8 mamme natural che ammiriamo

Venerdì, 13 Luglio 2018 07:26

Le mamme dello show business non sono solo botox e mondanità. Per ognuna di queste ce ne sono molte altre che possono essere per noi un esempio di come carriera e maternità possano convivere e di come le priorità familiari possano essere sempre al centro della nostra vita. Sono mamme che fanno del natural il proprio cuore, che trasmettono ai figli l’amore per la natura, ma anche quello verso se stessi, che sanno prendersi tempo per sé senza mai rinunciare al tempo di qualità in famiglia. Certo, per loro è un po’ più facile, ma perché non fermarci un attimo ad apprezzare delle personalità che portano una ventata di aria fresca tra le pagine dei rotocalchi?

8 mamme natural che ammiriamo: le mamme più ammirevoli del mondo del cinema e della tv, da Gwyneth Paltrow a Zooey Deschanel

Gwyneth Paltrow

Che ci piaccia o meno come attrice, Gwyneth è un po’ l’emblema della mamma moderna. Lo testimonia il suo seguitissimo blog, Goop, nel quale parla di beauty, alimentazione sana, viaggi, benessere e lavoro. Ma il suo essere moderna ce lo mostra anche nel rapporto con il suo ex marito, Chris Martin: i due si sono lasciati, ma sono riusciti ad allargare la famiglia e ad essere sempre presenti per i figli.

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Jessica Alba

È recente la notizia di una sua iniziativa che ci è piaciuta moltissimo: lo scorso maggio Jessica Alba, in occasione della Festa della Mamma, ha donato un milione e mezzo di pannolini alle mamme in difficoltà. Un gesto bellissimo e concreto che mostra l’umanità dell’attrice e il suo essere vicina alle mamme di tutto il mondo. Jessica ha tre figli (Honor, di nove anni, Haven, sei, e Hayes, 1), e non esita a postare loro fotografie sui social mostrando come il suo obiettivo principale sia la vita in famiglia. Lo aveva detto in un’intervista a Vanity Fair: per bilanciare lavoro e famiglia bisogna quasi essere MacGyver, ma l’importante è provarci e riconoscere i propri errori quando si sbaglia.

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Zooey Deschanel

Al di là del fatto di essere uno dei volti più acqua e sapone e una delle personalità più semplici del mondo dello show business, e oltre ad aver chiamato i propri figli con dei nomi meravigliosi (la prima bimba si chiama Elsie Otter, ovvero Elsa Lontra, mentre il secondo Charlie Wolf, Carlo Lupo), ciò che amiamo di Zooey Deschanel è il suo amore per la natura, che non mostra solo attraverso la buffa scelta dei nomi dei figli ma attraverso le tantissime iniziative a favore degli oceani alle quali partecipa e che diffonde sempre attraverso la sua pagina Instagram.

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Johanna Maggy

La compagna islandese di Fabio Volo è tra le nostre mamme preferite: due figli, un compagno super impegnato e impegnata a sua volta con il suo stupendo blog Mother’s Spell, Johanna ama lo yoga e l’alimentazione naturale. E poi ama stare all’aria aperta, come spiega sulla pagina “About me” del blog: Mi chiamo Johanna Maggy Hauksdottir, sono nata e cresciuta in Islanda ed amo definirmi una persona molto curiosa. “Fin da bambina, a dispetto di qualsiasi condizione climatica, io stavo all’aperto. Immersa nella natura, giocando con tutti gli elementi che la mia terra poteva offrire. La mamma sapeva esattamente dove trovarmi ed ogni giorno faceva una gran fatica per farmi rientrare anche solo per mangiare o dormire: io volevo trascorrere più tempo possibile fuori, non importava se stessi giocando da sola, con i miei fratelli o con gli amici. Stare all’aria aperta è stato, è e sarà sempre la condizione in cui mi sento più felice”. Una condizione che trasmette ai suoi figli e che vuole trasmettere a tutti dopo la sua esperienza di maternità: “Mai avrei immaginato la quantità di potere che abbiamo, noi donne. È incredibile come si riescano ad attraversare, in modo così naturale, momenti di dolore e di immensa bellezza che giorno dopo giorno definiscono questo percorso. Dall’inizio alla fine. Ho quindi iniziato a studiare in profondità qualsiasi elemento riguardante la salute e la nutrizione di donne, madri e bambini”.

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Olivia Wilde

Spesso le mamme VIP approfittano della loro posizione per spingere concetti decisivi sulla maternità ancora bistrattati. È il caso di Olivia Wilde, che tempo fa postò sulla sua pagina Instagram un bellissimo Brelfie per parlare di allattamento, marcando la realtà diversa dalle solite pubblicità di mamme sorridenti con il tiralatte, per fare capire quanto l’allattamento sia naturale e quanto sia normale che il corpo di una donna cambi. Non serve perfezione in questo mondo, solo realtà!

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Gisele Bündchen

Il suo profilo Instagram è zeppo di yoga, acque detox e meditazione, oltre che di incredibile bellezza. Gisele è una delle modelle più straordinarie al mondo non solo per il suo fisico ma anche per il suo essere così naturale e alla mano, caratteristiche che applica anche al suo essere mamma. E per lei essere mamma è anche trasmettere ai figli i valori più importanti della vita. Non a caso nella giornata internazionale della donna postò una foto con sua figlia riportante queste parole: “Più amore, più compassione, più rispetto, più uguaglianza, più supporto. Il mio augurio è che possiamo darci l’un l’altra e dare agli altri ciò che noi stesse vorremmo vedere maggiormente nel mondo. Buona Festa della Donna a tutte le donne!”.

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Bianca Balti

Anche lei, come Olivia Wilde, non s’è mai tirata indietro quando si trattava di postare Brelfie o di allattare in luoghi pubblici (come la spiaggia), rivendicando il suo diritto a nutrire i suoi figli come madre natura ci ha dotate. “Allatto la mattina, allatto la sera, allatto in privato ed allatto in pubblico. Mia mangia anche la pappa, ma con l’allattamento ci facciamo le coccole. Con Matilde avevamo smesso ai 10 mesi, preferiva ciucciotto e biberon. Mia preferisce così. Bisogna accettare le mamme che non provano neppure ad allattare per 2 giorni, ma quelle che allattano bambini coi denti non vanno bene. Va bene dare ai bambini il latte delle mucche che natura ha creato per i vitellini, ma il latte della mamma dopo una certa no!”. E poi non ha mai nascosto le difficoltà della gravidanza e dei chili in più che questa porta, rendendoli, anzi, naturali e unici: “#tbt to when I was 50pounds heavier and my heart was exploding with joy!” è una delle sue più belle frasi: “#tbt a quando pesavo 20 chili in più e il mio cuore esplodeva di gioia!”.

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Pink

Non servono altre parole se non quelle che lei stessa ha pronunciato in occasione deigli MTV Video Music Awards 2017, per insegnare alla figlia ad accettare sempre la propria natura e il proprio essere. Qui trovate l'articolo.

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Giulia Mandrino

Guardiamo i nostri bambini e ci sentiamo immensamente grate. Siamo fortunate ad averli nelle nostre vite, abbiamo un’immensa fortuna, che è quella di conoscere queste personcine favolose. Siamo fortunate anche quando le difficoltà della vita ci provano, e lo sappiamo sempre. Ma è anche normale dimenticarsene, a volte. Perché siamo esseri umani e persone, prima che genitori.

La nostra fortuna esiste in ogni momento, è lì con le sue guance paffute che ci guarda.

È normale dimenticarsi delle nostre fortune, ma loro sono sempre lì: i figli sono una benedizione che ci renderà fortunate per tutta la vita e sono le piccole e le grandi cose a ricordarcelo

Siamo fortunate, dicevamo. Siamo fortunatissime, perché per quanto difficoltose siano le nostre vite i nostri bambini sanno sempre come riempirle, come distrarci, come metterci alla prova (in negativo e in positivo) e come completarci.

Ma capita di dimenticarsene. Capita che scordiamo la nostra fortuna, e quando accade è sempre nei momenti più strani. Più insignificanti. Succede nei momenti quotidiani di stanchezza, di noia, d’abitudine.

Capita quando la domenica mattina una voce ci sveglia alle 6 in punto, quando avremmo potuto finalmente riposare fino alle 10.

Capita a colazione, mentre i bambini ridono e tuffano i biscotti appena preparati nel loro tè ma noi siamo già con la mente alla giornata che abbiamo davanti, con gli impegni da incastrare e i passaggi in macchina da organizzare e la spesa da fare e le telefonate di lavoro da pigiare tra un impegno e l’altro.

Capita quando i bimbi ci raccontano un sogno, o una fantasia, nella quale mostri e dinosauri si susseguono e noi perdiamo il filo. O quando alla sera urlano “scenetta!” e noi dobbiamo stare a guardarli con interesse mentre la nostra mente purtroppo pensa ad altro (finché vedendo i sorrisi e la felicità non capitoliamo e lasciamo che ci si sciolga il cuore di orgoglio!).

Capita nelle giornate estive, mentre i nostri figli giocano nel prato e noi beviamo un tè freddo organizzando le bollette e le scadenze (finché i bimbi cominciano a coinvolgerci: “Io ero una cuoca e tu la cameriera, va bene mamma? Giochiamo al ristorante?”, e in quel momento non possiamo fare altro che scivolare felicemente nella loro stupenda fantasia).

Ma non è una colpa, dimenticarsi di essere fortunate; è la mente umana. Ciò che dobbiamo fare è ricordare tutte quelle cose che sappiamo renderci fortunate. Riportare alla mente i momenti più belli della nostra vita, quelli che coinvolgono la nostra famiglia. E essere sempre certe che i nostri bambini sappiano che ci sentiamo fortunate, perché nonostante tutto sono anche loro a dipingere la bellezza della nostra vita.

Ricordiamo lo sguardo del nostro partner il giorno delle nozze, o il colpo di fulmine il giorno in cui l’abbiamo conosciuto, o, ancora, il bellissimo processo che ci ha portato ad innamorarci del padre dei nostri bambini.

La prima volta che abbiamo posato gli occhi sui nostri bambini il giorno in cui sono nati, tutti sporchi e in lacrime ma meravigliosi in tutto il loro splendore. O il giorno in cui li abbiamo incontrati per la prima volta, perché è stata una gravidanza di cuore anche se non di pancia.

Le loro guance piene, profumate e stupende, anche quando pasticciate di cibo.

Il loro saltare nel lettone dopo un brutto sogno (che anche se siamo esauste e irritabili in quel momento passa tutto, perché un nostro abbraccio è la cura).

Il loro esserci sempre, anche quando sono terribili, anche quando dobbiamo fare i salti mortali, anche quando la stanchezza ha il sopravvento. Perché un loro sorriso guarirà praticamente tutto e dentro di noi lo sappiamo benissimo.

Giulia Mandrino

Il nostro cervello influenza moltissimo il rapporto madre-figlio (ricordate l’articolo che parlava del perché le mamme solitamente portano i bambini sul fianco sinistro?). Non solo a livello emotivo, ma anche fisico. Ovvero: le connessioni neurali, gli ormoni e mille altri fattori influiscono notevolmente sulla nostra vita e sul nostro sentire. Anche nel caso dell’accudimento dei nostri bambini: siamo geneticamente predisposte per farlo e a confermarlo è uno studio che mette in luce come il pianto del proprio neonato susciti nel cervello di una mamma una reazione unica.

Cosa accade nel cervello di una mamma quando un bambino piange: la reazione cerebrale al pianto di un bambino è diversa nelle donne e negli uomini

Lo studio di cui stiamo parlando è stato pubblicato sulla rivista Nature ed è stato condotto dai ricercatori Bianca J. Marlin, Mariela Mitre, James A. D’amour, Moses V. Chao e Robert C. Froemke. In questo studio il tema è l’ossitocina e come questa attivi un comportamento materno, bilanciando l’inibizione corticale (ovvero, limitando le inibizioni della corteccia celebrale). Cosa significa? In parole un pochino più comprensibili, che l’ossitocina è la responsabile dell’istinto materno, ossia dell’attivazione di certi comportamenti che altrimenti non verrebbero stimolati.

Lo studio è stato così condotto: aggiungendo ossitocina nell’organismo di alcuni topi femmine, si è notato che in loro cambiava il modo con il quale reagivano al suono del pianto di un cucciolo, aiutandole a riconoscerlo e rispondere meglio ad esso. L’ossitocina è un ormone rilasciato dal corpo in dosi massicce durante il travaglio e il parto, che secondo molti (e questo studio lo conferma) è “l’ormone della maternità”, poiché in effetti aumenta la sensibilità verso i bambini e in particolare verso il loro pianto. Quando una madre sente il pianto del suo bambino, quindi, l’istinto naturale è quello di aiutarlo poiché il pianto è per le sue orecchie un segno di pericolo e di bisogno di aiuto.

L’ossitocina aumenta questo istinto, lo amplifica, facendo sentire alla madre insieme al pianto un senso di urgenza, un bisogno di correre in aiuto del proprio bambino. E, con il tempo, sarà sempre l’ossitocina a renderci più consapevoli dei bisogni dei bambini. Ovvero: ogni pianto corrisponde a un bisogno e pian piano la mamma acquisirà la capacità di decifrarlo.

Un’altra ricerca che sembra confermare questa teoria è quella pubblicata su NeuroReport dal titolo “Gender Differences in Directional Brain Responses to Infant Hunger Cries”, condotta da Nicola De Pisapia Marc H. Bornstein, Paola Rigo, Gianluca Esposito, Simona De Falco e Paola Venuti. Il titolo suggerisce già lo scopo dello studio: “Le differenze di genere nelle risposte direzionali del cervello ai pianti di fame di un bambino”. Ciò che i ricercatori volevano capire era se il cervello degli uomini e delle donne rispondesse in maniera diversa al pianto di un bambino. E in effetti è così.

I risultati parlano chiaro: il cervello delle madri ha una sensibilità maggiore al pianto di un neonato rispetto a quello dei padri e a confermarlo sono i cambiamenti neurologici che sono stati osservati in 18 donne e 18 uomini. Nel momento in cui sentivano il pianto di un neonato, nelle donne è stato osservato un cambiamento immediato, un’immediata urgenza, mentre l’attività cerebrale dei padri non variava.

Questo studio può essere confermato da vari genitori. Spesso è la mamma a svegliarsi per prima e a chiamare il papà durante la notte. Tuttavia la maggior parte delle volte sono anche i maschi a svegliarsi. Questo perché indipendentemente dalla risposta cerebrale il pianto di un neonato è biologicamente programmato per essere sentito sia dalle donne che dagli uomini anche durante il sonno. Ecco perché veniamo svegliati entrambi. A cambiare sarà però la risposta.

Insomma, il suono del pianto di un bambino penetra nel nostro cervello a prescindere dal sesso, ci sveglia entrambi, ma l’ossitocina instilla certamente nelle madri un senso di cura più profonda, un’urgenza maggiore e un senso di emergenza più percepibile.

Giulia Mandrino

Giardino a misura di bambini

Martedì, 10 Luglio 2018 14:25

Il giardino è un’area che valorizza la casa, ma, allo stesso tempo, è un luogo in cui i più piccoli possono giocare, passare tempo all'aperto, e apprezzare la natura. Organizzarlo nel modo giusto è importante per assicurare un posto sicuro e pieno di attività da svolgere. Ovviamente, a seconda dell’età dei bambini e dello spazio che hai a disposizione, le opzioni sono diverse.

Giardino a misura di bambini: come organizzare lo spazio esterno per sfruttarlo al meglio in famiglia

Una buona base da cui iniziare è il prato. Adatto ai bambini di tutte le età, permette loro di andare in giro per il giardino a piedi nudi e passare all’aperto le giornate soleggiate.
Anche una piccola sabbiera può essere divertente per i più piccoli. Potranno giocare, costruendo castelli di sabbia, proprio come al mare.

Anche per progettare impianto di irrigazione bisogna tenere in considerazione che tubi in giro e rubinetti possono essere pericolosi. Per fortuna oggi esistono sistemi di automazione, da gestire attraverso touchscreen da casa e con irrigatori pop-up che, quindi, fuoriescono dal terreno solamente quando necessario.     
Quando installi un nuovo impianto, potrai anche avere modo di realizzare un piccolo laghetto per il tuo giardino. Solitamente richiede poco lavoro e piacerà molto ai più piccoli.

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Bisogna fare poi particolare attenzione alle aiuole e ad alcune tipologie di piante, che possono avere spine o produrre frutti pericolosi. È importante, inoltre, prendersi cura delle piante con costanza, in modo da non avere rami secchi o che si spezzano facilmente e mantenere l’area al sicuro.

Per farlo, puoi svolgere i lavori di giardinaggio più semplici da solo, o chiamare un giardiniere della tua zona, magari per i lavori più pesanti come, ad esempio, la potatura.
Chiedi anche aiuto ai bambini per i piccoli interventi, come raccogliere le foglie, togliere le erbacce, realizzare un nido o una casetta per gli uccelli o uno spaventapasseri, e magari piantare alcune piccole piantine nell’orto. Avere un angolo in cui far crescere la verdura e magari le erbe aromatiche, infatti, insegnerà loro ad essere rispettosi della natura e, magari, li aiuterà ad apprezzare le verdure anche a tavola.

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Se hai dei bambini con un'età che si aggira attorno ai 5 anni, una casetta in legno per il giardino può essere un’idea interessante. Potrete costruirla insieme, ovviamente con particolari attenzioni, e personalizzarla. Troverai facilmente tutto il necessario in negozi specializzati oppure online. In questo modo, potrete costruirla anche insieme ai più piccoli e personalizzarla al meglio.

Un altro gioco per il giardino è l’altalena, anche questa facile da installare e disponibile in diversi materiali, legno, plastica o metallo. Anche lo scivolo può essere un’ottima idea. Nei mesi estivi, infine, potrai sempre allestire una piccola piscina gonfiabile, ideale per le giornate più calde.

Giulia Mandrino

Condividere” sembra una parola semplicissima. E in effetti lo è, dal nostro punto di vista di adulti. E tuttavia, nonostante la comprendiamo, spesso è difficile metterla in pratica. Non per egoismo, ma perché in effetti nel senso stesso di condivisione c’è un po’ di compromesso.

Provate quindi a pensare a quanto sia difficile per un bambino, se già è difficile per noi. Ecco perché dobbiamo trovare il giusto equilibrio quando si tratta di condividere i giocattoli, gli strumenti da disegno o gli oggetti che stanno usando in un determinato momento con altri bambini ed ecco perché non dovremmo nemmeno spingere troppo alla condivisione. Ma non per un senso semplicemente filosofico o perché “poverini, sono bambini e non capiscono cosa sia la condivisione”, e nemmeno per evitare pianti e urla. No. Semplicemente perché giocare è il lavoro dei nostri bambini e a volte la condivisione è controproducente.

Condividere, un concetto difficile per i bambini che non va forzato: perché è meglio lasciare che i bambini non condividano i loro giocattoli se non gli va e come questo andrà a loro favore per la crescita

I bimbi stanno giocando tra di loro. Uno dei due sta disegnando, l’altro costruendo con i mattoncini. A un certo punto, anche l’altro vuole disegnare e vuole utilizzare proprio la matita che sta usando il primo. Esatto: spesso scatta la tragedia, perché il litigio è dietro l’angolo. A volte i bambini condividono tranquillamente, e questo non accade. Ma, giustamente, se sono impegnati in qualcosa si seccano nel dover porgere l’oggetto all’altro.

Facciamo un passo indietro e per capire mettiamoci nei loro panni: mentre lavoriamo al computer non capita spesso che qualcuno ci chieda il nostro pc, no? E se capita ci infastidiamo anche, giustamente. E se stessimo stirando, ad esempio, se qualcuno ci chiedesse il ferro da stiro proprio in quel momento, per portarcelo via, ci girerebbero le scatole, no? E pensiamo anche solo alla doccia: se la stiamo facendo noi nessuno (solitamente!) entra, buttandoci fuori, perché non ha pazienza di aspettare il suo turno.

Bene: dobbiamo utilizzare questa prospettiva quando vogliamo insegnare la condivisione ai nostri bambini. Ovvero: ci sono momenti nei quali è giusto educarli a questo aspetto nobile e necessario della vita e altri momenti in cui è corretto lasciare che non condividano. E il gioco è uno di questi momenti, perché il gioco è il lavoro di un bambino.

Il messaggio che deve passare è un altro, proprio come accade in molte scuole montessoriane: tutto è condiviso o condivisibile, ma nel momento in cui si è concentrati o si sta lavorando su qualcosa non è giusto fermarsi e lasciare ciò che si sta facendo. Innanzitutto per un motivo di crescita: i bambini stanno imparando in questi anni a concentrarsi e a impegnarsi e distoglierli da ciò che stanno facendo (per quanto per un motivo nobile come la condivisione) è rischioso. Sarà difficile per loro imparare la costanza, se non gliela facciamo provare.

In secondo luogo, questo atteggiamento è producente anche per chi ha bisogno di quel determinato oggetto. Perché la pazienza è un’abilità importante che si impara proprio da bambini e chiedere di attendere un attimo è lecito e anche benefico per chi si ritrova a dover aspettare. Se quella cosa non è disponibile in quel momento, perché un altro bambino la sta usando, l’altro bambino può decidere di aspettare tranquillo, di trovare un’altra soluzione o di cambiare completamente attività, in base a ciò che ritiene giusto o a seconda di cosa ha voglia di fare in quel momento.

La regola, quindi, non deve essere tanto il “non condividere”, che, anzi, è sbagliato. La condivisione è un valore che possiamo insegnare tutti i giorni in mille altre occasioni (e anche attraverso il nostro esempio). La regola che dobbiamo fissare è invece rivolta all’altro, a chi vorrebbe chiedere l’oggetto: se qualcuno è impegnato in qualcosa non disturbiamo e non chiediamo di prestarcelo o passarcelo. Se quell’oggetto sta venendo usato significa che non è disponibile e quindi o attendiamo o cambiamo obiettivo. Prima o poi tornerà disponibile, e solo allora potremo usarlo.

Piano piano i bambini impareranno a frenare la loro impazienza (anche guidati da noi, che faremo un po’ da arbitri tra i due bambini: basterà chiedere all’altro di fare sapere quando ha finito, così da sapere che l’oggetto è disponibile, o fare un esempio di come anche noi dobbiamo attendere il nostro turno sul lavoro), ma acquisiranno anche altre abilità, come il problem solving (trovando altri strumenti che fanno al caso loro in quel momento).

Giulia Mandrino

Le insalate secondo lo Chef Antonio Ietto

Venerdì, 06 Luglio 2018 13:59

Non è un mistero: il nostro weekend all’hotel MiraMonti di Fabrosa Soprana è stato un successone, non solo per le tantissime attività divertenti per i bambini, il relax totale che abbiamo assaporato e la natura tutto intorno (abbiamo fatto delle scampagnate meravigliose con i bambini!), ma anche per la cucina stupenda condotta dagli Chef Antonio Ietto e Giovanna Tesio, che portano territorialità e natura in ogni piatto che ideano.

Tra i piatti migliori stanno certamente le insalate, che secondo lo chef Ietto devono seguire alcune regole per poter essere realizzate in maniera perfetta e che con qualche piccolo accorgimento diventano sempre sfiziose e irresistibili!

Le insalate secondo lo Chef Antonio Ietto: le regole da rispettare per rendere le nostre insalate perfette

Come dicevamo, secondo lo Chef Antonio Ietto dell’hotel MiraMonti di Fabrosa Soprana (in provincia di Cuneo, un hotel family friendly che consigliamo davvero a tutti) ci sono alcune regole da rispettare quando prepariamo un’insalata degna di questo nome. E seguendole non sono rispetteremo i nutrienti degli ingredienti, ma potremo variare spesso e realizzare così insalate sempre buonissime e mai noiose.

Per quanto riguarda la freschezza, essa deve essere sempre la prima regole, imprescindibile. All’hotel MiraMonti le verdure arrivano per buona parte dell’anno direttamente dall’orto dell’albergo, e per questo sono sempre una garanzia. Preferiamo quindi sempre verdure stagionali, fresche e sane!

Altra regola che spesso diamo per scontata è il taglio. Deve essere sempre “a misura di boccone”, e quindi comodo e semplice, in modo che ogni forchettata sia completa.

Passiamo poi ai condimenti. Le regole in questo caso ci permettono di preparare insalate sì sane, ma anche e soprattutto sfiziose, rispettando sempre le materie prime.

Ricordiamoci di aggiungere sempre una parte “crispy”, che si senta sotto i denti. Un consiglio possono essere le olive disidratate, oppure i capperi disidratati, che possiamo realizzare in casa con l’essiccatore oppure fare seccare su un foglio di carta forno in forno a 80 gradi per qualche ora. Anche il pane raffermo tagliato in forma di crostini è un’idea sfiziosa. Basta tagliarlo a cubetti e ripassarli in padella con qualche aroma (come il rosmarino), in modo da amplificare gusto e croccantezza.

Gli oli? Scegliamo sempre un extra vergine e accostiamogli aceti di varie qualità. Ne esistono tantissimi, magari meno conosciuti ma deliziosi, come quello di ribes, di lampone o di ciliegia.

Sempre con gli oli è gustoso e divertente prepararne di sfiziosi mettendoci in infusione dei pomodori secchi, del rosmarino, delle cipolle…

Quando scegliamo il sale, il migliore è il semplice fior di sale, ma è gustoso anche il sale rosa dell’Himalaya, così come i sali rossi delle Hawaii o il sale nero di Cipro. Limitiamolo comunque sempre ad un pizzico, per la nostra salute!

Molti amano anche impreziosire il gusto dell’insalata con delle salse. Ottime sono quelle a base di uovo, come maionese e dintorni, addizionate con vari gusti come la senape, la salsa Worcester, la salsa di soia o simili.

La nostra vinaigrette preferita? Quella “della nonna”, per condire le cicorie selvatiche in primavera. Basta preparare in una ciotola un mix con olio, sale, aceto, uno spicchio d’aglio pelato e un cucchiaio di buon vino rosso. Teniamo tutto in frigo per almeno 30 minuti, in un barattolo chiuso, e all’occorrenza shakeriamo violentemente. Versiamo poi la nostra vinaigrette sull’insalata, togliendo l’aglio. La temperatura farà sì che olio, vino e aceto creino una emulsione perfetta, cremosa e deliziosa!

Giulia Mandrino

Le famiglie che passano l’estate in città sono moltissime. Soprattutto a luglio, periodo nel quale mamma e papà ancora lavorano. Che fare dunque in questi giorni caldissimi in città? Le passeggiate al parco sono un’ottima idea, così come quelle in piscina, o in ogni caso all’aperto. Ma per scoprire qualcosa di nuovo, educativo e divertente è bello anche sfruttare ciò che le realtà cittadine offrono, per passare una giornata insieme alternativa e coinvolgente!

Oltre agli appuntamenti del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a Milano in luglio c’è un altro evento da non perdere con i bambini: la mostra del fotografo National Geographic Joel Sartore accompagnata dai laboratori di costruzione nell’area Lego e dai molti altri eventi che avranno luogo dal 7 al 15 luglio!

Estate in città, gli appuntamenti per bambini al CityLife Shopping District: tra mostre e laboratori, come passare una giornata con i bambini presso il CityLife Shopping District di Milano

Il CityLife Shopping District è il più grande distretto urbano dedicato allo shopping in Italia, nel centro di Milano (si trova in Piazza Tre Torri). Dal 22 giugno scorso all’interno di CityLife è esposta una magnifica mostra, quella dedicata all’opera del fotografo Joel Sartore e ai suoi animali (sarà visibile fino al prossimo 16 settembre). In occasione di questa mostra evento (intitolata “PhotoArk”) il centro ha pensato anche ai più piccoli organizzando nel mese di luglio laboratori gratuiti a tema animali.

Dal 7 al 15 luglio (tutti i giorni dalle 10 alle 22) i bambini che si recheranno al CityLife Shopping District potranno così non solo gustare di una mostra che apprezzeranno moltissimo (gli animali di Sartore sono meravigliosi e apprezzati dai più piccoli), ma potranno divertirsi ricostruendo gli animali visti in mostra con migliaia di mattoncini Lego (ma non solo: sbizzarrirsi è la parola d’ordine!).

All’interno del centro sarà infatti allestita un’area stupenda, piena zeppa di mattoncini, con tavoli play per i bambini più grandi e vasche con mattoncini Duplo per i bambini più piccoli. Il tutto attorniati da enormi sculture realizzate in mattoncini Lego che riproducono i più conosciuti animali: un leone, 2 scimmie, un serpente e un elefante (da ammirare non solo durante i laboratori ma per tutta la durata dell’esposizione, fino a settembre).

Dopo la settimana dal 7 al 15 luglio i laboratori continueranno. Il 21 e 22 luglio sarà infatti la volta di Paper Toy, un laboratorio-workshop per imparare a realizzare degli animali in 3D con la carta, attraverso origami che poi i bimbi porteranno a casa.

Il 28 e 29 luglio ecco invece Animal Pic, laboratorio durante il quale i bambini potranno colorare con le tecniche più disparate le tele che verranno loro fornite, realizzando così un quadro unico e bellissimo.

Ma il bello è che per tutta la durata della mostra il CityLife Shopping District ospiterà un’iniziativa che piacerà da matti ai bambini e che farà vivere loro fino in fondo l’esperienza fatta all’esposizione PhotoArk. In una zona del centro commerciale è stato infatti allestito un angolo con un sistema di realtà aumentata per interagire con alcuni degli animali rappresentati da Joel Sartore nelle sue fotografie, dall’orso bianco che si tuffa in un ghiacciaio alla giraffa che passeggia nella savana, dai simpatici gruppi di pinguini agli elefanti che si immergono in acqua.

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Tutto questo ci piace non solo perché permette di passare una giornata diversa, divertente ed educativa ma perché attraverso attività ludiche di questo genere i bambini imparano ad amare la natura, anche quella lontana da loro, in linea con le intenzioni di Joel Sartore, impegnato da sempre in difesa della biodiversità e degli animali in via d’estinzione.

Giulia Mandrino

Alimentazione estiva per la famiglia

Venerdì, 06 Luglio 2018 12:51

In estate dar da mangiare ai propri bimbi può essere complicato: tutte le mamme lo sanno. Questo perché bisogna stare attente alla conservazione del cibo, viste le alte temperature, e per la possibilità che questo possa andare a male. Inoltre è facile cadere nella tentazione dei piatti veloci: pietanze che a lungo andare potrebbero anche causare delle antipatiche carenze nutrizionali. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in questa stagione.

Alimentazione estiva per la famiglia: come scegliere e conservare gli alimenti e quali piatti preparare

Come conservare gli alimenti

Innanzitutto è bene chiarire una cosa: conservare correttamente gli alimenti significa garantire la loro fragranza e tutte le loro proprietà organolettiche. Ovviamente è indispensabile farlo, anche e soprattutto per evitare la formazione dei batteri e dunque le intossicazioni alimentari. Per la corretta conservazione, tutto dipende dalla tipologia di pietanza: quelle congelate o surgelate possono essere mantenute in freezer fino alla data di scadenza. Al contrario, i cibi deperibili possono durare al massimo pochi giorni, e vanno sempre conservati in frigo. Infine, gli alimenti come pane e pasta possono essere tenuti a temperatura ambiente: anche in questo caso, però, esistono cibi che resistono solo pochi giorni. Meglio usare sempre le buste ermetiche ed evitare di conservarli in luoghi umidi o sotto la diretta esposizione al sole.

Gli alimenti che non possono mai mancare

Adesso è arrivato il momento di pensare ad una spesa alimentare a misura di estate e di bambino. Il primo consiglio è il seguente: pensare sempre ad una dieta bilanciata, provvedendo ad acquistare diversi alimenti sani e genuini. Fra questi troviamo ovviamente la frutta e la verdura, così come i cereali. Inoltre, oggi fare la spesa è molto più comodo: esistono infatti diversi e-commerce che permettono al cliente di scegliere e acquistare il prodotto direttamente dal proprio pc di casa. Fra queste grandi catene troviamo ad esempio il supermercato online della Coop easycoop.com, che permette di farsi recapitare la spesa a domicilio nelle principali città italiane.

Quali piatti preparare ai nostri ragazzi in estate

Uno dei piatti più freschi e colorati per l’estate è l’insalata di quinoa, arricchita da ceci, avocado e sedano: è una ricetta particolarmente leggera e gustosa, dunque ideale per saziare senza appesantire il bimbo. Insieme a questa insalata, troviamo gli spiedini di frutta: per renderli più stuzzicanti è possibile condirli con la granella di nocciola e accompagnarli con un delizioso dessert al cioccolato. Per aggiungere una sana dose di proteine, invece, ecco le polpette di carne con zucchine: sono divertenti da preparare, e vi permetteranno di coinvolgere anche i vostri bimbi. Tornando al dolce abbiamo come preziosa alternativa i muffin, ancora una volta con l’aggiunta delle zucchine.

Giulia Mandrino

Il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano non ci piace solo per il fatto che possiamo visitarlo con i bambini passando weekend alternativi, interessanti, divertenti ed educativi ma anche per tutti gli eventi e laboratori che organizza. Come quelli previsti per quest’estate, che da questo sabato fino al prossimo settembre animeranno le sale del museo!

L’estate al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia: con Everest VR i bambini potranno avventurarsi sul monte più alto del mondo!

Non molti ne sono a conoscenza ma quest’anno si celebra il sessantacinquesimo anniversario della prima ascesa all’Everest da parte del neozelandese Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay. Ma è anche il quarantesimo anniversario dell’ascesa da parte del più conosciuto Reinhold Messner senza bombole di ossigeno.

Per celebrare questi anniversari e per fare conoscere il monte più alto del mondo anche ai più piccoli il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (a Milano, in via San Vittore 21), in collaborazione con Sony Interactive Entertainment Italia, ha deciso di ospitare da questo 7 luglio “EVEREST VR”, avventura virtuale per raggiungere la vetta!

Utilizzando un visore PlayStation®VR, i bambini scaleranno in prima persona, virtualmente, l’Everest, senza farsi mancare rischi e momenti eccitanti, passando per i luoghi più iconici della scalata (il ghiacciaio Khumbu, il Colle Sud, l’Hillary Step, le cascate di ghiaccio, i crepacci e le pareti verticali - ricostruiti con la tecnica fotorealistica della fotogrammetria).

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Per partecipare a questa avventura virtuale educativa e bellissima (farà amare moltissimo la montagna ai bambini!) basterà recarsi al museo tutti i weekend (sabato e domenica) dei mesi di luglio e agosto 2018 (fino a domenica 9 settembre).

Acquistando il biglietto museo+attività (5 euro) vivranno un’avventura di circa tre quarti d’ora accompagnati da animatori scientifici del Museo (possono partecipare tutti i bambini dai 12 anni in su - Prenotazione obbligatoria online a questo indirizzo).

Oltre a questa magnifica avventura il Museo ha pensato per tutta estate a laboratori e attività per bambini e adulti, dedicando ogni settimana ad un tema: Genetica, Biotecnologie, Energia&Ambiente, Materiali, Matematica, Leonardo, Alimentazione. Nel weekend, invece, sono previste le attività in Tinkering Zone, per creare robot e provare a fare volare oggetti.

Qui trovate tutti gli appuntamenti del Museo, per riempire l’estate di esperimenti, divertimento e curiosità!

ATTIVITÀ PER I PIÙ PICCOLI (3-6 ANNI)
3-8, 17-20 e 24-27 luglio, 31 luglio-12 agosto, 28 agosto-9 settembre
Matematica in equilibrio
Dal martedì al venerdì, alle ore 14; sabato e domenica, alle ore 14 e 16
Cubi, coni e cilindri. Giochiamo con la matematica e proviamo a riconoscere le forme per tenerle in equilibrio creando coloratissime costruzioni.
Ombre e pianeti
Dal martedì al venerdì, alle ore 16; sabato e domenica, alle ore 15 e 17
Viviamo insieme una fantastica avventura nello Spazio. Ascoltiamo una divertente storia spaziale e inventiamo nuovi personaggi per creare una missione verso pianeti lontani utilizzando luci e ombre.

14-19 agosto – SPECIALE FERRAGOSTO
Matematica in equilibrio
Dal martedì alla domenica, alle ore 11, 14 e 16
Ombre e pianeti
Dal martedì alla domenica, alle ore 12, 15 e 17
10-15, 21-22 e 28-29 luglio, 21-25 agosto
I segreti delle bolle di sapone
Dal martedì al venerdì, alle ore 14 e 16; sabato e domenica, alle ore 14, 15, 16 e 17
Partiamo per un viaggio alla scoperta del magico mondo delle bolle di sapone. Realizziamo bolle cubiche e di altre forme in svariati colori.

ATTIVITÀ PER BAMBINI PIÙ GRANDI E ADULTI
Da martedì 3 al venerdì 6 luglio
i.lab Energia & Ambiente
Costruiamo un forno solare
ore 15 – da 7 anni
Con scatole della pizza, alluminio, pellicola trasparente e colla fabbrichiamo un forno che funziona con il sole. Scopriamo quanto può scaldare e cosa può cuocere.
Energia sostenibile
ore 17 – da 9 anni
Esploriamo cosa si intende quando parliamo di fonti e consumi di energia. Costruiamo piccoli dispositivi per produrre energia utilizzando fonti rinnovabili. Scopriamo come trasferirla, accumularla e metterla in rete in modo efficiente.

Sabato 7 e domenica 8 luglio
Tinkering Zone
Robot da disegno
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni
Con motorini elettrici, cavi e tanti oggetti colorati creiamo delle macchine robotiche. Usiamo queste stravaganti invenzioni per realizzare dei fantastici disegni robotici.

Da martedì 10 a venerdì 13 luglio
i.lab Materiali
Tenere al caldo, tenere al freddo
ore 15 – da 9 anni
Guanti da sci, thermos e borse termiche: scopriamo cosa succede quando scaldiamo o raffreddiamo un materiale e osserviamolo con la termocamera. Vediamo come si comportano fili e molle realizzati con leghe a memoria di forma.
Proteggere dagli urti
ore 17 – da 9 anni
Gomme, schiume, membrane elastiche e materiali innovativi come il d3o: che cosa c’è nelle attrezzature sportive? Analizziamo le scarpe da trial running e i paracolpi da motociclisti, scopriamo come agiscono e di cosa sono fatti.

Sabato 14 e domenica 15 luglio
Tinkering Zone
Robot da disegno
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 17 a venerdì 20 luglio
i.lab Energia & Ambiente
Costruiamo un forno solare
ore 15 – da 7 anni
Energia sostenibile
ore 17 – da 9 anni

Sabato 21 e domenica 22 luglio
Tinkering Zone
Tubi del vento
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni
Giochiamo con l’aria e il vento dentro un tubo. Proviamo a far volare oggetti di materiali e forme diverse, costruiamo cose da far volteggiare, turbinare e stare su per esplorare l’aerodinamica e le sue regole.

Da martedì 24 a venerdì 27 luglio
i.lab Matematica
Forme nello spazio
ore 15 – da 7 anni
Proviamo a costruire strutture in grado di rotolare facilmente, ruotare o innalzarsi il più possibile. Scopriamo quali sono le figure geometriche più adatte a ogni scopo.
Triangoli rotondi e passeggiate casuali
ore 17 – da 10 anni
Riusciamo a immaginarci un triangolo rotondo? Esploriamo figure non usuali, usiamo strani metri che non misurano lunghezze e passeggiamo lungo una sfilza di numeri casuali per finire immersi in un vento che non esiste.

Sabato 28 e domenica 29 luglio
Tinkering Zone
Tubi del vento
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 31 luglio a venerdì 3 agosto
i.lab Biotecnologie
Occhio all’invisibile
ore 15 – da 8 anni
Coloriamo, osserviamo e confrontiamo gli organismi al microscopio per scoprire cosa li accomuna, come sono fatti e come variano le loro cellule.
Microrganismi in tavola
ore 17 – da 7 anni
Scopriamo come utilizzare gli organismi viventi per trasformare gli alimenti, perché il pane lievita e l’aceto fermenta.

Sabato 4 e domenica 5 agosto
Tinkering Zone
Piste per biglie acrobatiche
Dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 7 a venerdì 10 agosto
i.lab Leonardo
Leonardo e la scrittura
ore 15 – da 6 anni
Perché Leonardo scriveva al contrario? È stato facile leggere e interpretare i suoi appunti? Con penna d’oca e inchiostro proviamo a scrivere come cinquecento anni fa.
Macchine di Leonardo
ore 17 – da 8 anni
Usiamo i grandi modelli delle macchine per il volo e da cantiere. Proviamo a capirne il funzionamento, smontiamo e combiniamo ingranaggi per creare nuovi meccanismi.

Sabato 11 e domenica 12 agosto 2018
Tinkering Zone
Piste per biglie acrobatiche
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 14 a domenica 19 agosto – SPECIALE FERRAGOSTO
i.lab Energia & Ambiente
Energia sostenibile
ore 11, 14 e 16 – da 9 anni
Costruiamo un forno solare
ore 12, 15 e 17 – da 7 anni
Tinkering Zone
Piste per biglie acrobatiche
dalle ore 11 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 21 a venerdì 24 agosto
i.lab Alimentazione
Gelato per tutti i gusti
ore 15 – da 6 anni
Sperimentiamo come si prepara il gelato, che cosa contiene e perché è così cremoso. Mescoliamo gli ingredienti e scopriamo a che cosa servono aria e freddo nella sua preparazione.
Ingredienti sorprendenti
ore 17 – da 7 anni
Usando gli ingredienti della cucina molecolare creiamo cibi luminosi e plastiche da mangiare, trasformiamo l’amido e scopriamo nuove consistenze appiccicose.

Sabato 24 e domenica 25 agosto
Tinkering Zone
Robot da disegno
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 28 a venerdì 31 agosto
i.lab Genetica
Microserra fai da te
ore 15 – da 7 anni
Un DNA alla frutta
ore 17 – da 9 anni

Sabato 1 e domenica 2 settembre
Tinkering Zone
Tubi del vento
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Da martedì 4 a venerdì 7 settembre
i.lab Leonardo
Leonardo e la scrittura
ore 15 – da 6 anni
Macchine di Leonardo
ore 17 – da 8 anni

Sabato 8 e domenica 9 settembre
Tinkering Zone
Tubi del vento
dalle ore 14 alle 18 – da 8 anni

Giulia Mandrino

Come proteggere i nostri figli su internet

Giovedì, 05 Luglio 2018 08:57

Volenti o nolenti internet è entrato nelle nostre case e i bambini si avvicinano sempre prima a questa tecnologia, attraverso i nostri telefoni, i tablet o i cellulari che ogni tanto mettiamo loro in mano (lo sappiamo, non siamo drastiche: qualche minuto al giorno lo concediamo anche noi).

I numeri parlano chiaro, come leggiamo su VPNmentor: l’85% delle mamme intrattiene i propri figli con la tecnologia. E fin qui ok. Ma il dato sconcertante è che il 68% delle famiglie (sono state studiate quelle americane, ma il trend è globale) non controlla l’attività online dei propri figli, bambini o ragazzi che siano.

L’attenzione però deve essere alta perché i pericoli sono molti. Non solo perché gente poco per bene si aggira online e il rischio è quello che i nostri figli si imbattano in loro, ma anche per il pericolo di vivere psicologicamente male questa realtà virtuale (ossessionandosi e vivendo una vita parallela online) e per i contenuti nei quali possono incorrere i nostri figli, soprattutto quelli piccoli, dal momento che compaiono anche senza intenzioni specifiche da parte dell’utente.

Come proteggere quindi i nostri figli dai pericoli di internet? VPNmentor ha stilato una serie di regole molto molto utili che possiamo seguire, per arginare i rischi e vivere serenamente l’utilizzo di internet in casa.

Come proteggere i nostri figli su internet: la guida di VPNmentor per utilizzare in maniera corretta e sicura internet in famiglia

SMARTPHONE

Partiamo dai cellulari, che sono ormai lo strumento principale attraverso il quale noi e i nostri figli fruiamo di internet. I bimbi spesso utilizzano il nostro per guardare video o ascoltare musica, e già verso i 10 anni (questa la media e il trend) cominciano a possedere il proprio. I genitori decidono di regalare uno smartphone per diversi motivi, sui quali spicca la sicurezza (con il GPS possiamo tracciare gli spostamenti, ma soprattutto possiamo rintracciare i ragazzi sempre con telefonate o sms). Ma per far sì che la sicurezza sia reale dobbiamo far sì che i bambini e i ragazzi imparino alcune regole:

- Chiedere sempre a un genitore prima di scaricare una nuova App
- Non dare agli sconosciuti il proprio numero di telefono né postarlo online
- Dire sempre ad un genitore quando si riceve qualcosa di strano
- Non rispondere alle telefonate o agli sms di un numero sconosciuto
- Pensare sempre prima di scrivere un sms o postare qualcosa, come nella vita reale: se non lo diresti ad alta voce, non scriverlo
- Per i ragazzi più grandi, MAI guidare mentre si telefona o mentre si scrivono sms o post
- Seguire sempre le regole della scuola riguardo all’utilizzo dei cellulari

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Possiamo quindi scrivere queste regole su un foglio e appenderle in casa, in modo che siano sempre visibili e entrino in testa. Utile è anche controllare inizialmente l’attività, utilizzando lo smartphone insieme, in modo che i bambini capiscano cosa è giusto e cosa è errato fare. Soprattutto con i più piccoli, quindi, evitiamo di farlo utilizzare troppo durante la giornata. E soprattutto diamo l’esempio: niente cellulare a tavola e niente utilizzo di questo in macchina!

VIDEOGAME

Anche i videogame ormai sono sempre più in rete. E se prima dovevamo fare attenzione semplicemente ai contenuti ora dobbiamo stare attenti a questa rete online in cui entrano i nostri figli. Ecco le regole:

- Studiamo sempre i videogiochi insieme prima di giocarci per la prima volta, con i genitori, in modo da capire il tono del gioco e decidere se impostare una password parental-control per giocare solo in presenza di un adulto (o non giocarci proprio).
- Settiamo il profilo di nostro figlio su “PRIVATO”, insegnando anche a non utilizzare il vero nome e a non dare informazioni personali agli altri sconosciuti della rete di gioco.
- Teniamo la console in uno spazio condiviso in casa, come il salotto, evitando di lasciarla in cameretta.
- Giochiamo insieme, creando un legame e sfruttando i momenti come occasione di gioco ed educazione.
- Cerchiamo sempre l’età consigliata sul videogioco e seguiamo la regola.
- Non esitiamo ad utilizzare gli strumenti di parental-control della console
- Limitiamo le interazioni online scegliendo solo le persone che possono chattare e giocare con i nostri figli (gli amici, i parenti, ecc).

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SMART TV E STREAMING

Anche la tv ormai non è più lineare e semplice, grazie ai servizi in streaming e on demand che ci permettono di vedere ciò che vogliamo in qualsiasi momento. Le librerie ormai sono praticamente illimitate e se non facciamo attenzione i nostri figli possono avere accesso a qualsiasi tipo di contenuto, anche poco opportuno per la loro età.

- Limitiamo sempre le ore di visione della TV.
- Parliamo di ciò che stiamo per guardare o del programma che il bimbo/ragazzo vuole vedere
- Sfruttiamo gli strumenti di parental-control, come le password per vedere certi programmi
- Controlliamo sempre cosa stanno guardando i nostri figli (evitando quindi la tv in camera ma tenendola solo in salotto, spazio condiviso).
- Guardiamo insieme la tv, in modo da rendere il momento del guardare qualcosa insieme un’azione di famiglia da godere in maniera serena e armonica, educativa e divertente.

Se i bambini si abituano a vedere il “guardare la TV” come un momento familiare tendono meno a guardarla da soli nel tempo libero!

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SOCIAL MEDIA

Una volta il nostro social media era il diario scolastico che passava di mano in mano e che si arricchiva di scritte e messaggi. Ora i social media online hanno rivoluzionato (nel bene e nel male) i rapporti tra gli adolescenti e dobbiamo fare moltissima attenzione a come i nostri figli li utilizzano.

Innanzitutto, sappiate che, anche se noi primi li utilizziamo, il modo in cui i nostri figli li sfruttano è diverso dal nostro e soprattutto ci sono altre piattaforme a noi sconosciute e utilizzate prettamente dai teenager. Per dire: Facebook è “da vecchi”, quindi sarà improbabile trovarci i nostri figli. Cerchiamo quindi di informarci sempre sulle piattaforme utilizzate dai nostri figli e su quelle che vanno di moda in quel momento (anche se i nostri bambini non ci sono ancora, prima o poi ci arriveranno). E attenzione soprattutto alle interazioni e alla dipendenza: nei preadolescenti è questo il pericolo maggiore, insieme al cyberbullismo, poiché gli arroganti, gli aggressivi e gli stupidi trovano un luogo per loro sicuro e protetto nel quale mietere vittime.

Quali sono quindi le regole da impostare e i limiti da seguire per far sì che i nostri figli imparino ad utilizzare i social media correttamente e per evitare che incorrano nei pericoli maggiori?

- Parliamo del valore della privacy e dell’intimità, in modo che i figli capiscano che la pressione del “postare a tutti i costi” è inutile e deleteria.
- Ricordiamogli sempre l’eternità di ciò che postiamo: verba volant e scripta manent, soprattutto sui social media. Se ora sono orgogliosi di quello che postano, lo saranno ancora tra cinque o dieci anni? Tutto ciò che postano, anche se lo rimuovono, rimarrà e sarà sempre un pericolo.
- Come nella vita reale, mettiamoli in guardia dagli sconosciuti e insegniamo ad accettare sempre e solo le richieste di persone conosciute.
- Evitiamo di lasciare che si iscrivano sui social media prima dell’età consentita dalla piattaforma.
- Teniamo i computer di casa in spazi condivisi e chiediamo ai bambini di utilizzare telefoni e tablet solo in salotto e non in camera da soli (soprattutto quando piccoli).
- Limitiamo il tempo giornaliero che passano online e sui social.
- Blocchiamo l’accesso alle App che non vogliamo utilizzino e blocchiamo l’accesso da parte di terzi quando su una determinata piattaforma.
- Sistemiamo molto bene e in dettaglio le impostazioni della privacy del profilo dei nostri fogli in modo che siano il più private possibili.
- Monitoriamo sempre la loro attività, anche controllando il profilo.

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CYBERBULLISMO

È uno dei pericoli maggiori di internet, soprattutto in età preadolescenziale ed adolescenziale. Perché se il bullismo (purtroppo) è sempre esistito (qui ve ne parliamo bene), il cyberbullismo lo ha portato a livelli terribili. Perché, come dicevamo parlando dei social media, tutto rimane su internet, tutto è scritto, tutto è visibile, e l’impatto che certe immagini e certe parole hanno sulla vittima è ancora peggiore perché tutto questo si diffonde a macchia d’olio senza possibilità di fermarlo e non vi è un luogo sicuro, nemmeno casa propria. È bene quindi parlare sempre di cyberbullismo, fin da quando sono piccoli, per evitare in primo luogo che i nostri figli divengano (anche involontariamente) dei bulli (diffondendo cose magari per loro innocue, ma che innocue non sono), e per far sì che vivano sempre e comunque la situazione sapendo che sono protetti da noi genitori.

In casa cerchiamo di parlare sempre di bullismo e cyberbullismo.
Sfruttiamo gli insegnamenti dei mentori, degli insegnanti o dei consulenti della scuola.
Incoraggiamo i bambini a condividere sempre ciò che succede a scuola o online, dicendoci se qualcuno (o loro stessi) si trovano in una situazione del genere.
Sottolineiamo sempre il pericolo di condividere contenuti di questo tipo per le terribili ripercussioni che hanno sulla vittima, chiarendo anche l’inaccettabilità e il pericolo di mettere un semplice like o di inoltrare qualcosa di sbagliato.
Incoraggiamo sempre i nostri bambini ad aiutare chi è vittima di bullismo.

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E se ci accorgiamo che proprio nostro figlio è vittima di cyberbullismo? Che fare?

Documentiamo in dettaglio ciò che sta accadendo, con screenshot e fotografie da mostrare poi alle autorità competenti.
Parliamone a scuola in modo che gli insegnanti siano al corrente della situazione.
Non esitiamo a denunciare alla polizia quanto sta accadendo, soprattutto se in presenza di minacce.
Parliamone con gli altri genitori, per spronare a parlare ai propri figli.

EDUCAZIONE SESSUALE

Non ultimo, è importante essere consci del fatto che ormai, navigando, i nostri figli si imbattono sempre di più su contenuti sessuali e che, anche se non si imbatteranno in nulla, avranno amici che l’avranno fatto e che spiegheranno loro le cose alla loro maniera. Per evitare che arrivino impreparati o che si ritrovino davvero ad avere a che fare con la sessualità in maniera sbagliata, muoviamoci per primi, stimolando sempre il dialogo e navigando insieme su siti che in effetti propongono una educazione sessuale corretta e adatta all’età (o, alla vecchia maniera, leggendo libri sull’argomento che parlano direttamente ai bambini o ai ragazzi).

Per quanto riguarda la navigazione online, possiamo:

- Impostare la navigazione sicura settando dei filtri che bloccano i contenuti inappropriati e pornografici (contattando il proprio fornitore di servizi internet, che solitamente offre il servizio gratuitamente).
- Impostare Google in modalità “navigazione sicura” per non vedere risultati inappropriati quando ricercano qualcosa
- Impostare un blocco delle pubblicità, dato che le finestre pop up spesso contengono immagini e parole decisamente pornografiche.

(Photo credit immagini e dati: VPNmentor)

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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