La ricetta della pasta alla norma è un classico della cucina italiana: dalla Sicilia si è ormai diffusa in tutta la penisola ed è oggettivamente tra le pastasciutte più goduriose. Ma (c'è un ma!): la ricetta originale prevede le melanzane fritte. Ecco perché molte persone rinunciano alla pasta alla norma.

Questa ricetta, tuttavia, è un po' rivisitata: mantiene il gusto originale con un po' più di leggerezza. E - speriamo non ce ne vogliano le persone siciliane! - è davvero deliziosa. E facilissima da preparare: ci si impiega al massimo una quindicina di minuti.

Ecco quindi gli ingredienti per la pasta alla norma non fritta, con le melanzane che si sposano ai pomodorini freschi e alla classica ricotta salata.

La pasta alla norma rivisitata (leggera e non fritta!): come preparare velocemente una pasta alla norma senza friggere le melanzane

 

Dolori mestruali: le cause e i rimedi

Giovedì, 14 Luglio 2022 11:49

Scientificamente si chiama dismenorrea: i dolori mestruali sono comuni a moltissime persone e non sono da sottovalutare. Perché influenzano negativamente la quotidianità e rendono difficili le giornate. Addirittura, tempo fa il British Medical Journal ha stimato che i dolori mestruali e il ciclo farebbero perdere in media nove giorni all'anno, tra scuola e lavoro.

Ma quali sono le cause dei dolori mestruali? A cosa è dovuto il fastidio e da dove arriva il dolore che colpisce il basso ventre? Ecco tutte le risposte.

Mal di pancia da ciclo: a cosa è dovuto?

Parlando di dolori mestruali fisiologici, e quindi definibili "normali", la causa è da ricercare nelle contrazioni dell'utero. Esatto, contrazioni, proprio come quando si parla di parto. Le pareti dell'utero, infatti, quando arrivano le mestruazioni iniziano a contrarsi con forza per favorire l'espulsione dell'endometrio, il tessuto che riveste la cavità uterina.

Questo processo può avvenire impercettibilmente, oppure essere doloroso: le contrazioni dell'utero, infatti, comprimono i vasi sanguigni arrestando per un attimo l'afflusso di sangue e ossigeno alla cavità uterina, che a sua volta rilascia alcune sostanze chimiche che favoriscoono le contrazioni e che sono responsabili del dolore (le prostaglandine).

I dolori, quindi, compaiono prevalentemente nella prima fase delle mestruazioni, arrivando al picco solitamente a poche ore (massimo 24) dalla comparsa del flusso. E riguardano soprattutto le persone in adolescenza; con il tempo e con i cicli, infatti, i fastidi tendono a diminuire, fino quasi a cessare.

Parlando, invece, di situazioni pregresse, anche queste possono contribuire ai dolori, causandoli o amplificandoli: l'endometriosi, ad esempio, acuisce moltissimo la sensazione di dolore, così come altre malattie infiammatorie pelviche.

Gli altri dolori

Ci sono però altri fastidi catalogabili come "dolori mestruali", perché le mestruazioni non colpiscono solo l'utero, ma coinvolgono tutto il corpo. La sindrome premestruale e i dolori mestruali possono quindi essere: il mal di schiena, gli sbalzi d'umore, la stanchezza, la dissenteria, la lombalgia o il dolore al seno, ma anche i capogiri, gli svenimenti e la nausea. Tutto questo a causa - tra le altre cose - degli ormoni in circolo.

Come alleviare i dolori

Se i dolori sono insopportabili, innanzitutto, è bene rivolgersi al proprio medico o alla propria medica curante, che saprà anche indicare se si tratta di dolori fisiologici o di fastidi secondari dovuti a situazioni laterali. 

Esistono, tuttavia, rimedi naturali per alleviare le sensazioni di dolore: in questo articolo trovate i principali. E anche lo yoga può essere una soluzione.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Questo piatto non ha praticamente stagione, anche perché le melanzane si trovano da maggio (primavera) fino a ottobre (autunno), passando per i mesi estivi. E anche il sapore fa sì che sia un piatto talvolta fresco ed estivo, e all'occasione caldo e confortevole. Non ci credete? Guardate con i vostri occhi e gustate con il vostro palato.

Perché le melanzane in agrodolce, ricetta che prende spunto dalla tradizione orientale sfruttando un ingrediente tipicamente italiano, sono davvero deliziose e possono essere abbinate a del semplice riso integrale o basmati bianco, oppure utilizzate come contorno per piatti più elaborati.

Ecco dunque la semplice ricetta delle melanzane in agrodolce, veloci e gustosissime.

Melanzane in agrodolce: la ricetta facile e veloce

 

Ti è mai capitato di dover rinunciare ad una bella serata per colpa dei dolori causati dal ciclo mestruale? Magari ti sei anche trovata spesso costretta a casa sotto le coperte, con la classica borsa dell’acqua calda sul basso addome?

Beh, sappi che sei in buona compagnia. Numerosi studi statistici mostrano come l’80% delle donne soffra di dismenorrea e di queste il 10-15% presenti i dolori in maniera grave. Crampi addominali, mal di schiena, mal di testa e nausea sono i sintomi più comuni in grado di rendere un incubo i primi giorni del ciclo.

E se ci fosse una soluzione? A volte ci sono dei momenti in cui non ci si può far bloccare ed è necessario affidarsi ad un alleato contro i dolori. Un farmaco analgesico contro i dolori del ciclo mestruale come Buscofen può essere il tuo salvavita nelle situazioni più difficili!

Come funziona Buscofen?

Buscofen è un analgesico contro i dolori mestruali a base di ibuprofene 200 mg che combatte i dolori più comuni del ciclo. In più, Buscofen può essere acquistato online sui siti delle migliori farmacie online italiane come helpfarma. it. Oltre alla cefalea e al mal di schiena, Buscofen agisce con il suo principio attivo in soluzione liquida contro:

  • Nausea;
  • Mal di reni;
  • Stanchezza generalizzata;
  • Tensione del seno;
  • Mal di testa.

Grazie alla sua azione rapida calma in fretta i dolori mestruali e ti permette di proseguire la giornata dimenticandoti del ciclo! La struttura in capsule molli di Buscofen, infatti, favorisce l’assorbimento istantaneo da parte dell’organismo e ti dà sollievo immediato.

Buscofen agisce riducendo la quantità di prostaglandine nell’organismo, con vero e proprio effetto analgesico e antidolorifico. La produzione delle prostaglandine è regolata dall’utero e in campo scientifico sono indicate come le responsabili dei dolori.

Rimedi naturali per alleviare i dolori mestruali

Purtroppo, i forti dolori mestruali – l’insieme è definito come dismenorrea – oltre ad essere estremamente dolorosi, sono anche una condizione piuttosto diffusa. Questi dolori, sia fisici che mentali come alterazioni del tono dell’umore e un malessere generale possono davvero influire negativamente sull’andamento delle giornate e delle relazioni sociali.

Per tentare di alleviare questi dolori, oltre a prodotti specifici come Buscofen, può essere utile adottare alcune contromisure “naturali”. In questo caso, infatti, possono aiutarci alcune accortezze sia alimentari che relative allo stile di vita. Per esempio:

  • Praticare attività sportiva leggera: lo sport, nonostante sia necessario combattere un po’ di pigrizia, è un ottimo rimedio per alleviare i dolori della dismenorrea. Le endorfine rilasciate, infatti, possono aiutarci a sentire un dolore meno intenso;
  • Usare una borsa d’acqua calda: è forse il rimedio più conosciuto... e a ben vedere! Il calore rilassa e distende i muscoli, aiutandoci a sentire meno dolore;
  • Preparare una bella tisana: eh si! Malva e finocchio sono due ingredienti molto apprezzati per le loro qualità rilassanti e depurative. Ti svelo un segreto… prova anche la tisana all’echinacea!
  • Usare un po’ di fantasia in cucina: qualche esperimento in cucina potrebbe aiutare, sopratutto iniziando ad usare le spezie! Zenzero, cannella e peperoncino possono aiutarti grazie alle loro incredibili proprietà antinfiammatorie e antiossidanti;
  • Assumere degli integratori: sapevi che la carenza di vitamine e sali minerali può amplificare i dolori del ciclo? Provare per credere!

Un consiglio extra: tenta di eliminare dalla dieta per qualche giorno caffè, sale e cioccolato, capaci di irritare l’organismo e accentuare il dolore. Se però tutti questi rimedi non dovessero aiutarti diviene ancora più importante affidarsi a medicinali adatti come Buscofen.

Alcuni falsi miti sul ciclo mestruale

Purtroppo vi sono numerosi luoghi comuni errati sul ciclo mestruale, uniti a veri e propri sfondoni e falsi miti. L’informazione sul tema è infatti piuttosto limitata per quanto riguarda gli uomini e anche alcune donne finiscono per cadere su questi orrori scientifici.

Fra le tante teorie inverosimili, infatti, ve ne sono alcune come:

  • Durante il ciclo si ha più difficoltà a cucinare: il detto recita che durante il ciclo i dolci non lievitino e la maionese impazzisca divenendo inservibile… c’è davvero bisogno di sfatare questo mito…?
  • Se si toccano dei fiori durante il ciclo questi appassiscono: è proprio il colmo, una credenza completamente priva di fondamento scientifico!
  • Fare la doccia può interrompere il ciclo mestruale: né fare la doccia né lavare i capelli può influire sul regolare svolgimento del ciclo mestruale.

Insomma, fra luoghi comuni e credenze, il ciclo mestruale è ancora un argomento tutto da esplorare per molti uomini… e anche per molte donne!

Ancora oggi, le madri che decidono di vivere lontano dai propri figli - per necessità o per scelta - vengono dipinte come madri snaturate, cattive e insensibili. Quando invece se a vivere lontano è il padre, la situazione viene vista come (pressoché) normale.

La parità a cui la nostra società aspira, però, passa anche da qua, e non solo dalle conquiste sul lavoro, sull'equità domestica e sulla libertà personale. E non si parla di normalizzare, ma semplicemente di togliere il senso di vergogna e di dare un freno al giudizio che automaticamente si attiva quando una mamma prende la decisione di allontanarsi da casa, temporaneamente o per periodi più definitivi.

Perché alcune mamme si allontanano

Non stiamo parlando, chiaramente, di abbandono: quello è un altro discorso. Parliamo di quelle madri che per svariate ragioni decidono di vivere separatamente rispetto ai propri figli. Potrebbe capitare in seguito a una separazione, oppure a causa della carriera lavorativa. E potrebbe trattarsi di una scelta sofferta, oppure di una decisione consapevole e non traumatica come si aspetta la società. Ancora: alcune mamme (come capita ad alcuni papà) non sopportano il peso della genitorialità. Altre, invece, vorrebbero portare questo peso, ma non viene loro concesso.

In ogni caso - che sia una mamma che vive in un'altra città per lavoro oppure di una madre che non ha l'affidamento esclusivo dei propri figli - la situazione viene guardata con uno sguardo di disapprovazione, anche inconsciamente e anche involontariamente. Senza mettersi nei panni di chi compie questa scelta, ma attivando l'unica lente che secoli di patriarcato ci hanno messo a disposizione.

Questione di cultura

Che poi, se ci si pensa, è anche questione di cultura e di punto di vista. Pensiamo solo all'altissimo numero di donne dell'Est Europa che vivono in Italia o in altri Paesi: qui svolgono lavori (spesso, ma non solo) di assistenza, vivendo lontane dai propri partner e lontane dai propri figli. Anche in questo caso è una scelta legata alle economie domestiche e familiari. E anche se si tratta di una scelta più "obbligata" dalla situazione (per perseguire stipendi più alti che possano coprire il fabbisogno della propria famiglia), nessuno si sognerebbe di recriminare loro questa decisione (giustamente).

In questo caso, lo sguardo è più di stima e di (errata) pietà, di empatia e di comprensione.

Perché, allora, se le mamme italiane (ed europee, e statunitensi) scelgono di allontanarsi per un periodo o di lasciare i figli prevalentemente con i compagni uomini vengono viste ancora come degeneri e irresponsabili?

I padri single sono sempre di più

La questione tuttavia è importante e va affrontata, e non solo perché è giusto che questo stigma venga rimosso, ma anche perché sono i tempi che lo richiedono: i padri single sono sempre di più, e questo significa che aumentano al contempo le madri che vivono lontano dai propri figli e che non hanno il classico affidamento esclusivo.

Anche perché lo sguardo sbagliato è bidirezionale e lede non solo le madri, ma anche i padri, come se non fossero abbastanza e come se il loro ruolo fosse solo secondario.

Cambiare la narrazione e modificare il giudizio, quindi, non solo andrà a beneficio della parità reale tra uomini e donne, ma sarà raggiungibile solo seguendo il percorso di parità, in un legame indissolubile.

Con il Covid sono sempre di più le persone che hanno scoperto i benefici e la libertà del lavoro da remoto. Prima, infatti, erano poche le aziende che concedevano lo "smart working" (anche se parlare di "smart" è improprio); ora, invece, moltissimi lavoratori e lavoratrici dipendenti chiedono giustamente più flessibilità (quando possibile).

A questo sommiamo le grandi dimissioni. Sempre in seguito ai lockdown e alle costrizioni, tantissime persone hanno deciso di cambiare lavoro, saltando da un datore di lavoro ad un altro oppure, addirittura, mettendosi in proprio.

Perché tutta questa premessa un po' burocratica e didascalica? Perché in questo scenario anche moltissime famiglie hanno deciso di stravolgere le proprie abitudini. E se prima i nomadi digitali erano per lo più coppie o single, ora anche le mamme e i papà con bimbi e bimbe al seguito hanno scelto una vita più flessibile e meno statica.

Chi sono i nomadi digitali?

Per capire cosa sono le famigie nomadi digitali è importante inquadrare chi siano i nomadi digitali più in generale: i nomadi digitali sono quelle persone che, avendone la possibilità, decidono di lavorare da remoto o in proprio senza stabilire una dimora fissa e statica, ma spostandosi per il mondo a seconda del periodo.

Non si tratta - come molti credono - solo delle persone o delle coppie che vivono viaggiando in furgoni o in camper, ma di tutti coloro che trascorrono periodi più o meno lunghi in certe zone, spostandosi poi dopo qualche mese. In altri casi, si decide di trascorrere l'estate in un luogo e l'inverno in un altro. Insomma: non ci sono regole, ma solo decisioni spontanee e spesso istantanee.

Tutto questo è possibile grazie al lavoro da remoto e dalla connessione diffusa, e a poterne beneficiare sono moltissime professioni: i programmatori, i giornalisti, gli scrittori, i blogger, gli assistenti digitali, i copywriter, i web designer, i consulenti, i professionisti sanitari che offrono consulenze a distanza... Più difficile, invece, per tutte quelle professioni che richiedono stanzialità e strumentazioni fisse.

I nomadi digitali con famiglie

Le famiglie nomadi digitali, quindi, sono quelle famiglie che esattamente come i nomadi digitali hanno deciso di propendere per il nomadismo piuttosto che per la stanzialità, portando con sé la propria casa e i propri figli in giro per il mondo, scegliendo via via una nuova meta e una nuova città in cui vivere. 

Non c'è una regola precisa: alcune famiglie scelgono i centri urbani e le capitali, altre le zone naturali più suggestive, altre ancora zone del mondo particolarmente attrattive dal punto di vista dei servizi per la famiglia. Ciò che le caratterizza e le accomuna è semplicemente il fatto di non avere una base definitiva e stabile, ma di spostarsi a seconda delle esigenze e dei desideri di tutti.

I benefici

Anche se i bambini hanno bisogno di routine e abitudini precise, ciò non significa che la van-life di famiglia sia sconsigliata. Le abitudini possono comunque formarsi anche spostandosi: l'importante è stabilire una routine replicabile ovunque, mantenendo comunque dei punti fissi e consuetudini precise, che facciano comunque sentire la stabilità e la confortevolezza ai bimbi e alle bimbe. Potrebbe essere, semplicemente, l'orario della nanna, oppure la routine della buonanotte, il momento dei compiti o la mezz'ora di libri o tablet insieme.

Detto questo, il nomadismo digitale in famiglia ha notevoli benefici: permette ai bambini di uscire dalla propria comfort zone, di sviluppare indipendenza, di conoscere realtà diverse dalla propria (con empatia e senso critico connessi), di vivere molto tempo outdoor, di imparare direttamente dalla natura...

La scuola

Molte famiglie nomadi digitali decidono di viaggiare a seconda del periodo, sfruttando le vacanze scolastiche durante l'anno. L'abitazione stabile, in questo caso, resta un puinto d'appoggio importante da settembre a dicembre e da gennaio a maggio (per le famiglie italiane), ma nel resto dei periodi è possibile viaggiare senza limitare la durata del viaggio.

Nel caso delle famiglie nomadi digitali meno stanziali, invece, molte mamme e molti papà optano per l'homeschooling, ovvero la scolarizzazione domestica, seguendo i programmi scolastici istituzionali del proprio Paese d'origine e sfruttando strumenti e servizi adatti allo scopo

3 ricette di pasta con la feta

Venerdì, 08 Luglio 2022 11:59

La feta è un formaggio leggero (quantomeno, più leggero del formaggio prodotto con latte vaccino) ma davvero saporito, che ormai ha valicato i confini della Grecia per arrivare anche da noi, diventando un ingrediente ideale per moltissime preparazioni, anche vegetariane (e vegane, scegliendo la feta vegana, fatta con ingredienti di origine vegetale e dal sapore molto simile a quello della feta originale).

In questo articolo ti proponiamo tre ricette per utilizzare la feta in semplicissimi piatti di pasta, per sposare la tradizione greca con quella italiana.

Ecco dunque 3 ricette di pasta con la feta: gustala in estate o in inverno, per piatti saporiti, nutrienti e davvero golosi.

Pasta pomodorini, basilico e feta

Una semplice pasta ai pomodorini, a cui aggiungere basilico e feta per un gusto estremamente mediterraneo. Per farla, basta fare un soffritto con olio e uno spicchio d'aglio, buttare una manciata di pomodorini e, una volta ammorbiditi, schiacciarli bene con un cucchiaio di legno per fare uscire il sughetto. Una volta cotta la pasta integrale, scoliamola e versiamola in padella con i pomodorini, aggiungiamo qualche foglia di basilico, sbricioliamo un po' di feta e serviamo con qualche cubetto di feta in superficie, aggiungendo - se ci va - del timo fresco e un filo d'olio evo.

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Pasta feta e limone

La ricetta è super semplice ed è una rivisitazione della pasta aglio e olio, ma con l'aggiunta di formaggio e limone per dare un tocco esotico è fresco. Si prepara in cinque minuti e la ricetta è questa.

Pasta fredda alla greca

Olive, feta e rucola: sono questi gli ingredienti principali di una pasta fredda alla greca che si prepara in pochi minuti e che è perfetta per i pranzi estivi o per le schiscette da portare al lavoro. La ricetta la trovate qui e il risultato è questo:

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L'estate al mare, un must di tantissime famiglie. E un momento di gioia per bambini e bambine. Non è un cliché, ma una tendenza: i piccoli amano tantissimo il mare, la spiaggia, il sole e l'acqua. E così molte mamme e molti papà. Che, tuttavia, spesso hanno un po' paura del nuoto.

Giocare in acqua è però benefico (se fatto in sicurezza): aiuta la coordinazione, stimola la propriocezione, permette di fare incetta di vitamina D (anche se protetti sempre con la crema solare!)... Lasciando da parte le paure, quindi, possiamo lanciarci in acqua con i bimbi e le bimbe. Facendo però attenzione e stando attenti ai pericoli.

Rendere tutto sicuro è semplice: ecco quindi alcune regole di sicurezza per nuotare e giocare in spiaggia e al mare.

Mantenersi idratati

Anche se siamo in acqua, questo non significa essere idratati a prescindere. Anzi: il fresco dell'acqua potrebbe non fare percepire il caldo e il sudore. Ma in estate è necessario stare il più possibile idratati, bevendo molta acqua o mangiando molta frutta fresca di stagione. Cerchiamo, quindi, di assicurarci che anche i bambini entrino in acqua sempre ben idratati, in modo da evitare disidratazione e fiacchezza mentre si è in mare.

Entrare con calma

Soprattutto quando il sole scotta e quando le temperature sono cocenti, una regola essenziale è entrare in acqua gradualmente, facendo sì che il corpo si acclimati per evitare sbalzi di temperatura pericolosi.

Evitare pasti abbondanti

Un tempo si credeva che ci fosse bisogno di lasciare passare tre ore dopo i pasti, prima di fare il bagno. Ormai si è capito che è falso: non c'è nessun problema a entrare in acqua prima delle fantomatiche tre ore. Questo tuttavia non significa che sia consigliato abbuffarsi e poi tuffarsi. Essere troppo sazi e mangiare cibi troppo pesanti può rendere il bagno pericoloso, perché affatica e compromette le condizioni del proprio fisico.

Stare a riva

Anche se i bimbi sono nuotatori esperti, al mare e in natura è sempre bene restare più verso riva, in modo da essere sempre in grado di alzarsi.

Scegliere zone controllate

Non sempre nelle spiagge (soprattutto libere) c'è il bagnino. Con i bambini, tuttavia, è consigilato scegliere sempre impianti balneari controllati.

Se il bagnino non c'è, mamme e papà dovrebbero sempre controllare i bimbi mentre sono in acqua, a vista. E no, non basta affidare i bimbi ai fratelli più grandi, anche se questi conoscono molto bene le regole.

Seguire le bandiere

Le bandiere non sono un consiglio leggero: se dicono "non si entra in mare", è necessario seguire l'indicazione. Il bagno, infatti, in questo caso diventa davvero pericoloso.

Acquistare strumenti certificati

Salvagenti, materassini, braccioli: non lesinare, ma scegli strumenti certificati e sicuri. E assicurati di gonfiarli e utilizzarli nella maniera corretta, per non far sì che diventino un pericolo a loro volta!

Datteri, tutte le proprietà e i benefici

Mercoledì, 06 Luglio 2022 12:03

In Medioriente c'è un detto: se mangi i datteri in numero dispari, non avrai nessun problema di digestione o di glicemia. Di certo è una credenza popolare senza fondamento, da non prendere sul serio, ma questo non significa che i datteri non siano benefici! Al contrario: questi frutti tipicamente mediorientali sono ricchissimi di vitamine, sali minerali e hanno numerosi benefici per il corpo umano.

Ecco quindi tutto ciò che devi sapere sui datteri, sulle numerosissime varietà e sul loro ruolo per il benessere dell'organismo.

I datteri

Si dice che chi pianta un albero di datteri non ne raccoglierà i frutti. Non è proprio così, dal momento che alcune varietà di palma iniziano a produrre frutti già dopo tre anni, ma un fondo di verità c'è, e riguarda la longevità di questi alberi, che vivono anche fino a tre secoli.

Ma cosa sono i datteri, quindi? Il dattero, che si consuma essiccato, è il frutto della palma delle Arecaceae Phoenix Dactylifera, una palma enorme e longilinea che cresce in Asia occidentale e in Nord Africa, oltre che in alcune aree del Mediterraneo e in Arabia.

Ogni dattero è molto succoso e presenta un seme piuttosto legnoso. Può avere tuttavia due consistenze diverse (a polpa dura o molle) e le varietà esistenti sono centinaia.

Le proprietà dei datteri

Venendo essiccati, la concentrazione dello zucchero naturale contenuto dei datteri è piuttosto alta. Si tratta, quindi, di frutti molto energici, ideali per chi segue un regime alimentare ipercalorico e energetico, o per chi ha bisogno di forze a causa di fatica o stress fisico.

Le calorie? Circa 250 ogni 100 grammi. E ogni dattero è composto prevalentemente da zuccheri (carboidrati), acqua, proteine e pochi grassi.

Vitamine e sali minerali dei datteri

I datteri contengono una elevata quantità di magnesio, grazie al fatto che la palma da dattero cresce spesso su terreni ricchi di questo sale minerale, assorbendolo. Sono tuttavia ricchi anche in ferro, potassio, zinco, rame, calcio, manganese e fosforo

Per quanto riguarda le vitamine, nei datteri troviamo soprattutto quelle del gruppo B, come B1, B2 e B6.

Chi ha la passione per la lettura, o chi ha figli che amano leggere, non può fare finta di nulla: si tratta della passione più bella e sana del mondo, ma non è di certo economica. Soprattutto con i rincari e soprattutto negli ultimi anni: capita che i bestseller appena usciti costino addirittura 25 euro, e ormai è la normalità.

Per quanto il mercato della letteratura sia da sostenere sempre, evitando di scaricare illegalmente i contenuti (ricordiamoci che, per quanto costosi siano i libri, è sacrosanto che gli autori e autrici, oltre che tutti i lavoratori e lavoratrici della filiera, vengano pagati per il proprio lavoro!), è innegabile che per molte persone risulti difficile acquistare libri e volumi senza pensarci due volte.

Ma, come dicevano sempre i nostri genitori, è bene risparmiare su tutto, tranne che sui libri, ché investire sulla cultura e sull'apprendimento, oltre che sul piacere di leggere, ripaga sempre! Ma come fare quindi per continuare a leggere e ad abbuffarsi di libri senza dover per forza tirare la cinghia e senza preoccuparsi del portafoglio?

Fortunatamente ci sono alcune strategie che possiamo utilizzare, e che ci permettono di leggere senza fondo risparmiando e, allo stesso tempo, facendo del bene al pianeta. Ecco come!

La biblioteca

La biblioteca cittadina o comunale è di certo la soluzione più immediata e a costo zero: basta iscriversi con i propri dati e prendere in prestito i libri che si preferiscono. A volte, poi, le biblioteche svuotano i propri magazzini e selezionano i libri rovinati che non manderanno più in prestito, organizzando giornate in cui si possono recuperare i libri gratuitamente. Approfittiamone!

I mercatini

Spesso i mercatini e i negozi di second hand hanno sezioni dedicate ai libri. Si trovano sempre un sacco di titoli, non solo libri di nicchia come si crederebbe: spesso ci sono moltissimi best seller, magari in edizioni precedenti. E i prezzi sono stracciatissimi!

Le app di rivendita

Vinted, Depop, marketplace di Facebook... La gente ormai sa che può fare un po' di decluttering in casa vendendo non solo i vestiti, ma anche i libri: cerca i titoli che ami e acquistali a prezzi interessantissimi.

I siti di scambio libri

Conosci AccioBooks? Si tratta di un sito italiano sul quale puoi caricare i libri che non vuoi più e scambiarli con altri utenti che mettono a loro volta in scambio i titoli che non vogliono pIù in libreria. Davvero interessante e facile! Il costo? Nessuno, solo quello del piego di libri per spedire (via posta) i libri al destinatario (poco piÙ di 2 euro).

Le casette di booksharing

L'economia circolare trova un esempio perfetto negli scaffali e nelle casette di booksharing che si trovano in giro per le città o in alcuni locali indipendenti. Il principio è quello dello swapping, o scambio: porti due libri, ne porti via due, scegliendo tra quelli già presenti. Un ottimo modo per liberare la libreria e scoprire nuovi libri.

Sara

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Cecilia

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