Alzi la mano chi ha già ricevuto almeno una partecipazione. In primavera gli eventi formali si moltiplicano e sembra che il settore wedding non stia affatto riscontrando crisi; le coppie che hanno organizzato una cerimonia in primavera sono tante e se con la tua famiglia sei stata invitata a prendere atto ad un ricevimento allora dovrai fare in modo di creare dei look matchy matchy per tutti, ricordando la regola base sugli outfit per i più piccoli: se ti chiedi come vestire i bambini ad un matrimonio in primavera, la priorità deve essere la comodità unita allo stile. Ti svelo come trovare il giusto equilibrio.

Partiamo dalle calze

Forse ti sembrerà inusuale partire dalle calze ma questo dettaglio è molto più di un accessorio; se il matrimonio si svolge in mesi freschi o l’evento avviene di sera la calzamaglia bambino diventa un alleato prezioso: soprattutto le bimbe con vestiti svolazzanti, gonnelline e tessuti leggeri troveranno una protezione ottimale grazie a filati come cotone o microfibra. Si trovano in tanti colori e fantasie, ma da prediligere sono le tinte unite quali bianco, panna, crema e grigio chiaro.

Se invece la temperatura lo permette, via libera ai calzini bambino: corti, in filo di cotone e in cromie tenui o con piccoli dettagli che richiamano l'abito; per i maschietti, un coordinato con i pantaloni darà un tocco di classe senza sforzo. Meglio evitare, invece, colori sgargianti o fantasie troppo vistose: la parola d'ordine è armonia.

Focus sui vestiti da cerimonia

Giornate miti sono un trend in primavera ma si sa che il meteo sa essere imprevedibile. Bisogna quindi studiare un look perfetto con tessuti e strati così da poter andare incontro ad ogni condizione meteo. Per le bimbe sì ad abiti in cotone o lino con dettagli delicati, basterà poi aggiungere un cardigan e un trench per un outfit da vera principessa. Per i maschietti, si può optare per pantaloni chino o in lino e una camicia che richiama nei toni quella scelta dal papà. Se si tratta di un evento con dress code formale basterà aggiungere un blazer.

Gli accessori non possono mancare

A questo punto pensiamo ai dettagli che si sa, fanno la differenza. Le piccole amano accessori vezzosi: via libera a cerchietti gioiello o con fiorellini. Evita applicazioni o gioielli troppo vistosi, potrebbero risultare pacchiani e soprattutto rendere scomodo il look tenuto per tante ore. E i bimbi? Non meno chic. Sì a cravatta o papillon, magari richiamando la palette cromatica di mamma e papà.

Non dimentichiamo le scarpe

Noi donne sappiamo quanto le scarpe siano un must e nel settore cerimonia non può certo fare eccezione. I piedi dei nostri bimbi, però, crescono molto velocemente quindi la cosa migliore è optare per un nuovo acquisto utilizzabile in più contesti. Tra le scarpe per bambini a trionfare ci sono sneakers, ballerine, sandali o mocassini di pregio, senza mai sacrificare la comodità.

Come avrai capito scegliere il look giusto per vestire i bambini per un matrimonio in primavera richiede un po’ di attenzione: bisogna considerare il dress code imposto dagli sposi, l’orario dell’evento, la personalità del bimbo e ovviamente le tendenze del momento. Con i miei consigli sicuramente riuscirai nell’impresa di creare un outfit top.

Le donne sono più esposte a depressione e ansia rispetto agli uomini, ma la ricerca scientifica continua a trascurare la variabile di genere. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, solo il 5% delle ricerche sui disturbi psichiatrici considera il sesso come variabile principale, con conseguenze significative sia nella fase diagnostica che terapeutica. Un altro studio apparso su Nature evidenzia come, nonostante una crescente consapevolezza delle differenze di genere nella salute mentale, la ricerca non abbia ancora colmato questo divario. Lo diffonde Ansa.

Lo studio

L'analisi condotta in Svezia su un campione di oltre 4,8 milioni di persone ha confermato che le donne, tra i 10 e i 54 anni, presentano una maggiore incidenza di disturbi depressivi, d'ansia, alimentari, da stress e bipolari. Gli uomini, invece, sono più soggetti a autismo, disturbi dell'attenzione e iperattività (Adhd), dipendenza da droghe tra i 15 e i 54 anni e abuso di alcol in età adulta. Tuttavia, solo il 19% degli studi degli ultimi dieci anni è stato progettato per individuare differenze di genere, e il numero delle ricerche che approfondiscono questo aspetto rimane estremamente basso.

Il tema è stato al centro del corso di formazione "Colmare il divario sulla salute mentale della donna: affrontare le disuguaglianze nelle cure", organizzato dalla società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) e da Fondazione Onda Ets, che si è svolto a Milano. Durante l'evento, gli esperti hanno sottolineato la necessità di un approccio più mirato per rispondere in modo adeguato ai bisogni delle donne nel campo della salute mentale.

"Si tratta di un problema che richiede un approccio olistico e inclusivo", ha dichiarato Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda Ets. "L'ampliamento dei servizi, la riduzione dei costi per facilitare l'accesso alle cure, lo sviluppo della telepsichiatria e un maggiore supporto alle vittime di violenza sono alcune delle strategie da implementare per garantire un sistema sanitario più equo".

Anche in Italia c'è disuguaglianza

I co-presidenti della Sinpf, Matteo Balestrieri e Claudio Mencacci, hanno evidenziato come le disuguaglianze di genere nella salute mentale siano presenti sia a livello globale che in Italia, con un impatto più pesante sulle donne. "I dati sottolineano l'importanza di adottare strategie di prevenzione e screening basate sul genere, che consentano di sviluppare interventi mirati a seconda dell'età e del tipo di disturbo", hanno spiegato. "Nonostante i progressi degli ultimi anni, il divario di genere nella ricerca psichiatrica resta ancora ampio. Serve un impegno congiunto tra la comunità scientifica e le istituzioni per garantire una maggiore equità e migliorare la salute mentale delle donne".

Questa disattenzione nei confronti del genere nei disturbi psichiatrici ha ripercussioni dirette sulla diagnosi e sul trattamento, con il rischio di sottovalutare i sintomi femminili o di proporre terapie non adeguate alle specifiche esigenze delle pazienti. L'assenza di studi mirati si traduce in una minore personalizzazione delle cure, con effetti che possono compromettere l'efficacia dei trattamenti e l'accesso ai servizi sanitari.

L'urgenza di affrontare queste disuguaglianze emerge quindi come una priorità per la ricerca e per le politiche sanitarie, con l'obiettivo di sviluppare un sistema più attento alle differenze di genere e più efficace nel rispondere alle necessità di tutta la popolazione

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il rigurgito nel neonato è un fenomeno comune e, nella maggior parte dei casi, innocuo. È dovuto principalmente all’immaturità del sistema digestivo e tende a risolversi spontaneamente con la crescita del bambino. Alcune accortezze, come una corretta posizione durante la poppata e dopo il pasto, possono ridurne la frequenza. È importante non somministrare rimedi casalinghi come il miele e seguire le indicazioni sulle posizioni sicure per il sonno. In presenza di sintomi anomali, è sempre consigliabile rivolgersi alle pediatre e ai pediatri per escludere eventuali problemi di salute più seri.

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Il rigurgito è l'espulsione spontanea e senza sforzo di piccole quantità di latte dalla bocca del neonato dopo la poppata. Si tratta di un fenomeno molto comune nei primi mesi di vita e, nella maggior parte dei casi, non rappresenta un problema di salute. La causa principale è l'immaturità del sistema digestivo, in particolare dello sfintere esofageo inferiore, che non è ancora completamente sviluppato e permette al contenuto gastrico di risalire nell'esofago.

Differenza tra rigurgito e vomito

È importante distinguere tra rigurgito e vomito. Il rigurgito è fisiologico e si manifesta con l'espulsione di piccole quantità di latte senza sforzo e senza disagio per il neonato. Il vomito, invece, è un atto più violento, caratterizzato dall'espulsione forzata del contenuto gastrico, spesso accompagnata da contrazioni muscolari evidenti e da un evidente disagio. Il vomito può essere il segnale di una condizione patologica e per questo motivo richiede l'attenzione delle pediatre e dei pediatri.

Cause del rigurgito nel neonato

Il rigurgito è legato soprattutto all'immaturità del sistema digestivo. Lo sfintere esofageo inferiore, ancora poco sviluppato, non è in grado di trattenere completamente il latte ingerito, facilitandone la risalita. Un'altra causa frequente è l'assunzione eccessiva di latte rispetto alla capacità dello stomaco del neonato. Se il lattante assume una quantità superiore a quella che il suo stomaco riesce a contenere, il latte in eccesso tende a fuoriuscire. Anche l'ingestione di aria durante la poppata può favorire il rigurgito. Questo accade quando il neonato non si attacca correttamente al seno o al biberon, o quando la posizione durante l’allattamento non è adeguata. L'aria ingerita, accumulandosi nello stomaco, spinge verso l'alto il contenuto gastrico.

Quando preoccuparsi

Nella maggior parte dei casi, il rigurgito è un fenomeno transitorio e privo di conseguenze. Tuttavia, è opportuno consultare le pediatre e i pediatri se il neonato non cresce in modo adeguato, se manifesta irritabilità o disagio durante le poppate o se il rigurgito si accompagna alla presenza di bile o sangue. Questi segnali potrebbero indicare condizioni patologiche come il reflusso gastroesofageo patologico o altre problematiche digestive che richiedono una valutazione medica più approfondita.

Come ridurre il rigurgito

Esistono alcune strategie che possono aiutare a ridurre il rigurgito nei neonati. Dopo la poppata, mantenere il bambino in posizione verticale per circa 20-30 minuti favorisce la digestione e riduce il rischio di risalita del latte. Anche una corretta tecnica di allattamento è fondamentale: assicurarsi che il neonato si attacchi bene al seno o al biberon può limitare l’ingestione di aria e, di conseguenza, la formazione di bolle gassose nello stomaco. Alcune pediatre e pediatriconsigliano di offrire poppate più frequenti e in quantità ridotte, per evitare di sovraccaricare lo stomaco del bambino.

Alcuni rimedi tradizionali, come la somministrazione di miele per calmare disturbi digestivi, sono assolutamente da evitare nei neonati. Il miele può contenere spore di Clostridium botulinum, il batterio responsabile del botulismo infantile, una malattia rara ma molto grave che provoca debolezza muscolare, difficoltà di suzione, torpore e, nei casi più seri, paralisi.

Posizione durante il sonno e rischio di SIDS

Un tempo si riteneva che i neonati dovessero dormire a pancia in giù per ridurre il rischio di rigurgito. Le ricerche più recenti hanno invece dimostrato che questa posizione aumenta il rischio di Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (SIDS). Per garantire la massima sicurezza durante il sonno, il neonato deve essere sempre adagiato in posizione supina, ovvero a pancia in su. Questa raccomandazione è supportata dall’Istituto superiore di sanità, che evidenzia come dormire in posizione supina sia la scelta più sicura per i lattanti.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La salsa rosa è una delle salse più amate per accompagnare antipasti, finger food, patatine e tanto altro. Cremosa e dal sapore delicato, si prepara in pochi minuti mescolando ingredienti semplici e facilmente reperibili. Perfetta per condire cocktail di gamberi, tramezzini o insalate sfiziose, è una preparazione versatile che si adatta a molte occasioni.

Varianti

    • Senza alcol: per una versione più leggera, eliminare il brandy o sostituirlo con qualche goccia di aceto di mele.
    • Più leggera: per una salsa meno calorica, si può utilizzare maionese light o yogurt greco al posto della maionese tradizionale.
    • Più piccante: aggiungere un pizzico di paprika o qualche goccia di tabasco per un tocco speziato.

    La salsa rosa è un condimento facile e veloce da preparare, ideale per dare un tocco cremoso e gustoso a numerosi piatti. Con pochi ingredienti e qualche accorgimento, si ottiene una salsa perfetta per ogni occasione!

    L'educazione dei bambini e delle bambine ha subito profondi cambiamenti negli ultimi decenni. Molti principi considerati verità assolute sono stati rivisti grazie a studi scientifici e nuove esperienze pedagogiche. Alcune credenze, ancora diffuse, appartengono a un modello ormai superato e possono ostacolare una crescita sana e serena.

    Le nuove conoscenze in campo educativo permettono di superare queste credenze ormai obsolete e di adottare metodi più rispettosi delle esigenze di crescita. Il cambiamento parte dalla consapevolezza e dall'aggiornamento continuo, affinché ogni bambina e ogni bambino possano crescere in un ambiente sereno e stimolante.

    Il castigo fisico aiuta a insegnare il rispetto

    Per molto tempo si è creduto che punizioni fisiche come sculacciate e schiaffi potessero insegnare disciplina e rispetto. Oggi, le ricerche in ambito psicologico dimostrano che questi metodi hanno effetti negativi sullo sviluppo emotivo. Il castigo fisico aumenterebbe addirittura il rischio di problemi comportamentali, riducendo la fiducia nei confronti degli adulti. Educare con il dialogo e il rispetto reciproco si è dimostrato un approccio più efficace e rispettoso del benessere infantile.

    I bambini devono essere sempre obbedienti

    L'obbedienza cieca è stata a lungo considerata una qualità positiva, ma oggi si riconosce l'importanza del pensiero critico e dell'autonomia. Incoraggiare bambine e bambini a esprimere i propri pensieri e a comprendere il motivo delle regole li aiuta a sviluppare capacità decisionali più mature. Un'educazione basata sull'ascolto e sul confronto favorisce la crescita di individui consapevoli e responsabili.

    I neonati vanno lasciati piangere per diventare indipendenti

    Un tempo si riteneva che lasciare piangere i neonati senza intervenire li rendesse più autonomi. Oggi si sa che il pianto è il principale strumento di comunicazione nei primi mesi di vita e che rispondere prontamente ai bisogni favorisce un legame sicuro con le figure di riferimento. Studi condotti in ambito neuroscientifico dimostrano che il contatto e la vicinanza aiutano a regolare il sistema nervoso del neonato, promuovendo un sano sviluppo emotivo.

    Le emozioni vanno controllate e non espresse

    Frasi come "non piangere" o "non fare i capricci" sono state spesso utilizzate per reprimere le emozioni. Tuttavia, la ricerca psicologica evidenzia l'importanza di insegnare a riconoscere e gestire le emozioni piuttosto che soffocarle. Aiutare bambine e bambini a dare un nome alle loro emozioni e a esprimerle in modo sano favorisce l'equilibrio emotivo e la capacità di relazionarsi con gli altri.

    Il girello aiuta a camminare prima

    Per anni si è pensato che il girello fosse un valido strumento per favorire l'apprendimento della camminata. In realtà, oggi è sconsigliato da pediatre e pediatri perché può ritardare lo sviluppo motorio naturale e aumentare il rischio di incidenti domestici. Lasciare che bambine e bambini imparino a muoversi liberamente, sperimentando gattonamento e primi passi senza supporti artificiali, favorisce un miglior sviluppo delle capacità motorie e della coordinazione.

    Il latte vaccino è indispensabile per la crescita

    Il latte vaccino è stato a lungo considerato essenziale nell'alimentazione infantile, ma oggi si sa che non è l'unica fonte di calcio e nutrienti necessari per una crescita sana. Organizzazioni sanitarie internazionali sottolineano che una dieta equilibrata, ricca di legumi, verdure a foglia verde e frutta secca, può fornire il calcio necessario senza bisogno di latticini. È sempre utile consultare specialisti in nutrizione per scegliere l'alimentazione più adatta alle esigenze di ogni bambina e bambino.

     

    Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

    Lo yoga, disciplina millenaria, si rivela un prezioso alleato per il benessere dei più piccoli. Attraverso il gioco e il movimento, i bambini imparano a conoscere il proprio corpo, a gestire le emozioni e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. I benefici sono molteplici: miglioramento della flessibilità, della forza e della coordinazione, riduzione dello stress e dell'ansia, aumento della concentrazione e dell'autostima. Lo yoga aiuta i bambini a sviluppare la consapevolezza del proprio corpo, a migliorare la capacità di concentrazione e a gestire le emozioni. Inoltre, la pratica dello yoga può contribuire a migliorare la qualità del sonno e a ridurre i livelli di stress.

    Tanto che ora lo stanno introducendo nei reparti di pediatria di alcuni ospedali, come il Meyer di Firenze

    Yoga e terapia estetica: un'innovativa sinergia al Meyer di Firenze

    L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze ha introdotto due nuovi progetti per i pazienti del reparto di oncologia: sedute di yoga individuali e incontri di terapia estetica. Un'iniziativa pionieristica, sostenuta dalla Fondazione Meyer, che integra il percorso di cura con attività ludiche e terapeutiche.

    Le sedute di yoga, tenute due volte a settimana dall'insegnante Jessica Paganelli, sono personalizzate in base alle esigenze di ciascun bambino, coinvolgendo attivamente anche i familiari, come spiega una notizia su Ansa. Per i più piccoli, strumenti musicali come la campana tibetana e giochi yogici, per i più grandi, tecniche di meditazione, respirazione, automassaggio e visualizzazioni guidate. L'obiettivo è favorire il rilassamento, ridurre l'ansia e lo stress, e aiutare i bambini a esprimere i propri bisogni, rafforzando l'autoconsapevolezza e l'autostima.

    Gli incontri di terapia estetica, guidati da Giada Baldini, esperta di armoestetica, si svolgono una volta a settimana. Collane colorate, schede e carte speciali aiutano i bambini a valorizzare il proprio aspetto, anche durante le terapie che possono alterare l'immagine corporea. L'obiettivo è aiutare i bambini a riscoprire la bellezza di sé, a esprimere il proprio gusto estetico e a sentirsi a proprio agio nel proprio corpo.

    Risultati promettenti e benefici tangibili

    Uno studio multidisciplinare è in corso per valutare gli effetti dei due nuovi servizi. I primi risultati, rilevati attraverso il saturimetro, evidenziano una significativa riduzione della frequenza cardiaca dei partecipanti al termine delle sedute di yoga. I benefici sono molteplici: i bambini si sentono in un contesto di normalità, imparano a gestire le emozioni, rafforzano l'autostima e riscoprono la bellezza di sé.

    Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, un’occasione per riflettere sulle tante sfaccettature di questa condizione e sulle storie di chi la vive ogni giorno. Tra queste, spicca quella di Damiano e Margherita Tercon, due fratelli che hanno fatto dell’arte e della loro esperienza un racconto sincero, capace di toccare il cuore di tantissime persone. Probabilmente già li conoscete, ma ora arrivano due prodotti che diffonderanno la loro storia ancora di più.

    La loro vicenda familiare e professionale arriva infatti al cinema con La vita da grandi, il film diretto da Greta Scarano, con Matilda De Angelis e Yuri Tuci (attore con autismo già noto a teatro ma per la prima volta sul grande schermo), prodotto da Groenlandia.

    Essere grandi non significa rientrare in uno standard

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    Damiano e Margherita condividono molto più di un legame familiare. Entrambi amano il mondo dello spettacolo, hanno un grande talento e non si arrendono davanti alle difficoltà. Eppure, la loro crescita è stata accompagnata da un elemento che la società spesso percepisce come un ostacolo: l’autismo.

    Damiano sogna in grande: vuole diventare una star della musica, vendere milioni di dischi, riempire i palchi di tutto il mondo e trovare l’amore della sua vita, con cui costruire una famiglia numerosa. Ma, dietro il sogno, c’è anche la sfida di imparare a gestire la quotidianità, senza riflettori puntati addosso.

    Margherita, invece, nonostante un percorso di studi brillante, si ritrova in un lavoro che non la entusiasma. La sua vita prende una svolta quando incontra Philipp, con cui nasce un’intesa immediata. Insieme, decidono di affrontare una sfida importante: aiutare Damiano a raggiungere l’autonomia e a vivere da solo.

    Un viaggio tra emozioni e crescita

    Inizia così un percorso fatto di piccole e grandi scoperte. Per Damiano, diventare indipendente significa imparare che la pasta non deve cuocere per mezz’ora, che le finestre si possono aprire e che i sacchetti della spazzatura non sono decorazioni. Un corso accelerato di vita adulta, con più pratica che teoria, fatto di successi e inciampi, di ansie e soddisfazioni.

    La storia di Damiano e Margherita è un’alternanza di momenti commoventi e divertenti, un viaggio che mostra come la normalità non sia una condizione fissa, ma un concetto da modellare sulla base delle proprie esigenze e capacità. Invece di guardare solo le difficoltà, i Terconauti ci insegnano a scorgere la luce che filtra attraverso le crepe.

    Un libro da non perdere: L'imprevisto di diventare adulti

    Dal 18 marzo sarà disponibile in libreria L'imprevisto di diventare adulti. La vita da grandi tra sogni e autismo, scritto da Damiano e Margherita Tercon insieme a Philipp Carboni. Edito nella collana Oceani della Nave di Teseo, il libro di 432 pagine (prezzo 20 euro) racconta con sincerità e ironia il percorso verso l’autonomia e la crescita, mostrando che la vita adulta può riservare imprevisti, ma anche grandi soddisfazioni.

    Ma chi sono i Terconauti? Damiano e Margherita Tercon, insieme a Philipp Carboni, sono conosciuti  - appunto - come i Terconauti. Attraverso video, spettacoli teatrali, fumetti e libri, raccontano la diversità con ironia e autenticità. Il loro modo di comunicare ha conquistato oltre un milione di persone sui social, e le loro esibizioni a Italia’s Got Talent, Tú Sí Que Vales e Comedy Central hanno rotto molti pregiudizi sull’autismo. Con il loro spettacolo Una storia di autismo normale, portano nelle scuole, nei teatri e nelle università un messaggio importante: chi è considerato diverso non ha bisogno di pietismo, ma di essere visto per ciò che è, con le sue capacità e i suoi sogni.

    Nei primi anni di vita, la febbre nei bambini e nelle bambine è uno degli aspetti che più preoccupano chi si prende cura di loro. Un rialzo della temperatura può segnalare infezioni, infiammazioni o altre condizioni da monitorare con attenzione. In queste situazioni, la scelta del termometro giusto diventa fondamentale: meglio un termometro tradizionale o uno a distanza, tramite infrarossi? Entrambi hanno vantaggi e svantaggi, ma qual è il più affidabile per misurare la febbre nei più piccoli?

    Come funzionano i termometri tradizionali

    termometri tradizionali misurano la temperatura corporea attraverso il contatto con la pelle o le mucose. Oggi, il classico modello a mercurio non è più in commercio per motivi di sicurezza, ma sono disponibili versioni digitali o a gallio, altrettanto precise.

    Misurazione ascellare

    È la più diffusa, ma richiede alcuni minuti per fornire un valore affidabile. Bisogna assicurarsi che il termometro sia ben posizionato e che il bambino o la bambina resti fermo/a per il tempo necessario.

    Misurazione orale

    Si effettua ponendo il termometro sotto la lingua. Questo metodo è più preciso rispetto a quello ascellare, ma meno pratico per bambini piccoli, che potrebbero non riuscire a tenere il termometro in posizione corretta.

      I termometri tradizionali sono apprezzati per la loro precisione, ma possono risultare scomodi con neonati e bambine/i poco pazienti.

      Come funzionano i termometri auricolari e frontali

      termometri digitali veloci, invece, sfruttano tecnologie avanzate per misurare la temperatura in pochi secondi. I più diffusi sono quelli auricolari e quelli a infrarossi per la fronte.

      Termometri auricolari

      Rilevano il calore generato dal timpano. Sono veloci e generalmente accurati, ma possono essere meno precisi se usati in modo errato, ad esempio se c'è cerume o se la sonda non è posizionata correttamente.

      Termometri a infrarossi per la fronte

      Misurano la temperatura della pelle senza contatto diretto o con un leggero appoggio sulla tempia. Sono estremamente rapidi e pratici, specialmente con neonati, ma possono dare valori meno precisi se la pelle è sudata o se la stanza è molto calda o fredda.

        Questi strumenti sono particolarmente apprezzati per la praticità e la rapidità, soprattutto in situazioni in cui il bambino o la bambina è agitato/a.

        Qual è più affidabile?

        La precisione è un fattore chiave nella scelta del termometro. I termometri tradizionali offrono misurazioni molto affidabili, soprattutto se utilizzati oralmente o ascellari con il giusto tempo di attesa. Sono consigliati dai pediatri per un rilevamento accurato, anche se possono essere meno pratici.

        termometri auricolari e a infrarossi sono più rapidi e comodi, ma possono essere influenzati da fattori esterni, come l'ambiente o un uso scorretto. Tuttavia, i modelli di qualità offrono risultati affidabili se utilizzati seguendo attentamente le istruzioni.

        Per un uso domestico con neonati e bambine/i piccoli, il termometro a infrarossi per la fronte può essere la scelta più semplice e immediata. Per un valore più certo, però, un termometro digitale tradizionale rimane il punto di riferimento per un controllo accurato della febbre.

         

        Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

        Milano si prepara ad accogliere nuovamente le opere di Banksy, l'artista contemporaneo senza volto che ha rivoluzionato il mondo della street art con i suoi stencil di denuncia sociale. Dopo il successo delle precedenti esposizioni che hanno toccato diverse città italiane, dal 21 marzo 2025 un nuovo spazio espositivo in via Varesina 204 ospiterà più di 100 lavori, inseriti nel contesto del Certosa District, un'area in piena riqualificazione culturale.

        Un viaggio tra le opere più iconiche

        La mostra propone un percorso immersivo e coinvolgente tra graffiti, fotografie, installazioni e stampe su vari materiali, tutti appositamente riprodotti per questa esposizione. 

        Sarà possibile ammirare alcune delle opere più celebri di Banksy, tra cui Ozone Angel, Steve Jobs, Napoleon e Flower Thrower, immagini divenute simbolo della sua critica sociale. Una speciale area video approfondirà il significato e la storia dietro i suoi murales più celebri, con uno sguardo privilegiato sul pensiero dell'artista e sulla sua visione del mondo.

        L’arte come denuncia sociale

        Banksy ha sempre utilizzato l'arte come strumento di denuncia per affrontare temi come il consumismo sfrenato e insostenibile, la guerra e gli abusi di potere con immagini dal forte impatto visivo. La sua capacità di comunicare messaggi potenti attraverso metafore ironiche e provocatorie ha reso il suo stile inconfondibile e universalmente riconosciuto.

        Questa nuova mostra rappresenta dunque un'occasione piuttosto unica per approfondire il suo linguaggio artistico e riflettere sulle dinamiche sociali contemporanee, osservando le opere nella loro totalità e non una alla volta, come si trovano sparse per il mondo.

        Orari, aperture speciali e prezzi

        La mostra sarà visitabile dal 21 marzo al 29 giugno 2025, con apertura dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Sono previste aperture straordinarie nei giorni festivi. 

        E c’è un’ottima notizia: lettrici e lettori del sito potranno usufruire di prezzi agevolati utilizzando il codice "mammapretaporter" in cassa o sul sito ufficiale della mostra

        • Bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni: 7,00 euro (martedì-venerdì), 8,00 euro (sabato, domenica e festivi)
        • Adulti: 10,00 euro anziché 14,00 euro (martedì-venerdì), 12,00 euro anziché 16,00 euro (sabato, domenica e festivi)

        La pillola del giorno dopo è un farmaco utilizzato per la contraccezione d'emergenza, da assumere dopo un rapporto sessuale non protetto o in caso di fallimento del metodo contraccettivo abituale. Questo farmaco non è un metodo contraccettivo regolare, ma un'opzione da usare solo in situazioni di emergenza per ridurre il rischio di gravidanza indesiderata. In Italia sono disponibili due tipi di pillola del giorno dopo: una da assumere entro 72 ore e una da assumere entro 120 ore dal rapporto.

        La pillola dei tre giorni dopo

        La pillola del giorno dopo più diffusa contiene levonorgestrel, un progestinico che agisce bloccando o ritardando l'ovulazione. Deve essere assunta entro 72 ore (tre giorni) dal rapporto a rischio per avere la massima efficacia.

        Secondo gli studi, l'efficacia è maggiore se il farmaco viene assunto il prima possibile dopo il rapporto: entro 24 ore riduce il rischio di gravidanza fino al 95%, mentre tra le 48 e le 72 ore l'efficacia scende intorno al 58%.

        Questa pillola è generalmente ben tollerata, ma può causare effetti collaterali come nausea, mal di testa, affaticamento e alterazioni del ciclo mestruale.

        La pillola dei cinque giorni dopo

        L'altra opzione disponibile contiene ulipristal acetato, un modulatore del recettore del progesterone, ed è efficace fino a 120 ore (cinque giorni) dal rapporto a rischio. Il suo meccanismo d'azione è simile a quello del levonorgestrel, ma ha un'efficacia maggiore nel ritardare l'ovulazione anche quando i livelli di ormone luteinizzante (LH) sono già in aumento.

        Studi clinici dimostrano che questa pillola mantiene un'efficacia costante fino al quinto giorno, a differenza di quella a base di levonorgestrel, che perde rapidamente efficacia dopo le 72 ore. Anche in questo caso, gli effetti collaterali più comuni includono nausea, mal di testa, dolori addominali e irregolarità del ciclo mestruale.

        Le controindicazioni: non contraccezione, ma emergenza

        La pillola del giorno dopo non sostituisce i metodi contraccettivi tradizionali, come la pillola anticoncezionale o il preservativo. Non è indicata per un uso frequente, perché non garantisce un'efficacia continua e potrebbe alterare il ciclo mestruale.

        Non è un farmaco abortivo: agisce prima che possa avvenire l'impianto dell'ovulo fecondato nell'utero. Se l'ovulazione è già avvenuta, la pillola del giorno dopo potrebbe non essere efficace. Inoltre, non protegge dalle infezioni sessualmente trasmissibili.

        Le controindicazioni assolute sono rare, ma è sconsigliata in caso di gravi patologie epatiche o allergie ai principi attivi. In caso di dubbi, è sempre bene consultare un/una farmacista o un medico/medica.

        Dove e come si acquista

        In Italia, la pillola del giorno dopo senza ricetta è disponibile per tutti, anche per le persone minorenni.

        Il costo varia a seconda del tipo di farmaco: il levonorgestrel ha un prezzo inferiore rispetto all'ulipristal acetato. Alcune farmacie possono richiedere la disponibilità immediata, mentre altre potrebbero dover ordinare il farmaco.

        In ospedale o nei consultori, la pillola può essere ottenuta gratuitamente in alcuni casi.

        Come si assume

        La pillola del giorno dopo si assume per via orale, in un'unica dose.

        È importante prenderla il prima possibile per aumentarne l'efficacia. Se si verifica il vomito entro tre ore dall'assunzione, potrebbe essere necessario assumere una seconda dose. Dopo averla presa, il ciclo mestruale potrebbe subire anticipi, ritardi o modifiche nel flusso.

        Se il ciclo non arriva entro tre settimane, o si verificano sintomi di gravidanza, è consigliato fare un test di gravidanza per escludere un'eventuale gestazione.

        L'uso occasionale della pillola del giorno dopo non compromette la fertilità futura, ma un utilizzo ripetuto può indicare la necessità di valutare metodi contraccettivi più affidabili e continuativi con uno specialista o una specialista.

         

        Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

        Sara

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        Cecilia

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