Non ce ne rendiamo nemmeno conto, eppure trascorriamo moltissime ore con il cellulare in mano. Non solo per ragioni lavorative. Perlopiù, diventa una valvola di sfogo che spesso si trasforma in abitudine compulsiva.
La conferma? Basta controllare sul proprio smartphone le ore che passiamo davanti allo schermo (nelle impostazioni c'è la possibilità di farlo). Tante. Tantissime.
Dal 2018 c'è però lo Sconnessi Day: un'iniziativa curiosa che tuttavia, se presa con la giusta serietà, fa riflettere davvero.
I numeri riguardanti l'utilizzo del cellulare e degli schermi parlano chiaro. Anzi, chiarissimo. C'è chi legge le mail di notte. Chi controlla il telefono svegliandosi. Chi si addomenta con il cellulare il mano. Chi controlla le notifiche oltre 200 volte in una giornata.
Si tratta dei risultati di una ricerca condotta dal Global TMT Research Center di Deloitte nel 2016 e che ha riguardato 31 paesi (tra cui l'Italia, con 2000 tra intervistati e intervistate fra i 18 e 75 anni).
Alla luce di essi, si è deciso di istituire una giornata di sensibilizzazione riguardo al tema della dipendenza tecnologica, tendenza da non sottovalutare. L'invito, durante lo Sconnessi Day - così come per tutti i giorni - è quello di spegnere per un'ora al giorno (almeno), e nello specifico dalle 20.30 alle 21.30, il cellulare, provando a trascorrere il momento del riposo e della cena senza la distrazione (anche latente) del richiamo dello smartphone.
Provateci: vi accorgerete che le notifiche, ma anche solo la curiosità, interrompono spessissimo (spessissimo!) la routine, spezzando i dialoghi e intrufolandosi nei rapporti con gli altri, e soprattutto in quelli familiari.
Il legame con il proprio cellulare è infatti pericoloso, se ne abusiamo. Diventa una vera e propria dipendenza e disintossicarsi è difficile.
Un'arma potentissima è però la consapevolezza, e grazie a iniziative come lo Sconnessi Day possiamo allenarla con semplicità, rendendoci conto di quanto siamo o non siamo attratti dallo schermo e allenandoci allo stesso tempo a dare maggiore importanza alle relazioni personali dirette e reali.
Insomma: lo Sconnessi Day, che ogni anno si celebra il 22 febbraio, può essere l'occasione per sperimentare una giornata intera senza cellulare (o perlomeno qualche ora!), dedicandosi ad attività diverse, analogiche e manuali (come quelle proposte da Twinkl, a cui abbiamo contribuito), per recuperare i rapporti pre-smartphone sperimentando cosa significa dedicarsi agli altri (e a se stessi) senza la distrazione costante della notifica, dell'orario o dei social network.
L'importante è farci caso e allenare la consapevolezza, sfruttando lo Sconnessi Day per costruire anche nei giorni successivi un rapporto più sano, equilibrato e armonioso con il proprio cellulare. Ricordandoci che tutto questo diventerà un ottimo esempio anche per i nostri figli e figlie.
Cercare il nome per il proprio bambino, decidere il nome da bambina che avrà la propria figlia... Un'emozione, oltre che una bella responsabilità.
Molti genitori cercano nomi con una lettera ben precisa, perché quella lettera ha un significato profondo o per legami familiari, chi lo sa... Se questo fosse il caso, ecco una lista dei nomi con la lettera B più belli di tutti (secondo noi!). Nomi classici, inusuali o insoliti, ma sempre bellissimi e dalle sonorità e significati interessanti.
Letteralmente significa "che dà beatitudine": un nome che porta con sé tanta grazia ed eleganza.
Si conosce spesso il femminile, Benedetta, ma anche Benedetto ha un suo perché (e il significato è sotto gli occhi di tutti).
Dolce, dolcissimo: Beniamino è un nome tradizionale e antico che significa "figlio prediletto".
Spesso accorciato in "Bice", Berenice vuol dire "che porta la vittoria".
Come il cantante o come il cane vagabondo? In ogni caso, è un nome dal significato strano (vuol dire "balbuziente") ma dalla sonorità deliziosa.
Si sta sempre più diffondendo ed è un nome perfetto per chi ama l'inverno.
Classico, intramontabile, corto e immediato: Bruno è un nome germanico che in origine si dava a bambini dalla carnagione o dalla chioma scure, ma che oggi è trasversale.
Per tante altre idee e ispirazioni per nomi per bambini e nomi per bambine, ecco altre liste.
Non tutte le persone apprezzano il sapore delle crocifere, tra il dolce e l'amaro a seconda della varietà. C'è il cavolo nero, scuro e gustoso; i cavoletti di Bruxelles che con un po' d'olio e sale sono la fine del mondo; e poi c'è il cavolo verza, spesso utilizzato per comporre delle polpette, degli involtini o i famosi capponi ripieni del Nord Italia (che a discapito del nome sono vegetariani, con le foglie che vengono riempite con ripieno di pane e formaggio).
La verza, tuttavia, è davvero versatile e può essere proposta in tavola come contorno sano e sostanzioso, che riempie e che stuzzica il palato. Basta non prepararla in maniera noiosa.
Questa ricetta, per esempio, è davvero incredibile: veloce, semplicissima, gustosissima. Uno di quei comfort food che stupiscono, perché di junk non hanno nulla. La verza, infatti, è ricchissima di numerose proprietà e quando è di stagione è bene approfittarne per mangiarne in grandi quantità.
Ecco dunque la ricetta della verza stufata alla tahina, la salsa a base di sesamo.
Se state pensando di dare al vostro bambino o alla vostra bambina un nome che cominci con la lettera "A", questo è il posto giusto.
Abbiamo selezionato per voi i più bei nomi per maschi e quelli per femmine che iniziano con la prima lettera dell'alfabeto (non per forza i più comuni). Un piccolo elenco da cui prendere ispirazione per decidere come chiamare il proprio figlio, assaporando la sonorità di questi bellissimi nomi e ragionando sul loro significato.
Significa "scuro", oppure "lupo feroce", ed è uno dei nomi mitologici più amati e tradizionali.
Le bambine che si chiamano Adelaide (o Adele) portano un nome che significa "dai modi nobili".
Vuol dire "buona" e la sua origine è greca.
Casta e pura: questo il significato di questo nome che in francese si traspone "Ines".
In latino questo aggettivo indicava qualcuno che dà la vita.
"Difensore di tutti" è Alvaro, nome la cui origine è gotica.
In realtà, si tratta di un nome che deriva da Ludovico e che quindi significa "glorioso guerriero".
Deriva dal latino e significa "che deve essere amata".
Nella mitologia greca, Arianna era la figlia di Minosse, colei che aiutò Teseo a trovare l'uscita del Labirinto del Minotauro. Significa "pura".
Arnaldo "domina come un'aquila" ed è quindi un nome pieno di potenza.
La "dea della natura", il cui nome deriva da Artemide.
Un nome scandinavo di origine sassone che significa "amata dagli dei". Può essere adatto a figlie di genitori che amano la letteratura e l'arte: le più note Astrid sono Astrid Lindgren (scrittrice per bambini e autrice di "Pippi Calzelunghe") e Astrid Kirchherr (la "fotografa dei Beatles").
Proprio come suggerisce il nome, si riferisce a una piacevole brezza leggera.
Di origine latina, si riferisce al sole che splende.
Vintage, elegantissimo: il suo significato è incerto, ma il suo suono è davvero chic. L'origine è letteraria: deriva infatti direttamente da Massimo d'Azeglio, non solo statista, ma anche scrittore.
Per tante altre idee sui nomi per bambini e nomi per bambine, ecco altre liste.
Che siano temporanei (dato che i tattoo provvisori sono ormai la nuova tendenza) o definitiva, i tatuaggi per celebrare i figli e la famiglia sono molto diffusi. Un tatuaggio può infatti avere ragioni prettamente artistiche ed estetiche, ma molte volte il design racchiude messaggi più o meno palesi.
Oltre alle classiche lettere e alle frasi emozionanti, ci sono moltissimi tatuaggi che è possibile realizzare per onorare la nascita o la crescita di un figlio o di una figlia.
Ecco dunque una selezione di ispirazioni e idee tatuaggio per tattoo da dedicare ai propri figli e figlie, per tenerli indelebilmente con sé per tutta la vita.
Girasoli, rose, tulipani... Un tatuaggio dedicato ai figli non troppo palese, più misterioso, ma altrettanto significativo.
Discreto ed elegante: un puntino nero per ogni figlio, a decorare le dita elegantemente.
Se i figli sono per voi il Sole e la Luna della vita, i simboli di questi corpi celesti diventeranno un perfetto tatuaggio minimal.
Angelina Jolie ha fatto scuola e avviato la tendenza: tatuare le coordinate del luogo di nascita dei propri figli è ormai un must.
Ogni figlio ha una sua indole. Perché non identificarla con quella di un animale e tatuare poi questa creatura?
Avere figli è un'occasione unica per godere della letteratura d'infanzia, spesso corredata da illustrazioni che sono opere d'arte. Prendere ispirazione da uno dei libri preferiti dai bambini può essere un'idea per un tatuaggio.
Semplice, anatomico, particolare. Denso di significato.
Cucinare insieme ai bambini è un eccellente sistema per stimolare la loro creatività e consentire alla famiglia di cementare i rapporti. Inoltre, questa attività permette ai bimbi di esplorare alcuni aspetti come il rapporto con le materie prime, tramite una forte stimolazione dei 5 sensi.
E poi si tratta di un hobby divertente, che consentirà ai piccoli di svagarsi e di apprendere nuove informazioni allo stesso tempo. Infine, è possibile sfruttare questi momenti per impartire loro delle vere e proprie lezioni di vita, una fra tutte l'importanza di una dieta sana.
La prima cosa da fare, prima di coinvolgere i bambini in cucina, è quella di stabilire alcune regole utili per garantire la loro sicurezza. Tutti gli utensili utilizzati dai bimbi devono essere sicuri, e tutti i compiti svolti in cucina devono essere supervisionati da un adulto. Inoltre, si possono assegnare delle attività più semplici e adatte alla loro età, come lavare le verdure, mescolare a mano gli impasti e molto altro ancora. Naturalmente non tutti gli strumenti sono adatti per un bambino, per via delle difficoltà d'utilizzo.
Uno dei principali è l’impastatrice planetaria Kenwood, un vero must in cucina per realizzare ricette gustose adatte anche ai bambini, ma che richiede un certo livello di abilità per essere usato. Se i bambini non possono partecipare, dunque, a tutte le fasi di una ricetta, possono essere coinvolti, in ogni caso, in altre attività di preparazione: innanzitutto nella spesa, che consente ai genitori di insegnare ai bimbi come scegliere nel modo corretto le materie prime, e anche nella preparazione della tavola o dei piatti.
Organizzare una cucina secondo il metodo Montessori significa creare un ambiente che metta il bambino al centro di tutto, e che possa consentirgli di imparare attraverso il gioco.
L'idea principale è rendere i bambini indipendenti, nel rispetto delle loro esigenze e del loro naturale sviluppo. Ad esempio, è possibile acquistare un tagliere e un set di strumenti da cucina per bimbi, così da farli sentire protagonisti. Indipendenza vuol dire anche dar loro la possibilità di muoversi in cucina da soli, prendendo ciò che serve dai cassetti, per esempio.
Infine, il metodo Montessori applicato in cucina prevede diverse attività da svolgere con le mani, dagli impasti al condimento dei piatti.
Quando si tratta di cucinare è fondamentale divertirsi, soprattutto se lo si fa insieme a un bimbo. Esistono delle ricette golose e utili per consentire al piccolo di svagarsi come, per esempio, gli spiedini di frutta e tutte quelle ricette che non prevedono la cottura come le fette di pane decorate, le ciambelle di mele e le barrette di cereali. Inoltre, ci sono diverse opzioni da preparare con il microonde, come le torte in tazza.
Se si parla di ricette con cottura, invece, ecco i pancake e le crostatine al forno.
"Cosa vuoi fare da grande?". Astronauta, vigile o vigilessa del fuoco, agente di polizia, insegnante, ballerino o ballerina, architetto o architetta, giornalista...
Sogni grandi, sogni comuni. E poi si sono tutti quei lavori che più verosimilmente si pensa si andranno a svolgere. Lavori d'ufficio, in banca, al supermercato, al bar, al ristorante...
Eppure ci sono tantissime altre professioni a cui non ci si pensa, e che potrebbero diventare un sogno concreto per bambine e bambini che guardano al proprio futuro.
Prendete queste: sono professioni affascinanti, versatili, soddisfacenti, che a volte fanno girare il mondo, altre volte permettono di costruire bellissimi legami. Insomma: lavori inusuali, ma utilissimi!
Negli ultimi anni, c'è stata una tendenza sempre più evidente tra i VIP: quella di scegliere nomi insoliti e fuori dal comune per i loro figli.
Questi nomi, spesso presi in prestito da parole straniere o inventati ex-novo, sono diventati sempre più popolari e hanno attirato l'attenzione dei media e del pubblico.
Tra i nomi più strani scelti ultimamente dalle persone famose ci sono Esti, Stormi e Malti. La tendenza è abbastanza chiara: nomi corti, che ricordano suoni semplici e parole note, e che vengono troncati con una "i" al posto della più classica "y". In ogni caso la sonorità è molto dolce e infantile, proprio come la desinenza "-y" indica nella lingua inglese.
Il primo, Esti, è un nome ebraico che significa "stella". È stato scelto da Chrissy Teigen e John Legend per la loro ultima bambina.
Stormi, invece, è il nome della figlia di Kylie Jenner, del clan Kardashian. Deriva dall'inglese "Storm" e significa "tempesta". Ma quella "i" rende tutto più grazioso.
Malti, infine, è un nome indiano che significa "dolce" o "amabile". Anche questo nome è stato scelto da alcune celebrità per i loro figli, per esempio per la neonata figlia di Priyanka Chopra e del marito Nick Jonas.
Oltre a questi nomi, ci sono molte altre opzioni fuori dal comune che sono state scelte dai VIP negli ultimi anni. Ad esempio, ci sono i nomi inventati, come Blue Ivy (figlia di Beyoncé e Jay-Z), Saint (figlio di Kim Kardashian e Kanye West, i cui altri fratelli e sorelle si chiamano North, Chicago e Psalm) e Dream (figlia di Blac Chyna).
Ci sono molte ragioni per cui i VIP scelgono nomi così insoliti per i loro figli. Alcuni lo fanno per distinguersi dalla massa e per esprimere la loro creatività. Altri lo fanno per celebrare le loro radici culturali o per onorare i loro cari. In alcuni casi, i VIP scelgono nomi insoliti perché hanno un significato particolare per loro o perché vogliono dare ai loro figli un nome unico che li rappresenti.
Nonostante questa tendenza a scegliere nomi insoliti, ci sono anche molte persone che criticano questa scelta. Alcuni sostengono che i nomi così strani possono rendere la vita dei bambini più difficile, soprattutto quando devono affrontare la scuola o il mondo del lavoro. Altri sostengono che i nomi così fuori dal comune possono essere confusi o difficili da pronunciare per molte persone.
La frutta e la verdura di stagione sono importanti per mantenere una dieta sana ed equilibrata. Inoltre, consumare prodotti di stagione significa sostenere l'agricoltura locale, evitare di contribuire all'inquinamento e supportare un'alimentazione più sostenibile.
Conoscere la frutta e verdura di febbraio è quindi molto importante, per numerose ragioni.
A febbraio possiamo trovare una vasta gamma di frutta e verdura di stagione, prodotti sono particolarmente saporiti e nutrienti, poiché sono stati raccolti al momento giusto e sono meno esposti a pesticidi e conservanti.
Consumare prodotti di stagione significa anche limitare la necessità di importare prodotti da altre parti del mondo. Il trasporto di cibo su lunghe distanze è uno dei principali contributori all'inquinamento e all'emissione di gas serra. Inoltre, molti prodotti importati sono coltivati con pratiche agricole non sostenibili, come l'uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti chimici.
Scegliere frutta e verdura di stagione significa anche sostenere l'agricoltura locale. Gli agricoltori locali possono trarre vantaggio dalla domanda di prodotti freschi e di stagione, e questo può aiutare a sostenere l'economia della propria comunità. Non solo: i prodotti locali sono solitamente più freschi, poiché non hanno bisogno di viaggiare su lunghe distanze prima di raggiungere i consumatori.
Oltre a essere più sostenibili, i prodotti di stagione sono anche più economici. Poiché la maggior parte della frutta e della verdura di stagione viene coltivata localmente, i prezzi sono solitamente più accessibili rispetto ai prodotti importati. Inoltre, la disponibilità abbondante di prodotti di stagione significa che i prezzi sono più competitivi.
Infine, la frutta e la verdura di stagione sono un'ottima fonte di nutrienti essenziali, come vitamine, minerali e antiossidanti. Questi nutrienti sono importanti per la salute e il benessere generale, e possono aiutare a prevenire malattie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e il cancro.
Ecco dunque la frutta e la verdura di febbraio, i prodotti stagionali per una dieta green e bilanciata.
Arance: ricche di vitamina C, che aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a prevenire malattie come il raffreddore e l'influenza.
Cipolle: ricche di antiossidanti e di composti che aiutano a ridurre l'infiammazione nel corpo.
Cavolfiori: un'ottima fonte di vitamina C, fibre e acido folico.
Mele: ricche di fibre, vitamine e antiossidanti, che aiutano a mantenere un sistema digestivo sano e a prevenire le malattie cardiovascolari.
Sedano: ricco di vitamine e minerali, come la vitamina C, il potassio e il ferro.
Spinaci: una delle verdure più ricche di nutrienti, comprese le vitamine A, C e K, oltre a ferro e calcio.
Rapa: una fonte eccellente di fibre, vitamine e minerali, come la vitamina C, il calcio e il ferro. E oltre alla rapa troviamo anche le cime di rapa.
La parità salariale ancora lontanissima; l'IVA applicata sui prodotti igienici mestruali; le mamme che si trovano a lasciare il lavoro molto più dei papà; il carico mentale... Serve altro? No, eppure esiste un altro aspetto della vita quotidiana che mette a dura prova le donne.
Si chiama Pink Tax ed è la tendenza ad aumentare i prezzi quando i prodotti commerciali sono dichiaratamente "femminili", ovvero destinati a persone assegnate femmine alla nascita o che si identificano in questo genere. In altre, semplicissime parole: essere donna costa di più, perché le aziende ci marciano sopra. Facci caso: quanto costano le lamette per la depilazione? E quelle - identiche - per la barba?
Ma entriamo meglio nel dettaglio. Scoperchiamo il vaso di Pandora.
La Pink Tax è un termine che descrive l'aumento del prezzo di prodotti e servizi destinati alle donne rispetto a quelli destinati agli uomini. Questa pratica discriminatoria riguarda una vasta gamma di categorie, tra cui abbigliamento, cura personale, prodotti per la casa e anche servizi come la barberia.
Nonostante i prodotti siano spesso identici o simili, le donne sono costrette a pagare di più per gli stessi articoli solo a causa del loro genere. Ad esempio, un rasoio per il corpo identico può essere venduto con un prezzo più elevato se è destinato alle donne. Questo non solo è ingiusto, ma comporta anche una discriminazione finanziaria per le donne che già affrontano barriere salariali e di carriera.
Non si tratta, peraltro, solo di un'impressione. Ad avere scoperchiato questa situazione sono stati diversi studi che a partire dagli anni '90 hanno messo in luce come questo fenomeno sia diffuso e radicato.
L'effetto cumulativo della Pink Tax può essere significativo nel corso della vita di una donna, soprattutto per coloro che hanno un reddito più basso. Basti pensare ai costi annuali: secondo Forbes, si stima che una donna paghi nel corso di un anno 2.381 dollari in più rispetto a un uomo, per gli stessi identici prodotti.
Inoltre, questa pratica ha anche un impatto negativo sulla diversità e sulla promozione dell'uguaglianza di genere, poiché perpetua la disparità tra i sessi.
Ci sono stati alcuni sforzi per combattere la Pink Tax, ma c'è ancora molto lavoro da fare. Ad esempio, alcuni Paesi (come la California) hanno adottato leggi che proibiscono la pratica, ma in molti altri paesi ancora non ci sono leggi specifiche che la regolamentano.
Inoltre, è importante che le aziende abbiano una maggiore consapevolezza della Pink Tax e si impegnino a ridurre o eliminare questa pratica discriminatoria. Ciò può essere fatto adottando pratiche di prezzo eque, rivedendo le strategie di marketing e sensibilizzando i consumatori.
In definitiva, la Pink Tax è un problema globale che richiede un impegno coordinato da parte di tutti i soggetti interessati per porvi fine. Le donne hanno il diritto di non essere discriminate e di pagare il prezzo equo per i prodotti e i servizi che acquistano. È ora di mettere fine alla Pink Tax e di promuovere l'uguaglianza di genere in tutti i settori della società, anche attraverso il mercato, che per quanto frivolo e consumistico è di fatto parte della vita quotidiana.