Una fase magica (la maggior parte delle volte), ma in cui occorre fare attenzione a diverse abitudini e comportamenti: parliamo della gravidanza, durante la quale sono diversi i dubbi che insorgono, anche riguardo a tante azioni quotidiane prima date per scontate.
Una delle domande comuni è se sia sicuro prendere il sole durante la gravidanza. I benefici che l'esposizione al sole può offrire durante la gestazione sono diversi, ma altrettante sono le precauzioni da prendere per garantire la sicurezza della madre e del bambino.
L'esposizione moderata al sole può offrire diversi benefici per le donne in gravidanza.
Ecco alcuni dei principali vantaggi:
Vitamina D: Il sole è una delle fonti principali di vitamina D (se non la principale), vitamina che svolge un ruolo cruciale nella salute delle ossa e nel sistema immunitario. Una quantità adeguata di vitamina D è essenziale per la madre e per lo sviluppo del bambino ed è quindi opportuno esporsi al sole adeguatamente anche durante la gestazione.
Migliora l'umore: L'esposizione al sole stimola la produzione di endorfine, noti anche come "ormoni della felicità". Questo può contribuire a migliorare l'umore e ridurre lo stress e l'ansia, che non sono di certo augurabili durante la gravidanza.
Riduce il rischio di depressione postpartum: Alcuni studi (come questo condotto in Iran) hanno suggerito che l'esposizione al sole possa aiutare a ridurre il rischio di depressione postpartum. La luce solare può influenzare positivamente il ritmo circadiano e migliorare la qualità del sonno, fattori che possono contribuire al benessere mentale dopo il parto.
Mentre l'esposizione al sole può essere benefica, è fondamentale prendere alcune precauzioni per garantire la sicurezza durante la gravidanza. I raggi UV restano infatti raggi UV nonostante i benefici a livello di vitamina D ed è quindi estremamente importante proteggere la pelle, per prevenire i tumori della cute (e le scotatture). Soprattutto in gravidanza.
Tra le regole da seguire:
Orari appropriati: Evitare l'esposizione diretta al sole durante le ore più calde della giornata, solitamente tra le 10:00 e le 16:00, quando i raggi solari sono più intensi. Scegliere invece le prime ore del mattino o le ultime del pomeriggio per prendere il sole.
Protezione solare: Indossare sempre una protezione solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 50. Applicare la crema solare generosamente su tutto il corpo, specialmente sul viso, sulle braccia e sulle gambe, ma anche sulla pancia (se scoperta).
Abbigliamento adeguato: Indossare indumenti leggeri, ma che coprano adeguatamente la pelle per evitare scottature. Cappelli a tesa larga e occhiali da sole possono essere utili per proteggere il viso dagli effetti dannosi del sole.
Idratazione: Bere molta acqua per mantenere il corpo idratato durante l'esposizione al sole. La disidratazione può essere particolarmente pericolosa durante la gravidanza e il caldo può accelerare il processo.
Ascoltare il proprio corpo: Ogni persona in gravidanza è diversa, quindi è importante ascoltare il proprio corpo. Stanchezza, sete, pelle che tira o malessere generale sono indicatori da tenere in considerazione.
Altro fattore da tenere in considerazione quando ci si abbronza in gravidanza è la melanina. Durante la gestazione, infatti, il corpo umano ne produce in quantità maggiori, ed è per questo che spesso compaiono macchie più scure.
Prendere il sole può aumentare queste macchie: se, quindi, non le si apprezza e si vuole evitarle, è opportuno tenere la protezione solare applicata con la corretta frequenza (ogni paio d'ore, in abbondante quantità) su tutto il viso e su tutto il corpo.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
L’allattamento al seno è un momento prezioso e irripetibile nella vita di una madre e del suo bambino o bambina (nella maggior parte dei casi), oltre che essere una pratica sempre più raccomandata da diversi organi internazionali, come l’OMS e l’UNICEF, per ragioni mediche, economiche e sociali. Durante questa fase, tuttavia, molte mamme possono trovarsi ad affrontare sfide legate alla produzione di latte materno.
Addirittura, ci si può trovare nella situazione di dover stimolarne la produzione per garantire un adeguato apporto nutrizionale al bebè. Gli esperti e le esperte di allattamento consigliano prima di tutto di puntare sulla frequenza delle poppate, ma ci sono anche alcune bevande, alimenti e integratori che possono aiutare nel processo.
A livello fisico, a produrre il latte nel corpo della partoriente sono due ormoni: ossitocina e prolattina, che vengono rilasciati dall’ipofisi a partire dagli ultimi giorni di gravidanza. A stimolare realmente la produzione è però il cervello, che ricevendo i segnali corretti (il pianto e la suzione del bebè) produce via via più latte, in base alle esigenze.
La produzione di latte materno, quindi, è un processo dinamico che si basa sulla domanda e l’offerta. In altre parole, più il bambino si attacca al seno e succhia, più il corpo della madre risponde producendo latte. Lo stesso vale per l’estrazione manuale tramite spremitura o per l’estrazione meccanica del latte materno da conservare.
La frequenza delle poppate è quindi fondamentale per stimolare la produzione. Gli esperti raccomandano di allattare il bambino a richiesta, senza restrizioni di tempo o durata. L’allattamento frequente aiuta infatti a sviluppare una buona produzione di latte e a mantenere il flusso costante.
Se questo non bastasse, esistono alcune strategie del tutto naturali che si possono mettere in campo.
Oltre alla frequenza delle poppate, alcuni alimenti e bevande possono aiutare a stimolare la produzione di latte materno. È importante sottolineare che non esistono alimenti «magici» che aumentano automaticamente la produzione di latte; tuttavia, alcuni possono fornire nutrienti essenziali che supportano la salute generale della madre e, di conseguenza, la produzione di latte.
Le mamme che allattano al seno dovrebbero cercare di seguire una dieta equilibrata, che includa proteine, carboidrati, grassi vegetali sani e mantenere una buona idratazione. Bere molta acqua è fondamentale, poiché la disidratazione può influire negativamente sulla produzione di latte. Inoltre, il consumo di tisane a base di erbe come l’ortica, il finocchio o l’anice sembrerebbe particolarmente stimolante dal punto di vista della produzione del latte.
Per quanto riguarda gli integratori, ne esistono diversi a base di fieno greco, galega o cardo mariano, ma anche contenenti altri principi ed erbe. Chiedendo sempre consiglio al proprio medico, alla propria medica, all’esperto di allattamento che segue il caso o al personale sanitario della farmacia, è quindi possibile affidarsi ad alcune integrazioni che potrebbero risultare efficaci per aumentare il latte materno.
I farmacisti e le farmaciste di Farmacia Gaudiana consigliano i seguenti:
Tutti gli integratori allattamento li trovate qui.
Quando si tratta di scegliere il seggiolone per bambini perfetto, la sicurezza e il comfort sono le priorità principali.
Il seggiolone è infatti un elemento essenziale per una casa in cui vive un bebè, in quanto offre uno spazio sicuro e confortevole in cui il bambino o la bambina possono sedersi durante i pasti e le attività quotidiane (a partire dallo svezzamento). Lo si utilizzerà davvero molto, e quindi bisogna essere certi della propria scelta d'acquisto (anche second hand).
Con così tante opzioni disponibili sul mercato, scegliere il migliore può sembrare una sfida. Ecco dunque quali sono secondo noi i migliori seggioloni per bambini, prendendo in considerazione la sicurezza, la praticità e le caratteristiche che li rendono ideali per soddisfare le esigenze dei genitori e dei loro piccoli.
È perfetto dai 3 ai 36 mesi, ovvero fino ai 15kg del bambino o della bambina, e si ha la sicurezza della qualità Foppapedretti, oltre a un design davvero carinissimo. Imbattibile. Il costo? Dai 160 ai 175 euro.
Pratico, pragmatico, economico: anche il classico seggiolone Ikea bianco è perfetto, nella sua semplicità. Basta aggiungere alla struttura base (che si trova qui) il vassoio (eccolo) per rendere lo svezzamento più pratico. Il costo totale è 70 euro.
È vero: è molto carino, comodo e intelligente (diventerà anche sedia durante la crescita). Ma è anche il più costoso: il seggiolone Tripp Trapp di Stokke ha un design nordico accattivante e una seduta intuitiva. Bisogna però ricordarsi di acquistare tutti i pezzi: non solo la struttura principale, ma anche l'imbracatura e il vassoio anteriore fondamentale durante lo svezzamento.
Esistono tuttavia anche delle versioni simili, molto carine e altrettanto sicure, ma decisamente più economiche.
Per chi usa il seggiolone tanto a casa quanto fuori, un'ottima soluzione (alternativa o aggiuntiva) è il seggiolone portatile, da fissare a ogni sedia di altezza standard. Costa anche leggermente meno rispetto a un seggiolone più classico e fisso.
Per i genitori più romantici e nostalgici, ci sono anche i classici seggioloni in legno. Sono davvero molto belli (manca solo il vassoio anteriore). Questo, per esempio, è davvero grazioso ed evergreen.
La caccia al tesoro è un gioco avvincente che coinvolge le persone di tutte le età e offre una varietà di benefici a volte insospettabili!
Questo entusiasmante passatempo può essere organizzato sia all'interno di casa, soprattutto durante giornate di maltempo, sia all'aperto per favorire il contatto con la natura.
Ecco dunque come organizzare una caccia al tesoro coinvolgente per tutti i bambini, bambine, ragazze e ragazzi (di tutte le età).
Ecco i passi da seguire per organizzare una caccia al tesoro perfetta (modificandoli a seconda delle esigenze: più creatività ci si mette, meglio uscirà la caccia):
Scegliere un tema: Il primo passo per organizzare una caccia al tesoro è decidere su quale tema basarla. Si può optare per un tema pirata, un'avventura spaziale, una caccia al tesoro ispirata a un film o cartone o persino un tema storico. Il tema dovrebbe appassionare i partecipanti ed essere sviluppato attraverso gli indizi e gli enigmi.
Scegliere i luoghi: Decidete dove si svolgerà la caccia al tesoro. Potete organizzarla all'interno di casa, nei dintorni del vostro quartiere o in un parco locale. Se scegliete una location esterna, assicuratevi che sia sicura e accessibile a tutti i partecipanti. Includete diversi punti di interesse lungo il percorso, dove nascondere gli indizi e rendere il gioco ancora più avvincente.
Preparare il tesoro: Il tesoro finale è il culmine della caccia al tesoro e dovrebbe essere degno dell'impegno dei partecipanti. Potrebbe trattarsi di una scatola piena di dolcetti, di un premio personalizzato o di qualcosa di significativo per i partecipanti. Aggiungete un tocco di mistero e suspense all'apertura del tesoro per rendere l'esperienza ancora più emozionante.
Creare gli indizi: Gli indizi sono il cuore di una caccia al tesoro. Essi guideranno i partecipanti da un punto all'altro, conducendoli al tesoro finale. L'ideale è prepararli quando il percorso è già stabilito e quando il premio finale è già stato scelto e posizionato. Gli indizi possono essere scritti, sotto forma di enigmi o indovinelli, o visivi, come mappe o segni nascosti. Assicuratevi che gli indizi siano abbastanza impegnativi da stimolare la mente dei giocatori, ma non così difficili da risultare frustranti.
Stabilire le regole: Prima di iniziare il gioco, stabilite le regole chiare per tutti i partecipanti. Decidete se ci saranno limiti di tempo, se sarà consentito l'uso di dispositivi tecnologici per aiutare nella ricerca e se ci saranno punteggi o premi per i vincitori. Assicuratevi che tutti comprendano le regole e che il gioco si svolga in modo equo e divertente per tutti.
Ora che sappiamo come organizzare (a grandi linee) una perfetta caccia al tesoro, ecco quali sono i vantaggi e i benefici, che spesso vengono dimenticati:
Una delle grandi gioie della caccia al tesoro è la possibilità di coinvolgere tutta la famiglia o un gruppo di amici. Questo gioco promuove la collaborazione, la comunicazione e il lavoro di squadra, offrendo a ogni partecipante l'opportunità di mettere in mostra le proprie abilità. Dai più giovani ai più anziani, la caccia al tesoro offre un'esperienza inclusiva e coinvolgente per tutti.
L'organizzazione di una caccia al tesoro richiede un po' di creatività e pianificazione. È necessario creare enigmi, indizi e mappe per condurre i partecipanti alla scoperta del tesoro. Questo processo di creazione stimola la mente e aiuta a sviluppare le capacità di problem solving e di pensiero critico. Inoltre, i partecipanti avranno l'opportunità di mostrare la propria creatività nel risolvere gli enigmi proposti.
La caccia al tesoro offre un'esperienza di intrattenimento unica e coinvolgente. I partecipanti si immergono in un'avventura entusiasmante, alla ricerca di indizi e risolvendo enigmi per raggiungere il tesoro finale. Questo gioco stimolante tiene l'interesse alto e offre momenti di divertimento e di suspense per tutti i giocatori coinvolti, anche a quelli più dipendenti da smartphone e tecnologia, che trovano un momento di svago analogico che promuove anche la concentrazione.
Organizzare una caccia al tesoro all'aperto offre la possibilità di connettersi con la natura e di esplorare nuovi ambienti. Questo tipo di caccia al tesoro può essere realizzato in parchi, giardini o qualsiasi area verde. I partecipanti avranno modo di scoprire nuovi luoghi, apprezzare la bellezza della natura e godere dell'aria aperta. Ciò promuove uno stile di vita attivo e sano, incoraggiando la familiarità con l'ambiente circostante.
I trattori sono da sempre simbolo di forza, avventura e amore per la natura. Ecco perché bambini e bambine spesso si sentono attratti da queste macchine possenti e affascinanti!
I trattori per bambini e bambine (quelli a giocattolo, a pedali o elettrici) offrono loro l'opportunità di esplorare il mondo in modo divertente e sicuro, stimolando la loro immaginazione e incoraggiando il gioco attivo all'aria aperta. Sono progettati con cura per imitare i veri trattori, con dettagli accurati e funzionalità che consentono ai piccoli e alle piccole di immedesimarsi nel ruolo di veri agricoltori e agricoltrici. Si tratta quindi non solo di un giocattolo che stimola il movimento, ma anche il gioco di ruolo e l'immedesimazione.
Anche la coordinazione ne esce rafforzata, grazie alle manovre che devono compiere con il loro nuovo mezzo di trasporto!
Ecco dunque una selezione dei migliori trattori per bambini e bambine, un giocattolo perfetto per la primavera/estate.
Tra i trattori a pedali più belli in commercio si trova certamente questo di Claas, con rimorchio, volante direzionale e clacson. Si alza anche il cofano, permettendo di sbirciare il motore!
Bimbe e bimbi che amano il rosso apprezzeranno invece questo, il classico Peg Perego a pedali (regolabili, per la crescita):
Infine, bellissimo è il trattore-ruspa, con una vera pala:
Qui i costi si fanno più alti, ma il divertimento è assicurato. Questi trattori giocattolo funzionano infatti a elettricità e non serve infatti pedalare.
Questo trattore è classico e intramontabile e può essere anche telecomandato dai genitori.
Questo, invece, ha la pala a ruspa (manovrabile), come quello a pedali, ma a differenza del primo anche questo è elettrico:
Infine, ecco il trattore dei sogni per bambine e bambini: ha anche il tettuccio, proprio come i trattori migliori!
Ps. I link sono affiliati!
Hai in programma una cena speciale e vuoi fare bella figura offrendo piatti sofisticati ma comunque di semplice preparazione? Il vino può essere un tuo alleato. Non è, infatti, solo una bevanda d accompagnamento, ma con naturalezza può diventare l’ingrediente segreto per creare piatti deliziosi e raffinati che conquisteranno anche i palati più esigenti (quando i commensali sono tutti adulti!).
Se quindi sei un amante del vino e desideri stupire i tuoi ospiti con un’esperienza culinaria unica, le ricette con il vino sono un’ottima scelta.
Una delle prime regole da tenere a mente quando si utilizza il vino per cucinare è scegliere un vino di qualità, evitando di pensare «tanto lo uso solo in padella». Un consiglio è quello di optare per un vino che piaccia ai commensali: il sapore si rifletterà nella preparazione finale.
Dopodiché, è utile considerare la tipologia di ricette che si andranno a preparare. Per esempio: scegli un vino rosso corposo per piatti di carne, brasati o stufati di verdure. Un vino bianco secco si adatterà invece a ricette a base di pesce e frutti di mare.
Se gli ospiti sono appassionati di vino, è fondamentale assicurarsi di avere un refrigeratore per vini per mantenerli a temperatura ottimale, non solo prima della preparazione, ma anche per quanto riguarda i vini che porterai in tavola, abbinandoli ai piatti.
Il vino è una bevanda che richiede cura e attenzione per esaltare appieno il suo sapore e le sue caratteristiche uniche. La temperatura di servizio gioca un ruolo cruciale nel garantire che sia degustato nel modo migliore possibile. Infatti, sia i vini bianchi che quelli rossi hanno temperature di servizio raccomandate che possono variare leggermente.
Un refrigeratore per vini (la famosa cantinetta vino) offre la possibilità di impostare la temperatura desiderata per ciascuna bottiglia, assicurando che il vino venga conservato correttamente e sia pronto per essere gustato al momento opportuno. Inoltre, può anche contribuire a creare un’atmosfera elegante e sofisticata, aggiungendo un tocco di stile e raffinatezza alla presentazione delle bottiglie.
Una ricetta classica che può stupire i tuoi ospiti è il filetto al vino rosso.
Inizia dorando il filetto in una padella ben calda con olio d’oliva e burro per ottenere una crosta croccante. Una volta rosolato, sfuma la carne con un generoso bicchiere di vino rosso e lascia cuocere fino a quando il vino si ridurrà a una salsa densa e succulenta. Questo conferirà al filetto un sapore ricco e avvolgente che lascerà tutti a bocca aperta.
Se preferisci una ricetta a base di pesce, puoi provare a preparare un salmone al vino bianco.
In una padella antiaderente, scalda un po’ di olio d’oliva e aggiungi delle cipolle tagliate minuziosamente. Una volta appassite, aggiungi il filetto di salmone e sfuma con un bicchiere di vino bianco secco. Copri la padella e lascia cuocere il salmone a fiamma bassa fino a quando risulterà tenero e succoso. Questa combinazione di sapori donerà al salmone una nota leggermente acida e rinfrescante.
Se preferisci i piatti vegetariani, puoi preparare un risotto al vino rosso.
Comincia rosolando dello scalogno o della cipolla in una pentola con un po’ di burro. Aggiungi il riso e fallo tostare leggermente. Successivamente, sfuma con vino rosso e lascia evaporare l’alcol. Aggiungi gradualmente il brodo vegetale e continua a mescolare fino a quando il risotto risulterà cremoso e al dente, aggiungendo a metà cottura le verdure che preferisci, come per esempio gli asparagi o la zucca.
Questa malattia può sembrare spaventosa, ma conoscere i suoi sintomi, le cause e i trattamenti disponibili può aiutare a gestire la situazione in modo più efficace.
Ecco tutto ciò che c'è da sapere sulla quinta malattia.
La quinta malattia, conosciuta anche come eritema infettivo, è una malattia virale comune nell'infanzia. È causata dal parvovirus B19 ed è caratterizzata da un'eruzione cutanea rossa sul viso, che può poi diffondersi al corpo.
Come spiegano dall'Istituto Superiore di Sanità:
La quinta malattia, o megaloeritema infettivo, è un'infezione virale benigna dell’età infantile, caratterizzata da febbre e dalla comparsa di tipiche macchie rossastre sul viso (esantema facciale) che conferiscono un aspetto a “guance schiaffeggiate”.
È detta quinta malattia perché, in ordine cronologico, è la quinta malattia esantematica ad essere stata identificata.
La quinta malattia inizia con sintomi simili a quelli di un raffreddore comune:
Dopo qualche giorno, appare un'eruzione cutanea rossa caratteristica sulle guance, come se fossero state schiaffeggiate.
Successivamente, l'eruzione può diffondersi al tronco e agli arti, assumendo un aspetto maculopapulare.
La quinta malattia tra i bambini si diffonde principalmente attraverso le goccioline di saliva emesse quando si starnutisce o tossisce.
È altamente contagiosa nella fase iniziale, prima dell'eruzione cutanea. Una volta che l'eruzione appare, il bambino non è più contagioso e può frequentare la scuola o il nido.
Per confermare che si tratti di quinta malattia, pediatri e pediatre possono affidarsi all'osservazione oppure chiedere dei test. Sempre dall'ISS specificano quali: "l'esame del sangue, il dosaggio degli anticorpi sierici IgM e IgG specifici per il Parvovirus B19 oppure la dimostrazione del DNA virale con tecniche di PCR".
Nella maggior parte dei casi, la quinta malattia è una malattia benigna che scompare da sola senza trattamenti specifici. Tuttavia, è importante consultare il medico o la medica per una diagnosi accurata e per monitorare l'andamento della malattia.
I professionisti sanitari possono infatti consigliare di prendere paracetamolo o ibuprofene per alleviare la febbre e il dolore, ma è sempre opportuno consultarli e seguire le loro direttive.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Imparare a scrivere è una pietra miliare nel percorso di apprendimento di ogni bambino e bambina. Durante questa fase cruciale dello sviluppo, i bimbi e le bimbe (tra la scuola dell'infanzia e quella elementare) acquisiscono le competenze linguistiche che formeranno le basi per la loro comunicazione futura, ma anche quelle tecniche relative alla scrittura di per sé.
Un aspetto particolarmente interessante dell'apprendimento della scrittura è la scoperta di come le diverse combinazioni di lettere possano creare suoni e parole diverse, e di come nella lingua italiana ci siano moltissime eccezioni. L'esempio per eccellenza? La combinazione di lettere "cqu", che spesso può rappresentare una sfida per i giovani lettori e lettrici (a cui verrebbe più naturale usare semplicemente la "c" o la "q", singolarmente), ma soprattutto per chi comincia a scrivere, e che può essere trovata all'inizio, al centro o alla fine di molte parole comuni. Imparare a riconoscere e utilizzare correttamente le parole con la "cqu" è un passo importante nel processo di alfabetizzazione.
Ecco dunque una lista di parole con cqu per bambini e bambine per esercitarsi nella scrittura in italiano.
Queste sono solo alcune delle parole con la combinazione di lettere "cqu" che i bambini e le bambine possono imparare e su cui possono esercitarsi. Gli educatori, le educatrici e i genitori possono utilizzare giochi interattivi, attività di scrittura e letture per aiutarli a familiarizzare con queste parole e ad acquisire confidenza nel loro utilizzo.
La prima Comunione e la Cresima sono due importanti eventi nella vita di un bambino di religione cattolica.
Sono momenti di grande significato spirituale e simbolizzano l'impegno religioso e la crescita nella fede. Tuttavia, per chi è invitato a partecipare a queste celebrazioni speciali può essere difficile decidere quale regalo scegliere per rendere indimenticabile questa occasione. Insomma: cosa regalare a un bambino per la comunione e cresima?
Ecco una serie di idee per regali per la comunione e regali per la cresima da cui lasciarsi ispirare.
I gioielli religiosi sono regali tradizionali e significativi per la prima Comunione e la Cresima. Puoi optare per una semplicissima croce, una medaglietta o un braccialetto con simboli religiosi come il crocifisso. Questi oggetti possono essere personalizzati con incisioni o dettagli unici per renderli ancora più speciali, ma in generale se scegli qualcosa di semplice ed evergreen sai che durerà per tutta la vita.
Un'altra idea meravigliosa è regalare una Bibbia o un libro di preghiere. Puoi scegliere una versione adatta all'età del bambino, con illustrazioni accattivanti e testi comprensibili. Questo regalo aiuterà il bambino a sviluppare una connessione personale con la Parola di Dio e ad approfondire la sua comprensione spirituale.
Soprattutto madrine e padrini sono soliti regalare gioielli, ma essendo quella della madrina e del padrino una figura speciale, la prima comunione e la cresima possono diventare un'occasione per regalare del tempo insieme, come un viaggio, un concerto o una mostra, senza genitori, per rafforzare ancora di più questo legame.
Se sai che il bambino o il ragazzo ha una passione, puoi regalargli un buono da spendere come vuole. Per esempio, se è appassionato di moda, un buono in uno dei suoi negozi preferiti; se si cimenta in cucina, un buono per un corso speciale; e così via.
La prima comunione e la cresima, che in Italia ora si fanno più o meno a cavallo tra la scuola elementare e la scuola media, rappresenta un passaggio importante per la crescita, non solo spirituale ma generale. I bambini stanno diventando grandi e regalare loro un abbonamento a un giornale o a una rivista di loro scelta può essere stimolante.
Se il bambino è interessato alla musica, un piccolo strumento musicale potrebbe essere un'idea ottimale. Puoi scegliere una chitarra, una tastiera o un flauto dolce. In questo modo, il bambino può iniziare a sperimentare con la musica e imparare a suonare le prime note, in questo periodo di passaggio fondamentale nella vita.
La Lego non è solo per bambini, ma per appassionati di tutte le età: ci sono set davvero incredibili, da montare e tenere in esposizione in cameretta. Quelli di Harry Potter per esempio, oppure di Star Wars, gli edifici delle città più iconiche, i set delle serie tv e dei film più amati... C'è l'imbarazzo della scelta.
Ne parlano tutti, e non solo perché una nota politica italiana si è affidata a una stylist che si occupa esattamente di questo, mostrando come la valorizzazione per colori sia diffusa davvero a tutti i livelli.
Ma cos'è l'armocromia? È davvero efficace? E com'è possibile applicarla al proprio guardaroba per rendere più semplice la valorizzazione ogni giorno?
L'armocromia è una disciplina che studia come il tono della pelle, la sfumatura dei capelli e il colore degli occhi di una persona interagiscano con i colori dell'abbigliamento, del trucco e degli accessori per creare un aspetto armonioso e bilanciato.
È un metodo utilizzato per determinare quali colori valorizzino maggiormente una persona in base alle proprie tonalità e c'è chi si affida esclusivamente a esso per decidere cosa indossare e come truccarsi.
La teoria dell'armocromia si basa sulla ruota dei colori, che suddivide i colori in tre categorie: caldi, freddi e neutri.
La scelta dei colori giusti in base all'armocromia può avere un impatto significativo sulla percezione dell'immagine di una persona. Ad esempio, se una persona con tonalità della pelle e dei capelli calde indossa un colore freddo, potrebbe sembrare sbiadita e poco appariscente. Al contrario, se indossa un colore caldo, la sua pelle sembrerà luminosa e radiosa.
Esistono quattro tipologie di armocromia: la primavera, l'estate, l'autunno e l'inverno. Ogni stagione ha una gamma di colori che la valorizzano maggiormente. Ad esempio, le persone con una tonalità della pelle calda e dei capelli dorati sono generalmente considerate "primavere". Queste persone dovrebbero indossare colori caldi come il giallo, l'arancione e il verde brillante.
Le persone con tonalità della pelle e dei capelli freddi sono generalmente considerate "inverno" e dovrebbero indossare colori freddi come il blu, il viola e il rosa.
Le persone con una tonalità della pelle neutra sono generalmente considerate "estate" o "autunno". In questo caso la gamma di colori è più ampia, ma si fonda su beige e marrone.
Esistono poi dei sottotoni, per identificare in maniera ancora più precisa i colori per valorizzare la persona. Per esempio, "soft" o "warm".
Una volta identificata la propria stagione (anche attraverso l'aiuto dei tanti esperti e delle tante esperte di armocromia che stanno spuntando nel mondo professionale) è importante applicare la teoria dell'armocromia a ogni aspetto dell'abbigliamento e dell'immagine personale, indossando abiti dei colori valorizzanti, scegliendo tonalità di tinta per capelli adatte al viso e truccandosi di conseguenza.
L'immagine, in questo modo, ne uscirà rafforzata, valorizzata e armonizzata, per un colpo d'occhio che promette di essere oggettivamente e scientificamente appagante.
Una volta messo a punto un guardaroma in armocromia, anche le persone più frettolose e impegnate, come per esempio le mamme, possono vestirsi e agghindarsi con più facilità, contando su abbinamenti sempre precisi e pronti.