Ti è mai capitato di dover rinunciare ad una bella serata per colpa dei dolori causati dal ciclo mestruale? Magari ti sei anche trovata spesso costretta a casa sotto le coperte, con la classica borsa dell’acqua calda sul basso addome?
Beh, sappi che sei in buona compagnia. Numerosi studi statistici mostrano come l’80% delle donne soffra di dismenorrea e di queste il 10-15% presenti i dolori in maniera grave. Crampi addominali, mal di schiena, mal di testa e nausea sono i sintomi più comuni in grado di rendere un incubo i primi giorni del ciclo.
E se ci fosse una soluzione? A volte ci sono dei momenti in cui non ci si può far bloccare ed è necessario affidarsi ad un alleato contro i dolori. Un farmaco analgesico contro i dolori del ciclo mestruale come Buscofen può essere il tuo salvavita nelle situazioni più difficili!
Buscofen è un analgesico contro i dolori mestruali a base di ibuprofene 200 mg che combatte i dolori più comuni del ciclo. In più, Buscofen può essere acquistato online sui siti delle migliori farmacie online italiane come helpfarma. it. Oltre alla cefalea e al mal di schiena, Buscofen agisce con il suo principio attivo in soluzione liquida contro:
Grazie alla sua azione rapida calma in fretta i dolori mestruali e ti permette di proseguire la giornata dimenticandoti del ciclo! La struttura in capsule molli di Buscofen, infatti, favorisce l’assorbimento istantaneo da parte dell’organismo e ti dà sollievo immediato.
Buscofen agisce riducendo la quantità di prostaglandine nell’organismo, con vero e proprio effetto analgesico e antidolorifico. La produzione delle prostaglandine è regolata dall’utero e in campo scientifico sono indicate come le responsabili dei dolori.
Purtroppo, i forti dolori mestruali – l’insieme è definito come dismenorrea – oltre ad essere estremamente dolorosi, sono anche una condizione piuttosto diffusa. Questi dolori, sia fisici che mentali come alterazioni del tono dell’umore e un malessere generale possono davvero influire negativamente sull’andamento delle giornate e delle relazioni sociali.
Per tentare di alleviare questi dolori, oltre a prodotti specifici come Buscofen, può essere utile adottare alcune contromisure “naturali”. In questo caso, infatti, possono aiutarci alcune accortezze sia alimentari che relative allo stile di vita. Per esempio:
Un consiglio extra: tenta di eliminare dalla dieta per qualche giorno caffè, sale e cioccolato, capaci di irritare l’organismo e accentuare il dolore. Se però tutti questi rimedi non dovessero aiutarti diviene ancora più importante affidarsi a medicinali adatti come Buscofen.
Purtroppo vi sono numerosi luoghi comuni errati sul ciclo mestruale, uniti a veri e propri sfondoni e falsi miti. L’informazione sul tema è infatti piuttosto limitata per quanto riguarda gli uomini e anche alcune donne finiscono per cadere su questi orrori scientifici.
Fra le tante teorie inverosimili, infatti, ve ne sono alcune come:
Insomma, fra luoghi comuni e credenze, il ciclo mestruale è ancora un argomento tutto da esplorare per molti uomini… e anche per molte donne!
Ancora oggi, le madri che decidono di vivere lontano dai propri figli - per necessità o per scelta - vengono dipinte come madri snaturate, cattive e insensibili. Quando invece se a vivere lontano è il padre, la situazione viene vista come (pressoché) normale.
La parità a cui la nostra società aspira, però, passa anche da qua, e non solo dalle conquiste sul lavoro, sull'equità domestica e sulla libertà personale. E non si parla di normalizzare, ma semplicemente di togliere il senso di vergogna e di dare un freno al giudizio che automaticamente si attiva quando una mamma prende la decisione di allontanarsi da casa, temporaneamente o per periodi più definitivi.
Non stiamo parlando, chiaramente, di abbandono: quello è un altro discorso. Parliamo di quelle madri che per svariate ragioni decidono di vivere separatamente rispetto ai propri figli. Potrebbe capitare in seguito a una separazione, oppure a causa della carriera lavorativa. E potrebbe trattarsi di una scelta sofferta, oppure di una decisione consapevole e non traumatica come si aspetta la società. Ancora: alcune mamme (come capita ad alcuni papà) non sopportano il peso della genitorialità. Altre, invece, vorrebbero portare questo peso, ma non viene loro concesso.
In ogni caso - che sia una mamma che vive in un'altra città per lavoro oppure di una madre che non ha l'affidamento esclusivo dei propri figli - la situazione viene guardata con uno sguardo di disapprovazione, anche inconsciamente e anche involontariamente. Senza mettersi nei panni di chi compie questa scelta, ma attivando l'unica lente che secoli di patriarcato ci hanno messo a disposizione.
Che poi, se ci si pensa, è anche questione di cultura e di punto di vista. Pensiamo solo all'altissimo numero di donne dell'Est Europa che vivono in Italia o in altri Paesi: qui svolgono lavori (spesso, ma non solo) di assistenza, vivendo lontane dai propri partner e lontane dai propri figli. Anche in questo caso è una scelta legata alle economie domestiche e familiari. E anche se si tratta di una scelta più "obbligata" dalla situazione (per perseguire stipendi più alti che possano coprire il fabbisogno della propria famiglia), nessuno si sognerebbe di recriminare loro questa decisione (giustamente).
In questo caso, lo sguardo è più di stima e di (errata) pietà, di empatia e di comprensione.
Perché, allora, se le mamme italiane (ed europee, e statunitensi) scelgono di allontanarsi per un periodo o di lasciare i figli prevalentemente con i compagni uomini vengono viste ancora come degeneri e irresponsabili?
La questione tuttavia è importante e va affrontata, e non solo perché è giusto che questo stigma venga rimosso, ma anche perché sono i tempi che lo richiedono: i padri single sono sempre di più, e questo significa che aumentano al contempo le madri che vivono lontano dai propri figli e che non hanno il classico affidamento esclusivo.
Anche perché lo sguardo sbagliato è bidirezionale e lede non solo le madri, ma anche i padri, come se non fossero abbastanza e come se il loro ruolo fosse solo secondario.
Cambiare la narrazione e modificare il giudizio, quindi, non solo andrà a beneficio della parità reale tra uomini e donne, ma sarà raggiungibile solo seguendo il percorso di parità, in un legame indissolubile.
Con il Covid sono sempre di più le persone che hanno scoperto i benefici e la libertà del lavoro da remoto. Prima, infatti, erano poche le aziende che concedevano lo "smart working" (anche se parlare di "smart" è improprio); ora, invece, moltissimi lavoratori e lavoratrici dipendenti chiedono giustamente più flessibilità (quando possibile).
A questo sommiamo le grandi dimissioni. Sempre in seguito ai lockdown e alle costrizioni, tantissime persone hanno deciso di cambiare lavoro, saltando da un datore di lavoro ad un altro oppure, addirittura, mettendosi in proprio.
Perché tutta questa premessa un po' burocratica e didascalica? Perché in questo scenario anche moltissime famiglie hanno deciso di stravolgere le proprie abitudini. E se prima i nomadi digitali erano per lo più coppie o single, ora anche le mamme e i papà con bimbi e bimbe al seguito hanno scelto una vita più flessibile e meno statica.
Per capire cosa sono le famigie nomadi digitali è importante inquadrare chi siano i nomadi digitali più in generale: i nomadi digitali sono quelle persone che, avendone la possibilità, decidono di lavorare da remoto o in proprio senza stabilire una dimora fissa e statica, ma spostandosi per il mondo a seconda del periodo.
Non si tratta - come molti credono - solo delle persone o delle coppie che vivono viaggiando in furgoni o in camper, ma di tutti coloro che trascorrono periodi più o meno lunghi in certe zone, spostandosi poi dopo qualche mese. In altri casi, si decide di trascorrere l'estate in un luogo e l'inverno in un altro. Insomma: non ci sono regole, ma solo decisioni spontanee e spesso istantanee.
Tutto questo è possibile grazie al lavoro da remoto e dalla connessione diffusa, e a poterne beneficiare sono moltissime professioni: i programmatori, i giornalisti, gli scrittori, i blogger, gli assistenti digitali, i copywriter, i web designer, i consulenti, i professionisti sanitari che offrono consulenze a distanza... Più difficile, invece, per tutte quelle professioni che richiedono stanzialità e strumentazioni fisse.
Le famiglie nomadi digitali, quindi, sono quelle famiglie che esattamente come i nomadi digitali hanno deciso di propendere per il nomadismo piuttosto che per la stanzialità, portando con sé la propria casa e i propri figli in giro per il mondo, scegliendo via via una nuova meta e una nuova città in cui vivere.
Non c'è una regola precisa: alcune famiglie scelgono i centri urbani e le capitali, altre le zone naturali più suggestive, altre ancora zone del mondo particolarmente attrattive dal punto di vista dei servizi per la famiglia. Ciò che le caratterizza e le accomuna è semplicemente il fatto di non avere una base definitiva e stabile, ma di spostarsi a seconda delle esigenze e dei desideri di tutti.
Anche se i bambini hanno bisogno di routine e abitudini precise, ciò non significa che la van-life di famiglia sia sconsigliata. Le abitudini possono comunque formarsi anche spostandosi: l'importante è stabilire una routine replicabile ovunque, mantenendo comunque dei punti fissi e consuetudini precise, che facciano comunque sentire la stabilità e la confortevolezza ai bimbi e alle bimbe. Potrebbe essere, semplicemente, l'orario della nanna, oppure la routine della buonanotte, il momento dei compiti o la mezz'ora di libri o tablet insieme.
Detto questo, il nomadismo digitale in famiglia ha notevoli benefici: permette ai bambini di uscire dalla propria comfort zone, di sviluppare indipendenza, di conoscere realtà diverse dalla propria (con empatia e senso critico connessi), di vivere molto tempo outdoor, di imparare direttamente dalla natura...
Molte famiglie nomadi digitali decidono di viaggiare a seconda del periodo, sfruttando le vacanze scolastiche durante l'anno. L'abitazione stabile, in questo caso, resta un puinto d'appoggio importante da settembre a dicembre e da gennaio a maggio (per le famiglie italiane), ma nel resto dei periodi è possibile viaggiare senza limitare la durata del viaggio.
Nel caso delle famiglie nomadi digitali meno stanziali, invece, molte mamme e molti papà optano per l'homeschooling, ovvero la scolarizzazione domestica, seguendo i programmi scolastici istituzionali del proprio Paese d'origine e sfruttando strumenti e servizi adatti allo scopo
La feta è un formaggio leggero (quantomeno, più leggero del formaggio prodotto con latte vaccino) ma davvero saporito, che ormai ha valicato i confini della Grecia per arrivare anche da noi, diventando un ingrediente ideale per moltissime preparazioni, anche vegetariane (e vegane, scegliendo la feta vegana, fatta con ingredienti di origine vegetale e dal sapore molto simile a quello della feta originale).
In questo articolo ti proponiamo tre ricette per utilizzare la feta in semplicissimi piatti di pasta, per sposare la tradizione greca con quella italiana.
Ecco dunque 3 ricette di pasta con la feta: gustala in estate o in inverno, per piatti saporiti, nutrienti e davvero golosi.
Una semplice pasta ai pomodorini, a cui aggiungere basilico e feta per un gusto estremamente mediterraneo. Per farla, basta fare un soffritto con olio e uno spicchio d'aglio, buttare una manciata di pomodorini e, una volta ammorbiditi, schiacciarli bene con un cucchiaio di legno per fare uscire il sughetto. Una volta cotta la pasta integrale, scoliamola e versiamola in padella con i pomodorini, aggiungiamo qualche foglia di basilico, sbricioliamo un po' di feta e serviamo con qualche cubetto di feta in superficie, aggiungendo - se ci va - del timo fresco e un filo d'olio evo.
La ricetta è super semplice ed è una rivisitazione della pasta aglio e olio, ma con l'aggiunta di formaggio e limone per dare un tocco esotico è fresco. Si prepara in cinque minuti e la ricetta è questa.
Olive, feta e rucola: sono questi gli ingredienti principali di una pasta fredda alla greca che si prepara in pochi minuti e che è perfetta per i pranzi estivi o per le schiscette da portare al lavoro. La ricetta la trovate qui e il risultato è questo:
L'estate al mare, un must di tantissime famiglie. E un momento di gioia per bambini e bambine. Non è un cliché, ma una tendenza: i piccoli amano tantissimo il mare, la spiaggia, il sole e l'acqua. E così molte mamme e molti papà. Che, tuttavia, spesso hanno un po' paura del nuoto.
Giocare in acqua è però benefico (se fatto in sicurezza): aiuta la coordinazione, stimola la propriocezione, permette di fare incetta di vitamina D (anche se protetti sempre con la crema solare!)... Lasciando da parte le paure, quindi, possiamo lanciarci in acqua con i bimbi e le bimbe. Facendo però attenzione e stando attenti ai pericoli.
Rendere tutto sicuro è semplice: ecco quindi alcune regole di sicurezza per nuotare e giocare in spiaggia e al mare.
Anche se siamo in acqua, questo non significa essere idratati a prescindere. Anzi: il fresco dell'acqua potrebbe non fare percepire il caldo e il sudore. Ma in estate è necessario stare il più possibile idratati, bevendo molta acqua o mangiando molta frutta fresca di stagione. Cerchiamo, quindi, di assicurarci che anche i bambini entrino in acqua sempre ben idratati, in modo da evitare disidratazione e fiacchezza mentre si è in mare.
Soprattutto quando il sole scotta e quando le temperature sono cocenti, una regola essenziale è entrare in acqua gradualmente, facendo sì che il corpo si acclimati per evitare sbalzi di temperatura pericolosi.
Un tempo si credeva che ci fosse bisogno di lasciare passare tre ore dopo i pasti, prima di fare il bagno. Ormai si è capito che è falso: non c'è nessun problema a entrare in acqua prima delle fantomatiche tre ore. Questo tuttavia non significa che sia consigliato abbuffarsi e poi tuffarsi. Essere troppo sazi e mangiare cibi troppo pesanti può rendere il bagno pericoloso, perché affatica e compromette le condizioni del proprio fisico.
Anche se i bimbi sono nuotatori esperti, al mare e in natura è sempre bene restare più verso riva, in modo da essere sempre in grado di alzarsi.
Non sempre nelle spiagge (soprattutto libere) c'è il bagnino. Con i bambini, tuttavia, è consigilato scegliere sempre impianti balneari controllati.
Se il bagnino non c'è, mamme e papà dovrebbero sempre controllare i bimbi mentre sono in acqua, a vista. E no, non basta affidare i bimbi ai fratelli più grandi, anche se questi conoscono molto bene le regole.
Le bandiere non sono un consiglio leggero: se dicono "non si entra in mare", è necessario seguire l'indicazione. Il bagno, infatti, in questo caso diventa davvero pericoloso.
Salvagenti, materassini, braccioli: non lesinare, ma scegli strumenti certificati e sicuri. E assicurati di gonfiarli e utilizzarli nella maniera corretta, per non far sì che diventino un pericolo a loro volta!
In Medioriente c'è un detto: se mangi i datteri in numero dispari, non avrai nessun problema di digestione o di glicemia. Di certo è una credenza popolare senza fondamento, da non prendere sul serio, ma questo non significa che i datteri non siano benefici! Al contrario: questi frutti tipicamente mediorientali sono ricchissimi di vitamine, sali minerali e hanno numerosi benefici per il corpo umano.
Ecco quindi tutto ciò che devi sapere sui datteri, sulle numerosissime varietà e sul loro ruolo per il benessere dell'organismo.
Si dice che chi pianta un albero di datteri non ne raccoglierà i frutti. Non è proprio così, dal momento che alcune varietà di palma iniziano a produrre frutti già dopo tre anni, ma un fondo di verità c'è, e riguarda la longevità di questi alberi, che vivono anche fino a tre secoli.
Ma cosa sono i datteri, quindi? Il dattero, che si consuma essiccato, è il frutto della palma delle Arecaceae Phoenix Dactylifera, una palma enorme e longilinea che cresce in Asia occidentale e in Nord Africa, oltre che in alcune aree del Mediterraneo e in Arabia.
Ogni dattero è molto succoso e presenta un seme piuttosto legnoso. Può avere tuttavia due consistenze diverse (a polpa dura o molle) e le varietà esistenti sono centinaia.
Venendo essiccati, la concentrazione dello zucchero naturale contenuto dei datteri è piuttosto alta. Si tratta, quindi, di frutti molto energici, ideali per chi segue un regime alimentare ipercalorico e energetico, o per chi ha bisogno di forze a causa di fatica o stress fisico.
Le calorie? Circa 250 ogni 100 grammi. E ogni dattero è composto prevalentemente da zuccheri (carboidrati), acqua, proteine e pochi grassi.
I datteri contengono una elevata quantità di magnesio, grazie al fatto che la palma da dattero cresce spesso su terreni ricchi di questo sale minerale, assorbendolo. Sono tuttavia ricchi anche in ferro, potassio, zinco, rame, calcio, manganese e fosforo.
Per quanto riguarda le vitamine, nei datteri troviamo soprattutto quelle del gruppo B, come B1, B2 e B6.
Chi ha la passione per la lettura, o chi ha figli che amano leggere, non può fare finta di nulla: si tratta della passione più bella e sana del mondo, ma non è di certo economica. Soprattutto con i rincari e soprattutto negli ultimi anni: capita che i bestseller appena usciti costino addirittura 25 euro, e ormai è la normalità.
Per quanto il mercato della letteratura sia da sostenere sempre, evitando di scaricare illegalmente i contenuti (ricordiamoci che, per quanto costosi siano i libri, è sacrosanto che gli autori e autrici, oltre che tutti i lavoratori e lavoratrici della filiera, vengano pagati per il proprio lavoro!), è innegabile che per molte persone risulti difficile acquistare libri e volumi senza pensarci due volte.
Ma, come dicevano sempre i nostri genitori, è bene risparmiare su tutto, tranne che sui libri, ché investire sulla cultura e sull'apprendimento, oltre che sul piacere di leggere, ripaga sempre! Ma come fare quindi per continuare a leggere e ad abbuffarsi di libri senza dover per forza tirare la cinghia e senza preoccuparsi del portafoglio?
Fortunatamente ci sono alcune strategie che possiamo utilizzare, e che ci permettono di leggere senza fondo risparmiando e, allo stesso tempo, facendo del bene al pianeta. Ecco come!
La biblioteca cittadina o comunale è di certo la soluzione più immediata e a costo zero: basta iscriversi con i propri dati e prendere in prestito i libri che si preferiscono. A volte, poi, le biblioteche svuotano i propri magazzini e selezionano i libri rovinati che non manderanno più in prestito, organizzando giornate in cui si possono recuperare i libri gratuitamente. Approfittiamone!
Spesso i mercatini e i negozi di second hand hanno sezioni dedicate ai libri. Si trovano sempre un sacco di titoli, non solo libri di nicchia come si crederebbe: spesso ci sono moltissimi best seller, magari in edizioni precedenti. E i prezzi sono stracciatissimi!
Vinted, Depop, marketplace di Facebook... La gente ormai sa che può fare un po' di decluttering in casa vendendo non solo i vestiti, ma anche i libri: cerca i titoli che ami e acquistali a prezzi interessantissimi.
Conosci AccioBooks? Si tratta di un sito italiano sul quale puoi caricare i libri che non vuoi più e scambiarli con altri utenti che mettono a loro volta in scambio i titoli che non vogliono pIù in libreria. Davvero interessante e facile! Il costo? Nessuno, solo quello del piego di libri per spedire (via posta) i libri al destinatario (poco piÙ di 2 euro).
L'economia circolare trova un esempio perfetto negli scaffali e nelle casette di booksharing che si trovano in giro per le città o in alcuni locali indipendenti. Il principio è quello dello swapping, o scambio: porti due libri, ne porti via due, scegliendo tra quelli già presenti. Un ottimo modo per liberare la libreria e scoprire nuovi libri.
Si accompagnano con del semplice ketchup (che potete fare comunque in casa) o con della guacamole. Ma il concetto base non cambia: i nachos, o polentine, sono uno snack davvero delizioso e saporito, che è ottimo tanto in estate quanto in inverno (avete mai provato a scaldarli in una teglia con del formaggio grattugiato in superficie?).
Invece di acquistarli, ecco come fare in casa i nachos, seguendo questa ricetta delle polentine homemade, i triangolini di farina di mais della tradizione messicana.
Non solo libri per bambini: di quelli vi abbiamo parlato qui.
Perché per trasmettere l'amore per la lettura ai nostri figli, la prima regola è dare il buon esempio, facendo loro respirare il profumo dei libri sin da piccoli e mostrandogli con i fatti quanto la lettura sia un passatempo piacevole e coinvolgente. E allora - con piacere! - diamo questo buon esempio.
Vi servono consigli mirati? Ecco i più bei libri da leggere (nuovi o da recuperare) in quest'estate 2023, per rilassarsi, informarsi, lasciarsi coinvolgere e appassionarsi.
Ha appena vinto il Premio Strega 2022: il romanzo di Mario Desiati racconta la generazione di coloro che oggi hanno quarant'anni, della loro adolescenza, delle loro fughe. Parla di Claudia, che si veste da uomo e che entra nella vita di Francesco, fedele e dogmatico, senza bussare e con una frase che lo turba: "Lo sai che tua madre e mio padre sono amanti?". Dopodiché, lei fugge a Londra, Milano, Berlino. Lui resta lì, in provincia. E il libro, che parla di attrazione e amicizia, racconta benissimo l'inquietudine e la fluidità dei millennials.
Lo scorso anno è stato l'anno di Dune con Timothee Chalamet. In vista dei sequel al cinema, possiamo recuperareil romanzo di Frank Herbert, una grande saga ecologica e fantascientifica davvero mozzafiato per chi ama questo genere.
Se avete amato Joel Dicker con il caso Harry Quebert, probabilmente vi piacerà anche questo. I fan di Dicker ritengono la sua scrittura altalenante, ma questo romanzo promette di essere il degno sequel dell'opera che lo portò alla ribalta diversi anni fa. Anche perché il protagonista è nuovamente Marcus Goldman.
"La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un’organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l’essenzialità di un dramma antico": questa la trama dell'ultimo libro di Roberto Saviano, che romanza - con rispetto e fedeltà - la storia di Giovanni Falcone.
E per restare nella stessa terra, recuperando una saga ormai classica, possiamo cominciare la serie di Andrea Camilleri con protagonista il commissario Montalbano, che inizia con questo romanzo.
Da settimane è in cima alle classifiche dei libri più venduti 2022: parliamo di "Il fabbricante di lacrime" di Erin Doom, che racconta la storia di Nica, della sua adozione e delle leggende che da sempre abitano l'istituto in cui è cresciuta, e che si fanno sempre più reali e vivide. Questa la trama:
Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell'infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l'adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l'ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un'indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.
Se vi piacciono i libri del genere Young Adult, questo articolo raccoglie i migliori, da leggere tutto d'un fiato.
Se vi sono piaciuti "Persone normali" e "Parlarne tra amici", imperdibile è il nuovo romanzo di Sally Rooney: parla di Alice, Eileen, Simon e Felix, trentenni che si fraintendono, si deludono e si amano e si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare. Tante riflessioni e tanti sentimenti in un libro già acclamato dalla critica.
Dopo "Finché il caffè è caldo", Toshikazu Kawaguchi torna con la caffetteria giapponese nella quale il caffè, con il suo intenso profumo, rievoca ricordi e situazioni, riportando indietro nel tempo le persone disposte a guardare in faccia le proprie emozioni. Ma solo fino a quando il caffè, appunto, è caldo.
Potreste non conoscerla, eppure potrebbe diventare la vostra ricetta del cuore: un dolce (o una merenda) semplicissimo da preparare anche se completamente fatto in casa.
Il risultato è una classica tortina bretone a base di frutta e formaggio dolce, carinissima da vedere con il suo aspetto rustico e buonissima da mangiare perché dolce, acidula e confortevole.
Signore e signori, la galette di frutta estiva.