Sesso durante le mestruazioni, perché no?

Lunedì, 25 Giugno 2018 14:40

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: ogni mamma sa cosa è più giusto per suo figlio, sa quale educazione applicare in casa, sceglie tutto ciò che ruota attorno alla sua famiglia secondo il proprio giudizio. E non ci sono modi giusti o sbagliati, solo personali. Allo stesso modo una donna deve vivere il sesso come si sente, senza forzature o freni di alcuna sorta, che siano essi imposti dalla società o dal partner.

Entrando in questo ambito c’è certamente un argomento ancora molto scottante: il sesso durante le mestruazioni. Perché scottante? Perché se fino a poco tempo fa era assolutamente un tabù finalmente lo si sta cominciando a vedere come qualcosa di naturale. E questo fa sì che le donne possano scegliere.

Sesso durante le mestruazioni, perché no? Il sesso durante il ciclo è benefico ed è giusto che una donna possa scegliere se farlo o meno senza essere frenata dalla società

Ognuno vive la sua vita sessuale come meglio crede, e di questo ne siamo assolutamente convinte. Questo articolo, dunque, non vuole puntare il dito contro nessuno né dichiarare alcune donne più nel giusto di altre solo perché scelgono o meno una certa pratica. Semplicemente, dal momento che finalmente possiamo parlare senza tabù (a livello emozionale e a livello fisico) di sesso, possiamo chiarire tutti i dubbi attorno al sesso durante le mestruazioni, in modo che una donna possa scegliere.

Perché sono ancora molto poche le donne che fanno sesso durante le mestruazioni, ma non per una scelta cosciente. Si tratta più di un “divieto” inculcato nelle teste delle donne e degli uomini nei secoli. La donna mestruata, infatti, non è solo oggetto di battute e derisioni squallide e, diciamolo, ormai superate, ma è stata seriamente additata, storicamente, di essere “contaminata” nei giorni del ciclo. Giorni che naturalmente non si potevano nominare, e che invece finalmente oggi riusciamo a chiamare con il loro nome: ciclo mestruale.

No, non siamo contaminate. Non facciamo morire le piante se le tocchiamo. Ma per quanto faccia ridere c’è ancora chi ci crede. E allo stesso modo c’è chi ancora crede che sia impossibile o addirittura dannoso fare sesso durante il ciclo mestruale. Non è così, ma, anzi, ha addirittura dei benefici e dei lati positivi assolutamente sorprendenti.

Innanzitutto, pensiamoci per un attimo: spesso durante il ciclo fa male la pancia. I muscoli si contraggono e i dolori possono diventare anche insopportabili. Certo, nel momento in cui sono lancinanti l’ultima cosa a cui pensiamo è il sesso, ma le endorfine, l’ossitocina e la dopamina che si sprigionano con l’orgasmo sono super benefiche per il dolore, proprio come quando abbiamo mal di testa (ebbene sì: il mal di testa non può più essere una scusa, perché il sesso allevia le emicranie!).

Anche la durata del ciclo ne beneficia, poiché gli spasmi uterini provocati dall’orgasmo aiutano ad aumentate il flusso di sangue e a ridurre così la durata delle mestruazioni. Non è vero, dunque, che l’orgasmo le “blocca”, ma semplicemente le velocizza.

E infine provate a concentrarvi: non vi è mai capitato di provare uno sbalzo di desiderio proprio nei giorni del ciclo? Gli ormoni in quei giorni agiscono moltissimo sul nostro corpo e anche il desiderio ne trae beneficio. Ecco perché è bene approfittarne senza paura, ma, anzi, con entusiasmo: gli stessi ormoni responsabili dell’aumento del desiderio aumenteranno anche l’intensità del piacere durante l’atto.

Se proprio non amiamo il sangue e l'idea di fare un casino, ci sono comunque soluzioni: la prima è il disco mestruale (che è come una coppetta, ma piatto e fatto anche per il sesso durante le mestruazioni); la seconda è usare un diaframma contraccettivo (se già lo utilizziamo come birth control); oppure, ancora, usare una coperta apposta da infilare sulle coperte o optare per del sesso non penetrativo (o anale, ad esempio).

Tutto questo, naturalmente, solo se ce lo sentiamo! Perché il sesso deve essere un piacere, qualcosa nel quale ci sentiamo a nostro agio, senza nessuna forzatura e senza vergogna, senza freni sociali e senza obblighi psicologici di alcun tipo.

Giulia Mandrino

Certo che quel profumo di cioccolato è delizioso. Per non parlare degli agrumi che sembrano appena colti da un albero in Sicilia, del muschio bianco irresistibile, del profumo ai biscotti appena sfornati… Di candele profumate ce ne sono una marea e anche noi a volte le troviamo favolose.

Ma ci siamo chieste: tutti questi profumi creati in laboratorio non saranno un tantino troppo? E in effetti la risposta è “sì”, perché la maggior parte delle candele profumate non sono prodotte con oli naturali ma con sostanze chimiche che quando bruciate producono elementi tossici per il nostro corpo.

Candele profumate, perché sono tossiche e le alternative che possiamo utilizzare: perché è meglio abbandonare le candele profumate con aromi artificiali

Basta fare una piccola prova: molti di noi quando troppo in vicinanza con queste candele profumate accese dopo un po’ provano un senso di malessere simile al mal di testa o alla nausea (proprio come accade con i profumi per automobile quando troppo intensi). Un motivo c’è, e non è perché sono profumi così buoni che danno alla testa!

Il motivo è semplice: questi profumi sono creati in laboratorio e le candele contengono un altissimo numero di sostanze tossiche. Altro problema che si aggiunge è spesso lo stoppino. Se di regola dovrebbe infatti venire prodotto con cotone o carta, un gran numero di candele ne contiene uno realizzato invece con vari prodotti contenenti metalli pesanti, tra i quali il piombo. Non bastasse, se non scegliamo candele naturali possiamo stare certe che sono prodotte con paraffina e non con vera e pura cera d’api, e la paraffina bruciando produce infinite sostanze tossiche tra le quali benzene, 2-butanone, triclorofluorometano, tetracloruro di carbonio, ciclopentene…

Bruciando, tutte queste sostanze tossiche messe insieme sono davvero deleterie per la nostra casa e la nostra salute, così come per quella dei nostri bambini e degli animali che respirano l’aria nella quale vengono bruciate queste candele profumate.

Quando dunque pensiamo di rendere più accogliente la nostra casa profumando l’ambiente con queste candele (un accorgimento che fa intendere la cura che stiamo mettendo in quello che facciamo) stiamo senza saperlo aumentando moltissimo l’inquinamento domestico interno.

La colpa naturalmente non è di noi fruitori. Noi lo facciamo con innocenza. Ma i produttori dovrebbero essere decisamente più trasparenti, o addirittura più responsabili, cercando alternative più naturali per la produzione delle loro candele profumate.

E parlando di alternative, cosa possiamo utilizzare in casa al posto delle candele profumate che, a questo punto, non riusciremo più ad accendere a cuor leggero?

Innanzitutto c’è l’aromaterapia attraverso gli oli essenziali. Vi abbiamo parlato di tutti i diffusori in commercio, di come utilizzare gli oli essenziali, dei metodi per diffonderli, quindi in questo senso c’è una vastissima varietà di alternative.

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Comodi e bellissimi sono i diffusori con bastoncini in legno. Basta prendere un vasetto, versare i nostri oli essenziali preferiti diluendoli in acqua e infilare una manciata di bastoncini (come questi). I bastoncini assorbiranno dall’interno del vasetto gli oli e si impregneranno, diffondendo dolcemente e gradualmente il profumo nella stanza.

Infine ci sono i potpourri fatti in casa, lasciando essiccare i fiori di campo raccolti in estate e profumati con gli oli essenziali.

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Giulia Mandrino

L’hygge in famiglia

Venerdì, 22 Giugno 2018 08:38

Hygge in danese significa confortevolezza, piacevolezza, senso di “casa”, tranquillità, comodità, amore e rilassamento. Significa tutto questo e non è così difficile da raggiungere. Le famiglie danesi già mettono in pratica l’Hygge e anche noi ormai cerchiamo sempre nel nostro piccolo di rendere le nostre case un po’ Hygge. Non solo in inverno (perché Hygge vuol dire anche fare gran scorpacciate di bevande calde!), ma tutto l’anno.

Come? Attraverso semplici atteggiamenti e piccoli accorgimenti che ci permettono di portare l’Hygge in famiglia. Con un sacco di benefici: ci sentiamo più uniti, abbiamo più voglia di passare del tempo insieme a casa, ci coccoliamo e ci lasciamo coccolare!

L’hygge in famiglia: come rendere la casa un luogo hygge ricco di confortevolezza e benessere

Creiamo un angolo lettura

Può essere un cuscino nell’angolo vicino al divano, un’amaca sul portico, una piccola tenda in cameretta. L’importante è che in casa ci siano libri (soprattutto nella camera dei bambini!) in modo che la lettura venga stimolata e che diventi un piacere. Possiamo farlo da soli o insieme, basta che ci sia piacere nel farlo come più amiamo.

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Costruiamo tane

La tana è un rifugio fondamentale per i bambini, che ci si nascondono, ci giocano e ci si rilassano sentendosi liberi, sperimentando la solitudine e provando cose nascosti agli occhi degli adulti in maniera innocente. Via quindi ai cuscini spostati per creare casotti, alle lenzuola che formano tende, alle lucine per creare atmosfera e al divertimento libero!

Scegliamo luci più soffuse e meno sparate

Per creare un’atmosfera hygge dobbiamo ricreare un ambiente rilassante e confortevole. Le luci ci aiutano moltissimo: meglio quelle più tenui e calde rispetto a quelle fredde, bianche e accecanti. E a volte possiamo dedicare la sera al risparmio divertendo i bambini spegnendo le luci e utilizzando solo candele!

In estate facciamo merenda all’aperto in tranquillità

Un tavolino, delle fette integrali tostate con marmellata fatta in casa, della frutta fresca, un libro, della musica classica (che i bambini apprezzano, checché se ne dica!): mettiamoci all’aperto e godiamoci le giornate di sole insieme, rilassandoci, coccolandoci, disegnando e divertendoci in famiglia.

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In inverno prepariamo tante bevande calde

L’hygge è fatto di tantissime bevande calde, che ci scaldano cuore e mani: le merende e le serate sono fatte apposta per questo. Insieme ai bambini prepariamo quindi cioccolate calde, tisane, tè e bevande sfiziose, indossiamo calze pesanti e calde e coccoliamoci!

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Spegniamo i cellulari in casa, almeno la sera

Essere hygge significa essere sempre presenti per gli altri, godendosi i momenti insieme. I cellulari, ahinoi, sono ormai presentissimi in casa. Ma a volte è bellissimo disconnettersi dal mondo e per farlo è necessario staccarsi da questo oggetto che ormai ci portiamo sempre appresso.

Curiamo insieme le piante

Curare una pianta è un gesto davvero importante nella vita di ogni persona, ma soprattutto dei bambini, che imparano le regole della natura e che provano sulla propria pelle l’importanza del prendersi cura degli altri e delle responsabilità. E poi le piante rendono la casa super hygge, verde ed ecologica!

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Giochiamo ai giochi in scatola

Giocare ai giochi di società, a carte o con i giochi in scatola è super divertente e aiuta a creare un legame fortissimo. Si fanno squadre, si gioca contro, si gioca insieme, si litiga, si fa pace, si ride moltissimo! E questo è super hygge per la nostra famiglia.

Giulia Mandrino

Il lavoro si sta spostando sempre più verso lo smart working. E smart working significa anche creare un ambiente nel quale i lavoratori e i dipendenti si sentano bene, confortevoli, rilassati. Perché un ambiente esteticamente e funzionalmente appagante rende più produttivi, oltre a fare sentire meglio le persone.

E allora perché non cominciamo a pensare alla bellezza e alla funzionalità degli ambienti anche nell’ambito delle scuole materne? I nostri bambini non hanno altrettanto bisogno di piacevolezza, di sicurezza, di rilassamento e di funzionalità?

Uno studio giapponese di architettura un paio di anni fa ha progettato in questo senso uno degli asili che più amiamo, la Amanenomori Nursery, che coniuga gioco e verde in maniera perfetta.

La Amanenomori Nursery, l’asilo che coniuga gioco e verde in Giappone: perché dovremmo prendere esempio da questa scuola materna che punta sugli ambienti per i bambini

Il team di architetti che ha progettato la Amanenomori Nursery è quello dello studio di architettura Aisaka Architects' Atelier, in Giappone. Ciò che ci ha subito colpito è l’ampiezza degli spazi dedicati ai bambini in questa scuola materna e tutta la filosofia che ci sta dietro, perché a suo modo ricalca benissimo i principi stilati da Maria Montessori in merito all’ambiente di educazione dei bambini.

Secondo la pedagogista italiana l’ambiente nel quale un bambino cresce è importante alla pari dell’educazione che gli viene impartita. Ecco perché non dovremmo mai sottovalutare gli spazi delle scuole nelle quali mandiamo i nostri figli.

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In questo caso lo studio giapponese ha ideato gli spazi della scuola materna basandosi su due principi: il gioco e il verde. Il gioco è infatti il cuore della filosofia architettonica alla base dell’asilo. Tutto deve ruotare attorno al gioco, attività principale e “lavoro” dei bambini in età prescolare, che proprio attraverso le attività ludiche scoprono il mondo, se stessi e le dinamiche sociali tra le persone. Il secondo principio è il verde, che qui ha molto spazio, e anche in questo caso la pedagogia montessoriana si trova benissimo, poiché Maria Montessori è tra le prime educatrici ad aver teorizzato e diffuso l’importanza del gioco libero nella natura per i bambini.

Esternamente la scuola materna si presenta bellissima, tra il moderno e il tradizionale con le linee più geometriche che si sposano benissimo con il legno e con il verde del cortile interno e delle scale che portano al piano superiore (che ricordano una montagna che i bambini possono scalare, volutamente!). Ci sono poi montagnette di terra ed erba, stagni, piccoli pontili, vasche della sabbia, scale e scivoli che collegano il piano a terra con i livelli superiori con le terrazze ampie.

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Tutta questa ricchezza di ponti, scale, livelli, rampe e scivoli contribuisce a donare ai bambini e agli educatori un ambiente con moltissimi stimoli spaziali.

Internamente, invece, troviamo ampissimi spazi super luminosi e caratterizzati da materiali naturali, altra caratteristica degli istituti montessoriani, nei quali la naturalezza è sempre tra i principi. I colori sono pochi, in modo da risultare più rilassanti e in maniera tale da non distrarre troppo i bambini, ma anche per creare un ambente che sia il più confortevole e benefico possibile.

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 Un’ultima chicca? Le cucine della mensa, volutamente aperte e volutamente ad altezza bambino, per permettere loro di vedere con i propri occhi come vengono preparati i cibi che mangeranno a pranzo. Quei cibi che hanno coltivato con le loro mani, nell’orto sul tetto di questa scuola materna pazzesca.

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(Photo credit: https://www.japan-architects.com/en/aisaka-architects-atelier-tokyo/project/amaneno-du-bao-yu-yuan)

Giulia Mandrino

6 ricette estive con il cous cous

Giovedì, 21 Giugno 2018 13:24

Dopo le nostre ricette di primavera con il cus cus, ecco la nostra selezione di piatti perfetti per proporre in tavola questo cereale quest’estate, con ricette fresche e stagionali da utilizzare come contorno, come primo o come dessert!

6 ricette estive con il cous cous: dal cous cous con feta e menta a quello dolce con il miele, come mangiare il cous cous nella calda stagione

Cous cous con pomodorini, feta e menta

Dopo aver cotto il nostro cous cous (ponendolo in una ciotola e versandoci sopra dell’acqua bollente salata; lasciamo riposare cinque minuti quindi scoliamo sgranandolo), mettiamolo in una insalatiera e prepariamo il nostro cous cous freddo. Tagliamo dei pomodorini ciliegino a metà, tagliamo a cubetti della feta e sminuzziamo qualche foglia di menta. Versiamo tutto insieme al cous cous, condiamo con un filo d’olio e il succo di mezzo limone e mescoliamo molto bene.

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Cus cus con peperoni freschi e yogurt

Utilizzando lo stesso procedimento possiamo realizzare una variante del cous cous fresco con verdure. Basterà tagliare dei peperoni a dadini, sgranare un melograno, mischiare tutto al cous cous, condire con un filo d’olio e in cima ad ogni piatto versare un cucchiaio di yogurt al naturale.

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Cous cous con frutti rossi e miele

Un dessert delizioso che diventa una colazione alternativa o una merenda energetica! Prendiamo del cous cous cotto (va bene anche quello scondito avanzato a cena) e nel frattempo laviamo bene una manciata di frutti rossi misti (lamponi, mirtilli e fragole). Tagliamo a metà le fragole e versiamo tutti i frutti insieme al cous cous in una ciotola. Mescoliamo tutto e condiamo con un po’ di miele millefiori. Spolveriamo con delle mandorle tritate et voilà!

Caesar salad di cous cous

La classica caesar salad con insalata e pollo può acquistare un nuovo sapore grazie al cous cous. Basta sostituire all’insalata del cous cous cotto e procedere ad assemblare la nostra insalatona. Grigliamo un petto di pollo e mettiamolo da parte, tagliandolo poi a strisce una volta freddo. Mescoliamolo al cous cous e aggiungiamo nella ciotola anche dei crostini integrali, dei semi misti (zucca e sesamo), del pecorino grattugiato e della salsa allo yogurt.

Involtini primavera e cous cous con mais e uva

Per una serata etnica ecco il piatto perfetto per l’estate: accanto agli involtini primavera (di cui trovate la ricetta qui) possiamo proporre come contorno un cous cous freddo davvero insolito, condito con del mais, dell’uvetta e delle bacche di goji e condito semplicemente con sale, olio e lime.

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Cous cous freddo alle erbe aromatiche

Una volta cotto il nostro cous cous sgraniamolo e lasciamolo raffreddare. Nel frattempo prepariamo il condimento mettendo a macerare in una ciotola d’olio un rametto di rosmarino, due di timo (sgranando le foglioline e lasciando solo queste ultime), qualche fogliolina di menta tritata e una di salvia. Dopo un quarto d’ora togliamo il rametto di rosmarino e la salvia e versiamo l’olio sul cous cous. Mescoliamo molto bene e completiamo con ciò che preferiamo (cubetti di feta, mais, pomodorini…).

Giulia Mandrino

Il femminismo è qualcosa di potentissimo. Cambia negli anni, seguendo le priorità della società e le necessità di cambiamento che caratterizzano un determinato periodo, ma continua ad esserci e a fare moltissimo. È molto importante non abbassare la guardia: è anche attraverso la forza di noi donne (e degli uomini che ci sostengono) che si ottengono diritti e si conquista l’uguaglianza.

Tuttavia spesso il concetto di “femminismo” è interpretato in maniere completamente opposte e ci si dimentica il senso che lo accompagna, il pilastro di fondo. E ciò che si rischia è pensare che solo le donne indipendenti, lavoratrici, in prima linea o forti esternamente siano vere femministe.

Non è così e tutte (proprio tutte) possiamo essere femministe. Anche a casa, accudendo i figli e scegliendo di fare questo esclusivamente. Perché prima di tutto il femminismo predica l’uguaglianza, ma soprattutto la libertà di scelta.

Casalinga e femminista, un connubio possibile: essere femministe significa prima di tutto sostenere la libertà di ogni donna e per questo scegliere di fare la mamma a tempo pieno non è assolutamente da criticare

Lo sappiamo, noi donne tra noi a volte sappiamo essere molto cattive. La solidarietà e la sorellanza passano in secondo piano, di tanto in tanto, quando ci troviamo di fronte donne che hanno scelto strade diverse dalla nostra. E quando non entrano in gioco l’empatia e la consapevolezza che ogni donna è libera le conseguenze sono attriti e giudizi assolutamente inutili e deleteri.

Ciò che dobbiamo metterci in testa è che non esiste un modo unico di essere donne e non esiste un modo unico di essere femministe. Come il femminismo stesso, che si evolve a seconda del periodo e che si esprime in maniera differente a seconda del contesto, ogni donna può essere femminista a suo modo.

Così come un uomo può essere femminista (e ce ne sono tantissimi!), anche una mamma a tempo pieno e casalinga può esserlo, alla faccia di crede che la sua scelta di vita vada completamente contro gli stessi principi del femminismo. Perché non è assolutamente così.

Il femminismo esiste per smuovere le coscienze e giungere ad una situazione nella quale le donne possano scegliere ciò che vogliono per la propria vita, al pari degli uomini. E questo riguarda la sfera lavorativa, quella affettiva, le scelte sul proprio corpo, quelle sul modo di vivere… E basta ragionare solo per un secondo per capire che una mamma casalinga può essere incredibilmente femminista: la sua è una scelta, non più un’imposizione, e per questo il suo stile di vita può diventare, paradossalmente, un baluardo del nuovo femminismo.

Siamo fortunate a vivere in un periodo storico come questo. C’è ancora molto da raggiungere, ma se pensiamo a cinquant’anni fa ciò che abbiamo conquistato è preziosissimo. Sì, oggi più o meno una donna può scegliere ciò che vuole essere. E se sceglie di essere casalinga non si sta escludendo la possibilità di militare nella sorellanza femminista, anzi. Sta semplicemente godendo della possibilità di scelta data dalle conquiste del femminismo, con consapevolezza, e attraverso questa consapevolezza praticherà il suo femminismo.

Alle sue figlie e ai suoi figli non insegnerà di certo i ruoli stereotipati del “mamma casalinga/papà lavoratore”, perché non è stato questo status a portarla verso la scelta di fare la mamma a tempo pieno, ma semplicemente la reale voglia di stare con i bambini, di curare la casa e di dedicarsi a questo, senza obblighi esterni. Alle sue figlie e ai suoi figli non insegnerà la superiorità di un genere rispetto all’altro, ma saprà mostrare come tutti siamo uguali. Alle sue figlie e ai suoi figli non insegnerà altro che la possibilità di scelta e della responsabilità, dell’entusiasmo e dell’importanza che seguono a questa scelta.

Dunque i figli di una mamma casalinga a tempo pieno non cresceranno assolutamente non-femministi o legati ancora ad un concetto che va verso la disuguaglianza di genere. Perché questo non c’entra con l’educazione. Perché l’esempio che diamo loro li guiderà e basterà mostrare loro come la scelta della mamma sia una scelta consapevole e felice, che in realtà comunque tutti contribuiscono in casa, che papà rispetta la mamma in maniera profonda…

Perché non basta essere una mamma lavoratrice per essere femminista. Anzi: pensiamo a quante mamme in carriera predicano bene e razzolano male, dimenticando chi ci ha precedute e vivendo lontane dai principi dell’uguaglianza umana. Oppure pensiamo a quando avere una carriera e lavorare a tempo pieno non è una scelta, ma una necessità. Le sfumature sono moltissime, ma mostrano semplicemente un fatto: quale che sia la nostra scelta, il nostro femminismo non viene scalfito, se ci crediamo davvero.

Giudicare e fare sentire in difetto una donna per le sue scelte personali è quanto di più anti-femminista possiamo compiere. Rispettiamo ogni donna, ogni madre, ogni lavoratrice, ogni professionista, e il nostro femminismo sarà davvero potentissimo.

Giulia Mandrino

Chi conosce la Sardegna sa che è una meta perfetta per le vacanze in famiglia. E non solo le classiche zone conosciute per il turismo più lussuoso. Tutta la Sardegna è infatti un paradiso terrestre, un angolo quasi caraibico nel mezzo del nostro mare.

Perfetta in estate ma deliziosa e romantica in tutte le stagioni, la Sardegna offre moltissime attività per la famiglia. Soprattutto al mare, ma se amate la natura in generale non potete lasciarvi sfuggire anche qualche visita nell’entroterra e nei paesi disseminati qua e là.

Ecco quindi la nostra piccola guida per le vacanze in Sardegna in famiglia, per viverla appieno e rendere le ferie indimenticabili.

Vacanze in Sardegna, una meta perfetta in famiglia: i luoghi più belli da visitare e come passare le ferie in Sardegna con tutta la famiglia

La Sardegna è il posto perfetto per gli amanti del mare. È risaputo che le sue spiagge sono meravigliose e che l’acqua è cristallina. Se quindi siete ancora indecisi, questa nostra guida vi chiarirà certamente le idee! E non preoccupatevi se non avete ancora acquistato i biglietti del traghetto per raggiungere la bellissima isola: ci sono ancora molte offerte e bastano pochi clic! (Un nostro consiglio: acquista il biglietto del traghetto per Olbia qui prima della partenza).

Da Olbia a Oristano, da Cagliari a Porto Cervo sono molte le mete in Sardegna dove trovare spiagge e strutture adatte alle famiglie. Ma di certo se vogliamo evitare le spiagge più affollate e i luoghi più costosi è meglio scegliere qualcosa di diverso dal Nord dell’isola. Da Olbia, dove attracca la maggior parte dei traghetti, è possibile raggiungere praticamente tutte le zone sarde e per questo vi consigliamo di prendere un traghetto che raggiunga questo porto.

Lì vicino c’è uno dei paesi che più amiamo: San Teodoro. Oltre al mare pazzesco e all’aria mediterranea che si respira, la zona di San Teodoro è ricca di storia e il centro storico è delizioso, soprattutto alla sera, perfetto per passeggiare sul lungomare con i bambini. C’è anche una zona naturale protetta, l’Area Marina Protetta di Tavolara, davvero suggestiva, e tutt’attorno vi sono luoghi perfetti per organizzare camminate in famiglia, escursioni, gite a cavallo o in bicicletta.

A Sud ecco invece la Costa Rei. Le spiagge qui sono chiare e composte da sabbia molto fine. Ci sono molte lagune e per questo Costa Rei è perfetta per organizzare delle gite in mountain bike con i bambini. Ma se amate semplicemente il mare questa è la zona che fa per voi: l’acqua è più che cristallina, i tramonti sono mozzafiato e durante le giornate in spiaggia è possibile provare immersioni subacquee e sessioni di snorkeling per ammirare da vicinissimo i stupendi fondali. Ci sono moltissimi hotel e residence per famiglie. E con i bambini? È possibile provare le bellissime gite a cavallo sulle spiagge dorate oppure avventurarsi in una visita in sella ad un quad per ammirare il promontorio di Capo Ferrato.

Nella zona di Oristano vi consigliamo certamente Is Arutas e Is Arenas: la prima è una spiaggia unica, meravigliosa, perché composta non da sabbia ma da minuscoli e levigati chicchi di quarzo. Si trova nella penisola del Sinis, una zona ricca di agriturismi e bed and breakfast a misura di famiglia. Is Arenas si trova a pochi passi da Is Arutas ed è altrettanto bella: la sabbia qui è bianchissima e fine. Da qui possiamo spostarci in macchina per visitare l’arco di S’Archittu, la spiaggia di Putzu Idu o l’antica città di Tharros.

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Sant’Antioco è invece un’isola davvero carina, adattissima alle famiglie, con casette colorate, porticcioli e moltissime calette libere. Ogni giorno è possibile scegliere una spiaggia diversa: Portixeddu, Maladroxa, Cala Sapone… La sera Sant’Antioco è davvero deliziosa, e anche per chi ama la storia e la cultura è imperdibile, con i suoi nuraghi, le catacombe e la basilica antichissima.

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Questi sono tuttavia solo alcuni dei luoghi che amiamo in Sardegna. Ciò che possiamo assicurarvi è che in ogni dove è possibile trovare spiagge uniche e stupende affiancate ad attività variegate perfette per un viaggio in famiglia all’insegna della natura, dell’ospitalità e del relax.

Se vi interessa approfondire ancora di più, ecco una pratica e completa guida per le vacanze in Sardegna!




Guida informativa realizzata da TraghettiPer Sardegna

Giulia Mandrino

Cosa vogliamo noi mamme durante le nostre giornate? No, non la svolta lavorativa del secolo o la notizia che cambierà per sempre la nostra vita. Non il regalo di un weekend intero in SPA (anche se a volte ci vorrebbe proprio). Non vogliamo vedere la pagella tutta piena di 10 dei nostri bambini (saremo sempre e comunque orgogliose).

Ciò che sogniamo quotidianamente, che vorremmo davvero durante la giornata, sono le piccole e adorabili situazioni della vita che più amiamo. Quali? Eccole!

Cosa vogliamo davvero noi mamme durante la giornata: i veri piaceri della vita di una mamma stanno nelle piccole cose, non nelle situazioni straordinarie

Diciamolo subito e strappiamo il cerotto: in casa ci piace stare comode, anche in pigiama, tutte scompigliate. E qual è una delle cose più piacevoli della vita? Esatto! Togliersi il reggiseno appena entriamo in casa. Non solo prima di dormire, ma proprio appena varcata la soglia di casa. Uno dei sollievi più piacevoli della vita!

E poi le coccole. Le coccole piccole e tenere con i bimbi appena tornano da scuola. Anche solo un piccolo bacio, che fa sapere loro quanto ci sono mancati, nonostante a volte ci fanno perdere la testa e ci stia già spuntando qualche capello bianco!

Per pranzo? Certo, i pranzi con le amiche o dai genitori sono deliziosi, ma la maggior parte delle volte ciò che apprezziamo è un pranzo semplice ma gustoso, leggero e naturale ma con cosucce sfiziose qua e là. Con le amiche, con il marito o da sole non importa, ognuna di noi ha la sua preferenza per passare questo momento della giornata importantissimo che ci permette di staccare un attimo il cervello.

A chi non è mai successo di messaggiarsi con il proprio partner durante la giornata? Niente di super romanticone o eccezionale (per quello c’è il faccia a faccia!), ma gli sms stupidi e teneri che strappano sorrisi in lontananza.

Al pomeriggio a volte ci sentiamo stanche e portare i bambini ai loro allenamenti è pesante. Ma tutto ci passa appena arriviamo al campo o alla palestra: vederli giocare e impegnarsi è uno dei piccoli piaceri della vita che ogni mamma si gode ogni giorno!

E se per caso ci fosse un momentino (ino ino) per noi stesse? Beh, ci sono un paio di alternative…

Fare una doccia lunga, lunghissima, finalmente prendendoci tutto il tempo che vogliamo, magari riempiendo la vasca da bagno o facendoci una bella piega ai capelli dopo.

Ma il massimo è riuscire a mettersi in pari con la nostra serie tv del cuore (basta spoiler dagli amici!) o poter leggere un paio di capitoli di quel libro che sta sul comodino ormai da qualche mese e che la sera siamo troppo stanche per aprire.

E poi quanto è bello controllare la posta o sentire il campanello di casa e trovare quel pacco che attendevamo dal nostro shopping online? Sì, a volte siamo frivole, ma è bellissimo!

E appena torniamo a casa ciò che amiamo più di tutto è ricevere un bacio. Dal nostro partner o dai bambini non importa, importa solo questo piccolo gesto d’affetto che spesso diamo per scontato ma che è una delle cose più importanti di tutta la nostra vita.

E infine, ciò che vogliamo è metterci a letto. Siamo esauste. Ma il bello è che nonostante tutto vogliamo solo metterci a letto con i partner e con i bimbi, coccolandoci, ridendo, leggendo e addormentandoci insieme, sapendo che è stata una giornata lunghissima e faticosa, ma estremamente bella e piena.

Giulia Mandrino

Qualche idea creativa con i pastelli a cera

Mercoledì, 20 Giugno 2018 08:43

Il loro profumo ci riporta subito all’infanzia. Quale bambino non ha amato alla follia i pastelli a cera? Il loro tratto, i colori, l’odore di cera… I pastelli a cera sono tra gli strumenti artistici più semplici e più adorati dai bambini e sono anche estremamente versatili.

Basta solo scegliere i pastelli giusti (che non siano tossici! Noi utilizziamo gli HoneySticks, realizzati al 100% con pura cera d’api e quindi super naturali!) e scatenare la fantasia.

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Qualche idea creativa con i pastelli a cera: dai classici disegni a ricalco fino all’imitazione dell’arte contemporanea, come utilizzare i pastelli a cera con i nostri bambini

Partiamo con il classico ricalco: per studiare la natura e divertirsi con essa usciamo a prendere qualche foglia, dopodiché portiamoli a casa e muniamoci di pastelli a cera e fogli bianchi. Appoggiamo sul tavolo le foglie e sopra esse mettiamo il foglio. Basterà strofinare leggermente il foglio con un pastello a cera (senza la carta esterna), utilizzandolo per il lungo, e il gioco è fatto!

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(https://delia-in-a-nutshell.com/diy/crafty-mood/epic-wax-crayon-craft-project-list/)

E se vi dicessimo che possiamo anche creare delle piccole sculture? Bastano i pastelli a cera (meglio se vecchi, in modo da riciclare gli scarti quando risulta difficile utilizzarli perché troppo corti), un forno e degli stampini in silicone per i cubetti di ghiaccio. Spezzettiamo i pastelli e infiliamoli nei buchi dove andrebbe l’acqua e mettiamoli in forno a circa 80 gradi. Attendiamo, attendiamo, attendiamo (molto!). Alla fine si scioglieranno. Sforniamoli e lasciamoli raffreddare molto bene, quindi sfiliamoli.

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(http://www.papervinenz.com/2011/03/got-kids-got-crayons.html)

Anche gli artisti più famosi hanno utilizzato i pastelli a cera per le loro opere: perché quindi non imitarli? Possiamo fare dei ritratti come Picasso, dei disegni astratti come Cy Twombly…

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(http://www.benrimon.com/artists/pablo-picasso/featured-works?view=slider#2 - http://www.cytwombly.org/artworks/drawings/3)

Oppure prendere ispirazione dall’opera più recente di Christo: non sembrano proprio dei mega pastelli a cera la mastaba che ha appena creato per Hyde Park a Londra?

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(https://www.metalocus.es/en/news/artist-christos-london-mastaba-hyde-park-serpentine-lake-open-public)

Per i bimbi più grandicelli possiamo provare attività che richiedono attenzione e precisione, anche per stimolarli ad utilizzare la manualità fine e per renderli più consapevoli dei pericoli (supervisionando). Bellissime sono le pietre variopinte realizzate con la cera colorata fusa. Basterà raccogliere qualche ciottolo nelle nostre passeggiate in natura e metterlo in forno a 180 gradi per un quarto d’ora, appoggiandolo su un foglio di carta stagnola. Una volta che le pietre saranno calde sforniamo la teglia, appoggiamola su un tavolo (proteggendolo con un sotto pentola) e cominciamo (facendo attenzione a non scottarsi!) a colorarne la superficie con i pastelli a cera. Questi si scioglieranno un po’ dando la possibilità di creare trame bellissime. Lasciamo raffreddare et voilà!

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(https://artfulparent.com/melted-crayon-rocks/)

Sempre con i bimbi più grandi possiamo sfruttare la forma sottile dei pastelli a cera per disegnare con la pistola del silicone: i pastelli si scioglieranno e formeranno un tratto spesso e molto molto interessante! Da fare su del cartoncino e da appendere poi in casa.

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(https://www.ehow.com/how_6570177_use-glue-guns-wax-seals.html?utm_source=pinterest.com&utm_medium=referral&utm_content=freestyle&utm_campaign=fanpage&crlt.pid=camp.18VFgL5YyFiH)

Infine, con il ferro da stiro possiamo creare bellissimi disegni astratti: grattugiamo su un foglio i nostri pastelli a cera, mettiamo il foglio sull’asse da stiro, appoggiamo sopra un vecchio straccio in cotone e premiamo con il ferro caldo.

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(https://gigglesgalore.net/wax-paper-melted-crayon-art)

Con la stessa tecnica possiamo creare anche delle lanterne di carta. Basterà utilizzare al posto dei normali fogli la carta forno!

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(http://www.kixcereal.com/4-ways-to-recycle-crayon-bits/)

Giulia Mandrino

6 ricette con il miglio per l’estate

Martedì, 19 Giugno 2018 13:39

Come utilizzare questo buonissimo cereale nelle nostre ricette estive? Naturalmente scegliendo ingredienti stagionali e piatti perlopiù freddi, in modo da gustarlo in tutta la sua freschezza e leggerezza!

6 ricette con il miglio per l’estate: come utilizzare il miglio nei nostri piatti estivi per ricette leggere e fresche

Insalata di miglio con pomodorini, cipolla rossa e fagioli

Dopo aver cotto il nostro miglio lasciamolo raffreddare, quindi prepariamo una insalata con dei pomodori ciliegino tagliati a metà, un po’ di cipolla rossa e dei fagioli borlotti. Sul fondo ci sarà il nostro miglio. Condiamo a piacere.

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Insalata di miglio con cavolo nero e ravanelli

Di nuovo con il nostro miglio cotto, prepariamo una insalata fredda tagliando delle foglie di cavolo nero e dei ravanelli e completando con semi di zucca, anacardi e una mela tagliata a dadini. Condiamo secondo il nostro gusto.

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Miglio con mandorle e zucchine

Semplicemente, cuociamo il nostro miglio secondo le indicazioni riportate sulla confezione e nel frattempo prepariamo il condimento. In una padella mettiamo a soffriggere mezza cipolla rossa tagliata fine e aggiungiamo una o due zucchine tagliate a dadini. Lasciamo cuocere e aggiungiamo anche una manciata di mandorle tritate molto grossolanamente. Una volta cotto il miglio versiamolo in padella con le verdure, condiamo con un filo di salsa di soia, saltiamo il tutto e serviamo.

Torta di mele con farina di miglio e cacao

In una ciotola mescoliamo gli ingredienti secchi: 200 grammi di farina integrale, 20 grammi di cacao amaro, 100 grammi di farina di miglio e una bustina di lievito per dolci. Mettiamo intanto a bagno 200 grammi di fiocchi di avena in un vasetto di yogurt di soia bianco. Montiamo poi 2 uova con 180 grammi di zucchero integrale di canna e aggiungiamo a filo nella stessa ciotola 60 grammi di olio di semi, un pizzico di sale, il succo di un limone bio e lo yogurt con avena. Aggiungiamo anche le farine setacciate e 160 grammi di latte di soia e mescoliamo molto bene. Tagliamo a cubetti una mela e aggiungiamola al composto, mentre un’altra la taglieremo a fette per guarnire la superficie. Versiamo il composto in una teglia per torte imburrata, guarniamo con la mela a fette e spolveriamo con un pizzico di cacao amaro. Inforniamo a 180 gradi per circa 45 minuti.

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Yogurt bowl con miglio e frutta secca

Per la mattina (ma anche a merenda!) noi adoriamo le yogurt bowl con frutta e cereali. Stavolta useremo dello yogurt bianco di soia (da versare sul fondo della ciotola), del miglio soffiato, dei cornflakes integrali e della frutta secca mista!

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Polpette di miglio curry e menta

Dopo aver cotto il vostro miglio, versatelo in una ciotola e lasciatelo raffreddare. Nel frattempo, fate soffriggere mezza cipolla rossa in padella con un filo d’olio, salando e pepando quanto basta. Togliete l’aglio e versate la cipolla nel miglio, insaporendo con un po’ di curcuma e curry e con qualche fogliolina di menta lavata e tritata. Mescolate bene e formate delle palline con le mani e rotolatele nel pangrattato. Infornatele quindi su una teglia coperta da carta forno a 180 gradi per circa 20 minuti, alzando alla fine il grill per dorarle.

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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