Perfetti per il brunch, ma anche per un pranzo alternativo o per la colazione (sono ottimi con burro e marmellata!): i bagel sono un tipico cibo ebraico e sono diffusissimi nella Grande Mela (possiamo dire che ormai sia la loro patria, nonostante siano nati in Polonia secoli fa). E sono deliziosi.
Se avete tempo (c'è bisogno di parecchia lievitazione!) sono anche semplici da fare a casa. Ecco la ricetta!
Da qualche anno a questa parte il movimento ambientalista è riuscito a fare grandi passi avanti, soprattutto nell’opera di sensibilizzazione dei consumatori sul tema del risparmio e del riciclo. Un grande merito va sicuramente al movimento Fridays for future, che aveva indetto anche per quest’anno uno sciopero globale online, ed è guidato dall’attivista adolescente Greta Thunberg. Si parla molto, quindi, di impatto ambientale, ma non tutti sanno che la nostra impronta ambientale è fortemente influenzata dalle abitudini in cucina. Vediamo quindi insieme qualche consiglio per riuscire a diminuire gli sprechi in una delle aree della casa più utilizzate.
Partiamo subito dalla spesa, che spesso e volentieri è la prima fonte di sprechi. Meglio effettuare piccoli acquisti frequentemente, in quanto permettono di calcolare meglio la quantità di cibo deperibile che abbiamo a disposizione e che dobbiamo consumare. Facendo grandi spese, infatti, si rischia di acquistare delle quantità eccessive di prodotti, che spesso poi vanno gettati poiché scaduti. A questo si aggiunge l’attenzione al minor consumo di plastica possibile, meglio evitare frutta e verdura già confezionate e preferire quelle sfuse.
Che l’eccessivo consumo di plastica sia uno dei principali fattori che causano l’inquinamento dei mari è ormai ben noto e il miglioramento passa dal cambiamento delle piccole abitudini. Preferire l’utilizzo di una bottiglia di vetro, che può facilmente essere pulita e riutilizzata, alle enormi quantità di bottiglie di plastica è la soluzione ideale. Un altro acquisto molto utile poi è quello di un depuratore, che permetterà di avere sempre acqua pulita e fresca in casa.
Un altro indicatore che può esserci molto utile nel monitorare i nostri consumi e sprechi sono le bollette della luce e del gas. Proprio per limitare lo spreco e abbassare i costi si possono prendere piccoli provvedimenti in grado però di avere un forte impatto sul lungo termine. In primo luogo, ad esempio, è sempre meglio preferire lampadine a led a basso consumo energetico o tenere la fiamma non troppo alta quando si cucina, quando si utilizza un forno a gas. A questo si aggiunge la possibilità di cercare offerte per luce e gas che, come quelle proposte dai nuovi gestori del mercato libero, provengono da fonti che rispettano l’ambiente, dando la possibilità di rendere più ecologica l’intera casa. Si tratta quindi di una scelta che non soltanto può avere degli ottimi risultati in termini di spesa, ma anche di impatto sull’ambiente.
Evitare gli sprechi significa anche ritornare alla cucina di una volta, dove non si buttava nulla e ogni parte dei prodotti veniva riutilizzata. Si tratta in realtà di una piccola azione che può farci ritrovare la creatività in cucina e la voglia di sperimentare piatti e gusti nuovi. Ci sono cibi, poi, che si prestano molto bene a questo tipo di lavori, come la zucca, di cui si possono tostare in forno sia la buccia che i semi!
Infine, l’ultimo consiglio è quello di sostituire tutti i tovaglioli e rotoli di carta con i loro corrispettivi in stoffa. I tovaglioli, infatti, essendo sporchi, sono difficili da riciclare, pertanto spesso devono essere gettati tra i rifiuti non differenziabili. Si tratta, quindi, di un altro piccolo gesto che può portare a un grande cambiamento.
Ecco quindi tutti i nostri consigli per avere una cucina più ecologica e diminuire il proprio impatto ambientale.
Cucinare insieme è un’attività benefica e consigliatissima (soprattutto in questo periodo di lockdown!). I bambini, infatti, possono esercitare la loro manualità, esprimere la loro creatività, imparare ad apprezzare la cucina sana e legare con noi genitori in maniera divertente e coinvolgente.
Ecco quindi 10 ricette semplici e fatte apposta per i bambini per cucinare tutti insieme dei piatti buoni, sani e divertenti!
Questa raccolta di ricette è stata selezionata da Twinkl per il ‘Natale Fai da Te’. Potrete seguire qui numerose attività natalizie per bambini e scaricare centinaia di fantastiche risorse da fare a casa o a scuola.
Una ricetta semplice e classica, che richiede pochi ingredienti che spesso abbiamo già in casa. E poi è senza burro, quindi delicata e adatta a molti!
Un’altra ricetta dolce, perché sappiamo quanto piacciono ai bambini! I brownies sono semplici da preparare e buonissimi da mangiare poi a colazione e a merenda.
Una ricetta veloce e semplice per preparare delle piccole piadine che i bambini adoreranno! Non usciranno perfette e bellissime, ma buonissime sicuramente.
Pesce e verdure, salutari e buonissime: queste polpette sono deliziose e sono per tutti, e prepararle tutti insieme è anche super divertente.
Sembrano patatine fritte e sono buonissime, ma non sono patatine fritte! Prepariamole con i bambini per farli divertire e per mostrargli come a volte basta cambiare un ingrediente per rendere più sano un piatto, mantenendone il gusto.
…E per condire queste chips possiamo anche preparare in casa il ketchup!
Grande classico della cucina italiana (e soprattutto grande classico del lockdown): la pizza è favolosa dai preparare con i bambini, perché c’è tutto. C’è l’impasto con il cucchiaio, l’impasto con le mani, l’attesa e la pazienza, la scelta del gusto, la goduria della scorpacciata…
Stesso discorso vale per il pane, che possiamo fare a casa con la farina normale o con quella integrale.
Semplicissimi da fare, questi grissini si preparano partendo dalla pasta sfoglia (già pronta o preparata in casa) e possono essere modificati a piacimento a seconda del gusto (al posto del pomodoro possiamo usare, ad esempio, del pesto, oppure delle spezie).
Qui ci vuole manualità, ci vuole precisione! Ecco perché è divertentissimo e stimolante preparali con i bambini.
Piacciono da matti ai bambini, quindi perché non prepararli in casa insieme a loro invece di comprarli?
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Solitamente la si tiene in cameretta, oppure si crea una sezione nello sgabuzzino: parliamo della dispensa del bambino, ovvero quel luogo in cui teniamo tutte le scorte, per averle a portata di mano e per non fare duecento giri al supermercato e in farmacia.
A volte, però, immagazzinare non è comodo, perché prende davvero moltissimo spazio. Allo stesso tempo, tuttavia, è necessario, per non trovarsi mai in braghe di tela nel momento del bisogno.
Cosa fare, quindi? Puntare al super accumulo o scegliere qualcosa da sacrificare? Niente di tutto questo. Per organizzare al meglio la dispensa del bambino basta fare una scorta in maniera intelligente, accumulando ciò che serve e scegliendo altri servizi e altre modalità per i prodotti che usiamo tutti i giorni.
Soprattutto nei primi mesi, meglio averne in grandi quantità: ne cambieremo molti durante la giornata, quindi meglio averne uno in più che uno in meno.
Quando molto piccoli, i bimbi sbavano. Tantissimo! Organizziamoci bene e compriamo quindi almeno una decina di bavaglini, da poter intercambiare durante la giornata.
Se allattate al seno, vi ritroverete più volte, soprattutto nel caso in cui lavoriate, a tirarvi il latte con il tiralatte. In questo caso, è bene avere sempre a disposizione le buste sterilizzate fatte apposta per conservare il latte materno in freezer.
Nel caso, invece, in cui non allattiate, meglio fare scorta di latte in formula: se quello finisce in un momento scomodo, la situazione si fa dura! Per lo stesso motivo, meglio fare scorta di biberon.
Essendo specifici per la pelle del bambino, ed essendo che li useremo per moltissimi mesi a venire, per non rimanere senza nel momento del bisogno possiamo comprare quattro o cinque detergenti per tipo (shampoo, sapone, detergente intimo…), in modo da non trovarci a dover usare un sapone aggressivo sulla pelle dei bimbi.
Averne due o tre scatole in dispensa è sempre utile! Meglio sceglierle sicure, all’acqua, senza sostanze nocive.
Ma come? Come possiamo non accumulare i pannolini? In realtà, possiamo sì accumularli, ma in maniera ponderata e intelligente, tenendo quindi solo la scorta per un mese. E senza nemmeno comprarli al supermercato: esistono servizi come quello dei pannolini Lillydoo (che sono pannolini sicurissimi, belli, comodi e certificati) che ci permettono di ricevere direttamente a casa mensilmente - attraverso un comodo abbonamento - i pannolini di cui abbiamo bisogno, senza quindi comprarne troppi (rischiando che poi ci rimangano in dispensa perché il bambino cambia taglia!) e occupando uno spazio contenuto.
Soprattutto dallo svezzamento in poi, i nostri bimbi useranno la bavaglia (o il bavaglio) ad ogni pasto. Non serve comprarne svariate in tela: basta averne due in silicone, di quelle con la tasca inferiore che raccoglie il cibo che cade, da poter lavare sotto l’acqua corrente ad ogni pasto, risparmiando così anche le lavatrici.
Si crede di doverla usare ad ogni cambio, ma non è così: la crema per il cambio pannolino antiarrossamento va utilizzata solo se siamo effettivamente di fronte a degli arrossamenti. Non facciamone grandi scorte, quindi, ma compriamola solo se davvero necessaria.
Da dedicare a loro, da leggere quando ne sentiamo la necessità, da stampare… Queste frasi sui figli e sui bambini sono davvero preziose e bellissime! E possono anche aiutarci e sollevarci quando ci sentiamo giù. O possono essere semplicemente scritte a mano su un bigliettino, e poi donate a chi amiamo!
I bambini non dovrebbero mai andare a dormire; si svegliano più vecchi di un giorno e senza che uno se ne accorga sono cresciuti. (J.M. Barrie - Peter Pan)
I tuoi figli non sono figli tuoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa. (Khalil Gibran)
La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino. (George Bernard Shaw)
I genitori devono essere affidabili, non perfetti. I figli devono essere felici, non farci felici. (Madre Teresa di Calcutta)
All'inizio i figli amano i genitori. Dopo un po' li giudicano. Raramente, o quasi mai, li perdonano. (Oscar Wilde)
Lasciate che i nostri figli crescano alti, e alcuni più alti degli altri se saranno in grado di farlo. (Margaret Thatcher)
Niente per una donna è più simile al paradiso di un figlio che le farà sognare l'amore per sempre. (Alda Merini)
Ognuno deve attendersi dai figli ciò che ha dato ai genitori. (Talete)
Per un genitore è importante capire che suo figlio più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo. (Piero Angela)
Vivo per i miei figli. Senza di loro sarei perduta. (Principessa Diana)
Una famiglia felice non è che un anticipo del paradiso. (George Bernard Shaw)
Ogni bambino che nasce ci porta il messaggio che Dio non si è ancora lasciato scoraggiare dall’uomo. (Rabindranath Tagore)
Credo che ciò che diventiamo dipende da quello che i nostri padri ci insegnano in momenti strani, quando in realtà non stanno cercando di insegnarci. Noi siamo formati da questi piccoli frammenti di saggezza. (Umberto Eco)
Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano. (Antoine de Saint-Exupéry)
Ogni coleottero è una gazzella agli occhi della propria madre. (Proverbio arabo)
Non sappiamo cosa sia l’amore di un genitore per un figlio fin quando non diventiamo genitori noi stessi. (Harriet Beecher Stowe)
Quando sei una madre non sei mai veramente sola nei tuoi pensieri. Una madre deve sempre pensare due volte:una volta per se stessa e una volta per i suoi figli. (Sophia Loren)
I miracoli accadono ogni giorno. Non solo in lontani villaggi o in luoghi sacri attorno al globo, ma qui, nelle nostre stesse vite. (Deepak Chopra)
I genitori che si aspettano riconoscenza dai figli (e ce ne sono che addirittura la pretendono) sono come quegli usurai che rischiano volentieri il capitale per incassare gli interessi. (Franz Kafka)
Educa i bambini e non sarà necessario poi punire gli uomini. (Pitagora)
La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore. (Papa Giovanni Paolo II)
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Le mascherine antivirus riutilizzabili sono una delle migliori soluzioni in un periodo in cui il Coronavirus è diffuso in tutto il mondo. Scegliere di acquistare una mascherina antivirus non è semplice.
In commercio ci sono tante alternative diverse e non tutte sono utili al nostro scopo. Ad esempio, ci sono le mascherine chirurgiche che non garantiscono una protezione ottimale. Pertanto, è preferibile affidarsi ad altre opzioni sicuramente più appropriate.
All’interno di questa guida scoprirai tutte le informazioni adeguate ad effettuare la scelta corretta della mascherina antivirus, in quali circostanza dovrebbero essere usate e come prendersene cura in maniera corretta per evitare il suo futuro inutilizzo.
Delle molte misure preventive che puoi prendere per proteggerti dal nuovo coronavirus, indossare una maschera è una delle più diffuse. Le migliori precauzioni per il pubblico sono i metodi standard e quotidiani per evitare tutti i germi: lavarsi frequentemente le mani, cercare di non toccarsi il viso ed evitare il contatto ravvicinato con i malati.
Gli esperti ritengono che un animale infetto possa aver prima trasmesso il virus all'uomo in un mercato che vendeva pesci vivi, animali e uccelli a Wuhan. Il mercato è stato successivamente chiuso e disinfettato, rendendo quasi impossibile indagare quale animale potrebbe essere stata l'origine esatta del contagio.
Come si diffonde il virus? Le persone infette dal Covid-19 producono minuscole goccioline respiratorie quando respirano, parlano, tossiscono o starnutiscono, permettendo al virus di viaggiare nell'aria.
La maggior parte delle goccioline respiratorie cadono a terra in pochi metri. Le persone che sono in stretto contatto con le persone infette, in particolare i familiari e gli operatori sanitari, possono essere contagiate dal virus in questo modo.
Gli scienziati non sanno per quanto tempo il nuovo coronavirus può vivere sulle superfici e le ricerche preliminari suggeriscono che gli ambienti caldi e umidi potrebbero non rallentare la diffusione del patogeno. Tuttavia, sembrerebbe clima caldo tende a inibire l'influenza e ad avere coronavirus più lievi.
Le maschere chirurgiche, nel frattempo, sono progettate per impedire alle goccioline di passare dalla bocca di una persona a superfici o persone vicine. Quindi sono principalmente intesi come una barriera fisica per impedire agli operatori sanitari o ai malati di diffondere i propri germi e trasmetterli per via orale ai pazienti.
Le mascherine chirurgiche vengono utilizzate principalmente dai medici con l’obiettivo di filtrare l’aria che si espira. In sostanza, si evita che le particelle e i batteri si diffondano intorno a noi.
Una maschera chirurgica è un dispositivo monouso che crea una barriera fisica tra la bocca e il naso di chi lo indossa e potenziali contaminanti nell'ambiente immediato.
Se indossata correttamente, una maschera chirurgica serve a bloccare goccioline o schizzi di particelle di grandi dimensioni che possono contenere germi (virus e batteri), impedendogli di raggiungere la bocca e il naso. Le maschere chirurgiche possono anche aiutare a ridurre l'esposizione della saliva e delle secrezioni respiratorie ad altri.
Le maschere chirurgiche non devono essere utilizzate più di una volta. Se la maschera è danneggiata o sporca o se respirare attraverso diventa difficile, è necessario rimuovere la maschera, scartarla in modo sicuro e sostituirla con una nuova. Per scartare in modo sicuro la tua maschera, mettila in un sacchetto di plastica e gettala nella spazzatura.
Un respiratore N95 è un dispositivo di protezione delle vie respiratorie progettato per ottenere una perfetta aderenza del viso e una filtrazione molto efficiente delle particelle sospese nell'aria. Si noti che i bordi del respiratore sono progettati per formare un sigillo attorno al naso e alla bocca.
I respiratori N95 filtrano la maggior parte delle particelle sospese nell'aria circostante, impedendo a chi lo indossa di respirare particelle fino a 0,3 micron di diametro. Questi tipi di maschere vengono spesso utilizzati quando la qualità dell'aria è scarsa a causa del fumo o dell'inquinamento e sono progettati per adattarsi perfettamente al viso.
Se indossati correttamente, i respiratori N95 bloccano almeno il 95% delle piccole particelle sospese nell'aria. Quindi i respiratori possono filtrare alcune goccioline che trasportano il coronavirus. Il coronavirus stesso misura tra 0,05 e 0,2 micron di diametro.
Le persone con patologie croniche respiratorie, cardiache o di altro tipo che rendono difficile la respirazione devono consultare il proprio medico prima di utilizzare un respiratore N95 perché il respiratore N95 può rendere più difficile la respirazione di chi lo indossa. Alcuni modelli dispongono di valvole che possono facilitare l'espirazione e ridurre l'accumulo di calore.
È lo stesso Stato in sintonia con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità a indicare quali sono le occasioni in cui la mascherina dovrebbe essere adoperata. Le mascherine sono utili se si ha già un’infezione respiratoria e si vuole ridurre al minimo il rischio di diffusione nei confronti degli altri. Quindi, l’utilizzo delle mascherine è consigliato per chi sospetta di avere il Coronavirus e per chi sta curando una persona potenzialmente infetta.
Se non sono presenti queste due condizioni, l’utilizzo di una mascherina antivirus a scopo preventivo è sconsigliato. Infatti, le mascherine potrebbero non essere indicate per le persone con patologie respiratorie oppure possono essere uno dei veicoli migliori per la diffusione del virus.
La cosa migliore che puoi fare per evitare di essere infettato è seguire le stesse linee guida generali che gli esperti raccomandano durante la stagione influenzale, perché il coronavirus si diffonde più o meno allo stesso modo. Lavati spesso le mani durante il giorno. Evita di toccarti il viso e mantieni una distanza di almeno un metro da chiunque tossica o starnutisca.
Con l'ascesa e la diffusione della nuova situazione epidemica di coronavirus (COVID-19), tutte le maschere sono esaurite o sono davvero difficili da trovare. Potresti chiederti se puoi disinfettare e riutilizzare le maschere monouso. Come disinfettare la maschera senza distruggere la sua funzione protettiva?
Allo stato attuale, si ritiene che sia la maschera N95 sia la maschera chirurgica medica possano proteggere efficacemente l'utente dal nuovo coronavirus se utilizzate correttamente. Strutturalmente, lo strato filtrante di queste maschere (N95 e maschera chirurgica medica) è realizzato in materiale di fibra non tessuta.
La premessa di utilizzare nuovamente la maschera dopo la disinfezione è che la maschera sterilizzata non possa influenzare la libera circolazione dell'aria né distruggere il meccanismo di filtraggio della maschera. Quindi, che tipo di disinfezione può soddisfare questi due punti?
Sono stati confrontati cinque metodi di disinfezione: 1) disinfezione a calore secco del forno, 2) disinfezione con alcol, 3) disinfezione a vapore umido a vapore, 4) temperatura e disinfezione ad alta pressione e 5) disinfezione a ultravioletti.
1. È stato riscontrato che la disinfezione a calore secco (riscaldamento a 70 ° C per 30 minuti) ha avuto il minimo effetto sul danneggiamento del meccanismo di filtraggio e l'effetto di filtraggio poteva essere mantenuto al di sopra del 95%.
2. Il metodo di disinfezione che interessa l’utilizzo dell’alcol sulla maschera distruggerà l'assorbimento elettrostatico della maschera, causando un'efficienza di filtraggio della maschera inferiore al 95%.
3. Altri metodi come il metodo del calore umido a vapore e i metodi di sterilizzazione ad alta temperatura ad alta pressione hanno reso l'efficienza di filtraggio della maschera inferiore al 95%. Inoltre, il metodo ad alta temperatura e alta pressione rende la maschera gravemente deformata.
4. Il nuovo coronavirus è sensibile ai raggi ultravioletti e la disinfezione a raggi ultravioletti non influisce sull'efficienza di filtrazione dei respiratori. Tuttavia, l'effetto di inattivazione dei virus nelle fibre della maschera, che non può essere osservato direttamente, non è noto. Pertanto, non è raccomandato.
Il nuovo coronavirus è sensibile al calore. È possibile eliminare efficacemente il nuovo coronavirus dalle superfici con temperatura a 56 gradi Celsius. Pertanto, la singola sterilizzazione a calore secco (riscaldamento a 70 gradi Celsius per 30 minuti) può inattivare efficacemente il virus senza influire sulla funzione protettiva della maschera.
Tutto ciò che hai appena letto dovrebbe essere recepito dalla popolazione, in quanto rappresentanti di una società che sta combattendo contro il Coronavirus.
Pertanto, dovremmo trattare le maschere in modo corretto per non causare più problemi che altro. Le mascherine, infatti, dovrebbero essere sterilizzate al meglio perché potrebbero rivelarsi una “bomba batteriologica” in quanto uno dei maggiori strumenti di veicolazione di batteri.
“Non ti senti solo?”. “Ma non ti è mancato un fratello crescendo? O una sorella?”. “Ma quindi giocavi sempre da solo?”. Sono domande che i figli unici si sono sentiti rivolgere per tutta la vita. E in effetti essere figli unici è davvero particolare. Pensiamo quindi durante questa quarantena: la “solitudine” è ancora più marcata, per quei bambini che non hanno fratelli o sorelle vicini.
Se la socialità si è infatti azzerata per tutti (ed è deleterio, per i bambini), per quei bimbi senza fratelli la situazione è davvero importante.
Un’ode a loro, quindi, ai bambini figli unici, che durante questo distanziamento sociale stanno dimostrando spesso una resilienza e una forza da fare invidia!
Cari figli unici, vi voglio abbracciare. Perché in questi mesi (perché ormai non è UN SOLO MESE, sono diversi) di distanziamento sociale il vostro spirito di adattamento è stato messo a durissima prova.
Certo, stare rinchiusi in casa con una famiglia numerosa è provante: tutti irritano tutti, il disordine è la nuova normalità, è difficile non disturbarsi nei momenti di calma. Ma almeno, in quel caso, ci sono più bambini. E “più bambini” significa più giochi, più chiacchiere, più scambio.
Ogni giorno della vostra vita, cari figli unici, l’avete passato bene o male con qualche altro bambino. I vostri amici, i vostri compagni, i vostri cugini, gli altri bimbi al parco o al corso di nuoto… Quindi, no, spesso non sentite la mancanza dei fratelli, per rispondere a quella domanda che tutti vi faranno nel corso della vostra vita. Ma, be’, ora è un po’ diverso. E sentire la mancanza di qualcuno della vostra età in questo momento è NORMALE!
Ditelo pure: siete stufi di noi adulti! E no che le videochiamate con gli amici non sono la stessa cosa! Non è che si possono costruire castelli di cartone insieme, o giocare a scambiare le figurine, via telefono…
In questo difficile momento siete però fantastici. Giocate da soli, giocate con noi (che non siamo mica bravi come i vostri amici!), fate i compiti, ci disturbate mentre lavoriamo (eh beh, giustamente!), cucinate con noi, giocate ai videogiochi, leggete nell’angolo in camera, mettete tutto in disordine (più di prima!), fate ginnastica con noi… Cose da fare, insomma, ne trovate.
Forse in questo momento un fratellino o una sorellina li vorreste, vero? Non avete tutti i torti. Ma so anche che il fatto che siete figli unici non è un problema, e non lo sarà. Perché siete forti, perché i figli unici sono forti, perché hanno uno spirito di adattamento molto spiccato, e perché sanno stare bene con gli adulti.
Chissà, quindi, che ve la stiate passando meglio dei bambini con fratelli. Nessuno vi ruba l’attenzione di mamma o papà, potete stare tranquilli nella vostra camera senza qualcuno che vi disturbi…
Insomma: pro e contro ci sono in tutte le situazioni. Ma noi adulti dobbiamo prendere esempio proprio da voi, che vi state rivelando fortissimi. Non perfetti, quello non lo siete! Anzi! Ma preoccupandoci per voi vi abbiamo però osservato. E ciò che notiamo è quante risorse abbiate.
Adattarsi al cambiamento è una qualità speciale. Questo momento è davvero difficile, per voi, è una sfida, è un’epoca storica bizzarra e unica. Poche persone nel corso delle epoche possono dire di aver passato ciò che state passando voi. Eppure… Eppure il vostro vivere è per noi d’ispirazione.
Cerchiamo, come voi, di essere adattabili, di essere resilienti, di godere dei nostri spazi, di cercare cose da fare anche quando la noia ci sopraffà… Di apprezzare questo momento, che è tragico, ma che ci sta allo stesso regalando la possibilità di stare insieme e di conoscere noi stessi più a fondo.
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…Ed è un concetto che dobbiamo tenere bene a mente in questo periodo difficile. Difficile per tantissimi motivi, molto seri, e che coinvolge anche i bambini. Le nostre preoccupazioni, in questo senso, sono due: come fare quando ricominceremo a lavorare, senza scuola, senza nonni e senza centri estivi. E quali siano i risvolti dello stare senza scuola.
Se, purtroppo, per il primo problema ognuno di noi dovrà trovare una soluzione adeguata alla propria situazione, per il secondo problema abbiamo una notizia che ci alleggerirà un poco da un peso: scuola o non scuola, infatti, i nostri bambini continuano ad imparare. Perché sono resilienti, sono forti, sono spugne. E non sono luoghi comuni, ma la verità.
Fare i compiti, scaricare le schede, preparare per la lezione online, controllare che i compiti siano fatti, controllare che tutto fili liscio… Il carico mentale di una mamma in questo periodo si è davvero quadruplicato, e spesso rischiamo di lasciarci sopraffare da questo isolamento da Covid19. È normale, non preoccupatevi: non siamo supereroi.
Detto questo, possiamo cominciare a preoccuparci un po’ meno, almeno per quanto riguarda la routine quotidiana dedicata all’apprendimento: in questi giorni, infatti, cerchiamo giustamente di riempire le giornate dei nostri bambini con attività intelligenti ed educative, in modo da riempire i tempi in maniera producente e benefica. Ciò che vogliamo fare, anche senza accorgercene, è dare la possibilità ai nostri bambini di non rimanere indietro. Perché il pensiero comune è: non stanno andando a scuola, quindi andranno incontro a molte lacune. E non importa quante ore di lezione online e quanti compiti facciano: la sensazione rimane.
Tuttavia, è solo una sensazione, perché i nostri bambini, in realtà, imparano da tutto. Non solo dai compiti e dalle schede, ma anche dal fare. Dal fare semplice. Dal fare nudo e crudo. Dal vivere. Di conseguenze, lasciate pure per un attimo le redini: i nostri bambini quando lasciati liberi di fare imparano tanto quanto imparano andando a scuola.
Perché le abilità quotidiane e il gioco libero crescendo sono importanti tanto quanto le ore di lezione. E in questo periodo, quindi, possiamo approfittarne.
Cercare gli insetti in giardino, guardare il tempo atmosferico e ragionare su esso, aiutare noi genitori in cucina, dipingere un ritratto, giocare ad un gioco inventato, costruire con i mattoncini, leggere un libro solo per il piacere di farlo, guardare un documentario, aiutare mamma a costruire il pollaio, aiutare papà a dipingere la staccionata o la parete,
I bambini imparano da tutto questo. Imparano dal mondo. E i mattoncini diventano quindi la loro geometria, il disegno libero diviene la lezione di arte, giocare di ruolo implementa le abilità sociali, cercare gli insetti aumenta l’amore per la scienza e la natura…
Se proprio vogliamo guidarli, possiamo, ma sempre lasciandoli liberi di fare e di provare. Basta fare loro domande che li facciano riflettere e ragionare su ciò che stanno facendo: “Cosa ti ha colpito di questa cosa?”, “Quanti insetti c’erano in giardino?”, “Come puoi usare, poi, questa cosa?”, “Hai notato quest’altra cosa?”.
Lasciamo quindi che facciano esperienza, che si lascino guidare dal loro istinto, che scelgano le attività da svolgere. Ci stupiranno e si stupiranno, e impareranno moltissimo.
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Quando vogliamo disegnare insieme ai bambini non sappiamo mai da dove cominciare, vero? Ci chiedono di disegnare una mucca, e noi siamo peggio di loro. Per non parlare dell’elefante… Da dove cominciare? Come insegnargli? In realtà disegnare gli animali non deve essere per forza difficile. Anzi! Basta sapere da dove cominciare, quali forme sfruttare e come sistemarle sul foglio.
Ecco quindi qualche spunto per insegnare ai bambini a disegnare i loro animali preferiti, dandogli delle regole base molto, molto semplici che potranno poi elaborare a piacimento!
Questi disegni altro non sono che semplicissimi consigli per tracciare il profilo degli animali preferiti dei bambini in cinque mosse. In ogni immagine scaricabile troverete cinque disegni, ognuno ad indicare le varie fasi del disegno. Ad esempio, per l’elefante si parte con un facilissimo cerchio, al quale si aggiungono via via un altro cerchio, le orecchie, le zampine e le zanne e gli ultimi dettagli.
Ci sono poi la papera, il topo, la mucca e la pecora. Tutti possono essere disegnati partendo da forme semplici e conosciute, più o meno precise, da integrare pian piano con tanti dettagli e da colorare poi come preferiamo.
Per scaricarle, basta cliccare sui link .png qui sotto, salvarle e stamparle direttamente con la stampante di casa!
Solitamente, con le erbe e le loro proprietà benefiche assistiamo a mode e periodi d’oro. Non è così per l’aloe: l’aloe è sempre una superstar, perché i suoi benefici sono certi, comprovati da studi scientifici. Ma lo conosciamo davvero bene, fino in fondo?
Ecco quindi una guida all’aloe e alle sue proprietà benefiche, ai modi per assumere questa pianta al meglio e quali prodotti scegliere.
Innanzitutto, cos’è l’aloe vera? L’aloe vera è una pianta succulenta che fa parte della famiglia delle aloeaceae, che cresce nelle zone del mondo più calde e secche. È caratterizzata da lunghe foglie verdi, succulente e piene, che al loro interno contengono il gel, protagonista assoluto dei benefici dell’aloe.
Da millenni questa pianta è sfruttata per le sue proprietà depurative, cicatrizzanti e lenitive, e in effetti gli elementi che la compongono la rendono davvero miracolosa in questo senso (su scottature, irritazioni, pruriti…). È inoltre ricchissima di vitamine e di elementi nutritivi come il selenio e il manganese, ed è conosciuta per il potere antiossidante, oltre che per quello antinfiammatorio, grazie agi steroidi presenti in grande quantità.
Ecco perché l’aloe la troviamo principalmente in due forme, ovvero i gel topici e i succhi.
I gel topici sono pensati per l’uso cutaneo, e mirano all’azione antinfiammatoria (rafforzano e proteggono la pelle dalle infezioni e dall’inquinamento atmosferico) rallentando l’invecchiamento cellulare.
Assumere l’aloe vera in forma di bevanda invece, serve per depurare l’organismo dall’interno, andando ad agire direttamente sulla mucosa gastrica e intestinale. L’Aloe vera gel da bere, infatti, è preziosa perché contiene l’acemannano, un mucopolisaccaride naturale che protegge le mucose, rendendo - insieme agli altri elementi contenuti - il succo di aloe vera gastroprotettivo, antibatterico e detossinante, oltre che indicato per assimilare meglio i nutrienti dei cibi.
Il succo di aloe vera, quindi, è indicatissimo per chi cerca regolarità intestinale, ma anche per chi vuole depurare l’organismo e per chi vuole combattere le più comuni forme di irritazioni gastrointestinali, come le coliti e le gastriti. Ma solo se la bevanda non contiene antrachinoni. Questi infatti sono sostanze dannose presenti nell'aloina che si trova nella foglia della pianta; l'aloina è una sostanza che la pianta usa per difendersi dagli insetti ed è fortemente lassativa a tal punto da creare se usata in maniera smodata problematiche croniche. La posologia in etichetta dell'aloe fogliare deve essere specificata per un utilizzo di 10 giorni e poi sospensione per evitarne i danni.
Ma quale bevanda a base di Aloe Vera scegliere? Meglio puntare sempre su prodotti certificati, come Forever Aloe Vera Gel, che per primo ha ricevuto la certificazione dall’International Aloe Science Council (IASC), oltre a quelle Kosher e Halal, per la sua purezza ed efficacia. È composto al 99.7% dal gel puro estratto dalle foglie di Aloe, senza zucchero, glutine e conservanti, con aggiunta di vitamina C per supportare la normale funzione del sistema immunitario e per ridurre stanchezza e affaticamento.
Forever Aloe Vera Gel, inoltre, esiste anche in più versioni e più gusti, come mela e mirtilli, pesca e nelle pratiche confezioni da 330 ml.
Per avere una consulenza personalizzata sull’acquisto dei prodotti e sull’opportunità di lavoro, scrivi una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La bella notizia è che al primo ordine non ci sono spese di spedizione e, fino al 30 aprile, per ordini superiori a 100 euro, riceverai in omaggio l'Aloe Sunscreen crema solare.