Se a Natale si è tutti più buoni, è giusto esserlo fino in fondo. Ecco perché ci è piaciuta subito la campagna solidale di Miniland, che con un piccolo gesto aiuterà i bambini meno fortunati del Guatemala, quelli ospitati presso l’Organizzazione Non Governativa Casa Guatemala di Rio Dulce.
Miniland è l’azienda spagnola leader nel settore della puericoltura e dei giocattoli educativi. La conoscete? Noi sì, e infatti abbiamo scelto come regalo di Natale per quest’anno il loro utilissimo Baby Monitor Be My Buddy.
Ma stavolta non ci limiteremo al regalo, poiché grazie ad una loro bellissima iniziativa anche il biglietto di auguri si trasformerà in un gesto altruista, in particolare nei confronti dei bambini meno fortunati.
“Tu li educhi, loro ti insegnano”: è questo il motto della campagna lanciata nei giorni scorsi, rivolta essenzialmente a tutti, bambini, genitori e insegnanti. In sostanza, Miniland sa che gli adulti hanno sempre moltissimo da imparare dai più piccoli. Ecco perché aderiscono a questa iniziativa promossa da Casa Guatemala, una ONG del Centro America che aiuta i bambini più poveri e vulnerabili di Rio Dulce, cercando di provvedere alla loro istruzione ed educazione in modo da donare loro gli strumenti adatti per sperare in una vita migliore.
I bambini, con la loro bontà di cuore e d’animo e con la loro purezza sanno cogliere fino in fondo il significato vero del Natale, e donare loro una possibilità educativa significa ricevere noi stessi un regalo più grande, e cioè la loro felicità. Date un’occhiata allo spot di Miniland e Casa Guatemala: un delicatissimo messaggio che fa riflettere su quanto siano i bambini i veri maestri di vita.
L’aiuto, in questo caso, è rivolto proprio all’educazione e all’istruzione: Miniland aiuterà infatti, con il ricavato di ogni biglietto di auguri spedito, l’Organizzazione, fornendo un aiuto concreto (e ludico, in linea con la giocosità del Natale) ai bambini.
Questi biglietti di auguri possono essere inviati dal sito dedicato, che trovate alla pagina: basterà scegliere il biglietto che più vi piace, compilarlo con un bel messaggio di auguri e inviarlo ai bimbi del Guatemala.
Per ogni biglietto inviato, Miniland regalerà un giocattolo educativo ad un bambino guatemalteco. Sono già più di trecento i biglietti inviati, e quindi i giocattoli ricevuti dai bambini, ma non sono mai abbastanza! Ogni giocattolo è un sorriso, è un regalo natalizio che scalderà i cuori dei piccoli meno fortunati.
E se l’idea del biglietto di auguri vi piace, cogliete l’occasione al volo. Ma soprattutto non fermatevi qui: le donazioni a Casa Guatemala (è possibile aiutare qui) sono sempre benaccette!
La redazione di mammapretaporter.it
Se nei paesi nordici è consuetudine mandare i bimbi negli asili nel bosco (e anche in Italia qualcosa si muove infatti sono nati i primi asili nel bosco!) ora nel nostro paese è nata una nuova esperienza, tutta mediterranea, che potrebbe diventare il (bellissimo) pretesto per una nuova concezione di studio all’aperto: a Ostia hanno aperto la prima scuola materna incentrata sul mare, ed è bellissima.
Come accennato, l’esperienza dello studio all’aperto arriva dai paesi nordici, che per tradizione hanno un sacco di asili nel bosco, e cioè scuole che integrano alla perfezione il tempo speso in classe con quello trascorso nella natura, con tutti i benefici che questo approccio porta con sé.
Studiare all’aperto è infatti un metodo assolutamente positivo, che oltre a rendere i bambini consapevoli dell’ambiente che li circonda li aiuta a studiare, a comprendere e a imparare un sacco di concetti attraverso l’esperienza diretta, le loro mani e il loro corpo. Per non parlare dei benefici psicologici: non più costretti tra le pareti per troppo tempo, i bambini si abituano ad esplorare ciò che sta attorno a loro, liberi (ma con regole) e spensierati.
L’idea dell’asilo del bosco si tinge così di note azzurre: a Ostia, infatti, l’istituto comprensivo Amendola Guttuso ha aperto, in collaborazione con Associazione Manes, con il Centro Habitat Mediterraneo Lipu (un bellissimo parco naturalistico realizzato in una zona che prima era una triste discarica e che ora è meta perfetta per l’esplorazione) e con il Corpo Forestale dello Stato, l’Asilo del Mare. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi e ha svelato quali saranno gli approcci e i metodi utilizzati per questa scuola materna che guarda alla terra per sperimentare un’educazione assolutamente futuristica.
Dopo quindi avere aperto un asilo nel bosco steineriano, la Amendola Guttuso ne ha aperto uno in spiaggia: l’Asilo del Mare. Proprio per le virtù dell’approccio all’aperto, che aiuta i bambini a vivere più in profondità se stessi e la terra, questo asilo del mare vuole rivolgersi a tutti i bambini, ma in particolare a quelli che sin da piccoli mostrano segnali di disagio. Prendendo infatti per tempo questi segnali, è possibile far sì che non si trasformino in problemi a più lungo termine. Soprattutto in una zona come quella in cui nasce l’asilo, di periferia e soggetta ad abbandono scolastico da parte di troppi adolescenti.
“Promuovere la Scuola all'aria aperta, l'outdoor education, la Pedagogia dei Talenti affinché i bambini possano trovare il proprio posto nel mondo. Affinché i genitori possano essere felici di mandare i propri figli in una scuola che tenga conto delle loro esigenze di muoversi e conoscere. Una scuola dove gli insegnanti sono scelti in base alle loro capacità e inclinazioni. Creare una comunità educante che rispetti i bisogni delle persone, grandi e piccole, che vivono in questo tempo”: le parole che si leggono sulla pagina Facebook del progetto sono semplici ma profonde e ricche di spunti.
Nel concreto, quindi, l’asilo del mare proporrà alle famiglie un’educazione basata tanto sui banchi di scuola quanto sull’outdoor, con progetti che avvicinano i bambini alla loro terra: le lezioni si svolgeranno anche nell’ambiente naturale, in maniera sempre educativa e sempre accompagnati da professionisti.
E come per l’asilo nel bosco, anche in quello del Mare i bambini si divideranno tra lezioni e giochi sistematici e giochi e attività liberi: fondamentale, infatti, è l’approccio ludico libero, quello che permette al bambino di sperimentare la sua persona, la socialità, il mondo e l’indipendenza.
Ne conosciamo la bontà, sappiamo delle sue proprietà digestive che lo rendono un ottimo dopopasto. Ma conosciamo davvero il finocchio? Sappiamo quali sono i benefici che apporta al nostro organismo? Eccoli!
Il finocchio è coltivato praticamente in tutte le zone temperate del mondo, e in Italia, in particolare, cresce nella zona del Centro e del Sud, dal momento che questo ortaggio ama soprattutto il clima tendente al caldo.
Lo si conosce soprattutto per le sue proprietà digestive, che sono assolutamente reali: l’elemento che infatti contraddistingue il finocchio è l’anetolo, una sostanza che effettivamente agisce direttamente sul sistema gastrointestinale, riequilibrandolo e agendo sulle contrazioni addominali che causano il dolore.
Tuttavia, il finocchio è un toccasana più generico, poiché contiene moltissima acqua e sali minerali, tra i quali spiccano potassio, calcio e fosforo. Anche le vitamine sono moltissime e importantissime: in primis la vitamina A, seguita da quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B5 e B6) e dalla C.
Grazie all’alta presenza di flavonoidi, il finocchio può essere annoverato tra gli alimenti antiossidanti: protegge infatti dai pericolosi radicali liberi causa dell’invecchiamento cellulare, e in particolare protegge dall’artrite reumatoide e dai dolori articolari generali.
E’ anche depurativo: il finocchio aiuta infatti il fegato e l’organismo a depurarsi dalle tossine. Ed è un potente antinfiammatorio naturale che agisce soprattutto (e di nuovo) sul tratto gastrointestinale, in particolare nei confronti del colon.
Sempre per queste sue proprietà benefiche per il sistema digestivo, il finocchio è utile in caso di aerofagia e flatulenza: la presenza di acido aspartico lo rende infatti utilissimo contro questo problema, sia per gli adulti sia per i bambini.
E per concludere la carrellata di proprietà benefiche, esso è protettivo del sistema cardiocircolatorio (abbassa la pressione!), aiuta le mamme ad aumentare la produzione del latte e ad alleviare i sintomi della menopausa ed è utile ad alleviare i sintomi fastidiosi della tosse (basta un decotto con i suoi semi).
Riprendendo quindi quest’ultimo utilizzo, e cioè attraverso un decotto, chiariamo subito che il finocchio è davvero benefico se assunto attraverso questa modalità. Rispetto alle tisane, i decotti si preparano a partire dai semi, che rilasciano le loro proprietà solo dopo qualche minuto in acqua bollente (al contrario di molte erbe che invece, se bollite, perderebbero i loro benefici). Basterà quindi tenere un bel sacchetto di semi di finocchio in dispensa per ogni evenienza, e metterne a bollire qualche cucchiaio per dieci minuti. In questo modo otterrete una bevanda calda perfetta contro l’indigestione, la flatulenza e la tosse (aggiungendo in questo caso anche un cucchiaino di miele). Oppure seguite la nostra ricetta della tisana contro il mal di pancia, che oltre al finocchio prevede l’utilizzo di cardamomo, zenzero e liquirizia.
Oltre agli infusi e ai decotti, tuttavia, il finocchio è buonissimo sia cotto che crudo in moltissime ricette.
A noi piace affettarlo per insalate estive davvero fresche, abbinandolo ad arance e misticanza e condendolo con olio e sale aromatizzato alle erbe.
Buonissimo è però anche il curry di verdure, nel quale non può mancare il finocchio: è semplicissimo, poiché prevede la cottura in padella con un filo d’olio delle verdure che preferiamo tagliate a dadini (patate, carote, finocchio…) con l’aggiunta di un cucchiaio di brodo di verdure e di un cucchiaino di curry di Madras, il curry non troppo piccante perfetto per i bambini (e che contiene già anche i semi di finocchio: una bomba di salute, quindi!).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Preferire sempre la carta alla plastica: una regola che ormai abbiamo fatto nostra e che seguiamo molto volentieri, sia per l’ecologia che ci sta dietro sia per l’innegabile bellezza dei materiali più naturali.
Anche il Natale può seguire questa semplice regola; perché quindi non scegliere di realizzare le decorazioni, i lavoretti e i regalini con questo semplice materiale che spesso può essere anche di riciclo?
(foto 1 http://artfulparent.com/2015/12/christmas-tree-craft-cardboard-buttons.html)
(foto 2 http://www.momontimeout.com/2014/12/easy-accordion-tree-ornaments-craft/)
(foto 3 https://www.thecrafttrain.com/1/post/2013/11/mini-paper-angels.html)
(foto 5 http://www.artycraftykids.com/craft/paper-plate-baubles/)
(foto 6 http://onelittleproject.com/paper-plate-christmas-crafts/)
(foto 7 http://trendenser.se)
(foto 8 http://www.foodcraftsandfamily.com/easy-washi-tape-christmas-tree-treat-bag)
(foto 9 https://it.pinterest.com/pin/497225615084170589/)
Sara Polotti
Caro Babbo Natale, sono tante le cose che vorrei chiederti, non solo inteso come regali che vorrei, ma tante le domande alle quale forse tu potresti darmi una risposta.
La mia prima domanda è: che cavolo fai i 364 giorni dell’anno in cui non porti doni? Cioè se Mamma Natale governa la grande casa lappone, cuce calzini di lana, sferruzza copertine, spignatta biscotti allo zenzero e cioccolata, se gli gnomi e gli elfi lavorano come piccoli cinesini instancabili nella tua enorme fabbrica di giocattoli, tu che cazzo fai? Perché capirai che essere così famosi e lavorare un giorno all’anno non è da tutti! Mentre al Polo gli altri passano in sordina lavorando tutto l’anno, tu raccogli gloria ed onore lavorando un solo giorno…
Perché Babbo caro tu sei rubicondo e pacioso, divertente e sorridente mentre la Befana, poveraccia, è una vecchia megera brutta brufolosa e stracciona?
Dalla Fatina dei Dentini, il Coniglietto Pasquale, la Befana o i Re Magi, e chi più ne ha più ne metta tu sei mondialmente riconosciuto ed apprezzato, ma come fai?
Poi alcune domande che mi stanno sul gozzo: se uso la crema giorno di sera cosa succede, cioè che differenza fa, come fa una crema a sapere se è da giorno o da notte?
Perché certi cibi ti stanno un minuto in bocca ed una vita sui fianchi?
Perché tutto ciò che rende felici o è illegale o fa ingrassare? Chi ha stabilito che il cioccolato doveva far venire la ciccia e l’insalata scondita no?... potevate decidere il contrario?
Perché si dice che fare sport fa bene? La tartaruga non muove un dito e campa cent’anni.
Perché i meteorologi non azzeccano quasi mai le previsioni del tempo e i calli di mia nonna erano affidabili al 100%?
Perché un formaggio giovane e fresco si chiama stracchino? In Brianza “stracco” è stanco… stanco de che?
Perché gli americani sostituiscono il contorno di verdura con gli spaghetti? Puoi spiegargli che la pasta non è un contorno, non va nello stesso piatto insieme all’insalata e che il ketchup è sì a base di pomodoro ma non lo si usa al posto del sugo.
Perché gli uomini si grattano cento volte al giorno le parti intime? Non solo quando sono in mutande, dai vi abbiamo beccati mille volte, voi usate le tasche davanti non per tenerci le chiavi ma per grattarvi le balle.
Perché non mi dai un lavoro a tempo pieno e regali alle mamme che vorrebbero avere più tempo per i figli un lavoro part time?
Perché almeno quest’anno non mi levi dai piedi quelle due o tre persone stronze che proprio non tollero, è vero che quello che non ti uccide ti fortifica, ma a furia di essere fortificata non vorrei uccidere io qualcuno.
Nella mia lista dei desideri non ci sono gioielli, brillocchi o smeraldi, sai che non li amo per nulla, però se non vuoi regalarmi le perle, ma non farmi almeno incontrare troppi pirla.
Se non riesci a portare la pace nel mondo portala almeno nella mia testa.
Vorrei tornare bambina per provare quella frenetica gioia di strappare la carta dei regali, quell’ansia e quell’attesa che ti fanno tendere l’orecchio per sentire i tuoi passi, fino a crollare nel sonno senza rendersene conto per poi svegliarsi e correre sotto l’albero e rimanere a bocca aperta davanti ai doni arrivati chissà quando: si, regalami un giorno così, privo di consapevolezza e pieno di magia. Quindi sostituisci l’ansia da parcheggio in centro all’ansia da regalo.
Vorrei tanto un pigiama di pile, uno di quei modelli da bambino che ti incorporano persino i piedi, che te lo metti e ti scalda così tanto che se ne molli una forte rischi di pigliare fuoco.
Ah ecco, magari un giorno senza parenti, una roba tipo “Mamma ho perso l’aereo”, te ne sarei grata.
Fai in modo che la gente non mi chieda cosa fai a capodanno? Perché a me quel giorno sta proprio sulle palle, se hai passato un anno di merda non hai nulla da festeggiare, se hai passato momenti idilliaci hai già avuto la tua gloria; le aspettative sul nuovo anno ed i progetti non sempre vengono rispettati e francamente farmi un film di quello che sarà il nuovo anno non mi interessa, già si fatica a prendere le inculate così come vengono giorno per giorno, quindi sappi che io a capodanno vado a letto presto come tutte le sere, odio i fuochi ed i botti, lo zampone e il cotechino e la gente che aspetta di baciarsi ad una festa, festeggiando quella vita che sarà la stessa che ha lasciato nell’anno vecchio, rassicurali, tutti i guai li ritroveranno dopo la mezzanotte, l’unica che cambia dalle 24.00 alle 24.01 è la zucca di Cenerentola.
L’anno scorso ti sei sbagliato, ti avevo chiesto un culetto a mandolino e tu mi hai dato un culo a cassapanca, sei bastardo? Volevo essere in forma: la forma che intendevo però non era la sfera!
Se non vuoi far dimagrire me, almeno fai ingrassare tutti quelli che mi stanno intorno.
Se vedi la Befana dille che io me la sento di affrontare il fardello della vincita alla lotteria, tutti parlando della lotteria dell’Epifania, della cifra stratosferica che si vince e dello stress che queste grandi somme possono comportare: sereni io non mi stresso, saprei gestirlo, sentiti libero di farmi vincere.
Se è vero che gli alieni vorrebbero sbarcare sulla terra per cercare nuove forma di vita intelligente, tu dissuadili: perderebbero il loro tempo.
Dona a chi non l’ha un cervello, credimi sarà un cazzo di lavoraccio! (Sto giro una notte non ti basta).
Fai in modo che almeno una volta alla settimana i treni siano in orario, così mia sorella non consuma tutte le ore di permesso che matura da contratto, aspettando sulla banchina della stazione.
Svelami, ti prego, chi ha ucciso l’Uomo Ragno, ormai gli 883 non lo ricordano neppure loro.
Dai dimmi la verità, sta crisi italiana sta passando o ci coglionano per farci spendere i soldi nel periodo natalizio, per poi scoprire al TG il 27 dicembre che siamo nella merda, tale e quale a prima.
Fammi trovare George Clooney sotto l’albero…. Giuro che se scarto i pacchetti e trovo solo la macchinetta della Nespresso mi incazzo!
Se vieni a casa mia non troverai il camino da cui scendere, ma puoi parcheggiare le renne in giardino, c’è spazio, fai in fretta perché mio marito se trova il tuo latte e biscotti fa colazione prima di andare a letto, il risultato è che lui russa e tu rimani a bocca asciutta.
Sappi che io ti aspetto, sono stata proprio un angioletto quest’anno, almeno buonissima, vabbè buona sì, vabbè dai ho capito fai un altro giro, i regali me li compero da me.
Ciao Elena
Se “L’intestino felice” di Giulia Enders, libro dello scorso anno, è diventato best seller pur trattando un argomento così scientifico, un perché c’è. L’intestino è così complesso e regola a tal punto la nostra vita da essere un argomento davvero, davvero curioso, e conoscerlo a fondo significa capire meglio come poter vivere più tranquillamente semplicemente partendo dal fatto di avere una regolarità intestinale perfetta.
Crampi, stipsi, dissenteria, aerofagia: i problemi sono sempre molteplici poiché basta davvero poco, sia a livello alimentare sia a livello emozionale, per variare il delicato equilibrio intestinale. E a soffrirne non siamo soltanto noi adulti, ma anche i nostri piccoli, che non di rado manifestano, più di tutto, la stipsi, e cioè la difficoltà ad andare in bagno. Che fare, in questo caso? Ma soprattutto: che fare NATURALMENTE per far sì che torni tutto regolare? Ecco i nostri consigli per superare le fasi di stitichezza in maniera delicata e naturale, senza controindicazioni.
Come dicevamo, l’intestino reagisce sia all’alimentazione, sia alle emozioni. Nello specifico, alcuni parlano di questo organo come di un secondo cervello, proprio perché indica molto bene, a seconda del suo benessere, lo stato fisico e mentale. Addirittura, questi due organi sono collegati da un filo diretto, dal momento che alcuni mediatori chimici, i neuropeptidi, si muovono su entrambi. Insomma: capita spessissimo che in base allo stato mentale si alterino le funzioni intestinali, quindi, se non si tratta di situazioni gravi, non c’è da preoccuparsi: basta fare attenzione un po’ all’alimentazione e un po’ allo stress.
Come negli adulti, anche i bambini soffrono quindi di stipsi, una situazione durante la quale faticano ad andare in bagno poiché le feci si induriscono e si inibisce lo stimolo. Questo stimolo, come in un circolo vizioso, continua poi a mancare poiché istintivamente i bimbi tendono a contrarre i muscoli, rendendo il tutto peggiore.
Nei bambini più piccoli le cause possono essere svariate, dall’introduzione di cibi solidi durante lo svezzamento (e quindi una causa alimentare) allo stress di situazioni di disagio (come possono esserlo l’inizio della scuola o un viaggio che li tiene lontani da casa, e quindi dall’ambiente familiare intimo e protetto).
I rimedi naturali contro la stitichezza in questo caso dovranno quindi riguardare sia il livello fisico sia quello emozionale. Ovvero: innanzitutto sarà cosa utile aiutare il bambino a rilassarsi, e allo stesso tempo sarà necessario tentare di ammorbidire le feci, in modo da ritrovare lo stimolo e la naturalezza della “pupù”.
Innanzitutto, il rimedio più naturale ed efficace è l’acqua: fate bere ai bimbi più liquidi possibile, in modo da aumentare il volume della massa delle feci e, soprattutto, renderle più morbide: in questo modo, l’espulsione sarà notevolmente facilitata.
Lo stesso discorso vale per i cibi, che dovranno essere ricchi di acqua (favorendo così ancora di più l’ammorbidimento) ma soprattutto di fibre, elementi che aiutano moltissimo l’intestino a ritrovare il suo equilibrio. Via libera quindi a frutta e verdure fresche in grandi quantità. Per coniugare le due cose, poi, perfetti sono i brodi, le zuppe e le minestre. Chiaramente questo non vale durante lo svezzamento: qui trovate maggiori informazioni in merito.
Essendo poi che un disequilibrio intestinale porta ad una alterazione della flora batterica, quella “buona” che aiuta nella regolarità, utilissimi sono i fermenti lattici (chiedete al pediatra le quantità, in base al caso specifico del vostro bimbo!) oppure gli yogurt (benissimo anche quelli do soya).
Un altro validissimo aiuto in caso di stitichezza infantile è l’omeopatia, indicata sin dai primi mesi poiché priva di controindicazioni (ma sempre sotto controllo e sotto suggerimento del vostro medico omeopata).
Se iniziate a vedere che il bimbo fatica ad espellere le feci, partite subito con Alumina 5 CH, abbinata a Calcarea Acetica 1 DH: 3 granuli per due volte al giorno aiuteranno a stimolare l’intestino.
Quando tuttavia la stipsi continua da più tempo (ad esempio se il bambino non si scarica da 3 giorni), il rimedio più indicato è l’estratto di fico in macerato glicerico (30 gocce al giorno): il fico aiuta infatti a stimolare ancora di più la peristalsi.
Mentre per la stitichezza occasionale utile è sicuramente la fitoterapia. In questo caso, i semi di lino sono davvero efficaci, e basta metterne a bagno 2,5 grammi per una notte e farne bere l’acqua al bambino la mattina successiva.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Un antipasto davvero delizioso, leggero ma molto soddisfacente. La cremosità dei ceci si lega alla croccantezza della sfoglia: l'alloro da quel gusto particolare che conquista definitivamente tutti i palati.
Chi l’ha detto che i legumi si possono gustare solo in ricette salate? Falsissimo! Avete mai provato ad utilizzare fagioli, ceci o lenticchie per torte, muffin o preparazioni dolci? Be’, sono buonissimi, e il risultato sono dolci che piacciono davvero a tutti, dai grandi ai piccoli, e che permettono così di integrare gli importantissimi legumi nella nostra dieta, con sfiziosità e gusto.
(foto 1 http://prontointavola.tgcom24.it/ricetta/muffin-di-ceci-al-cacao_2555.shtml)
(foto 2 http://www.tuttogreen.it/ricette-con-farina-di-ceci/)
(foto 3 http://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/dolci-e-dessert/torta-allolio-lenticchie-e-noci-2/)
(foto 4 http://www.ilgolosomangiarsano.com/torta-al-cioccolato-light-e-senza-glutine/)
(foto 5 http://worldrecipes.expo2015.org/it/ricetta-anko_marmellata_dolce_di_fagioli_azuki_4836.html)
(foto 6 http://www.alice.tv/ricette/muffin-piselli-mela-verde/)
Sara Polotti
Quante volte vi capita di tagliare a metà un limone, riporre l’altra in frigorifero e poi dimenticarvela finché non la ritrovate tutta rinsecchita? Sappiate che state sprecando moltissimo potenziale, perché il limone ha così tante proprietà da essere utilizzato non solo in cucina, ma anche per le pulizie, per il corpo e per molto altro.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Come spesso accade le idee più sfiziose vengono dagli States: noi ne siamo entusiaste, poiché ci permettono di realizzare con poco tempo e pochi soldini dei bellissimi pensieri natalizi che ogni volta sanno stupire gli ospiti!
Oggi vi parliamo dei cookies in a jar, o biscotti in barattolo. Dal nome parrebbero semplicemente dei dolcetti messi in un contenitore, ma non è così banale, non preoccupatevi! I cookies in a jar sono dei bellissimi barattoli riempiti con tutti gli ingredienti per fare i nostri biscotti preferiti, sulla cui etichetta ci sono le istruzioni e la ricetta per chi riceverà il regalo, che in questo modo potrà realizzare a casa sua i biscotti e riempire di profumo tutta la cucina!
L’idea, come dicevamo, è molto semplice: il regalo consisterà in un bel barattolo di vetro al cui interno ci sono tutti gli ingredienti per fare dei biscotti, già dosati e pronti all’uso. La regola è solo una: versare gli ingredienti uno alla volta in maniera ordinata, in modo da creare strati che formino una sorta di pattern a strisce.
http://www.mybakingaddiction.com/cranberry-white-chocolate-cookies-in-a-jar/
Scegliete quindi un bel barattolo capiente, da circa mezzo litro. Prendete la ricetta dei vostri biscotti preferiti e pesate quindi tutti gli ingredienti solidi. Quelli liquidi non ci saranno, naturalmente, e sarà vostra premura scriverlo sul bigliettino della ricetta.
Proviamo con un esempio, partendo dai nostri biscotti alla frutta secca, perfetti in ogni stagione.
Pesate 150 grammi di farina integrale e 80 grammi di fiocchi d’avena frullati, quindi mescolate un cucchiaino di cannella con uno di vaniglia in polvere, uno di bicarbonato e uno di sale. Frullate poi 170 grammi della frutta secca che preferite.
Ora procedete alla preparazione del barattolo. Sul fondo versate la farina, poi la frutta secca, e poi il mix di polveri. Voilà!
Il passo successivo è fare una bella etichetta sulla quale scriverete prima gli ingredienti, poi gli ingredienti da aggiungere e quindi, sul retro, la ricetta stessa. In questo modo:
Versate il contenuto del barattolo in una ciotola, quindi aggiungete i liquidi. Formate dei biscotti su una teglia coperta da carta forno e infornate a 180° per 10 minuti. Togliete dal forno, lasciate seccare e staccate!
http://addapinch.com/chocolate-chip-cookie-mix/
Il nostro consiglio è quello di scegliere una ricetta semplice, in modo che le istruzioni siano snelle e che, soprattutto, chi riceverà il regalo si troverà con dei biscotti facilissimi da realizzare.
Vi assicuriamo che la resa è davvero bellissima: la semplicità paga sempre!
Foto credits: https://www.youtube.com/watch?v=W1rxIYdXkPA