Inizia la scuola, i nostri bambini crescono

Lunedì, 27 Agosto 2018 13:39

Sei anni. Sei anni fa sono nati loro, e pare ieri. Ma già vanno alle elementari e tra qualche giorno li sentiremo scivolare dalle nostre mani, tra le dita, senza riuscire a trattenerli più. Gioia e malinconia si mescoleranno come mai nella vita, perché la felicità nel vederli compiere un passo così importante si mischierà inesorabilmente con la consapevolezza che stanno crescendo e che la crescita porterà con sé autonomia e allontanamento.

Pensiamoli, coccoliamoli, riflettiamo e sorridiamo: è un momento che non tornerà più e che dobbiamo vivere fino in fondo!

Inizia la scuola, i nostri bambini crescono: un periodo terrificante e meraviglioso allo stesso tempo, da vivere fino in fondo con gioia e speranza

Mamma, questo settembre il tuo bimbo andrà a scuola per la prima volta. La routine cambierà, la quotidianità si stravolgerà, i pomeriggi porteranno con sé i compiti, i momenti all’aria aperta diminuiranno, gli attimi insieme idem. Ci saranno nuove sfide, nuove difficoltà. Ma ci saranno anche grandissime gioie, grandissimi traguardi, bellissimi momenti e favolose conquiste.

Sembra che la vita “insieme” sia finita qui. Che i bimbi scappino via da noi nel momento in cui varcano il cancello della scuola. Impareranno così tanto che dovremo dire addio agli anni dell’infanzia insieme, no? Ma pensiamo a tutto ciò che di meraviglioso questi anni porteranno con sé. Proprio come quando quel test risultò positivo, o ci chiamarono per quella notizia incredibile, e insieme al terrore di una nuova vita ci siamo messi a pensare, immediatamente, al bello della nuova famiglia.

Sembrava impossibile eppure siamo sopravvissute a mesi e mesi di nausee, o a anni e anni di attesa di una chiamata dal tribunale, o a mesi e mesi di letto forzato. Siamo sopravvissute ai giudizi riguardo all’allattamento/non allattamento. Siamo sopravvissute agli ormoni che ci hanno assalito diventando mamme.

E ciò che di meraviglioso abbiamo guadagnato è stato incalcolabile: le prime parole, i primi passi, i pannolini puzzolenti ma che ci hanno permesso, con le coccole, di stabilire un legame corporeo con il nostro bimbo ancora più profondo. Le coccole nel lettone, le prime vacanze insieme, i nuovi amici con figli, le serate in casa sotto le coperte e le cene in balcone tutti insieme, sbrodolando felici.

Lo stesso accadrà ora, dal momento in cui il nostro bimbo lascerà la nostra mano per raggiungere il suo banco, sul quale sistemerà ordinatamente (forse solo per quel giorno!) matite e quaderni. Faremo fatica a lasciarlo andare, a guardarlo da lontano costruire la nostra vita, ma diventeremo più forti noi, non solo lui. Perché cresceremo, impareremo il nostro ruolo di guida e non di autorità, ci faremo da parte quando necessario e faremo sentire di esserci sempre e comunque, come quando era piccino, se necessario.

La scuola porta con sé nuove amicizie, nuove abilità, una nuova quotidianità nella quale nostro figlio troverà il suo angolino in casa, quello in cui fare i compiti in tranquillità. Porta con sé nuove guide magnifiche (gli insegnanti validi che i nostri figli incontreranno sul loro cammino), nuove esperienze e nuove speranze.

La speranza che i nostri figli trovino la loro strada, che acquisiscano gli strumenti necessari per diventare qualcuno nel mondo, che imparino i valori più veri, che sappiano mettere a frutto le nozioni imparate in maniera giusta, equa e davvero importante, che imparino che è giusto sbagliare, che trovino amici veri con i quali ridere, litigare, crescere, che capiscano che il lavoro duro è necessario nella vita, che comprendano che l’empatia e il cuore sono fondamentali in tutti i campi della vita (anche a scuola), che sappiano discernere il giusto dallo sbagliato e che capiscano davvero chi sono, con la consapevolezza che ognuno è qualcuno e nessuno è sbagliato!

Giulia Mandrino

Vignola è un bellissimo paese in provincia di Modena, famoso per le ciliegie e per la sua bellezza inconfutabile. Ricorda un borgo medievale ed è proprio qui che nel weekend dell’8 e 9 settembre prossimi si svolgerà Bambinopoli, manifestazione dedicata ai bambini con laboratori, incontri per genitori, giochi ed eventi per i più piccoli!

Bambinopoli, la manifestazione modenese dedicata ai più piccoli: l’8 e 9 settembre 2018 ecco la diciassettesima edizione di Bambinopoli, a Vignola

Alla sua diciassettesima edizione, Bambinopoli torna a Vignola, grazie all’associazione Vignola Grandi Idee e alla società bolognese Vivaevents (con il patrocinio dell’Università di Bologna). Bambinopoli è una manifestazione davvero imperdibile, per passare un weekend in famiglia tra laboratori e giochi per bambini e momenti di approfondimento per noi genitori.

Questa edizione sarà dedicata a “Ieri, oggi e domani”: durante i due giorni di Bambinopoli i bambini e i genitori potranno passeggiare tra passato, presente e futuro per capire e toccare con mano come sia cambiata l’infanzia nel corso del tempo, attraverso laboratori, giochi, spettacoli ed incontri che si snoderanno lungo tutto il centro cittadino modenese, che si trasformerà in una città a misura di bambino.

A Bambinopoli si troveranno così rivisitazioni storiche (proprio nella Rocca di Vignola, un castello delizioso e suggestivo che piace moltissimo ai più piccoli che si riempirà di figure storiche, cantastorie, giullari e artigiani di mestieri antichi!), un trenino che porterà a spasso bimbe, bimbi e genitori nei tre paesi magici della città (il Pane dei Balocchi e dello Sport, il Paese dei Campanelli e il Paese delle Meraviglie), giochi, laboratori, artisti di strada, aree dedicate all’elettronica, letture animate e spettacoli, che coinvolgeranno tutti i piccoli divertendoli e insegnando loro, attraverso le attività ludiche, le regole della buona educazione, della sana alimentazione e del rispetto dell’ambiente.

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I genitori potranno anche partecipare a tavole rotonde, conferenze e incontri nelle aree dedicate ai talk per capire come siano cambiate infanzia ed educazione nel corso dei secoli, focalizzandosi sulla relazione tra i bambini e i nuovi media, sull’importanza dell’educazione all’aperto che ormai sembra perdersi e sul ruolo fondamentale della lettura per i bambini, grazie agli approfondimenti tenuti dai docenti specializzati dell’Università di Bologna.

Altro focus importante sarà quello dedicato all’integrazione dei bimbi con disabilità, in un’area dedicata a loro nella quale si susseguiranno laboratori e attività giocose per spronare all’inclusione sociale e alla comunicazione.

Ma non finisce qua: nel solco dello Zecchino d’Oro e dei talent show più amati degli ultimi anni, domenica 9 settembre 2018 Bambinopoli organizza Bambinopoli Got Talent, il talent show per i piccoli coraggiosi che vorranno esibire il proprio talento sul palco di Viale Mazzini, presentati da Andrea Barbi e dal suo Coccodrillo! Per partecipare basta iscriversi attraverso il form presente sul sito internet dell'evento.

Giulia Mandrino

Se ormai è tempo di pensare alla cameretta e hai letto i precedenti contributi (quello su come allestire la cameretta in stile montessoriano e quello sui materiali montessoriani), sai che mi occupo di progettazione di spazi per bambini.

Il bambino per orientarsi nello spazio ha bisogno di punti di riferimento e di ordine e definendo bene gli angoli della cameretta lo possiamo aiutare a compiere questo processo e diventare autonomo.

In questo ultimo articolo ti suggerirò delle aree che potrai creare all’interno della tua abitazione (nella zona giorno o nella sua cameretta).

Come organizzare gli angoli di gioco montessoriano: come sistemare la casa in senso montessoriano per aiutare il bambino a raggiungere l'indipendenza

Tra le aree di cui ti parlerò, se è possibile, è bene che quella del riposo e del guardaroba si trovino nella cameretta. Le altre potrai decidere dove collocarle a seconda dello spazio a disposizione.

Angolo del riposo/lettura: dotato di un lettino montessoriano adagiato su un tappeto o una base doghe (per consentire l’aerazione del materasso); un piccolo comodino in cui riporre fazzoletti, un bicchiere d’acqua/biberon, ciuccio- se in uso-, un oggetto che sta a cuore al bambino come un peluche o una copertina che lo accompagna nel momento della nanna. E’ presente anche una poltrona o sedia a dondolo da dedicare all’allattamento e alle coccole. Può essere sistemata qui anche una cesta o una libreria montessoriana con alcuni libri selezionati a seconda dell’età del bambino.

Angolo guardaroba: allestito con vani aperti così che il bambino possa scegliere in autonomia i vestiti da indossare. L’adulto seleziona in precedenza e lascia a disposizione i capi che saranno disposti in una cesta -con immagine rappresentativa di ciò che contiene -o gruccia ad una altezza accessibile. Il guardaroba più in alto avrà sportelli o cassetti chiusi in modo che l’adulto possa riporvi ciò che non vuole lasciare a disposizione del bambino in quel momento. E’ presente inoltre: una cesta in cui riporre i capi sporchi e un gancio in cui appendere vestiti da indossare nuovamente, uno specchio fissato in verticale in modo che il bambino possa guardarsi mentre si veste o si sveste.

Angolo del gioco del far finta: allestito con oggetti di uso quotidiano con i quali il bambino possa sperimentare il gioco simbolico e l’imitazione dell’adulto. Una piccola cucina in legno, con qualche tegamino in metallo, un tavolino con degli attrezzi da falegname, una cesta con un paio di foulard, un cappello, un paio di scarpe per travestirsi.

Angolo dell’esperienza creativa: un tavolino e una sedia accoglieranno il bambino per colorare, incollare, dipingere, ma anche incastrare, impilare, costruire, rovesciare. I materiale vengono lasciati a disposizione su uno scaffale adiacente o un cesto sul tavolino o una mensola; sono pochi per volta e vengono ruotati di tanto in tanto a seconda degli interessi. E’ presente anche un cestino per i rifiuti e un contenitore per le produzioni da conservare.

Tana: è uno spazio intimo in cui il bambino possa rifugiarsi, al suo interno si possono collocare un paio di cuscini, un peluche, qualche librino. Può essere creata con una tenda indiana da interno, con un vecchio lenzuolo fissato fra due pareti, uno scatolone capiente.

In generale ricorda che:
Per definire uno spazio può essere sufficiente collocare un tappeto che delimita lo spazio visivamente, posizionarvi una cesta contenente pochi materiali lo renderà ordinato e il gioco è fatto.

Privilegia lo spazio ampio, ma non esagerare e non riempire di troppi arredi o oggetti gli ambienti.

Può esserti utile sdraiarti a terra e vedere dal punto di vista del tuo bambino.

E se hai ancora dubbi o domande, contattami per una consulenza on-line.

Chiara Palmieri, pedagogista & interior designer, curatrice del sito Passione a mano libera

giugno 2018

5 idee di bruschette senza pane

Giovedì, 09 Agosto 2018 08:46

Sono buone perché permettono di sperimentare sapori diversi e consistenze nuove. Sono buone perché possono essere gustate da tutti, anche a chi è intollerante al glutine. Sono buone perché più leggere del solito.

Stiamo parlando delle bruschette rivisitate, preparate senza pane ma con basi differenti (ma altrettanto deliziose!).

5 idee di bruschette senza pane: come preparare bruschette nuove e differenti con una base diversa dal solito pane grigliata

Bruschette di melanzane

Queste bruschette sono deliziose e semplicissime da preparare. Basta avere qualche bella melanzana bio, da lavare bene e tagliare (con la buccia) a rondelle spesse. Queste rondelle andranno poi sulla griglia, e mentre cuociono (in circa 5-10 minuti a seconda dello spessore) le condiamo. Come base possiamo scegliere del tofu oppure del pecorino grattugiato o spalmabile, e come ingredienti topping dei pomodorini tagliati, del prezzemolo, delle olive taggiasche… Qui non c’è limite alla fantasia, proprio come per le normali bruschette.

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(https://blog.giallozafferano.it/loti64/bruschette-di-melanzana-ricetta/)

Bruschette di zucchine

Il principio è lo stesso di quello delle bruschette di melanzane, ma è perfetto per chi non ama il sapore amarognolo di questa verdura. Le zucchine sono infatti più dolci e piacciono più spesso anche ai bambini. Anche stavolta le tagliamo belle spesse, a barchetta (quindi tagliandole un po’ in diagonale, in modo che rimanga più superficie utile rispetto alle rondelle, dato che le zucchine sono solitamente più piccole delle melanzane), le grigliamo e le condiamo con i nostri ingredienti preferiti.

Bruschette di polenta

La polenta è un piatto invernale, ma nessuno vieta di prepararla in estate (certi bambini la mangerebbero sempre, e poi è perfetta per chi è intollerante al glutine perché fatta con farina gialla di mais). Non serve mangiarla calda: è buona anche fredda, tagliata a fette e grigliata. Mentre la grigliamo condiamola con della ricotta di pecora spalmabile, oppure semplicemente con un mix di verdure condite con olio e limone e un pizzico di pepe, con qualche fogliolina di basilico. Super fresche, queste bruschette che parrebbero invernali!

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(http://www.nutritiouseats.com/polenta-bruschetta/)

Bruschette di gallette

Anche il riso è tranquillamente mangiabile da chi è intollerante al glutine ed è preferito da chi vuole stare più leggero. Al posto del pane possiamo quindi utilizzare per le nostre bruschette le classiche gallette di riso (o di mais), condendole con i classici ingredienti da bruschetta. Oppure possiamo provarle a merenda, come bruschette all frutta: utilizziamo dello yogurt greco come base e condiamo poi con della frutta fresca di stagione tagliata a cubetti.

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(http://www.santiveri.com/it/ricette/gallette-di-riso-con-frutta-e-yogurt-vegano)

Bruschette di avocado

Infine, ecco le bruschette di avocado. Come si fanno? Grigliando l’avocado! Possiamo grigliarlo in forno o su un tostapane piatto, tagliandolo a metà, togliendo il nocciolo e appoggiando il lato polposo sulla griglia. Lasciamo cuocere per cinque minuti, togliamo dalla cottura, condiamo con i nostri ingredienti e, se necessario, rimettiamo in forno (stavolta al contrario, con la parte panciuta del frutta che fa da appoggio) per scaldare un attimo gli ingredienti. Possiamo condire con del formaggio di capra spalmabile e verdure oppure con il cuscus rimasto dalla sera prima e qualche erbetta mista.

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(https://food52.com/recipes/36747-grilled-avocado-halves-with-cumin-spiced-quinoa-and-black-bean-salad)

Giulia Mandrino

Abitudini alimentari per una pelle perfetta

Mercoledì, 08 Agosto 2018 13:12

Il benessere dell’organismo passa in primo luogo dall’alimentazione e dalle nostre abitudini quotidiane. E quando l’organismo sta bene, anche la nostra pelle ne risente in meglio. È chiaro che quando siamo in presenza di patologie specifiche o di fastidi particolari il dermatologo saprà indirizzarci verso ciò che è meglio per noi, ma in generale mangiando sano e facendo attenzione al nostro fisico anche la nostra pelle ne beneficerà!

Ecco quindi alcuni consigli e alcuni elementi da inserire nella nostra dieta quotidiana per dare una spinta alla nostra pelle, per depurare la cute e per essere, quindi, sempre più belle.

Abitudini alimentari per una pelle perfetta: come ottenere una pelle sana partendo dall’alimentazione e dai cibi che assumiamo

Scopriamo le nostre intolleranze

Ogni organismo ha le sue intolleranze e la pelle ne risente, quando le sottovalutiamo o non le conosciamo. Chiediamo quindi al nostro medico di prescriverci degli esami in questo senso e stiamo attente nel caso in cui ci siano intolleranze a specifici cibi: assumendoli, infatti, anche la pelle viene influenzata, dato che le intolleranze aumentano i disturbi cutanei. E a volte basta semplicemente eliminare gli alimenti responsabili delle intolleranze per attenuare o addirittura fare scomparire i problemi della pelle.

Scegliamo i probiotici

Alcuni cibi, come il kefir, il kimchi o i crauti, sono ricchi di probiotici che aiutano a depurare l’intestino e il fegato. Grazie ai loro batteri buoni ristabiliscono l’equilibrio della nostra flora batterica e questo ha moltissimi benefici anche sulla nostra pelle. (Se vi interessa approfondire l'argomento, qui il nostro articolo su probiotici, prebiotici e simbiotici).

Frutta e verdura per contrastare i segni del tempo

I segni del tempo non sono solo le rughe e non compaiono solo in età avanzata. Parliamo anche delle macchie e della perdita di tonicità della pelle. Come fare per contrastare questi segni? Sembra scontato, ma la frutta e la verdura fresca, con i loro antiossidanti, sono il nostro alleato migliore. Contrastano i radicali liberi e rallentano così il processo di invecchiamento della pelle, che nel momento in cui consumiamo grandi quantità di questi cibi immediatamente starà meglio. Puntiamo sui frutti rossi, sull’uva, sugli agrumi, sui pomodori e sui cavoli, così come sul cioccolato fondente e sul tè verde.

Sfruttiamo la varietà dei cibi

Quando ci concentriamo solo su certi cibi e cadiamo nell’abitudine di consumare sempre quelli (anche nel caso di cibi sani) rischiamo di limitare l’apporto nutritivo del nostro organismo. I nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno sono moltissimi e sono sparsi tra gli alimenti naturali. Anche per quanto riguarda la pelle. Gli antiossidanti, ad esempio, si trovano nei frutti rossi e nelle crucifere; la luteina negli spinaci (per contrastare la secchezza della pelle); la betaina (per proteggere i capillari e limitare così i rossori) nella barbabietola; la quercitina nella mela; l’acido ellagico nel melograno e nell’uva… E così via.

Manteniamo l’idratazione

Anche l’acqua è un elemento fondamentale per la salute della pelle. Essa aiuta gli organismi a svolgere numerose funzioni biologiche e permette alle cellule di ricevere nutrimento. Capiamo, quindi, che privare il corpo dell’acqua significa anche privare la pelle del suo primario costituente (la secchezza è solo una delle conseguenze negative). Cerchiamo di bere sempre due litri di acqua al giorno (anche attraverso tè e tisane non zuccherati) e di mangiare molta frutta e verdura.

6 ricette di Pokè Bowl

Mercoledì, 08 Agosto 2018 07:40

Se con il pokè hawaiano vi abbiamo incuriosito (qui trovate l’articolo dedicato, per scoprire cos’è, da dove arriva e come si prepara), allora starete già pensando a come prepararlo a casa, no? Noi ormai l’abbiamo inserito tra i nostri piatti settimanali, per la sua freschezza, i suoi benefici e la sua leggerezza. E anche perché è semplicissimo da preparare, con ingredienti che possiamo trovare dappertutto e variando i sapori a seconda della voglia, del gusto e della stagione in cui ci troviamo.

Ecco quindi le nostre ricette di pokè bowl preferite, per tutta la famiglia (e se preferite evitare il pesce crudo con i bambini, basta optare per le ricette di pokè vegano oppure cuocere i cubetti di pesce!).

6 ricette di Pokè Bowl: come preparare a casa le ciotole di cereali, verdure e pesce crudo che arrivano dalle Hawaii

Tonno e cipollotti

La pokè bowl con il tonno fresco e crudo è un po’ la versione tradizionale di questo piatto. Una ricetta semplice, quindi, è quella di una ciotola con alla base della quinoa bollita fredda, dei semi misti e, sopra, i cubetti di tonno crudo, da completare con del cipollotto fresco tagliato a rondelle. Possiamo condire con del limone oppure mantenere i sapori tradizionali con della salsa di soia.

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Salmone e avocado

Anche il salmone è un pesce che troviamo spesso nelle pokè bowl, perché piace davvero a tutti (e se non lo amiamo crudo possiamo optare anche per quello affumicato oppure appena scottato in padella). Riempiamo la ciotola con del riso bianco bollito o al vapore e appoggiamoci sopra il nostro salmone a cubetti. Tagliamo poi delle fette di avocado e delle strisce di alga nori, per condire poi con olio di sesamo, semi di sesamo e salsa di soia.

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Tofu e frutti rossi

Una versione vegana delle pokè bowl è quella con il tofu, tagliato a cubetti a sostituire il pesce. Come base possiamo usare un mix di cereali (riso integrale, farro e orzo), alla quale uniremo il tufo a cubetti e un mix di mirtilli e frutti rossi misti. Per condire basterà della salsa di soia.

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Spicy Tuna

Il tonno crudo e le spezie, si sa, stanno benissimo: una versione deliziosa di pokè bowl è quindi quella con tonno speziato. Basterà marinare i cubetti di tonno in un mix di olio e spezie, quindi comporre la nostra ciotola con riso, il tonno, delle verdure crude miste tagliate a dadini e un olio di sesamo mischiato con paprika e curry. Una spolverata di semi di sesamo nero renderà il tutto ancora più goloso.

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Salmone e edamame

Simile alla pokè bowl con salmone e avocado, qui aggiungiamo anche dei fagioli edamame, dolci e nutrienti, del cipollotto e un dressing composto da maionese veg (qui la ricetta), succo di limone, zenzero grattugiato e salsa di soia (da mischiare in una ciotolina, mescolare e versare sulla nostra bowl).

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(http://www.cookingwithcocktailrings.com/mains/2016/4/11/salmon-poke-with-creamy-togarashi-sauce)

Anguria e menta

Sembra qualcosa di dolce, da mangiare come dessert, ma in realtà questa pokè bowl è deliziosa e freschissima ed è perfetta per i pranzi estivi. Basta creare una base di riso bianco (buonissimo è il basmati, da cuocere per assorbimento dell’acqua) e completare con un mix di verdure fresche di stagione, una manciata di palline di anguria (o cubetti, proprio come vuole la tradizione del pokè) e spolverare con dei semi di sesamo, condendo poi con salsa di soia e olio di sesamo.

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(https://www.twospoons.ca/single-post/2018/07/12/Watermelon-Poke-Bowls-with-Tamari-Dressing?utm_campaign=tailwind_tribes&utm_content=tribes&utm_medium=social&utm_source=pinterest&utm_term=395711568_13096902_477436)

Giulia Mandrino

Secondo l’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, il benessere passa anche attraverso l’alimentazione e le abitudini alimentari della nostra vita. Vi avevamo già parlato delle 7 regole della digestione secondo l’Ayurveda, quindi oggi vi proponiamo alcuni sapori che aiutano in questo senso, per dare una spinta alla disintossicazione del nostro corpo, rinfrescarci durante l’estate e riequilibrare il nostro corpo.

Le erbe ayurvediche per stare bene quest’estate: come ristabilire l’equilibrio ayrvedico tra mente e corpo attraverso la freschezza delle erbe

L’Ayurveda si basa principalmente su una regola basilare: l’equilibrio tra corpo e mente. Detto questo, secondo questa medicina dobbiamo seguire le dosha, ovvero il vata, il kapha e il pitta, le energie che compongono ogni essere umano e che devono sempre stare in perfetto equilibrio. Queste energie si trovano nel centro energico del nostro organismo, composto da acqua e fuoco e che controlla il nostro metabolismo (e quindi la digestione, ma anche la temperatura corporea).

Un elemento in grado di disequilibrare le nostre energie è il caldo, e l’estate può quindi avere effetti negativi sul nostro organismo, come i problemi di digestione o le infiammazioni della pelle. Per riequilibrare il calore, però, possiamo affidarci all’alimentazione, attraverso l’utilizzo di sapori e erbe che contrastano questo caldo, aiutandoci a riequilibrare la nostra digestione ma con benefici anche sulla mente e sul corpo in generale, che si ritroverà più calmo e rigenerato.

Innanzitutto, un’erba molto rinfrescante è la menta. Approfittiamo della menta che abbiamo sul balcone per aromatizzare la nostra acqua naturale (con del succo di limone e un rametto di menta), lasciandola macerare una notte, oppure scegliamo delle tisane saporite e ricche, come queste, da bere durante il giorno.

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Anche la liquirizia è una buona idea durante l’estate ed è conosciuta da sempre per le sue proprietà digestive e benefiche sull’apparato respiratorio. E poi è un dolcificante naturale al posto dello zucchero, lo sapevate? Se vi piace il sapore, via con le tisane di liquirizia, come questa o questa, che addirittura coniuga menta e liquirizia insieme.

Molto nutriente e benefico è il succo di Aloe Vera, preso dalla succulenta omonima. È utile per bilanciare il calore perché dona freschezza e aiuta a eliminare naturalmente le tossine che si accumulano nel nostro organismo durante l’estate. E poi, non da sottovalutare, aiuta moltissimo la nostra pelle, disinfiammandola (e quindi è buona abitudine berlo dopo una giornata di sole). Noi solitamente beviamo il succo di aloe vera biologico, che è una base perfetta anche per gli smoothies estivi.

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La curcuma, poi, è perfetta anche in estate. Questa spezia, detta anche latte d’oro, è nota come antinfiammatorio naturale, aiuta la digestione ed è benefica sul sistema cardiocircolatorio. Sceglietela in polvere e utilizzatela sia nei piatti che nelle bevande estive, per aggiungere sapore e benessere all’alimentazione quotidiana.

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Infine, un’altra bevanda per ristabilire l’equilibrio calorico del nostro corpo e della nostra mente è il tè verde matcha giapponese, antinfiammatorio e antiossidante potentissimo, da comprare in polvere e da utilizzare per i nostri smoothies o per arricchire le torte fatte in casa.

Giulia Mandrino

L’altro giorno vi abbiamo parlato di oatmeal (con le nostre 10 ricette)l: la pappa d’avena a colazione è un must dell’alimentazione anglosassone (sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti d’America) e piace moltissimo anche a noi perché sazia facilmente, è deliziosa e permette di abbinare i sapori che preferiamo, ottenendo così una colazione sempre differente.

Spesso diciamo che l’oatmeal e il porridge sono la stessa cosa, per semplificare, o che l’oatmeal sia la versione americana del porridge, tipicamente inglese. Ma è, come accennato, solo una semplificazione, perché in effetti le due cose si differenziano un pochino. Vediamo quindi insieme quali sono le differenze tra il porridge e l’oatmeal e come prepararli a casa variando ingredienti e stagionalità.

Qual è la differenza tra oatmeal e porridge: come si differenziano la versione invernale ed estiva della “pappa d’avena” anglosassone

Essenzialmente, l’oatmeal e il porridge sono alimenti a base di fiocchi d’avena o altri cereali inzuppati nel latte (anche vegetale), che espandendosi e assorbendo il liquido formano una pappa morbida e consistente da condire come più amiamo: yogurt, frutta fresca, gocce di cioccolato, sciroppo d’acero, frutta secca, miele, frutta disidrata e compagnia bella. Le nostre versioni preferite? Cacao amaro con pere disidratate e semi di papavero oppure banana, mirtilli e noci con una spruzzata di yogurt di soia.

Per sottolineare a grandi linee la differenza tra porridge e oatmeal possiamo semplicemente dire che l’oatmeal è la versione estiva mentre il porridge è quella invernale, perché la differenza sostanziale sta nel metodo di preparazione.

L’oatmeal è la versione estiva della pappa d’avena. È più fresco del porridge e lo si prepara lasciandolo riposare una notte in frigorifero (e infatti lo si chiama anche “overnight oatmeal”, ovvero pappa d’avena pronta in una notte). In una tazza la sera prima prepariamo 4 cucchiai di fiocchi d’avena coperti da latte (meglio se di mandorla o di soia piuttosto che quello vaccino) e riponiamo la tazza in frigorifero. La mattina dopo basterà mescolare il composto: i fiocchi avranno moltiplicato il loro volume e si saranno ammorbiditi. E infine completiamo con i nostri ingredienti preferiti.

Il porridge, invece, è la versione invernale, da preparare direttamente la mattina. Lo si prepara in un pentolino mettendo a scaldare mezzo bicchiere di latte vegetale e mezzo bicchiere di acqua con 4 cucchiai di fiocchi d’avena, mescolando frequentemente e ottenendo una consistenza cremosa e morbida. Togliamo da fuoco e condiamo con i nostri ingredienti preferiti, lasciando che si raffreddi o consumandolo tiepido.

I vantaggi di questa colazione sono moltissimi, e non solo la possibilità di scegliere i sapori e di seguire di volta in volta la stagionalità con gli ingredienti di contorno. L’oatmeal e il porridge sono ricchissimi di fibre e se scegliamo cereali integrali aiuteremo il nostro organismo, che non sentirà nemmeno la necessità dello spuntino di metà mattina come quando consumiamo colazioni troppo raffinate o zuccherate. Per non parlare della possibilità di fare una colazione senza glutine (con i fiocchi d’avena certificati senza glutine oppure, per variare, con il riso soffiato, il miglio o il grano saraceno in fiocchi) o senza lattosio: basta, di nuovo, scegliere gli ingredienti che più ci aggradano e che fanno bene al nostro corpo.

Giulia Mandrino

Certo che lo conosciamo, il ciclo mestruale. Ogni mese, più o meno puntuale, lui arriva, con le sue conseguenze diverse da donna a donna ma con gli innegabili fastidi e con le inevitabili noie che porta con sé. Lo conosciamo, dicevamo, perché da anni ci ritroviamo a convivere con questo mistero del corpo femminile. Ma siamo certe di conoscerlo davvero fino in fondo e di sapere cosa accade al nostro corpo durante le varie fasi del ciclo mestruale?

Conoscere le mestruazioni è molto importante: anche da qui passa l’educazione sessuale, ma soprattutto la conoscenza profonda del ciclo mestruale ci aiuta a stare meglio e a riconoscere i segnali normali e quelli che dovrebbero farci fare una visitina al ginecologo, oltre che a capire quando siamo più fertili o quando forse c’è in atto una gravidanza. Perché il nostro ciclo ci dice tantissimo del nostro corpo!

Gli ormoni femminili, il ciclo mestruale e i suoi segreti: come le mestruazioni influenzano il nostro corpo e la nostra mente durante i 28 giorni del ciclo mensile

28 giorni: è questa la durata tipica di un ciclo mestruale, dal momento in cui compaiono le mestruazioni a quello in cui compaiono quelle del mese dopo. Da mestruo a mestruo, insomma, anche se questi 28 giorni non sono una regola e variano moltissimo da donna a donna. Detto questo, possiamo tenere questo numero come indice generale per capire meglio cosa accade nel nostro corpo e nel nostro utero nel “mese” del ciclo.

Il primo giorno del ciclo, dunque, è quello in cui arrivano le mestruazioni. Potrebbero esserci dolori al basso ventre e mal di testa, ma in generale, a livello di umore, è un momento nel quale sentiamo come una liberazione dal nero che ci girava in testa nei giorni precedenti. Non appena i dolori del ciclo passano solitamente si provano rilassamento e calma, felicità, grazie al fatto che il nostro corpo (in particolare l’ipofisi, nel cervello) rilascia l’ormone FSH, l’ormone follicolo-stimolante, che stimola le ovaie a rilasciare gli ormoni sessuali femminili, gli estrogeni, che ci fanno molto bene. Questo benessere durerà per la prima settimana di ciclo, dal primo al settimo giorno.

Dal settimo al quattordicesimo giorno del ciclo saremo vittime di una tempesta ormonale, ma piacevole. Dopo che le mestruazioni sono passate (solitamente durano 4-6 giorni) gli estrogeni sono alle stelle e il desiderio sessuale solitamente aumenta, così come la sensazione di essere belle e sexy.

Dal quattordicesimo giorno del ciclo le cose cambiano, a causa del progesterone. Ma procediamo con ordine: intorno al quattordicesimo giorno l’ormone LH, luteinizzante, provoca l’ovulazione (e infatti questi sono i giorni in cui siamo più fertili), e la libido in questo caso è molto acutizzata (in altre parole: sì, abbiamo più voglia di fare sesso). Passata l’ovulazione, però, dopo un paio di giorni gli estrogeni cominciano a diminuire drasticamente per fare posto al progesterone, che abbatte quasi completamente il desiderio sessuale. È lui, di nuovo, che ci fa sentire gonfie (sulla pancia e sul seno, che comincia a dolere) ed è lui che ci rende più stanche (il progesterone è infatti un sedativo e limita la nostra energia). Ma da dove arriva questo gonfiore? Semplicemente dall’acqua che il nostro corpo sta cominciando ad immagazzinare per evitare che durante le mestruazioni ci disidratiamo.

Il ciclo si concluderà con la settimana tra il ventunesimo e il ventottesimo giorno, momento nel quale la sindrome premestruale si abbatte prepotentemente su di noi. Gli estrogeni e il progesterone spariscono dal nostro corpo ed è anche per questo motivo che nei giorni che precedono il nuovo ciclo ci sentiamo affaticate, nervose, irritabili e tristi (sì, basta una stupidaggine per scoppiare a piangere). Anche la libido, di conseguenza, è molto bassa, ma ci sarà un momento nel quale raggiungere l’orgasmo sarà in realtà più semplice, poiché al posto del progesterone il nostro corpo secernerà testosterone, l’ormone sessuale maschile.

Giulia Mandrino

Cos’è il Pokè hawaiano e come prepararlo

Martedì, 07 Agosto 2018 08:02

Quando una moda culinaria è sana, allora noi non ci vergogniamo a buttarci a capofitto. Soprattutto quando si tratta di piatti che coniugano benessere, sapore e apertura al mondo, proprio come l’ultima tendenza che sta spopolando: il pokè, che arriva dalle Hawaii e che potremmo già eleggere a “nuovo sushi”.


Già, perché anche il pokè hawaiano prevede il pesce crudo come ingrediente principale, coniugandolo con sapori e consistenze diverse per creare un piatto povero ma delizioso.

Cos’è il Pokè hawaiano e come prepararlo: il poker hawaiano è la nuova tendenza culinaria che arriva dal Pacifico

Pokè (che si legge “Poh-kay”) significa letteralmente “a tocchetti”, e in effetti questa parola racchiude la caratteristica principale del piatto, e cioè il pesce crudo tagliato a tocchetti. Come dicevamo, nasce alle Hawaii come piatto dei pescatori, e quindi “povero”, dal momento che proprio loro lo inventarono, tagliando a pezzetti il pesce crudo appena pescato accompagnandolo con gli ingredienti che passava il convento.

Oggi il Pokè, dopo essere salpato dalle Hawaii e arrivato sulla West Coast statunitense diventando una star, è qualcosa di più sofisticato ma che in ogni caso mantiene questa filosofia di base: pesce crudo come ingrediente principale (rigorosamente a tocchetti, a differenza delle strisce del sushi o del ceviche, il “sushi peruviano” condito con limone, peperoncino e cipolla) e vari ingredienti a condirlo e a renderlo più saporito.

Tra questi ingredienti di contorno troviamo soprattutto quelli di influenza asiatica, come la salsa di soia, l’olio di sesamo e le alghe, che arricchiscono il piatto insieme al peperoncino, alle verdure di stagione, alle spezie (soprattutto quelle del Pacifico), alle cipolle, ai pomodori, ai peperoni, all’avocado e via dicendo.

Caloricamente? Beh, il pokè è un alleato della dieta, poiché le calorie sono molto poche. Ma, soprattutto, è molto equilibrato a livello di nutrienti, poiché contiene proteine, carboidrati e grassi buoni.

Il pokè è molto bello da vedere: è servito in ciotole, e in effetti può chiamarsi anche “poke bowl”, e possiamo definirlo un’insalata con cubetti di pesce crudo e verdure miste, condita con olio di sesamo e salsa di soia. Ma come prepararlo a casa?

Le regole da seguire sono molto semplici, ed è anche per questo che ci piace: perché prepararlo con le nostre mani è davvero veloce.

Per prima cosa scegliamo una bella ciotola che possa contenere una porzione di Pokè (anche l’occhio vuole la sua parte!). Scegliamo quindi la base, ovvero un cereale o un’insalata, come il riso per sushi (e in questo caso, poi, il nostro pokè ricorderà una sorta di chirashi), un mix di riso integrale, farro e orzo oppure dell’insalata misticanza.

Il secondo passaggio è la scelta delle proteine, ovvero del pesce crudo (o del tofu, nel caso siamo vegetariani) da tagliare a cubetti. Solitamente troviamo il tonno, il salmone o i gamberi.

Accanto alle proteine scegliamo quindi il contorno: edamame, avocado, frutta secca, frutta (l’ananas ci sta benissimo!), carote tagliate fini, ravanelli, cipolle rosse, cavolo viola, erba cipollina… Non c’è una regola, ma a noi piace - naturalmente - seguire la stagionalità degli ingredienti, il più possibile vegetariani.

È ora, quindi, di condire con la marinatura che preferiamo. La base originale sono salsa di soia e olio di sesamo, a cui possiamo aggiungere latte di cocco, yogurt, olio di oliva, semi…

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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