Un talco fluido che non contiene talco minerale e si presta a molti più utilizzi rispetto al classico talco in polvere: una formulazione che regola la sudorazione creando un aroma-barriera che preserva naturalmente dall’attenzione delle zanzare, senza l’uso di repellenti.
Esiste solo un Talco non Talco: l’originale Fiocchi di Riso. È unico, è insostituibile, è sicuro ed è utilissimo: Talco non Talco, un preparato in crema che nulla ha a che vedere con il talco al quale siamo abituati. Perché è molto più di un semplice talco!
I vantaggi? Sono davvero moltissimi: è un’emulsione fluida, facile da spalmare, che regola la sudorazione e gli odori donando una sensazione di freschezza insuperabile, creando un aroma barriera che protegge naturalmente anche la pelle dei più piccoli.
Il talco per bambini è un elemento che spesso troviamo tra i cosmetici da fasciatoio, poiché aiuta a contrastare l’eccessiva sudorazione, soprattutto in estate, e a mantenere la pelle asciutta, profumata e pulita.
Fiocchi di Riso ha ideato il preparato al quale ormai non possiamo più rinunciare: il Talco non Talco, nel suo formato originale e inconfodibile. Proprio come una crema, leggera, fresca e dermocompatibile, studiata scientificamente per rispettare la fisiologia della pelle del neonato e per regolare naturalmente la sudorazione.
Quando i nostri bimbi soffrono di eccessiva sudorazione, quindi, il Talco non Talco della linea Dermo-Cura di Fiocchi di Riso è davvero consigliatissimo: è a base di amido di riso, elemento naturale conosciuto da sempre per le forti proprietà assorbenti, che supporta la fisiologia cutanea in caso di eccessiva sudorazione e di pelle umida (spesso causa di fastidiose irritazioni).
La formulazione in crema, tuttavia, non si limita a mantenere asciutta la pelle proprio come il tradizionale talco ma dona alla cute una sensazione di freschezza immediata, lasciandola allo stesso tempo morbida e setosa e rispettando la fisiologica traspirazione cutanea, importantissima soprattutto in estate.
Come ogni prodotto Fiocchi di riso anche la formulazione di Talco non Talco è composta da principi attivi di origine naturale selezionati per rispettare ogni tipo di pelle, anche la più sensibile. È priva di talco minerale e viene testata ad ogni lotto di produzione per 1,4 Diossano e Nichel. I controlli di sicurezza e le materie prime di altissima qualità la rendono sicura per tutti i bambini, anche quelli con la pelle maggiormente soggetta a irritazioni. E non dimentichiamo l’altro ingrediente fondamentale: l’estratto di neem. Oltre alla funzione eudermica dell’amido, delle vitamine e degli emollienti contenuti nella formulazione, infatti, l’estratto di neem e la caratteristica profumazione contribuiscono a creare in prossimità della superficie cutanea un naturale aroma-barriera protettivo che preserva dall’attenzione delle zanzare, senza l’utilizzo di repellenti, che potrebbero essere aggressivi per la delicata pelle del neonato.
Proprio come il talco in polvere, il Talco non Talco di Fiocchi di Riso può essere applicato sulla pelle asciutta dopo il bagnetto, stendendo l’emulsione su tutta la cute con un massaggio fino a completo assorbimento. In situazioni di particolare esposizione e soprattutto in estate, è consigliata l’applicazione anche durante la giornata. Ideale per i bambini ma comodo anche per gli adulti perché risulta davvero efficace per la regolazione naturale della sudorazione, donando una sensazione di freschezza e creando un aroma-barriera protettivo.
Da giugno 2020 Talco Non Talco sarà disponibile in due nuovi formati, ancora più comodi e versatili: lo spray e il roll-on. Con la stessa formulazione sarà dunque possibile portare con sé il Talco non Talco in tutte le occasioni, scegliendo la versione più adatta alla propria famiglia. Per scoprire i formati disponibili, basta visitare la pagina dedicata.
Dire di no allo zucchero è sempre una buonissima idea. All'inizio sembrerà difficile, ma basta pochissimo tempo per rendersi conto che è solo questione di abitudine. Soprattutto, mangiare senza zucchero non significa mangiare piatti insipidi o non dolci, ma semplicemente apprezzare di più il sapore originale e cominciare a conoscere anche le alternative allo zucchero, quegli ingredienti che portano comunque un punto zuccherino al piatto.
Anche nel caso dei dolci e delle torte si può scegliere di fare a meno dello zucchero. E un esempio è questa torta mattutina senza zucchero, deliziosa comunque grazie alle mele, al miele e alla vanillina!
Il dialogo è fondamentale in ogni aspetto della vita. L’educazione di un bambino si fonda su esempio e su dialogo, e non ci stancheremo mai di ripeterlo. Ma il dialogo non va intrapreso solo per le questioni quotidiane o per esprimere le emozioni a fondo. Il dialogo è la chiave dell’educazione e va applicato su ogni aspetto della vita e della società.
Parlare con i bambini a cuore aperto e senza stupidi paternalismi è insomma importantissimo: l’educazione sessuale, l’accoglienza dell’altro, l’empatia, il no al razzismo, i pericoli del bullismo… Sono tutti argomenti di cui i genitori dovrebbero parlare apertamente con i bambini, sempre, e non solo quando crescono. Ma c’è anche un altro argomento che ci sta a cuore e che dovrebbe entrare nei discorsi in famiglia: la disabilità.
Parlarne subito fa bene, così come parlare dell’accessibilità e di tutti quegli strumenti che aiutano tutti a vivere una vita semplice: scivoli e passerelle, ascensori, bagni dedicati, montascale disabili, sedie a rotelle… I bambini le vedono, e giustamente si fanno domande. E a queste domande noi dobbiamo rispondere, in maniera chiara, naturale e senza tabù. Perché la disabilità sta negli occhi di chi guarda, e se chi guarda intende la disabilità come qualcosa di cui non avere paura o come qualcosa che non mette a disagio, allora le barriere cadono.
Ma come fare per spiegare la disabilità ai bambini? E come fare per rendere la vita accessibile a tutti?
Non parcheggiare nel posto auto riservato ai disabili. Non occupare i bagni riservati ai disabili. Aiutare chi è in difficoltà, riconoscendo quando invece un disabile non ha bisogno di aiuto perché in grado di fare da solo, proprio come noi (cosa c’è di strano?). Sono tutte piccole regole che possiamo insegnare ai nostri bambini, elencandole ma soprattutto mostrandogliele, facendo noi per primi ciò che professiamo.
Sono regole giustissime, ma che vanno date solo nel momento in cui i bambini sanno di cosa parliamo. Perché nei loro occhi c’è ancora innocenza: quando i bambini vedono la diversità, si chiedono immediatamente e con nonchalance di cosa si tratti (a volte uscendosene con imbarazzantissime affermazioni!). E sta a noi genitori spiegare subito, con naturalezza e tranquillità, la disabilità. Perché la paura della disabilità e della diversità nasce solo dall’ignoranza, ovvero dall’ignorare di cosa si tratti. La conoscenza, invece, distrugge le barriere, azzera la paura e crea inclusione nella maniera più naturale del mondo.
La prima cosa da spiegare, innanzitutto, è che tutti siamo diversi. TUTTI. E che la diversità è una cosa bellissima, e non negativa.
Nella diversità, tuttavia, tutti abbiamo qualcosa in comune: gli occhi, la bocca, la voce, le gambe, i capelli… C’è chi ha problemi, e chi no, e soprattutto c’è chi ha più problemi di altri, ma ciò non significa che dobbiamo allontanarlo. Quel bambino ha bisogno della carrozzella? Magari tu hai bisogno di occhiali, perché le sue gambe non funzionano, così come i tuoi occhi fanno fatica.
Un altro punto da chiarire, sembra strano, ma è il concetto di contagio. I bambini non sanno ancora distinguere tra malattie contagiose e malattie non contagiose, e spesso, anche per discorsi che sentono qua e là, associano la parola “disabilità” con “malattia”. Prima di tutto, quindi, è bene chiarire che la disabilità non è una malattia. E che soprattutto non “si attacca”. Punto. I bambini recepiscono subito questa cosa, e il problema sparisce.
Infine, è fondamentale chiarire il concetto di “disabilità” nelle parole. I bambini devono subito capire che è assolutamente sbagliato e da condannare l’utilizzo delle parole relative alla disabilità come insulto. Secondo, è bene parlare sempre in maniera rispettosa e chiara della disabilità, senza compassione o paternalismo, ma sempre con “normalità”. Perché la disabilità è qualcosa di reale, che c’è, è qualcosa di neutro, non positivo o negativo, non arricchente o svilente. È qualcosa che fa parte dell’essere umano e come tale va trattata.
Sembra poco, ma per l’accessibilità e l’inclusione a volte basta questo. Perché quando un bambino sa cosa sia la disabilità, quando non ha paura di essa, quando la vede come qualcosa di normale nella società, qualcosa di “diverso” che fa parte di un mondo FATTO DI DIVERSITÀ, allora tutto diviene più semplice. Un bambino che conosce la disabilità e non ne ha paura, aiuta gli altri, li tratta con naturalezza, normalmente, li lascia vivere senza pressione, senza compassione e senza differenze di trattamento.
Il Chia Pudding è una passione: una volta provato, è difficile abbandonarlo. Colazione sana e nutriente, merenda rinfrescante o snack per spezzare la fame in maniera smart, il chia pudding è ricco di vitamine e proteine ed è semplicemente delizioso.
Ma come prepararlo e quali versioni provare? Già, perché il chia pudding è estremamente versatile e lo si può preparare in moltissime varianti. Ecco le nostre preferite.
Ecco qui la ricetta base del chia pudding, da preparare con semi di chia, del latte vegetale, dello sciroppo d’acero e frutta fresca, frutta secca e semi a scelta.
Al posto del latte vegetale possiamo utilizzare dello yogurt magro e non zuccherato: facciamo degli strati con yogurt, semi di chia e marmellata senza zuccheri aggiunti, quindi, in superficie, spargiamo del muesli croccante. Una delizia!
Un chia pudding gustoso ed estivo, fresco e delizioso: in questo caso gli ingredienti sono i semi di chia, il latte vegetale, dei kiwi sbucciati a fette e dei ribes (che possiamo lasciare a macerare qualche ora con zucchero di cocco e limone, creando così un sughetto delizioso che scivolerà nel pudding).
Anche questo chia pudding è molto semplice: dopo aver preparato il chia pudding con la ricetta base (mettendo i semi di chia a riposare in frigorifero immersi nel latte vegetale), completiamo il pudding con dei frutti rossi freschi in superficie e del muesli croccante. La croccantezza, la morbidezza e il sapore dolce e della frutta si fonderanno in maniera perfetta.
Frulliamo quattro o cinque fragole, setacciamo il liquido ottenuto quindi aggiungiamolo al latte vegetale. Mettiamo i nostri semi di chia a gonfiare e otterremo il chia pudding rosa da guarnire con more fresche e mirtilli!
Dopo aver preparato il chia pudding base, prepariamo al momento uno smoothie, frullando una banana precedentemente congelata a rondelle, 20 grammi di more (o altri frutti rossi) e 30 ml di latte di mandorla. Aggiungiamo questo smoothie sulla superficie del chia pudding e guarniamo con i nostri ingredienti preferiti (come semi e frutta secca).
Nella stagione estiva, il topping più buono, dolce e gustoso è l’ananas: basta tagliarla a cubetti piccoli piccoli e aggiungerla al chia pudding.
Inseriamo in un bicchiere mezza tazza di latte di mandorla, 1/4 di tazza di acqua, 2 cucchiai di semi di chia, 1 cucchiaio di tè verde matcha in polvere e 1 cucchiaio di sciroppo d’acero. Mescoliamo bene, lasciamo in frigorifero a riposare e gustiamo bello fresco!
I biscotti sono un peccato di gola che ci piace concederci, soprattutto quando fatti in casa con ingredienti selezionati e soprattutto quando vegani, ovvero senza nessun ingrediente di derivazione animale.
Chi crede che i biscotti vegani siano meno gustosi o meno appetitosi si sbaglia di grosso: ecco la nostra selezione di biscotti vegan super deliziosi, semplici da fare e perfetti per le colazioni e le merende.
Questa ricetta è semplice e tradizionale e permette di preparare dei biscotti davvero buoni con la frutta secca che preferiamo. Datteri, mandorle, noci, ma anche anacardi o nocciole: i biscotti vegan alla frutta secca sono sempre una buona idea e sono ideali da inzuppare nel tè della mattina.
Senza glutine e vegani, questi biscotti sono profumatissimi e delicati al palato, morbidi e irresistibili: la ricetta è molto semplice e la trovate qui.
Classici e belli da vedere, sono davvero iper buoni: questi biscottini fanno un figurone e sono fatti in casa dal primo all’ultimo step (perché possiamo fare in casa anche la crema di cioccolata!). Ecco la ricetta.
Sciogliamo 120 grammi di zucchero di canna o di cocco e una bustina di lievito per dolci in 80 ml di latte di mandorla, quindi uniamo 250 grammi di farina integrale e mescoliamo con un cucchiaio. Aggiungiamo a filo 60 ml di olio di semi di girasole continuando ad impastare, quindi uniamo 80 grammi di gocce di cioccolato fondente vegan e formiamo una palla, avvolgiamola con la pellicola e lasciamola in frigorifero a riposare per 30 minuti. Stendiamo poi l’impasto su una spianatoia infarinata con un matterello, con uno spessore di 3 millimetri, quindi tagliamo i biscotti e adagiamoli su una teglia coperta da carta forno. Cuociamo a 180 gradi per circa 15 minuti.
In un pentolino sciogliamo a fiamma bassa 200 grammi di cioccolato fondente (oppure in microonde). Lasciamolo raffreddare un pochino, e intanto in una ciotola mescoliamo 150 grammi di farina integrale con 2 cucchiaini di cacao amaro, 150 grammi di zucchero di canna e mezzo cucchiaino di lievito per dolci. Aggiungiamo a questi ingredienti 220 ml di latte di mandorla, 5 cucchiai di olio di semi, 100 grammi di mandorle o nocciole tritate grossolanamente e il cioccolato precedentemente sciolto. Mescoliamo bene, versiamo in una teglia rivestita con carta forno (meglio se dai bordi non troppo bassi) e inforniamo a 180 gradi per 20/25 minuti. Sforniamo, lasciamo raffreddare e tagliamo con un coltello i nostri brownies.
Banane e farina di cocco: questi gli ingredienti per i biscotti dell’ultimo minuto, deliziosi nonostante la semplicità di ingredienti e di preparazione! Ecco la ricetta.
Questi sono biscotti semplici semplici, al profumo di limone, fatti con amore e con pochi sani ingredienti!
Buonissimi e morbidi, i biscotti vegan alla mela sono un must della nostra cucina. Per prepararli, mescoliamo in una ciotola 150 grammi di farina integrale con 10 grammi di amido di mais, 1 cucchiaino di lievito e un pizzico di sale. Tagliamo quindi mezza mela a cubetti e uniamola agli altri ingredienti, aggiungendo anche 40 grammi di latte di mandorla o di soia e 40 grammi di olio di semi. Mescoliamo bene. Dopo aver foderato una teglia con carta forno, preleviamo un cucchiaio di impasto alla volta e facciamolo cadere sulla carta, schiacciandolo a forma di biscotto. Una volta finito l’impasto, inforniamo a 180 gradi per circa 20 minuti, sforniamo e lasciamo raffreddare.
Utilizzato spesso al posto della carne, il seitan è un alimento che si presta benissimo non solo alle preparazioni invernali, ma anche a quelle estive. Basta sapere come cucinarlo!
Qui la selezione delle nostre ricette preferite da preparare con il seitan in estate, per piatti saporiti, proteici, naturali e assolutamente gustosi.
Una ricetta semplice e veloce che rende i pranzi e le cene estive divertenti anche per i bambini (che amano sempre la forma a spiedino): la ricetta dei nostri spiedini di seitan la trovate qui.
Una ricetta perfetta per le serate estive con gli amici, quando si comincia a tirare fuori la griglia! Per preparare le costolette vegan grigliate basta infatti utilizzare il seitan. Realizzate prima una salsa da spennellare sul seitan: mischiate della polvere di chipotle con un cucchiaino di pepe, 1 cucchiaino di cipolla in polvere, 2 cucchiai di tahina, 1 tazza di acqua e due cucchiai di salsa di soia. Spennellate il seitan tagliato a fette (come fossero costolette) e cuocete sulla griglia.
Un piatto dal sapore orientale, completo e saporito. Fate saltare in padella del seitan a cubetti impanato nel sesamo e passato nella farina, facendolo dorare su olio di oliva. Verso fine cottura sfumate con la salsa di soia, facendo formare una bella crosticina. Servite adagiando il seitan su del riso basmati in una ciotola, spolverando con del porro tagliato a fettine sottili e un altro filo di salsa di soia.
Anche questa ricetta ricorda l’Oriente ed è davvero saporita, gustosa e fresca allo stesso tempo. Qui trovate la ricetta, con pochi ingredienti e tanto sapore e benessere.
Semplicemente, utilizziamo le nostre fettine di seitan come fossero scaloppine: cuociamole in padella antiaderente con un filo d’olio, dopo averle spolverate leggermente con della farina. Una volta in padella, spremiamo un limone sul seitan e lasciamo cuocere fino a che le fette saranno ben dorate.
Di nuovo, prepariamo il nostro seitan come fosse petto di pollo. Prendiamo le fettine, tagliamole a striscioline e impaniamole prima nel sesamo e poi nella farina. Cuociamole in padella antiaderente con un filo d’olio, girandole di tanto in tanto, e verso fine cottura (una quindicina di minuti a fuoco basso) sfumiamo con un goccio di salsa di soia, facendo fare una bella crosticina.
Peliamo un avocado e tagliamolo a pezzetti, quindi frulliamolo con mezza cipolla rossa e un goccio di limone. Cuociamo una fetta di seitan e nel frattempo facciamo tostare due fette di pane integrale. Una volta cotto il seitan, mettiamolo nel pane, spalmiamo la crema di avocado e guarniamo con dei pezzetti di pomodoro fresco.
L’antroposofia, la filosofia teorizzata da Rudolf Steiner, trova applicazione in pedagogia. Non solo nelle scuole steineriane (dette anche scuole Waldorf), nelle quali i bambini vengono educati secondo i precetti pedagogici di Rudolf Steiner, ma anche nella vita quotidiana.
Dopo avervi spiegato come applicare l’antroposofia con i bambini a casa, ecco quindi cinque attività ludiche e giocose, creative e naturali da proporre ai bambini per applicare anche in casa la filosofia steineriana basata sulla libertà dell’essere umano e sul suo rapporto con natura e cosmo.
Se nelle scuole steineriane non manca mai la falegnameria, un motivo c’è: secondo il pedagogista, infatti, l’essere umano si sviluppa in tutti i suoi elementi, e non solo quello intellettuale e spirituale. Anche l’aspetto fisico è importantissimo, e per questo i bambini sono stimolati ad usare le mani e la creatività nei primi anni di vita, e non l’intelletto e la memoria, perché è sperimentando la quotidianità che il bambino impara.
Giochi eccellenti in questo senso sono l’imitazione della vita adulta (con dei bastoni che diventano una scopa, i pezzi di legno che diventano giocattoli, casse del supermercato, torte da cucinare…) e il gioco libero, che i bambini utilizzano come espressione di se stessi.
Leggere insieme è assolutamente consigliato, perché i bambini in questo modo sviluppano l’arte della narrazione e dell’ascolto, aspetti intellettivi importanti quanto quelli fisici. Fin dai due anni, è bene prendere l’abitudine di leggere insieme, su un bel tappeto o su un letto, e quando i bambini crescono possiamo inventare giochi di narrazione creativa, come il gioco dei sassi per creare storie, divertente, educativo e super coinvolgente.
Il telaio è uno strumento-gioco principe nella pedagogia steineriana. L’antroposofia prevede che l’essere umano trovi l’armonia, con il pensiero, il sentimento e la volontà che convivono armoniosamente con ciò che ci circonda. In questo senso, la creatività, la fantasia e la capacità manuale sono fondamentali e vanno stimolati. E il telaio permette tutto questo: i bambini attraverso la loro creatività e con l’ausilio della manualità creano infatti disegni e oggetti meravigliosi, tangibili e allo stesso tempo astratti, utilizzando materiali materiali come lana, cotone e legno. Se a casa non ne avete uno, ne trovate di diversi, apposta per bambini, sia nei negozi di giocattoli, sia nei negozi dedicati alla creatività, sia su Amazon.
Per l’antroposofia la natura e il cosmo sono centrali. Ecco perché i giochi nel verde sono sempre una buona idea: portiamo fuori i bambini, abituiamoli a respirare aria buona, e cerchiamo di stimolarli con giochi creativi che prevedano l’utilizzo degli elementi naturali (come queste attività, ad esempio), e lasciamoli soprattutto giocare liberamente, inventando giochi, attività e oggetti con ciò che trovano attorno a loro.
Se avete un vecchio lettore LP in casa è perfetto, ma va benissimo con qualsiasi supporto: la musica in casa con i bambini è assolutamente consigliata, come tutti i giochi con essa. Possiamo semplicemente ballare scatenati, inventare canzoni su determinate melodie, muoverci su ritmi creativi… Il movimento creativo è infatti importantissimo per lo sviluppo dell’uomo!
L’antroposofia è un concetto molto caro e imprescindibile nella pedagogia steineriana (detta anche Waldorf). Si tratta di una filosofia spirituale fondata da Rudolf Steiner, che tratta profonde questioni che riguardano l’umanità, le sue esigenze di base e la sua capacità di relazionarsi con il mondo esterno attraverso un esercizio scientifico della mente che si riflette in decisioni e attitudini prese in piena libertà.
Ma come portare l’antroposofia a casa? Ecco qualche suggerimento per viverla ogni giorno con i bambini.
Innanzitutto, l’antroposofia (che potremmo riassumere come una filosofia che abbraccia la libertà dell’individuo e il suo rapporto con il cosmo) si applica molto bene nella pedagogia steineriana. Come primo punto, quindi, è bene portare in casa l’approccio al bambino che Rudolf Steiner aveva teorizzato per le scuole, educando in maniera attenta e rispettosa i propri figli.
Primo consiglio, quindi, è spronare il bambino in tutto, e non solo in certe dimensioni. I genitori devono quindi stare attenti a stimolare tanto il fisico, quanto la psiche e lo spirito dei propri figli, insegnandogli tutto e non solo certi aspetti della vita, e lasciando, nei primi anni, più spazio alla fisicità, al gioco, alla fantasia e all’intuizione, passando poi ai concetti più teorici (che i bambini cominciano ad immagazzinare già prima, attraverso gioco e fisico).
Il movimento creativo è importantissimo per lo sviluppo dell’uomo: con i bambini possiamo ballare, cantare e muoverci liberamente, sfogandoci in maniera divertente, accompagnando il momento con parole inventate e ritmi creativi.
Essendo l’antroposofia una filosofia che si concentra sull’uomo e sul cosmo, è bene che i bambini entrino subito a contatto con la natura, imparando che fa parte dell’umanità e della vita. Anche se viviamo in città, quindi, abituiamoci a viverla, cercando sempre il verde e sfruttando ogni momento libero per passeggiate, giardinaggio, escursioni, esplorazioni divertenti e gioco libero nella natura più vera.
L’antroposofia è stata applicata da Rudolf Steiner anche all’alimentazione e all’agricoltura. In casa, quindi, è bene seguire i suoi principi, scegliendo sempre alimenti biologici certificati che non prevedono per la coltura l’utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari chimici. Ancora meglio sono i prodotti ottenuti con agricoltura biodinamica. I bambini, trovando alimenti veri e ricchi, si abitueranno alla bontà del biologico, e ne otterranno anche i benefici salutari connessi.
Rudolf Steiner aveva scritto cinquantadue pensieri relativi alle cinquantadue settimane dell’anno. "Il corso dell'anno ha una sua propria vita”, scriveva. “A questa vita l'anima umana può partecipare. Se fa agire su di sé quanto dalla vita dell'anno diversamente le parla di settimana in settimana, allora solo grazie ad una tale partecipazione l'anima troverà veramente se stessa. Sentirà che così le si sviluppano forze che la corroborano da dentro. Nel presente calendario annuale dell'anima, lo spirito umano è concepito in modo da poter sentire nell'atmosfera delle diverse stagioni, di settimana in settimana, il lavorio della propria anima in immagine, attraverso le impressioni del corso dell’anno”.
Possiamo quindi acquistare il calendario (lo trovate, ad esempio, qui) e all’inizio di ogni settimana leggere il pensiero redatto da Steiner per vivere al meglio la quotidianità e le stagioni.
Viaggiare con i bambini è sempre difficile, dato che richiede una certa capacità organizzativa, tra passeggini, borse per il cambio e tanta, tanta fatica. Tutte le mamme lo sanno, ma ciò non vuol dire che non sia possibile unire la bellezza alla comodità. Tutti i viaggi e tutte le passeggiate in compagnia dei piccoli, infatti, possono essere arricchite anche con questi elementi: basta soltanto sapere cosa indossare ai piedi.
Immancabili compagni della stagione estiva, i sandali bassi e sportivi non sono solo confortevoli, perché quest’anno vanno anche particolarmente di moda. Le tantissime varianti flat dei sandali lo testimoniano, visto che è possibile acquistare modelli come quelli in cuoio e con listini intrecciati, oppure i sandali bassi in total black o impreziositi dalle fascette con fantasia arcobaleno. Quelli sportivi, invece, sono il top della comodità e della semplicità, e quest’anno tutte le influencer ne calzano almeno un paio ai piedi: chiedere a Instagram, per la conferma.
Perfette per ogni stile, dal jeans alla gonna, queste calzature evergreen spiccano soprattutto per via delle mille versioni presenti, come testimoniato dai tanti tronchetti esposti sulle vetrine digitali degli e-shop di moda. Alcuni esempi di gran pregio? Ad esempio i tronchetti vintage total white, ma anche i noti modelli alla texana, e quelli impreziositi dagli inserti floreali. Non solo, perché la lista di esempi è davvero vasta, e include alcuni evergreen come gli anfibi, un po’ biker e un po’ punk. Per non parlare degli stivaletti alla caviglia realizzati con fantasia e tessuto tartan, davvero eleganti e preziosi.
E a proposito di eleganza e di comodità, non potremmo non includere nel nostro elenco di scarpe anche i mocassini: un must per tutte le mamme, a prova di passeggiata col bimbo, con o senza passeggino. Da oggi queste calzature non entrano solo nelle nostre case, ma anche nel mondo della moda: i mocassini, difatti, spopolano pure nelle foto delle influencer più di grido. Dalle gonne ai jeans, passando per i bermuda, questi modelli stanno bene con tutto e a tutte.
Si chiude con un altro grande classico della comodità: anzi, il classico per eccellenza. Si parla ovviamente delle sneakers, a torto viste come scarpe prettamente sportive e dunque non adatte agli outfit eleganti. Al contrario, queste calzature oggi figurano pure nelle collezioni dei marchi più prestigiosi, diventando le regine non solo della strada, ma anche delle passerelle. Si parte dai modelli prettamente sporty, fino ad arrivare alle sneakers multi-color e a quelle votate al Millennial Pink. Infine, largo alle sneakers del futuro, come le ACBC.
Oggi una mamma ha tante opzioni per vestire i propri piedi, senza rinunciare alla comodità ma senza fare neanche a meno dell’eleganza. Una doppia regola essenziale, quando si esce con il proprio bambino.
Se diciamo “i terribili due” un motivo c’è: i due anni sono l’età in cui un bambino ha imparato ormai a camminare, correre e parlare, e sembra essere inarrestabile. Anche perché sta scoprendo il mondo, e per farlo cerca allo stesso tempo indipendenza, rassicurazione, contatto e sfide nei confronti dei genitori.
Insomma, a due anni i bambini non stanno mai fermi o zitti. Ma è un’età anche bellissima, durante la quale i nostri figli imparano moltissime cose! Come ad andare in bicicletta, con cicli fatti apposta per loro.
In generale, noi siamo sostenitrici accanite delle bici senza pedali, o balance bike (qui trovate tutti i nostri articoli), ma non sono l’unica alternativa.
Se state quindi pensando di acquistare una bicicletta per bambini due anni, ecco la nostra selezione delle migliori alternative.
In generale, decidere di insegnare ai nostri figli ad andare in bicicletta è una scelta bellissima, ammirevole e importante: la bici è infatti un mezzo completo, che permette loro di allenare i muscoli e la coordinazione, di muoversi liberamente all’aria aperta, ed è il mezzo ecosostenibile e salutare per eccellenza.
Ce ne sono di tutti i tipi, classiche, con rotelle o senza pedali, e ne troviamo per tutte le tasche, senza per questo rinunciare alla qualità.
La scelta deve ricadere in ogni caso su una bicicletta adatta all’altezza del bambino: rispettare la statura è quindi la prima regola. Tuttavia, non è un problema sceglierla un attimino più grande (basta che non sia TROPPO grande, causando instabilità e difficoltà): in questo modo, il bambino crescerà e potrà continuare ad utilizzarla per un po’ più di tempo (sappiamo quanto i bambini crescano a vista d’occhio!). Per capire se è adatta, basta controllare che il bimbo arrivi bene e comodamente ai pedali (o a terra, nel caso delle balance bike). Se la bicicletta che abbiamo scelto ha le rotelle, l’equilibrio non sarà un problema, perché saranno proprio le rotelle a garantire stabilità e il bimbo dovrà solo arrivare ai pedali.
Un altro consiglio in questo senso è scegliere biciclette o balance bike che siano regolabili (ovvero che il manubrio e il sellino siano regolabili); in questo modo assicureremo al bambino stabilità e comodità più a lungo.
Come dicevamo, la scelta migliore è comunque la balance bike, o bicicletta senza pedali. È adatta a tutti i bambini di due anni (poiché sono pensate per i bimbi dai 18 mesi ai 3 anni circa) e permette di imparare ad andare in bicicletta senza rotelle, perché i bambini imparano fin da subito l’equilibrio e la spinta.
Qui trovate i nostri consigli su dove acquistarle.
Un’altra soluzione è il triciclo, il classico gioco-mezzo per bambini che rappresenta una sorta di pre-bicicletta. In questo caso, non c’è bisogno di rotelle, perché le tre ruote permettono al triciclo di stare in piedi da solo. Il bambino non dovrà cercare l’equilibrio, ma semplicemente pedalare (in una posizione anche molto comoda). Ecco qui un articolo sui tricicli, su ciò che c’è da sapere e su quale scegliere in base all’età del bambino.
Infine, la classica bicicletta: all’inizio, nella maggior parte dei casi è bene optare per biciclette per bambini con rotelle. Questo perché se i bambini non hanno mai utilizzato una balance bike non conoscono l’equilibrio che richiede l’andare in bicicletta. Grazie alle rotelle impareranno prima il concetto della pedalata e del curvare, e solo in un secondo momento l’equilibrio e la spinta.
Come dicevamo prima, per scegliere una bicicletta con le rotelle è bene tenere presenti l’altezza del bambino (prendendo una bicicletta adatta alla sua statura) e la presenza di sellino e manubrio regolabili.
Una prima bicicletta per bambini e bambine di due anni potrebbe essere questa di Dino Bikes, con rotelle staccabili, freno anteriore, sellino e manubrio regolabili, cestello anteriore e posteriore e cuscinetti in nylon.
Per i bambini che amano i supereroi, molto bella questa di Spiderman, anche in questo caso regolabile per l’altezza del bambino, con gomme gonfiabili, ruote in acciaio e freni molto stabili.
Prima di salire in sella, in ogni caso, è sempre, sempre consigliato l’uso di caschetto e protezioni a gomiti e ginocchia! E via al divertimento.