Quale triciclo scegliere in base all’età

Venerdì, 05 Ottobre 2018 07:54

Il triciclo è il primo mezzo di trasporto che i nostri bimbi possono utilizzare in tutta autonomia, una sorta di pre-bicicletta che farà nascere in loro, probabilmente, l’amore per questo mezzo comodo, sano ed ecologico. E sono molto sicuri, grazie al fatto di avere tre ruote che mantengono comunque l’equilibrio.

Noi consigliamo sempre le bici senza pedali per bambini, ma per cominciare anche il triciclo va benissimo! Ecco perché abbiamo sviluppato per voi questa piccola guida, in modo da scegliere il triciclo più adatto in base all’età di ogni bambino.

Quale triciclo scegliere in base all’età: come scegliere il triciclo per i nostri bambini basandoci su età, altezza e modelli in commercio

In generale, il triciclo può essere utilizzato a partire dai 12 mesi fino ai 3/4 anni di età del bambino. Ci sono molti modelli, che variano in base alle esigenze, alla sicurezza e soprattutto all’altezza del bambino, con varie funzioni, vari accessori e vari elementi che li rendono adatti sia alle passeggiate all’aperto sia a quelle più “al chiuso” (come ad esempio al supermercato, o semplicemente per stare in casa: i tricicli più leggeri sono consigliati in questo caso).

In generale, per scegliere il triciclo secondo le esigenze del nostro bambino dobbiamo prendere in considerazione l’altezza del sedile (con i piedi del bambino che poggiano bene a terra e le ginocchia piegate di 45 gradi), la larghezza della seduta (meglio stretta, in modo che il bambino sia libero di portare le gambe in avanti), il manubrio (maneggevole per superare ostacoli) e le ruote posteriori (abbastanza lontane dai pedali, in modo che il bambino, portando le gambe all’indietro, non le colpisca con i piedi). Dopodiché possiamo concentrarci sui vari modelli di triciclo.

Per i primi mesi (quindi dal compimento dell’anno) possiamo scegliere un triciclo con bretelle sul sellino (per far sì che il nostro bimbo non cada e cominciare ad utilizzarlo anche fuori casa) e maniglione, per poterlo utilizzare anche come una sorta di passeggino, spingendo il bimbo quando stanco o quando siamo in luoghi più pericolosi come i marciapiedi. In questo caso i pedali potranno essere bloccati e il bimbo potrà appoggiare i piedi sulle comode pedaline fisse.

Un esempio è questo triciclo, con imbracatura per il bambino, seggiolino regolabile, vani portaoggetti, maniglie morbide e, soprattutto, maniglie per i genitori, che possono scegliere di direzionare il triciclo lasciando che il bambino pedali oppure che appoggi semplicemente i piedini sulle staffe fisse.

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Dai 18 mesi possiamo scegliere un modello come questo, simile a quello precedente ma più leggero e sfoltito di certe caratteristiche per bambini più piccoli. L’imbracatura è ancora presente, ma è più leggera e meno invadente, e il sellino è regolabile (si sposta avanti e indietro) per seguire la crescita del bambino fino ai 4 anni. Il manubrio posteriore per i genitori si può poi staccare, per lasciare libertà al bimbo.

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Dai due anni ecco questo passeggino di Gosfun, adatto a bambini dai 2 ai 5 anni, leggero, pieghevole con un tasto e molto comodo, con una seduta allargata che uniforma il peso del bambino sul triciclo. Le ruote sono pensate per tutti i tipi di fondi, in questo modo potremo portare il triciclo in tutte le nostre gite.

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Se invece preferiamo le bici senza pedali, anche queste sono un’ottima scelta, da intendere proprio come un triciclo, e cioè come una prima bicicletta per i nostri bambini. Possiamo partire da quelle con quattro ruote (che si bilanciano da sole e stanno in piedi anche quando il bimbo li alza, senza farlo cadere), come questa in legno di Legnoland con ruote in gomma, adatta sia all’interno che all’esterno. Anche questa bici per bambini è adatta dai 12 mesi in poi.

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Infine, arriviamo alle vere e proprie bici senza pedali, a due ruote, che stimolano l’equilibrio del bambino, che farà poi molta meno fatica ad imparare a guidare una bicicletta vera. Ci sono per tutte le età e per tutte le misure, ma solitamente la misura “standard” è perfetta per i bambini dai 2 ai 5 anni (come questa qui sotto). Qui trovate il nostro articolo dedicato alle bici senza pedali trovate il nostro articolo dedicato alle bici senza pedali, per conoscerne tutti i vantaggi.

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Giulia Mandrino

I mattoncini Lego non sono solo divertenti, ma anche molto, molto educativi (vi abbiamo già parlato di quanto sia importante giocare alle costruzioni). Tuttavia anche se questo gioco è già di per sé molto stimolante, possiamo sfruttare le Lego anche per attività diverse dalle solite costruzioni creative o architettoniche, inventando nuovi strumenti divertenti per imparare tante cose nuove.

10 idee per giocare con i Lego in maniera alternativa: come sfruttare il gioco delle costruzioni per imparare lingua, matematica e tante cose nuove

Imparare le lettere

Ricreare le lettere insieme ai bambini è una delle prime attività che possiamo svolgere con loro per insegnargliele. Dopo aver preso confidenza e avere provato a scriverle, per rafforzare la conoscenza della forma delle lettere possiamo fargliele ricreare proprio con le Lego.

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http://wildflowerramblings.com/printables-free/alphabet-lego-cards-uppercase-free-printable/

Imparare a scrivere

Dopo aver imparato l’alfabeto i bambini cominciano a capire come si costruiscono le parole, lettera per lettera. Se etichettiamo ogni mattoncino con una lettera possiamo quindi insegnare loro a scrivere le prime parole, affiancando le lettere che man mano le formano.

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http://www.filthwizardry.com/2010/07/diy-spinny-spellers-and-repurposing.html

Imparare i numeri

Come per la lingua, anche la matematica può trarre vantaggio dal gioco delle Lego. Innanzitutto con questa semplice attività che prevede una scheda sulla quale scrivere i numeri e delle caselle a fianco. Il bimbo dovrà appoggiare accanto al numero la quantità di mattoncini che servono a formarlo.

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http://mombricks.com/actividad-de-matematicas-con-ladrillos-lego-duplo/

Imparare le decine

Come per l’attività precedente, anche in questo caso usiamo le Lego per imparare le quantità. Dopo che i bimbi hanno capito i numeri da 1 a 10 possiamo fare vedere loro come si formano le decine, unendo dieci mattoncini a formare una colonna (10), via via fino a decine più grandi.

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Imparare le frazioni

Qui trovate un intero articolo dedicato all’insegnamento delle frazioni con i Lego. Per la loro forma e per la loro natura, infatti, i mattoncini si prestano alla grande alle frazioni!

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https://planningplaytime.com/lego-fractions

Imparare maggiore/minore

Dopo aver costruito piccole torri di varie misure (quindi vari numeri), i bambini dovranno semplicemente capire qual è il numero più grande e quale il numero più piccolo, confrontandoli visivamente, applicando poi il segno del maggiore/minore in base a ciò che si trovano davanti.

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https://www.pinterest.it/pin/AelfJKtvSJ3iEWtajuO3ivcy1dTm_vhMYp7_4WTRfBi4exYYpE0_nOY/ 

Ricreare il sistema solare

Prendete una mappa del sistema solare: con i vari pezzi, di vari colori, forme e dimensioni (non serve siano perfetti o circolari, si può fare a grandi linee!) possiamo ricreare i pianeti che girano attorno al Sole, imparandoli concretamente e facendo sì che rimangano impressi molto più efficacemente.

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https://www.kitchencounterchronicle.com/lego-solar-system

Costruire una macchina meccanica

Con un po’ di fantasia con i pezzi che abbiamo in casa possiamo costruire una macchinina tutta di Lego. Ma non finisce qui: costruendo un piccolo pertugio nel quale infilare un palloncino questa macchina potrà muoversi! Basterà gonfiare il palloncino, lasciandolo aperto, e appoggiare la piccola automobile: grazie all’aria che fuoriuscirà, si muoverà!

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https://www.science-sparks.com/balloon-powered-lego-car/

Costruire un labirinto per biglie

Qui la fantasia può sbizzarrirsi, perché possiamo costruirlo di vari colori, misure, con tantissimi angoli diversi… Alla fine il risultato sarà un labirinto dal quale provare a fare uscire una biglia.

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https://littlebinsforlittlehands.com/christmas-marble-maze-lego-steam-activity-for-kids/

Costruire forme precise

Un gioco utile anche ai più piccoli, per stimolare la manualità, la coordinazione occhio mano e il riconoscimento delle forme: su alcuni foglietti disegniamo delle forme a caso da ricreare con i Lego, così che i bambini si divertano a cercare i vari pezzi e ricreare esattamente le forme proposte.

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https://www.funathomewithkids.com/2014/06/diy-portable-lego-kit-with-free.html

 

Giulia Mandrino

I sacchi nanna più belli da comprare

Mercoledì, 03 Ottobre 2018 08:20

Vi abbiamo spiegato quali tipi di sacchi nanna esistono, per capire quale sia meglio per il proprio bambino. In generale, il sacco nanna è davvero molto comodo, poiché permette di coricare i nostri bambini con la sicurezza che non si scoprano e che non rischino di coprirsi troppo con il pericolo di soffocamento.

Questa sorta di sacco a pelo indossabile per bambini, quindi, è un acquisto davvero molto utile, dai primi mesi di vita fino ai 2-3 anni. Ma quali sono i più belli in commercio? Ecco la nostra selezione con i più bei sacchi nanna da comprare!

I sacchi nanna più belli da comprare: una selezione di sacchi nanna da comprare a tutti i prezzi, di tutte le forme e di tutte le tipologie

Nobodinoz

Super, super carino, questo sacco nanna è della tipologia con bretelle, smanicato, che non scivola grazie al fatto di appoggiarsi sulle spalle del bambino. È invernale, molto caldo, in cotone esterno e poliestere interno, e costa 50 euro (lo trovate qui).

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Garbo&Friends

In percalle di cotone (con imbottitura calda in poliestere ipoallergenica), questo sacco nanna è più costosetto degli altri (76 euro), ma è davvero super elegante, non trovate? È possibile acquisarlo su questo sito.

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Twins

Molto economico (14 euro), è in 100% cotone con imbottitura sintetica e lo troviamo in varie misure. Anche questo è con bretelle ed è molto comodo perché ha due chiusure: la zip inferiore e i bottoncini a clip superiori. Lo trovate qui.

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Lemonda

Anche questo completamente in cotone nella parte che tocca la pelle del bambino, è super simpatico. Avvolge completamente il bambino ed è quindi comodo nei mesi invernali, e può essere anche agganciato al passeggino. Da 25 euro, lo trovate qui.

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Kuuboo Wrap

Con questo sacco nanna il nostro bimbo si trasformerà in un una stupenda stellina: le braccia si infilano nelle punte ed è quindi molto comodo, oltre che iper carino. Costa 30 euro e lo trovate qui.

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Swaddle

In tessuto morbido, è perfetto per i mesi invernali, per i neonati. Non solo perché li mantiene caldi e coperti (è una versione “sacco a pelo con cappuccio” del sacco nanna) ma anche perché è in tono con la confortevolezza delle serate sotto la coperta davanti al camino! Costa 17 euro ed è possibile acquistarlo qui.

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Slumbersac

Infine, questo sacco nanna tradizionale ed estivo, con piedini, quindi perfetto anche per i bambini più grandi che possono indossarlo, giocare e poi andare a nanna, con la comodità di poter camminare e muoversi. Costa 37 euro qui.

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Giulia Mandrino

Andar per mele e castagne è una delle nostre attività autunnali preferite: con i bambini è bellissimo camminare per frutteti e sentieri di montagna, per prati e luoghi immersi nella natura scoprendo la meraviglia della frutta che matura proprio in questa deliziosa stagione!

Anche in questo modo si avvicinano i bambini alla natura, e anche in questo modo, soprattutto, li si avvicina alla frutta e alla verdura: quando i bimbi, infatti, provano con mano e vedono con i loro occhi come crescono i cibi naturali che portiamo nel piatto, li apprezzano molto di più e sono più propensi a mangiare sano!

Questa iniziativa che da vent’anni propone il Frutteto del Parco di Ceriano Laghetto è quindi tra le nostre preferite e non ce la lasciamo mai sfuggire: siete pronti a raccogliere le mele insieme ai bambini?

Il tempo delle mele, per una raccolta fai da te con i bambini: a Ceriano Laghetto l’iniziativa del Frutteto del Parco per raccogliere le mele tutti insieme

Abbiamo tempo ancora fino al 28 ottobre 2018, quindi per tutto questo mese: il Frutteto del Parco ha organizzato infatti “Il tempo delle mele”, un’iniziativa grazie alla quale dal 1 settembre al 28 ottobre 2018 è possibile cogliere le mele dei loro filari per una gita in famiglia diversa, educativa e golosissima!

Tutti i sabati e le domeniche di questo mese, quindi, possiamo recarci a Ceriano Laghetto (in via Laghetto 56), dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30 (fino ad esaurimento della frutta sulle piante, naturalmente!). Qui ci verrà data una cassetta nella quale cogliere le mele del frutteto (a partire da 15 chili, con un costo, poi, di 1,20 euro al kg).

La frutta, qui, è davvero ottima: è l’unico frutteto della provincia di Milano (e si estende per circa 80 ettari all’interno del Parco delle Groane!) che dalle mani della famiglia Wischkin è passato in quelle di un gruppo di imprenditori trentini che hanno rinnovato e potenziato il frutteto con tutte le loro magnifiche competenze nordiche.

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Insieme ai bambini potremo quindi cogliere le loro mele Golden Delicious, Red Delicious, Royal Gala e Fuji (ma anche qualche pera Abate e Kaiser!), in un contesto caratterizzato dalla filosofia del “Km0”.

Ma non finisce qua, perché naturalmente il Frutteto del Parco non organizza solo la raccolta di mele fai da te: qui possiamo infatti trovare anche una bottega fornitissima con la loro frutta e i loro ortaggi, una selezione di salumi trentini, formaggi, birra, vini, confetture, crauti, miele, pane tedesco… E non manca la possibilità di pranzare direttamente qui, nel Frutteto, con taglieri di salumi e formaggi trentini, prenotando a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

E poi, da non dimenticare, l’iniziativa “Adotta un albero”, che a noi piace da matti: con 25 euro, infatti, è possibile adottare un albero da frutto a scelta tra quelli del frutteto, monitorando la vita della nostra pianta dalla fioritura alla raccolta (raccolta che potremo fare direttamente noi!). Per farlo (è anche un bellissimo regalo per i bambini!), basta compilare il modulo direttamente sulla pagina web dedicata.

Giulia Mandrino

Il Body Shaming, ovvero il bullismo nei confronti del corpo femminile, è ormai un dato di fatto, purtroppo. In un mondo fatto di social e immagini postate su internet, sono moltissime le donne che si ritrovano vittime di commenti spregevoli riguardanti il loro corpo. Per fortuna, però, questo fenomeno è ormai alla luce e sono moltissimi gli esempi di donne famose o non famose che se ne fregano e ribaltano il concetto.

C’è però un altro fatto, nel mondo dello “shaming”, ovvero del bullismo online. E riguarda, di nuovo, le donne. Si tratta del “Mommy Shaming”, che si traduce in bullismo e parole cattive nei confronti delle mamme che si discostano dal modello della “mamma perfetta” che la società impone.

Anche qui, però, per fortuna c’è chi va controcorrente, e mettendo in luce il fenomeno contribuisce a distruggerlo, per un mondo più gentile, meno rigido, femminista, anti-sessista e positivo. Come “Foxy Photography”, lo studio fotografico di Abbie, negli Stati Uniti, che con il suo progetto “Anti Mommy Shamers Unite” ribalta il mommy shaming con ironia ed efficacia.

Anti Mommy Shamers Unite, per combattere il bullismo contro le mamme imperfette: lo studio Foxy Photography e il suo ammirevole progetto per distruggere il fenomeno del Mommy Shaming

“In questo mondo tecnologico nel quale passiamo moltissimo tempo su Facebook e sui gruppi di mamme, ci imbattiamo ogni giorno in un fatto enorme. Il Mommy Shaming: comincia così la spiegazione del progetto Anti Mommy Shamers Unite (che trovate qui) da parte di Abbie, la fotografa dietro la lente. La gente alza gli occhi e dice che non accade più, ma è più che mai vivo e, beh, può essere brutale.

Quando ero una neomamma piangevo per le cose che le persone mi dicevano, e le più cattive erano le altre mamme. Perché non possiamo semplicemente andare d’accordo? È una domanda che mi faccio ogni giorno. Se i tuoi figli sono in salute, sono felici e crescono rigogliosamente, chissenefrega se il nostro modo di essere genitori è differente!

Sì, ci sono cose che non sarei mai in grado di fare a causa delle mie credenze, ma so anche che ci sono cose che faccio io con i miei figli e che sconvolgono alcuni miei amici! Stiamo tutti cercando di fare del nostro meglio per crescere questi esseri umani rimanendo sani di mente. Abbiamo tutti le nostre differenze e dobbiamo capire che ognuno di noi è stato cresciuto diversamente, che ha valori differenti e che ci sono cose importanti per ognuno. Dobbiamo spargere un po’ più d’amore attorno a noi.

Così, ho raggruppato alcuni miei clienti e abbiamo creato questo progetto. Ogni bambino sostiene un cartello che parla di argomenti “scottanti”.”

Questo è, in sostanza, il progetto di Abbie: i bambini fotografati sorridono davanti all’obiettivo, ognuno con un cartello diverso ad urlare le cose “innominabili, tremende, vergognose” (da leggere con voce profonda e ironica) che i loro genitori fanno crescendoli. Qualche esempio?

“Siamo così impegnati che spesso, durante la settimana, mangiamo ad orari differenti”.

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“Guardo già la televisione”.

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“Mia mamma mi faceva addormentare lasciandomi piangere”.

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“La nostra mamma beveva caffè mentre era incinta”.

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“Frequento la scuola a casa”.

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“Sono stato cresciuto con il latte in formula, per scelta”.

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“Dormo ancora nel lettone”.

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Il senso è uno e solo uno: ogni genitore può fare la scelta che sente più giusta per i propri figli. E non ce ne sono di giuste o di sbagliate (nei limiti, chiaro: la violenza verbale o fisica è chiaramente sempre condannata). C'è chi allatta al seno e chi allatta artificialmente, chi sceglie di partorire in casa e chi chiede il cesareo, chi utilizza l'omeopatia e chi si affida alla medicina moderna, chi sceglie scuole private e chi decide di istruire i figli da casa, chi usa il co-sleeping e chi lascia che i bambini piangano nella culla, chi santifica il passeggino e chi sponsorizza a tutti il baby wearing

Ma nessuno dovrebbe giudicare. Confrontarsi è giusto e legittimo, attaccare per scelte differenti dalle nostre è assolutamente sbagliato. Siamo mamme, donne, e questo dovrebbe essere un motivo in più per sostenerci a vicenda. Ognuna ha i suoi problemi, le sue gioie, i suoi momenti di sconforto. Se non ci aiutiamo tra di noi le conseguenze sono devastanti!

Giulia Mandrino

Rafforzare le difese immunitarie è importantissimo ed è un’azione che passa da più canali. Innanzitutto dall’esposizione sana ai batteri (evitando di igienizzare troppo e lasciando che i bambini tocchino l’ambiente e si sporchino, lavandoli non eccessivamente), e poi, naturalmente, dall’alimentazione.

Fare attenzione a questi aspetti è un regalo che facciamo ai nostri bambini perché è un modo tra i tanti di proteggerli: delle difese immunitarie alte sono fondamentali per una vita sana.

Ma come fare in concreto per aumentare le difese immunitarie? Dobbiamo fare sempre attenzione, non solo in inverno, preparando così i bambini ai mesi più freddi e alle situazioni nelle quali verrano a contatto maggiormente con le malattie (come alla scuola materna o nei luoghi nei quali frequentano gli altri bambini).

Proteggi il tuo bambino e rinforza le difese immunitarie: attraverso l’alimentazione e alcuni integratori alimentari possiamo rafforzare il sistema immunitario dei nostri bambini

Solitamente quando pensiamo ai cibi che aumentano le difese immunitarie ci saltano subito alla mente gli agrumi. E non è un luogo comune da sfatare: è vero che i cibi ricchi di vitamina C sono preziosissimi per il nostro sistema immunitario. Quindi soprattutto in inverno (quando sono di stagione) è una buona idea consumarne quotidianamente. Ci sono però altri alimenti che ne contengono molta e che possiamo trovare in altri periodi dell’anno: i kiwi, ad esempio, oppure le fragole, i broccoli, le cime di rapa e le albicocche.

Le albicocche sono inoltre molto importanti in quanto ricche, come le carote, di beta carotene, elemento che aumenta la capacità del nostro organismo di combattere le infezioni (e che combatte allo stesso tempo i radicali liberi).

Altro alimento che combatte le infezioni è l’aglio, che con il suo alto contenuto di allicina e solfuro aiuta il nostro corpo a combattere i batteri causa di infezioni.

Per chi non ne è allergico, l’echinacea è un erba molto importante quando si parla di rafforzare le difese immunitarie dei nostri bambini: immunostimolante, quest’erba rafforza i globuli bianchi e li supporta nel loro compito di eliminare batteri e virus che entrano nel nostro organismo.

Non dimentichiamoci poi della vitamina D, di cui possiamo fare incetta in estate giocando con i bambini all’aperto. La vitamina D, infatti, attiva i linfociti T, quelle cellule del nostro organismo in grado di riconoscere i corpi estranei che entrano nel corpo, rendendoli inattivi e quindi innocui.

L’alimentazione e lo stile di vita sano sono dunque al primo posto nel rafforzamento delle difese immunitarie per proteggere i nostri bambini. Esistono tuttavia integratori alimentari molto validi che ci aiutano nell’intento, aggiungendo benessere al benessere già raggiunto e aiutandoci nei momenti di particolare debolezza (con i bimbi più vulnerabili o nei periodi di convalescenza).

Tra questi il più completo è di certo Stimunex Gocce di Sakura Italia,, un integratore per bocca a base di sambuco (sambucus nigra), pianta di montagna le cui bacche, foglie, fiori e corteccia hanno proprietà sudorifere e che è particolarmente indicata per trattare le malattie legate all’apparato respiratorio.

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Senza glutine e senza lattosio, anallergico e senza OGM, è adatto quindi a tutti i bambini (sotto raccomandazione del pediatra) e grazie ai polifenoli, al betaglucano Wellmune WPG, alla vitamina D3 e allo zinco contribuisce alle normali e naturali funzioni del sistema immunitario.

Possiamo utilizzarlo con i nostri bimbi tutto l’anno, facendo loro assumere una goccia per chilo di peso ogni giorno (fino ad un massimo di 32 gocce), in modo da rendere ancora più efficaci le nostre scelte alimentari per rafforzare le difese immunitarie.

Giulia Mandrino

I tipi di sacchi nanna

Venerdì, 28 Settembre 2018 13:12

Il sacco nanna è uno strumento davvero comodo per i genitori, in alternativa alle lenzuola e alle coperte nel lettino: permette di mettere a dormire i bambini con comodità e con la sicurezza che non si coprano troppo o si aggroviglino (con il rischio di soffocamento) o che si scoprano durante la notte. E poi sono molto avvolgenti, ragione per cui i bambini più piccoli li adorano (soprattutto i nati prematuri, strappati troppo presto alla ristrettezza confortevole dell’utero).

Ci sono molti modelli di sacco nanna, non solo per forma ma anche per dimensione (crescono con il bambino e quindi arrivano fino ai 36 mesi) e per materiale, con diversi tessuti a seconda della stagione (preferendo sempre quelli più naturali come cotone e lana).

Ma quali sono quindi i tipi di sacco nanna? Ecco una carrellata per capire quali esistono decidendo poi quale sia il migliore per la nanna del nostro bambino.

I tipi di sacchi nanna: quali modelli di sacco nanna troviamo in commercio

Con le bretelle

È il sacco nanna più diffuso: si tratta di una sorta di sacco a pelo leggero che in realtà ricorda un vestitino poiché in cima ha le bretelle che tengono così le braccia del bambino scoperte, come una sorta di maglietta senza maniche. Le bretelle permettono di tenere il sacco e il bambino in posizione, lasciandogli il busto e le gambe sempre coperte.

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https://www.lefatebianche.it/sacco-nanna-grobag-tog-1-sleepy-circus

Con le maniche

A differenza del primo modello di sacco nanna, questo presenta anche le maniche ed è quindi più adatto nei mesi invernali. Si presenta come una tutina chiusa sul fondo, che mantiene le gambe e i piedi avvolti e coperti.

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A sacco a pelo

Somiglia proprio ad un sacco a pelo come quello di noi adulti: il bambino viene infilato all’interno del sacco nanna (ne troviamo di tutte le forme, simpaticissime, come questo in fotografia), con la sensazione di essere avvolto come nell’utero. Per i bimbi che faticano a dormire, questa è una delle forme più consigliate proprio per la sensazione di sicurezza avvolgente che dà.

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https://www.rocketbaby.it/collections/sacchi-nanna-balena-pesce-per-neonati/products/casa-rocketbaby-sacco-nanna-balena-verde-menta-rbp16347?variant=29957396356

Con i piedini

A differenza dei sacchi nanna chiusi sul fondo, questo ha i piedini scoperti. La comodità sta nel fatto che è un po’ come un pigiamino per i bambini che già gattonano o camminano, che alla sera possono giocare e andare a dormire senza cambiarsi, infilandosi direttamente nel letto e dormendo nel loro comodo vestito-lenzuolo.

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Avvolgente

Per i bimbi più piccoli, un sacco nanna avvolgente che tiene strette (ma con delicatezza) le braccia in modo che non escano dal calduccio.

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Termico per ovetto

Come il sacco nanna sopra, questo sacco nanna avvolge molto bene i bambini ed è super caldo. Grazie a delle fessure sul retro, può essere agganciato alle bretelle dell’ovetto in modo da lasciare che il bambino dorma anche in giro. E può essere spostato tranquillamente nel lettino.

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Misura nascita con materassino

Per i primi giorni di vita ecco il sacco nanna “misura nascita”, ovvero fatto apposta per i bambini appena nati, che hanno bisogno di un’avvolgenza particolare. Ricorda un po’ la pratica del fasciare i neonati, per la forma, e in effetti prende spunto proprio da quella, ma con più morbidezza e con un sicuro materassino integrato sulla schiena. Il sacco nanna si chiude con un nastro e mantiene coperto e ben avvolto il bambino durante la nanna.

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Giulia Mandrino

La dislessia non è una malattia. La dislessia non rende stupidi. La dislessia non è una tragedia.

Dovremmo ripeterlo tutti come un mantra. Non solo chi ne è affetto o chi ha familiari con dislessia, ma tutti. Perché per rendere la dislessia finalmente qualcosa di normale dovremmo tutti sapere i concetti base, che sono proprio questi. Dopodiché, allora è possibile capire meglio di cosa si tratta. Ma solo con questa certezza in testa: un bambino dislessico non è un bambino stupido. Anzi!

Prendiamo Jennifer Aniston: da piccola pensava di non essere molto intelligente. Ma solo perché non sapeva cosa fosse la dislessia, e con lei non lo sapevano gli adulti che le stavano intorno! E vedete dov’è arrivata, no? Come lo sappiamo? Lo sappiamo grazie a “Lo sapevi che…?”, la bellissima iniziativa di Erickson e Associazione Italiana Dislessia, che per la settimana Nazionale della Dislessia 2018 ha ideato un programma di eventi di informazione e sensibilizzazione sul tema.

“Lo sai che…?”, una campagna per sensibilizzare sulla dislessia: Erickson e AID insieme nella settimana nazionale della dislessia

Dall’1 al 7 ottobre 2018: queste le date da segnare in calendario. Questa è infatti la settimana nazionale della dislessia, che cade in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).

Per l’occasione, Erickson e AID (Associazione Italiana Dislessia) hanno lanciato la campagna “Lo sai che…?”, con illustrazioni (bellissime!) di Ale Giorgini, per sensibilizzare gli italiani sulla dislessia e sugli altri disturbi dell’apprendimento.

Perché serve? Perché in Italia la dislessia, per quanto stiamo migliorando, è ancora conosciuta davvero pochissimo. Tuttavia, il 3/4% degli studenti italiani è dislessico! È quindi assurdo che una condizione di questo tipo non venga approfondita: certamente in ogni classe ci sono bambini e ragazzi che fanno fatica a leggere, calcolare e scrivere. Ma questo non significa che sono più stupidi, anzi: semplicemente, hanno bisogno di strumenti differenti per imparare. Mica tutti siamo uguali, no? Ecco.

L’iniziativa “Lo sai che…?” propone quindi un calendario di incontri presso le sedi Erickson di Trento e Roma, aperti a tutti i genitori, a tutti gli insegnanti e a tutti i ragazzi che vogliono approfondire il tema e sentire le parole degli esperti del settore.

Le illustrazioni che corredano l’iniziativa sono utili e bellissime: con semplicità, spiegano cosa siano i disturbi dell’apprendimento, e presentano anche con tantissima simpatia i personaggi dislessici più improbabili, quelli che non ci saremmo aspettati di trovare in un elenco del genere. Con immediatezza queste illustrazioni dicono solo una cosa: la dislessia non è una disabilità. Non è un ostacolo. Anche i geni sono dislessici!

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Ci sono quindi Agatha Christie, Albert Einstein, Jennifer Aniston, Carlo Magno, John Lennon: a loro la dislessia ha cambiato la vita in meglio!

Sul sito di Erickson, quindi, è possibile trovare l’elenco degli appuntamenti, con tutte le modalità di accesso: basta visitare questa pagina per tutti i dettagli.

Ma anche chi non potrà seguire gli appuntamenti fisicamente non viene lasciato a bocca asciutta: il 5 ottobre alle 17, infatti, sarà trasmesso in diretta l’evento “Lo sai che… anche un insegnante può essere dislessico?” (sul canale YouTube “Edizioni Centro Studi Erickson”), mentre dal 2 al 4 ottobre sulla pagina Facebook Edizioni Centro Studi Erickson sarà attiva la rubrica “Non lo sai che…? Chiedi all’esperto”. Qui, Flavio Fogarolo, Carolina Tironi, Cristina Fabbri e Andrea Novelli risponderanno in diretta alle domande sulla dislessia e sugli altri DSA.

Giulia Mandrino

Noi le adoriamo: arrivano comodamente a casa e ci trovi dentro le cose più speciali e favolose del momento. Parliamo delle box ad abbonamento mensile, che permettono di ricevere direttamente nella casella della posta degli stupendi pacchi delle meraviglie contenenti le novità riguardanti la nostra passione. Ce ne sono per le amanti del beauty, per gli appassionati di design, per quelli che amano la lettura… E da oggi esistono anche per i nostri bambini!

Da pochissimo abbiamo scoperto myBoBox, la scatola delle meraviglie per bambini che ogni mese arriva direttamente a casa e che contiene dei bellissimi lavoretti da realizzare insieme stimolando la creatività e la fantasia.

myBoBox, lo stimolo della creatività e della fantasia arriva direttamente a casa: la scatola per bambini myBoBox porta in casa la gioia dei lavoretti

Stimolare la creatività e la fantasia dei nostri bambini è essenziale: grazie ad esse i nostri figli scoprono il mondo e affrontano la crescita. E lo fanno attraverso i sogni, che possiamo interpretare sia come meraviglia del mondo e immaginazione, sia come aspirazione. Il “cosa farò da grande”, il “chi sarò”, insomma. Ed ecco perché nel primo numero della myBoBox si trova un lavoretto che adoriamo: l’acchiappasogni!

Ma facciamo un passo indietro. Questo acchiappasogni è il primo dei lavoretti che abbiamo estratto dalla myBoBox che abbiamo trovato nella cassetta della posta. La myBoBox è una scatola che attraverso un abbonamento (costa 13.50 euro al mese più le spese di spedizione) permette di ricevere automaticamente ogni mese una scatola delle sorprese per il nostro bambino o bambina (dai 3 agli 8 anni circa).

Ogni mese nella MyBobox (personalizzata con il nome!) che arriverà a casa, i nostri bimbi troveranno due lavoretti a tema (che seguono stagionalità e festività) ideati dal team di myBoBox, capitanato dalla famosissima e amatissima Francesca Valla, alias Tata Francesca, insegnante, scrittrice e counselor.

Spacchettando, quindi, abbiamo trovato tutto il necessario per costruire il nostro acchiappasogni (eccoli, i sogni di cui parlavamo!), con il materiale e le istruzioni contenute in un bellissimo libriccino nel quale si trovano anche alcuni disegni da colorare e ritagliare.

Il secondo lavoretto del mese, invece, è un kit per costruire Fantasmino e Zucchetta, i due personaggi di Halloween che appariranno da due semplici palloncini gonfiati e riempiti con sabbia o farina.

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Compagno di viaggio dei bambini è la mascotte Bo, una simpaticissima pallina pelosa che ricorda un po’ i Troll di quando eravamo bimbi noi e che accompagna i bambini nei lavoretti e non solo: tra le pagine si trovano infatti anche degli insegnamenti importantissimi (ad esempio il tema dell’ecologia: come riciclare le scatole della myBoBox?), ripresi anche nel blog del sito mybobox.it.

Insomma, myBoBox è davvero completa: è una bella occasione per giocare e creare insieme (con i nonni, i genitori, gli amici), per imparare qualcosa (perché anche i bimbi che non sanno leggere possono provare a costruire da soli i lavoretti, attraverso le istruzioni intuitive e illustrate fatte apposta per loro), per assecondare la fantasia e per allenare la manualità e l’indipendenza, sempre giocando. E poi il tutto è super sicuro, naturalmente!

Giulia Mandrino

Il pane fatto in casa è una delle delizie della vita, non solo per il sapore, ma anche per il procedimento: la casa si riempie di profumi, tutti mettono le mani in pasta e il risultato dà sempre un sacco di soddisfazione.

In autunno bisogna però approfittare anche delle verdure di stagione: è tempo di zucca! E per unire queste due passioni, il pane fatto in casa e la zucca, possiamo preparare una golosità alla quale non saprete più rinunciare: il pane alla zucca.

A noi però piace arricchirlo ancora di più, ed ecco che nella ricetta spunta anche il cocco! Ai bambini piace moltissimo, ed è pure molto sano: ricco in vitamina C, vitamina A, fibre e potassio, è una merenda perfetta.

Pane alla zucca e cocco: la ricetta del pane aromatizzato con zucca e cocco per un autunno caldo, sano e saporito

 

Sara

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Cecilia

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