Una ricetta semplicissima, perfetta come merenda nei mesi di maggio e giugno: possiamo gustarlo comodamente nel bicchiere con una super cannuccia colorata oppure noi amiamo gustarlo come ghiacciolo. In questo casa basta versare il nostro smoothie in uno stampo di ghiaccioli e il gioco è fatto!
INGREDIENTI:
1 banana
fragole
latte di mandorla
PROCEDIMENTO:
Inseriamo tutto nel cuocipappa, frulliamo e inseriamo nel biberon!
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Abituare i bambini ai colori è un buonissimo proposito, sin dai primi tempi dello svezzamento. In questo modo i piccoli si abituano naturalmente a tutti i sapori, a tutte le consistenza e a tutte le varietà, apprezzandole anche in futuro.
Questa pappa a base di frutta, quindi, è perfetta per l'intento, ed è buona oltre che super sana!
INGREDIENTI:
fragole
pera affettata
PROCEDIMENTO:
Inseriamo gli ingredienti nel boccale del nostro cuocipappa EasyMeal e frulliamoli.
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La pappa dolce è perfetta per introdurre il sapore dolce ai bambini. Non è infatti solo molto buona e sana, è anche molto utile per "costruire" il gusto del "sano dolce" per il bambino: sempre più bambini infatti associano il gusto dolce allo zucchero raffinato o prodotti basati su questo e/o sciroppi di glucosio che come sappiamo sono molto nocivi. Mettiamo quindi da parte biscottini per bambini e dolcetti vari, e via a ingredienti come latte di mandorle, uvetta e frutta, dal sapore naturalmente dolce e ricchissimi di minerali e vitamine.
INGREDIENTI:
latte di mandorla preriscaldato
farina di riso
farina di mandorle
uvetta
PROCEDIMENTO:
Inseriamo tutti gli ingredienti nel boccale del frullatore del nostro cuocipappa EasyMeal, quindi frulliamo.
Versiamo il composto in una ciotola e aggiungiamo una spolverata di uvetta.
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Da quando abbiamo scoperto la ricetta per preparare delle strepitose patatine di verdura con l'essiccatore (sane, divertenti e davvero semplici da fare, sono un ottimo modo per mangiare più verdura!) non ne possiamo più farne a meno. Tra le nostre preferite? Quelle di cavolo riccio.
Quando scoprirete questa ricetta non potrete più farne a meno. E lo sappiamo perché è capitato direttamente a noi! Addio, crackers del supermercato!
Una merenda sfiziosa, alternativa e completamente sana sono le girelle di frutta, simpatici stuzzichini perfetti per gli snach dei bambini perché preparati a partire dalla semplice frutta. Esatto, non servono altri ingredienti!
Essicatore a portata di mano: ecco la nostra ricetta!
Il dado è uno di quegli ingredienti davvero comodi e utili: permette di aromatizzare e insaporire i nostri piatti in maniera veloce. Sarete quindi contente di sapere che farlo in casa è davvero semplice, soprattutto se disponete come me di un essiccatore come Essicco. Con pochi, sani ingredienti possiamo infatti preparare il nostro dado vegetale granulare da conservare in barattolo e da sfoderare ogni qualvolta ne abbiamo bisogno.
La sensualità, intesa come stimolazione e conoscenza dei propri cinque sensi, è un aspetto molto importante nella vita dei bambini, come in quella di tutti gli esseri umani, e in tutto questo il tatto ha certamente una posizione privilegiata. Attraverso il tatto il bambino scopre infatti il mondo, e attraverso il contatto, che è il tatto scambiato tra persone, percepisce l’altro, la sua tenerezza, l’amore e la bellezza dell’essere toccato e del toccare.
Per questo le coccole serali sin dai primi giorni sono un’abitudine bellissima, così come i giochi corporei, i massaggi e le carezze. Ma non solo tra mamma, papà e bambino: anche tra fratelli dovrebbe diventare naturale toccarsi giocando, per scoprire l’altro in tutto il suo essere.
I giochi corporei tra fratelli: perché il contatto è importante anche tra i fratelli e qualche gioco per stimolarlo
I bambini sono diversi tra loro, anche tra fratelli. C’è quello coccolone che vorrebbe sempre stare in braccio e ricevere grattini e c’è invece quello più schivo, sulle sue, che preferisce non essere toccato. Questo tuttavia è normale, è carattere, ma in generale è utile sapere che il contatto è sempre qualcosa di importantissimo nella vita: fa sentire amati, protetti, fa sentire la concretezza della propria esistenza. Per questo, in quantità che variano a seconda dell’indole del bambino, è sempre consigliato coccolare e farsi coccolare.
Detto questo, essendo i bambini esseri umani sensibili, e cioè che scoprono il mondo attraverso i loro sensi, è anche attraverso il tatto che scoprono l’altro, e non solo il genitore. Quando sono piccoli piccoli, e magari di età molto vicina, può essere che sperimentino da soli e spontaneamente il tatto, toccandosi tra loro, accarezzandosi e cercandosi con le mani. Mano a mano crescono, tuttavia, il toccarsi diviene forse più imbarazzante e meno naturale. Ma la voglia di toccare l’altro rimane sempre.
Un esempio? Le lotte. Soprattutto tra i maschi, che sentono come “debolezza” il cercare l’altro, la lotta è un gioco imprescindibile da cui passano, soprattutto con i fratelli, poiché permette loro di sfogare questa voglia di tatto mantenendo il senso di “machismo” e apparente distacco emotivo.
Il gioco della lotta è quindi il primo da incoraggiare. Non preoccupatevi, i bambini sanno anche come non farsi male, lottando senza esagerare. Si attorcigliano, si guardano, si tirano, si aggrovigliano. E si toccano, scoprendosi e riscoprendosi, conoscendosi a fondo e creando così un legame unico. A volte finisce in litigata, ma è normale: anche litigare e fare la pace è educativo! Solo così i bambini sperimentano da sé cosa significa scontrarsi, imparando come gestirsi per arrivare preparati all’età adulta.
Altro gioco che “permette” il tatto, prevedendolo in maniera quasi nascosta e quindi piacevole per i bambini proprio per questo (perché in questo modo, di nuovo, si sentono legittimati a toccare i fratelli, azione che altrimenti non vorrebbero farsi vedere a compiere) sono le canzoni e le filastrocche. Ballare insieme o seguire le istruzioni per toccare l’altro (come “La bella lavanderina”, oppure il “Tuca Tuca”, ma ce ne sono davvero milioni) è per loro divertente e anche curioso!
Infine, proponete il classico gioco del “dove ti ho toccato?”. I bambini si sdraiano a turno sul tappeto, quindi uno tocca l’altro in diverse parti del corpo. La spalla, la pancia, la pianta del piede, la mano... L’altro indovina dove è stato toccato, e via via che passa il tempo il tocco deve farsi più lieve e impercettibile, per far sì che il bambino debba impegnarsi a fondo ad ascoltare il tocco. E poi viceversa.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Non solo nuoto! Non esiste solo questo sport d’acqua, anche se è il più conosciuto (e anche il più propedeutico agli altri: sapere nuotare, per un bambino significa poter sbizzarrirsi anche in altre attività, con la sicurezza del sapersela cavare in acqua).
Se quindi quest’estate avete deciso di provare a cimentarvi con altri sport, in famiglia o portando solo i bambini, sappiate che esistono tantissime attività estive e acquatiche alternative al nuoto, altrettanto divertenti ed educative.
Innanzitutto, sappiate che non c’è bisogno di andare al mare per provare gli sport d’acqua. Basta avere vicino a casa (o alla casa delle vacanze) un lago o un fiume per trovare moltissime proposte, che vanno dal byte surf alla canoa, e che a molti bambini piaceranno sicuramente.
Scegliere di provare uno sport d’acqua alternativo al nuoto è un toccasana per i bambini (e per la famiglia, se si decide di provare tutti insieme: fare insieme un’attività significa rafforzare i legami, oltre che imparare qualcosa di nuovo!), che possono così cimentarsi in nuove attività che li stimolano ad esercitare il loro corpo in nuove pose e movimenti, allenando la coordinazione mano-occhio-muscoli in maniera differente da quello a cui sono abituati l’inverno.
Tra i benefici c’è proprio questo, infatti, e cioè il provare qualcosa di nuovo che l’inverno, in città, sarebbe difficilmente praticabile. Se infatti il nuoto è semplice da svolgere, con tutte le piscine e i corsi cittadini, i corsi con la canoa, il kayak, il surf, il wind surf e chi più ne ha più ne metta sono difficili da trovare, se non nelle zone più costiere e più calde.
Iniziate quindi proponendo ai bambini gli sport che trovate vicino al vostro alloggio o a casa vostra. Non imponetene uno (a meno che ci sia solo quello!), ma lasciate loro scegliere quello che più li ispira, dandogli così la sensazione di indipendenza e responsabilità che è tanto importante per i bambini.
Ma quali sono queste attività? Qui di seguito vi daremo qualche informazione. Ma, state all’erta: nei prossimi giorni abbiamo preparato per voi degli articoli specifici con interviste ad esperti di ogni settore che ci parleranno degli sport d’acqua estivi per bambini dandoci tutti i dettagli di cui abbiamo bisogno per scegliere l’attività perfetta per la nostra famiglia e per i nostri bambini.
La Canoa: la canoa, piccola imbarcazione che permette di navigare laghi e fiumi utilizzando una pagaia, è uno sport davvero interessante per i bambini, in primis perché prevede il navigare su una barca (una cosa che solitamente incuriosisce tantissimo), e poi perché l’utilizzo delle pagaie (i remi) permette di sviluppare una coordinazione davvero precisa.
Il Windsurf: il windsurf è quello sport che prevede l’utilizzo di una tavola sormontata da una grande vela. L’equilibrio qui è importantissimo, e i bambini che provano il windsurf lo svilupperanno nel migliore dei modi, prima bilanciandosi sulla tavola e poi utilizzando anche la vela, lo strumento che attraverso il vento permette alla tavola di muoversi sull’acqua.
Il Kyte-surf: per bambini a partire dai 10 anni, il kyte-surf è un’alternativa al windsurf. Anche questo prevede una tavola, ma la vela non è attaccata ad essa, imperniata, ma legata attraverso un filo. Una sorta di aquilone, quindi, attaccato al corpo, che sfruttando il vento permette di muoversi sull’acqua, planandoci sopra. Come sempre, importantissimi sono l’equilibrio e la coordinazione dei muscoli.
La Vela: se i bambini sono affascinati dal navigare, la barca a vela è lo sport per loro. Prevede l’utilizzo di piccole barche guidate dal vento attraverso la vela, e qui più che l’equilibrio (comunque importante) è fondamentale lo studio delle direzioni, dei venti, e il saper guidare la vela. Non pensate però che sia uno sport meno faticoso (e quindi meno performante degli altri): anche la barca a vela necessita di energie non indifferenti!
“Oggi non ho voglia di fare la mamma”. Un pensiero comune, più di quanto pensiate. Eppure perché ancora ci sentiamo in colpa anche solo a pensarlo? Perché temiamo di essere giudicate quando questa è una sensazione che capita di sentire a tutte, tutte, tutte le mamme del mondo? Non avere voglia per un attimo di fare la mamma è una colpa, è tremendo, è deprecabile? No! Non lo è affatto. L’importante, però, è accettarlo e non sentirlo come un tabù.
A volte è giusto sentirsi sopraffatte, mamme: quando pensi “oggi non ho voglia di fare la mamma” non sei sola, e non sei una cattiva madre
Quel pensiero nascosto, l’”oggi non ho voglia di fare la mamma”, può arrivare quando meno ce lo si aspetta. Ma arriva. E non è giusto cacciarlo in fondo al cuore e alla mente, facendo finta che non esista.
Naturalmente non è la normalità. Nella normalità e nella quotidianità ogni mamma adora i propri figli, ringrazia la sensazione di fatica arrivata a sera, guarda con affetto a quella storia della buonanotte ripetuta all’infinito e sa che anche se adesso trova che sia ripetitivo e stancante un giorno poi le mancherà, così come le mancheranno le ginocchia sbucciate, la routine settimanale, lo scarrozzare i pargoli in giro.
Sì, quella è la normalità, ed è bellissima. Ma a volte la meraviglia della quotidianità viene scalzata dalla stanchezza eccessiva, dalla fatica vera, dall’averne abbastanza, perché magari ad una giornata no dei bambini ha corrisposto una giornata no sul lavoro, le bollette da pagare, le commissioni accumulate e il litigio con vostro marito. È in quei momenti che affiora il pensiero “oggi non ho voglia di fare la mamma” ed è in quei momenti che la giornata diventa ancora più nera: perché ci sentiamo in colpa, e il senso di colpa si aggiunge a tutto.
Non dovrebbe essere così. Le giornate no capitano, ma il senso di colpa non dovrebbe infierire. Perché, mamme, fate già tantissimo, e avete il sacrosanto diritto di sentirvi stanche anche, per un attimo, di fare la mamma.
Abbracciate la sensazione, semplicemente, e accettatela. Lo sapete, no?, che passerà? Che è passeggera, e che domani vi alzerete di nuovo con la voglia immensa di fare il vostro lavoro migliore, e cioè la mamma. Sapete che quei rumori, quei pianti, quelle storie della buonanotte e quel parlare tutto il giorno li amerete di nuovo.
Sentirsi in colpa non serve quindi a niente e soprattutto a nessuno. Non serve a voi. Non abbiate paura di essere giudicate, ma soprattutto non giudicate voi stesse, non tacciatevi come cattive madri, perché non lo siete. E in quei momenti di stanchezza non avete assolutamente bisogno del vostro stesso giudizio. Non avete bisogno di aggiungere negatività alla negatività. Ciò di cui avete bisogno è la vostra compassione, la complicità di voi stesse, la complicità tra i vostri due volti, quello di madre e quello di donna. Perché la madre dentro di voi vorrebbe per un giorno essere solo donna, e la donna lo sa. Non gliene fa una colpa.
Ogni mamma, e anche ogni papà, ad un certo punto della vita prova questa sensazione. Nessuno giudicherebbe, ve lo garantiamo. Non chi non ha figli, non sapendo cosa significa; e non chi ha figli, sapendo esattamente come ci si sente.
Ciò che dovete fare è quindi semplicemente accettare il sentimento, trattarlo per quello che è (e cioè uno scoramento passeggero), lasciare che per un attimo sfoghi, senza rimanere intrappolato nel profondo (scoppiando poi nei momenti meno opportuni).
Fate ciò che più vi fa stare meglio, da sole o con la famiglia. Fate una passeggiata nel bosco, andate a correre, a nuotare, a leggere in biblioteca. Oppure non fate nulla. Ma almeno accettate quel pensiero che vi sussurra “oggi non ho voglia di fare la mamma”, prendete atto che è lì. E il giorno dopo sentitevi ancora più grate perché magari è sparito, lasciando di nuovo solo la sensazione di benessere e di meraviglia che l’essere mamma porta con sé.