Chi non segue una dieta vegana, probabilmente mangia formaggi più volte a settimana. E moltissime persone ne sono proprio ghiotte. Che fare, allora, quando si è in gravidanza? Domandarsi se ci siano formaggi consumabili durante i nove mesi di attesa e se esistano formaggi sconsigliati durante la gestazione è giusto: non tutti, infatti, sono adatti a chi è in dolce attesa.
In questo articolo, quindi, troverai una lista chiara e pratica per sapere al volo quali formaggi è possibile mangiare in gravidanza e quali è meglio lasciare al dopo parto. Durante la gestazione, infatti, ci sono numerosi cibi che si devono evitare. Anche per quanto riguarda la categoria dei formaggi.
Innanzitutto, chi non segue una dieta vegana può continuare tranquillamente a consumare formaggio (tra quelli consentiti!), senza esagerare. Come fanno sapere anche da Un Pediatra Per Amico, il formaggio rientra tra gli alimenti che consentono di ottenere il giusto apporto di proteine.
Accanto ai legumi (che sono sempre da preferire a tutte le altre fonti proteiche), al pesce (un paio di volte a settimana al massimo) e alla carne (solo occasionalmente), c'è infatti il formaggio, che può essere mangiato una o due volte a settimana.
Sono diverse le tipologie di formaggio che si possono consumare durante la gestazione, e tra queste troviamo il parmigiano e il grana padano, il provolone dolce, il pecorino e il caprino stagionati, l'asiago e la mozzarella.
Anche crescenza, fiocchi di latte, gruviera, emmental e alpigiana sono tranquillamente consumabili.
Bisogna però fare sempre molta attenzione alla conservazione: se i formaggi presentano muffa, se la confezione non è integra, se non sono a base di latte pastorizzato e se la confezione è gonfia non vanno assolutamente mangiati.
La feta, per esempio, può essere consumata, ma solo se a base di latte pastorizzato.
Prima di addentrarci nell'elenco dei formaggi che non si possono mangiare in gravidanza, è bene capire il motivo di questa restrizione: alcuni formaggi particolarmente umidi, essenzialmente, potrebbero potenzialmente essere contaminati dal batterio che causa la Listeriosi, un'infezione potenzialmente dannosa non solo per chi porta in grembo il feto (che potrebbe anche contrarre l'infezione in maniera asintomatica), ma soprattutto per quest'ultimo.
Quali sono i formaggi pericolosi per la Listeriosi? I formaggi molli con crosta bianca, quelli erborinati e quelli che derivano dal latte crudo.
In generale, quindi, è meglio dire di no a gorgonzola, roquefort, taleggio, brie e tutte le altre varietà simili.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Oltre ai disagi più evidenti e alle tragedie più palesi, la pandemia da Covid19 che da quasi tre anni ha sconvolto il mondo ha portato con sé diverse conseguenze più sottili, nascoste, ma altrettanto negative. Perché più subdole.
A farne le spese sono soprattutto - nel post pandemia - i bambini più piccoli. E in particolare quelli nati proprio nel periodo peggiore dell'epidemia mondiale.
Un nuovo studio recentemente pubblicato nella rivista Disease in Childhood mette in luce e conferma quella che fino a poco tempo fa era solo un'ipotesi: i bambini nati nel 2020 si stanno dimostrando più lenti per quanto riguarda l'apprendimento delle skill di comunicazione.
L'ipotesi da cui sono partiti i ricercatori era un pensiero che moltissime persone si sono fatte negli ultimi anni. Osservando la chiusura forzata e le nuove regole di distanziamento - che si stanno allentando solo ora - veniva naturale chiedersi come queste avrebbero influenzato la crescita e l'apprendimento dei bambini più piccoli. I loro primi anni di vita, infatti, si sono rivelati massicciamente diversi rispetto a quelli dei bambini più grandi, abituati fin da subito a una diversa socialità.
Una socialità limitata, insomma, poteva avere conseguenze negative sulle competenze di comunicazione (e quindi il linguaggio, per esempio), sui pandemic kids?
Lo studio a cui ci riferiamo si intitola Social communication skill attainment in babies born during the COVID-19 pandemic: a birth cohort study, ovvero Lo sviluppo delle competenze sociali comunicative nei bambini durante la pandemia da Covid19. A condurlo è stato un gruppo di studiosi e studiose coordinati dalla dottoressa Susan Byrne del dipartimento Paediatrics and Child Health dell'University of Medicine and Health Sciences, Royal College of Surgeons di Dublino.
Ciò che hanno osservato è un cambiamento rispetto al passato. Se infatti prima dei lockdown i bambini tendenzialmente puntavano il dito verso gli oggetti intorno ai 9 mesi e parlavano a partire da circa 1 anno d'età, ora questi tempi si sono dilatati. Secondo i dati da loro raccolti, i bimbi e le bimbe nati tra marzo e maggio 2020 a un anno d'età hanno dimostrato peggiori doti comunicative rispetto ai bambini nati tra il 2008 e il 2011.
Le capacità osservate erano una decina, ma per capire la situazione possiamo prendere in considerazione le skill di linguaggio. Se l'89% dei bambini pre-pandemia a un anno era in grado di dire le parole "ciotola" e "tazza" ("bowl" e "cup"), la percentuale nei pandemic kids si abbassa al 77%.
Anche la capacità di indicare gli oggetti caduti con il dito e quella di salutare con la manina hanno risentito degli isolamenti, abbassandosi nel primo caso dal 93% all'84%, e nel secondo caso dal 94% all'88%.
Questi risultati sono importanti e starà agli esperti e alle esperte formulare le conclusioni. Ma quella più palese - ovvero l'importanza della socialità per la crescita e l'apprendimento dei bambini - fa già molto riflettere, facendoci rendere conto di quanto gli stimoli, le relazioni e lo scambio con altri bebè e persone più grandi siano essenziali per la vita.
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Avevi in programma una gita allo zoo, una partita di calcetto da spettatore o una passeggiata in bici al parco con il tuo bambino, ma ha cominciato a piovere? Non scoraggiarti, i modi per tenere il tuo bambino impegnato a casa sono molti. Trasforma l’imprevisto in un’occasione, sperimenta con il bambino nuove attività che possano divertirlo o insegnargli qualcosa di nuovo. Non è detto che un pomeriggio in casa debba essere noioso o, peggio ancora, divenire una perdita di tempo. L’unica cosa di cui hai bisogno è un po’ di immaginazione, ci penseranno i nostri consigli a coinvolgere i più piccoli in qualcosa che li diverta.
Di seguito alcuni spunti giocosi e altri veramente originali che lasceranno nel tuo bambino un ricordo indelebile e piacevole di questo vostro pomeriggio insieme.
Le barzellette sono probabilmente il gioco più antico del mondo e non possiamo credere che tu non ne conosca nemmeno una. Si raccontano in classe tra compagni, in gita scolastica, in palestra e in qualsiasi luogo di aggregazione. Le barzellette per bambini sono un passatempo estremamente semplice, ma che diverte davvero tutti, anche i grandi. Ovviamente temi e parole in una barzelletta devono tenere in considerazione una cosa: l’età del bambino. Infatti, la barzelletta deve rispettare il suo livello di conoscenze delle cose e la sua età anagrafica. Tra le barzellette che piacciono di più ai bambini ci sono quelle che prendono come bersaglio i maestri e i genitori. Inoltre, questo gioco può anche trasformarsi in una piacevole gara a squadre, in cui vince chi risulta più divertente.
Chi dice che sfilare non sia un’attività che può divertire i bambini? Ovviamente non si tratta di una vera e propria sfilata di moda tradizionale, ma di qualcosa mi molto originale. Potrebbe essere incredibilmente stimolante dare al bambino la possibilità di sperimentare abbinamenti bizzarri e divertenti e impersonare il ruolo che preferisce: ballerino, impiegata, idraulico, pirata, dottoressa, domatrice di leoni, ecc. Inoltre, per te può essere una buona occasione per dare un’occhiata nell’armadio e lasciare da parte tutti quei vestiti, in buone condizioni, che non indossi e potresti donare ad altri. Fotografa il tuo bambino durante la sfilata, rendilo pienamente protagonista di questo pomeriggio alternativo.
Creare una scatola dei ricordi più belli per la vostra famiglia più che un gioco è un’attività emotivamente coinvolgente per ogni membro. Costruisci con i piccoli una scatola super colorata e decorala con ritagli di giornale, frasi e parole scritte con pennarelli colorati o piccoli disegni. Inserite nella scatola ciò che vi sta più a cuore: il primo dentino, alcune fotografie, le cartoline prese in vacanza, ecc.
La cartapesta è uno dei materiali più semplici e divertenti da manipolare e, quindi, adatto anche ai bambini molto piccoli. Collaborate e date pieno sfogo alla fantasia. Creare la cartapesta e decorarla è un gioco da ragazzi, e necessita di pochimateriali: pezzi di vecchi giornali; colla vinilica; acqua e colori.
Mangiare legumi è importante, e sicuramente anche il vostro medico o la vostra medica ve lo conferemeranno: le proteine vegetali sono fondamentali per l'organismo. Ma ne consumiamo abbastanza?
Spesso i legumi non rientrano nella dieta abituale, ma inserirli nell'alimentazione settimanale è quanto mai consigliato. E per fortuna c'è un legume che piace un po' a tutti: si tratta dei piselli, che fini o medi tendenzialmente incontrano il gusto di tutta la famiglia.
Ecco dunque un risotto un po' diverso per fare mangiare i piselli ai bambini e alle bambine, per un pranzo o una cena caldi e sostanziosi, davvero gustosi e allo stesso tempo eleganti.
Tra i tanti piaceri della lettura, la stagionalità è uno dei più deliziosi. I libri e i romanzi hanno infatti la duplice capacità di trasportare in stagioni precise, con i loro profumi e le loro peculiarità, e di esaltare allo stesso tempo la stagione che si sta vivendo. E non è un caso se moltissimi lettori e lettrici hanno eletto l'autunno a stagione migliore per leggere: il caldo che fa il posto al fresco, i colori che cambiano e la casa che si fa più accogliente rendono i momenti della lettura ancor più gradevoli e coinvolgenti.
Anche i bambini e le bambine possono sperimentare questa confortevolezza: esistono infatti moltissimi libri per bambini perfetti per la stagione autunnale! Un po' per scoprire cosa accade durante l'autunno, un po' per godersi fino in fondo i mesi che precedono l'inverno.
Ecco quindi una selezione dei migliori libri per bambini da leggere in autunno, da godere sotto le coperte, con un bel tè caldo, una camomilla fumante e tante coccole con le mamme o i papà.
Conoscete Boscodirovo? I topini nati dalla penna di Jill Barklem sono sempre indaffarati, e anche qui mostreranno ai bambini quanto il sottobosco può essere vivo, affollato e bellissimo! Il libro Storia d'Autunno è dedicato proprio ai mesi tra settembre e dicembre.
Un libro bellissimo per scoprire perché gli alberi, durante questa stagione, si spogliano, intraprendendo un viaggio al fianco di uno scoiattolo che vuole risolvere il mistero delle foglie che scompaiono: a quanto pare non si tratta di un ladro!
Se amate le illustrazioni di Nicoletta Costa (l'ideatrice della nuvola Olga) nella vostra libreria autunnale non potrà mancare il libro dedicato all'albero Giovanni, che perde le foglie proprio prima dell'inverno. E se non bastasse, c'è anche l'Autunno con la nuvola Olga!
Un classico dell'infanzia che profuma di Inghilterra, rose e legno. Da leggere rigorosamente nella versione illustrata da Minalima.
Babalibri ha pubblicato questo libro dedicato a uno scoiattolo di Ney York (e che c'è di più autunnale!?), una storia deliziosa di problemi, amicizia e sogni. Si intitola "Lucky Joey", come il nome del protagonista, e questa è la trama: "Lo scoiattolo Joey vive in un grande parco di New York. Fa il lavavetri sui grattacieli, uno dei lavori più rischiosi in città. Joey è agile, veloce e ama il suo mestiere: con quello che guadagna, un giorno, lui e Lena, la sua fidanzata, si sposeranno e faranno un viaggio meraviglioso volando più in alto delle nuvole. Ma la fortuna d’improvviso li abbandona e ogni loro sogno sfuma nell’arco di poche ore. Sarà l’amicizia di un grande orso buono, insieme a fantasia e coraggio, a regalare loro un sogno ancora più bello".
Essendo l'autunno la Spooky Season per eccellenza, non possono mancare letture stregate, come questo libro del Battello a Vapore che racconta le avventure di Elsa, che accetta di occuparsi della misteriosa casa della strega Magenta Sharp per raggranellare qualche soldino.
Le ragazze e i ragazzi più grandicelli possono invece iniziare a immergersi nelle atmosfere magiche, gotiche e gelide di Hogwarts, percependo il calore dei caminetti che strepitano nel castello e cominciando ad appassionarsi a una delle saghe più coinvolgenti e incredibili del mondo.
Oltre che Spooky, l'autunno è anche la stagione perfetta per immergersi nei libri gialli e nei thriller. Anche da piccoli! Leggendo, però, avventure adatte alla propria età, come il Mistero a scuola di Pietro Belfiore, per ragazzi e ragazze dai 9 anni, che racconta di Pietro e dei suoi compagni, del terribile professor Garito e delle strane vicende che si susseguono: oggetti spariti, merendine rubate, portafogli scomparsi... Un ottimo libro per appassionarsi alla letteratura d'indagine.
Il co-sleeping è di certo uno dei metodi-nanna più diffusi al mondo, e soprattutto più dolci e rispettosi. Di fatto, si fonda sul concetto che vuole i bambini come cuccioli di esseri umani, e quindi mammiferi con bisogni fisici ed emotivi molto profondi. Dormire insieme nel lettone, quindi, diventa la scelta ideale per favorire il legame con le mamme e i papà. In Oriente questa pratica è normale e diffusa, e in Occidente sta riprendendo sempre più piede, anche grazie alle culle co-sleeping pensate proprio con questa funzione.
Nei giorni scorsi è uscita anche la notizia relativa alla scelta di Kourtney Kardashian: la show-woman e imprenditrice ha dichiarato in un'intervista di dormire ancora con la propria figlia di dieci anni, Penelope, scoperchiando un vaso di Pandora (anche se non tutto è tragico!) che riguarda molte mamme e molti papù del mondo. Sono infatti tantissimi i genitori che dormono ancora con i propri bimbi nel lettone, vuoi perché questi sgattaiolano lì di notte, vuoi perché semplicemente si ha questa abitudine. Se ne parla però molto poco, temendo di essere delle rarità o, addirittura, di sbagliare.
Al di là delle convinzioni, è bene sapere che chi pratica il co-sleeping non è solo. Anzi. E se guardiamo anche solo alle celebrities che hanno dichiarato di dormire con i propri figli, si capisce che dormire insieme è più diffuso di quanto crediamo.
Nota alle cronache mondane per essere la sorella più grande del clan Kardashian e per il suo recente matrimonio con Travis Barker, Kourtney Kardashian ha raccontato durante il podcast "Not skinny but not fat" condotto da Amanda Hirsch di praticare abitualmente il cosleeping. Dorme infatti con la figlia di mezzo, Penelope, da quando questa è nata, poco più di dieci anni fa. "She’s slept with me every day since she was born, and pretty much still does, unless she has a friend sleep over", ha raccontato. Ovvero: "Ha dormito con me ogni giorno da quando è nata, ed essenzialmente lo fa ancora, eccetto quando teniamo un pigiama party in casa".
Ricordate "Ragazze a Beverly Hills"? Alicia Silverstone ora è grande, ed è anche mamma. E anche se suo figlio Bear ha 11 anni, ancora dormono insieme. L'ha raccontato anche lei alla conduttrice di un podcast, l'Ellen Fisher Podcast, mentre illustrava il suo stile di vita generale: Silverstone, infatti, è vegana, e soprattutto ha optato per l'attachment parenting, ovvero per l'educazione che si fonda molto sul legame fisico tra genitori e figli e sulla naturalezza della crescita. "Potrei finire nei guai per aver raccontato che ancora dormiamo insieme", ha riso, "ma di fatto non me ne importa".
Ancora nel 2011, quando con Brad Pitt erano una famiglia, l'attrice aveva dichiato ad Esquire che con tutti i figli dormivano nel lettone. Lei lo chiamava "family sleeping".
Nel 2011, Gwen Stefani dichiarò che all'epoca dormiva sempre con il figlio Zuma (che allora aveva tre anni). "I don’t want to look back and say, ‘Oh my God, I didn’t sleep with Zuma that time because I was too tired,’ so I’ll just snuggle up with him tonight", dichiarò. Ovvero: "Non voglio guardarmi indietro e dire: 'Oddio, quella volta non ho dormito con Zuma perché ero troppo stanca', quindi semplicemente mi infilo accanto a lui e dormiamo insieme".
Anche quello di Heidi Klum è un bel clan familiare (di certo, possiamo chiamarla famiglia numerosa). E anche lei, in passato, ha dichiarato di aver dormito con tutti i suoi figli, quando stava con l'ex marito Seal.
Nel titolo diciamo "Halloween", ma è chiaro che questo mantello da pipistrello è perfetto per tutte le occasioni! Che sia Carnevale oppure che siano i classici travestimenti che i bimbi e le bimbe portano in casa (sappiamo quanto travestirsi sia importante per la crescita!), un mantello da pipistrello è sempre gradito, no?
Non solo perché è zoomorfo e quindi molto intrigante, ma perché è effettivamente elegantissimo! E sarà perfetto per le scenette e le recite in salotto.
Ma quindi come realizzare il mantello da pipistrello senza acquistarlo?
- Un bel pezzo di tessuto nero, anche riciclato. Calcola come larghezza poco più dell'apertura delle braccia e come altezza circa metà dell'altezza totale di chi indosserà le ali
- Forbici da tessuto
- Macchina da cucire (oppure ago e filo)
- Una maglia completamente nera a maniche lunghe
- Taglia come in foto il tessuto, a semicerchio, lasciando nella parte superiore due lembi accanto alla scanalatura del collo.
- Taglia poi tutto il perimetro del semicerchio ottenendo la forma delle ali del pipistrello.
- Cuci i due lembi superiori chiudendo le braccia.
- Fai indossare così le ali oppure cucile addirittura sulle braccia della maglietta nera per avere un indumento completo e sempre pronto.
Uno degli aspetti più divertenti di Carnevale, di Halloween e delle feste in maschera a tema? I costumi di gruppo! Travestirsi insieme ad altre persone ha notevoli aspetti positivi, a partire da quello di superare l'imbarazzo (nel caso in cui una persona non si senta completamente a proprio agio), facendo gruppo e buttando tutto sul glamour e sulla risata!
Le idee per travestimenti di gruppo sono moltissime, e il bello è che possiamo riproporle anche con i bambini e le bambine, scegliendo un travestimento per Halloween di famiglia, divertentissimo e coinvolgente. E questo travestimento resterà certamente nei ricordi e nei cuori!
Ecco dunque quache inspo per creare dei travestimenti di famiglia in occasione di Halloween, di Carnevale o delle feste in maschera a tema.
La principessa Leila, Luke Skywalker, gli Stormtrooper... I personaggi da cui prendere spunto sono numerosissimi, ce n'è uno per ogni membro della famiglia!
Niente di più facile, anche all'ultimo minuto: vestirsi da fantasmi a Halloween o Carnevale è un classico che non tramonta mai.
In onore di Samantha Cristoforetti, astro dell'areonautica spaziale e orgoglio dell'Italia, oltre che prima donna europea al comando della Stazione Spaziale Internazionale, quest'anno un'idea è quella di vestirsi da astronauti e astronaute, tutti insieme!
Alcuni membri della famiglia si vestono da angeli, altri da demoni. Il risultato è una miscellanea di personaggi angelici e demoniaci davvero magnifica!
E, tra loro, l'iconica scatoletta di latta con gli spinaci necessari a diventare i più forti del mondo!
Anche l'universo di Batman è ricco di personaggi - buoni o cattivi! - ed è quindi perfetto per organizzare una mascherata di famiglia.
Ma non il classico travestimento Harry-Ron-Hermione. Quest'anno perché non vestirsi da studenti di Hogwarts alle prese con il pianto della Mandragora? Basteranno dei paraorecchi pelosi per non sentire il pianto del vostro neonato! Che è un perfetto prop di scena.
Lo conosci come Wally o Waldo? In ogni caso, travestirsi dal simpatico personaggio dei libri per bambini più famoso del mondo è un gioco da ragazzi (e di famiglia).
Gel o smalto normale? Clip on, lunghe o corte? Non importa: qualunque sia la tecnica che hai scelto per la tua manicure, l'importante è che sia curata, ben fatta e soprattutto di tendenza. Perché il bello delle manicure degli ultimi anni sono proprio le stagionalità e le tendenze che le decorazioni e i colori seguono.
I colori pastello hanno dominato l'estate 2022. E per l'autunno di quest'anno come vogliamo vestire le nostre mani? Quali sono i colori in tendenza per le unghie gel nell'autunno 2023? Quali le lunghezze, e quali le decorazioni nail art più accattivanti e irrununciabili?
Ecco una selezione di immagini d'ispirazione da portare al tuo o alla tua nail artist di fiducia, per sfoggiare unghie autunnali invidiabili e sempre elegantissime.
È il colore più autunnale ed elegante che tu possa scegliere: ricorda le foglie cadute, ma anche le zucche mature che in questi mesi affollano i campi e il crepitare dei primi camini.
Classiche, spookie e perfette per i mesi più freddi: dopo i colori pastello, chiari e tenui, dei mesi estivi, torna il tradizionale nero. Che è tanto elegante quanto stagionale, perfetto per l'atmosfera stregata a ridosso di Halloween.
Il verde del sottobosco quest'anno segue la tendenza a osare di più, optando per tonalità più accese e pastello, ma non delicate quanto quelle estive.
Non credere che la manicure bianca sia prettamente estiva. Le unghie chiarissime - quasi color bianchetto - abbinate a maglioni caldi e pelosi donano un effetto strabiliante e confortevole.
Nordica e dallo stile impeccabile, la nail art geometrica punta sull'unicità di ogni unghia, con colori basici e linee nette a contrasto.
Lunghe, a mandorla e con un bel contrasto: scegli un color nudo, nelle tonalità del beige, e dagli personalità semplicemente dedicando una sola unghia a un altro colore più acceso e deciso.
Se è vero che il comparto dei libri per bambini è la fetta di mercato che sta meglio, altrettanto vero è che non sappiamo con esattezza se questi libri poi vengano letti.
Anzi: le più recenti ricerche parlano di una tendenza evidente. Ovvero quella a leggere poco e a guardare tanta tv.
Gli ultimi dati Istat rivelano proprio questo: i bambini d'oggi - rispetto alle generazioni precedenti - guardano più cartoni o tv e leggono meno.
Lo si evince da una nota diffusa da Istat e intitolata Tempo libero e partecipazione culturale tra vecchie e nuove pratiche. Il capitolo dedicato alla televisione mostra di fatto come i fruitori più affezionati siano i giovanissimi e gli over-54, e di come i bambini al di sotto di dieci anni la guardino giornalmente.
Secondo le rielaborazioni del Sole24Ore, a guardare la tv abitualmente è oggi circa il 6% in più di bambini rispetto al 2000, prendendo in considerazione i bimbi dai 3 ai 5 anni. In quegli anni, infatti, a guardare cartoni e tv era circa l'88% dei bimbi italiani, mentre oggi si arriva al 94%. I dati non cambiano molto prendendo in considerazione gli adolscenti: sono infatti 8 su 10 i fruitori abituali di programmi tv quotidiani.
Naturalmente, i dati si riferiscono più ai programmi, più che al televisore. La fruizione, infatti, non passa più solo attraverso l'utilizzo della televisione nel senso più tradizionale del termine. I televisori, di fatto, trovano ora concorrenza nei diversi device tecnologici, dai computer ai tablet fino agli smartphone, e cartoni animati, film e programmi vengono sempre più guardati on demand, in streaming (sulle piattaforme come Netflix, Disney+ o PrimeVideo), e non più seguendo il palinsesto fisso della vecchia tv.
I numeri? A guardare la tv su pc, tablet e compagnia bella sono il 23% dei ragazzi presi in considerazione. Un dato che mostra come si stia evolvendo la società, dal momento che solo cinque anni fa la percentuale si assestava intorno al 18%.
A farne le spese sono anche i libri e la lettura. A quanto pare, infatti, solo circa il 50% dei bambini tra i 6 e i 10 anni legge almeno un libro all'anno al di fuori di quelli scolastici. Questo, però, è un dato piuttosto stabile: anche quindici anni fa si parlava di queste cifre. E in generale tutta la popolazione italiana è piuttosto debole sulla lettura.
Dal 2000 - circa - le persone che leggono non sono aumentate di molto e a quanto pare siamo agli stessi livelli del 2001. Livelli che parlano chiaro: 6 italiani su 10 (con più di 6 anni) non leggono mai un libro. Mai.
E chi legge lo fa comunque debolmente (ovvero legge da uno a tre libri all'anno): i lettori deboli sono il 44,6% dei lettori italiani. I lettori forti, quelli che leggono oltre 12 libri all'anno (circa uno al mese), sono solo il 15% del totale dei lettori. Ma guardando a tutta la popolazione, solo il 6% di tutti gli italiani legge oltre 12 libri in un anno.