentire e secondo il nostro desiderio.
Perché l’orgasmo, al di là delle dicerie, fa benissimo. Quindi eccovi svelati tutti i miti da sfatare e tutti i benefici che l’estasi sessuale può darci!
Vogliamo proprio dirlo? Il momento dell’eccitazione fa schifo? La stimolazione del partner non ci piace? Ecco. Raggiungere sempre l’orgasmo è impossibile, per una donna. Le statistiche parlano chiaro: solo il 30% della popolazione femminile sperimenta l’orgasmo durante il rapporto. Questo significa che a una buonissima parte di noi capita di non provarlo. Ma se il sesso non ci piacesse, perché farlo? Perché farci penetrare? Solo per provare il piacere dell’apice finale? No, la piacevolezza sta nell’atto in tutta la sua totalità, quindi possiamo benissimo godere del piacere anche senza raggiungere l’orgasmo.
Mmm, in realtà proprio no. Certo, possiamo avere orgasmi multipli (ovvero, più orgasmi durante un rapporto), ma se qualcuna vi dice di aver provato un’orgasmo di ore sta certamente mentendo. L’orgasmo della donna dura dai 10 ai 60 secondi, mentre quello dell’uomo dai 6 ai 10. Quindi, l’orgasmo femminile è più lungo di quello maschile, ma dire “ore” è assolutamente falso.
Falsissimo. Esistono quello vaginale, quello clitoreo, quello multplo, quello simultaneo (quando raggiungiamo l’apice insieme al partner), quello del punto G, quello solitario… E, soprattutto, ognuno ha un’intensità diversa, esattamente come ogni rapporto ha un’intensità tutta sua che varia di volta in volta.
Innanzitutto, chiariamo una cosa: l’orgasmo maschile non è l’eiaculazione in sé, ma è la sensazione che il maschio prova quando eiacula. Detto questo, non è detto che questo avvenga. La stanchezza, mentale o fisica, o lo stress, così come certe situazioni fisiche, possono far sì che l’uomo non raggiunga l’orgasmo, pur mantenendo l’erezione (e ciò significa che può benissimo capitare che non lo raggiungiamo e lui no).
Fa bene alla mente, ma anche al fisico: raggiungere l’apice del piacere, infatti, fa sì che il livello degli estrogeni nell’organismo cresca, e gli estrogeni sono tra i responsabili del nostro buonumore (insieme alle endorfine, anch’esse rilasciate durante il sesso).
Come dal buonumore, l’orgasmo è benefico sullo stato di relax del corpo. Se già di per sé il sesso rilassa magnificamente (si stima che 20 minuti di rapporto sessuale rilassino come due ore di rilassamento), l’estati e la sensazione di bello svuotamento data dall’orgasmo accrescono ancora di più il senso di pace.
Sì, verissimo, e non solo perché l’orgasmo simultaneo è qualcosa di davvero molto, molto intimo. Anche quando non simultaneo, l’orgasmo aiuta a far sì che l’ossitocina aumenti di cinque volte rispetto al normale nel nostro organismo, e l’ossitocina è responsabile della forza del legame con il nostro partner.
Giulia Mandrino